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I Greci prima dei Greci. Alle origini della presenza ellenica nel golfo di Napoli
I Greci prima dei Greci. Alle origini della presenza ellenica nel Golfo di Napoli è uno dei primi progetti immaginati nel corso della redazione del dossier di candidatura di Procida a Capitale e incarna a pieno la nostra visione. Nato grazie alla collaborazione tra Procida 2022, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Parco Archeologico dei Campi Flegrei, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l'Area Metropolitana di Napoli e il Museo Civico di Procida ""Sebastiano Tusa"""", con il contributo della Regione Campania, esprime una nuova visione, destinata a segnare i prossimi decenni delle politiche culturali e museali del Paese. L'itinerario di visita abbraccia tre grandi eccellenze dell'archeologia del nostro Paese e costruisce un ampio racconto in grado di affascinare il visitatore nonché di approfondire pagine straordinarie della nostra storia, non sempre note al grande pubblico."" -
Rizoma. Un laboratorio transdisciplinare. Ediz. italiana e spagnola
«Rizoma è un progetto per l'ospitalità di artisti italiani e stranieri in Accademia di Belle Arti di Napoli in forma di residenza artistica laboratoriale. Con lo scopo di costruire classi di studenti coinvolti in un'esperienza di convivenza e di dialogo, il laboratorio sviluppa forme e modalità espressive che attraversano i linguaggi e le tecniche artistiche superando i limiti delle discipline. Sviluppato nell'arco di quattro settimane - per consentire alla classe di familiarizzare con l'artista ospite Laura Lio e i docenti tutor - il laboratorio si è concluso con la creazione del video Qualcuno lì sotto cammina liberamente ispirato dal racconto di Julio Cortàzar, Testo in un taccuino, fulcro di tutto il laboratorio, punto di partenza condiviso intorno al quale si sono sviluppate riflessioni letterarie, stilistiche e di contenuti. Rizoma, il nome del laboratorio, fa riferimento ad una struttura orizzontale dove tutti i membri del gruppo hanno avuto un uguale livello di partecipazione: in biologia, un rizoma è un fusto sotterraneo ricco di gemme che cresce orizzontalmente generando dai suoi nodi radici e germogli che hanno funzione di sostanze di riserva. Questo modello di sviluppo è presente nella rete di circolazione delle città sia stradale che sotterranea. Un altro esempio di rete rizomatica è internet. L'estesa comunicazione virtuale che diffonde continuamente notizie all'istante ci conduce a sperimentare uno spazio senza distanza e un tempo senza tempo.» (dall'introduzione di Nera Prota) -
Paesaggio 1922-2022. Cent'anni della legge Croce
La formazione in Italia di una cultura del paesaggio che, dal XIX al XX secolo, giunge a noi passando attraverso il traguardo decisivo della legge Croce del 1922, configura un percorso quanto mai articolato, scandito dal dibattito degli addetti ai lavori così come da un impegno di più ampia sensibilizzazione; un percorso indicativo della complessità di un oggetto di studio che - tra scienza, natura e storia, e tra divulgazione giornalistica e codificazione giuridica - non smette di sollecitare la riflessione del lettore contemporaneo. Quaderni di Napoli nobilissima. 3. 2022 -
Alla ricerca del ramo d'oro. Ediz. illustrata
Sulla soglia degli Inferi, per scoprire il suo destino, Enea porta in dono a Proserpina, regina dell'Oltretomba, un 'ramo d'oro' (di vischio, mirto, o forse una spiga di grano, come suggerisce Giambattista Vico). Il mito racconta che l'ingresso all'Ade fosse proprio nei Campi Flegrei, dove la Sibilla, dalla sua dimora oscura, affidava al vento e alle foglie i suoi oracoli. Da queste radici, nel 2019, prende forma il progetto Alla ricerca del ramo d'oro del collettivo partenopeo Opus Continuum, a partire da una mappa dei Campi Flegrei pubblicata nel 1825 da Andrea de Jorio a corredo del suo singolare Viaggio di Enea all'Inferno ed agli Elisii: un viaggio su un doppio binario - uno strettamente legato al mito ed alla storia del territorio, l'altro inteso come una discesa nel nostro personale 'sottosuolo' -, otto artisti all'opera tra le pietre di tufo su cui è incisa la nostra memoria, protagonisti della mostra pittorica e fotografica ospitata nelle sale del Castello di Baia grazie alla collaborazione con il Parco archeologico dei Campi Flegrei. ""Una missione complessa e una visione articolata che necessita di una nuova 'alleanza' culturale e comunitaria per avvicinare, mediare e interpretare luoghi della memoria usando la forza espressiva del linguaggio contemporaneo"""" (dall'introduzione di Fabio Pagano, direttore del Parco archeologico dei Campi Flegrei)."" -
Napoli Nobilissima. Rivista di arti, filologia e storia. Settima serie (2023). Vol. 9: Gennaio-aprile
Fondata da Benedetto Croce nel 1892 - insieme a letterati e storici del calibro di Riccardo Carafa d'Andria, Michelangelo Schipa, Giuseppe Ceci,Luigi Conforti, Salvatore Di Giacomo, Luigi Spinazzola… - con l'obiettivo di 'scrivere' la storia artistica e topografica di Napoli, di invitare con l'esempio e la ricerca sul campo al rispetto e alla valorizzazione consapevole del patrimonio culturale e artistico della città, Napoli nobilissima prosegue e rinnova la propria missione sotto l'egida della Fondazione Pagliara e dell'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa. Saggi di Mario Cesarano, Simonluca Perfetto, Pietro Giulio Riga, Mariano Dell'Omo, Gianluca Genovese e note e discussioni di Alessio Ciannarella, Antonella Capitanio e Daniela Caracciolo. Uno strumento critico unico per conoscere la storia, l'arte, l'architettura e la letteratura che formano, indissolubilmente saldate, la fisionomia e l'essenza stessa della città. -
Il corpo di Napoli. Organizzazione culturale dello spazio naturale
Può accadere che una 'tesi di laurea' sia più densa di significati, di intuizioni, di visioni, di passioni, di tanti 'studi magistrali' accademici. Daniela Lepore non poteva iniziare la sua vita di studiosa se non indagando l'anima della città che aveva dentro, le metamorfosi di Partenope, le incarnazioni, le mitografie, il respiro di lunga durata di identità sedimentate nel dialogo mai lineare con una 'modernità' in cerca di orizzonti plausibili. La sua 'tesi di laurea' merita ancora di essere letta, per brani, come si esplorano le miniere, armati solo di curiosità e volontà di partecipazione al grande teatro della vita che prende forma, ogni giorno, nel ""Corpo di Napoli"""". Quando, nel 1986, scrive Il corpo di Napoli Daniela Lepore [1958-2019] ha già vissuto una vita d'impegno civile e culturale: leader studentesca, militante femminista, attivista politica, cronista e intellettuale impegnata. Senza abbandonare quei fronti, inizia un percorso nuovo, nell'intento di cogliere i tratti essenziali del corpo materiale e simbolico di Napoli, l'ambiente elettivo della sua esperienza umana e sociale. Questa scelta deliberata impronta la sua vita accademica di ricercatrice e docente di urbanistica, perché, per lei, conoscenza e passione civile sono del tutto inscindibili. Su questi fondamenti si sviluppa una vita dove il lavoro accademico si integra con quello nei quartieri, da Bagnoli a Scampia, con gli scritti, con le polemiche urbanistiche e la militanza civile, coltivando inoltre un'attenzione costante a culture ed esperienze di altre città italiane ed europee. Dal 2002 al 2019 si dedica al primo corso di laurea in urbanistica della Federico II ed è forse questa la sua 'opera maggiore': aver formato una comunità di persone appassionate alla conoscenza e alla vita della città e dei suoi abitanti."" -
Onde
Un dualismo costante e, volutamente, mai risolto; un dentro/fuori che rende il corpo scultoreo diaframma frammentato, potente cassa armonica del sé e dell'altro; una tensione ideale a conseguire un ricongiungimento necessario, un equilibrio cosmico anelato, sofferto, ma ancora e sempre percepito come possibile. Pietra, terracotta, gesso, bronzo, cera, piombo, rame, argento più che materiali sono i mezzi espressivi con cui Marisa Ciardiello restituisce figure palpitanti, immaginari fantastici o mitologici che abitano un tempo impreciso e instabile: non completamente distante dal presente storico, esso coincide piuttosto, o più precisamente, con il presente del sentire dell'artista, che si presta a sviluppare pensieri plastici che mescolano l'intima verità dell'essere in vita alla cruda realtà della vita. Naufraghi in un mare di speranza, ma anche di dolore (e sempre più di morte, la cronaca asserisce), le barche fendono, nonostante tutto, le onde; mentre le figure ricercano specularità (donna/uomo), rompono la forma e, infine, 'rompono il cerchio', aprendo a una lettura laterale. [dal testo di Olga Scotto di Vettimo] -
Parco archeologico di Ercolano. Ediz. francese
Le case, le botteghe, il foro, le terme, la palestra, gli spazi sacri, il teatro, la villa dei papiri e le nuove scoperte… Finalmente una guida ufficiale essenziale e rigorosa, curata dal direttore del Parco Francesco Sirano, percorsi di visita nel cuore della vita quotidiana dell'antica Herculaneum, alle pendici del Vesuvio, imbalsamata per secoli sotto le ceneri piroclastiche del vulcano, rinata a nuove vite nel 1738, con i primi scavi della dinastia Borbone, con la regia sapiente e illuminata di Amedeo Maiuri, dal 1927, con la nuova stagione di studi e valorizzazione in pieno fermento, oggi. -
Parco archeologico di Ercolano. Ediz. tedesca
Le case, le botteghe, il foro, le terme, la palestra, gli spazi sacri, il teatro, la villa dei papiri e le nuove scoperte… Finalmente una guida ufficiale essenziale e rigorosa, curata dal direttore del Parco Francesco Sirano, percorsi di visita nel cuore della vita quotidiana dell'antica Herculaneum, alle pendici del Vesuvio, imbalsamata per secoli sotto le ceneri piroclastiche del vulcano, rinata a nuove vite nel 1738, con i primi scavi della dinastia Borbone, con la regia sapiente e illuminata di Amedeo Maiuri, dal 1927, con la nuova stagione di studi e valorizzazione in pieno fermento, oggi. -
Parco archeologico di Ercolano. Ediz. spagnola
Le case, le botteghe, il foro, le terme, la palestra, gli spazi sacri, il teatro, la villa dei papiri e le nuove scoperte… Finalmente una guida ufficiale essenziale e rigorosa, curata dal direttore del Parco Francesco Sirano, percorsi di visita nel cuore della vita quotidiana dell'antica Herculaneum, alle pendici del Vesuvio, imbalsamata per secoli sotto le ceneri piroclastiche del vulcano, rinata a nuove vite nel 1738, con i primi scavi della dinastia Borbone, con la regia sapiente e illuminata di Amedeo Maiuri, dal 1927, con la nuova stagione di studi e valorizzazione in pieno fermento, oggi. -
Il restauro della casa dei Vettii
"Se il sito di Pompei e il territorio dell'antica città rappresentano un grande museo all'aperto, un parco diffuso che racconta un intero ecosistema, i cantieri di restauro, le attività di manutenzione e le ricerche sul campo che garantiscono quotidianamente la conservazione e la fruizione del patrimonio archeologico testimoniano quell'insieme di pratiche, di saperi, che non solo rendono il parco un luogo vivo, in continua evoluzione, ma lo caratterizzano come uno straordinario laboratorio di sperimentazioni, di conoscenze e di soluzioni innovative""""[Gabriel Zuchtriegel]. """"La Casa dei Vettii è senza dubbio una delle case più celebri di Pompei e del mondo romano. Portata in luce tra il mese di agosto del 1894 ed il giugno 1895, sotto la direzione di Antonio Sogliano, è nota per la ricca e ben conservata decorazione pittorica e per lo splendido arredo scultoreo del giardino. I numerosi interventi di restauro che si sono susseguiti nel tempo, a partire dagli interventi realizzati già durante gli scavi, possono costituire esempi paradigmatici del mutare della percezione dell'antico e dell'evoluzione delle tecniche e dell'approccio metodologico al restauro dalla fine del secolo XIX ai nostri giorni. La realizzazione del progetto ha rappresentato un complesso esercizio alla ricerca di un'equilibrata armonia tra antico, moderno e contemporaneo, con una proiezione, per quanto concerne la tecnologia utilizzata per l'illuminazione, in un futuro sostenibile tanto spesso enunciato ma ancora poco realizzato, avendo sempre presente la priorità ed il rispetto per l'antico"""" [Anna Maria Sodo]. Primo volume della collana I cantieri di Pompei, del Parco archeologico di Pompei." -
Ricerche sul '600 napoletano. Saggi e documenti (2010-11)
Contiene contributi di: Luigi Corio, Stefano de Mieri, Giuseppe De Vito, Vittoria Fiorelli, Ian Kennedy, Francesco Lofano, Maria Rosaria Mancino, Valeria Manfrè, Ida Mauro, Eduardo Nappi, Giuseppe Porzio, Rmilio Ricciardi, Concetta Zarrilli. -
L'amato di Iside. Nerone, la Domus Aurea e l'Egitto
Cosa lega Nerone all'antico Egitto? Il Paese dei Faraoni aveva per i Romani un fascino irresistibile: per la sua storia millenaria, per la grandiosità dei monumenti pubblici, per il culto tributato ai re divinizzati e le peculiarità del pensiero religioso. Sfumato il sogno di Antonio, avo di Nerone per parte di madre, di essere incoronato re-dio al fianco di Cleopatra, l'Egitto diventa terra di conquista per la gens giulio-claudia, da Augusto a Nerone, un luogo da cui gli imperatori, senza interferenze del Senato, possono ricavare enormi ricchezze e consacrazione simbolica del proprio potere assoluto. Nerone, nato secondo Svetonio al primo sorgere del sole, con l'Oriente e l'Egitto avrà per tutta la vita un rapporto particolare. Affidato a precettori che conoscevano a fondo Alessandria, cuore dell'ellenismo, respira dalla prima infanzia la 'fusione' tra due grandi civiltà secolari, la Grecia e l'Egitto, che diventerà il filo conduttore, culturale e politico, del suo regno. Se, dunque, il progetto monumentale della Domus Aurea prende ispirazione dal palazzo alessandrino dei Tolomei, è nel Grande Criptoportico del padiglione di Colle Oppio che un restauro recente ha svelato la profonda incidenza dell'immaginario egizio: gli dei Anubi e Arpocrate ne sono protagonisti indiscussi. La presentazione al pubblico di questo racconto affascinante è la trama articolata della mostra, dalla passione di Nerone per l'Oriente, di cui Iside incarna l'essenza, fino alla penetrazione capillare dei culti isiaci nella Roma del I secolo d.C.: un Egitto spesso più immaginato e desiderato che realmente compreso, ripercorso nelle sue dimore evocative, nei templi egiziani di File e Dendera - dove Nerone appare come faraone devoto a Iside -, nella celebrazione egiziana del suo ""anno sacro"""" - ovvero il primo libero dai condizionamenti materni -, nella curiosità che lo spinge a organizzare una spedizione alla ricerca delle fonti del Nilo fin nell'Africa sub-sahariana… A conferma che la fortuna dei culti orientali, radicati a Roma fin dall'età repubblicana (ma spesso osteggiati per le minacce ai mores maiorum), prende consistenza fino a diventare una componente organica del linguaggio imperiale nell'età di Domiziano."" -
Paestum. Du chantier au temple. Guide du site archéologique
"A Paestum esistevano tante di queste """"abitazioni"""" divine, come anche nelle altre città greche intorno al Mediterraneo. Il tempio di Nettuno è solo quello meglio conservato. Accanto ad esso sorge la cosiddetta basilica, il più antico dei tre grandi edifici dorici di Paestum (560-520 a.C. circa). Più a nord, oltre il foro di età romana che sorge sul terreno riservato all'antica agorà (mercato, piazza, dove nell'epoca greca si tenevano le assemblee e altri incontri), una piccola collinetta è coronata dal tempio di Athena - l'unico di cui si conosce con certezza la divinità destinataria del culto…"""". (Gabriel Zuchtriegel)" -
Paestum. Dal cantiere al tempio. Guida al sito archeologico
"A Paestum esistevano tante di queste 'abitazioni' divine, come anche nelle altre città greche intorno al Mediterraneo. Il tempio di Nettuno è solo quello meglio conservato. Accanto ad esso sorge la cosiddetta basilica, il più antico dei tre grandi edifici dorici di Paestum (560-520 a.C. circa). Più a nord, oltre il foro di età romana che sorge sul terreno riservato all'antica agorà (mercato, piazza, dove nell'epoca greca si tenevano le assemblee e altri incontri), una piccola collinetta è coronata dal tempio di Athena - l'unico di cui si conosce con certezza la divinità destinataria del culto…"""". [Gabriel Zuchtriegel]. Una guida magistrale, rigorosa e accessibile, aggiornata alle ultime scoperte archeologiche, al sito archeologico meglio conservato e valorizzato della Magna Grecia." -
Paestum. From building site to temple. Guide to the archaeological site
"A Paestum esistevano tante di queste 'abitazioni' divine, come anche nelle altre città greche intorno al Mediterraneo. Il tempio di Nettuno è solo quello meglio conservato. Accanto ad esso sorge la cosiddetta basilica, il più antico dei tre grandi edifici dorici di Paestum (560-520 a.C. circa). Più a nord, oltre il foro di età romana che sorge sul terreno riservato all'antica agorà (mercato, piazza, dove nell'epoca greca si tenevano le assemblee e altri incontri), una piccola collinetta è coronata dal tempio di Athena - l'unico di cui si conosce con certezza la divinità destinataria del culto…"""". [Gabriel Zuchtriegel]. Una guida magistrale, rigorosa e accessibile, aggiornata alle ultime scoperte archeologiche, al sito archeologico meglio conservato e valorizzato della Magna Grecia." -
Paestum. Vom Steinbruch zum tempel. Führer durch den archäologischen Park
"A Paestum esistevano tante di queste """"abitazioni"""" divine, come anche nelle altre città greche intorno al Mediterraneo. Il tempio di Nettuno è solo quello meglio conservato. Accanto ad esso sorge la cosiddetta basilica, il più antico dei tre grandi edifici dorici di Paestum (560-520 a.C. circa). Più a nord, oltre il foro di età romana che sorge sul terreno riservato all'antica agorà (mercato, piazza, dove nell'epoca greca si tenevano le assemblee e altri incontri), una piccola collinetta è coronata dal tempio di Athena, l'unico di cui si conosce con certezza la divinità destinataria del culto…"""". (Gabriel Zuchtriegel)" -
Pompei. Guida (breve)
La prima guida ufficiale del 'Grande Cantiere Pompei', i monumenti appena restaurati, i nuovi percorsi di visita, gli allestimenti multimediali, il plastico imponente della città antica. Le case, le botteghe, i teatri, il foro, le palestre, come se la vita quotidiana non si fosse mai interrotta. -
L'Annunciazione dell'amore di Filippo Cifariello nella Pinacoteca Metropolitana di Bari
Il recente restauro dell'Annunciazione dell'amore di Filippo Cifariello (Molfetta 1864-Napoli 1936), gruppo plastico in gesso patinato bronzo conservato presso la Pinacoteca Metropolitana di Bari, offre l'occasione di ripercorrere la vicenda di un'opera straordinaria realizzata tra il 1898 e il 1899 a Passau, durante il soggiorno bavarese dello scultore, perché fosse esposta nella terza edizione dell'Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia (1899). Partendo dalla ricostruzione dei primi trentacinque anni dell'artista, l'indagine rigorosa di Clara Gelao rievoca le circostanze della realizzazione dell'opera, le caratteristiche peculiari del suo stile, tra classicismo e Jugendstil, sino alla donazione, da parte dello stesso Cifariello, al museo barese, nel 1934. Il contributo di Cosimo Cilli, autore del restauro, rende conto delle fasi più significative di questo intervento esemplare. -
Padula. Sistema museo
Padula è il cuore, il destino del vallo di Diano. Città antica sulle rotte tra nord e sud, est e ovest, attraversata dalla via romana Popilia, custodisce la civiltà dei culti pagani e cristiani, delle chiese medioevali, la laboriosità dei maestri scalpellini che ancora lavorano il marmo bianco delle sue cave. È un borgo magico capace di storie nuove, plurimediali. È la casa di Joe Petrosino, emblema della legalità moderna, dell'epopea di Carlo Pisacane. È il casato nobile dei Sanseverino, che commissiona ai frati certosini nel 1306 la prima certosa del sud, patrimonio mondiale dell'unesco. Il borgo antico. La Certosa di San Lorenzo. Il battistero di San Giovanni in fonte. Casa museo di Joe Petrosino. Il museo civico multimediale.