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L'esercizio della meraviglia. Studi in onore di Alfonso M. Iacono
Con scritti di: Carlo Altini, Leonardo Amoroso, Saverio Ansaldi, Alberto Mario Banti, Pierluigi Barrotta, Simonetta Bassi, Matteo Bensi, Linda Bertelli, Roberto Bizzocchi, Gianluca Bocchi, Renzo Boldrini, Enrico Campo, Luciana Castellina, Bruno Centrone, Mauro Ceruti, Fabio Dei, Adriano Fabris, Alfredo Ferrarin, Vinzia Fiorino, Elio Franzini, Alessandra Fussi, Maria Antonella Galanti, Angelo Gemignani, Alfonso M. Iacono, Manlio Iofrida, Anne Marie Jaton, Matteo Marcheschi, Francesco Marchesi, Vincenzo Mele, Ugo Morelli, Luca Mori, Marcello Musto, Emma Nanetti, Bruno Neri, Mario Neve, Giovanni Paoletti, Stefano Perfetti, Stefano Petrucciani, Claudio Pogliano, Andrea Suggi, Giuseppe Varchetta, Andrea Zaccaro. -
Violence des sentiments et violence de l'histoire. Le roman français à l’orée du XIXe siècle
Joubert écrivait : « Delphine et Amélie de Mansfield sont à mes yeux deux ouvrages épouvantables dont le nom seul fait frissonner mon souvenir. J’ai vu la Salpêtrière et la Révolution et, par une liaison d’idées dont je n’aperçois que le nœud, je crois toujours voir attachées aux caractères de ces livres la chemise des folles et la houppelande de Marat ». Madame de Genlis à son tour observait qu’à Paris, vers la fin du règne de Robespierre, « l’amour même ne fut pas épargné, on en fit un Dieu digne d’être adoré sous l’empire de la terreur , un Dieu féroce qui n’inspirait que des emportements frénétiques, et qui commandait toujours le meurtre et le suicide ». La Révolution marquait les romans de l’époque, même si souvent ces romans ne parlaient pas des événements contemporains. Les contributions de Fabienne Bercegol, Benedetta Craveri, Michel Delon, Marie-Bénédicte Diethelm, Cornelia Klettke, Silvia Lorusso, Patrizia Oppici, Jean-Marie Roulin s’interrogent sur les formes de ce rapport, aussi inévitable et fort que subtil et oblique. Silvia Lorusso enseignela littérature française à l’Université Aldo Moro de Bari. Ses recherches, qui concernent notamment le roman du début du XIX e siècle, portent un accent particulier sur le roman féminin. Dans ce domaine, elle a publié un essai intitulé Matrimonio o morte. Saggio sul romanzo sentimentale francese (1799-1833) (Lisi, Taranto 2005), ainsi que plusieurs articles dans des revues et des recueils collectifs. Son dernier travail est consacré à la figure et à l’œuvre de Sophie Cottin, Le Charme sans la beauté, vie de Sophie Cottin (Classiques Garnier, Paris 2018). -
Ti serve una guida di Pisa per riscoprire la tua città
Questo libro è raccomandato a esploratori urbani, appassionati di editoria, viaggiatori immuni alla Torre di Pisa o che, persino sulla Torre, esigono insolite notizie, pisani annoiati da Pisa, matricole universitarie, ricercatori e futuri paracadutisti in procinto di trasferirsi a Pisa, giornalisti in cerca di un modello per raccontare la propria città, pisani emigrati, protagonisti di una relazione a distanza che raggiungono nei fine settimana la dolce mèta pisana, fan delle mostre di palazzo Blu, mutuati d'Italia che beneficeranno della celebre sanità pisana e anonimi curiosi. -
Architetture al cubo. Edizione 2019
Il sesto appuntamento annuale con Architetture al Cubo è interamente dedicato all'architettura sacra, con particolare riferimento alle architetture visitate durante l'anno accademico 2019-2020. Il volume raccoglie i risultati delle visite svolte da docenti, ricercatori e, soprattutto, studenti con l'obiettivo di raccontare l'architettura sacra contemporanea. La letteratura ha già affrontato molte delle opere visitate, tuttavia, la possibilità di incrociare lo studio e la ricerca con le interviste e il racconto delle esperienze degli attori del processo edilizio che hanno preso parte al processo ideativo e/o costruttivo rimane una costante importante del carattere formativo di Architetture al Cubo. Questo consente agli studenti di legare il ricordo dello studio a un momento di approfondimento più intimo: tale caratteristica è ancor più significativa se la si rapporta alla visita e al racconto dell'architettura sacra. Al contempo, in questa monografia dal carattere peculiare, gli studenti sono stati stimolati alla maggiore interazione e, in alcuni casi, invitati ad appropriarsi dello spazio dell'intervista per proporre una riflessione personale. In questo senso, l'edizione 2019 di Architetture al Cubo, pur mantenendo invariato il format degli anni precedenti, punta a evolvere il proprio approccio già fortemente didattico, consentendo agli studenti coinvolti di condividere le proprie riflessioni e critiche. La curatela di Valerio Palmieri, professore e progettista, protagonista della stagione di rinnovamento delle architetture ecclesiastiche partita in concomitanza dell'ultimo Giubileo, è significativa proprio da questo punto di vista: essa consente di delineare la cornice di un quadro, non ancora storicizzato e, pertanto, denso di dubbi, modelli e metodi che possono essere analizzati senza essere stati ancora metabolizzati. La sesta edizione di Architetture al Cubo non restituisce il racconto delle chiese più belle o di quelle più importanti, ma si sofferma su esempi significativi con lo scopo didattico di insegnare che il pensiero è progetto prima del progetto. -
L'intelligenza delle cose. Il cinema di Mario Martone
Sperimentando con forme e linguaggi, Mario Martone ha saputo raccontare con dolente e acuta umanità le derive e lo spaesamento dell'Italia. Lo ha fatto partendo spesso da Napoli: città crocevia di umanità, di esperienze, di Storia. Lo ha fatto ispirandosi alla grande tradizione culturale italiana, sapendola reinventare e ricomporre sulle macerie del contemporaneo. Lo ha fatto esplorando l'unità teatrale classica e approdando a un cinema dinamico di spazi aperti e di luoghi chiusi, un cinema (a)storico in campo lungo e un cinema esistenziale in primo piano, un cinema intimo e un cinema sociale. Lo ha fatto raccontando personaggi maschili sfuggenti e personaggi femminili complessi che raccontano un male di vivere post-montaliano, un'attrazione per l'abisso. Questo volume affronta la poetica del regista napoletano secondo una prospettiva d'indagine analogica: ai tanti toni di un'unica voce corrispondono altrettanti sguardi, all'interno di un corpus di saggi e di letture che tratteggiano l'affresco omogeneo di uno dei più originali e apprezzati autori del cinema italiano e internazionale contemporaneo. Con scritti di: Elisa Baldini, Edoardo Becattini, Giovanni Bogani, Daniela Brogi, Francesco Ceraolo, Valentina D'Amico, Donato De Carlo, Roberto Donati, Federico Ferrone, Marco Luceri, Daniele Marseglia, Daniel Montigiani, Luigi Nepi, Claudia Porrello, Gabriele Rizza, Bruno Roberti, Boris Schumacher, Stefano Socci, Chiara Tognolotti, Massimo Tria. -
Il Palazzo dell'Arcivescovado
Certamente uno dei luoghi più importanti della città, sia per il suo ruolo politico e religioso, sia per il suo significato artistico e culturale, il Palazzo Arcivescovile domina da oltre mille anni il panorama urbanistico e architettonico di Pisa in un intimo e fisico rapporto con la Cattedrale e i monumenti che le sono attorno. Documentato fin dagli anni prima del Mille presso la Chiesa di San Giorgio de Ponte, non più esistente da quando nel secondo Quattrocento venne realizzato il monumentale palazzo voluto dall'Arcivescovo Filippo de' Medici, l'edificio attuale è il risultato di oltre seicentocinquanta anni di interventi che gli hanno conferito il carattere di luogo imprescindibile dell'identità pisana e di assoluto scrigno d'arte. A distanza di oltre venti anni dai volumi che raccoglievano le ricerche compiute da monsignor Waldo Dolfi in anni di silenzioso lavoro in archivi e nelle stanze dell'edificio, questo libro offre ora una lettura del Palazzo dell'Arcivescovado dalle origini ad oggi attraverso prospettive diverse. -
La modernità di Giambattista Vico tra mito e metafora
All’alba dell’Illuminismo e nel momento in cui le scoperte della rivoluzione scientifica iniziano a farsi strada fra le coscienze europee, Giambattista Vico propone una Scienza Nuova in cui si riscopre la rilevanza culturale del mito e della retorica, in cui si parla di bestioni, eroi omerici, leggi agrarie della Roma antica. In un panorama culturale ancora dominato dal razionalismo cartesiano, per il quale i racconti e le allegorie dei popoli primitivi non erano altro che selvagge chimere e gli studia humanitatis rappresentavano un sapere arbitrario e accessorio, le idee vichiane non potevano riscuotere il meritato successo. Bisognerà aspettare il Novecento per assistere a una riscoperta del pensiero di Vico, che renda ragione della sua ricchezza e profondità senza tuttavia tradirne l’autenticità. Antropologi, sociologi, linguisti non considerano più il filosofo napoletano un campione dell’antilluminismo, romantico ante litteram o esponente tardivo dell’umanesimo italiano. Ciò che emerge con chiarezza è come l’autore della Scienza Nuova non sia affatto un detrattore della ragione così come la intendevano gli illuministi o Descartes prima di loro. Quella vichiana è semmai un’altra ragione, opposta a quella cartesiana, logocentrica e riduzionista, una ragione più ampia, capace di accogliere al suo interno le istanze provenienti dalla fantasia, dai sentimenti e dalla socialità. In questo senso si può parlare di modernità in relazione a Giambattista Vico, i cui interrogativi sono daccapo i nostri, e le cui soluzioni più che mai attuali. -
Sette racconti
Maria Stella si fermò un po' incerta alla base della scalinata; quella chiesa l'aveva adocchiata varie volte, le restava sulla strada per prendere il filobus al ritorno dal lavoro; aveva una facciata rigogliosa di nicchie e sporgenze, con statue, festoni e altri ornamenti, che, specie viste dal basso, ne accentuavano l'imponenza. L'insieme però, come spesso succede ai monumenti barocchi di Roma, non suggeriva severità e nemmeno invitava al raccoglimento; casomai suggeriva una qualche forma di fiducioso o addirittura festoso abbandono. «Quante chiese ci saranno in questa città?» pensò. -
Modernità e trans modernità. Percorsi di lettura nel pensiero decoloniale
Questo libro presenta al lettore italiano un possibile itinerario nel pensiero decoloniale, attraverso la traduzione di alcuni importanti lavori, accomunati da una critica radicale alla categoria occidentale di ""modernità"""" e al suo universalismo, e di un contributo finale nel quale viene presentato un confronto fra pensiero post-coloniale e pensiero de-coloniale. Nel lungo saggio introduttivo, il curatore offre invece alcune riflessioni, in una prospettiva a un tempo epistemologica e politica, tese a mostrare la connessione fra il pensiero deco-loniale e l'attualissimo tema delle migrazioni, che dal punto di vista teorico pone problemi tanto difficili quanto urgenti alla filosofia e alle scienze sociali, ancora profondamente moderne."" -
Il baffo e la bestia. Quando la signora in nero mi ha fatto l’occhiolino
Ogni tanto un clic metallico che annuncia lo scorrere dei numeri sui display posti in alto fa alzare in simultanea gli occhi di tutti. Poi il prescelto si alza e tutti di nuovo chinano il capo sui cellulari o su qualche rivista. Sembriamo tanti automi che ricordano vagamente i proletari del film Metropolis di Fritz Lang. (…) Oggi sono alla quinta infusione della chemio, me ne mancano ancora tre. L'infermiera che mi prepara per la somministrazione mi dice sorridendo che si comincia a intravedere la luce in fondo al tunnel. – E se fossero i fari di un Tir che ha invaso la mia corsia? – replico tetro. -
Tra ragione e pazzia. Saggi di esegesi, storiografia e drammaturgia musicale in onore di Fabrizio Della Seta
Il volume raccoglie ventisette contributi di argomento musicologico raggruppati in ambiti tematici quali la storiografia della musica, l'esegesi e l'analisi testuale, la drammaturgia, il teatro musicale e la sua diffusione, le relazioni fra musica e culture letterarie, e include due sezioni dedicate rispettivamente a Beethoven e a Verdi. Le questioni affrontate, con l'ampio spettro metodologico che occupano, rispecchiano i vasti interessi e ambiti di indagine di Fabrizio Della Seta, al quale la raccolta di studi è dedicata in occasione del ritiro dall'insegnamento accademico. Durante tutta la sua lunga attività di studio, Fabrizio Della Seta ha contribuito con saggi fondamentali ai temi di indagine qui riuniti, rendendone fecondo il dialogo. Questi intrecci evidenziano l'inscindibile legame fra 'ragione' storico-filologica e 'pazzia' artistico-performativa che nutre da sempre la complessità dell'arte musicale occidentale, del suo linguaggio, delle sue trasformazioni, del suo uso e della sua interpretazione. Scavando nella profondità di tale legame, emerge quanto il contributo intellettuale e il magistero del festeggiato abbiano concorso alla formazione e alla crescita di una comunità di studiosi ampia, internazionale e transgenerazionale. -
Confini, identità e cittadinanza. Uno sguardo multidisciplinare
Il volume raccoglie le riflessioni emerse dai lavori del Seminario Nazionale dei Dottorandi in Scienze Politiche dal titolo ""Confini, identità e cittadinanza"""". La volontà di interrogarsi su queste tre categorie nasce dalla consapevolezza che, pur nelle loro mutevoli declinazioni e interpretazioni, esse rivestono ancora oggi una centralità tutt’altro che trascurabile. La compresenza di diverse pratiche e saperi, cifra caratterizzante delle scienze politiche, si riverbera nelle sette sezioni del volume, ove contributi di taglio storico, politologico, sociologico, giuridico, filosofico e geopolitico affrontano alcune questioni trasversali ai tre concetti che stanno a fondamento del lavoro."" -
Bene-stare nella scuola e nella società cosmopolita
Il volume Bene-stare nella scuola e nella società cosmopolita, frutto di un seminario di studio presso la Libera Università di Bolzano tra ricercatori, formatori e insegnanti, raccoglie azioni (educazione e didattica interculturale) ed approcci che possono contribuire a un'educazione interculturale. Nella scuola e nella società cosmopolita è necessario promuovere l'universale dignità dell'essere umano per sostenere un bene-stare per tanti, se non per tutti, attraverso la promozione del benessere come realizzazione della condizione umana. Il volume, diviso in tre parti, Costrutti, Azioni, Testimonianza, intende proporre un percorso che dalle elaborazioni teoricheporti, passando per esperienze formative, al vero vissuto raccontato. -
Nauaghia naufragium. Nomi ed epifanie dal dolore...
Nauaghía naufragium. Nomi ed epifanie dal dolore dei migranti è il tentativo di ""mostrare"""" nei loro tratti tipici (tipici perché purtroppo si ripetono) alcune forme di sofferenza e vessazione patite dai migranti del nostro tempo. Il titolo, espresso negli idiomi delle due antiche culture greca e latina, coniuga allusivamente il naufragio dei migranti con quello dell'Europa di fronte al fenomeno epocale delle migrazioni. Poema a drammaturgia libera, vale a dire una poesia pensata per essere eseguita, nel rispetto della destinazione originaria di ogni componimento in versi: il canto — in senso stretto o lato — e la declamazione. Dunque: lettura ad alta voce in solitudine, per o insieme ad altri, con o senza musica, al buio o avvolti in un'immagine; autonomia di riassemblaggio in un ordine sempre diverso di tutto il materiale proposto o anche di singole sue parti in vista di un'esecuzione, privata o pubblica, sempre nuova."" -
Predella. Ediz. italiana e inglese (2020). Vol. 22: Arti preziose medievali. Studi italiani per Danielle Gaborit-Chopin
«Danielle Gaborit-Chopin costituisce a pieno titolo una delle più importanti figure della medievistica dell'ultimo cinquantennio e non ha certo bisogno di una presentazione: la sola bibliografia dei suoi scritti rivela la vastità e l'originalità dei suoi interessi. Costantemente sul filo di opere e documenti, Danielle Gaborit-Chopin ha saputo intrecciare in maniera magistrale le più acute considerazioni stilistiche e formali con i dati provenienti dalle fonti, delle quali la studiosa francese è una grande conoscitrice, senza mai tralasciare gli aspetti riguardanti la materialità dei manufatti, indagati nelle loro componenti tecniche e conservative.» (dall'introduzione) -
Quaderni stefaniani. Studi di storia, economia e istituzioni. Vol. 40: Il giurista e lo storico
I contributi raccolti nella pubblicazione sono un sincero tributo alla vita universitaria di Danilo Marrara (1936-2020) divisa tra impegni istituzionali e di ricerca. -
Studi lockiani. Ricerche sull'età moderna (2021). Vol. 2
Rivista di studi e ricerche sull'età moderna. -
La conoscenza e la cura. Omaggio ad Alessandro Pagnini
La conoscenza e la cura raccoglie venti contributi che le autrici e gli autori offrono ad Alessandro Pagnini come omaggio e a testimonianza dei lunghi anni di amicizia e scambio intellettuale, con lo spirito di chi si riunisce attorno a una figura di studioso con cui non si cessa di aver voglia di dialogare e scambiare idee, certi di incontrare apertura, curiosità e altrettante idee. I temi trattati appartengono a un vasto raggio di discipline, tra cui la filosofia della scienza, la filosofia della medicina, la filosofia delle psichiatria, l'epistemologia, la filosofia della mente, l'etica, la pratica clinica, le medical humanities, la storia della filosofia e la storia delle idee. -
La stella del battistero. I monumenti parlano di per sé... perché ci sono
Sono state le parole ""i monumenti parlano di per sé... perché ci sono"""", pronunciate spesso da Monsignor Silvano Burgalassi, a suggerire all'autore il percorso narrativo che mette in successione la Cappella di Sant'Agata, la Chiesa di San Sepolcro e il Battistero, come momenti dell'evoluzione artistica di Deotisalvi. Il libro consta di due parti: il romanzo, che racconta le fasi progettuali dei monumenti di Deotisalvi, e la parte tecnica che illustra col simbolismo della matematica ciò che il romanzo propone con il linguaggio della geometria. Il romanzo, collocato temporalmente nella prima metà del XII secolo, è frutto di una visione onirica, di un sogno che immagina e tratteggia la personalità di Deotisalvi: un'anima semplice e profonda che sa parlare tanto con naviganti, locandiere e carovanieri quanto con i notabili della sua città; una mente creativa che in tutto vede l'armonia delle forme con gli occhi del geomètra."" -
Cèe di cinema. Cinema a Pisa e vernacolo
Er cine? Pòr’a tte! Ma ’n dove glìera!Ti scordi ’he cc’era ll’aqqua ’n della zira?La domenica, pòe vòrte, e a Pontedera,ar “Balilla”: du’ firme mezza lira!