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Non mi freghi! I segreti del linguaggio del corpo svelati da un a...
«In ogni interazione umana sono contenute informazioni non dette che rivelano ciò che la gente pensa, sente e intende fare. Facendo buon uso della conoscenza del linguaggio non verbale sarete in grado di migliorare il vostro rapporto con gli altri, di sentirvi più sicuro e di carpire i segreti del comportamento umano.»Nei venticinque anni in cui ha lavorato per l'FBI come esperto di comunicazione non verbale, Joe Navarro ha interrogato sospetti, smascherato spie e sgominato complotti. Il suo segreto? Osservare attentamente l'interlocutore. Un movimento appena accennato delle sopracciglia, la posizione delle gambe, una smorfia rapida del viso: saper interpretare questi gesti permette di decodificare le intenzioni nascoste di chi abbiamo di fronte. In questo libro, Joe Navarro ci guida nell'affascinante mondo del linguaggio del corpo, accompagnandoci alla scoperta dei segreti che espressioni e posture involontariamente svelano. -
Il sole se tramonta può tornare
Il bellissimo verso del poeta latino Catullo, ha dato a Liala l'avvio per questo romanzo. Un'unica storia divisa in tre parti, ciascuna delle quali porta il nome di una delle tre donne che entrano nella via di Alberto Morini. Tradito da Rosaria Fenn, che doveva essere la sua sposa, egli vede tramontare il sole della sua vita. Incontrerà Leda Velo e vorrà vendicarsi del male sofferto facendo a sua volta soffrire. Sarà Aurora Velo a far tornare nel suo cuore quel sole che soltanto l'amore può far sorgere. -
Galatea. Ediz. illustrata
Madeline Miller, autrice premiata dai lettori e dalla critica, rilegge in chiave attuale il mito greco di Galatea, la statua trasformata in donna per assecondare il desiderio del suo scultore Pigmalione. Dalla sua creatura lui vorrebbe solo bellezza e muta obbedienza, ma i tentativi di controllarla non potranno soffocare la sua tragica rivendicazione di libertà. Un racconto poetico e raffinato, arricchito dalle splendide illustrazioni di Ambra GarlaschellirnrnGalatea, la statua che la dea Afrodite ha reso viva in uno slancio di benevolenza verso Pigmalione, il grande scultore greco, è ora una donna a tutti gli effetti: la sua bellezza uguaglia, o probabilmente supera, quella della marmorea opera d'arte del suo creatore. Dopo averla presa in moglie, l'uomo pretende che lei lo ripaghi incarnando altissime virtù di obbedienza e umiltà, assoggettandosi al suo desiderio. Così, per quanto Galatea provi un sottile piacere nell'usare la propria avvenenza per manipolare lo sposo, in lei comincia a farsi strada un sentimento di ribellione. Nell'ossessiva speranza di fermarla, il marito la tiene sotto stretta sorveglianza in una clinica, controllata da dottori e infermiere. Ma quando le nasce la figlia Pafo, in Galatea si desta un vigile istinto materno, pronto a esplodere al primo segno di pericolo. Ormai è troppo tardi per ostacolare la decisione di spezzare le catene della sua prigionia, costi quel che costi. -
La natura e i segreti della longevità. Capire i meccanismi evolut...
Lo sapevate che in natura esistono meduse che invecchiano al contrario, alberi che vivono indisturbati per migliaia di anni, batteri quasi immortali e squali che superano i quattrocento anni di età? Sembra proprio che il mondo naturale, con le sue meraviglie e i suoi enigmi, custodisca il segreto della longevità. Oggi, grazie alla scienza, per la prima volta siamo in grado di svelare il mistero e rispondere alla domanda che i nostri antenati si sono posti per secoli: cosa possiamo fare per vivere meglio e il più a lungo possibile? È attorno a questo interrogativo che ruota il bestseller internazionale La natura e i segreti della longevità: il biologo molecolare Nicklas Brendborg, tra i migliori studiosi europei in questo campo, ci accompagna in un viaggio straordinario alla scoperta di processi come l'autofagia cellulare e l'ormesi – che permette al nostro corpo di rafforzarsi in risposta allo stress e alle sfide esterne –, mettendoci in guardia dalle cosiddette cellule zombi e facendoci conoscere sostanze come la rapamicina, che sembra essere in pole position nella corsa al farmaco antietà. Unendo studi scientifici approfonditi a una brillante capacità divulgativa, Nicklas Brendborg ci guida nel mondo della ricerca antiaging tra scoperte accidentali, esperimenti all'avanguardia, consigli e soluzioni per fronteggiare l'invecchiamento, mostrando come tutti noi, ogni giorno, possiamo fare piccoli passi verso una vita lunga e in salute. -
La paleo dieta su misura. Perdi peso e trova la salute con i cibi...
Non riuscite a perdere peso? Non è colpa vostra. Gli studi più recenti mostrano che ogni organismo è fatto a modo suo: ciò vuol dire che non esiste una dieta ideale valida per tutti, dal momento che ciascuno reagisce in maniera diversa agli stessi cibi. Il segreto, allora, è capire a che profilo si appartiene e trovare l'equilibrio ottimale per migliorare il proprio metabolismo. Con questo nuovo approccio su misura, Wolf ci offre la chiave per perdere peso e non riprenderlo più, per ritrovare una buona salute e, in definitiva, per vivere la vita che desideriamo. -
Julie
Francia, 1686. Sulla scalinata di rue de la Grosse-Margot, nei quartieri popolari di Parigi, vengono rinvenuti i cadaveri di due guardie del Re. Il luogotenente La Reynie non ha dubbi su chi sia il colpevole: la sedicenne Julie d'Aubigny. Spadaccina infallibile e orecchio assoluto, viene educata come un ragazzo dal padre e come una ragazza dal potente Conte d'Armagnac, che ne fa prima il suo giullare e poi la sua amante. Ma Julie non è creatura da farsi mettere in gabbia, e si ribella agli obblighi di un matrimonio di convenienza fuggendo nella notte, per vivere alla giornata con il complice Séranne, ex maestro d'armi e noto libertino. Braccata da La Reynie, perseguitata dal Conte e respinta dall'alta società - a cui pure appartiene per nascita -, Julie intraprende un tortuoso viaggio verso la libertà, durante il quale vestirà i panni del cavaliere e quelli della dama, conoscendo le imprevedibili sfumature dell'amore e la sua grande vocazione: la musica lirica. Prendendo spunto dalla figura realmente esistita di Julie d'Aubigny, virtuosa della spada e prima diva dell'opera francese, Ida Amlesù mette in scena un personaggio travolgente, spregiudicato e al tempo stesso fragile. Tra le pagine di questo magnetico romanzo, racconta una vita che è un inno all'anticonformismo, al coraggio di trovare la propria voce e di vivere senza compromessi, anche fra i dogmi e l'ipocrisia di una società di soli uomini. -
Curarsi con la forza della natura. Cosa funziona davvero secondo ...
Yoga, ayurveda, piante officinali, consapevolezza, alimentazione vegetariana: la medicina naturale, in tutte le sue manifestazioni, non è mai stata tanto attuale. Eppure, spesso viene ancora considerata alla stregua di un rimedio casalingo privo di basi scientifiche. Niente di più lontano dalla verità: il dottor Andreas Michalsen, autore di ricerche pionieristiche che combinano terapie millenarie e cure all'avanguardia, raccoglie in questo libro consigli pratici e strategie terapeutiche per ridurre il ricorso ai farmaci e assicurarsi longevità e salute, grazie a un approccio che fa tesoro dell'inesauribile potenza della natura. -
Il talento del cervello. 10 lezioni facili di neuroscienze
Il cervello è l’organo in grado di invecchiare meno di tutti gli altri. Meno del fegato, della pelle o del cuore. Prendercene cura è la nostra unica opportunità di estendere la giovinezza, di assaporare a lungo la vita e di salvaguardare allo stesso tempo la salute del corpo. Come racconta in questo libro Michela Matteoli, tra i neuroscienziati italiani più riconosciuti a livello internazionale, il cervello ha un punto di forza: la plasticità, cioè la proprietà di modificare se stesso e di autoripararsi. È il motivo per cui può evolversi nel corso dell’intera esistenza, espandendosi, letteralmente, e costruendo nuovi collegamenti tra i neuroni. Un talento unico. In dieci lezioni facili di neuroscienze, l’autrice guida i lettori alla scoperta delle grandi potenzialità della nostra mente, ma anche del nemico principale del sistema nervoso: l’infiammazione cronica, che provoca invecchiamento precoce e innesca patologie come l’Alzheimer, il Parkinson e la depressione. Gli scienziati sono concentrati nella ricerca di metodi che contrastino la neuroinfiammazione e, per prevenire e rallentare i suoi danni, è possibile adottare protocolli di prevenzione, com’è quello dell’Istituto di Neuroscienze del CNR, diretto da Matteoli. Il talento del cervello vuole essere un percorso per comprendere alcune delle funzioni cerebrali più straordinarie e per indicare a tutti come adottare le strategie che preservano le capacità cognitive, dall’alimentazione al relax. Prima si comincia, meglio è. «Il nostro cervello non vola da solo» scrive la scienziata. «L’ambiente esterno, le molecole infiammatorie nel nostro sangue o i batteri del nostro intestino lo plasmano e lo modificano, e il nostro cervello risponde. Risponde in tono sommesso o ad alta voce. Ma risponde sempre.» Il libro fa parte della collana Scienze per la vita, ideata e diretta da Eliana Liotta. -
Una notte a Castelguelfo
Coralla Kroon, a soli 16 anni, ha già conosciuto l'amarezza: discriminata perché figlia e sorella di attori, viene tenuta a distanza da tutti, anche dalle compagne di collegio. E quando si innamora di Lauro Luis, ufficiale di Marina, scopre in lui la stessa ipocrisia. Umiliata, Coralla si allontana e finisce per accettare l'amore di un celebre attore di Hollywood. Con lui torna in Italia a Castelguelfo, dove tuttavia la sua disperazione raggiungerà il culmine... -
La regola del sì. Come (ri)mettersi sulle tracce della felicità
Francesco è cresciuto pensando di non potersi concedere nulla, se prima non si è preoccupato per gli altri: invece di dare la priorità ai propri desideri, ha sempre vissuto per compiacere la famiglia, il capo o gli amici. Giulia fa l’artista ed è ossessionata dalla perfezione: crede che solo l’approvazione la renda meritevole di attenzioni. Come loro, anche noi possiamo sentirci così guidati dai giudizi altrui da ritrovarci totalmente spaesati, persino sulla strada che crediamo di avere scelto. In questo libro lo psicoterapeuta Matteo Neroni, autore del seguitissimo podcast LiberaMente, ci spiega come ritarare la nostra bussola attraverso le risposte che diamo ogni giorno: è proprio grazie ai nostri Sì e No quotidiani che ci apriamo oppure rinunciamo alle opportunità della vita. Alternando le teorie dell’Analisi Transazionale a casi di studio, esercizi pratici e test di autovalutazione, ci offre la chiave per capire il passato e provare a cambiare il futuro: pagina dopo pagina, ci insegna che la libertà sta nel superare i condizionamenti autoindotti e nell’uscire dalla zona di comfort, imparando così a distinguere le decisioni che ci fanno crescere da quelle che intralciano il nostro cammino. Solo in questo modo potremo intraprendere un viaggio lungo la nostra vera strada, l’unica che ci appartiene, ed è già per questo un orientamento sicuro verso la felicità. -
Il vento inclina le fiammelle
Tre fratelli, Michele, Roberto e Loni Sarteana, vivono la loro irripetibile stagione degli amori che possono rivelarsi fonte di gioia infinita o di infelicità. Amori che, come sostiene l'autrice, se avranno diritto a essere considerati come tali riusciranno a sopravvivere, ma che in caso contrario saranno inesorabilmente spenti dal soffio implacabile della vita. -
Magie di buona fortuna. Incantesimi altari e talismani per aspira...
Il libro presenta decine di consigli magici, di rituali e di talismani per allontanare le negatività e attrarre il favore del Destino. Dopo una breve introduzione sulla relazione tra fortuna e magia e sui metodi per riconoscere la vera fortuna, per capire se si è vittime del malocchio o di una fattura - o si è semplicemente perseguitati dalla sfortuna - si passa ai rituali veri e propri: magie per liberarsi delle negatività in casa e sul luogo di lavoro; magie per cambiare la nostra energia da negativa in positiva; magie per attrarre la fortuna in qualunque campo, dall'amore al gioco d'azzardo; magie di protezione, e molte altre ancora. -
La locanda di Rose Harbor
Dopo la perdita del marito, soldato dell'esercito americano, Jo Marie Rose, senza dare ascolto a chi le consiglia prudenza, decide di lasciare il lavoro sicuro alla Columbia Bank e di trasferirsi lontano dalla grande città. Un annuncio, scovato su internet, attira la sua attenzione: è in vendita una pittoresca locanda a Cedar Cove, paesino affacciato sull'Oceano Pacifico. Con vista sul faro che svetta dal porticciolo naturale, quel luogo è perfetto per ritrovare l'equilibrio che Jo Marie teme di avere smarrito. Stabilitasi in questa oasi di apparente tranquillità, immersa in un paesaggio incantevole, accarezzata da brezze salmastre, la giovane donna sente subito la sferzata di una nuova energia. Così si mette al lavoro per trasformare la graziosa locanda in un alberghetto, dove dedicarsi con calore all'accoglienza dei clienti e continuare a svolgere le attività predilette: il bricolage,l'arredamento, i lunghi lavori a maglia. È proprio vero che la vita, per quanto provata dalla sofferenza, può sempre ricominciare. Quando accoglierà i suoi primi ospiti, infatti, Jo Marie realizzerà con stupore quante sorprese si nascondono tra quelle mura. La vita di ciascuno di loro è un universo al tempo stesso meraviglioso e travagliato: c'è chi cerca l'amore, chi il perdono e chi vuole ritrovare se stesso. Il B&B Rose Harbor - così Jo Marie chiama la sua locanda - diverrà, per volontà e decisione della sua amabile proprietaria, un luogo dove nessuno che desideri aprire il proprio cuore rimarrà inascoltato. -
L'ottimismo
Questi brevi scritti hanno un filo conduttore, un'ispirazione comune: la fiducia nell'essere umano, nella sua capacità di capire e di fare. Tuttavia non trattano di ciò che va bene, descrivono anzi le forme sbagliate di esistenza e di organizzazione, fonti di inefficienza e - soprattutto infelicità. Questa riflessione critica è il presupposto per capire come agire diversamente. Quasi tutti i problemi si possono risolvere con un atteggiamento positivo, accettando la sfida, il rischio, con animo generoso. Con l' entusiasmo del fare, con ottimismo. Ottimismo è la fiducia o la speranza che esista in noi la capacità di superarci, di migliorare. La capacità di fare quel passo infinitesimo, quel di più che dà un senso all'evoluzione, alla storia, alla vita. -
La garçonne
Monique, rampolla di una buona famiglia parigina, è felice, sta per sposare Lucien, l'uomo che ama. Una sera, però, lo scopre abbracciato a un'altra donna con la quale è sicura che lui abbia una liaison. Umiliata, Monique si vendica e invece di rimettere la testa a posto, come le intimano i genitori, decide di prendere in mano il proprio destino e i propri amori. Curiosa di tutto, ingorda di vita, Monique cercherà occasioni libertine per emanciparsi, proverà esperienze diverse, sia con donne sia con uomini, ridotti questi ultimi al rango di semplici strumenti di piacere. Se le donne hanno cominciato a portare il taglio à la garçonne è grazie a questo romanzo, uno dei più grandi successi editoriali degli Anni ruggenti, che suscitò un tale scandalo da valere all'autore l'onta/onore di vedersi ritirare la Légion d'honneur. Postfazione di Irene Bignardi. -
Warleggan. La saga di Poldark. Vol. 4
Tinte fosche, tormenti d’amore, imperituri valori di un eroe d’altri tempi: con il quarto episodio della saga di Poldark prosegue il grande romanzo storico di Winston Graham.rnrnCornovaglia, 1792. Mentre l’Europa viene spazzata dai nuovi venti di guerra prodotti dalla Rivoluzione francese, sulle coste dell’Inghilterra Ross e Demelza Poldark, dopo un lungo periodo di difficoltà e amarezze, sembrano poter finalmente voltare pagina: lei si prende cura del piccolo Jeremy, e intanto il marito si butta anima e corpo in una nuova avventura mineraria con il cugino Francis. L’impresa, però, non è senza rischi e – soprattutto in quell’attività estrattiva che affonda nelle viscere della terra – il successo economico o il collasso finanziario dipendono da una varietà di circostanze, non sempre prevedibili. Così, quando il destino colpisce i Poldark con un’inattesa tragedia, la prospettiva della bancarotta si fa più concreta che mai. È in queste drammatiche circostanze che l’antica passione di Ross per Elizabeth torna a divampare, trascinandolo oltre i limiti della ragione, mentre Demelza, umiliata e in preda a sentimenti di vendetta, comincia a cedere all’insistente corteggiamento di un fascinoso ufficiale scozzese. Ogni cosa, nelle loro vite, sembra allora poter rovinare da un momento all’altro. Tanto più che l’ombra cupa del potente nemico, George Warleggan, questa volta si allunga fino a lambire le zone più intime e segrete del cuore di Ross. -
Opere complete. Vol. 63: Il caso Wagner-Crepuscolo degli idoli-L...
Gli scritti del 1888, ultimo anno di attività di Nietzsche, suonano come un «finale» tempestoso: nel giro bruciante di pochi mesi si allineano, perfettamente compiute, brevi opere dal potere dirompente: Il caso Wagner, Crepuscolo degli idoli, L’anticristo, Ecce homo e Nietzsche contra Wagner. Su questi scritti è stata sempre accesissima la disputa: in quanto immediatamente precedenti alla follia, molti vi hanno voluto vedere una sorta di rabbiosa degenerazione di tutto il pensiero di Nietzsche; altri, invece, sono restati ammirati di fronte alla straordinaria perfezione formale, al taglio perentorio, al grandioso respiro di queste ultime, lucidissime pagine. Ma si può dire a buon diritto che solo con la presente edizione, a distanza di più di ottanta anni, abbiamo in mano questo materiale in una disposizione rigorosa, arricchito di alcune eccezionali scoperte testuali, che mutano radicalmente le prospettive precedenti. Infatti, nel luglio del 1969, Mazzino Montinari scopriva a Weimar, in una copia fatta da Peter Gast, un paragrafo inedito di Ecce homo, contenente dichiarazioni violentissime contro la Germania, la madre e la sorella. Da successive ricerche è risultato che l’autografo di quella pagina, e presumibilmente altri passi di Ecce homo, erano stati distrutti dalla sorella e da Peter Gast. Altre scoperte si collegano a questo ritrovamento: il lettore le troverà esposte e analizzate nel poderoso apparato di note che Montinari ha scritto per questo volume. Alla fine della sua minuziosa ricostruzione egli arriva a rovesciare totalmente la prospettiva in cui i più recenti editori avevano inserito Ecce homo, l’opera più controversa ed enigmatica dell’ultimo anno. Non è vero che Nietzsche, ormai travolto dalla follia, non riuscì a compiere Ecce homo e a ordinarlo, dovendosi così attribuire la forma attuale del testo alle cure di Peter Gast. Al contrario, Nietzsche aveva realizzato compiutamente Ecce homo, apportandovi mutamenti estremamente significativi fino agli ultimissimi giorni di Torino – la pagina inedita fu spedita all’editore Naumann il 29 dicembre del 1888, cioè meno di una settimana prima della grande crisi –, ma il testo che noi abbiamo oggi ha subìto una mutilazione censoria da parte dei suoi primi editori, mutilazione che per la prima volta con questa edizione viene documentata e in parte eliminata. -
Teatro popolare. Notte all'italiana-Storie del bosco viennese-Kas...
Non si vive di solo Brecht – e in questi ultimi anni, nei paesi di lingua tedesca, critici, lettori e pubblico hanno riscoperto con molto clamore un’altra grande figura del teatro del Novecento, la cui critica sociale non è certo meno corrosiva di quella di Brecht, e che pure da lui si differenzia in tutto, nei procedimenti, nell’educazione, nel senso della forma: Ödön von Horváth (1901-1938). Nel suo sangue si mescolavano molte delle nazioni dell’Impero, tanto che egli diceva di essere una «tipica faccenda austroungarica» – e, di fatto, Horváth può essere considerato come l’ultimo rappresentante del teatro viennese, che era sempre riuscito a essere, al tempo stesso, popolare e sottratto alle vane tentazioni del verismo. Ma Horváth si trovò davanti al paradosso di scrivere teatro popolare in un’epoca in cui il popolo era ormai diventato un’entità fantomatica – e in un periodo sinistro della storia, quando il nazismo era già una costellazione compiuta in tutti i suoi elementi e aspettava soltanto di raccogliere il potere. Horváth si accorse subito di vivere in un mondo abitato «per il novanta per cento da piccoli borghesi appena riusciti, o non ancora, a diventare tali, comunque da piccoli borghesi». Vide anche che la loro prima caratteristica era una sorta di fatale coazione a esprimersi, sentire, e vivere nel Kitsch. Riconosciuto questo dato, Horváth ne trasse le conseguenze formali con perfetta lucidità. Le sue grandi «commedie popolari», che in questo volume si presentano, sono tutte delle enormi ballate di morte, dove i numerosi personaggi si alternano con musicale leggerezza sulla scena per dire atroci frasi fatte e compiere infine atroci atti, sullo sfondo di musiche pregne di Kitsch o costrette di violenza a diventare tali: l’operetta, le canzoni di birreria, i valzer, la barcarola dei Racconti di Hoffmann. In un certo senso tutto questo teatro è citazione da una mostruosa, stravolta e inesauribile vox populi, e tale procedimento formale, di cui sono evidenti la novità e la portata, ha permesso a Horváth di penetrare forse più di ogni altro autore teatrale nella zona di melensa sentimentalità, accumulato rancore sociale, ammirazione per la ferocia, incancrenita ipocrisia, da cui è nato e nasce continuamente il fascismo. Per Horváth, la prima macchina teatrale delle sue commedie sono i riti collettivi della piccola borghesia: il picnic nei boschi, la «Oktoberfest» a Monaco, la «notte all’italiana». Gli innocenti passatempi della gente semplice illuminavano più di ogni altra cosa l’orrore ormai neppur più latente. E, dietro alle feste, traspare sempre un’immobile struttura di persecuzione, che apparirà a nudo nella parabola di Fede speranza carità. Oggi, la precisione e la chiaroveggenza di queste terribili commedie scritte ‘a caldo’ ci appare sempre più impressionante; ma, anche prescindendo dal momento storico a cui sono legate, dobbiamo riconoscere in Horváth uno dei più grandi esperti della stupidità e volgarità umane. «Nulla quanto la stupidità dà il senso dell’infinito»: in questo infinito egli guida il suo lettore ammirato e agghiacciato. -
Dopo Nietzsche
Giorgio Colli è stato un filosofo di radicale ‘inattualità’, uno dei rarissimi che abbiano avuto la capacità, eminentemente nietzscheana, di parlare al presente «con vera durezza»: in questo libro egli risolleva, in tutto il loro peso, molte delle domande che Nietzsche aveva posto, e a cui spesso aveva risposto solo per enigmi, inclusa quella sul significato dell’enigma, decisiva per avvicinarsi a qualsiasi questione filosofica e, in particolare, al modo che Nietzsche aveva di vivere il pensiero. Sono problemi che, almeno nella loro originaria e vitale immediatezza, negli ultimi cento anni ci si è preoccupati per lo più di eludere, sia non percependoli sia sottoponendoli al mortale filtraggio della ‘prospettiva storica’. Per Colli, invece, il presupposto è che Nietzsche sia stato l’ultima grande figura del pensiero occidentale, e che perciò la filosofia non abbia altra scelta se non quella di porsi le stesse questioni che Nietzsche individuò e sulle quali, alla fine, il suo destino si infranse. Ciò lo costringe a una sorta di guerra su due fronti: da una parte, la ripresa e reinterpretazione di tutti i temi greci di Nietzsche (dalla sapienza misterica a Socrate, dal significato di Apollo al nesso fra dialettica e violenza, alle origini e alle peripezie del logos), qui illuminati con sovrana lucidità, tale da delineare tutta una nuova visione, compatta e sorprendente, delle origini del pensiero occidentale; dall’altra, una sorta di analisi serrata delle conquiste del pensiero di Nietzsche, ma anche delle sue grandiose sconfitte, che pure Colli esamina con quella peculiare ‘mancanza di riguardi’ che – come Nietzsche stesso ha insegnato – è l’unico modo ammesso dall’etichetta del pensiero se si vuole avvicinare un grande filosofo. E ognuno di questi due fronti nutre direttamente un terzo tema del libro, cioè l’attacco devastante a molti idoli del pensiero moderno: dalla storia giustificatrice di ciò che comunque le sfugge, alla ragione ormai scissa dal logos da cui è nata, al superstizioso attaccamento alla scienza, ai fatti, all’azione. Il risultato è un libro singolarissimo, articolato in brevi sezioni aforistiche, continuamente appuntito e provocante, duro ed esigente nelle sue tesi, felicemente distaccato nella maniera, un libro dove in ogni parola si sente presente, e come ripercosso direttamente dalle sue origini greche, il rischio mortale che il pensiero accetta, a ogni suo passo, di fronte alla Sfinge. -
Nuova enciclopedia
«Sono così scontento delle enciclopedie, che mi sono fatto questa enciclopedia mia propria e per mio uso personale. Arturo Schopenhauer era così scontento delle storie della filosofia, che si fece una storia della filosofia sua propria e per suo uso personale». Con questa lapidaria dichiarazione Alberto Savinio ci introduce a questa sua Nuova Enciclopedia, a cui lavorò negli anni Quaranta e che solo ora vede la luce. Fin dalle prime pagine, dove spiccano gloriosamente le voci «Abat-jour» e «Abbiategrasso», si ha limpressione di trovarsi di fronte allopera che, proprio per lirriverente paradossalità della sua forma, più di ogni altra è adatta a rappresentare la totalità Savinio, questo intricato coacervo di talenti che nascondeva uno dei rari grandi scrittori italiani di questo secolo. E se ormai tanti, in Italia e fuori dItalia, concordano nel riconoscere il magistero del pittore e del narratore visionario, non altrettanta attenzione si è fatta finora a un lato di Savinio che si manifesta allo stato puro in queste pagine: la sua strepitosa intelligenza, lacutezza di un pensiero senza timori, capace di passare agilmente dal ridicolo quotidiano al ridicolo universale, dalla metafisica ai segreti dello stile, dai lapsus alla cronaca nera, da Apollo a Joséphine Baker, dal commento alle frasi del portiere a un frammento dei Presocratici. Animata in ogni voce da una stupefacente mobilità di spirito, questa enciclopedia così irriducibilmente personale ci si presenta come un perfetto autoritratto, ma anche come un ritratto della nostra civiltà, giunta a quel punto di saggezza disperata in cui deve riconoscere che il suo sapere non può più appellarsi al sigillo di ununità, mentre lunica possibilità ancora intentata è quella di disperdersi amorosamente nei più disparati e divergenti meandri, senza fingere una coerenza da lungo tempo abbandonata. Unico filo comune fra queste «voci» rimane allora, forse, una ingiustificata serenità e ironia, una disponibilità al comico che aiuta nella grande opera di trasporre ogni scienza in gaia scienza. Ma è Savinio stesso, alla voce «Enciclopedia», a esporre con la massima lucidità le ragioni di questa sua impresa, nella quale molti, si può sperare, riconosceranno lenciclopedia oggi più usabile e certamente lunica che riservi sicure sorprese: «Oggi non cè possibilità di enciclopedia. Oggi non cè possibilità di saper tutto. Oggi non cè possibilità di una scienza circolare, di una scienza conchiusa. Oggi non cè omogeneità di cognizioni. Oggi non cè affinità spirituale tra le cognizioni. Oggi non cè comune tendenza delle conoscenze. Oggi cè profondo squilibrio tra le conoscenze. Questa la ragione di quella crisi della civiltà denunciata prima da Spengler e poi da Huizinga. E come ci può essere equilibrio, come ci può essere civiltà che significa omogeneità nella polis se alcuni uomini pensano alla curvatura dello spazio e al sesso dei metalli, e altri contemporaneamente pensano allarchitettura tolemaica delluniverso? E poiché daltra parte non cè speranza che idee così lontane possano riunirsi e fondersi, conviene rassegnarsi a una crisi perpetua e sempre più grave della civiltà. Rinunciamo dunque a un ritorno alla omogeneità delle idee, ossia a un...