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Francesco
«Gli uccelli stavan fermi, concentrati, sotto quel grande sole, ora bollente, come incantati, Francesco fece il segno della croce e a braccia aperte, poi, per congedarli, sorrise, quieto, e disse sottovoce, nel salutarli: ""Andate su nel cielo, ora, fratelli, e sempre ricordate di lodare colui che vi creò leggiadri, belli, e di volare v'ha dato il dono tanto affascinante"""".»"" -
La città della luna
Napoli è una città in travaglio, il cui figlio continua a non venire alla luce; la Luna, indifferente, riflette la sua luce stanca sulla città, mentre Partenope si tuffa nell'azzurro del mare; Caracciolo, alunno di Zeus, apre la rotta alla concava nave del re sul pescoso Mar dei Tirreni, ma non sgrava il popolo dai suoi oppressori; Sharon, il femminiello, muore in una pozza di sangue che sembra il Flegetonte; Monica indossa una maschera che non può esserle tolta: ogni donna cela un mistero e svelarlo significherebbe usarle violenza; l'alfiere nero va incontro volontariamente sulla scacchiera al suo destino mortale, mentre l'avo del barone Barracci osserva la scena dal quadro che lo ritrae; Giorgio Vasari e Leonardo da Pistoia si fronteggiano sulle rispettive tele a Capodimonte, mentre Luca Vitiello e Guido Cacciavecchi si rivelano alla fine pedine di un gioco più grande di loro... -
La meraviglia inconsolabile
"Seduto al centro di questa carreggiata che chiami vita prendi appunti e lasci che ti piova questa pioggia sulla faccia sul cuore sugli anelli che indossi e che sei. Solo una delle tue solite maschere solo un'altra poltrona di dentista l'ennesimo abbagliato personaggio di Wes Anderson.""""" -
Nickname Kennedy
Tom, un giornalista italo-americano, è stato incaricato di recarsi in Italia, più precisamente in Ancona, per realizzare un articolo sulle tipicità del luogo. Allo svolgimento del suo lavoro avrebbe conciliato una ""missione"""" per eseguire le ultime volontà di suo padre, che ai tempi della guerra è stato salvato da una famiglia di fornai anconetani. Tra una specialità enogastronomica e l'altra, tra uno scorcio mozzafiato sul mare e uno sguardo disteso sulla collina, riesce a risalire a Gianfranco, ultimo reduce della suddetta famiglia. L'uomo è un senza tetto, ed è conosciuto in città come """"il presidente"""" o """"Kennedy"""", data la sua incredibile somiglianza con il presidente americano JFK. Nonostante abbia buttato al vento tutto ciò che di buono c'era nella sua vita, grazie a Romolo, il suo barista di fiducia, decide di voltare pagina in modo inaspettato e bizzarro. Tom, una volta focalizzato l'obiettivo, inizia così la sua """"caccia al tesoro"""", che lo porterà a percorrere le vie della città dorica, ma anche la sua storia."" -
L' opera poetica. La pagina bianca del possibile e del necessario
A dieci anni dalla sua prematura scomparsa, oggi più che mai la voce di Antonio Santori, attraverso la sua poesia, continua a parlarci, a interrogarci, a emozionarci. Questo volume raccoglie l'intero corpus poetico di Santori, costituito dai quattro poemi Infinita (la conca) (1990), Albergo a ore (1992), Saltata (1996, 2000), La linea alba (2007). Nel titolo, La pagina bianca del possibile e del necessario, si è voluto sintetizzare, con un verso emblematico dell'autore, l'essenza profonda della sua scrittura poetica che si caratterizza per essere insieme 'possibilità' e 'necessità' di dialogare costantemente con il mistero che fonda l'esistenza stessa delle cose finite. In effetti, tutta l'opera di Santori può essere considerata come un tentativo di scavalcare l'orizzonte, oltre il quale una alterità fondante chiama incessantemente il poeta per nome. L'opera in versi di Santori si muove sullo sfondo dell'ermeneutica teorizzata da Heidegger e Gadamer, in cui il dialogo del poeta con il mondo prende la forma di un'epica del quotidiano. Il percorso - letterario, filosofico ed esistenziale a un tempo - viene caratterizzandosi come una chiarificazione del 'volto' dell'infinito del quale il poeta si pone costantemente in ascolto. Dal principio indeterminato di Infinita (1990) si arriva al volto del Padre de La linea alba (2007). Il tema della ricerca di un senso universale delle cose, un mistero al quale l'uomo cerca di avvicinarsi e che tenta enigmaticamente di decifrare nel suo evento fondativo è il filo rosso che assume, nello svolgimento della sua opera, aspetti diversificati, i quali trovano una sintesi stilistica ed ermeneutica nella ripresa del racconto biblico di Giona, dall'alto valore simbolico e sapienziale, che Santori ripercorre ne La linea alba, suo ultimo testo poetico. In quest'opera colui che scrive, come un cavaliere postmoderno, attraversa un'avventura che è una perigliosa, quanto necessaria, scoperta di un tesoro divino: ossia il dire in versi, assai meglio di quanto non ci dica la vita con ciò che ci succede, il significato del nostro essere qui: ""Perché essere in questo luogo / è molto, e certo dire / dove siamo / è il nostro compito""""."" -
Geronimo è pazzo di nuovo e altri racconti
I racconti che compongono la presente raccolta s'ispirano deliberatamente a persone e a fatti veramente accaduti o che potrebbero ancora accadere. Tuttavia il loro sviluppo è di pura invenzione e libertà. Infatti, nel libro si alternano personaggi conosciuti come Carlo Giuliani, Vittorio Arrigoni, Peppino Impastato, vittime della violenza e dell'odio, ad altri più anonimi con le loro storie di disagio sociale o esistenziale. Luoghi come Genova, Gaza, Cinisi, Parigi, Milano, oppure L'Havana, Caracas, Rio de Janeiro e tanti altri di cui non si fa menzione precisa, sempre inseguendo con piglio critico ed insieme umano, la verità di vite precarie e utopiche, solitarie e vagabonde, straniere e anarchiche, nel loro fragile equilibrio. Non ne abbiano quindi a male tutti coloro che hanno ispirato questo lavoro se non ritroveranno in queste pagine la loro storia e le vicende personali così come si sono realmente svolte. Del resto non è detto che alla fine non possano apprezzare la libertà che l'autore si è voluto prendere in nome dell'invenzione letteraria. Con stile teso, asciutto, talvolta vorticoso, Geronimo è pazzo di nuovo si propone come un ritratto corale del nuovo millennio, un percorso ad ostacoli, lineare eppure kafkiano, nello sfacelo politico e morale di un paese, il nostro, che non risparmia niente e nessuno, lasciando tuttavia spazio a forme di resistenza politica, umana, a sprazzi di fantasia utopica destinati a risolversi nel nulla. -
Untitled
Michael Gordon è uno scrittore di fama internazionale, dotato di un talento che lo ha portato ad essere il migliore nel suo campo. La sua vita scorre tranquilla fino a che non si ritrova costretto ad affrontare uno dei suoi peggiori incubi: il blocco dello scrittore. Seguendo il consiglio del suo agente si reca nel paese natale, Mercurio, in Italia, dove ebbe l'ispirazione per il suo primo libro. Inizia così a scrivere un diario del suo viaggio, con la speranza di trovare la storia giusta da raccontare, ma questo soggiorno si trasforma presto in un dramma: viene incastrato per l'omicidio della sua ex fidanzata. -
Le strade, gli inferi, la madre, il cane
Terza silloge poetica di Ada Sirente. -
Il sogno di Istwan
"C'era una volta un ragazzo di 14 anni che sognava di diventare un pilota di aerei. Viveva in un piccolo villaggio dell'Africa ed ogni sera prima di dormire guardava le stelle e sperava di raggiungerle. Alcune di quelle che osservava non esistevano più, ma non glielo diciamo perché se fosse partito verso una di quelle che avrebbe fatto? Iniziare un viaggio verso una stella che non esiste, che effetto gli avrebbe fatto? E a voi? Provate a immaginare che i sogni provengono dalle stelle e che alcune di esse sono sparite già da anni luce. Che significa, che i sogni non sono più reali? O che alcuni di essi possono sopravvivere alla morte di alcune stelle? Forse alcuni sono sogni, altri illusioni."""" Istwan è un ragazzo africano con un grande sogno in fondo al cuore: diventare un pilota di aerei. Ogni sera prima di dormire guarda le stelle e sente che un giorno le potrà raggiungere. La sua famiglia non ha i soldi per farlo partire verso l'Europa o l'America. Nessuno lo può aiutare. Deve anche affrontare la sua cultura, così legata alla terra e così distante dal cielo. Così, decide di partire da solo verso Akkra, attraversando la Savana per inseguire il sogno di volare, di guidare un aereo e di raggiungere le stelle." -
Kalopatia
Samuele Calabrese nasce a Lecce il 19 aprile del 1998. Cresciuto in una famiglia di matematici sviluppa inaspettatamente un interesse per la letteratura. Colpito dal Narciso e Boccadoro di H. Hesse, letto all'età di 16 anni, si innamora della scrittura. Successivamente, partecipando attivamente alla vita politica dei collettivi studenteschi, legge autori come Pasolini, Sartre e Marx. Pubblica un saggio breve sulla rivoluzione siriana nel progetto scolastico ""Scuola e Ricerca"""". Questa è la sua prima raccolta poetica."" -
Cane magro
"Il cane magro è qui l'espressione di un moto dell'anima che svela vissuti riconoscibili in ogni vita, provocando quasi immediatamente fenomeni catartici nel lettore. Là, in quel non-luogo ove la poesia risuona nel profondo, diviene efficace l'utilizzo di un linguaggio spoglio, quasi crudo, nel passaggio dell'essere che, da tronfio, si fa dimesso e muto per ferita da abbandono. La fluidità di genere di chi scrive emerge nelle considerazioni soggettive ed oggettive dei tumulti d'amore, nel sentimento inflitto o subito, nella celebrazione di un'identità queer sempre più consapevole di un sé caleidoscopico, che soggioga il verso e lo porta a sottolineare lo sguardo polimorfo del poeta sul mondo e quello dell'essere umano sulla moltitudine di vite che si trova ad esperire nella simultaneità. Il verso si fa a tratti sorprendente, come nella ripresa dell'iperbole cara ad Eugenio Montale, inscritta in un'immagine di quotidianità mai ermetica, che talvolta si dimostra opprimente, lucidamente sofferta e divorata dalla fame di vita."""" (Dalla prefazione di Francesca Puopolo)" -
Lo specchio della scimmia
1994. La felicità di Carlo va in frantumi con la separazione da sua moglie Hellen, di origine norvegese, che lo pianta in asso improvvisamente, va via da Ancona, la città in cui vivono, e torna a Oslo portando con sé Ivano, il loro unico figlio di 7 anni. Un dolore forse troppo grande da sopportare, che ""deforma"""" la sua esistenza e la sua mente """"trasformando"""" perfino la sua immagine allo specchio in una scimmia che si fa beffe di lui; e Carlo, dopo due anni di sofferenze, quasi sull'orlo della follia, arriva al punto di tentare il suicidio. La sua salvezza però ha un volto e un nome: Emma, una donna giovane e perspicace, con la quale inizia una relazione sentimentale. Anche lei ha una storia di dolore alle spalle, ma con una volontà fuori dal comune, e ora frequentando Carlo, riesce nonostante molte difficoltà a superare i propri limiti. In un andirivieni di situazioni che mettono a dura prova la loro riconquistata serenità, contrariamente a quello che spesso normalmente avviene, il finale di questo romanzo è ostinatamente e coraggiosamente ottimista, anche se il semplice dirlo, di questi tempi, è come infrangere un tabù."" -
Beat in rosa
C'è una parte della musica beat rimasta troppo a lungo in un cono d'ombra: quella dei complessi femminili. Accennata, talvolta afferrata fugacemente, ma mai indagata a fondo. Con ""Beat in rosa"""" si rende giustizia all'avventura dei gruppi beat femminili, tanto nei risvolti musicali che dì approccio sociale, rimanendo questo spicchio di storia degli anni '60 di importanza cardinale perché costituisce la scintilla che accenderà molte delle trasformazioni che avrebbero poi trovato compimento di lì a breve. Il percorso delle Scimmie, delle Stars o delle Najadi, come dei tanti altri gruppi rimasti misconosciuti, rimanda la certezza che attraverso la musica beat, per la prima volta, una generazione di ragazze ha lottato per superare lo steccato delle convenzioni borghesi. """"Beat in rosa"""" è il racconto di questa avventura di emancipazione."" -
Il mattino sotto la pioggia. Vita di una stilista
"Il mattino sotto la pioggia"""" è il primo capitolo di una trilogia, """"Vita di una stilista"""": tre romanzi autobiografici in cui l'autrice racconta le vicissitudini che l'hanno portata ad entrare nel mondo della moda. La storia si sviluppa attraverso varie tappe della sua vita: fin dalla tenerissima età Stefania è più simile a una giovane donna che ad una bambina, guidata da un istinto che la spinge a proteggere gli altri ad ogni costo, finendo persino con il danneggiare se stessa, se necessario. Tra dolorosi segreti abbandonati nel corridoio di un ospedale e un'esperienza di volontariato presso una comunità di recupero per tossicodipendenti, i rapporti umani rappresentano l'unica cosa che conta, e, spesso, il confine tra il raggiungimento di un obbiettivo e quella che può sembrare una sconfitta è ancora più sottile di quanto ci si possa immaginare. Al centro di tutto, l'amicizia e una volontà fuori dal comune nell'imparare il lavoro, difficile e meraviglioso, che sogna da sempre: diventare una stilista." -
Leardo è re
L'idea di un'ospitalità romagnola per le opere shakespeariane è di Tinin Mantegazza, disegnatore e scrittore ligure innamorato dell'Adriatico, che dal suo terrazzo di Cesenatico vedeva l'insegna dell'Hotel Britannia. Per la sua mente fervida è stato facile leggere sui muri dell'Hotel la storia di un Re degli albergatori con tre figlie, cui lasciare l'impero economico turistico costruito dal dopoguerra in poi facendo affari con tutti a partire dagli anglo-americani. Ecco King Lear, ovvero LEARdo e' Re, tragedia anglo-romagnola. Il soggetto era pronto, ma a dar parole al personaggio serviva un funambolo del verbo romagnolo. Ecco dunque Giovanni Nadiani, poeta e traduttore che ha forgiato un linguaggio inedito, fatto di una lega preziosa di inglese e romagnolo, con uno humor a volte malinconico, a volte esilarante, tragico e comico come la vita stessa. Il Re è uno dei tanti barboni che naufragano nei bar delle spiagge adriatiche e raccontano storie, mescolando fatti e fantasie, accompagnato dal fedele amico Cin Cin, un buffone da osteria - una coppia che ricorda due clowns felliniani, scatenati nel circo degli eventi. Ma per dare azione alla parola, ecco Giampiero Pizzol, attore, cabarettista e scrittore che, nei panni di Leardo, ha ripercorso la strada dei versi shakespeariani riportando alla luce i vari personaggi: Rosilda, regina della cucina e del cappelletto in brodo, le figlie Reganda, Gonilde e Cordelia, il Bagnino del Bagno Francia e altri ancora. Assieme a loro, ecco prendere corpo le principali situazioni in cui precipita il Re: il testamento, i viaggi, la tempesta, il processo, la locanda, la brughiera e infine il mare a cui tornare, il mare a cui parlare, il mare in cui è dolce naufragare. Perché il peggio che possa capitare è non aver mai parlato di nulla con nessuno, essere senza lingua e linguaggio, sconosciuti a se stessi e agli altri, ""senza arcnòsar piò incion, senza che incion u s'arcurda piò gnit d'incion""""."" -
Amoroso blu
"Piccolo taglio. Batticuore, che muta in mal di cuore, E poi l'incanto spezzato, che d'un tratto riparte, Capolavoro, di geniale rottura, è la vita quando all'arte, di netro si apre.""""" -
Surprise
È una sorta di bonario ""inganno"""" per il lettore Surprise, il nuovo romanzo di Loris Zecchini e già nel titolo questo è in qualche modo preannunciato. Protagoniste due sorelle, Silvana e Cleofe, che si rivedono dopo trent'anni in un imprecisato paese dei Caraibi, dopo la tragedia che aveva irrimediabilmente distrutto la vita di quest'ultima. Cleofe infatti aveva perso suo marito William, morto durante una arrampicata sul Gran Sasso; con lui condivideva non soltanto la vita coniugale ma anche quella lavorativa, gestendo insieme il laboratorio sperimentale di floricoltura di Sperlonga. Precipitata nella più cupa disperazione, che cercava di lenire ricorrendo all'alcol, era stata convinta dalla sorella a passare insieme a lei e a un amico un breve soggiorno sulle Dolomiti. Ma in seguito a una lite furibonda dovuta a un malinteso, le due sorelle si erano poi perse di vista. Ora, in una casa piena di fiori e piante rare, le due donne sembrano finalmente riappacificate... Un vero e proprio thriller metafisico, avvincente e ricco di colpi di scena: la """"sorpresa"""" di una narrazione che conduce a un finale impensabile in cui si perdono tutti i consueti parametri della """"nostra"""" realtà e tutti gli schemi."" -
Liriche, sonetti e madrigali
"Lo scorrere inesorabile degli anni, lo sguardo ai segni del tempo, il ricordo della giovinezza; la considerazione del mondo politico attuale in chiave satirica; l'amore con cui si può superare il pensiero della morte e l'angoscia del nulla oltre la vita; l'affettuosa attenzione per gli animali; la contemplazione della Natura, come ansia di eterno, sono i temi salienti di questo libro. Le composizioni, in controtendenza nel panorama letterario attuale, sono espresse in endecasillabi sciolti o rimanti secondo schemi definiti."""" (Dalla Prefazione dell'autore)" -
Epigrammi
"Nessuna idea è fatta col compasso: tutte anelano al cerchio, ma a malapena raggiungono l'ottagono!""""" -
Piccoli numi
Seguito ideale de ""Il libro di A."""" e di """"Sugar Baby"""", """"Piccoli numi"""" trae il suo titolo ironico da un verso del Montale dei tardi anni Settanta (""""o miei piccoli numi / divinità di terz'ordine scacciate / dall'etere"""") e sta a indicare le otto Parche più o meno Giovani - Alessandra, Alessia, Alice, Giulia, Madalina, Maria, Nicoletta, Valeria - che, in versi prosaici e prosastici, hanno il compito, come nel """"Quaderno di quattro anni"""" di Eusebio, di """"proteggere"""" il Poeta in primo luogo da se stesso e dai suoi eccessi di spleen. Con una differenza che, tuttavia, salta subito agli occhi. In Montale, nonostante """"l'ultima foglia dell'alloro"""" sia """"polverosa"""" e l'azione delle Muse giunga fuori tempo massimo (""""proteggetemi persino / dalla vostra presenza / quasi sempre inutile / e intempestiva / proteggetemi / dalle vostre spaventose assenze""""), il ruolo salvifico di tali Custodi, sebbene """"dimezzate a mezzo busto"""", non è messo in forse, ma solo coniugato al negativo (""""proteggetemi con la vostra dimenticanza""""). In Claudio Gargano, invece, avviene esattamente il contrario: da """"Alessandra"""" (la prima: """"poiché il futuro per me / significa una cosa sola / morire"""") ad """"Alice"""" (l'ultima: """"Se hai orecchie / per sentire ascolta l'eco della mia voce / che ti giunge già dal regno dei morti"""") il tema della """"fine"""" (e, collegato ad esso, quello del """"decline and fall"""") è presente, sottotraccia, in ogni testo della raccolta e, all'ombra di una """"pseudo vita"""", i """"Piccoli numi"""" non interpretano più la parte di Lari chiusi nella loro """"dubbiosa identità"""", ma solo quella di fantasmi inghiottiti nel vortice del tempo.""