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Quattro uomini del Risorgimento
"La sollevazione fu pacifica e senza chiasso, tant'è vero che il Savagnoli scrivendo a un amico ebbe a dire: 'alle sei la rivoluzione andò a desinare'"""". """"Nessuna transazione con lo straniero; nessuna separazione: né due Italie, né tre; ma una sola Italia dalle Alpi all'estrema Sicilia"""". Che c'entra mai l'autore di Pinocchio col Risorgimento? Eccome se c'entra! Per coloro - e siamo quasi tutti - che associano il nome di Collodi soltanto al suo capolavoro, quattro ritratti dal vero di Cavour, Farini, Manin e Ricasoli, usciti dalla penna di uno dei nostri scrittori più amati, qui nelle vesti meno note, ma non meno appassionate, di patriota e scrittore civile." -
Tra acropoli e agorá. Luoghi e figure della città in Platone e Aristotele
Le metafore urbane e i luoghi della città in Platone analizzati con almeno due novità esegetiche. La prima riguarda la metaforica della polis, tanto nel senso di luogo del conflitto politico quanto in quello di spazio urbano. La seconda riguarda l'analisi dell'urbanistica delle Leggi, l'""inizio forte e totale del pensiero utopico""""."" -
La filosofia della storia. Giambattista Vico. Ediz. italiana e spagnola
La complessità e l'affascinante ambiguità del Vico di Juan Donoso Cortés, indiscusso protagonista del pensiero e della cultura spagnola della prima metà dell'Ottocento, hanno costituito i presupposti fondamentali per uno studio tanto traduttologico quanto storico-politico, nonché culturale, del saggio ""Filosofia della storia. Giambattista Vico"""", ed è in questa direzione che si è inteso realizzare il lavoro proposto, al fine di offrire, partendo proprio dalla traduzione del testo, un'accurata analisi del Marchese di Valdegamas e di come egli abbia sollecitato la cultura spagnola sua contemporanea ad una maggiore attenzione verso il filosofo napoletano e i suoi studi sulla filosofia della storia, studi che consentiranno di definire l'importante funzione assolta dalla filosofia quale unica scienza capace di intendere la natura ultima delle cose."" -
Sull'origine e i limiti della giustizia
"Allora lessi le storie, e la più antica - antica tanto che il genere umano era in sì tenui primordi, che quattro soli mortali regnavano sulla superficie del globo, Adamo, Eva, Caino, ed Abele. Ma la legge 'di non fare agli altri ciò che non vorremmo che fosse fatto a noi' o non era legge di natura, o è da credere che fosse bambina; perché alle prime pagine vidi, che un fratello trucidò l'altro"""". Nel settembre 1809 Ugo Foscolo tiene davanti agli studenti di legge a Pavia un'orazione che gli varrà la cacciata dall'insegnamento, perché - come scriveva un funzionario dell'epoca - """"non aveva saputo conciliarsi (...) l'opinione de' professori e delle persone di provetto giudizio, attesi i paradossi letterari e morali di cui ha sparso i discorsi da lui recitati in alcune solenni occasioni"""". Si trattava invece di un testo di autentica portata filosofica, da cui emerge una concezione dell'uomo e del progresso civile, che ancora oggi ci colpisce come un piccolo capolavoro della nostra prosa morale." -
I dibattiti di Putney (1647)
I dibattiti che si svolsero nel Consiglio Generale dell'esercito cromwelliano dal 28 ottobre al 1° novembre 1647 a Putney, presso Londra, ci offrono lo spettacolo inconsueto di ufficiali e soldati riuniti in un'assemblea democratica a discutere il futuro destino di tutto il paese. -
La virtù ci rende belli? Arte di vivere e morale
L'età moderna sancisce tra le altre cose una frattura, quella tra ambito etico ed ambito estetico: secondo un senso comune diffuso, una vita autenticamente etica si configura di necessità come una vita di rinunce, mentre una vita felice sarebbe una vita che si emancipa quanto possibile da doveri e costrizioni. Eppure non sempre è stato così: in età classica l'ideale di piena fioritura della persona consisteva nella fusione armonica di questi due ambiti e nel loro reciproco richiamarsi: kalokagathìa, la chiamavano i Greci, bellezza e virtù. Nella lectio magistralis di Otfried Höffe, la genealogia di questo ideale viene accuratamente ricostruita con l'indicarci al contempo una concreta opzione filosofica in cui felicità e moralità concorrano insieme a un unico scopo: un'esistenza pienamente riuscita. -
La piccioncina. Canovaccio per un romanzo
"La piccioncina"""" è un testo narrativo pubblicato nel 1925 dal trentenne Pietro Solari, giornalista e autore di testi teatrali. Non vi troviamo la forma romanzo come disegno coerente di una vicenda compiuta ma un'opera aperta, condotta su registri diversi ('Canovaccio per romanzo', come recita il sottotitolo), ispirata a una convinzione relativistica circa l'inconsistenza del reale. Anche l'identità del personaggio principale è sfuggente e nel libro tragico e grottesco si mescolano con effetti pirandelliani." -
Ricordanze
Il cittadino fiorentino Lorenzo Guidetti (1439-1519) deve la sua notorietà al fatto di essere stato un allievo di Cristoforo Landino e di avere elegantemente copiato molti codici classici e umanistici che sono tuttora conservati in varie biblioteche europee. Le sue ricordanze personali, scoperte da solo pochi anni nell'archivio privato di una nobile famiglia fiorentina, sono in assoluto il più dettagliato resoconto di un umanista non solo sulla manifattura dei suoi codici manoscritti, ma anche sulla loro circolazione nella Firenze del Rinascimento e sul loro commercio. Questo importante testo viene ora proposto in edizione critica con un'ampia introduzione biografica da Lorenz Böninger, già curatore dell'edizione critica delle Lettere di Lorenzo de' Medici e autore di vari saggi storici e monografie sulla Firenze tardo medievale. -
I giornali dei dotti. I periodici di antico regime della biblioteca Angelica
Il volume presenta un fondo ricco di circa 163 periodici, prevalentemente datati tra la seconda metà del XVII secolo e la prima metà del XVIII: si tratta di esemplari molto spesso completi, in gran parte unici a Roma e, non di rado, unici in tutta Italia. Accanto a una netta prevalenza di giornali dotti, il fondo conserva pure giornali di informazione generale in materia di belle-lettere, scienza, storia, religione, vita sociale, con sempre maggiore attenzione all'attualità. Il periodico, strumento per eccellenza di circolazione e di organizzazione della cultura, di piccolo formato, a volte anche tascabile, permette di ricostruire e indagare la ricchezza e i momenti significativi della storia culturale d'Europa nel Settecento. -
La Rivoluzione francese e la letteratura siciliana
Il saggio di Tecla Navarra Masi (1892-1936) su La rivoluzione francese e la letteratura siciliana che Gobetti rilevò da una libreria editrice di Noto, dove era uscito con scarsa fortuna nel 1919, era presentato da Giovanni Gentile nella prefazione come un ""nuovo, e assai pregevole esempio"""" di studi orientati a scrivere sul passato siciliano """"una storia che non è più regionale"""". Nel saggio si rilevava l'estraneità delle élites intellettuali siciliane alle idee illuministiche e il ritardo con cui vennero accolte alcune istanze riformatrici, pervenendo infine alla costituzione liberale del 1812. La scrittrice metteva in rilievo l'attività dei personaggi che ebbero il coraggio di proporre l'abolizione di tutte le """"esenzioni feudali"""" e di aggiornare la carta costituzionale, rimanendo largamente minoritari in una cultura il cui rappresentante più tipico fu il poeta e drammaturgo palermitano Giovanni Meli (1740-1815)."" -
La forma delle cose. Idee e metodi in matematica tra storia e filosofia. Vol. 2: Il calcolo da Leibniz e Newton a Eulero e Lagrange e un po' oltre.
Il tema principale di questa opera è lo sviluppo parallelo del calcolo e della meccanica nel Settecento, a volte nei suoi aspetti più tecnici ma, soprattutto, avendo come specifico riferimento le correlazioni tra idee matematiche e idee filosofiche. Il volume idealmente segue il precedente, ""Da Talete a Galileo ed un po' oltre"""", ma può esser letto indipendentemente dal primo di cui conserva l'ambizione di voler parlare di matematica agli uomini di cultura. Essendo però le idee qui coinvolte più complesse è forse richiesto un maggiore impegno da parte del lettore che vedrà aumentare la successione di formule. Ma, con qualche sforzo supplementare, egli scoprirà come quello che viene ritenuto l'arido linguaggio matematico sia essenziale a rendere chiare e precise non solo le idee fondamentali in gioco ma, soprattutto, le loro interrelazioni e, forse, apprezzerà l'efficienza, la semplicità e l'armonia presente nella costruzione di questo linguaggio."" -
Con Dante per Dante. Saggi di filologia ed ermeneutica dantesca. Vol. 5: Pio Rajna e la genesi del dantismo contemporaneo
In questo volume vengono raccolti alcuni dei suoi più importanti saggi sulla fortuna del grande poeta fiorentino, a partire dalla critica del grande filologo e letterato Pio Rajna, e sull'influenza che ha avuto nella vita culturale europea. -
Zwei mittelniederländische. Texte des «Geistbuchs». Ediz. multilingue
Il ""Geistbuch"""" è un trattato teologico anonimo in volgare composto nella prima metà del XIV secolo, che circolò sia in altotedesco medio che in medio nederlandese. Prendendo spunto dall'ingiunzione di Gesù a Pietro, """"Sequere me"""", """"Seguimi"""" (Gv. 21,19), il testo descrive la via del cristiano verso la perfezione. Questo volume offre l'edizione di due importanti manoscritti (Bruxelles, Koninklijke Bibliotheek, 19.565 e Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 8205) che tramandano la versione nederlandese dell'opera. Un saggio prefatorio di Maarten J. F. M. Hoenen e di Loris Sturlese, insieme alla introduzione dell'editore Wybren Scheepsma, collocano i due testi nel loro orizzonte culturale, storico e filologico, che è quello delle discussioni teologiche intorno ad un tema caro alla pietà in volgare al tempo di Meister Eckhart e della sua condanna: il tema della perfezione della vita spirituale."" -
Carteggio 1962-1969
Il carteggio raccoglie le lettere che il poeta fiorentino Carlo Betocchi e l'intellettuale siciliano Erminio Cavallero si sono scambiati tra il 1962 e il 1969. Da questa conoscenza, inizialmente sopo epistolare, è nata un'amicizia solida e una proficua collaborazione; Carlo Betocchi ha pubblicato poesie ed articoli su ""Linea Nuova"""", la rivista fondata e diretta da Erminio Cavallero, che a sua volta è stato letto durante """"L'Approdo"""" radiofonico, la trasmissione RAI a lungo gestita da Betocchi. Il carteggio dà conto di questo scambio intellettuale che si inserisce all'interno della corrente più aperta del cattolicesimo di quegli anni e ben ne rappresenta i dibattiti politici, religiosi e letterari e la temperie culturale."" -
A proporre bellezza e umanità. I colophon di Alessandro Scansani
Questo libro ripercorre, in forma di colophon, la storia di un catalogo e di un editore. Il percorso che qui si offre è la testimonianza del progetto e del lavoro editoriale svolto per 23 anni da Alessandro Scansani, intellettuale e poeta, editore profondamente dedito ai contenuti e al loro ruolo, alla salvezza delle parole, al senso di una vita all'insegna dei libri e della scrittura, convinto che la cultura e l'editoria debbano, gobettianamente, far emergere un significato etico e civile, attraversando e creando relazioni, percorrendo dialoghi tra lingue e culture, ponendo domande, progettando risposte. La sintesi perfetta della visione editoriale di Scansani e di quanto l'editoria ""gli prendesse il cuore"""" si trova nei colophon che scriveva per ciascuno dei libri pubblicati dalla casa editrice Diabasis, da lui fondata nel 1988 e diretta fino al 2011. Quasi un catalogo in versi, tra i quali le curatrici hanno selezionato 123 testi che racchiudono l'essenza del progetto culturale che l'editore ha tracciato e reso visibile attraverso i """"suoi"""" autori e libri."" -
Stato e nazione. L'anomalia italiana
Il libro affronta un rilevante problema della storia moderna e contemporanea italiana, quello della difficile convivenza e ancor più difficile integrazione tra una forte identità culturale e una debole identità statale. L'esame del tema viene affrontato in una duplice interagente dimensione, quella tematica e quella geografica. Quest'ultima concerne lo storico 'dualismo' tra Nord e Sud del Paese. La prima viene individuata nelle diverse configurazioni date alla questione da storici, letterati, filosofi (da Cuoco a De Sanctis, da Villari a Bertrando Spaventa, da Settembrini a Silvio Spaventa, ecc., tenendo ben presente gli esiti novecenteschi in Croce e Gentile). Non manca un capitolo su cattolici e liberali nel momento della trasformazione dello Stato, dopo la conseguita unità politica, il cui 'valore' viene esaminato nella prima parte. Consapevole e preoccupato della straordinaria trasformazione subita dal problema nell'età repubblicana (che sembra indebolire anche la tradizionalmente forte identità culturale), il libro vede in questa storica 'anomalia', prodotta anche dal pluralismo culturale e dal pluricentrismo politico della nostra storia, un elemento non necessariamente di debolezza della vita italiana. -
I problemi del giorno: il liberismo
I problemi del giorno: il liberismo dell'industriale piemontese Edoardo Giretti (1864-1940) uscì nel settembre del 1926. L'autore fu tra i collaboratori della ""Rivoluzione Liberale"""" e si impegnò, insieme a Luigi Einaudi, contro il carattere interventista e protezionista della politica economica e commerciale italiana. Il libro si ispirava al liberismo """"classico"""" di Smith e Ricardo ed era un atto di fede in quei principi economici la cui attuazione, con il consolidarsi dell'assetto dirigistico e autoritario dello stato fascista, appariva sempre più lontana."" -
Ritratti nel tempo. Interviste 1934-1974
Il volume raccoglie le interviste a stampa rilasciate da Aldo Palazzeschi nel corso della sua feconda attività letteraria: 107 sono i pezzi rinvenuti, apparsi lungo l'arco di un quarantennio su riviste e quotidiani di diversa natura e per la prima volta riuniti in un'unica sede, al fine di illustrarne l'interna articolazione e la rilevanza nell'apporto di nuovi elementi al quadro dei contemporanei studi palazzeschiani. Riunendo le pagine a lungo rimaste disperse su libri e periodici si ottiene un autoritratto dello scrittore fiorentino da comporre alla maniera di un mosaico: nelle interviste scorrono osservazioni, riflessioni e immagini di una vita; memorie pubbliche e private fittamente intrecciate con la persistenza di uno stile che, nonostante il passare del tempo, appare sempre inconfondibile. Le interviste palazzeschiane consentono infatti di scavare nelle pieghe della personalità, del temperamento e della poetica dello scrittore, di illuminarne la figura da angolazioni diverse, costituendosi quale particolarissima integrazione alla straordinaria voce che anima le pagine dei suoi libri. -
Cattolicesimo, modernità, europeismo in Lodovico Montini
Personaggio spesso accostato con interesse anche nel secondo dopoguerra per la sua parentela con il Sostituto alla Segreteria di Stato vaticana, il bresciano Lodovico Montini, per la sua stretta familiarità con i protagonisti di una stagione cruciale per la Chiesa e la società italiana, si rivela in queste pagine anzitutto un 'testimone d'eccezione' di quel lungo percorso intellettuale e religioso compiuto in seno al movimento cattolico italiano dal fratello minore don Battista, il futuro papa Paolo VI, col quale condivise il gusto per un confronto con il mondo contemporaneo libero da antiche condanne. Nei delicati incarichi ricoperti - l'Azione cattolica prima, le istituzioni democratiche poi - applicò con estrema originalità allo stesso progetto europeista propugnato da Alcide De Gasperi all'inizio degli anni Cinquanta molte delle intuizioni maturate decenni prima in terra bresciana insieme al fratello minore. -
Festina lente. Il tempo della scrittura nella letteratura del Cinquecento
Un'indagine su quanto la nozione di temporalità abbia influenzato nel Cinquecento la letteratura e i modi di scrittura rappresenta uno snodo del tutto originale nel panorama storico-critico. Da angoli di osservazione diversi e con metodologie differenti i saggi che compongono questo volume prendono avvio da un quesito fondamentale: quanto lo sviluppo della stampa nel corso del Cinquecento abbia influito sul tempo che gli scrittori dedicarono alla realizzazione delle loro opere. Il volume mette in luce come accanto alle modalità classicistiche di confezione del testo, si facciano strada pratiche scrittorie che optano per tempi veloci di esecuzione. Il concetto di 'prestezza' si affianca a quello classicistico della 'lentezza', e l'interesse per la contemporaneità finisce col prevalere sul culto umanistico del passato.