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Nel Blue
"Il Blue. Un locale che brilla nella sonnacchiosa ed eterna provincia italiana. Una boule de neige dove si incrociano i destini di Leonardo e Celestino, malconci ed indomiti libertini sulla soglia implacabile della terza età. Seguendo in punta di piedi il sentiero luminoso tracciato da Sandro Penna e PierVittorio Tondelli, Donato Andreucci tesse una trama delicata: amori gay mancati, passioni brucianti, e piccoli drammi privati. Nebbie, cocktails, luci strobo, mentre un'aggiornata colonna sonora collabora attivamente a raccontare certe serate di una provincia antica, ma ormai multietnica e globalizzata. Un'agrodolce morte a Venezia marchigiana a ritmo rock. Per non dimenticare che si esiste intensamente ad ogni età."""" (Cristiano Biondo)" -
La foresta degli specchi
"Quella di Gaetano Carnibella è una poesia graffiante, che scortica l'anima, ma che non si fa beffe di essa e nemmeno si illude di essa, e neanche della sua dimora corporea, della dimora temporale e cosmica, transeunte e tragica che irretisce tutti noi pur nella alienante quotidianità del lavoro, degli stessi affetti, dell'intelligenza indagatrice, dei mille legami sociali che fanno di ciascuno di noi un nodo, più o meno personalizzato o più o meno impersonale, della rete."""" (dalla prefazione di Salvatore Stella)" -
La forma del dolore
Scritte durante le pause virtuali del call center in cui ha lavorato, nell'universo di voci che si frangono e ricompongono senza tregua, le poesie di Germano Innocenti sembrano arrivare dal desiderio di rinascita senza rivoluzioni, anarchica nella sua essenza e forte della sua stessa sottigliezza. La gratuità del sentimento opposto alle costrizioni del sociale, il gesto esasperato d'individualità calmierato in uno scorcio di umanità vociante; questa è la poesia di Innocenti, un atto d'amore che va nell'unica direzione possibile, quella della comprensione. -
Blatte resupine
Maurizio Milano (1991) vive a Gioia del Colle. ""Blatte resupine"""" è il suo primo libro."" -
La vita semplice
Viaggiare per ricercare. Lasciare andare per ritrovarsi. Questi sono i grandi temi che accompagnano queste due raccolte di poesia. L'Asia e il bosco, l'esplorazione e la città da dimenticare. Il tutto per ambire al titolo che le racchiude: la vita semplice. -
Neraneve e i sette cani. Storie di antiche violenze
"Poema di riscatto e di catarsi profonda, 'Neraneve e i sette cani' resta un trittico poematico fluido, fiabesco e complesso; indica un luogo ideale in cui regnano la Pace e l'Amore, l'Armonia e la Gioia, in definitiva la felice concordia del vivere; un Locus Amoenus, in cui vivere o morire - per dirla con Breton - non sono che soluzioni immaginarie, perché la Vera Vita è altrove. Da qui anche il sentimento, a lettura ultimata del libro, che l'autrice nello scriverlo si sia come liberata di un peso, quasi avendo saldato un debito etico con se stessa."""" (dall'Introduzione di Luigi Fontanella)" -
Squarci di buio
"Eppure io sarei uno di quelli/ che lanciano l'ultimo sguardo/ obliquo, tremante di sdegno,/ d'amore, al plotone, alla piazza;/ ma resto un minore.""""" -
Comfort zone
Seconda silloge poetica di Michela Buatti. -
Poesie
"La copertina dall'aspetto cromatico rosso mattone vuol essere un omaggio all'amato Giacomo Leopardi. Il rosso come gradazione cromatica foriera di significali diversi. Da quello della vita alla passione, dalla voglia d'amare alla lotta per conquistare l'amore. Il rosso come percezione delle fosche rappresentazioni letterarie delle eruzioni laviche, della """"Ginestra"""". Emozioni poetiche traslate come simbolo della condizione umana. Un fiore nel deserto che affronta la lava incandescente: te e rossa, crudele e distruttiva come emblema della natura matrigna, spietata, crudele, e distruttiva. Mentre il nero come rappresentazione del mistero, come misteriosa ed oscura può essere una composizione poetica"""". (Sergio Ceschini)" -
In margine ad una notte insonne
"Un ricordo. Si era in Africa allora più giovani e con meno paure. Pioveva grosse gocce che sembravano tamburi. Un vecchio passò e disse adesso smette perché gli uccelli cantano. E la pioggia smise di cadere lasciando soltanto acqua che scivolava tra le foglie e nuvole bianche spinte dal vento. Ieri pioveva ed era triste perché non c'erano uccelli nell'aria. Allora ho chiuso gli occhi e ho liberato il cuore. Mentre la pioggia smetteva di cadere sono cresciute ali sulle mie spalle e sono volato via tra i fili della luce le antenne i tetti e un orizzonte increspato come onde di mare.""""" -
E brilla nel silenzio
"Nell'immobilità dell'incredulo, Mi raccolgo, Per sbranare la vita, Berne i succhi magici, E ubriacarmi dei fumi del reale, Intanto, Succhio energie dalla terra, Polvere come nettare, Nel mio mondo immaginario.""""" -
Il sapore della terra
Perché l'autore ha deciso di pubblicare questo manoscritto dopo circa 20 anni dalla sua composizione? Ed ancora, perché afferma di non essere interessato a quale genere letterario appartenga la sua opera? Difficile rispondere alla prima domanda... Ma per la seconda, un suggerimento sembra volercelo indicare lui stesso: è il come a fare il cosa. Il modo col quale osserviamo le cose, le rende quelle che per noi sono. Non una forma definita dunque, non una realtà esistente in sé: ma una continua creazione, un continuo cambiamento dettato dai processi che avvengono all'interno dell'individuo. Una realtà soggettiva (e allo stesso tempo totale) nella quale il linguaggio rappresenta lo strumento di formazione e distruzione della stessa. Un potere creativo di cui l'autore vuole rendere partecipe anche, soprattutto, il suo pubblico: il come di ogni lettore renderà l'opera ciò che egli stesso desidera. -
Gli occhi non possono morire
"Giuseppe Manitta non vuole rinunciare a far riapparire, per lui e per noi, quelle immagini che gli si sono stampate nell'anima. No, 'gli occhi non possono morire'. Il modo cui egli ricorre felicemente è quello di accensioni improvvise. L'ossimoro lo aiuta spesso a trovare un'espressione inedita. Manitta giunge così a trasformare le sue occasioni in immagini originali e tuttavia leggibili dall'altro da sé. Le immagini di Manitta noi le vediamo, le sentiamo, le scopriamo, le facciamo nostre, zampillano con suggestività impressiva, producendo, per associazione, nel lettore, nell'ascoltatore, evocazioni, visioni sue proprie e tuttavia rigenerate dalle espressioni usate dal poeta."""" (dalla prefazione di Corrado Calabrò)" -
La terra del rimorso
"Ricordava un autore come Auden che ogni qualvolta in poesia tornano ad agitarsi gli 'irati flutti', vuol dire che la società, non solo il singolo, è scossa da pesanti perturbazioni. Il mare è la scenografia prediletta dalle allegorie sociali, dai grandi quadri; come quello che di testo in testo il giovane poeta de La terra del rimorso ha cercato di mettere insieme, mostrando una padronanza espressiva che lo colloca su ben altro piano di maturità da quello della sua anagrafe. Così la 'terra del rimorso' si attesta anche come la terra del disagio, del rifiuto, dell'inadempienza; il disagio che mette a confronto, in una guerra tristissima, i poveri coi poveri; il rifiuto di una tradizione non ancora portata a compimento ma cristallizzata in una vetrina ludica altrettanto triste; l'inadempienza verso quanto si sarebbe potuto fare e ancora è ben lungi dall'essere fatto."""" (Dalla prefazione di Roberto Deidier)" -
Progenie suicida
Jimmy è un giovane universitario affetto da epilessia focale e da forti complessi di inferiorità, che lo hanno spinto in uno stato di progressiva alienazione dalla realtà circostante. Comincia a porsi degli interrogativi esistenziali, convinto che non vi siano limiti all'egoismo e all'avidità dell'essere umano. Il suo curioso nome americano, ricordo di una rimpianta parentesi lavorativa del padre negli Stati Uniti, lo ha sempre spinto al confronto con altre realtà e alla mitizzazione della civiltà scandinava, che lui considera superiore rispetto ai tratti caratteristici del suo paese, quali il familismo, l'arrivismo e l'arretratezza nel campo dei diritti civili. La sua profonda ammirazione per il modello nordeuropeo, maggiormente improntato ai valori del pacifismo, dell'eguaglianza e della solidarietà internazionale, lo porta a raggiungere nuove latitudini e ad abbandonare una famiglia disfunzionale e una vita senza senso in una deludente provincia italiana. Suo compagno di viaggi è Jason, un ragazzo americano conosciuto qualche anno addietro durante una vacanza nel New Jersey, che sembra incarnare l'innocenza di una certa America liberal e progressista. Le loro vite collidono in un milieu insoddisfacente e disarmante, scenario della disperazione di kierkegaardiana memoria, colta nelle sue più varie sfaccettature, non sempre urlata, ma più spesso soffocata e repressa. -
Mi sono dimenticato la verità
Come si scelgono le persone che ci sono attorno e con cui quotidianamente dividiamo la nostra esistenza? Cosa ci spinge a tradirle più e più volte senza aver il coraggio di dir loro neanche un semplice ""mi dispiace"""" prima di perderle per sempre? Su questo ragiona un uomo qualunque, sulla quarantina, con una vita svoltasi lontano da casa e dagli affetti e alla continua ricerca di legami duraturi. Tra fantasmi del presente e del passato, il protagonista si racconta, con sfacciato sarcasmo e mentendosi spudoratamente, la sua storia: la sua infanzia, l'adolescenza, i primi amori e la maturità. Uniche note positive in una notte insonne sono la sua migliore amica oramai lontana e un figlio tanto desiderato ma mai avuto."" -
Battaglie & bottiglie. 21 storie di quasi amore
Ogni riferimento a fatti, persone e marchi di birra realmente esistenti, è puramente casuale (a meno che la birra non fosse davvero buona). -
Clò
Un uomo condizionato da un assurdo handicap affronta con disagio il quotidiano, arrivando a mettere in gioco perfino la sua vita; un affermato manager non riesce a scacciare dalla mente gli incubi del passato; ai margini di una guerra, due spietati killer si scopriranno assai diversi da ciò che sembrano; davanti alla tomba dell'amata nonna, un povero cristo elabora il suo toccante testamento spirituale; una ragazza vive il proprio coma con inaspettata coscienza; uno sposo assiste stupefatto al suo matrimonio ""dal di fuori""""; un medico che ha subito un grave torto da un collega porta a termine una vendetta meditata a lungo; una """"lucida"""" malata di mente gioca al gatto col topo con il suo medico curante. Qual è il filo rosso che unisce personaggi apparentemente così diversi tra loro? Il lato oscuro insito nell'animo umano? I tormenti incontrollabili? Le nevrosi? O al contrario, perché no, una condivisibile voglia di riscatto? E se poi non fosse neanche niente di tutto questo, se avessimo semplicemente a che fare con modalità riconducibili al caso? Ciò è una raccolta di racconti dal sapore intenso, sorprendentemente profondi nella loro concisione, intrisi di malizia' ma anche di un candido stupore. Sedici situazioni evidenziate con semplici """"pennellate"""" di vita, in alcuni casi, narrate come veri e propri romanzi brevi, in altri. Storie che parlano al lettore con un linguaggio misterioso ma diretto, che mettono il dito in piaghe già aperte, che svelano segreti, debolezze, fobie, sentimenti tanto evidenti e assurdi da diventare inconfessabili. I personaggi sono descritti con arguzia, vivacità, attenzione e, a dispetto delle banali apparenze, sono tutto fuorché surreali. La narrazione rifugge da canoni correnti, risultando fantasiosa, ricca di mordente e di colpi di scena. Sedici short stories nelle quali il lettore farà fatica a non sorridere, stupirsi, commuoversi, arrabbiarsi. Forse perché alcune delle righe che leggerà gli muoveranno dentro qualcosa, che sia approvazione, o anche soltanto sdegno. O forse perché quelle stesse righe, nel segreto del proprio intimo, potrebbero risvegliare fantasmi simili a quelli combattuti dai personaggi di Clò."" -
Lumynia
Sario: ""Caro viandante, la storia che sto per narrarti è la vicenda avvenuta in una sola dimensione. Sarai tu, se vorrai, a creare nuovi mondi paralleli con le tue storie, scritte o immaginate. Tanto tempo fa, ora o domani, c'era un regno di luce edificato su un'immensa nuvola: Lumynia. Non era, a dire il vero, un reame di pace, ma bensì una pedina della scacchiera guidata dalla setta segreta dell'Ombra. La vicenda iniziò quando la luce scomparve dal regno. Gli abitanti si nutrivano dell'energia del sole ed ora rischiavano di scomparire per sempre. I destini di tre coraggiosi ragazzi, Taras, suo fratello Dabih e la loro amica Astrid, si intrecciarono con quelli di Yadek, il giovane principe costretto a nascondersi fin da bambino. Intrapresero un viaggio per la salvezza che fece scoprire loro la vastità del mondo, tenuta nascosta da troppo tempo. La vicenda cambiò volto quando svelai che possedevano il Dono, ossia la capacità di sfuggire alle trame della storia, scegliendo la propria strada. La facoltà di poter udire e percepire gli esseri degli altri universi, come te, viandante. Ma gestire il Dono non è semplice : la storia può assumere risvolti inaspettati. Saranno all'altezza della situazione? Ora basta parlare, torniamo indietro nel tempo al giorno in cui tutto ebbe inizio. Nel momento in cui il destino di un solo bambino cambiò radicalmente le sorti dei Tre regni. Quella notte una figura correva per i corridoio bui...""""."" -
Notte, luce e silenzio
In una bella giornata dell'anno 2008 Luce parte per un'ascensione in montagna. La lunga arrampicata non è solo una abitudine salutare, una passione coltivata, ma diventa occasione per ricordare i fatti più importanti della sua vita. Durante gli anni universitari, studentessa di Filosofia, contraddistinti dalla spensieratezza e dall'amore, ha conosciuto Giordano, violinista con una fortissima personalità. La morte violenta del padre, al quale Luce era profondamente legata, darà il via a una concatenazione di eventi che la travolgeranno. In particolare, un profondo senso di colpa che la ragazza si attribuirà per la morte del padre sarà il terreno psicologico sul quale attecchiranno le insinuazioni della madre sulla solidità del suo rapporto con Giordano. Luce perderà così l'unico amore, il proprio centro di gravità, la propria ragione d'essere, il proprio senso di esistere. L'illusione di avere, attraverso la bulimia, il controllo di qualcosa nella vita ingannerà Luce a tal punto da proiettarla verso una spirale di solitudine e disperazione, tale da indurla a considerare il suicidio come unica possibilità di esprimere nuovamente il proprio sì alla vita, l'ultima e tragica affermazione della propria libertà. Ma Luce non è sola, non lo è mai stata. Ha dei cari amici e, soprattutto, ha Giordano che non ha mai smesso di amarla e che lotterà fino all'ultimo istante per salvarla.