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Multum in parvo. Cameos, great wonders in small gems. Ediz. illustrata
Il desiderio di lasciare una traccia duratura e indelebile di sé ha spinto l'uomo a trovare tecniche diverse per incidere le pietre preziose, contrassegnandole per un tempo indefinito. Oggetti preziosi e pregnanti, per le loro valenze autorappresentative, magiche e ornamentali, fonti copiose di antiche iconografie, le gemme incise e i camei hanno offerto un terreno straordinario e fertilissimo per osservare l'antichità, ricostruire storie, trovare ispirazione per creare nuove opere. Simbologie e significati si intrecciano, conferendo alle gemme scolpite un valore che va ben oltre quello economico. Possiamo affermare che ogni cameo è un Multum in parvo, ""molte cose in piccolo spazio"""", ossia una grande ricchezza artistica, culturale, antropologica in oggetti di piccole dimensioni. le attuali rivisitazioni del cameo, che ha contrassegnato tutta la storia dell'arte e dell'oreficeria, ripropongono l'allure prestigiosa della lavorazione in conchiglia, che viene rigorosamente sempre incisa a mano dai valenti artisti italiani, con la stessa padronanza degli antichi maestri. In un mondo di prodotti in serie, il recupero e il rilancio di queste affascinanti manifatture artistiche, ad opera di specialist brands italiani, offre un approccio innovativo e seducente di questa forma d'arte classica, che si può collocare con certezza nel canone artistico contemporaneo, dove generazioni di artisti continuano ad esplorare ed espandere il ricco potenziale narrativo. Per questo indiscusso valore estetico, storico e artistico il cameo di Torre del Greco, unitamente alle lavorazioni artigianali in corallo, è stato recentemente proposto all'attenzione nell'UNESCO quale patrimonio immateriale dell'umanità. (Cristina Del Mare)"" -
Fragile. Ediz. italiana e inglese
Nelle sculture dei corpi femminili, che la romano mette in scena, si celebra l'imprendibilità del mistero femminile. Ferro filato, per materializzare 'Silhouettes' trasparenti che imprigionato l'aria e la liberano. Sagome seduttive, attraverso le quali la luce transita lasciando vivo lo spazio con tutte le variazioni che le ore del giorno sanno determinare. Una rara meraviglia, che fa di queste donne autentici contenitori di vita e autentici contenuti di energia..."". [Ruggero Cappuccio] un percorso cadenzato attraversamento di cinque spazi per cinque installazioni, dedicate ciascuna ad una fase di evoluzione dell'artista e alla rappresentazione di una fragilità superata e mostrata come valore umano e naturale."" -
Venustas. Grazia e bellezza a Pompei
... Anelli, collane, bracciali, orecchini e gemme che i pompeiani portarono con sé nel tentativo disperato di sfuggire alla tragica eruzione del Vesuvio del 79 d.c., e statue delle muse Polymnia, la musa della poesia sacra ed Erato, la musa della poesia amorosa costituiscono il cuore di Venustas, mostra pensata come un approfondimento di un percorso di ricerca avviato lo scorso anno con Vanity, un confronto tra i gioielli del mondo greco e quelli di Pompei. Venustas - termine con il quale si indicava la bellezza, la grazia, l'eleganza, il decoro ma anche la gioia - ci ricorda la ""bellezza della mente"""" e l'importanza di avere uno spirito saldo, che faccia da sostegno alla bellezza perché """"solo lo spirito rimane intatto fino alla morte"""" [Ovidio]."" -
Giancarlo De Carlo. Lo spedale e la città. ILAUD a Siena (1984-1987)
Nella seconda metà degli anni Ottanta, a Siena si sviluppa un ricco e vivace dibattito sul destino dell'antico Spedale Santa Maria della Scala. Si stava per completare il trasferimento al nuovo Policlinico delle scotte delle ultime attività ospedaliere e, di conseguenza, il grande complesso monumentale che per mille anni aveva assolto ad un ruolo primario nella vita assistenziale, sociale, economica e culturale della città, stava per perdere, pericolosamente, ogni funzione. Gianfranco de Carlo già da qualche anno ospitava a Siena decine di studenti e docenti provenienti dalle principali scuole di Architettura europee e americane che si incontravano per lavorare sui temi della città, organizzati nei laboratori dell'ILAUD. Dal 1984 al 1987 compreso, i laboratori furono ospitati all'interno del Santa Maria della Scala e affrontarono, da vari punti di vista, il tema del suo recupero. I testi qui raccolti testimoniano di un lavoro di ricerca e progettazione di grande intensità e, in qualche caso, soprattutto se collocato temporalmente, di sorprendente attualità. De Carlo ha complessivamente lavorato a Siena per oltre venti anni lasciando altri progetti e un patrimonio molto ricco di pensieri e riflessioni sulla città. -
Creatività rivoluzionaria
Con il progetto 'Yellow Horse evolution project', Rosaria Piazzetta è la prima donna ad aver percorso in moto e in solitaria 14.706 km, partendo da Napoli e raggiungendo la città di Morioka a nord del Giappone, nella prefettura di Iwate. Supportata dalla Yamaha Motor Japan - in 118 giorni di viaggio - ha attraversato 13 paesi e 54 città con l'obiettivo di intervistare 59 donne in diversi ambiti culturali, e comprendere i limiti politici e sociali nelle diverse nazioni. Dopo undici anni d'insegnamento nell'alta formazione artistica musicale in Italia, un Master di specializzazione in scultura alla Tokyo National University of the Arts, una Laurea triennale in sociologia alla Federico II di Napoli, oltre al diploma di laurea in arti visive Accademie di Belle Arti di Napoli, dove oggi è docente e coordinatrice di Dipartimento alla cattedra di scultura, Rosaria Iazzetta esordisce con la scultura fin da subito: vincitrice della borsa di studio del Ministero degli Affari Esteri italiano e del Governo giapponese trova in Tokyo un humus ideale, per crescere creativamente e poeticamente. Mentre in Giappone, denuncia l'avanzamento tecnologico a discapito dell'uomo, il controllo sociale e apatia etica, in Campania lavora alla rappresentazione dell'abuso politico e sociale con la scultura e con gigantografie nelle aree di scampi e porta Capuana a Napoli, nei comuni di ercolano e Pompei. -
Una rivoluzionaria presa di coscienza. Invito al viaggio. 10 anni di NTA
"Quel particolare che cambia la cosa"""". Il corso di nuove tecnologie dell'arte dell'Accademia di Belle Arti di Napoli si pone l'obiettivo di formare artisti, ma soprattutto donne e uomini che sappiano attraversare consapevolezza il territorio con di vi so. Questo percorso si sviluppa attraverso processi cognitivi, partecipativi, relazionali e con un'intensa pratica di sperimentazione trasversale dalla quale scaturisce un ininterrotto flusso di collegamenti, di influenze reciproche e di connessioni, aperto e in continua evoluzione. Il laboratorio NTA diventa per gli studenti e per i professori che lo attraversano soprattutto uno spazio di pensiero con di vi so, un luogo di crescita e di verifica; ma è anche uno spazio che garantisce un tempo di maturazione esperienza artistica individuale e collettiva. Nelle pagine di questo volume distinzione tra didattica, ricerca e produzione artistica denuncia la specificità del metodo che si nutre della natura porosa del Laboratorio di NTA, la cui forma fisica e mentale è determinata quotidianamente da coloro che lo abitano e lo coltivano. (Dalla seconda di copertina]ì)" -
Patrimonio culturale: eredità e futuro!
Il progetto patrimonio culturale: eredita e futuro! - reso possibile attraverso il finanziamento dei fondi europei del P.O.N. - ha visto collaborare quattro scuole statali [I.C. ""Casanova/Costantinopoli"""", l'I.C. """"Nicolini/di Giacomo"""", l'I.C. """"70 Marino/S. Rosa"""", il 2° c.d. """"Siani"""" di Mugnano], Aporema O.N.L.U.S., realtà associativa con esperienza trentennale nel campo della ricerca di metodologie didattiche innovative ispirate allo sviluppo della creatività ed alla divulgazione dei linguaggi dell'arte contemporanea, e la direzione regionale musei Campania. Destinatari delle attività svolte sono stati gli alunni che, sotto la guida di esperti 'esterni' Alla didattica tradizionale, hanno elaborato idee per una diversa divulgazione del patrimonio artistico, nella fattispecie quello custodito nel museo Pignatelli di Napoli. Le attività didattiche progettate per raggiungere tali finalità, si sono configurate, a loro volta, come potenti strumenti per il miglioramento dell'offerta educativa attraverso la creazione di nuove forme di didattica e di attrazione alla vita nella scuola. Testo critico di Marco Izzolino."" -
I tesori della Certosa
Cosa hanno a che fare i cavalieri templari con Tommaso Sanseverino? E il battistero di San Giovanni in Fonte con la Certosa di San Lorenzo? Quale è l'origine delle enormi ricchezze che hanno consentito la costruzione nel corso dei secoli di una delle Certose più imponenti in Europa? ""Il tesoro è la ricerca, sussurra la bambina con gli occhi di cielo, è la terra madre che ci nutre e ci guida misteriosa, la pietra bianca del monte, il cuore generoso dei cavalieri..."""". Età di lettura: da 10 anni."" -
Per Cesare de Seta
"Il volume è dedicato a uno stimato docente universitario, professore emerito presso il nostro Ateneo e figura determinante nell'ambito dell'area disciplinare in cui ha operato e continua a operare con ricerche innovative e apprezzate sia dalla comunità scientifica, nazionale e internazionale, sia da una più estesa platea di non addetti ai lavori. Cesare de Seta è, infatti, un vero e proprio maestro della Storia dell'architettura, capace di trasmettere la sua eredità culturale e metodologica a generazioni di allievi, attraverso lezioni, ricerche e un'ampia bibliografia, e di superare di gran lunga i confini del suo specifico ambito disciplinare. Attraverso una vasta saggistica dedicata all'arte, all'architettura, alla letteratura, alla storia e, tramite l'esplorazione di differenti generi pubblicistici, da quello strettamente storiografico a quello letterario, si è imposto quale autorevole rappresentante della cultura umanistica italiana contemporanea."""" (dalla prefazione di Matteo Lorito, Rettore dell'Università degli Studi di Napoli Federico II)" -
Digital Couture. Trend digitali nella moda contemporanea. Ediz. illustrata
Il corpo umano è un costrutto culturale: non esiste società che lo lasci come nasce, che lo consideri come un elemento di natura intatta. Sul 'corpo naturale' si accumulano stratificazioni di segni, di decorazioni, di rivestimenti, di pratiche che lo trasformano in 'corpo sociale', conferendogli identità e relazione mobili con altri uomini. In un contesto caratterizzato da relazioni virtuali e tecnologiche sempre più pervasive, sotto forma di protesi, oggetti, abiti, tessuti, interfacce, il corso di Fashion Design dell'Accademia di Belle Arti di Napoli ha scelto di dare avvio a un percorso di ricerca originale sulla Wearable Technology, approfondendo la riflessione critica sulle relazioni tra corpo, abito e nuove tecnologie. Frutto della collaborazione lungimirante tra Accademia di Belle Arti di Napoli, Università degli Studi di Napoli Federico II, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Fondazione Mondo Digitale e FabLab di Frosinone, Digital Couture introduce il tema delle tecnologie digitali nel settore fashion come opportunità produttiva e espressione delle dinamiche socio-culturali contemporanee. Confermando alla platea ampia di studenti e esperti di settore quanto stia cambiando il processo creativo e produttivo del sistema moda. -
Interpretare l'antico. Architettura, archeologia e teatro nell'opera di Antonio Niccolini
Simona Rossi si misura in profondità con la figura di Antonio Niccolini, a quasi un quarto di secolo dalla mostra e dal catalogo monografico curato da Anna Giannetti e Rossana Muzii, che segnarono un punto fermo nella conoscenza di questa poliedrica figura di primissimo piano per l'architettura napoletana dell'Ottocento. Senza l'ambizione di delineare una monografia con pretese di completezza, scegliendo una antologia ben costruita di temi e di lavori con taglio critico originale, prende forma una ricerca di prima mano, tra persistenze architettoniche e antiche carte, densa di nuovi stimoli in un archivio già sondato ma straordinariamente ricco, con focus su opere poco accessibili e finora poco indagate. -
Da Matera a Pompei. Viaggio nella bellezza
La guida alla mostra Da Matera a Pompei. Viaggio nella bellezza, allestita presso il Museo Nazionale di Matera da novembre 2021, è un viaggio nella bellezza tra Pompei e la Basilicata, per raccontare il ruolo della donna nel mondo antico, attraverso ornamenti e gioielli, espressione del gusto estetico di epoche e contesti differenti, ma anche simbolo di uno status sociale. Il percorso espositivo mette a confronto e unisce due contesti archeologici molto diversi tra di loro e lontani nello spazio e nel tempo: da un lato la Basilicata antica, influenzata dai costumi e dalle mode del mondo greco coloniale, dall'altro Pompei e l'area vesuviana, dove nel I secolo d.C. sono ben documentati lo stile e il gusto romano. (Annamaria Mauro) -
Napoli nobilissima. Rivista di arti, filologia e storia. Settima serie (2022). Vol. 81
Fondata da Benedetto Croce nel 1892 - insieme a letterati e storici del calibro di Riccardo Carafa d'Andria, Michelangelo Schipa, Giuseppe Ceci,Luigi Conforti, Salvatore Di Giacomo, Luigi Spinazzola... - con l'obiettivo di 'scrivere' la storia artistica e topografica di Napoli, di invitare con l'esempio e la ricerca sul campo al rispetto e alla valorizzazione consapevole del patrimonio culturale e artistico della città, Napoli nobilissima prosegue e rinnova la propria missione sotto l'egida della Fondazione Pagliara e dell'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa. Saggi di Anna Maria Riccomini, Horst Steinke, Girolamo Imbruglia, Salvatore Anselmo e note e discussioni di Matteo Ceriana, Amalia Galeone e Nadia Barrella. -
Napoli nobilissima. Rivista di arti, filologia e storia. Settima serie (2022). Vol. 82
Fondata da Benedetto Croce nel 1892 - insieme a letterati e storici del calibro di Riccardo Carafa d'Andria, Michelangelo Schipa, Giuseppe Ceci, Luigi Conforti, Salvatore Di Giacomo, Luigi Spinazzola... - con l'obiettivo di 'scrivere' la storia artistica e topografica di Napoli, di invitare con l'esempio e la ricerca sul campo al rispetto e alla valorizzazione consapevole del patrimonio culturale e artistico della città, Napoli nobilissima prosegue e rinnova la propria missione sotto l'egida della Fondazione Pagliara e dell'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa. Saggi di Luigi Coiro, Emanuele Taranto, Gian Giotto Borrelli, Christian de Letteriis, Antonella Diana, Bella Takushinova e note e discussioni di Paola Coniglio. -
Napoli nobilissima. Rivista di arti, filologia e storia. Settima serie (2022). Vol. 8/3: Settembre-dicembre
Fondata da Benedetto Croce nel 1892 - insieme a letterati e storici del calibro di Riccardo Carafa d'Andria, Michelangelo Schipa, Giuseppe Ceci,Luigi Conforti, Salvatore Di Giacomo, Luigi Spinazzola… - con l'obiettivo di 'scrivere' la storia artistica e topografica di Napoli, di invitare con l'esempio e la ricerca sul campo al rispetto e alla valorizzazione consapevole del patrimonio culturale e artistico della città, Napoli nobilissima prosegue e rinnova la propria missione sotto l'egida della Fondazione Pagliara e dell'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa. Saggi di Immacolata Salvatore, Vincenzo Sorrentino, Marco Vaccaro, Fabio Mangone e note e discussioni di Oronzo Brunetti, Francesco Zecchino. -
PPR. Piano Paesaggistico Regionale della Campania. Vol. 1: Preliminare di piano
Redatto in seguito all'intesa istituzionale sottoscritta tra Regione Campania e Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 2016, così come stabilito dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, e approvato nel 2019, il preliminare, primo volume della collana PPR - Piano Paesaggistico Regionale della Regione Campania, è stato il risultato di un complesso lavoro di analisi e ricognizione sul territorio campano. Il volume presenta il testo integrale del preliminare di Piano con circa 60 tavole e allegati contenenti la definizione dei criteri metodologici alla base delle strategie generali e specifiche, l'analisi dei fattori costitutivi della 'struttura del paesaggio' in relazione agli aspetti fisico-naturalistici-ambientali e antropici, archivi di architettura moderna e contemporanea, a rappresentazione delle 'componenti paesaggistiche' e la delimitazione preliminare degli 'ambiti di paesaggio', in vista dell'individuazione degli obiettivi di qualità paesaggistica e della definizione della struttura normativa del Piano. Primo tomo della collana PPR - Piano Paesaggistico Regionale della Regione Campania che rappresenta un tassello del complesso mosaico che compone l'analisi del paesaggio della Campania, affrontando quelli che sono gli obiettivi prioritari del Piano Paesaggistico di conoscenza, salvaguardia e di recupero dei valori culturali che il territorio esprime. -
PPR. Piano Paesaggistico Regionale della Campania. Vol. 2: I saperi del paesaggio. Studi
Il paesaggio della Campania, per la bellezza dei suoi ambienti, per l'unicità delle relazioni tra gli ecosistemi e le tracce antropiche, rappresenta il carattere peculiare del territorio e delle comunità che lo abitano. Dagli insediamenti interni alla linea di costa, i luoghi della storia e i contesti naturali delineano il senso di un paesaggio che è principio di continuità e di sviluppo di una regione consapevole del suo passato e rivolta verso il futuro. In questo volume, sono documentati gli studi per il Piano Paesaggistico Regionale della Campania, elaborati dal gruppo di ricerca coordinato dal Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, che ha affiancato i progettisti interni, dirigenti, funzionari, tecnici in organico alla Regione e le professionalità specializzate in ambito IFEL Campania. La varietà e la ricchezza dei contributi contenuti nel volume, che raccoglie cinquanta saggi di studiosi, docenti e ricercatori di sei università della Campania, consentono di arricchire l'elaborazione avviata con il preliminare di Piano sulla base della collaborazione tra una molteplicità di saperi, di discipline e di competenze. Gli studi, le ricerche e gli approfondimenti, sono stati orientati ad esplorare il senso e le diverse identità del paesaggio campano, come valori alla base della pianificazione regionale. Secondo tomo della collana PPR - Piano Paesaggistico Regionale della Regione Campania che rappresenta un tassello del complesso mosaico che compone l'analisi del paesaggio della Campania, affrontando quelli che sono gli obiettivi prioritari del Piano Paesaggistico di conoscenza, salvaguardia e di recupero dei valori culturali che il territorio esprime. -
I centauri di Pompei. Guida per bambini
Se non hai mai visto un Centauro, vedendone uno ti potresti spaventare. Sono uomini con braccia umane, ma al posto delle gambe hanno un corpo di cavallo con quattro zampe. Alcuni scrittori del passato credevano si nutrissero di carne, mentre altri sostenevano che mangiassero erba come i cavalli, perché lo stomaco era nella parte del corpo che assomigliava a un cavallo. Nelle case di Pompei, ci sono tanti Centauri dipinti sulle pareti, ma probabilmente nessuno degli abitanti aveva mai visto un Centauro vero nei boschi intorno al Vesuvio. Infatti, molti erano convinti che non esistessero i Centauri. Anche se un grande scienziato di quei tempi, duemila anni fa, diceva che aveva visto un Centauro morto, imbalsamato nel miele, nel palazzo dell'Imperatore a Roma. Secondo te, esistono i Centauri? Qualcuno dice che non potevano esistere perché non esistevano le Centauresse, cioè le femminucce. E senza di loro, i Centauri non potevano avere una famiglia. E anche se fossero esistiti, si sarebbero dunque estinti perché non potevano fare figli. Ma questo sicuramente non è vero. Perché se vai a Pompei, e cerchi bene bene, puoi scoprire che c'erano anche delle Centauresse. Questa è la storia di un Centauro che cercava una Centauressa. Si chiama Mares, e c'è una leggenda secondo la quale la gente che vive in Italia discende da lui. Saremmo dunque i figli dei figli dei figli... di un Centauro! Quando e come in questa storia abbiamo perso le zampe di cavallo non si sa. Età di lettura: da 6 anni. -
Pompei. Guida (junior). Ediz. illustrata
La vita quotidiana a Pompei attraverso gli occhi di due ragazzi romani... dei nostri tempi: le lezioni a scuola, i giochi in strada, i riti domestici, i preparativi per il matrimonio. Sullo sfondo la vita della città: il foro, animato da contadini, animali, cittadini di rango; le strade cariche di suonatori e venditori ambulanti; gli spettacoli nell'anfiteatro, i bagni pubblici, le palestre... fino alla comparsa di un pennacchio di fumo sul Vesuvio. Per il nostro calendario è il 79 d.C., per i pompeiani era l'anno 832 dalla fondazione di Roma, l'inizio della terribile eruzione del vulcano. Un maestro della grafica d'autore, tra i fondatori del quotidiano La Repubblica, racconta con garbo la storia semplice, quotidiana di Pompei, come un nonno saggio ai propri nipoti curiosi. Età di lettura: da 7 anni. -
Santa Maria della Scala. The building and the Museum tours
Il volume, che ha lo scopo primario di offrire uno strumento di conoscenza del complesso museale e del ricco patrimonio in esso conservato, intende al contempo rendere conto dei primi venti anni circa di esperienza museale dell'antico ospedale. Esso offre pertanto descrizioni accurate degli ambienti e del loro arredo, approfondisce le esperienze museali e collezionistiche presenti, dialoga tra passato e presente, per aprire uno spiraglio verso il futuro nella complessa vicenda del Santa Maria della Scala. L'edificio, nei suoi volumi recuperati, è illustrato analiticamente, con un percorso che dagli spazi monumentali affacciati su piazza Duomo discende verso gli ambienti che si sviluppano lungo la 'strada interna', alle pendici della collina su cui sorge il complesso. Al patrimonio esposto nel museo è dedicata la seconda parte del libro: accanto al 'tesoro' del Santa Maria della Scala, la cui vicenda è indissolubilmente legata alla storia ospedaliera e alla Fonte Gaia di Jacopo della Quercia, simbolo cittadino di straordinario valore oltre che capolavoro della scultura di primo Rinascimento, il libro offre ampi approfondimenti su sezioni che si configurano quasi come 'musei' nel museo. È il caso del Museo d'arte per bambini, dal 2007 allestito negli spazi ospedalieri, del Museo Archeologico Nazionale, che occupa metà degli ambienti posti lungo il tratto inferiore della 'strada interna', della Collezione Piccolomini Spannocchi, che ricompone una delle raccolte senesi più note e dell'esposizione Siena. Racconto della città dalle origini al Medioevo. Un capitolo infine è dedicato alla Biblioteca e Fototeca Briganti, luogo di ricerca ma anche collettore di opere d'arte. [Debora Barbagli]