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Il sogno
Il libro postumo di un grande uomo legato al mare, Zeffiro Rossi, che in 272 racconti ci racconta la storia dell'Orosei, nave immaginaria con marinai già datati che senza ausilio di tecnologie scorrazzano avventurosamente sui mari del mondo. -
Ero un testimone di Geova ora sono un uomo. Dal nuovo mondo al mondo nuovo
"Forse non sei e non sei mai stato un testimone di Geova: non concludere che questo libro non ti riguardi. Sono convinto che quello dei testimoni di Geova non sia l'unico mondo nel quale accadono avvenimenti che limitano la tua libertà in maniera tanto sottile. E in ogni caso ti assicuro che un'esperienza così incredibile merita di essere almeno conosciuta."""" Dal 1997 al 2015 l'autore è stato un testimone di Geova; dal 2009 è stato un anziano..." -
La strada ducale. Via Modenese: voluta e fatta costruire dalla duchessa Maria Luisa di Borbone. Ediz. illustrata
La ricostruzione storica della via Modenese, strada ducale voluta da Maria Luisa di Borbone con aneddoti, leggende e curiosità legate al territorio e arricchita da foto a colori. -
Tutto questo mare fra di noi
Raffaella è una giovane insegnante romana la cui vita sembra scorrere tranquilla all'interno di una relazione sentimentale apparentemente consolidata, fino al mattino in cui Lorenzo le annuncia che andrà via di casa perché è innamorato di un'altra donna. Sull'onda emotiva dell'abbandono decide di dare un taglio netto alla sua vita, trasferirsi in Sicilia, la terra di origine della sua famiglia, e provare da lì a ricominciare da capo. L'arrivo sull'isola la porterà a ripercorrere sulle strade della memoria i momenti di gioia delle sue vacanze di bambina a casa dei nonni, ma anche la tragedia più grande della sua vita, la perdita improvvisa di entrambi i genitori, vittime di un incidente stradale. Ma il destino è in agguato dietro una duna sulla spiaggia deserta, in un tardo pomeriggio, quando Raffaella raccoglie una povera ragazza, vittima di un naufragio e approdata miracolosamente a riva, in evidente stato di gravidanza. Amina arriva da un piccolo villaggio rurale del sud dell'Egitto e scappa da una situazione familiare in cui il padre padrone avrebbe voluto gestirle l'esistenza, obbligandola a sposare un uomo molto più anziano di lei, come già aveva fatto per sua sorella Leyla. -
Il segreto di Nebbia
Un ladro inafferrabile mette a dura prova i poliziotti di una piccola caserma ai piedi dell'Etna. Ma un'occasione irrinunciabile cambia improvvisamente il livello del gioco. Un inseguimento senza tregua, una sfida senza volto, uno scontro ad armi pari dove ciò che fa la differenza è l'astuzia. Ma la soluzione non è a portata di mano, anche all'occhio più allenato qualcosa può sempre sfuggire. -
Il fiore di Birkenau
La storia di una giovane ebrea polacca, Franciszka, e della sua famiglia emigrata in Francia per sfuggire alla persecuzione nazista. Nella notte del 16 luglio del '42 Franciszka e suo fratello maggiore Karol resteranno vittime del rastrellamento degli ebrei naturalizzati francesi nel tristemente famoso ""Vent Printanier"""" di Parigi, e verranno deportati ad Auschwitz e a Birkenau. Franciszka, tornata a casa anni dopo, ferita nell'animo e nel corpo, cercherà di riallacciare i nodi della sua giovane vita drammaticamente interrotta da quella terribile esperienza, aiutata dalla sua bellezza e dalla forza del suo carattere. Non prima, però, di aver superato altre prove che attenteranno alla sua voglia di vivere. Ci riuscirà? Se talvolta la vita ti presenta il conto degli errori commessi, talaltra può anche gratificarti per le sofferenze ingiustamente patite con la sorpresa inaspettata di un amore che si credeva irrimediabilmente perduto."" -
Montanaria. Undici leggende di amore, morte e sport
Montanaria è una raccolta di racconti scaturita dalla creazione di un lemma completamente nuovo, non esistente nel vocabolario italiano, che intende un primo significato quale 'aria di montagna', sensazioni e accumuli d'esperienze provenienti dal vivere e morire in quota. Esiste tuttavia un'ulteriore sfumatura che vuole la desinenza in a designare l'uscita canonica al neutro plurale nella lingua latina. 'Montanaria' può pertanto essere tradotto con 'Cose della montagna', dagli oggetti agli atteggiamenti umani, dagli approcci terreni a quelli ultraterreni. Andare in montagna significa infatti perdersi nella vita, raggiungere il cielo scalando una cupola a gradini, toccare la maestosità del creato posando lo sguardo dall'alto. Ma per essere lassù occorre un percorso di. fatica e redenzione, l'ascesa richiede sacrificio e leggerezza, lasciare i fardelli del lavoro e delle noie a 'casa'. -
Rime. Ediz. limitata
L'identità e la produzione del notaio e rimatore fiorentino ser Jacopo Cecchi sono state per oltre quattro secoli indissolubilmente legate al nome di Dante Alighieri: consacrata sotto la paternità dantesca dalla stampa della 'Giuntina di rime antiche' del 1527, la fortunatissima canzone Morte, perch'io non trovo a cui mi doglia è rimasta legata al nome dell'Alighieri fino alla fine dell'Ottocento, in virtù di una lettura da parte della critica che la voleva tessera estravagante della Vita nuova, necessaria a ""completare"""" un capitolo del libello — quello sulla infermità, morte e assunzione in cielo di Beatrice — avvertito come carente. Copisti ed editori di Dante hanno dunque inteso la canzone quale accorato planctus del sommo poeta cagionato dalla mortale malattia di Beatrice, al punto di oscurare l'identità del meno celebre rimatore fiorentino, riportato all'attenzione degli studi solo sul finire dell'Ottocento, allorché ha cominciato a delinearsi la fisionomia di un poeta minore, mediocre autore di rime amorose, ma abile imitatore di Dante e del Petrarca. Attivo nelle istituzioni fiorentine dal 1315-'26 al 1369, Jacopo Cecchi svolse l'incarico di ambasciatore per il Comune di Firenze e ricoprì l'ufficio di notaio della Signoria per il quartiere San Giovanni. Nel volume viene puntualmente ricostruita, grazie a nuove ricerche d'archivio, la sua identità storica, introduttiva all'edizione critica commentata del piccolo corpus rimico, che annovera, oltre alla canzone alla Morte, la canzone Lasso, ch'i' sono al mezzo della valle e il capitolo ternario O sconsolate a pianger l'aspra vita, ora per la prima volta proposto a stampa. Seguono in Appendice la canzone O Morte, che la vita schianti e snerbi (forse del Cecchi, se lo Jacobus de Florentia cui la assegna il ms. Paris, Bibliothèque nationale de France, n.a. 1745, coincide con il rimatore fiorentino) e l'anonimo rifacimento tardo quattrocentesco o cinquecentesco, Morte, da che convien pur ch'io mi doglia, testimone dell'ampia fortuna arrisa alla canzone Morte, perch'io non trovo. Ogni componimento, opportunamente inquadrato all'interno del panorama poetico coevo, è corredato di apparato giustificativo che consente di verificare le scelte testuali diffusamente discusse anche nella Nota ai testi; mentre il commento è a servizio della comprensione del testo e indica i riferimenti letterari che si sono reputati più probabili e certi."" -
Maometto. La vita e il messaggio di Muhammad il profeta dell'Islam
Studiare la biografia di Muhammad è essenziale per comprendere l’Islam, la cui professione di fede si basa sul binomio indissolubile dell’unicità di Dio e della veridicità della missione del suo Inviato. Il punto di vista critico adottato nel volume, non usuale nella storiografia euro-americana, è quello di una analisi “dall’interno”, che privilegi la comprensione che i musulmani hanno della loro storia sacra. Il libro si confronta innanzi tutto con le molteplici biografie del Profeta circolanti in Occidente, superando la vecchia orientalistica e aggiornando la nuova. Ambisce poi a delineare un profilo a tutto tondo del fondatore dell’Islam che tratteggi l’immagine di un uomo dalla personalità intrigante e sfaccettata: un mistico e un predicatore, certo, ma anche un uomo politico e un condottiero. L’autore accede direttamente alle fonti primarie in arabo, a partire dal Corano per arrivare alle sire (biografie) medievali e – novità non indifferente – contemporanee. Un capitolo finale è dedicato alla successione politica di Muhammad, un’epoca travagliata di lotte da cui emergeranno le due grandi ramificazioni dell'Islam, il sunnismo e lo sciismo. -
Saggio di una nuova edizione commentata delle opere di Dante. Vol. 2: Il canto X dell'Inferno
Portando avanti il progetto della « Nuova Edizione commentata delle Opere di Dante (NECOD) », concepito come massimo omaggio al Poeta nel Settimo Centenario della sua morte (1321-2021), il Centro Pio Rajna offre una nuova anticipazione del lavoro in corso per l’opera maggiore. È appena il caso di ricordare che il disegno generale dell’impresa venne illustrato in un ampio saggio di Enrico Malato, che ne approfondiva le ragioni e le modalità di attuazione: Per una nuova edizione commentata delle Opere di Dante (in « Rivista di studi danteschi », a. iv 2004, fasc. i pp. 3-160, poi in vol., 1° di questi « Quaderni », 2004, 20162, con una Postfaz.); seguíto poco dopo da uno specimen illustrativo proprio dell’edizione della Divina Commedia, per la quale si prometteva un testo interamente riveduto – assumendo a fondamento quello dell’edizione Petrocchi (1966-’68) – e un apparato esegetico pensato e attuato con criteri nuovi rispetto a quelli tradizionali: Saggio di una nuova edizione commentata delle opere di Dante. 1. Il canto i dell’ ‘Inferno’ (in « Rivista di studi danteschi », a. vii 2007, fasc. i pp. 3-72, poi in vol., 3° di questi « Quaderni », 2007). Negli anni successivi, mentre la NECOD iniziava (nel 2012) e portava avanti le sue pubblicazioni (ad oggi sono usciti 8 dei 15 tomi complessivi previsti, un 9° è in corso di stampa, gli altri avviati al traguardo), il Curatore dell’edizione della Divina Commedia ha pubblicato altri “saggi” del lavoro in corso, per informazione degli avanzamenti e dei risultati via via conseguiti. Basti ricordare un contributo illustrativo del testo riveduto del poema: Per una nuova edizione commentata della ‘Divina Commedia’ (in «Rivista di studi danteschi», a. xvii 2017, fasc. ii pp. 235-300, a. xviii 2018, fasc. i pp. 3-132, poi in vol., 9° di questi « Quaderni », 2018), con l’anticipazione del nuovo testo e analitica giustificazione di ogni intervento innovativo (in sostanza, l’Apparato critico della nuova edizione NECOD); quindi, una edizione integrale del poema in un volume della collana «I Diamanti», con il nuovo testo di cui sopra e un commento essenziale a piè di pagina, quale gli spazi del formato ridotto hanno consentito, integrato però da un Dizionario della ‘Divina Commedia’, che dà corpo a un secondo volume collegato al primo, proposto come strumento utile alla ricerca e al rapido approfondimento di nodi più e meno problematici. Avvicinandosi tuttavia la scadenza del Settecentenario dantesco (settembre 2021) – quando sarà data una congrua anticipazione del lavoro definitivo – è sembrato opportuno esibire un secondo specimen, in funzione non più tanto di prospettiva di un progetto, quanto di documentazione di un processo esecutivo avanzato, ma tuttora in corso di attuazione. Si è scelto il canto x dell’Inferno perché nella “rilettura” complessiva dell’opera somma di Dante è stato focalizzato come uno snodo cruciale di un messaggio poetico che si sa bene estremamente complesso, non meno che affascinante, e tuttavia allo scavo esegetico si rivela portatore di ulteriori spazi di indagine, capaci di nuove comunicazioni e nuove straordinarie emozioni... -
Autografi dei letterati italiani. Il Cinquecento. Vol. 3
Con questo terzo volume si completa la serie relativa al Cinquecento del repertorio degli Autografi dei letterati italiani. Frutto di un lavoro pluriennale da parte di molti studiosi, il volume offre 28 schede relative ad altrettanti autori di rilievo della letteratura italiana del Rinascimento. Ciascuna scheda, secondo quella che è l'impostazione dell'intero progetto, offre una breve presentazione in forma discorsiva e un censimento analitico di tutti i manoscritti autografi e di tutti i volumi postillati di ciascun autore; a questi dati vengono accostate alcune tavole con riproduzioni degli esempi della scrittura, per favorire in futuro ulteriori ricerche e attribuzioni. In questo terzo volume, in particolare, meritano di essere sottolineate le schede relative a Leonardo da Vinci, a Ludovico Ariosto, a Giovanni Della Casa, a Torquato Tasso, schede molto ampie che offrono una storia della tradizione delle opere per questi autori, e che insieme approfondiscono alcuni dei manoscritti più celebri del Rinascimento, dai codici di Leonardo ai frammenti autografi di Ariosto e Tasso. -
Il giallo dei bronzi dorati da Cartoceto di Pergola
Un gruppo scultoreo di epoca romana riemerge dal terreno nelle campagne marchigiane. Un prete e un archeologo iniziano a indagare sulla scoperta. Una mappa di duemila anni fa indica il percorso lungo un'antica strada, dove si intrecciano i destini di uomini e cose. Da qui inizia la ricerca. Alcuni frammenti di bronzo dorato sono conservati in Vaticano, altri negli Stati Uniti, altri chissà dove. Sembrerebbero gli ingredienti di un romanzo di fantasia, invece è una storia vera. Com'è avvenuto il ritrovamento dei bronzi? Esistono altri pezzi delle statue oltre a quelli esposti nel museo di Pergola? Come e perché le statue vennero distrutte? Per cercare delle risposte non vi resta che leggere questo libro: affascinante come un ""giallo"""" ma realizzato come un'indagine svolta su solide basi scientifiche."" -
Festa di fine stagione
Fine estate 1914. La spia austro-ungarica Stephen Tinner è in missione sotto copertura con la falsa identità di Renato, un commerciante in viaggio per affari. Durante il soggiorno nella località balneare di Falconara, l'uomo conosce Maria, cameriera timida e sognatrice. Fra Renato, il tombeur de femmes, e Maria, moglie e madre di famiglia, scoppia una passione proibita, vissuta tra desideri e conflitti interiori. Sullo sfondo d'intrighi, gelosie, segreti, l'amore tra Renato e Maria brucia e si consuma nello spazio di pochi giorni. La festa di fine stagione vede presenti entrambi i protagonisti: Renato come ospite, Maria come cameriera. Tra pettegolezzi, discussioni politiche e riflessioni filosofiche, il lettore s'immerge nello spirito contraddittorio del tempo e avverte il presagio di una tragedia imminente. La festa diventa la rappresentazione della fine di un'epoca e l'epilogo di una storia impossibile. -
Chi mi ha ucciso?
Diciannove personaggi, uomini e donne, di età e provenienza diverse, si ritrovano in una misteriosa villa settecentesca, situata in un luogo indefinito; sono stati invitati a trascorrervi un breve soggiorno da un chimerico personaggio: ""l'Autore"""". Nessuno di loro è riuscito a rifiutare l'invito, pur non conoscendone il motivo. Ma prima della cena rivelatrice di verità annunciate, in un clima ai confini della realtà, un delitto oscuro sconvolge le esistenze di tutti e provoca drammatici interrogativi. Saranno il maresciallo Luigi Braschi e il suo amico giornalista Giorgio Catanese a condurre le indagini, mentre gli altri personaggi intrecciano trame d'amore e di risentimento: una lotta per la verità e una maggior consapevolezza interiore in un """"gioco delle parti"""" che mette in scena la """"commedia umana"""" dei personaggi. E non è casuale il riferimento al teatro, di pirandelliana memoria, perché questo libro, thriller metafisico sospeso tra reale e fantastico, è il romanzo giallo """"Chi mi ha ucciso?"""" di Giancarlo Trapanese in una nuova edizione realizzata appositamente per """"accompagnare"""" la tournée teatrale della commedia in tre atti liberamente tratta dal romanzo stesso, interpretata dagli attori del Teatro del Sorriso di Ancona per la regia di Giampiero Piantadosi, che l'ha scritta e diretta. Nota di Giampiero Piantadosi."" -
Fuori forma
Un matrimonio forse finito male, un autolavaggio alla fine di una strada, una periferia di città, un fonico che dimentica di spegnere il microfono della radio, un rovistatore di rifiuti all'alba, un venerdì mattina sotto casa, l'incontro con il tempo perduto in un giorno di fine estate, l'incontro con uno scrittore, un viaggio in treno, il senso del dovere, un colloquio telefonico per un nuovo lavoro e altri racconti e altre poesie. Ecco che cos'è “Fuori forma”: un insieme di attimi, storie brevi disconnesse e diverse tra loro. Apparentemente. Spiare, ascoltare e osservare con occhi muti ma attenti, giorno dopo giorno e notte dopo notte, passanti, conoscenti e sconosciuti, luoghi mai visiti e altri ben noti; il tutto attraverso le immagini riflesse di uno specchio rotto dove l'insieme dei frammenti dalle forme più diverse di attimi di vita (vita vissuta o perduta o sognata) assumono la forma di una quotidianità complessa all'interno di un'unica cornice, il tempo. Questo è “Fuori forma”. -
Piccola antologia di anonimi contemporanei
"La poesia è come il sale, l'alcol o lo zucchero: non è indispensabile per vivere, eppure l'uomo continua in vari modi ad abusarne."""" (Anonimo III)" -
L'ora del lupo
Sara è una di noi, una donna qualunque: giovane e bella, con un marito e due figli. Ma è anche una creatura sensibile e curiosa che concentra in sé, intensamente, il malessere di tutto l’universo femminile, oppresso dal perbenismo e dall’ipocrisia. Come la donna di oggi, cerca le sue rivincite e i suoi appagamenti attraverso un vivere intenso, una visione della vita disincantata, frenetica, quasi forzata, esasperata e assetata di novità. L’annoiano la quotidianità, il piatto conformismo, gli atteggiamenti ipocriti, chiusi, ovattati e coercitivi. Lei è passionale, intensa e profonda. La sua forza vitale è l’amore, sacro o profano che sia; l’ha inseguito, consumato in modo rabbioso, quasi ossessivo. Sara ha succhiato la sua vita con la tenace laboriosità dell’ape e la spensieratezza gioiosa di una farfalla che danzano di fiore in fiore senza sosta, per assaporare ogni emozione, ogni possibile novità, bere da ogni calice, gustare ogni nettare. In questa sua frenetica danza ha sfiorato molte altre vite, ma una in particolare ha condizionato la sua. L’ha costretta a guardare allo specchio la sua anima rendendola capace di vedersi finalmente per quello che era. -
Frammenti lunari e solari
"Il discorso poetico di questi """"Frammenti lunari e solari"""" di Lucia Nardi propone una scommessa: aderire a un registro piano, quasi prosastico, lineare, descrittivo, lontano sia dalle guglie liriche, sia da forzosi sperimentalismi. In questo caso l'effetto o la conseguenza di tale """"linearità"""" consiste in una facile, palmare accessibilità e lettura. Il che non significa affatto """"piattezza espressiva"""", semmai un tentato gioco (in alcune parti ambizioso e riuscito) capace di far emergere come un eros scalpitante che si agita al fondo. Il corpo è il soggetto più o meno occulto di questa raccolta. Il corpo e le sue molteplici vicende."""" (Dalla Prefazione di Guido Garufi)" -
Senza biglietto di ritorno
"Perché non c'è un occidente dove si possa vivere tutti insieme come in un sogno islamico, senza rinunce e sofferenze e gelosie rabbie risentimenti e voglia omicida? Io vivrei così. Amerei persino lei, se si potesse."""" A parlare è Isabella, quarantun anni, separata, madre di due figlie e innamorata di un uomo sposato. La sua vita, un subbuglio di passione e trasporto intellettuale, di ricerca della se stessa più autentica e di cocenti disinganni, pure se Isabella è felice così. Fino a quando un evento tragico rischia di minare questa rapita euforia, di farla scendere per sempre dalla giostra. Tra flashback sulla sua infanzia solitaria e le enormi difficoltà della maturità, tra fragori sentimentali e fughe da parte dell'amante, tra esperienze che le permettono di evadere dalla quotidianità e riflessioni esistenziali: Isabella, alla fine del suo cammino, trova un centro, indipendentemente da lui." -
Solitudinario. Alfabeto d'un poeta
"Solitudinario Alfabeto d'un poeta"""" è una silloge di ventuno componimenti. Uno per ogni lettera dell'alfabeto: ogni lettera una parola, ogni parola una poesia. Poesie molto diverse tra loro per lunghezza, per metrica e anche per stile, dietro le quali si può però ravvisare una filosofia comune a fare da filo conduttore dei differenti nuclei tematici. Il disincanto e la solitudine intrinseca dell'uomo celano, spesso e volentieri, una speranza di fondo: speranza che può essere data dalla forza salvifica della poesia e dall'arte, dalla ricerca di sé, da una coscienza più alta del mondo. Vengono, poi, dedicate poesie agli uomini, agli umani sentimenti, al periodo gioioso e perduto dell'infanzia. Una breve silloge, dunque, ma che pur nella sua brevità riesce a raccontare del mondo e di ciò che, in particolare, per il poeta è vita."