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Guarirsi. Allearsi con i sintomi per ritrovare la salute
Perché spesso sperimentiamo il disagio di esistere, le preoccupazioni, le malattie? E possibile vivere sani e felici? Perché ci ammaliamo? Cosa vuol dire guarire? Esiste l'autoguarigione? Siamo coscienze dentro un corpo e reagiamo continuamente a ciò che accade intorno a noi. Una decisione errata creerà una tensione a livello della coscienza. Il sintomo fisico è il risultato finale (effetto) di un processo iniziato nella nostra coscienza (causa). Guarire significa lasciar andare il sintomo fisico eliminando la causa interiore che l'ha creato. In questo libro impareremo a decodificare il linguaggio dei sintomi dal punto di vista energetico, ovvero cosa ci vuol dire la nostra coscienza attraverso i sintomi fisici e le malattie. Comprendendo i loro messaggi possiamo usarli per autoguarirci. -
Colora il Trentino Alto Adige
Basta colorare per sentirsi meglio, perché non farlo imparando a conoscere le bellezze del Trentino Alto Adige? Quale modo più divertente per migliorare l'umore e liberarsi dallo stress? Che siate adulti o bambini, prendete in mano matite o pennarelli e fate spazio alla vostra fantasia... Età di lettura: da 8 anni. -
Mefistofelica. Orrore a San Jacopo
In una mattina di giugno, presso la spiaggetta dell'Aia, un pescatore sta per iniziare la sua ennesima giornata di fatica, quando viene attratto da un fagotto appoggiato su una barca in secca. Alza il telone di iuta che lo ricopre e davanti ai suoi occhi si materializza il corpo nudo e decapitato di una giovane donna. Un delitto atroce, inaudito; fatti del genere non sono consueti, figurarsi in provincia. Tutto avviene a Livorno, una città che sta ritagliando per sé un ruolo industriale, grazie all'attività del suo porto e del Cantiere Navale. Siamo nel 1920, da poco è finita la Grande Guerra e il caso viene affidato al commissario Gino Tonelli, uomo che si è distinto sul fronte e che sta per sposarsi. Non poche saranno le difficoltà che dovrà di volta in volta superare. Difficoltà legate all'inchiesta, di carattere sentimentale e burocratiche, che sembrano insormontabili quando deve confrontarsi col suo superiore, il Questore Palli Biagiotti, con cui non riesce a socializzare. Grazie all'amore per il suo lavoro, alla sua caparbietà, alla fortuna, che deve essere sempre una preziosa alleata in ogni inchiesta, il Commissario, cercherà di risolvere il caso. -
Maschere del dramma
"Ci separavamo presto, lui attratto dall'ozio fecondo, io dal dinamismo che allora sembrava frutto di inarrestabile energia, ed era invece incapacità di esistere nella quiete, timore di trovarmi troppo bruscamente riflesso in uno specchio che si sarebbe frantumato al primo apparire dell'immagine"""". Ci troviamo di fronte ad un affresco della società del Secondo Novecento, tratteggiato attraverso 18 racconti." -
Il tempo del lago
Non abbiamo altro che una piccola storia da raccontare ed è sempre la stessa. Non è neppure del tutto nostra, anche se consumiamo gran parte della vita - e una parte ancora maggiore dei nostri pensieri - nel sentirci i protagonisti, al centro di una piccola scena mutevole, spesso oscura e impenetrabile per la nostra ragione - un invisibile tecnico gioca con le luci e le ombre, secondo progetti che ci sfuggono. Il fatto è che abbiamo bisogno di capire, anzi, di credere di poter capire. La scena reale è ben più vasta ed è inintelleggibile, ma forse si può raccontare ugualmente, continuando semplicemente il racconto di altri; si può esplorare, azzardando alcuni passi incerti più addentro - e vengono le vertigini - come ciechi accompagnati fino a lì, per mano, da altri. Questa raccolta è un'ipotesi del tracciato di questi pochi passi, nella mano ancora l'impronta di calore della mano dei nonni, il suono sereno della loro voce mentre attraversavamo il bosco. È l'impronta di calore delle mani di altri cari, la loro preziosa luce nel buio della scena. È anche l'impronta di calore della mia mano - spero - nelle loro. -
Narrativa d'oggidì. Piccola inchiesta d'intrattenimento
Sette domande impertinenti, imbarazzanti, banali e terribili a cui si sono sottoposti trenta scrittori contemporanei: Claudio Bagnasco, Valter Binaghi, Davide Bregola, Davide Brullo, Marco Candida, Antonella Cilento, Gabriele Dadati, Alessandro D'Avenia, Andrea Di Consoli, Giorgio Fontana, Nicola Lagioia, Antonella Lattanzi, Anna Lavatelli, Marino Magliani, Marco Missiroli, Gianluca Morozzi, Giulio Mozzi, Massimiliano Parente, Angelo Petrella, Francesca Petrizzo, Paolo Piccirillo, Gabriele Picco, Laura Pugno, Giuseppe Rizzo, Flavio Santi, Maurizio Torchio, Emanuele Trevi, Filippo Tuena, Alessandro Zaccuri, Ade Zeno. Il risultato è un'istantanea della narrativa italiana di oggi, una foto di gruppo in cui cogliere gli ammicchi, le pose, le preoccupazioni, i desideri e in definitiva lo stile di alcune delle voci emblematiche del nostro presente. -
La risalita (tra coscienza e poesia)
La risalita è la metafora della vita, dove la poesia ha un ruolo importante: ora di consolatrice, ora di rivelatrice di ideali sublimi, capaci di ""convertire"""" un uomo. Il romanzo narra di un giovane che sogna e lotta per affermarsi nella vita, che scopre precocemente il degrado dell'uomo, ne è lambito e ne prova compassione. Ma c'è anche la scoperta dell'amore con i suoi risvolti imprevedibili e il dramma familiare. Quando, con la laurea, il protagonista pensa di aver toccato il cielo con un dito, c'è l'amaro risveglio della coscienza, che taglia l'erba sotto i piedi. E gli ricorda che anche lui ha soggiaciuto alle tentazioni e al male. Può allora succedere anche il miracolo: che la poesia diventi """"mezzo"""" con cui una forza provvidenziale gli illumina la strada che conduce in alto. Così, attraverso la ricerca interiore e un'adeguata azione catartica, la risalita dagli inferi è possibile, anche per chi si è giudicato """"sporco, inadeguato e indegno"""". E dalla verità nasce la libertà dell'individuo, che impara a vivere con amore, aprendosi agli altri, non solo con parole e gesti, ma soprattutto con lo sguardo, che è fonte di pura gioia."" -
Vivi la libertà di essere felice
Questi sono tempi di crisi e di decadenza. Noi ci sentiamo tartassati, sfruttati, oppressi e non certo liberi. In questa situazione, parlare di felicità potrebbe apparire ipocrita e fuori luogo. Le persone hanno ormai abbandonato sogni e aspirazioni, anche i più giovani. Nessuno cerca più davvero la felicità, mente l'infelicità e lo stress sono ben noti a tutti. Chiunque è ormai pressato dai problemi del nostro vivere globale, pieno di tensione e di incertezza, anche se la fonte di questi disturbi è molto lontana dal noi e dal nostro mondo. L'obiettivo di queste pagine non è quello di rendere tutti felici, bensì cercare di dare un significato all'esistenza e alla felicità stessa; soprattutto l'intento è quello di farci rendere consapevoli di chi sia il maggiore responsabile della nostra infelicità e quindi identificare colui che ha il potere più grande per guidarci verso il benessere e l'equilibrio psico-fisico. Riacquistare la gioia di vivere, la positività, la creatività e l'entusiasmo, soprattutto la libertà intellettiva del pensiero: questi sono gli scopi. Sono traguardi tutt'altro che semplici che, però, si possono raggiungere proprio grazie alla consapevolezza. -
Se di questo dubiti
Il romanzo di Franca Scoppa può essere interpretato come il paradigma agostiniano del ""cor inquietum"""" che, dopo diverse traversie, scopre l'amore di Dio. Il paragone, pur pertinente, potrebbe, tuttavia, trarre in inganno perché la protagonista, raggiungendo la meta, non arriva alla fine del proprio percorso umano. La felicità dell'amore, la morte, la delusione, l'ansia, l'attrazione per il sesso, la contemplazione mistica si pongono come emblemi di una spiritualità contemporanea tormentata e, contemporaneamente, densa di fiducia. Le domande di senso continuano ad affollarsi e le provvisorie risposte giungono solo dopo l'esperienza della sofferenza. La fede nella Postmodernità non è mai sicuro possesso, appagante condizione, beatitudine, ma lotta, continua lotta con se stessi, con il mondo, con la realtà, anche all'interno di una condivisione degli ideali della solidarietà e dell'amore. Per questo il lavoro supera la sfera individuale e diventa specchio di un'intera società che nello smarrimento dei punti di riferimento con fatica sta cercando di ritrovare il senso dell'esistenza."" -
L' agave fiorisce una volta sola
Di ritorno da una breve vacanza in Sardegna, Anna scopre che il marito è sparito. Ben presto capisce che si tratta di una fuga programmata, per non rendere conto dei gravi errori che hanno gettato sul lastrico l'intera famiglia. Ora tocca a lei fronteggiare i problemi economici e anche psicologici, soprattutto dei figli, che si sentono traditi. Trova in sé risorse insospettate e, con rabbiosa testardaggine, giorno dopo giorno, cerca di ricostruire la vita propria e dei suoi cari. Ma un curioso personaggio la spia. Sarà lui a rivelarle che Fausto si è messo in un giro pericoloso... -
Falsa partenza
"È una poesia sempre in debito verso un qualcosa la cui esistenza reale rimane oscura, impenetrabile. La poesia non risarcisce il debito contratto con la vita, essa resta inspiegabile quasi senza motivazioni, al di fuori della ragione. La poesia di questo libro è un luogo potenziale, qui si intessono meraviglie e sconfitte, con situazioni conoscitive tese tra intelligenza metrica e storica e surrealtà della poesia, fantasma imprendibile. La poesia come conseguenza non riparatrice dell'esistere, in uno stile che comprime la razionalità rilasciando sbuffi onirici e identificando la natura con l'allegoria perpetua di una poesia futura. Enigmatici quanto incantevoli sono il vortice di animali e boschi, di zone-paesaggi interiori, dislocati, quasi tagliati, verso il profondo come fossero il detrito di una identità sconosciuta; in un libro fatto di sequenze poetiche sono il battito sopravvissuto di un romanzo che avrebbe voluto nella socialità intensamente dire tutto."""" (Andrea Gibellini)" -
Via crucis
"La Passione è incomprensibile al di fuori di un amore, esso stesso incomprensibile. La via seguita da Federico è una via quieta, ragionante, senza mimesi dello spasmo. La sua lingua è tranquilla. I personaggi parlano allo stesso modo, come in un teatro già filtrato dalla mente, senza presa diretta. Le parole di Gesù o del Cireneo o di Pilato hanno lo stesso valore in questo teatro mentale e ricomposto"""" (Davide Rondoni)" -
Paola. Oltre le parole
Il racconto descrive l'odissea di Paola, una donna di mezza età, sposata con due figli, professionalmente affermata, ma con un matrimonio in crisi al quale non è riuscita a porre fine, in parte per timore del giudizio materno, in parte per paura di recare un trauma ai figli. Alla vigilia dell'incontro con l'uomo con cui sarebbe forse pronta a rifarsi una vita, la donna è colpita da un ictus. Prontamente soccorsa, sfugge alla morte e alla paralisi degli arti, ma non all'afasia, che le impedisce di comunicare normalmente con l'esterno, ma che al tempo stesso l'induce a un lavoro di profondo scavo interiore. Delusa dagli uomini in cui aveva riposto la sua fiducia, Paola compie un difficile ma affascinante ""viaggio alla ricerca delle parole perdute"""", che è anche e soprattutto un itinerario alla ricerca di se stessa. Lo compie sotto la guida di una logopedista, ma anche di uno psicanalista di scuola junghiana e di un giovane medico e nutrizionista ayurvedico, di cui si innamora, ricambiata."" -
Chierici e laici nella letteratura italiana prima e dopo il Concilio
La letteratura moderna pullula di sacerdoti o di religiosi, investiti di una missione preziosa. Il Vaticano II ha segnato uno spartiacque, un ripensamento del mistero teologico e della funzione sacramentale della Chiesa. Alla cura d'anime si è venuto ad associare il magistero delle beatitudini e il ministero della prossimità e della misericordia. Ma il Concilio, proclamando il ""sacerdozio universale"""" di tutti i battezzati e dando risalto alla Chiesa anche in quanto """"popolo di Dio"""", ha conferito al laicato cattolico un rilievo e una funzione all'interno delle comunità di fedeli, che nel corso dei secoli si erano andati eclissando. La narrativa registra anche questo significativo cambiamento, proponendo alcune emblematiche figure di laici impegnati, esemplarmente fedeli alle loro promesse battesimali. Testimoni dell'amore di Dio in un mondo divorato spesso dall'egoismo, dall'odio, dalla sfiducia, dall'abbrutimento, gli uni e gli altri, """"chierici e laici"""", formano nel loro insieme una singolare linea di resistenza allo smarrimento dell'uomo contemporaneo e al venir meno, sul piano letterario della costruzione del personaggio, della figura dell'eroe."" -
Una disperata tenerezza
"Il titolo della raccolta di Luca Pizzolitto immediatamente evoca nel lettore la percezione di uno scontro, piuttosto che di un ossimoro, perché la tenerezza, se da un lato suscita l'immagine della felicità, della sicurezza, della condivisione, dall'altro non esclude lo scoraggiamento, la delusione, la disperazione. Sembra quasi che l'autore ci prenda per mano e ci accompagni nei meandri di un percorso psicologico ed emotivo all'interno di una galleria di situazioni, in cui specchiarsi, in cui conoscersi, in cui confrontare la personale fragilità che, nonostante le apparenze, domina sovrana in ogni essere umano, soprattutto in questo momento storico caratterizzato dall' assenza di certezze e di prospettive""""." -
Sussurri dall'acqua. Ediz. italiana e inglese
I testi che qui presentiamo, con traduzione a fronte, sono una selezione delle migliori poesie tratte dal secondo volume della scrittrice, ""Drowning Lessons"""", e riflettono un momento elevato della sua produzione poetica. Già nel titolo italiano, """"Sussurri dall'acqua"""", si intravedono i fili vitali di cui è composta la tessitura del testo. Da una parte, in quella evocazione onomatopeica, l'eco ineffabile della vibrazione sonora del cosmo, """"musica sussurrata"""" all'orecchio del poeta; dall'altra il richiamo esplicito all'acqua, inesauribile sorgente di vita e fatale minaccia di annientamento..."" -
Verso il mare. La filosofia della storia di Giorgio La Pira
Più che mai è attuale in un periodo di ""crisi gnoseologica"""" il pensiero di Giorgio La Pira, che ha segnato in profondità lo sviluppo della concezione politica della nostra nazione, concezione in gran parte ancora poco conosciuta non solo dal grande pubblico, ma anche dagli specialisti e dai politici. Giacomo Mininni in questo lavoro intende sottoporre ad analisi la speculazione sulla storia del grande personaggio il quale opera tra Agostino ed Hegel, fra due posizioni cioè apparentemente antitetiche, un'originale e inaspettata sintesi, capace di elaborare la storia come """"progetto dinamico"""" che richiede una collaborazione attiva fra la sfera divina e quella umana. A partire da questo modello """"ibrido"""", La Pira sviluppa poi una visione originale, intrigante e profonda del passato, un vero e proprio modello teorico che ha saputo ispirare e guidare la sua intera azione politica."" -
Frammenti sparsi
Ci troviamo di fronte a improvvise ""illuminazioni"""" non estranee a Rimbaud o a Ungaretti - ex transeuntibus rapta si potrebbe dire -, catturate nel volgere rovinoso del tempo interiore, in cui memoria e attesa si mescolano per cancellare le sensazioni più autentiche e per aiutare la psiche a sopportare il peso della sofferenza. E la poesia, in modo superiore a qualsiasi altra arte, possiede proprio questa magia di strappare immediatamente la preda al tempus edax e di consegnarlo alla fruizione del lettore contemporaneo e futuro."" -
L' incoerenza della vendetta
Renzo Brunetti si cimenta con un nuovo caso che trae origine dal suo passato di ex-poliziotto. Il nemico che aveva cercato di distruggere si ripresenta alla sua porta affamato di vendetta. Mentre il suo mondo familiare sembra crollare sotto i colpi di un destino inesorabile, Renzo si troverà a combattere ad armi impari contro forze più potenti di lui e soprattutto senza la possibilità di difendersi. Unica consolazione, i suoi ragazzi del liceo con i quali continuerà il percorso di crescita fatto di esperienze, di errori, ma anche di grandi soddisfazioni. In un crescendo di avvenimenti, la verità, infine, si manifesterà nella sua dolorosa ed allo stesso tempo rassicurante incoerenza. -
Una vita tante vite
"Apparentemente la raccolta di Francesca Piovesan si presenta lineare, cristallina, trasparente, ricca di suggestioni naturali e sentimentali al punto che ciascun lettore potrebbe identificare in questi versi particolari momenti della propria esistenza. E il titolo Una vita, tante vite ne costituirebbe la prova. È, invece, importante che il lettore operi una vera e propria """"seconda lettura"""", concetto da intendersi non in senso materiale, ma sotto l'aspetto gnoseologico come ricerca di un """"ulteriore"""" senso che superi la pura e semplice impressione colta al primo impatto. Se ci limitassimo allo stadio """"apparente"""", perderemmo l'essenza stessa di queste composizioni: """"Una vita, tante vite"""" dichiara anche e soprattutto la contraddittorietà presente nell'io narrante, che rivela una duplicità di antitesi alla ricerca di un'agognata sintesi."""" (Giulio Greco)"