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Riprendendo il cammino
"La poesia di Paolo Trezzi, è un dialogo che nasce dal profondo, dialogo con se stesso ma anche con il mondo esterno. Nelle poesie dell'autore possiamo incontrare i suoi ricordi di quand'era bambino e riflessioni su tematiche esistenziali riguardanti l'anima, la natura, l'assoluto."""" (Francesca Alessi)" -
15:15 questa è una rapina
"Di nuovo il Progetto Giovani di Albino mi ha affidato il compito di fare scrivere i ragazzi. Mica facile, penso. Perché voglio evitare un doppione dello scorso anno. Perché non mi interessa fare un intervento calligrafico e stilistico né tantomeno proporre in sede extrascolastica le dinamiche già presenti nella scuola. So benissimo che la scrittura ha bisogno di tempo, è una coltivazione paziente quasi come la semina di un giardino e l'attesa dei fiori: i ragazzi non amano i tempi lunghi né l'applicazione troppo insistita. Vivono nella fretta e nell'impazienza, oggi più che mai. E allora decido un'altra strategia: questa volta la scrittura deve trovare la sua voce non tanto nella forza del singolo testo quanto nel fatto che ciascuno sia una modulazione dentro una """"lunghezza d'onda collettiva"""" (rubando l'espressione a chi di scritture giovanili si intende): ho tra le mani un patrimonio straordinario, la curiosità di ragazzi che decidono di dedicare il loro tempo a una operazione controcorrente come la scrittura e il primo obiettivo è far provare a loro che cosa succede quando si scrive e per di più quando si scrive insieme-a, insieme a me e insieme agli amici."""" (A. Pozzi)" -
Bruno Visinoni. Incisioni 1962-2012. Ediz. illustrata
"L'accostamento all'opera, al percorso di Bruno Visinoni trova nell'espressione delle incisioni un aspetto di singolarità, di acuta sintomaticità. L'attività incisoria libera la soggettività dalla materia pittorica; ci consegna la sottile emozione come di fogli perduti e ritrovati, nel senso trepido, lievemente ossessivo di uno scorrere di diario. Charles Baudelaire, nel suo volume """"Scritti sull'arte"""" propone pagine che esplorano figure, temi, forme dell'arte in un flusso temporale dove suggestivamente si intrecciano io lirico e io narrativo, immaginazione e natura, la forza, la grazia nativa del temperamento e la risonanza di pensieri, di relazioni. Con intuizione così suggerisce la natura dell'acquaforte: 'inscrire sur la planche son individualité la plus intime'. Bruno Visinoni vive le ragioni profonde dell'incisione, il 'tempo povero' dell'incisione custodisce la vita intima di visioni, sentimenti, evocazioni. Dice il pittore: 'Nella mia memoria è rimasta l'alchimia del procedimento con i suoi profumi e odori caratteristici e l'indelebile emozione che suscitò in me il poter stampare su un foglio di carta le figurine che avevo inciso su una lastrina di metallo'."""" (S. Crespi)" -
Gavril. Ladro di sogni
"All'inizio c'era l'immagine. Poi venne la parola. Così, richiamando altri incipit famosi, potrebbe intitolarsi questo esperimento di scrittura, certamente non nuovo, che ha voluto quest'anno proporre un itinerario particolare: andare dalle immagini alle parole, dall'arte e dalle sue trame al discorso e alle sue regole. La scrittura come ponte tra l'immagine e la parola. Come se ci fosse differenza. Come se non sapessimo che le parole sono già immagini. Come se ci si potesse dimenticare che all'origine delle parole stanno quelle immagini venute dalla sacra preistoria a incantarci, senza perciò smettere di interrogarci sul mistero del loro significato. Ecco, proprio questo è lo spazio che abbiamo deciso di frequentare nel laboratorio di quest'anno dove abbiamo provato a far diventare parole alcune immagini, più o meno famose, più o meno familiari, che la storia dell'arte ci ha insegnato a osservare come segni luminosi di un'epoca, di un periodo, di una storia."""" (Alessandra Pozzi)" -
Il galateo dei teatri di Gaetano Savonarola
"Come si comportavano realmente gli Italiani a teatro nell'epoca d'oro del melodramma, tra Sette e Ottocento? Dalle testimonianze dirette e indirette dei viaggiatori stranieri, che visitano i nostri teatri come tappe del Grand Tour e rielaborano le loro esperienze del mondo operistico italiano in resoconti di viaggio o in romanzi e racconti, emerge l'immagine di un pubblico rumoroso, distratto e poco rispettoso verso gli artisti. Al Teatro San Carlo di Napoli Charles Burney lamenta di non 'udire distintamente né le voci né gli strumenti' a causa del chiasso generale. Lady Morgan, affascinata dalla grazia delle belle dame milanesi, 'così parigine nell'abbigliamento', non manca di sottolinearne il carattere indolente: poco attente, come sono, a quanto avviene sulla scena, s'assopiscono nella superficiale conversazione salottiera dei palchetti e dei foyer. Gli stranieri guardano il pubblico con occhio severo e condizionato dalla loro visione della vita teatrale, da preconcetti e pregiudizi che portano con sé dalla madrepatria."""" (Dalla prefazione)." -
Mario Consoli. Resistenze. Ediz. illustrata
"L'atelier del pittore è un antro vasto e ombroso nei recessi di un palazzo antico: una sequenza di stanzoni dalle volte altissime affacciati su un luminoso e inaspettato giardino. Tele enormi, libri, telai, colori, una stufa. È in questo luogo appartato, seppur nel cuore della città, che Mario Consoli, da alcuni anni, conduce imperterrito la sua solitaria ricerca artistica. Al centro, insistentemente, ossessivamente, il tema della morte. La morte nella guerra e per la guerra: più specificatamente il tema delle violenze e degli eccidi subiti dai partigiani e dalla popolazione civile nei mesi precedenti la Liberazione."""" (E. De Pascale)" -
Una danza nascosta. Tra carcere e teatro
In questo libro due voci si alternano. Una racconta fatti in cronologia, l'altra avanza tra impressioni e inquietudini interrogandosi non soltanto sul senso del teatro o del carcere, ma più in generale sul tentativo di relazionarci a ciò che per noi è lontano, sconosciuto o inaccettabile. È il racconto intimo e insieme pubblico di cosa mi ha spinta, sostenuta e resa felice nel lavoro con persone detenute. Bisogna andare verso il basso per spiccare il volo. -
Libri, amori e mercanzie. Racconto con appendice per il sessantesimo della Fiera dei Librai Bergamo
«Avevano fondato un'associazione nel 2005: Li.ber, che non voleva dire libro, ma Li(brai) Ber(gamaschi). Furono loro a raccontarmi che semplicemente non volevano che finisse la tradizione di quella Fiera dei Librai, che era stata la più antica di Italia, che ci tenevano molto al loro mestiere e al valore del loro muoversi in libertà, piccoli e indipendenti...» -
Le radici culturali della violenza. Per una comunità di adulti responsabili
Questo testo vuole essere memoria e presenza di quel ""dire e fare con arte"""" che abbiamo messo in scena per realizzare il progetto di Public Engagement dell'Università di Bergamo, dal titolo """"Le radici culturali della violenza. Per una comunità di adulti responsabili"""". Perché tutti e tutte possiamo essere adulti responsabili occorre innanzitutto consapevolezza dei processi complessi che si muovono negli attuali contesti; occorre interrogarci sulle radici di un fenomeno, andando in profondità oltre l'appagamento di una pur accurata descrizione. Siamo in un contesto socio-culturale nel quale i fenomeni si presentano con non semplificabile interdipendenza e la violenza sulle donne - così come la violenza in generale - è questione complessa, che non possiamo affrontare attraverso luoghi comuni o soluzioni semplificanti. Autrici, autori, artisti/e: Alessandro Adami, Pietro Barbetta, Sara Bonfanti, Elena Bougleux, Luigia Calcaterra, Paolo Cazzaniga, Mauro Danesi, Sergio Gandi, Alessandra Ghimenti, Carlo Gorio, Sophie Hames, Ivo Lizzola, Vanni Maggioni, Maria Carolina Marchesi, Cristiana Ottaviano, Alberto Zatti, Stefano Zeni."" -
Lapis-lievi di Lino Mannocci. Ediz. illustrata
"Nei tanti 'corpo a corpo' in cui mi sono cimentato per dare un volto al mio lavoro, mi sono spesso, istintivamente, messo a confronto con i miei 'angeli' anziché con i miei numerosi 'demoni', persuaso che riforgiare ciò che già si ama sia di per sé un processo edificante. Detto questo ci sono stati tanti momenti e personaggi poco luminosi dentro e fuori di me, demoni appunto, da cui non sono riuscito a prendere le distanze come avrei voluto e con cui mi sono dovuto confrontare. Forse sono proprio queste 'lotte' che maggiormente contribuiscono alla formazione di quel nuovo volto a cui aspiriamo. Come diceva Max Jacob: 'la vera invenzione deriva da una conflagrazione'. I lapis-lievi nascono da una di queste inevitabili giunzioni che Tyche, a intervalli regolari, si diverte a metterci davanti"""" (Lino Mannocci). Autori: Alberto Abruzzese, Cristina Acidini, Susan Davidson, Andrew Dempsey, Vincenzo Farinella, Simonetta Fraquelli, Catherine Lampert, Margherita Loy, Anne Lyles, Lino Mannocci, Nadia Marchioni, Franco Marcoaldi, Fernando Mazzocca, Ruggero Savinio." -
Raffaele Scignano. Ex voto. Catalogo della mostra (Bergamo, 2 febbraio-3 maggio 2020). Ediz. illustrata
Il titolo nasce dalla necessità di segnare un passaggio, di cercare un'immagine che raccontasse un ""fatto"""" e contemporaneamente fermare nel tempo un segno forte di gratitudine. Nato a Pompei, l'artista fin da bambino quando percorreva i lunghi corridoi del Santuario dedicato alla Madonna viveva con curiosità le storie raccontate negli innumerevoli ex voto esposti. Sembrava vedesse un fumetto animato, fatto di storie vere che si interfacciavano con una dimensione altra, quasi surreale. Era affascinato da questa forma di devozione popolare, dal carico simbolico che un'immagine, o un oggetto, acquistava una volta collocato all'interno del Santuario. La mostra è un'indagine sull'oggetto di """"scambio"""" con cui si rende un grazie a seguito di una opportunistica richiesta di benessere mentale o fisico. Quasi un esternare, attraverso la pratica della pittura, le domande inevase legate al """"mistero della fede"""". Esporre in un Museo parrocchiale e dialogare con Monsignor Tironi su queste tematiche, anche esistenziali, ha reso la ricerca artistica un momento di profonda riflessione."" -
88
Il romanzo narra le vicende di quattro personaggi che scappano da diverse situazioni, dai vivi e dai morti, percorrendo l'unica strada possibile che è quella dell'amore. -
Corona virus
"Mario Rondi, poeta e scrittore """"bergomensis natione non moribus"""", da tempo corteggia una Musa satirica nel suo senso più etimologico di """"mista"""" e mescidiata di umori diversi e contrastanti, che dagli esordi molto sperimentali, volti all'esplorazione del linguaggio, con 'Corpo & poesia' del 1979, s'è andata negli anni progressivamente convertendo verso una rappresentazione sempre più attenta alla molteplicità delle occasioni private e pubbliche della vita: dai tormenti autoreferenziali dell'io, più o meno dolente e perplesso (penso a 'Il nastro della fuga') a una sorta di """"celebrazione"""" e messinscena giocosa ed """"eroicomica"""", ai limiti del burlesco e grottesco, quale è quella che si registra nelle raccolte più recenti (a cominciare da 'Il mondo alla rovescia' e via via a 'Cabaret', fino a 'Un mondo di stramberie'), come a dire che ha riversato nella scrittura, non solo in versi (è autore anche di notevoli prove narrative), tensioni e pulsioni personali per approdare a una visione della vita, metaforicamente trasposta sub specie animale e vegetale nel grottesco sulfureo di questo irridente, medioevale triumphus Mortis"""". (dalla prefazione di Vincenzo Guarracino)" -
Le avventure di Puffo Smanettone
Dopo aver raccontato, nella raccolta ""Il papà non è un cretino è solo molto sfortunato"""", gli episodi più significativi """"su gomma"""", Alberto Mazzoleni torna a svelare, sempre con sincerità, altre avventure della sua vita. Senza un particolare filo conduttore, a vicende singolari e divertenti si alternano i curiosi ricordi meno """"politicamente corretti"""" che, per scrupolo, l'autore ha contrassegnato con un bollino sotto al titolo. Alcuni fatti sono accaduti ad amici e conoscenti, ma Mazzoleni ha ugualmente voluto narrarli, soprattutto per il contesto nei quali si sono svolti, garantendone l'assoluta veridicità. I capitoli non rispettano l'ordine cronologico e qualche data potrebbe essere approssimativa. Si avverte che, se qualcuno dovesse trovare analogie con esperienze personali delle quali si era dimenticato, magari volutamente, non dovrà sentirsi obbligato a inserirle nel proprio """"curriculum vitae""""."" -
Dieci anni di Diaforà 2010-2020. Vol. 1
Partimmo su un terreno incerto e accidentato. Da una parte cercando il modo di ricostruire la ""nostra"""" casa - il convento- dall'altra approfondendo alcune direzioni che già erano presenti nelle cooperative sociali (La Fenice, Chimera e Diagramma) da cui eravamo nati. Il nostro obiettivo era di mettere in contatto i saperi con le domande prodotte dalle pratiche, e già questo pareva ambito adatto alla differenza. Bastava iniziare dalla disabilità, dall'infanzia, dalla adolescenza, sperimentate in tutte le loro grandiose problematiche in atto, per interrogarci sui metodi e le teorie che potevano realizzare il desiderio di inclusione della disabilità o favorire l'armoniosa crescita del bambino o suscitare lo sviluppo della curiosità culturale nei ragazzi. Perciò è stato proprio il nostro lavoro, concreto, quotidiano, quello che fa stare con le mani in pasta (un """"certo"""" modo di promuovere l'inclusione del diverso, una """"certa"""" passione nell'accendere la curiosità dell'apprendimento, un """"certo"""" stile educativo fatto di voce, di corpo, di pensiero divergente) a renderci sensibili verso chi nel mondo della cultura """"alta"""" ci pareva percorrere una strada interessante, indicare una suggestione da applicare, un metodo più nuovo o più antico di promuovere l'umano. Da qui è partita la costruzione del """"Pensare dalla Ripa"""", un ciclo di conferenze che potesse costituire una traccia, orme da calcare o da criticare, un'occasione di stimolo e di accesso a quel convivio ricco di piaceri che dovrebbe essere la tavola apparecchiata dalla cultura. Un percorso per portare alla luce ciò che stava dietro a molte di quelle credenze, di quelle """"verità"""" che si davano per le uniche possibili e vigenti, per analizzarne così, nel loro cammino, storture, punti critici e aiutare una prima messa a fuoco di alternative differenti. Una confluenza di sguardi da saperi diversi per smontare gli steccati disciplinari divenuti ostacoli al confronto. Con l'obiettivo che il pensiero filosofico, i saperi scientifici, le arti, le lettere diventassero linguaggi aperti al reciproco ascolto e fornissero contributi permeabili sui diversi temi proposti. Non è stato facile, ma intanto il convento è diventato di nuovo uno spazio agibile per tutti, armonioso, accogliente, utile al bene comune, anche se resta ancora molto da fare per concluderne il recupero. Non è stato facile, ma intanto le conferenze hanno visto aumentare il pubblico, intanto qualche giovane ha cominciato a ingrossare le fila dell'associazione. E così sono fioriti concerti, performance di teatro di altissimo livello, seminari internazionali, momenti di formazione, esposizioni artistiche, si sono editi libri."" -
Lettere scritte da donna di senno e di spirito per ammaestramento del suo amante
Non si sa chi si nasconda dietro la penna che scrisse queste dodici lettere. Quello che appare fra le righe è il ritratto di una donna di elevata condizione sociale, amante della letteratura, dei ""libri proibiti"""", probabilmente sposata, e incline alle avventure sentimentali. Una donna, in poche parole, che sa molto bene come si seducono gli uomini. Lei di questa sua perizia ringrazia un maestro, un amante più maturo che l'ha istruita a dovere. (Introduzione di Chicca Gagliardo)"" -
I sonetti
Scritti probabilmente fra il 1595 e i primi anni del 1600, i Sonetti di Shakespeare costituiscono uno dei grandi vertici della letteratura d'amore di tutti i tempi, ma rappresentano anche un momento centrale della produzione letteraria del grande drammaturgo inglese. Il volume è arricchito da due scritti di Franco Monteforte e una prefazione aggiunta di Michael Leone. Testo inglese a fronte. -
La dousa votz ai auzida (la dolce voce ho ascoltato). Testo provenzale a fronte
Primo libro di una trilogia di poeti provenzali curata da Piero Marcili. Una quarantina di canzoni d'amore in cui il sentimento è descritto, con straordinaria limpidezza espressiva, come languido e assorto smarrimento. Una delle canzoni più celebri che inizia ""Quando vedo l'allodola..."""" (""""Can vei la lauzeta..."""") descrive con espressioni forti e decise tutta la condizione di disperazione amorosa che il poeta vive a causa di """"colei che niente mi donerà"""". Nell'incipit è immediatamente evidente il contrasto tra un ameno quadro naturalistico e l'incommensurabile tristezza del trovatore: """"Ho visto la piccola allodola muovere di gioia / le ali in un raggio di sole / e abbandonarsi e lasciarsi cadere / per la dolcezza che nel cuore prova; / quanta invidia sento / per tutti coloro che vedo gioiosi"""". Echi della sua poesia si possono ritrovare in Petrarca."" -
Le vie dei libri. Scrittori, editori, poeti, cani, gatti e altri animali da compagnia
"Le Vie dei Libri"""" partono sempre da una pagina stampata, ma possono arrivare davvero molto lontano: sulle montagne, fra i boschi, oltre le nuvole, sulla Luna o ancora più in là, al centro del vostro cuore, per esempio. Lungo questi viaggi fantastici si incontrano molti compagni e si imparano molte lingue: la lingua dei cani e quella dei gatti, quella degli alberi e quella dei sassi, quella dei poeti e quella dei fantasmi, quella della notte e quella del vento e, all'improvviso, grazie ai libri, molti misteri dell'esistenza cessano di essere tali. Così noi ci ritroviamo, senza neanche saperlo, un poco più leggeri." -
Della infinità d'amore
Il dialogo Della Infinità d'Amore è stato stampato nel 1547 ed è dedicato a Cosimo de' Medici. L'opera più famosa di Tullia d'Aragona si innesta in una importante consuetudine cinquecentesca verso i trattati dialogici sull'amore, svelando però un punto di vista ""dalla parte delle donne"""", concreto e critico, che piacque molto sia al pubblico femminile sia ai letterati del Cinquecento. L'Aretino, per esempio, scrive in una lettera, esaltando il Dialogo, che gli era stato appena letto da Nicolò Grazia: """"La Tullia ha guadagnato un tesoro, che per sempre spenderlo mai non iscemerà, e l'impudicizia sua per sì fatto onore può meritamente essere invidiata e dalle più pudiche e dalle più fortunate"""". La nostra casa editrice presenta il testo della riedizione cinquecentesca, pubblicata a Milano nel 1864 per le edizioni Daelli. Il testo è corredato da una vita della """"scandalosa"""" autrice, tratta dalla Storia dei poeti italiani di Alessandro Zilioli.""