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Eoliè 22. Arte, letteratura e società. Eccellenza talento e merito
Irene Lanza, Guido Airoldi, Davide Frisoni, Alessandro La Motta, Valentina De Martini, Francesco Pessina, Nicolò Morales, Miriam Palma, Davide Rondoni, Carmelo Travia. -
Collezione d'arte
La Collezione racconta perciò la storia della comunità riminese, del suo entroterra, delle botteghe cittadine e regionali, mentre si declina attraverso le arti, le immagini, le iconografie, le scelte estetiche, i significati culturali e religiosi che le singole opere incarnano. Ma la raccolta è anche una mappa geografica di relazioni importanti con le città italiane ed europee, con Costantinopoli e Venezia, con la Serbia e la Macedonia, con Ravenna, Padova, Bologna, Roma ecc.: viaggiano le opere, i loro autori, la loro influenza, le loro suggestioni. Tuttavia, questo percorso, o meglio questo racconto, trova il suo fine nell’essere condiviso con la comunità, e quindi esposto regolarmente al pubblico. Da qui l’idea di offrire in deposito temporaneo una parte pregiatissima delle opere della Fondazione per esporle nel Museo della Città “Luigi Tonini”, in modo da colmarne alcune lacune storiche, riguardanti il Trecento, il Rinascimento e il Seicento. -
Spazio forma ritmo. E a «capo»
Come noto, la dicitura “e a capo” viene usata, normalmente, per indicare il cambio di periodo nello svolgimento di un testo. Tale variazione del ritmo di prosa, segnalata da uno spazio bianco, è finalizzata a rispecchiare il diversificarsi dei contenuti affrontati nello scritto. Al contempo, affinché le argomentazioni detengano la coerenza indispensabile per una trasmissione di significato efficace, il nuovo periodo deve conservare un legame sia con ciò che lo ha preceduto che con quanto lo seguirà. In caso contrario, ogni parte della scrittura risulterebbe irrelata con l’altra e l’insieme difetterebbe nella comprensione. Giulia Apice Dario Carratta Valerio Di Fiore Marco Emmanuele Alessandro Giannì Sue Kennington Aryan Ozmaei Andrea Polichetti -
Bagni misteriosi. Cabine d'Artista 2
La ripetizione di un esperimento serve a verificare la correttezza di una formula e cabine d’artista si può ormai considerare una vera e propria formula espositiva, un format: all’interno di ogni cabina di uno specifico settore dello stabilimento balneare viene esposta l’opera che ognuno degli artisti invitati ha prodotto appositamente, o ha scelto dal suo archivio, in risposta al tema proposto dal curatore. La mostra Bagni Misteriosi prende ispirazione dall’omonimo ciclo di opere della seconda metafisica di Giorgio de Chirico, lavori al cui interno l’artista immaginava si manifestasse un situazionismo magico, surreale, appunto metafisico. Le opere di de Chirico immergono lo spettatore in dimensioni che non hanno alcun riferimento logico con il luogo in cui erano presenti e questo è stato un po’ lo spirito con cui è stata effettuata la selezione degli artisti chiamati ad esporre, nella consapevolezza che le opere che avrebbero presentato sarebbero state intrise di un situazionismo surreale capace di condurre lo spettatore al di fuori del tempo e dello spazio. -
Duale. Catalogo della mostra (Roma, 27 aprile-27 maggio 2023). Ediz. illustrata
Opere di: Guido Strazza, Giuseppe Spagnulo, Giulia Napoleone, Pasquale Santoro, Nicola Ghirardelli, Alberto Gianfreda, Giulia Manfredi e Andrea Polichetti. -
Rocca San Casciano e la sua terra. Paesaggi, atmosfere, suggestioni. Ediz. illustrata
"Il presente volume raccoglie momenti fotografici che metto insieme per restituire ciò che nei miei occhi si è impresso, quando posseduto da una ricerca di precisione di quell'esatto momento, """"scatta"""" qualcosa in me, in quello che sento e questo mi fa vivere splendide esperienze. Ho raccolto qui quelle esperienze nella mia terra. Sapevo bene quali tirare fuori dal mio archivio, ad una ad una, le mie foto hanno tutte un nome nella mia mente."""" (dall'introduzione)" -
Italia sacra. Le raccolte di vite dei santi e l'«inventio» delle regioni (secc. XV-XVIII)
Le regioni italiane sono costruzioni artificiali o entità territoriali che appartengono alla nostra memoria culturale? La questione, oggetto di dibattito politico e storiografico sin dal Risorgimento, fa da sfondo a questo volume, incentrato su una fonte significativa per gli studi della storia delle identità regionali: le raccolte territoriali di vite di santi. Forgiate tra la fine del medioevo e la piena età moderna nelle officine degli ordini religiosi e nel fuoco delle controversie dottrinali, tali opere ridisegnano, in continuità con la cultura umanistica, le entità regionali della penisola, dal Piemonte alla Calabria, dalla Toscana alla Lucania, dall'Umbria alle isole maggiori. Gli eruditi agiografi, attraverso un intenso lavoro di scavo archivistico e l'uso combinato di una pluralità di testimonianze archeologiche, cronachistiche, epigrafiche, iconografiche -, promuovono antichi e nuovi luoghi di culto, creano narrazioni identitarie, disegnano inediti paesaggi sacri: una inventio, qui intesa nel duplice senso di ""riscoperta"""" e """"invenzione"""", di tradizioni, spazi e confini regionali, sostenuta non di rado da una sensibilità di tipo geo-cartografico."" -
Arte di corte in Italia del Nord. Programmi, modelli, artisti (1330-1402 ca.)
Questo volume offre un'ampia panoramica dell'arte di corte in Italia settentrionale, nel corso del Trecento e del primo Quattrocento. Racconta una civiltà figurativa che rimane fedele al mondo religioso e alle sue iconografie, ma si apre largamente ai temi profani, che si moltiplicano nelle città, nelle residenze dei signori e nei loro castelli. I saggi qui riuniti raccolgono novità e studi su Mantova, Verona, Padova, il Monferrato e soprattutto sulla Lombardia e Milano, che vivono una stagione di straordinario splendore sotto il dominio dei Visconti. Gli ambiti trattati riguardano soprattutto la pittura monumentale, ma anche la scultura, l'oreficeria, la miniatura e la produzione letteraria del tempo. -
Per la storia dell'infanzia abbandonata in Europa. Tra est e ovest: ricerche e confronti
L'infanzia oggi è considerata portatrice di diritti. Si tratta di una conquista maturata lentamente nella storia. Fondamentale tra i diritti dell'infanzia è il diritto alla famiglia. Ma sappiamo che a molti bambini e bambine questo diritto non è stato, né è oggi, assicurato, per varie ragioni, individuali, economiche, politiche, sociali, così come sappiamo che i minori ieri molto più spesso di oggi, perlomeno in Occidente - erano affidati alle cure di persone diverse dai genitori o dai parenti biologici. Studiare la storia dell'assistenza all'infanzia in Europa vuol dire tentare di comprendere come, nel tempo, le varie società hanno avvertito, dibattuto e affrontato il rapporto degli adulti con i membri più indifesi della comunità. -
Meridiana (2012). Vol. 75: Migrazioni interne.
Le ""migrazioni interne"""" nell'Italia contemporanea è il tema monografico di questo fascicolo della rivista dell'Istituto meridionale di storia e scienze sociali, con contributi di Michele Colucci, Michele Nani, Stefano Gallo, Matteo Ermacora, Anna Badino, Alice Scavarda, Davide Bubbico, Frank Heins, Enrico Tucci."" -
Storica (2012). Vol. 53
"Storica"""" è una rivista fondata in Italia nel 1995, che accoglie contributi, oltre che in italiano, in inglese, francese e spagnolo. La rivista vuole essere un luogo di discussione sulla natura, le regole e le finalità della storiografia, aperto a tutte le discipline interessate alla riflessione sul passato. """"Storica"""" pubblica tre tipi di testi: saggi veri e propri (nelle sezioni Primo piano e Filo rosso), discussioni a proposito di uno o più libri (Questioni) e ampie recensioni critiche (Contrappunti). I saggi sono sottoposti a peer review." -
Una e plurale. L'Italia della cultura
In occasione del centocinquantenario dell'Unità d'Italia il convegno organizzato a Roma dall'Associazione delle istituzioni di cultura italiane di cui il volume raccoglie gli interventi - intendeva celebrare un'idea d'Italia che nasce dalla cultura che decine di istituti italiani sviluppano e attualizzano con la loro attività di ricerca e divulgazione. Non vogliamo che anche gli istituti culturali, impoverendosi e scomparendo, contribuiscano ulteriormente alla fine di un intero sistema, quello della cultura italiana, che comprende anche l'università, l'industria culturale, i beni culturali, paesaggistici e artistici. Il messaggio affidato al convegno riguardava infatti le ragioni profonde dell'unità e unificazione del paese ereditate dalle riflessioni più alte sulla sua storia, meritevoli di essere trasmesse alle future generazioni. Contributi di Gerardo Bianco, Federico Butera, Michele Ciliberto, Pierluigi Ciocca, Sergio Conti, Maurizio Fallace, Pino Ferraris, Carlo Galli, Frederick Lauritzen, Francesco Malgeri, Stefano Musso, Giovanni Paoloni, Guido Pescosolido, Massimo L. Salvadori, Franco Salvatori, Luciano Scala, Sergio Scamuzzi, Giuseppe Tamburano. -
Circolazione di uomini e scambi culturali tra città (secoli XII-XIV)
Il volume raccoglie gli atti del XXIII convegno internazionale del Centro Italiano di Studi di Storia e d'Arte di Pistoia (13-16 maggio 2011). Contributi di Duccio Balestracci, Xavier Barral i Altet, Giovanni Cherubini, Elisabeth Crouzet-Pavan, Donata Degrassi, Carla Frova, Roberto Greci, Piero Gualtieri, Bruno Laurioux, Jean-Claude Maire Vigueur, Marilyn Nicoud, Giovanna Petti Balbi, Ramon J. Pujades i Bataller, Mauro Ronzani, Francesco Salvestrini, Aldo A. Settia, Marino Zabbia. -
Un giuoco così utile ai pubblici introiti. Il lotto di Genova dal XVI al XVIII secolo
Nel 1576 le Leges novae di Genova stabiliscono che due volte l'anno si sorteggino cinque patrizi per rinnovare i Serenissimi Collegi, la massima carica di governo. Su quei cinque nomi naturalmente si scommette, e lo si fa secondo modalità che prefigurano il gioco del lotto. Dal 1644, quando la Repubblica autorizza le scommesse e ne appalta la gestione, la loro popolarità non fa che crescere in patria e nel resto d'Italia, al pari degli introiti per le casse pubbliche e private; cosicché altre città cercano di copiarne lo schema, e spesso dietro quei tentativi vi sono speculatori liguri, compresi gli stessi appaltatori. Se l'origine genovese del lotto è nota da tempo, in questo libro si esaminano per la prima volta, sulla scorta della documentazione archivistica, i meccanismi primitivi del gioco, le modalità degli appalti, le manovre per riprodurlo al di fuori di Genova, le ricadute economiche e istituzionali che ne sono derivate, alcune delle quali decisamente curiose e inaspettate. -
Milano guelfa (1302-1310)
Il volume analizza la vita politica, istituzionale e sociale di Milano nell'arco di un decennio, dal giugno del 1302 al gennaio del 1311, quando in città, allontanati Matteo Visconti e i suoi principali seguaci, dominarono i popolari e la famiglia della Torre, che aderirono con decisione allo schieramento guelfo ""radicale"""", allora capeggiato dai """"neri"""" fiorentini. Si tratta di un arco di tempo limitato ma di grande interesse: Milano per alcuni anni propose un atteggiamento politico innovativo e differente da quello che avrebbe poi caratterizzato il successivo regime dei Visconti. Infatti il comune di popolo rinato nel 1302 puntò con decisione non alla creazione di un'area di dominio regionale, ma all'inserimento della città in una solida e vasta rete di alleanze che coinvolgeva tutta la penisola, che portò a un periodo di pace quasi decennale e permise una momentanea ma rigogliosa fioritura della vita economica. Il progetto fallì a causa delle ambizioni egemoniche di Guido della Torre, che fra il 1307 e il 1308, sfruttando la sua rete di clientele, prese il potere creando una signoria personale. Quando scese in Italia l'imperatore Enrico VII la popolazione, esasperata, gli aprì le porte, permettendo anche il ritorno dei Visconti. Fallì così anche la possibilità di creare un'""""Italia guelfa"""", basata sull'asse Napoli-Firenze-Milano-Padova, che avrebbe potuto dare una dimensione nazionale alla politica e all'economia italiana fin dal Trecento."" -
Signorie cittadine nell'Italia comunale
Tra il XIII e il XV secolo, la maggior parte delle città dell'Italia comunale sperimenta, per periodi più o meno lunghi, forme di governo autoritarie o comunque segnate dalla leadership di una forte personalità o di una potente famiglia. Alcune di queste esperienze si allontanano gradualmente dal sistema comunale e finiscono per partorire una forma di potere del tutto nuova, quella della signoria cittadina. Altre, pur conservando interi pezzi del sistema comunale, portano all'adozione di nuove tecniche di governo e cambiano progressivamente le regole della partecipazione alla vita politica. L'Italia comunale degli ultimi secoli del Medioevo si presenta dunque come uno straordinario laboratorio di esperienze politiche, esaminate in questo volume partendo da tre diverse angolature. Si è cercato con la prima di offrire una mappatura più completa possibile della diffusione di queste esperienze nell'Italia centro-settentrionale, con la seconda di ricostruire il profilo delle diverse categorie di signori, con la terza di osservare l'adeguamento dell'apparato comunale alle esigenze dei nuovi sistemi di governo. Alle vecchie tesi di un'Italia divisa in due dall'opposizione tra comuni e signorie e di una signoria nata dalla crisi del comune, il volume intende opporre l'immagine di una Italia tardo-medievale plurale e in costante effervescenza politica. -
Movimenti e confini. Spazi mobili nell'Italia preunitaria
Tra la fine del '700 e gli inizi dell'800 i confini di tutta Europa si irrigidirono, e controllare i movimenti di merci e persone che li attraversavano, tanto da un Paese all'altro quanto all'interno di ciascuno di essi, divenne per i pubblici poteri una priorità. Lo Stato si dotò di più efficaci apparati di vigilanza e impose ai sudditi di munirsi di documenti di riconoscimento: una novità epocale e sconvolgente, che impose nuovi codici di rapporto con le istituzioni ai tanti soggetti tradizionalmente abituati a muoversi in relativa libertà da un luogo all'altro. Nella penisola italiana questo mutamento cominciò a prodursi in coincidenza con l'invasione francese di fine '700 e si intensificò tra Età napoleonica e Restaurazione. Immaginare la nazione significò allora rivendicare le ragioni di una libertà di movimento che l'inedita invadenza dello stato burocratico nella vita individuale stava mettendo in forse, e pensare a una nuova geografia, capace di ammorbidire gli ostacoli imposti tanto dalle frontiere ""naturali"""" quanto da quelle artificiali."" -
Le duché de Milan et les commanditaires français (1499-1521)
Après la conquête du Milanais en septembre 1499, de nombreux Français, impliqués dans les campagnes militaires et faisant partie de la suite de Louis XII ou chargés d’un office dans l’administration du Duché, séjournent en Lombardie occupée. Au-delà des répercussions politiques et administratives, cette présence étrangère semble avoir joué un impact sur la production artistique locale. Le présent ouvrage, qui procède d’un colloque organisé à l’Université de Genève les 30 et 31 mars 2012, se focalise sur l’activité de ces commanditaires français, de Charles II d’Amboise aux rois Louis XII et François Ier, mais aussi des francophiles, comme Bernardino Lopez de Carvajal, Sebastiano Ferrero ou Gian Giacomo Trivulzio. En abordant différents domaines tels que l’architecture, la sculpture, l’enluminure et la peinture, notamment Léonard de Vinci et son cercle, le présent volume vise à comprendre la portée de leurs commandes et leur influence sur les choix iconographiques et techniques de certains artistes, par exemple Bramantino, Zenale et Bernardino de Conti. Il cherche aussi à définir leur rôle dans la présence d’artistes d’Italie septentrionale en France et à s’interroger sur l’ascendant du modèle lombard sur les artistes français. -
Politiche culturali e conservazione del patrimonio storico-artistico a Roma dopo l'unità. Il titolo 12 monumenti scavi antichità musei 1871-1920
L'inventario della serie archivistica del Titolo 12 documenta la vicenda della tutela del patrimonio storico-artistico di Roma dopo il 1870 ed illustra l'ampiezza e la valenza dei programmi e delle strutture organizzative poste in essere dagli amministratori della città divenuta Capitale d'Italianel settore della conservazione del patrimonio archeologico, dell'arte e della cultura. Dallo studio condotto sulle fonti possedute dall'Archivio Storico Capitolino emerge il nodo storico centrale della politica e della gestione dei beni culturali che si intreccia con il tema del modello di sviluppo economico, sociale ed urbanistico della città umbertina. -
La nascita del diritto d'autore in Italia. Concetti, interessi, controversie giudiziarie (1840-1941)
Da quando lo sviluppo delle tecnologie digitali ha facilitato la riproduzione di testi e immagini, il tema del diritto d'autore è diventato di grande attualità. Su quotidiani e periodici ci si interroga sulla sopravvivenza di questo istituto e sull'eventualità di un suo definitivo superamento in nome della piena libertà di accesso all'informazione. Ma come è nato il diritto d'autore in Italia e soprattutto quali soggetti sociali - editori, autori, ma anche politici si sono maggiormente mobilitati per la sua piena affermazione fin dal primo Ottocento? Attraverso la ricostruzione puntuale delle discussioni tra gli addetti ai lavori e del dibattito parlamentare dell'Italia unita in un serrato dialogo con la realtà europea, l'autrice mette in luce le tappe della lenta attuazione della tutela dell'autore, i conflitti tra le diverse forze in campo e soprattutto il ruolo svolto dalle nuove associazioni nate alla fine dell'Ottocento e tuttora esistenti, seppure con altre sigle in rappresentanza degli interessi di categoria, l'Associazione dei tipografi e degli Editori e la Società degli Autori.