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Le signorie cittadine in Toscana. Esperienze di potere e forme di governo personale (secoli XIII-XV)
Il volume raccoglie i primi risultati di una ricerca sulle esperienze di potere personale e signorile nelle città toscane tra la metà del XIII e l'inizio del XV secolo. Rispetto a una perdurante tradizione storiografica che interpreta la storia politica della Toscana nel segno dell'identità comunale, fino a elaborare veri e propri miti quali la ""libertà"""" fiorentina o il """"buon governo"""" senese, emerge qui l'immagine inedita di una terra non solo - per quanto soprattutto - di comuni ma anche di signori. Le ricerche si concentrano sulle forme di potere personale e sui regimi signorili, inquadrandoli in un contesto largo di esperienze politiche e puntando a cogliere la varietà di configurazioni in cui si manifestarono le forme di governo personale in stretto rapporto con l'evoluzione degli ordinamenti comunali. Ciò non significa attenuare le differenze tra forme di governo che erano percepite chiaramente come diverse dai contemporanei, ma evidenziare come esse originassero da un spazio politico comune pur dando luogo ad assetti di potere, configurazioni istituzionali, linguaggi politici, nuovi e diversi. Contributi di Andrea Zorzi, Sergio Raveggi, Alma Poloni, Gabriele Taddei, Amedeo De Vincentiis, Mauro Ronzani, Giampaolo Francesconi, Andrea Barlucchi, Gian Paolo Scharf, Piero Gualtieri, Lorenzo Fabbri, Claudia Tripodi, Marco Paperini, Cecilia Iannella, Ignazio Del Punta, Lorenzo Tanzini."" -
Il cimitero acattolico di Roma. La presenza protestante nella città del papa
Oggetto fuori d'Italia di ""una venerazione forse sconosciuta agli italiani"""", la vicenda del Cimitero acattolico romano, la cui origine risale a circa tre secoli fa, merita di essere approfondita per più aspetti. Sotto il profilo della storia della città di Roma, capitale del papato, che ospitò tale singolare realtà all'interno delle proprie mura, ma anche sotto quello della storia delle relazioni della Santa Sede con i paesi protestanti e del rapporto tra la Chiesa e gli """"eretici"""" che in sempre maggior numero e con sempre più spiccata disinvoltura presero a visitare la penisola e l'Urbe. Scopo di questo volume - basato su una ricca ricerca d'archivio che non trascura le fonti dell'Inquisizione romana - è non solo quello di ampliare, ma anche di contestualizzare l'analisi, di correggere inesattezze e leggende, di cercare di definire tanti aspetti poco chiari. Il sepolcreto ai piedi della Piramide di Caio Cestio si sviluppò quale realtà sostanzialmente abusiva che potè imporsi con la """"connivenza"""" delle autorità romane. Come avvenne tutto questo? Quando fu che gli stranieri protestanti morti nell'Urbe poterono essere sepolti ai piedi della Piramide di Caio Cestio? Quale il contesto che ne consentì la creazione e perché la Santa Sede permise tutto ciò? Quale il rapporto tra questo cimitero e quello ebraico o quello degli """"impenitenti"""" al Muro Torto e quale con il moderno cimitero del Verano? E ancora, quali sono le differenze tra questo sepolcreto e altre analoghe aree sepolcrali in Italia."" -
Urban elites of zadar. Dalmatia and the venetian commonwealth (1540-1569)
This book examines economic, geographical, and social mobility in the early modern Adriatic by focusing on the urban elites of Zadar during the crucial decades between the naval battles of Preveza (1538) and Lepanto (1571). The city, then known as Zara, was the nominal capital of Venice’s possessions in the Adriatic, and was a major hub for commerce, communication, and exchange. This case study aims at three aspects of everyday life along the frontiers of Latin Christianity during the apogee of Ottoman dominance in the Mediterranean. First, it analyses early modern communication, network density, and the protagonists’ interactions in the Adriatic. This analysis is based, for the first time, on procura contracts, resulting in a more nuanced picture of Venetian dominion. Next, it examines Zadar’s property markets in an investigation of the economic developments in Dalmatia during the sixteenth century. The third part focuses on the streets of Zadar and the interaction of its diverse inhabitants – nobles, citizens, residents, and foreigners alike. This book also uses a new conceptual approach of a Venetian Commonwealth, an entity based not only on hard power, allegiance, and domination, but also on cultural diffusion, shared knowledge, and collective experiences that shaped everyday life in all of Venice’s possessions. Sixteenth-century Zadar serves as an example of such a Venetian Commonwealth that encompassed the city itself, allowed for the inclusion of all neighbouring communities, and fit into the larger framework of the Republic of Venice. -
Dai pochi ai molti. Studi in onore di Roberto Antonelli
I moltissimi allievi, gli amici e i colleghi che in modo diverso hanno accompagnato Roberto Antonelli nella sua lunga carriera di studioso, di professore e di intellettuale hanno partecipato a questa grande miscellanea di studi con contributi che vertono sui grandi temi che lo hanno appassionato e su cui continua a lavorare, con temi che spaziano dalle letterature romanze delle origini alla filologia materiale, dalla critica del testo alla letteratura europea, dal canone letterario alla metrica, dal ruolo degli intellettuali al ruolo delle emozioni e dell'affettività nella letteratura e nelle arti. -
Capitolare degli ufficiali al formento (metà del sec. XIV)
In questo volume, che ha visto in particolare una felice collaborazione tra l'Università della Sorbonne e i ricercatori locali, l'attenzione si è rivolta ancora una volta ad un Capitolare, vale a dire ad uno Statuto che determina le competenze di una magistratura, detta le norme operative per la sua azione e ne regola i rapporti con le altre magistrature. Il ""Capitolare degli officiali al formento"""", documento della metà del Trecento che detta norme su tutta la filiera della produzione del frumento, dall'importazione del grano alla panificazione, è di particolare interesse, non solo per gli storici ma anche per i filologi, per l'uso della lingua veneta. L'approvvigionamento di una delle più grandi città d'Europa era ovviamente la primaria preoccupazione del governo, anche per ragioni di pace sociale, soprattutto per quanto riguardava l'alimento principale della maggioranza della popolazione cioè il pane. Il Capitolare ci informa con grande precisione di tutte le figure professionali coinvolte: mercanti, pistori, pancogoli, fontegari, mesuradori fino alle oretere, produttrici e venditrici di un tipo particolare di biscotto. Da esso inoltre si possono ricavare informazioni sulle tecniche produttive, come per esempio la necessità alle volte di produrre farine non solo di frumento ma anche di altre biave, nonché sulle linee guida del comportamento degli ufficiali a tutti i livelli."" -
Adoption and fosterage practices in the late Medieval and Modern Age
In recent years historical studies on adoption and fosterage have greatly advanced, very likely due to the importance that such practices have acquired in our own societies. Also in the past – not only during Roman or Late Antique periods, but throughout the Middle Ages and the Modern Era as well –a rather significant number of family units went through adoption and fosterage, experiencing these kinds of ties and relationships on the daily basis. Articles collected in this volume are aimed at analysing the various forms and methods by means of which the concept of “adoption” was interpreted and practiced during the Medieval and Early Modern periods, identifying especially relevant chronological points, examples from different regional and local contexts, reciprocal influences, and family relationships shaped by adoption. -
Polifonie veneziane
Con il titolo di ""Polifonie veneziane"""" il Centro Tedesco di Studi Veneziani nel 2011 ha organizzato conferenze e discussioni dedicate alle molteplici voci che hanno percorso, e tuttora percorrono, Venezia, da sempre microcosmo e crocevia di incontri culturali, nella storia, nelle arti, nella letteratura e non da ultimo nella musica. I contributi di questo volume sono attraversati dal concetto di polifonia inteso come un filo rosso tra i temi, i personaggi e le epoche, e parlano del silenzio e del paesaggio sonoro che scandiscono la vita musicale veneziana. Le cerimonie cittadine tenutesi per celebrare la vittoria di Lepanto, l'importanza del soggiorno veneziano del giovane Cherubini per la sua futura carriera, l'inaspettata rarità con cui la città appare nelle messe in scena sui palcoscenici della città, fino agli incontri più recenti avvenuti in laguna tra i compositori contemporanei Luigi Nono e Helmut Lachenmann: tutte immagini che delineano un paesaggio sonoro unico nel suo genere, mentre i silenzi che lo attraversano emergono dalla pittura di Tiepolo. Infine, rendendo omaggio all'interdisciplinarietà tra arte e ricerca che caratterizza il Centro Tedesco, il volume si chiude con il racconto dello scrittore ed ex borsista Thorsten Palzhoff, con le sue fantasie sonore in omaggio a Monteverdi."" -
Ottant'anni da maestro. Saggi degli allievi offerti a Giorgio Cracco
I saggi qui raccolti in onore di Giorgio Cracco sono il contributo di alcuni suoi allievi in senso stretto, cioè di coloro che si sono laureati sotto la sua guida a partire dagli anni Settanta del Novecento. I lavori presentati affrontano argomenti molto diversi, come molteplici sono gli interessi scientifici di Giorgio Cracco, che da parte sua ha sempre ripetuto di non voler fondare una scuola. In coerenza con il suo itinerario accademico, le ricerche confluite nei sette contributi si dispiegano tra il Veneto e il Piemonte, tra il Medioevo e la storia della Chiesa. Tutti fondati su fonti inedite, vengono offerti come omaggio e cordiale augurio di compleanno a uno studioso che nella sua instancabile attività si è via via aperto alle Americhe, all'Europa settentrionale e a quella orientale, fino al lontano Kazakhstan. -
Uguali e diversi. Diaspore, emigrazione, minoranze
La complessità di una società è un arricchimento ma viene spesso vissuta come una minaccia. Da qui tante forme di discriminazione o esclusione. L'emigrazione Sud-Nord degli ultimi anni ha diffuso un'immagine impropria di un fenomeno che ha origini lontane. Scopo di questo volume è di presentare un inquadramento storico e globale, risalendo alle radici e studiando alcuni processi in cui la formazione della nazione ha dovuto confrontarsi con la presenza di comunità diverse per appartenenza geografica, culturale o religiosa ma anche per professione o ruolo sociale. In alcuni casi esse cercano l'integrazione nella nuova sede, in altre difendono la propria identità e vivono chiuse in se stesse. Come epicentro del volume c'è l'Asia sia come teatro di tante esperienze miste che come terra d'origine di minoranze che hanno cercato la fortuna o sono state trapiantate altrove, qui con una preferenza per l'Africa. Ebrei e armeni sono studiati anche per l'eccezionalità della loro epopea nel tempo e nello spazio. L'attualità ricompare attraverso l'importanza acquisita dalle rimesse degli emigrati verso le famiglie e i paesi natali, che hanno ormai soverchiato gli altri flussi finanziari compreso l'aiuto allo sviluppo. -
L' accoglienza religiosa tra tardo antico ed età moderna. Luoghi, architetture, percorsi
"Lo studio dell'accoglienza cristiana ha segnato negli ultimi anni un interesse crescente nella ricerca storica. Se un tempo il tema era limitato alle ricerche sugli ospedali, oggi si assiste all'apertura di un ventaglio più ampio di argomenti, che coinvolgono i tracciati stradali, le vie di pellegrinaggio, il ruolo dei santuari, degli ordini religiosi, le diverse forme di assistenza e di ospitalità. L'aspetto più interessante è il legame con il territorio: le indagini non sono più indirizzate soltanto ai singoli enti ospedalieri e alle istituzioni, in modo puntiforme, ma al sistema spaziale in cui questi fenomeni andavano ad inserirsi. Il volume curato da Silvia Beltramo e da Paolo Cozzo si colloca in questa prospettiva, attenta al territorio e alle strutture articolate che hanno governato i sistemi di accoglienza nella tradizione cristiana. Tutti i saggi presentati offrono un orientamento aperto ad aree vaste, di dimensione regionale, evidenziando gli sviluppi storici delle istituzioni, i legami con le realtà locali, i rapporti con le autorità laiche ed ecclesiastiche, le forme di cultura religiosa che stavano alla base delle comunità. Per questo il volume si colloca in una prospettiva di longue durée, che dal tardo antico giunge all'età moderna, con l'intento di superare le divisioni cronologiche consolidate nella storiografia tradizionale."""" (Dalla Prefazione di Carlo Tosco)" -
«Solo uomini di buona volontà». Il Partito d'azione veneto (1942-1947)
Il Partito d'azione veneto, nato nell'ottobre 1942 a Treviso nello studio dell'avvocato Leopoldo Ramanzini, trova le figure di maggior spicco nei bellunesi Flavio Dalle Mule, Ernesto Tattoni, Attilio Tissi; nei padovani Egidio Meneghetti, Ugo Morin, Giuseppe Zwirner; nel rodigino Lino Rizzieri; nei trevigiani Leopoldo Ramanzini, Enrico Opocher, Bruno Visentini; negli udinesi Fermo Solari, Alberto Cosattini; nei veneziani Silvio Trentin, Agostino Zanon Dal Bo, Armando Gavagnin, Luigi Martignoni; nei veronesi Giuseppe Tommasi, Francesco Viviani; nei vicentini Antonio Giuriolo, Licisco Magagnato, Mario Dal Pra. Accanto a loro operò una folta schiera di comprimari e di militanti più o meno oscuri, i cui nomi compaiono tra i membri di CLN provinciali e comunali, di amministrazioni locali o come esponenti di sezioni di periferia; essi in vario modo si adoperarono per l'affermazione delle idee del partito, dopo essere stati spesso partigiani combattenti. Anche di loro è fatta la storia del Partito d'azione nella regione. L'accento dunque è posto sugli azionisti veneti, più che sulle strutture del partito, alla luce della frase di Ferruccio Parri, usata parzialmente nella prima parte del titolo: ""Non siamo un partito, ma solo uomini di buona volontà""""."" -
Il leone ferito. Venezia, l'Adriatico e la navigazione sussidiata per le Indie e l'Estremo Oriente (1866-1914)
Nella seconda metà dell'Ottocento l'efficienza, la regolarità e la rapidità dei servizi marittimi divennero un'arma efficace per la conquista dei mercati esteri e, in particolar modo, per lo sfruttamento commerciale dell'immenso emporio costituito dalle Indie e dall'Estremo Oriente. La concorrenza internazionale, il generalizzato calo dei noli, l'aumento del tonnellaggio mondiale e la diffusa tendenza all'accentramento della produzione in imprese sempre più grandi produssero significativi mutamenti sia sul piano tecnico che infrastrutturale, sospingendo a concentrare il traffico verso pochi e sempre più attrezzati porti, che divennero anelli di congiunzione tra il sistema ferroviario continentale e le rotte transoceaniche. Sulla base di fonti prevalentemente inedite, questo volume delinea i numerosi tentativi, parzialmente falliti, di rilanciare il porto di Venezia, riportando il Leone alato nei principali scali dell'Oceano indiano, attraverso l'istituzione di linee di navigazione regolari sovvenzionate dallo Stato, le quali, dopo l'apertura del canale di Suez e del valico del Brennero, avrebbero dovuto infrangere il predominio delle compagnie austriache nell'Adriatico e dare origine a un virtuoso movimento di transito in direzione dei Paesi europei maggiormente industrializzati. -
Società e poteri nell'Italia medievale. Studi per gli allievi per Jean-Claude Maire Viguer
Il volume raccoglie una serie di saggi nati a partire dalle esperienze di ricerca di Jean-Claude Maire Vigueur e dai percorsi di dottorato da lui diretti tra l’Italia e la Francia. Si tratta di approfondimenti che colgono un periodo storico vasto, quello dell’Italia tra il XII e il XV secolo, da molteplici punti di osservazione: le istituzioni cittadine e la loro cultura, le forme di organizzazione e le pratiche sociali delle aristocrazie, le attività economiche nelle campagne, la storia di Roma medievale. Un percorso variegato ma tenuto insieme da alcuni lineamenti di metodo profondi. Da una parte, l’approccio alla politica e alle istituzioni sempre mediato da una attenta considerazione degli attori sociali nelle loro caratteristiche peculiari; dall’altro, lo sguardo rivolto alla metodologia della ricerca, alla comprensione delle dinamiche documentarie e ai risvolti di comunicazione culturale che il fare storia si pone.Queste caratteristiche fanno del magistero di Maire Vigueur una tradizione di studi ben delineata, che trova interpreti in una giovane generazione di studiosi sia in Italia che in Francia. -
Giotto e i francescani. Tre paradigmi di committenza
Alcune delle più importanti imprese pittoriche ""francescane"""" di Giotto e della sua vasta bottega (a Pisa, Firenze e Assisi) sono qui studiate da uno dei maggiori esperti internazionali di arte italiana del Trecento. Nel corso dei primi vent'anni circa del Trecento, infatti, l'Ordine francescano - cui tutte queste opere fan capo - subisce profonde trasformazioni, in stretto rapporto con le vicende della Chiesa migrata ad Avignone, e con l'evoluzione economica, finanziaria e politica delle città che costituiscono gli scenari degli avvenimenti, Pisa, Firenze, e Assisi. L'Ordine francescano, legato, per un verso, ai principi e alle scelte radicali del Fondatore, e per un altro fortemente partecipe della società contemporanea, e in strettissimi rapporti con i banchieri fiorentini e le élites intellettuali, ridefinisce la figura di Francesco, e la presenta in modi che Giotto, come Gardner ci indica, riesce a rappresentare con straordinaria efficacia visiva e propagandistica. Ne deriva un quadro movimentato e colorito, ben lontano dall'immagine stereotipata che spesso si dà dell'artista e dei suoi committenti."" -
«Ioachim posuit verba ista». Gli pseudoepigrafi di Gioacchino da Fiore dei secoli XIII e XIV
Nel secolo successivo alla morte di Gioacchino da Fiore (1202) numerosi commenti profetici, vaticini e oracoli furono falsamente attribuiti all'abate calabrese. Soggetti disparati cercarono di appropriarsi della sua autorità profetica e apocalittica, per proiettare e consacrare nella prospettiva ambigua dei tempi ultimi le vicende politico-ecclesiastiche più rilevanti del '200: lo scontro fra il papato e la dinastia sveva, i conflitti fra angioini e aragonesi, le lotte al vertice della Chiesa romana e negli ordini religiosi. Il volume offre una panoramica su tradizione manoscritta, circolazione e diffusione delle opere, sui contesti storici in cui presero forma e sugli scopi polemici cui furono destinate: un patrimonio dottrinale che, nato come arsenale di propaganda, contrassegnò l'immagine e la fortuna di Gioacchino fino ai tempi moderni. -
Le commissioni ducali ai rettori d'Istria e Dalmazia (1289-1361)
"Le commissioni ducali ai rettori d'Istria e Dalmazia (1289-1361)"""" propone, per la prima volta, l'edizione dei 'formulari' più antichi superstiti per la stesura delle 'commissioni' ai rettori veneziani inviati nei domini in Istria e in Dalmazia, contenenti le linee guida e le istruzioni imposte dalla dominante per adempiere al mandato commesso: documenti ufficiali affidati a tutti i rettori veneziani che ricoprirono tale incarico, dall'inizio del XIII secolo, almeno, e fino alla fine della Repubblica. I 'Formulari' editi sono pervenuti sia nella forma più antica del capitolare giurato (in prima persona) che della commissione (promulgata a nome del doge in carica): si tratta, peraltro, di testi d'uso, che subirono nel corso del tempo continue modifiche e adattamenti normativi. I 'formulari' qui raccolti sono tratti dal registro I del fondo Collegio, Formulari di commissioni, conservato presso l'Archivio di Stato di Venezia. I saggi introduttivi presentano caratteri e contenuti della fonte, con particolare riguardo a quelli dei primi testi istriano-dalmati nonché del registro I in cui sono traditi -, e il sistema delle aggiunte con cui s'intervenne su di essi nel corso del tempo." -
Il commercio interculturale. La diaspora sefardita, Livorno e i traffici globali in età moderna
Questo volume propone una storia globale in scala ridotta di uno dei fenomeni più affascinanti e complessi dell'età moderna: il commercio interculturale. A dispetto di ostacoli tecnologici e barriere linguistiche che a prima vista parrebbero insormontabili, mercanti di diversa estrazione e appartenenti a gruppi religiosi diversi trovarono il modo di condurre affari a grandi talora enormi - distanze. Intrecciando teoria economica e narrazione, questo studio scandaglia le logiche secondo cui gli ebrei di Livorno condussero i loro traffici nel Mediterraneo, in Nord Europa e perfino in India nel corso del Settecento. Francesca Trivellato mette alla prova presupposti troppo a lungo dati per scontati circa le solidarietà etniche e religiose che sarebbero alla base delle reti creditizie del periodo preindustriale e rivela invece la pluralità di agenti coinvolti nel commercio interculturale. -
Un monastero di famiglia. Il diario delle barberine della SS. Incarnazione (secc. XVII-XVIII)
Il monastero delle carmelitane della SS. Incarnazione venne fondato a Roma nel 1639 da papa Urbano Vili Barberini per accogliere soprattutto le donne appartenenti alla sua famiglia destinate a prendere i voti o rimaste vedove: divenne perciò noto tra la popolazione romana come la comunità delle ""barberine"""". Il Diario qui pubblicato, scritto da più mani, costituisce un notevole esempio di cronaca monastica e narra gli eventi accaduti all'interno delle mura claustrali a partire dalla fondazione fino al 1781. Esso registra gli ingressi in clausura e gli avvenimenti principali della vita conventuale e delinea anche un articolato ritratto del ruolo non solo spirituale e devozionale ma pure politico e sociale svolto da una comunità tra le più ricche e ricercate dalla nobiltà cittadina. Con La memoria restituita prende avvio, per la prima volta in Italia, la pubblicazione di una collana di testi prodotti da donne dal tardo medioevo all'età contemporanea. L'analisi delle forme e dei contenuti dell'accesso femminile alla scrittura e alla lettura è in grado di illuminare una serie di processi europei di grande rilievo non solo per la storia di genere, ma anche per altri ambiti di ricerca che da essa hanno ricevuto impulso, nuove domande e rinnovata linfa: la storia dell'istruzione e dell'alfabetizzazione, quella economica e politica, la storia della famiglia, della socialità e dei rapporti affettivi. Con un saggio introduttivo di Gabriella Zarri."" -
Venezia e la nuova Oikoumene. Cartografia del Quattrocento-Venedig und die neue Oikoumene. Kartographie im 15. Jahrhundert. Ediz. bilingue
Nel corso del quindicesimo secolo l'allargamento dei confini del mondo e, in parallelo, la riscoperta della ""Geographia"""" di Tolomeo misero in discussione le tradizionali e consolidate concezioni del mondo. In seguito a ciò si sviluppò il desiderio di conoscenza e la curiosità per questa nuova e più ampia ecumene. Studi e pratiche molto diversi tra loro riplasmarono la forma del mondo, indirizzandola verso nuovi modelli e verso una nuova concezione degli spazi geografici. Venezia ebbe un ruolo fondamentale in questo processo, in quanto proprio a Venezia conoscenze, competenze, tradizioni e orientamenti culturali si incontrarono: il presente volume è dedicato alle complesse trasformazioni dei paradigmi geocartografici dell'epoca e analizza l'intreccio di motivi culturali, economici e politici diffusi dai paesi del Nordeuropa fino alla sponda meridionale del Mediterraneo."" -
Orfèvrerie gothique en Europe: production et réception
Cet ouvrage rassemble quinze articles explorant les deux aspects, distincts mais imbriqués, de la fabrication et de la réception des œuvres d’orfèvrerie à l’époque gothique. Embrassant la période qui va du début du XIIIe au début du XVIe siècle, ces études s’appuient tant sur les œuvres elles-mêmes, qu’elles soient célèbres ou peu connues, que sur les sources écrites afin d’éclairer, sur un espace qui s’étend de l’Angleterre à Chypre et de la Catalogne à Prague, les attentes des commanditaires, le goût des élites, les usages de l’orfèvrerie sacrée ou profane, leur rôle respectif dans la mise en scène du pouvoir, la circulation des produits de luxe, les conditions de travail des orfèvres, l’organisation des ateliers…Par la variété des auteurs (chercheurs jeunes ou confirmés, appartenant tant au monde des musées qu’à celui de l’Université), de leurs questionnements et de leurs choix de méthode, ce recueil s’inscrit dans un renouveau des études sur les arts précieux qu’il espère ainsi conforter.