Sfoglia il Catalogo ibs043
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2881-2900 di 10000 Articoli:
-
Una lunga sosta a tavola. Mangiare anche con la fantasia e con le parole
È nota l’abitudine degli italiani di parlare di cibo e bevande sedendo a tavola per la consumazione dei pasti, soprattutto in occasioni conviviali estese, quando più voci si intrecciano e si accavallano nel descrivere, vantare, ricordare pietanze, vini, liquori, pani, dolci, frutta assaporati un tempo, riassaporati, in prosieguo, nostalgicamente, trasformando, quasi per magia, sapori, odori e colori in parole. Un piacere accessorio che la lingua, benemerito organo del gusto, consente di associare all'altro, verbale, proprio della dimensione amicale. -
I difensori della libertà
"Dopo aver vinto la sua secolare lotta contro l'assolutismo dell'Antico Regime, il liberalismo, lungo tutto il Novecento, ha dovuto fronteggiare una terrificante minaccia: quella dei movimenti rivoluzionari di massa - bolscevismo, fascismo, nazismo - determinati a radere al suolo la civiltà dei diritti e delle libertà. Questo fu il contesto ideologico, dominato da una sfrenata e inquietante passione nichilista, in cui condussero le loro battaglie quegli intellettuali che seppero resistere alla tentazione totalitaria e che, precisamente per questo, furono gli strenui difensori della libertà."""" (dalla premessa)" -
La Sicilia nel mondo globalizzato. I tiranni e gli eroi. Viaggio nella memoria (1943-2013)
Una storia della Sicilia e dell’Italia, dal 1943 – data dello sbarco degli Alleati nell’Isola – al 2013, raccontata con la “passione” politica e con lo sguardo ironico e disincantato caratteristici di Nino Alongi che narra i cambiamenti che da allora ne sono scaturiti nel costume, nell’economia e nel lavoro, soprattutto in Sicilia, dove le tante forze che vi si sono incontrate – e a volte scontrate – hanno cambiato – a volte in peggio, più spesso in meglio – il volto dell’Isola. Una cronaca i cui protagonisti sono politici, politicanti, clero, ma soprattutto uomini e donne pieni di amore per la Sicilia ed in particolare per Palermo che, come ci tramanda la tradizione: “suos devorat alienos nutrit” (divora i suoi e nutre gli stranieri). -
Stato, società e libertà. Dal liberalismo al neoliberalismo
Questo lavoro indaga l'evoluzione della teoria liberale contemporanea guardando al suo rapporto con espressioni storiche e politiche che a essa si sono richiamate. Con riferimento alla lezione di Foucault, si muove dalla convinzione che per capire la filosofia politica del (neo)liberalismo sia necessario investigare come essa sia passata, e per quella via sia stata ripensata, attraverso associazioni, think-tank e soprattutto alcune esperienze politiche di governo. Se da un lato l'obiettivo del neoliberalismo non è stato sottomettere la società al mercato, ma anzi usare il mercato per «educare» l'uomo ad essere libero, dall'altro le «pratiche liberali» hanno riproposto, in un apparente paradosso, il primato della politica per affrontare il vero (e nuovo) problema: non più solo limitare la crescita del potere dello Stato, bensì tornare indietro da una situazione nella quale il potere politico era già cresciuto troppo. -
Come raccogliere fondi per la politica. Manuale di fundraising e comunicazione per partiti, movimenti e candidati
Come raccogliere fondi e coinvolgere volontari? Quali strumenti di marketing e comunicazione adottare per efficaci strategie di fundraising politico? Come gestire le donazioni delle aziende in assenza di una disciplina sulle lobby? Tutte le risposte sono in questo manuale chiaro e completo, rivolto a candidati, partiti, movimenti, liste civiche e piccoli circoli che hanno necessità di una bussola per orientarsi nella giungla del fundraising per la politica. Non bastano infatti una cena, un'iniziativa di crowdfunding o un banner online sul 2 per mille per fare fundraising politico. Bisogna abbandonare l'improvvisazione, andare oltre la semplice raccolta fondi e attivare un sistema di donazioni costanti. Per farlo occorre rispettare codici etici e regole di trasparenza, fare formazione, rivolgersi a professionisti del fundraising politico, ma soprattutto costruire con i cittadini legami di fiducia solidi e duraturi. Prefazione di Nando Pagnoncelli e Chiara Ferrari. -
Vent'anni di lotta alle mafie e alla corruzione in Italia
Gli anni novanta del XX secolo sono stati particolarmente tragici e difficili per il nostro paese. Lo scoppio di Tangentopoli, il crollo di un sistema politico corrotto, le uccisioni dei giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e degli agenti delle loro scorte. Le bombe fatte scoppiare a Firenze, Milano e Roma. Un vero e proprio attacco frontale allo Stato. Che fare di fronte a questo scenario? Nel 1996, un gruppo di amministratori locali di varie regioni e appartenenze politiche decise di dare vita ad un'associazione per mettere in rete gli enti locali e le Regioni che volevano impegnarsi in progetti di formazione civile contro le mafie. In questo libro, grazie a una serie di autorevoli contributi e di interviste, si racconta non solo la storia di 20 anni di vita di un'associazione, ma anche 20 anni di storia d'Italia. -
Don Luigi Sturzo. Maestro di verità e di libertà
Questo libro racconta la genesi e la positiva conclusione della fase diocesana della causa di beatificazione di don Luigi Sturzo. Un sacerdote che si è sempre battuto in difesa della moralizzazione della vita pubblica e dell'economia sociale di mercato. Egli ha posto alla base del suo pensiero e della sua azione i due «pilastri» del Vangelo e della dottrina sociale della Chiesa, senza dei quali «invano edificano i costruttori». Il suo insegnamento e il suo esempio di vita - ben conosciuti e apprezzati dai 154 testimoni ascoltati in Italia, Francia, Inghilterra e Stati Uniti dai giudici del Tribunale del Vicariato di Roma per le Cause dei Santi - devono ispirare una nuova classe dirigente, di cui l'Italia ha un gran bisogno, sulla scia di quanto sostenuto dalla Rerum novarum di Leone XIII e dalle numerose Encicliche Sociali successive: «Impegnatevi in politica ricchi della forza meravigliosa del Cristianesimo». Prefazione di Marco Vitale, postfazioni di Giampiero Cardillo, Alessandro Corneli e Carlo Fusco. -
Da Caporetto a Vittorio Veneto
Ripubblicare oggi il volume di Gioacchino Volpe dedicato alla disfatta di Caporetto e alla ripresa italiana che portò all'affermazione di Vittorio Veneto non vuol dire soltanto riportare all'attenzione dei lettori un classico della storiografia italiana arricchito, in questa edizione, da importanti inediti dell'autore. Il vero e attualissimo interesse di questo volume è nel tentativo di Volpe di analizzare la severa sconfitta dell'ottobre 1917 dalla prospettiva del «fronte interno», per creare un approfondito saggio storico-sociologico dell'Italia in guerra. Da questa visuale Caporetto appare a Volpe come l'effetto del distacco degli italiani verso «un'ancora mal conosciuta patria» e della fragilità dei vincoli di appartenenza civile che ne derivavano. Era un distacco che non riguardava solo il «popolo delle trincee» ma che albergava anche nelle classi dirigenti del Paese e che portava lo storico a investigare, senza pregiudizi, le agitazioni proletarie, i moti socialisti, la propaganda neutralista e disfattista. Ma anche le condizioni di lavoro della manodopera impegnata nello sforzo bellico, nei cui quadri il «senso dello sfruttamento era acuito dai grandi guadagni padronali, ottenuti durante il conflitto, a scapito dei guadagni operai». Suonata l'ora della riscossa, questi fattori negativi non scomparvero. Volpe fu obbligato ad ammettere, insieme a Croce e a Prezzolini, che i «veleni di Caporetto» non furono debellati neppure dalla vittoria militare. Quelle tossine, a lento rilascio, compromisero, infatti, la posizione internazionale dell'Italia al tavolo della pace e sconvolsero violentemente nel dopoguerra il tessuto sociale e politico della nostra comunità nazionale. Introduzione di Eugenio di Rienzo. -
Partenope. Another way to see Naples. Ediz. italiana e inglese
Vivere a Napoli è fare il primo bagno il 28 aprile e l'ultimo il 7 ottobre. È fare la spesa nel quartiere alla domenica mattina, è non prendere mai sul serio una provocazione. Lavorare a Napoli è prendere schiaffi da mattina a sera e sapere che dopo tutto sembrerai più colorito. Vivere a Napoli è meglio di lavorare a Napoli, ma qui il lavoro si chiama fatica perché è percepito diversamente. Potrai svegliarti con l'odore di caffè e una sfogliatella calda sotto il palato per iniziare bene la giornata. Potrai vedere 71 panorami diversi in altrettanti scenari meteo diversi. Potrai volare su una vespa Special e sentirti più libero che sui colli bolognesi. Potrai comprare ogni tipo di oggetto, ogni cosa proibita o semplicemente introvabile altrove. Vivere a Napoli è trovare una pizza che non avevi mai assaggiato, anche se vivi a Napoli da tanti anni. Mangiare a Napoli è spendere anche solo 5E. al ristorante. Vivere a Napoli è pensare al weekend solo quando arriva e non dover organizzare nulla, è scegliere tra migliaia di posti diversi da vedere e sapere che forse non riuscirai mai a vederli tutti. Vivere a Napoli è sapere che puoi inseguire i sogni perché qui sono proprio veri sogni. Troverai gente che non se ne frega nulla di te, ma gli stessi ci saranno sempre nel momento del bisogno. Troverai musica, arte, storia. Troverai le idee di creativi di ogni dove che a Napoli hanno lasciato un po' di loro. Troverai un'idea ad ogni angolo di strada, un'opportunità persa ad ogni lampione, una frustrazione ad ogni finestra. Quando sarà notte vedrai Napoli ricoperta da gioielli luminosi, Napoli da vivere solo dove si può, Napoli da conoscere per chi può e chi non può. Ricchi di Napoli, poveri di Napoli, finti ricchi e finti poveri a Napoli. Perdersi a Napoli è difficile come ubriacarsi con il rum del babà. Arrivare a Napoli è una pallonata in faccia mentre cammini tranquillo. Amare Napoli è un sorriso dopo una tempesta, perché se la chiamano la città del sole ci sarà pure un perché. Vivere a Napoli è pensare a tutto tranne che a Napoli. Vivere a Napoli è l'unico modo per capire cosa vuol dire ""poi muori"""". Immagini fotografiche dei vincitori del concorso """"Napoli come mi piace""""."" -
Né smart né open, intanto città. Secondo rapporto sul rating pubblico dei Comuni: valutazione comparata della performance, trasparenza, anti-corruzione
La macchina amministrativa pubblica non funziona ed è un freno per lo sviluppo del Paese. Ma perché cambi non servono le continue critiche: per quanto malandata, quella macchina consente di aprire scuole, ospedali, tribunali, autostrade, ogni mattina e per tutti. Non servono neppure le grandi riforme, perché buone norme già esistono. Né servono nuove sanzioni per le inadempienze, che sono previste da tempo. Per riparare e innovare la macchina pubblica serve rendere conveniente il cambiamento, con un sistema di incentivi e disincentivi. Il primo incentivo è di tipo finanziario: i Comuni, le Regioni e tutte le PA devono ricevere risorse in base al merito, misurato su trasparenza e performance, per cui chi fa meglio, deve avere più soldi dallo Stato. Il secondo incentivo è di tipo reputazionale: la comparazione innesca una sana competizione tra i Comuni, con un ritorno di consenso e di fiducia dei cittadini verso gli amministratori più virtuosi. Per incentivare, però, serve prima valutare e per valutare serve prima conoscere: ad oggi, invece, nessuno ha la diagnosi completa degli oltre 8.000 Comuni e di tutte le altre PA. E non per mancanza di trasparenza: i dati pubblicati oggi sono molti, ma spesso incompleti, non aggiornati e disomogenei. Il rating pubblico è uno strumento concreto che permette di elaborare le informazioni disponibili e di tradurle in un indice sintetico immediatamente comprensibile per i cittadini: maggiore è il rating, migliore è la performance del Comune. La principale innovatività del rating pubblico sta nell'adottare il punto di vista degli stakeholder delle PA, e in particolare dei cittadini, che sono non solo utenti, ma anche ""azionisti"""", tramite il prelievo fiscale. Hanno, pertanto, il diritto di conoscere non solo """"quanto"""" spende il loro Comune, ma anche """"come"""" e """"per cosa"""". Per questo, il decreto trasparenza del 2013, modificato nel 2016, riconosce ai cittadini un ruolo di monitoraggio diffuso sull'utilizzo delle risorse pubbliche, da affiancare a quello di Anac. Trasparenza e performance devono diventare non più adempimenti burocratici, ma il fulcro su cui dirigenti e assessori devono essere valutati all'esterno. Questa è la città davvero open e smart: una città che funziona per il bene di tutti. Prefazione di Giovanni Vetritto."" -
Venti di speranza. La Calabria tra guerra e ricostruzione (1943-1950)
Dalle tragedie della guerra alle riforme del 1950 una ricostruzione della vicenda storica, sociale e politica capace di farci penetrare nel clima dei profondi rivolgimenti di quegli anni che avrebbero potuto - e non vi riuscirono - rappresentare un vero turning point per l'intero paese. Vecchie strutture sociali e di potere crollarono, un popolo di contadini fino a quel momento invisibile entrò da protagonista nella vita democratica, ma le resistenze conservatrici e i condizionamenti internazionali impedirono un compiuto cambiamento. La miopia delle classi dirigenti nel non riconoscere le ragioni del Mezzogiorno e i limiti e la zavorra che pesavano sulla sinistra impedirono la svolta necessaria. Il vento della speranza riuscì a spazzare via molto, ma non tutto il necessario. Premessa di Rosario Villari. -
Schacht e Norman. Politica e finanza negli anni fra le due guerre mondiali
Schacht e Norman furono protagonisti assoluti delle strategie finanziarie nell'Europa del primo dopoguerra. Alla guida della Reichsbank e della Bank of England, due fra le più importanti banche centrali dell'epoca, essi svilupparono una forte amicizia ed uno stretto rapporto professionale, costruendo proficue relazioni economiche e commerciali fra i rispettivi paesi. L'azione di Norman in campo economico e finanziario mai si disgiunse dalle direttrici dell'appeasement, la linea ufficiale che la diplomazia britannica seguì nelle relazioni con la Germania. Schacht fu sempre consapevole dei vantaggi che poteva ottenere per il suo paese da quella politica di accomodamento e i rapporti professionali con Norman, sebbene ancorati ad una genuina amicizia di fondo, progredirono proprio grazie a quella costante politica praticata da Londra. -
Campi immaginabili (2017). Vol. 56-57
Fondata ne 1990 e diretta da Rocco Mario Morano, la rivista «Campi Immaginabili» si è distinta per aver creato e consolidato proficue occasioni di confronto di idee e metodologie tra i nostri italianisti più qualificati operanti anche all'estero e quelli stranieri. Inclusa nei più importanti repertori bibliografici internazionali delle riviste di studi umanistici, si rivolge al pubblico degli specialisti di letteratura italiana e comparata, offrendo, allo stesso tempo, strumenti utili di consultazione e di aggiornamento ai docenti delle scuole secondarie e spunti e suggerimenti di lettura ai cultori più esigenti e raffinati delle lettere. Per l'apertura a tematiche vaste e complesse, l'indipendenza critica, la dimensione e il valore qualitativo dei contributi, è stata definita «lo spaccato migliore dell'Italia letteraria». Giorgio Bárberi Squarotti ha dichiarato:«La rivista ""Campi Immaginabili"""", con i suoi saggi di carattere filologico e critico e il suo rigore scientifico - abbastanza raro oggi - è diretta in modo eccellente ed estremamente originale anche per scelta di argomenti e di autori di assoluto valore, talora addirittura mai studiati e ricondotti a una visione nuova e del tutto indipendente da qualsiasi scuola o moda o tendenza dominanti»."" -
La tragedia
È passato molto tempo da quando Maria Luisa Doglio ha pubblicato, nel 1969, il dramma inedito di Emanuele Tesauro, 77 libero arbitrio. Allora la bibliografia sull'autore del Cannocchiale aristotelico occupava lo spazio di una pagina. Nel corso degli anni i saggi sono vertiginosamente aumentati, a livello europeo. E ora sul Tesauro converge, sempre più diffusa, l'attenzione di studiosi di varie discipline: letteratura, retorica, estetica, teatro, storia, storia dell'arte, iconologia, antiquaria, simbologia, architettura, semiologia. Oggi il Tesauro è conosciuto a un pubblico più vasto, come personaggio di romanzo, grazie a Umberto Eco, a cui si deve anche la voce Metafora nell'Enciclopedia Einaudi. Tra le opere del massimo teorico dello stile nell'età barocca, i panegirici sono ancora poco studiati. Scritta e pubblicata nel 1664 per la morte di Madama Reale, Cristina di Francia, figlia di Enrico IV e sorella di Luigi XIII e, poco dopo, della giovane nuora Francesca di Borbone Orléans, La Tragedia fu poi compresa dal Tesauro stesso a chiusa della raccolta complessiva dei Panegirici. Della silloge risulta la tessera di maggior rilievo e quasi il manifesto, sia per il racconto della vita e della morte di Cristina, sia per le importanti dichiarazioni di poetica relative all'orazione funebre, sia come sorprendente preludio alle più note di Bossuet. L'Introduzione ripercorre l'intera serie di panegirici per Cristina. La Tragedia diviene il testo chiave non solo per celebrare ma per raccontare e «far vedere», attraverso il potere creativo della parola che «dà vita» e «fa durare», l'agire 'eroico' della Duchessa, madre «perfetta», maestra nell'insegnamento dell'arte di governo, reggente decisa ad assicurare la successione al figlio, donna giunta all'apice del potere e del successo, sottoposta, come tutti, all'improvviso mutare della sorte, alla sofferenza e al dolore. -
Vincenzo Spanò. Teatri sospesi. Ediz. illustrata
"La strutturazione automatica guida tutta la recente produzione di Enzo Spanò. La messa in scena del segno sblocca ogni forma di paralisi e staticità. Tramite sottili e melanconici percorsi di colori, slanciate verticali dell'immaginario architettano sistemi modulari minuziosamente elaborati e stretti da energiche diagonali. Sono spazi predisposti a sorvegliare dall'alto tutta la strategia pittorica da diffondere sulle superfici monocromatiche. Emerge una sensazione di planimetria che diventa ben presto un metodo indiretto di penetrare la creatività."""" (Ghislan Mayaud)" -
Formiche (2017). Vol. 129: Fintech, cambiamenti in corso (Ottobre).
"Formiche"""" è un progetto culturale ed editoriale fondato da Paolo Messa nel 2004 e animato da un gruppo di trentenni con passione civile e curiosità per tutto ciò che è politica, economia, geografia, ambiente e cultura." -
È l'Europa, bellezza!
Caro lettore, stai leggendo la quarta di copertina di un libro poco saggio. Se non vuoi agitarti, mettere in discussione qualche punto di vista e essere chiamato a condividere una piccola parte di responsabilità, faresti prima e molto bene a rimetterlo dove lo hai trovato. Se hai iniziato a sfogliarlo, vuol dire che hai accettato l'invito e hai scelto di assecondare una precisa volontà. Ti sei messo in gioco, ti sei compromesso e così facendo hai permesso che queste pagine possano attendere il proprio preciso compito: proseguire, forti della tua complicità, la ricerca delle nostre radici, di italiani e di europei, della nostra identità, della nostra idea di Europa. Questo libro ti riguarda. Prefazione di Pierluigi Castagnetti. -
Il punto di vista morale. Una base razionale per l'etica
In ""The Moral Point of View"""" Kurt Baier delineo nitidamente i cardini di una metaetica incentrata sulle """"ragioni per l'azione"""", quale criterio di risposta alle domande morali basilari: che cosa è giusto e che cosa è sbagliato; perché si deve fare ciò che è giusto e perché ci si deve astenere dal fare ciò che è sbagliato. La tesi è che il carattere giusto di un'azione non è né una proprietà da cogliere intuitivamente né il risultato di una preferenza arbitraria, ma emerge da una deliberazione basata su regole di ragione (individuali, sociali, morali). L'agente assume certi fatti come ragioni prò o contro una certa azione, e ne soppesa la forza relativa: il comportamento migliore è quello supportato dalle ragioni migliori. Le ragioni morali si stagliano qui con un proprio statuto specifico: distinte da quelle religiose e giuridiche, e superiori a ogni altra ragione, in particolare a quelle di interesse personale."" -
La morale di Port-Royal secondo Antoine Arnauld
Chi conosce il carattere delle categorie storiografiche di Jean Laporte non si stupisce che il grande storico francese abbia costantemente mirato a fare più luce sulla dottrina di Port-Royal, la cui influenza sulla cultura del Seicento fu notevole, anche se è rimasta poco studiata e molto deformata da pregiudizi e luoghi comuni. Nell'ampio orizzonte dell'agostinismo secentesco, Laporte privilegia lo studio della morale «giansenista» di Port-Royal, e in modo particolare di Antoine Arnauld. D'altronde, nel gruppo degli intellettuali di Port-Royal, quello che s'impone in sommo grado è proprio Arnauld, il cui pensiero è sempre stato riconosciuto come il centro sia dagli avversari sia dagli amici. E il lettore di questo volume si accorgerà immediatamente dell'immensa mole di testi arnauldiani analizzati criticamente da Laporte. E non poteva essere altrimenti; visto che le Grand Arnauld giganteggia su tutto il gruppo di Port-Royal e dialoga alla pari con Descartes e con Pascal. -
Il miracolo di Troina
Scomparso recentemente, all’età di 95 anni, p. Ferlauto è stato una personalità di primo piano della Chiesa cattolica di Sicilia e della generazione dei cosiddetti «manager di Dio». Nel secondo dopoguerra, fonda a Troina (En) l’Oasi Maria SS., primo centro per disabili mentali in Sicilia. Riconosciuto come IRCCS dal Ministero della Salute, l’Istituto è diventato un polo di eccellenza mondiale sulla disabilità intellettiva, l’involuzione cerebrale e le patologie associate. Grazie alle molteplici attività, l’Oasi ha dato un impulso decisivo all’economia locale e isolana. In netto anticipo sui tempi, p. Ferlauto ha elaborato un modello originale di società aperta e solidale (Città Aperta). Nella prima parte viene ricostruita la vita del Fondatore e descritta la struttura dell’IRCCS, nella seconda è delineata una sintesi della sua spiritualità, base delle realizzazioni. Il volume è corredato da quattro appendici, documentarie e fotografiche, con numerosi inediti (corrispondenza con p. Riccardo Lombardi SJ, ecc.). Prefazione di Andrea Riccardi e postfazione di Gaetano Zito.