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La duchessa di Leyra
I fatti di Bronte, l'eccidio di Fantina, Il piroscafo Washington, le coste egiziane, l'isola greca di Chio, l'Impero Ottomano, Malta e, ancora, il ""Mastro don Gesualdo"""" e """"I Malavoglia"""". Tra i Borbone e i Savoia, in una Sicilia ancora segnata dagli esiti della dittatura di Garibaldi, una ricostruzione storica immortalata da un viaggio che abbraccia il Mediterraneo in un'unica sorte, tra intrecci politici e amorosi che la storia ha sbiadito e che Giovanni Verga, col suo """"Ciclo dei vinti"""", ha lasciato in sospeso in un crescendo di pretese, ambizioni, conflitti e nell'ineluttabile ritorno alla sconfitta, alla consapevolezza del vinto."" -
Il club del martedì
Soggetti brevissimi prescelti come emblemi di un'epoca, azioni rapide, personaggi che si animano dentro una sola dimensione, la contemporaneità, che ha reso i luoghi indistinti e ne fa uno sfondo spaziale imprecisato e continuo. E a scorrere in questa raccolta di racconti brevi è quel Duemila che tanto eccitava le generazioni cresciute con la fantascienza e che molto ha deluso. -
L' albero di magnolia
Sembrerebbe un incidente automobilistico o, al massimo, uno dei tanti regolamenti di conti consumati nell'oscurità di un quartiere malfamato dove, di notte, si aggirano vagabondi e prostitute in cerca di clienti. Ma cos'è successo davvero all'uomo ritrovato cadavere sul ciglio della strada da un pensionato, appassionato di botanica e di storia locale, che si trovava a passare di li in un'afosa sera d'estate? Tenterà di scoprirlo, insieme a lui, un ex-commissario di polizia che non ha perso il vizio di volerci veder chiaro a ogni costo. Un altro giallo civile, ambientato nel mondo delle periferie urbane con tutti i segreti inconfessabili che vi s'annidano. -
La fine dei romantici sognatori
Chi ha scritto ""La fine dei romantici sognatori"""" ha il gusto per la storia, per le vicende umane, quelle vere, non per un generico passato, non è interessato alla polvere, è incuriosito da ciò che di significativo è accaduto nel tempo, da ciò che parlava e che in fondo continua a dirci qualcosa. C'è la storia, quella della cultura, nel senso di cultura materiale e di microstoria, ma c'è anche la storia 'maestra di vita'. Il volume di Salvo Russo, proprio perché è figlio di chi ha qualcosa da dire e desidera dire, è tutto un turbinio di personaggi, di nessi storici, di dialoghi botta e risposta con alcuni colpi di scena, con guizzi improvvisi e cambi di prospettiva. """"La fine dei romantici sognatori"""" ha il tono e il sapore di un'amara constatazione, appare come l'esito grigio di una disamina disincantata del lento declino che tutto sembra trascinare con sé."" -
Caos caso cosa. Racconti dell'entropia
«Entropia» indica un processo in atto di trasformazione, e, in termini scientifici generali, il grado di disordine di un sistema. I sistemi (dalla materia alla società) hanno una tendenza naturale all'entropia, quindi al disordine e al caos, l'uomo si ostina a contrastare questo processo cercando di far prevalere l'ordine con la razionalità del pensiero, l'organizzazione della società, l'ostinazione della volontà, la progettazione del futuro o la fede in un disegno divino. In questa prospettiva, la storia dell'umanità potrebbe essere raccontata e letta come un conflitto costante, o un rimescolamento, tra Caos, Caso e Cosa. Curiosamente nella lingua italiana queste tre parole fondamentali sono anagrammi composti dalle stesse quattro lettere, e ne rivelano così l'essenza comune. Di qui la scelta del titolo che unisce cinque racconti con una medesima visione «entropica» dell'esperienza, con uno stile che intreccia realismo paradossale e visionarietà. -
La musica negli occhi
Un frammento di vita di tre settimane di un giovane pianista napoletano, con la musica di Mozart in sottofondo, dense di avvenimenti che ne condizioneranno il futuro e la carriera in un'esaltante esperienza professionale all'estero. Gli insegnamenti del suo professore, maestro d'arte e di vita, in un percorso nel quale si intrecciano vicende umane e musicali. Uno spunto di riflessione su alcuni valori fondamentali che regolano la nostra vita, come l'amicizia e il ricordo degli insegnamenti di chi ci ha preceduto. Il desiderio di migliorarsi migliorando anche chi ci sta vicino grazie alla facoltà di parlare, attraverso l'arte, direttamente al cuore degli altri. -
La grande quercia. Una storia senza confini
Carmine ed Enya. Ancora una volta Carmine dosa in eguale misura realtà e fantasia mescolandole al punto tale che in quell'amalgama non si possa più distinguere l'una dall'altra. Un incontro casuale è destinato a risvegliare antiche emozioni che vedono come teatro la radura della Grande Quercia, luogo dalle valenze magiche, rifugio privilegiato di Carmine. Enya viene coinvolta in una singolare avventura scavalcando il confine. Una farfalla la guiderà nel posto segreto ai più, lì si consumerà un momento di magica intimità. Spazio e tempo si proiettano nella Grande Radura prendendo temporaneamente corpo e sostanza. Neruda, Tagore, Nazim Hickmet, Gibran, Machado si manifestano attraverso i loro versi e i loro pensieri. Ogni poesia ha il suo tempo. -
Argus. L'inizio
Un principe che durante il suo viaggio solitario alla ricerca di se stesso, lontano dalla sua terra, in un nuovo continente, si trova per caso a essere il punto di riferimento della rivolta del regno. Può l'ingiusto diventare giusto attraverso un editto o una legge? L'ingiustizia regolata per legge può essere, da taluni, considerata con forza una pretesa o un diritto che esplicitamente è contro il diritto naturale stesso? Fino a dove si può spingere l'uomo per dominare e sottomettere la volontà degli altri uomini, e perché? Queste sono le domande che si pone Guglielmo. Si rende conto che può essere l'unica speranza, l'unica forza e l'unica guida capace di orientare le coscienze alla costruzione di un nuovo mondo, fatto di regole ma anche di principi che cercano di non intaccare la dignità umana e di considerarne i progetti e le aspirazioni. -
In viaggio per l'Europa 1993-2001
Questo secondo libro completa il racconto dei viaggi compiuti tra il 1980 e il 2001. Come il primo, nasce dal desiderio di dare corpo alle sensazioni e alle emozioni provate e condivise con i compagni di viaggio. La ricostruzione degli avvenimenti si basa sui ricordi e sui documenti di viaggio accuratamente conservati: itinerari scritti, depliánt, ricevute degli alberghi, carte stradali e topografiche, fotografie e film. -
Fiori sparsi del padre. Vita di Padre Carmelo accanto a Padre Pio
"Dopo averci piacevolmente colpito con romanzi di forte impatto emotivo e umano Gisella Pagano, con il suo nuovo libro, 'Fiori sparsi del Padre', decide di dare voce alla sua abilità giornalistica, maturata in una più che decennale esperienza con la regia documentaristica, attraverso un testo che unisce le caratteristiche di una cronaca storica, all'empatia verso i protagonisti della stessa. 'Fiori sparsi del Padre', ripercorre la vita di Padre Pio, attraverso Io sguardo unico, amico e benevolo di Padre Carmelo, suo figlio spirituale prima e poi suo Superiore presso il Convento di S. Giovanni Rotondo. Una narrazione coinvolgente nella sua capacità di focalizzarsi sui dettagli storici ma soprattutto emotivi, che ricostruiscono le identità profonde dei protagonisti. Le pagine, narrate con abile regia, diventano testimonianza viva e autentica di un rapporto cresciuto nei decenni, capace di superare innumerevoli difficoltà, soprattutto nel periodo più difficile per la vita del Santo di Pietralcina. Grazie all'innata capacità figurativa dell'autrice, la voce di Padre Carmelo da Sessano rivive attraverso queste pagine ricche di umanità e consapevolezza, in un susseguirsi di momenti intensi e toccanti."""" (Pina Labanca)" -
Il bandito e Margherita
Giuseppe Tomasi di Lampedusa e Giacomo Etna, alias Vincenzo Musco, si incontrano per uno strano caso a San Cono nel 1952, richiamati dall'uccisione di due banditi, di cui tutta la stampa nazionale si è occupata. Vengono così a sapere delle efferate gesta del bandito Vincenzo R. e pure del tenero amore della sua donna, Margherita. Si dipana allora nel romanzo, non solo la vita quasi ferina dei briganti coi delitti, le grassazioni e i sequestri, ma anche quella dimessa e laboriosa dei contadini di questa parte di Sicilia tra il nisseno e il catanese. -
Quasi inverno
Vincenzo Ponte è il giovane medico legale chiamato a certificare la morte del vecchio Quinto Di Miele, che ha vissuto negli ultimi due mesi, isolato, nella sua piccola casa nel bosco. ""Non fu la morte naturale di un vecchio che viveva da solo, a fargli perdere il filo della giornata. Fu quello che aveva visto nella stanza dove si trovava il corpo di Quinto Di Miele. Sul tavolo, c'è un manoscritto e una biro ancora aperta"""". Vincenzo Ponte prende i fogli, stacca il cellulare e si avvia verso il bosco per leggere il manoscritto dedicato a Lisa, mio unico amore, e a Vittorio e Valeria, figli di questo amore. Vincenzo Ponte legge senza sosta, e apprende verità insospettate e sconvolgenti, di incesti antichi e violenze recenti. Quando arriva alla fine, prende una decisione a sorpresa, spiato da due occhi che sanno e approvano in silenzio."" -
La consistenza dell'acqua
Lidia è un'insegnante di mezza età in forte crisi depressiva, vedova di un uomo amato più della sua stessa esistenza. Un viaggio imprevisto nella dolce, selvaggia Spagna, fatto con Sonia, la sua migliore amica, e il giovane Luigi, figlio di Sonia, missionario in crisi di fede, farà scoppiare la passione tra le due anime inquiete. E contribuirà a far conoscere a Lidia quella zona d'ombra appartenuta al defunto marito, e mai sospettata. -
La macchia
Un enigmatico consulente internazionale conduce una vita dissoluta, tra il lusso più sfrenato e i bassifondi di Bangkok. La sua vita professionale è a un bivio. Da una parte riceve una conveniente offerta da un ambiguo consigliere politico americano. Dall'altra, una sua vecchia conoscenza gli presenta una proposta folle, che lo riporterebbe in uno scenario di guerra in Africa, ma che gli permetterebbe di riaprire alcuni capitoli della sua vita, mai definitivamente archiviati. Dalla scelta si scatenerà una concatenazione di eventi che ravviveranno illusioni e risentimenti, finendo per svelare segreti angosciosi e inconfessabili, molti basati su fatti realmente accaduti, fra i quali le ragioni della scomparsa di un gruppo di neonati, un mistero della Cambogia negli anni Novanta. Un thriller dal respiro internazionale, con un ritmo incalzante e scene che si muovono in ambienti diversi e poco conosciuti. -
Figure di specchio
Il romanzo racconta il doloroso percorso psicoterapeutico, e non solo, di Tania Sampieri, giornalista e scrittrice smarrita nei labirinti del delirio psicotico e sconvolta dai guai che, la narrazione velatamente autobiografica del suo romanzo d'esordio, I tempi della veglia, le ha procurato. L'aver raccontato, in questo, la morte di un bambino per mano della madre affetta dalla sindrome psichiatrica di Munchausen per procura, ha fatto ricadere su di lei l'ingiustificato sospetto di essere portatrice della stessa sindrome. Il reale, il sogno, l'innocenza, la colpa, il delirio psicotico, le angosce e le gioie della maternità, la vita e la morte, l'odio e l'amore, si intrecciano fino a costituire un unicum che Tania, con inaspettati capovolgimenti di senso e improvvisi colpi di scena, potrà districare in grazia del coraggio e della forza che le verranno da Nadia, compagna di intrepide avventure giovanili e suo importante, ultimo amore. -
Il ponte di Varolio. Versi in suggestioni bilaterali e altro
Il ponte di Varolio indica quella parte del cervello posta tra il cervelletto e il midollo spinale, sede dove si elabora la sintonizzazione dei suoni. Il libro si divide in due parti: Versi inquieti, che si lasciano suggestionare dalle potenzialità uditive del tono binaurale, e Versi quieti, poesie che si riferiscono al primo periodo dell'autrice. In questi componimenti chiaramente non viene riprodotto il tono binaurale, cosa assolutamente impossibile, ma la sua suggestione è servita a stimolare l'autrice a trattare la parola come materia fonica viva, personale e multidimensionale, allo scopo di esprimere vibrazioni nuove, capaci di trasportare il campo uditivo verso armonie inedite e significati non altrimenti intuibili. -
La donna del lume e altri racconti
Il 1991 segna per Giuseppe Giardina il ritorno alla gioia dell'affabulazione, al bisogno di inseguire la suggestione del racconto, accantonando così per parecchi anni l'impegno a realizzare opere nell'ambito dell'arte figurativa. Appartengono a quel periodo i nove racconti ospitati nella presente silloge, le cui trame prendono l'abbrivio da occasioni inaspettate, sorprendenti, colte al volo: storie innestate sul filo della memoria, germogliate da una scintilla, suggerite da una tematica, da un seme destinato, attraverso ampi e articolati passaggi e ghirigori, ad allargarsi per sfociare in una narrazione che pretende di portare alla luce un rosario di situazioni e sentimenti inseriti in un contesto variegato per il momento storico e per la struttura dei personaggi. La materia dei racconti si raggruma attorno ai ricordi, alla responsabilità morale, al dramma delle droghe, alla metamorfosi interiore, all'amore fraterno, alla vendetta, al rimorso, all'onore, al trionfo della verità. -
Vite storte
Omicidi e fatti di sangue accaduti in Sicilia nel secolo scorso. Alcuni risolti altri no. Racconti a metà strada tra la cronaca giornalistica e la storia, in cui le protagoniste - vittime o carnefici - sono le donne. La vicenda umana di ciascuna di loro traduce il vissuto di ogni donna in lotta contro pregiudizi, maldicenze, ingiurie, scarsa considerazione. Un libro femminile ma non femminista: i fatti sono raccontati senza alcuna ideologia, senza dimenticare però che la calunnia sessista è norma anche negli anni 2000. Un modo come un altro di vedere «l'essenziale» e «l'esistenziale» femminile con occhio libero da giudizi e pregiudizi, carico di empatia e partecipazione, ma senza scadere nella commiserazione o peggio nell'indulgenza. -
La mia pipa di nichel
Il jazzista Molagrano, ingaggiato nel locale appartenente a una baronessa decaduta, finisce in uno sperduto paese di un Est immaginario. Il divieto di aprire la finestra dell'appartamento in affitto, che dà sul palcoscenico di un teatro, non fermerà l'odore del pane che lui ama fare in casa. È così che conoscerà la prima attrice e se ne innamorerà, nonostante si sia ripromesso di stare per un po' lontano dalle donne. Fra colpi di scena, improvvisazione musicale e gelosie, la sua permanenza nel surreale paese, che ha rifiutato il progresso perché non porta a civiltà, avrà un epilogo inaspettato. -
Settimo cielo
1943, Pietro torna dalla guerra e viene assunto alla Breda di Sesto San Giovanni, impegnata a costruire un avveniristico aereo transoceanico da trasporto civile. Nella lugubre quotidianità dell'occupazione nazista, Pietro cerca la forza di non soccombere e di conquistare un brandello di futuro. Insieme a lui, un popolo intriso di freddo e di polvere forgia il progetto per una nuova società: al centro c'è la fabbrica come universo del sapere, dove urlano la voglia di riscatto e l'ostinata invocazione di un domani che dovrà volare alto. Ma ci sarà per tutti un destino di speranza? Ispirato a una vicenda realmente accaduta, è il racconto di un'avventura italiana incancellabile che aiuta a conoscere chi siamo, chi siamo stati e chi potremmo ancora essere se ritrovassimo l'amore per i nostri sogni.