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Prospettiva persona. Trimestrale di cultura, etica e politica (2019). Vol. 108
La rivista ""Prospettiva Persona"""" nasce nel 1992 a Teramo per iniziativa di Attilio Danese e Giulia Paola Di Nicola, in ideale continuità con la rivista francese """"Esprit"""", nel sessantesimo anniversario della fondazione ad opera di Emmanuel Mounier e con """"Progetto Donna"""". Si occupa di: filosofia, bioetica, economia, etica, politica, pedagogia, sociologia, religione, storia delle idee, arte, musica, letteratura, cinema dal punto di vista del bene della persona e lo fa attraverso studi, dibattiti, confronti, recensioni, interventi, profili, interviste."" -
Discorsi parlamentari
Tra i numerosi discorsi che Fausto Gullo pronunciò nelle sedute dell'Assemblea Costituente e alla Camera dei Deputati, quelli presentati in questo volume vogliono essere un omaggio a un politico che ha contribuito con coerenza e rigore alla crescita e al consolidamento in Italia della Repubblica nata dalle ceneri della dittatura fascista, ma anche un riconoscimento dell'impegno, dell'autorevolezza e dello spessore culturale di uno dei maggiori dirigenti del Partito comunista del Mezzogiorno. Nel corso delle lunghe sedute in Assemblea Costituente e negli anni in cui siede tra i banchi del parlamento Gullo interviene sulle tematiche più varie sempre con grande chiarezza e lucidità, ma è tuttavia innegabile che soprattutto su alcuni temi la sua personalità e il suo carisma emergono con maggiore intensità. I suoi puntuali discorsi sulle questioni tecnico legislative, sul mondo rurale e sui contratti agrari e principalmente sul Mezzogiorno dimostrano la vera natura di Fausto Gullo: fine giurista e comunista meridionale. -
Mille e una notte più una
Un libro per anime tenere e forti, per lettrici e lettori che vogliano cogliere il senso di una vita (e, forse, della vita). Un io narrante che racconta di una ""lei"""" con parole dense ed esplicite e le si rivolge con il pronome """"tu"""" e parla di una donna che scopre, a un certo punto, nella parte più sacra del proprio corpo, una piccola """"cosa"""" dura e irregolare e da questa scoperta la storia comincia. Una storia contemporanea e """"inattuale"""", di amore, nuzialità, fedeltà, di sposalizi tra terra e cielo, di notti fatte di silenzi e parole, che ha nella malattia, di un corpo e delle due anime di cui qui si parla, il proprio filo conduttore. Ci sono immagini e figure simbolo in questa storia, immagini e figure delle quali non sarà facile liberarsi: una coppia di merli che svolazza felice e immemore tra gli alberi e il prato, un uomo nudo e sperduto dentro una lavanderia a gettoni, una donna con il turbante che sembra racchiudere il segreto di ogni cosa. Sopra tutto e tutti c'è l'immagine della rosa, che la protagonista riceve, in fotografia, il giorno del suo ultimo appuntamento nel reparto dell'ospedale, quello in cui le consegneranno il referto definitivo. La rosa apre e chiude il libro, che alla fine, nonostante tutto, ci consegna uno squarcio di felicità. Forte più della morte è l'amore e per scoprirlo mille e una notte non bastano, ma servono mille e una notte più una, perché c'è sempre ancora una storia da raccontare, c'è ancora una notte di vita da vivere. Con una nota di Sonia Serazzi."" -
Prima di Rochdale. Dal «cooperativismo» alla «cooperazione»
Oggi si valuta che un miliardo e trecento milioni di persone siano socie di cooperative nel mondo, ma nei libri di economia, l'impresa cooperativa risulta una missing organization. Eppure per tutto il Diciannovesimo secolo la cooperazione fu un tema centrale di studio per l'emancipazione delle classi lavoratrici. Com'è stata possibile questa trasformazione d'interesse? L'Autore cerca di andare all'origine del pensiero cooperativistico che interessò un vasto numero di riformatori che continuano a essere definiti come Socialisti Utopisti, sostenitori di un sistema alternativo al capitalismo, fatto di piccole comunità autosufficienti, dove la concorrenza era bandita perché foriera di crisi e povertà. Scopo finale era la massima felicità per il maggior numero di persone. Entro la prima metà del Diciannovesimo secolo questo programma era già scomparso e il 'cooperativismo' fu sostituito dalla 'cooperazione' intesa come un'impresa diretta dai soci lavoratori e non dai capitalisti. Centro della ricerca è questa trasformazione da comunità a impresa e quanto possa essere importante la riscoperta della dimensione utopistica per evitare che si perda ogni connotato alternativo all'impresa capitalistica. Prefazione di Alberto Zevi. -
Enrico Vinci. Una vita in Europa per l'Europa
Sullo sfondo di una Sicilia dell'immediato dopoguerra si apre la biografia di Enrico Vinci, il messinese partito per fare l'Europa. Dalla prima adolescenza agli anni goliardici dell'Università, dallo spirito giovanile, all'impegno politico di quella generazione. Negli anni '50 si compie a Messina anche la prima esperienza politica al fianco di Gaetano Martino nelle file del Partito Liberale. La sua ambizione, certamente determinante nella scelta della carriera internazionale, crebbe con la Conferenza di Messina segnando fortemente lo spirito del giovane Vinci. Il 1960 è l'anno d'inizio della sua carriera al Parlamento Europeo, un cammino lungo e prosperoso che Vinci intraprende da funzionario fino a giungere al suo culmine con il Segretariato Generale. Un'esperienza particolare per un uomo che prima di definirsi italiano soleva chiamarsi europeo. Non è solo una biografia ma un privilegiato osservatorio per un'idea di Europa che abbiamo ereditato. Prefazione di Santi Fedele. Presentazione di Giuseppe Benedetto. -
Atti della quindicesima «Lezione Mario Arcelli»
Questa collana di contributi ha l’obiettivo di rendere pubblici gli atti degli interventi che, nelle intenzioni, verranno proposti ogni anno nella giornata di studi intitolata alla memoria di Mario Arcelli. Le lezioni si tengono annualmente a Piacenza, presso il CeSPEM Mario Arcelli, centro studi dell’Università Cattolica – sede di Piacenza – e presso la Biblioteca Comunale “Passerini-Landi”. Lo scopo di questa iniziativa è quello di ricordare la figura di Mario Arcelli, economista di lontane origini piacentine, con una testimonianza di approfondimento scientifico che consenta di valorizzare al meglio la raccolta di volumi economici da lui lasciata alla città di Piacenza e depositata presso la Biblioteca Comunale “Passerini- Landi”, e di rendere possibile una maggiore divulgazione degli studi che verranno presentati annualmente. La quindicesima “Lezione Mario Arcelli” si è tenuta il 2 aprile 2019 presso l’Auditorium G. Mazzocchi – Piacenza. -
Logica e diagnosi. Principi di metodologia medica
Il medico, che vuole essere artefice della propria professione, deve indagare sui fondamenti del proprio strumento intellettuale con cui arriva alla diagnosi, che è la conclusione e insieme la ripartenza di ogni decisione. Per fare questo necessita di un pensiero riflessivo e critico, e un pensiero riflessivo e critico è un pensiero razionale, un pensiero logico. Contribuire alla riflessione logica e metodologica in medicina clinica è la proposta di questo libro. -
I Magaldi. Inventori e innovatori dalla terra degli ulivi alla competizione globale
Protagonisti di questa storia sono i Magaldi, di origine fiorentina, arrivati in Lucania nel XVI secolo per costruire la Torre di difesa costiera di Santa Venere, passati quindi nell'entroterra lucano a San Quirico Raparo, poi in Campania, a Buccino, alla fine del XVIII secolo. Una famiglia di gente operosa e intraprendente che ha stabilito nella cittadina, che in epoca pre-romana fu la mitica Vulcei, la sua nuova patria. I Magaldi di Buccino, fin dal loro arrivo nella cittadina annidata sul colle che guarda la valle del fiume Bianco, furono dediti alle arti meccaniche, fabbricando con paziente attenzione attrezzi da lavoro, orologi da torre, armi bianche e da fuoco, serrature e oggetti in ottone o ferro battuto; non tralasciarono, però, il lavoro della terra e alla terra fecero ricorso per ricavarne i frutti preziosi: il grano, la vite e innanzitutto l'ulivo. Dimostrò una siffatta duplice predilezione Eduardo Magaldi, nonno di Mario Magaldi, presidente dell'industria Magaldi di oggi, artefice capace di costruire una trebbiatrice nella sua bottega artigianale. Lo stesso Eduardo, ogni anno, quando il grano era maturo, sospendeva le sue attività meccaniche, affidava l'officina ai suoi fidati collaboratori e per circa un mese, con la macchina trainata da muli, andava in giro a mietere il grano per le limitrofe terre dell'Irpinia, della Basilicata e della Puglia. Era uomo dotato di grande ingegno, tenace e instancabile nel lavoro, e la campagna del grano rappresentava per lui una sorta di gradevole vacanza che, comunque, non lo privava dell'orgoglio e del bisogno di sentirsi utile e produttivo. Dopo la storia di alcuni tra questi uomini del passato, dotati di eccellente capacità costruttiva e di fervida inventiva nel loro lavoro, legati alla famiglia, alla storia e alle tradizioni antiche del luogo in cui vivevano, il libro racconta di coloro che nel secolo scorso e nel nuovo millennio, sono stati protagonisti nella trasformazione delle attività produttive dalla dimensione artigianale a quella di una vera e propria industria, quella stessa che oggi eccelle per strutture di ricerca, per capacità innovativa e per la totale affidabilità di tutto ciò che produce. Nulla avviene per caso: la creatività, la tenacia, l'umanità e la fede incessante che hanno caratterizzato, e segneranno ancora, il lavoro dell'impresa salernitana Magaldi, giovano anche a dimostrare che è sicuramente possibile confidare nella convivenza tra etica e industria, due entità generalmente ritenute antitetiche. -
Storia della mafia
Analizzando un periodo storico molto ampio che va dai Sicani agli anni immediatamente successivi l'istituzione della Regione Siciliana, l'autore vuole rintracciare un'origine «formale» della Mafia che porta al secolo scorso, ai primi casi di «protezione organizzata»; e un'origine «storica» ben più remota che ha inserito la Mafia nella tradizione e nella cultura del popolo siciliano, sino al punto di non potersene separare: «Per ogni individuo siciliano che parte, venti ne restano attaccati al paesaggio, e continuano a bere quell'acqua, a mangiare quel pane, a trovare istintiva la via del coltello...». Se ciò avviene con questa evidenza statistica non è un caso. È la storia della Sicilia, terreno di pascolo di svariati padroni, che ha forzato e stigmatizzato queste tipologie di comportamento: «Questo doversi difendere da sé è stato l'amaro destino dell'individuo siciliano dall'epoca dei Sicani, cioè dai primi abitatori dell'isola di cui la storia riesce a raccogliere il nome». Così la storia della Mafia, in questo libro, si dispiega e si rappresenta accanto e all'interno dei capitoli che formano la più canonica storia della Sicilia: il feudo, il baronaggio, il governo borbonico, la dittatura garibaldina, il brigantaggio, l'emigrazione, l'abigeato, la Prima guerra mondiale e il fascismo, il secondo dopoguerra e il separatismo, la nascita della Regione Siciliana. Un libro per studiare la Mafia attraverso e nella storia della Sicilia. Un libro, soprattutto, per chi volesse ancorare le confuse cronache di oggi a quell'unica unità di misura, insieme mobile e identica a sé stessa, che è il popolo siciliano. Prefazione di Gabriella Portalone. Postfazione di Antonio Tricoli. -
Per qualche gara in più. Il labirinto degli appalti pubblici e la ripresa economica
La crisi degli appalti pubblici è un fenomeno che si manifesta con l'inerzia, con la complicazione, col fiorire di troppe gare anche per necessità basilari delle amministrazioni, con un ginepraio di regole e di controlli che hanno come sbocco la difficoltà di ""fare"""" della nostra amministrazione. Tante riforme nel corso degli anni non hanno migliorato la situazione. Anzi è purtroppo peggiorata. Andare alla ricerca delle cause profonde non è meno importante delle proposte per uscirne. In questo libro si cerca di dire delle prime senza rinunciare ad esporre le seconde, per non perdere la sfida della ripresa dopo l'emergenza sanitaria Covid-19. Si devono però fare i conti con alcuni punti fermi del circuito istituzionale amministrativo: il modo in cui è stata declinata la tutela della concorrenza nei pubblici appalti; la prevenzione della corruzione; il mito della semplificazione amministrativa. Anche per questo si sceglie il metodo della conversazione che si snoda tra domande e risposte. Questo dà spazio a dubbi sinora inespressi nel dibattito, senza però dimenticare le obiezioni a questi dubbi basate su quel che è il """"diritto vivente"""" in Italia. Tutela della concorrenza e prevenzione della corruzione non possono sacrificare l'interesse principale: quello di eseguire gli appalti. Il dialogo tra intervistato e intervistatore è la tecnica che si utilizza per dare alle idee maggiore immediatezza. Il dialogo è anche il modo per non rivolgersi solo ai giuristi e per spiegare ai non addetti ai lavori quel che è accaduto, avvertendoli che la manutenzione delle opere pubbliche e l'efficienza dei servizi sono beni essenziali e irrinunciabili."" -
Un mondo da riscrivere. Storie di sbarchi, accoglienza e integrazione
La quantificazione degli sbarchi, l'accoglienza degli immigrati sul territorio nazionale e la loro integrazione nelle piccole e grandi realtà italiane sono i principali temi affrontati nei contributi scientifici contenuti nel presente volume. Viene inoltre affrontata sia la condizione degli stranieri giunti sul territorio in età adulta sia di quelli nati in loco, ma da genitori non italiani. Per contemplare, unitamente al dato scientifico, l'aspetto umano del fenomeno e dare più spazio alle singole storie, vengono inseriti alcuni racconti, risultati finalisti del concorso letterario appositamente indetto, che comprendono storie personali o di fantasia sulla tematica dell'immigrazione negli stessi termini di sbarchi di clandestini, accoglienza di migranti e integrazione di stranieri di prima o seconda generazione. -
La «chiave dell'Adriatico». Antonio Salandra, Gaetano Salvemini, la Puglia e la politica balcanica dell'Italia liberale durante la Grande Guerra (1914-1918)
Il volume è una dettagliata e documentata ricostruzione della politica balcanica dell'Italia liberale durante la prima guerra mondiale, all'interno della quale la Puglia e i principali esponenti regionali della politica e della cultura, da Antonio Salandra a Gaetano Salvemini, hanno avuto un ruolo di fondamentale importanza. Alternando l'analisi della politica dell'Italia durante la Grande Guerra con la visione pugliese, è stato possibile approfondire le principali questioni di politica internazionale sul tappeto nel corso del conflitto e nei primissimi anni del dopoguerra: dall'alternativa fondamentale sull'intervento o sulla neutralità, all'espansionismo italiano in Adriatico e nella regione balcanica, al destino dell'Impero ottomano, alla costruzione di un nuovo ordine europeo. -
Menù devolution. La sorprendente cucina di Giuseppe Quaranta tra devota territorialità e audace fantasia
"Menù devolution"""". Una vera rivoluzione concettuale e pratica, destinata a lasciare il segno e a fare proseliti, questa dello chef calabrese di Guardavalle, Giuseppe Quaranta, che al suo ristorante """"La Posta del poeta"""", in quel di Terranuova Bracciolini, Toscana - come racconta ai giornalisti Roberto Messina e Filippo Tronca - si è imposto il totale superamento del concetto di menù con portate varie ed assortite, ma fisse, scelte dal cliente. E parallelamente a ciò, il decentramento, il passaggio, cioè, da uno stile di cucina astratto e apolide, ad uno che torna decisamente al territorio ed alla tradizione, pure se in una forte dialettica di rinnovamento. """"Posso dire con orgoglio - spiega lo chef - che siamo riusciti ad elaborare una nuova filosofia di ristorazione che va oltre il piatto, riguardando anche l'economia aziendale, i tempi e modi di lavoro. Qualcosa che ho immaginato durante le mie esperienze precedenti, osservando, studiando, mettendomi anche a far di conto. Il bello, qui, è che abbiamo messo in atto una scientifica operazione di semplificazione e snellimento, per offrire il massimo con il minimo sforzo, e al costo più contenuto possibile"""". In un posto unico e propriamente """"cult"""" tra le delicate balze del Valdarno, questo originale, creativo e visionario guru della cucina, prepara e serve circa un centinaio di piatti che si alternano ed entrano in scena nel corso dell'anno. Ma nella quotidianità, non sono più di otto. Bisogna comunque scordarsi del tutto il rituale dello spulciare sulla carta le varie pietanze: nel davvero insolito menù, che non manca mai di sorprendere e al tempo stesso di soddisfare, è infatti indicato solo il numero delle portate e relativo costo, davvero e volutamente accessibile a tutte le tasche... Prefazione di Federico Fazzuoli." -
Sindacalismo. Rivista di studi sull'innovazione e sulla rappresentanza del lavoro nella società globale (2019). Vol. 40
Editoriale Giulio Pastore, rappresentanza sociale e democrazia partecipata. Ricerche e interventi Leda Guidi Collaborazione, partecipazione, coprogettazione: politiche e pratiche per una cittadinanza digitale, inclusiva e competente. Paolo Venturi, Domenico Sturabotti Imprese coesive. Relazioni e territorio come leve della competitività. Paula Benevene La creazione di conoscenza, il capitale intellettuale e la centralità delle persone nelle organizzazioni. Carlo De Masi Un nuovo ruolo partecipativo delle Associazioni Consumatori. Andrea Salini La partecipazione dei lavoratori allo sviluppo: l'orientamento della Cisl nelle conferenze stampa annuali degli anni Sessanta Notes e documenti Giulio Pastore L'impostazione economica fatta dalla Cisl è valida per la libertà e il benessere del mondo, «Conquiste del lavoro», 24 giugno 1951. Convenzione tra Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, Ispettorato Nazionale del Lavoro, Confindustria, Cgil, Cisl, Uil Per l'attività di raccolta, elaborazione e comunicazione del dato associativo, nonché per l'attività di raccolta del dato elettorale e per la sua ponderazione con il dato associativo. -
Matteo d'Acquasparta e la conoscenza del non-ente. La quaestio e le prospettive metafisiche
Matteo d'Acquasparta nel 1278 disputa all'Università di Parigi la prima delle sue dieci 'Questioni sulla conoscenza', interrogandosi sulla possibilità di conoscere il non-ente, ossia ciò-che-non-è. La questione è qui presentata e studiata - mettendo a frutto l'applicazione delle metodologie storico-critiche e se ne propone una traduzione italiana. Si offre, poi, un commento della quaestio alla maniera più tradizionale, legando il suo percorso speculativo alle fonti - della filosofia antica, di quella altomedievale, sino a quelle della scolastica del XIII secolo rilevando intuizioni e distinzioni che avranno ulteriori sviluppi negli autori della scolastica successiva a Matteo. Si mette così in evidenza come una concezione della conoscenza fondata esclusivamente sull'astrazionismo di stampo aristotelico porti con sé esiti nichilistici, mentre emergono possibili aperture e tentativi di soluzione con ricadute teoretiche lette in quattro tipi di metafisica. -
Della Grecìa perduta
In ""Della Grecìa perduta"""" torna il mondo magico e selvatico di una Calabria che è Sud di tutti i Sud, già scenario di """"Del sangue e del vino"""". Nino, pastore greco sedicenne, ucciso da un soldato spagnolo, dopo aver dormito immerso nel vino novantanove anni, due mesi e diciassette giorni, riprende vita in virtù di un qualche sortilegio. E si inoltra per la campagna deserta. A proteggerlo e a infondergli pensieri è il Dragumeno, una sorta di demone centauro che si manifesta talvolta in varie forme, come faceva con Caterina, sua madre. Nel suo errare Nino incontra una terra poverissima, dai paesaggi incantevoli, contesa da francesi e inglesi durante il breve dominio di Gioacchino Murat, nel cui esercito, con devozione assoluta, si arruola prima di assistere con grande dolore alla fucilazione del mitico Cavaliere. Con essa, infranti il sogno e la speranza di cambiamento, si rimette in cammino, alla continua ricerca della sua Grecìa perduta. E il Nostòs diventa elegia. L'arcaicità affascinante sgorga come acqua limpida di sorgente, con andamento da favola antica. Sacro e profano, mito, leggenda e storia si intrecciano a una visione panica della natura animata da spiriti dai nomi inconsueti. Il sapore delle fiabe, le gesta epico-cavalleresche degli eroi ai tempi delle crociate, la Bibbia e la vita dei Santi ad uso del popolo minuto confluiscono e interagiscono con modelli di alta letteratura grazie ad un impasto linguistico che ravviva e rende ammaliante il racconto, legandolo, idealmente, all'Horcynus Orca di Stefano D'Arrigo e all'Oga Magoga di Giuseppe Occhiato."" -
Formiche (2020). Vol. 155: Laudata economia. La via di Francesco per un capitalismo più sostenibile. (Febbraio).
Il nocciolo. La crisi pandemica della Cin. Storia di copertina. Capitalismo con le ali Vincenzo Paglia, Una moderna lezione francescana Stefano Zamagni, Come salvare l'ordine di mercato Oreste Bazzichi, La ricetta è nelle due encicliche Marcelo Sánchez Sorondo, L'impegno contro moderne schiavitù Leonardo Becchetti, L'economia degli scartati Samuele Sangalli, Verso una solidarietà universale Alessandra Smerilli, Il posto della donna nella nuova oikonomia Dario E. Viganò, Le responsabilità dell'uomo Luigino Bruni, Il grido della Terra Carlo Petrini, Cibo indigesto (per il pianeta) Marco Bentivogli, Un lavoro a umanità aumentata Paolo Benanti, Per uno sviluppo tecnologico gentile Giulio Dellavite, Vademecum del manager illuminato Flavio Felice, Dalle tesi francescane ad Adam Smith IDEE La questione giovanile Luciano Monti, Un muro da abbattere Tiziano Treu, I gap da colmare Mauro Pisu, Non siamo un Paese per giovani Adriano Giannola, Nel sud la faccenda si complica Giacomo D'Arrigo, Come arginare la fuga all'estero Leonardo Morlino, Il disagio tradotto in voto ESTERI Una ventata di energia sul Mediterraneo Davide Urso, La strategia europea sul tubo Fabio Tambone, Scenari energetici del Vecchio continente Francesco De Palo, Il gasdotto che viene da Israele e l'ira turca Chiara Proietti Silvestri, La soluzione russa alla disfatta del South Stream Antonello Folco Biagini Vincitori e vinti delle nuove rotte Theodoros Tsakiris Il tramonto del sogno turco della Patria blu Alessandro Politi Le mani di Ankara e Mosca sul Mare nostrum Lapo Pistelli Gli interessi in gioco Giampaolo Tarantino Alleanze nel segno degli idrocarburi Pejman Abdolmohammadi L'oro che passa per Hormuz Annalisa Perteghella South Pars avvicina Iran e Qatar Leonardo Bellodi La scelta dell'Italia Davide Tabarelli Navi o gasdotti? RUBRICHE Lo Specchio Mario Morcellini Themis Antonio Maria Leozappa Oeconomicus Giuseppe Pennisi Langolostorto Giovanni Lo Storto Mentori Enzo Argante Made in Italy Alessandra Palazzotti Ue! Antonio Villafranca In Scienza e Coscienza Luigi Ripamonti Schermaglie Fabio Benincasa Inchiostri Alessandra Micelli Benedette parole Benedetto Ippolito. -
San Bruno e il monachesimo certosino. Per Dom Jacques Dupont in vera amicitia
Il volume raccoglie una serie di saggi inediti di vari autori, amici della Certosa di Serra San Bruno, monaci, sacerdoti, laici, membri di altre Chiese cristiane, che con i loro contributi esprimono soprattutto l’amore per San Bruno e la spiritualità certosina. Divisa in tre sezioni: San Bruno, Il monachesimo certosino, Monachesimo ed ecumenismo, la raccolta, senza pretendere di trattare tutti i temi della spiritualità certosina, offre però un quadro molto ricco di come il mondo della Certosa viene percepito dall’esterno. Il volume, dedicato a Dom Jacques Dupont, è posto sotto il segno dell’amicizia: «Abbiamo scelto di seguire Cristo solo nel deserto e Lui, chiamandoci a vivere la fraternità certosina, ci ha fatto scoprire l’importanza e la bellezza della comunione nella nostra vita di solitari. Saremo sempre grati per questo dono e per l’amicizia che continua a legarci a tante persone con cui il nostro cuore è in sintonia e con cui sappiamo di “progredire camminando”».(Dalla prefazione) -
Rivista di politica (2019). Vol. 4: Europa dopo il voto del 2019: le sfide, le paure, le speranze, L'.
Quarant'anni dopo: quel che resta del sogno europeo Paolo Pombeni. Contro lo Stato: il liberalismo ""eccentrico"""" di Anthony de Jasay Alberto Mingardi. Roma e il suo mito infranto: il peso della storia, la debolezza della politica Giovanni Belardelli. L'ideologia del """"socialismo nazionale"""": origine e fortuna di una formula politica Alessandro Campi. Il referendum sull'Europa del maggio 2019: come si è riusciti a frenare l'euroscetticismo Edoardo Bressanelli, Margherita de Candia Dopo Angela Merkel: il voto in Germania nello specchio dell'Europa Silvia Bolgherini. La profezia politologica di Samuel Huntington: la politica dell'identità e i conflitti post-moderni Cristina Baldassini."" -
I fili della memoria. Le ACLI di Roma tra storia, testimonianza e visione
Le ACLI di Roma hanno voluto attingere alla ricchezza della memoria con questo volume che ne rintraccia i fili e le risonanze, fino al presente. La memoria è un patrimonio comune che chiede di essere rivisitato e riletto, conservato e reinterpretato, perché possa alimentare la visione del futuro. Una narrazione che affonda le sue radici nelle origini, interrogando le ""carte"""" e alcuni protagonisti di un tempo che è passato e tuttavia vivente, non solo nel ricordo, ma soprattutto nella passione. Emerge da queste pagine un ritratto delle ACLI di Roma che ci restituisce la loro specificità, in una realtà territoriale che è unica, per il valore della presenza della Chiesa universale a cui le ACLI sono legate da una storica fedeltà, per la presenza delle Istituzioni e per essere la sede della Capitale. Le ACLI romane si collocano, oggi come nel passato, al fianco delle fragilità umane, materiali e sociali, valoriali e spirituali. Una sfida che in questo volume appare nella sua antica origine ideale e nella sua attuale crucialità. La concretezza delle opere e la lungimiranza della visione sono i due tratti identitari che le ACLI di Roma consegnano, come un prezioso testimone, alle future generazioni. Prefazione di Andrea Riccardi. Presentazione del Card. Angelo De Donatis.""