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Sparire ora qui non si può
Non esistono confini tra vita e morte, tra verità e menzogna, tra sapere e ignoranza, tra rispetto per la persona e delitto, tra amore e indifferenza, tra gioco e violenza, tra attività e inerzia, tra ricovero provvisorio e abitazione, tra passato e inconsistente presente, tra finzione scenica e realtà. Una tale condizione provoca aprassia, incapacità cioè di realizzare i propri sogni, i propositi di una vita di coppia: ""Mettiamo gli ideali al muro"""". Su tutto aleggia una visione apocalittica irredimibile: """"Le nuove macerie verranno decise e create dalla natura, ma nel frattempo vi sono altri tipi di macerie"""";?""""E il suo canto, a volte quasi parlato, denunciava la morte dell'uomo"""". (Giulio Greco)"" -
Il sacrificio. Ko-Mython
Dopo cinque, interminabili anni vissuti nell'Oscurità, Vania è pronta a sfidare suo padre, mentre Sigmund rimane schiavo dell'incantesimo e la guerra sta per avere inizio. Antun, Deemi e Oronzo dovranno combattere per salvare gli amici, intrappolati in una rete di bugie che ha radici antiche e pericolose. Forse, solo i segreti custoditi da Aylynn Darkwater potranno salvarli da poteri ormai privi di controllo. Cosa sono davvero i Ko-Mython? -
Bigadundun
"Questo scritto non ha la pretesa di essere un romanzo, ma ha anche la consapevolezza di non possedere la semplicità e la comicità di una storiella. È un racconto, il racconto della mia vita o meglio del mio cuore e della mia anima travolti da un dolore infinito. Non sapendo gestire molto bene le mie emozioni né comunicarle con altrettanta bravura, ho trovato un mio stratagemma che consiste nell'esprimerle scrivendo e/o cucinando. Tutte le persone a me care ne sono consapevoli: ogni tanto compaio a sorpresa con bigliettini e con pacchettini regalo. Con questo lavoro, un lungo flusso di parole e di pensieri, ho unito le due cose.""""" -
Il talento dell'equilibrista
Il pregio di questa raccolta va individuata in uno stile secco, ""concreto"""" e coinvolgente. Estraneo a ogni sfaccettatura lirica, il poeta si addentra in questioni capitali con """"occhi asciutti"""", per usare l'espressione di Sbarbaro, con un disincanto che non permette alcuna consolazione, con una lucidità tragica che non lascia via di scampo. """"Gli anni ammassano nelle fosse / lattine e cerchioni d'auto sbilenchi"""". La poesia sta nella realtà, non nelle parole. L'occhio è impietoso, non accetta facili consolazioni: """"Le latrine delle stazioni, / depositarie di una gnosi amara"""". La metafora perde ogni connotato astratto per """"incosarsi"""" in situazioni precise, nette, definite, tratte dall'esperienza quotidiana, comune alla nostra società."" -
Ave Eva
"Tra i numerosi articoli scritti in Georgia e all'estero su Dato Magradze nemmeno uno finora è stato così intitolato: Dato Magradze. Poeta. Viaggiatore. Dato Magradze è innanzitutto un poeta e poi anche un viaggiatore che gira per il mondo promuovendo la cultura georgiana all'estero. Non a caso è stato citato quale ambasciatore e promotore della cultura del proprio Paese da Antonio Enrico Bartoli, ambasciatore d'Italia in Georgia"""" (Rostom Chkheidze)." -
Verso l'alba
Un racconto esistenziale - quasi un'autobiografia interiore - questa raccolta di poesie di Enrico Zanolini. Un mosaico le cui tessere sono costituite da eventi che ripercorrono le tappe più significative della vita, coinvolgendo sentimenti e passioni in cui si intrecciano, senza soluzione di continuità, il ""personale"""" e il """"sociale"""". Il filo rosso che fa da trama all'intero percorso (e che concorre a dare particolare suggestione all'opera) è l'amore per la """"terra"""", declinato in tutte le sue possibili valenze con l'intento di far emergere le radici più profonde (e irrinunciabili) dell'esperienza umana."" -
Eros ed Estia
Una raccolta poetica in cui l'autore, attraverso i paradigmi classici delle divinità elleniche, legge in controluce le vicende tutte umane della tensione fra la strutturalità della vita etica e l'occasionalità della vita estetica. Un conflitto che, nella «serietà, la pazienza e il travaglio del negativo», riconquista all'ethos un più alto e consapevole primato nella scelta fra i piaceri dell'uomo e libera il soggetto dalle inquietudini della contraddizione; fra le cui procelle, la poesia rimane il luogo più augurabile della confessione e della più intima e aerobica compagna per chi veleggia nel mare dell'esistenza. -
Mal bianco
"Mal bianco"""". E il mare - «il mio mare». Si comprende il luogo di questa poesia, la sua nascita energica per quanto dolente, ed energica nel suo dolore, quasi propositiva - Memoria del mare -. Non sono parole e luoghi, anche soltanto questi, d'infanzia? - di memoria d'infanzia, di un possibile o impossibile ritorno a una infanzia vissuta in pienezza, che si legge in filigrana, nella controluce dei versi. All'infanzia ricercata - «Il paradiso è ieri» - corrisponde l'impossibilità. - una impossibilità che si ramifica in un presente infragilito: l'infanzia, il «primitivo sereno», è lontananza ed è distanza, non fuga; è anelito, non irraggiungibilità senza remissione; «certezza di un ritorno» (dalla prefazione di Matteo Mario Vecchio)." -
E sia
"E sia"""" ha la struttura di un dramma greco: si apre con il prologo, si snoda nella sua partitura con gli stasimi cantati dal coro e le monodie, e si conclude con un epilogo. L'autrice va alla ricerca della antica madre, la Grecia, origine della cultura e della civiltà occidentale, per scoprire il cuneo d'ombra della contemporaneità, la verità brutale e terribile, che va, però, guardata negli occhi per assaporare la sostanza di essere interamente uomini." -
Up
L'incontro di due entità, due coscienze tormentate per cause diverse e lontane tra loro. Lui di Parigi, condannato a scontare anni di prigione sia pur innocente. Lei, chiamata a coprire il ruolo di un'attrice malata in un film che si rivela un completo insuccesso. Da qui il senso di colpa che diviene insostenibile. Si conoscono dapprima per via epistolare con lui detenuto. Lei gli fa recapitare un biglietto aereo e del denaro cosicché quando viene scarcerato, può raggiungerla a Seoul, dove vive. Ciascuno confessa all'altro il proprio tormento nei giorni, pochi, trascorsi nella casa di lei. L' approccio tra i due appare non così intenso quando in realtà l'uno trova nell'altra la possibile via per alleggerirsi se non liberarsi del proprio vissuto. Il loro incontro si compie in maniera quasi liturgica come se ciascuno necessitasse nell'altro per assolvere se stesso fino al ritorno di lui a Parigi. -
Il filo del cielo. Dromon, Chardavon e l'enigma di Theopoli
«Il filo del cielo» è lo stato dell'arte nelle ricerche sul patrimonio di Saint Geniez, nelle Alpi Provenzali. Nelle sue pagine, minuziosamente documentate, sono raccolte le lunghe ricerche degli autori sulla Chapelle di Notre Dame de Dromon e sulla sua antichissima cripta, sulla Pierre Ecrite, sul vicino Prieuré de Vilhosc, che non solo confutano errori, inesattezze e supposizioni perduranti da secoli, ma svelano una nuova visione, in grado di chiarire molti punti oscuri dell'enigmatica vicenda di cui furono protagonisti questi luoghi. -
La venatura della viola
Nella raccolta ""La venatura della viola"""" l'autrice maneggia la parola poetica per trovare la strada possibile da percorrere quando non ci si arrende all'incuria, all'abbandono, all'assenza, alla miseria umana. Per resistere e oppormi alle brutture della vita ha cercato la risposta nella semplicità e nella dolcezza di un piccolo fiore. Ha scelto la viola, spesso colta e custodita nel libro preferito o nel diario come un pensiero d'amore o, addirittura, per fermare un ricordo."" -
Scena & poesia
La presente pubblicazione raccoglie i testi dei primi tre classificati al premio nazionale di drammaturgia ""Scena & poesia"""", organizzato dal Teatro delle Selve con il sostegno della Fondazione CARIPLO, di Casa Fantini e del Centro Culturale """"Don Bernini"""" di Borgomanero. Il successo di partecipazione e la qualità dei lavori pervenuti dimostrano che la scrittura teatrale è in grado di intercettare inquietudini diffuse e di accogliere le contraddizioni del nostro tempo."" -
Finis terrae
Anche chi abbia letto i precedenti romanzi di Sandro Bussi rimarrà piacevolmente sorpreso dalla novità di questa pubblicazione: da una narrazione impersonale in terza persona l'autore passa alla prima, attingendo con straordinaria libertà inventiva dalla propria esperienza e dalla propria fantasia; fa interagire personaggi reali con altri da lui creati tra Piemonte, Francia e penisola iberica. L'attitudine a orchestrare trame thriller gli permette di condurre con mano esperta una narrazione costantemente avvincente, ricca di spunti di riflessione in cui ogni lettore può trovare rispecchiate esperienze personali. -
Tra due parentesi e un punto di domanda
"Ho amato questi testi di Luigi Paraboschi, come appunti di vita trasposti in poesia, dove il vissuto è reso con un vigore audace, talvolta visionario, ma sempre ancorato alla necessità d'essere veritieri, anche nel registrare le emozioni, senza nulla tralasciare di gioie, dolori, speranze, timori che appartengono all'età che avanza e sempre più avvicina a quel momento la cui certezza per molti è fonte di sconcerto"""". (Cristina Bove)." -
Ensoleillements au coeur du silence-Scintillii nel cuore del silenzio
Nella raccolta di Sonia Elvireanu la contemplazione della natura si nutre di profonda riflessione secondo due diverse modalità: una poetica e una esistenziale. Il titolo ""Scintillii nel cuore del silenzio"""" ci indirizza nella lettura: il primo termine ribadisce la vocazione della poetessa a procedere mediante """"illuminazioni"""" o """"fulgurazioni"""", momenti di grazia in cui la visione poetica viene fermata sulla carta, senza alcun obbligo di trovare tra di essi nessi, consequenzialità, coerenza, sviluppo. Ma questa è la vita che procede in modo desultorio e contraddittorio; è il nostro modo di rapportarci con il reale, modo sempre esposto a una quantità di moti interiori in cui presente, passato e futuro si uniscono e discordano, in cui ricordi e speranze rivivono nella dimensione conscia e inconscia e creano quel magma che nessun tipo di analisi riesce a razionalizzare completamente."" -
Cinema
«La raccolta di Vito Giuliana s'impone a poco a poco, attraverso i suoi cento componimenti di nove o, più spesso, dieci e undici versi, come una specie di regesto o archivio o indice di tutto il cinema. Cinema, appunto: in senso assoluto, singolare, totale. Queste cento ""monadi"""" sono al tempo stesso recensioni poetiche, haiku-film, sceneggiature stringatissime, note di regia, e arrivati al termine della raccolta si ha l'impressione di aver visto tutto» (dalla prefazione di Luca Malavasi)"" -
Lo scoiattolo. La buona terra
"È proprio così: la Valtellina ha la forma di uno scoiattolo disegnato da un bambino. Eppure l'ho scoperto solo leggendo questo libro di poesie che mi ha fatto anche ritrovare il piacere di camminare lungo due sentieri già molto battuti dalla poesia: l'amore e la morte. Attraverso i versi di Giuliana Rigamonti ho rivisitato, come se non le avessi mai provate prima, quelle emozioni passando attraverso boschi, meleti, montagne, valichi, alberi, animali. Come se il mio corpo fosse quello di uno scoiattolo, appunto. Non c'è pensiero, in queste poesie, che non venga immerso e filtrato dalla natura. Tutto si rigenera in un nuovo sguardo non tanto attraverso i colori, ma grazie ai suoni."""" (Francesca Bonazzoli)." -
Temps de moisson-Tempo di mietitura. Ediz. bilingue
La raccolta di poesie, ""Tempo di mietitura"""", è incentrata su una donna che intraprende un lungo viaggio e che durante il cammino si accorge di aver dimenticato a casa le chiavi della dimora del paese straniero verso il quale si sta dirigendo. Il suo stato d'animo è senza speranza. In questa figura scorgiamo la rappresentazione della condizione dell'uomo contemporaneo che nel XVII secolo ha distrutto l'interpretazione filosofica dell'esistenza, elaborata nell'antichità e nel Medio Evo dalla tradizione classico-cristiana, e che non è ancora riuscito a trovare un nuovo senso dell'esistenza."" -
Il bosco di fragole
Oltre all'altalena dei sentimenti, al loro complesso gioco interiore, la perdita di Sara e il suo corpo nudo (cito) ""simile ad una statua di cera"""" introducono nel romanzo un altro livello dialettico: la pulsione dell'amore come vitalità e fusione, ma anche quanto è immanente a questo moto, e cioè la separazione, la perdita, la lontananza. È una legge: quando viviamo con intensità qualcosa, già l'abbiamo perduta. Ma se questa perdita non ci fosse, neppure godremmo di una fuggevole pienezza. È un tema caro a Maiorana, un elemento forte della sua """"visione del mondo"""". Un elemento filosofico moderno, che si richiama all'essere in quanto """"essere-per-la-morte"""" di Martin Heidegger. Ma è poi un elemento antico, di una metafisica oserei dire """"presocratica"""", e che ben conviene all'anima mediterranea di Maiorana, e ai miti atemporali della sua isola. È questa ricerca, questo """"demone"""" che anima il protagonista, inquieto, senza sosta. Un uomo moderno, un nuovo Ulisse, che cerca un'identità, un luogo dove ritrovarsi, un uomo che ha reciso le radici per averle troppo amate. E lo conferma la scena struggente del """"ritorno"""", della quiete, e neppure del duraturo amore. La verità dell'uomo e del mondo sono nel continuo movimento, in partenze che si susseguono, in separazioni che marcano ferite, nell'animo e nel corpo, e che scrivono il palinsesto della nostra vita, che per Maiorana, come per ogni vero scrittore, diventa """"il libro"""", racconto indicibile di amore e di sofferenza (Giuliana Morandini).""