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Un altro tempo. Testo inglese a fronte
Tra le raccolte di poesie di Auden un posto molto particolare spetta senza dubbio a Un altro tempo: e per più ragioni, a cominciare dalla sua collocazione cronologica, che ne fa in un certo senso un libro di storia. Il periodo della composizione abbraccia la vigilia e gli inizi della seconda guerra mondiale, e comprende i giorni di una svolta drammatica nella vita del poeta: la decisione di lasciare l’Inghilterra e di stabilirsi negli Stati Uniti. Abituato a vivere intensamente e da vicino gli eventi pubblici, dalla guerra di Spagna alla crisi europea, Auden interpreta da poeta non solo l’invasione tedesca della Polonia, ma anche la scomparsa di figure come Yeats e Freud. Intanto entra in un «altro tempo» con un esilio che lo accomuna a schiere innumerevoli di profughi (ai quali dedica Refugee Blues e altri versi) e lo avvia alla cittadinanza americana, senza mai attenuare i ricordi dell’Inghilterra e dell’Europa (Oxford, il Vallo Romano, il Musée des Beaux-Arts di Bruxelles). Un altro tempo è tipicamente audeniano anche perché alterna liriche metafisiche ad altre cosiddette light (come Funeral Blues e Calypso), che sono tra le sue più famose o addirittura popolari; e perché l’omaggio ai grandi del passato (Melville, Rimbaud, Voltaire) non esclude un’attenzione commossa o sarcastica per piccole creature del presente (la povera Miss Gee o il chimico che con la sua passione per gli esplosivi contribuirà a distruggere la propria casa). Mai pubblicato in Italia nella sua integrità, Un altro tempo è infine una testimonianza delle esperienze americane di Auden già dalla poesia d’apertura, con la dedica a Chester Kallman – dedica che è quasi l’annuncio pubblico di un sodalizio destinato a durare una vita. -
Il circolo Pickwick
«Il romanzo più trascinante e felicemente irresponsabile di Dickens, abitato da ""caratteri comici"" che ""trascendono per significato umano i limiti di una bizzarra eccentricità"".» (Mario Praz) -
Zenone di Elea. Lezioni 1964-1965
Discepolo di Parmenide, geniale ideatore dell'arte dialettica, Zenone noto ai moderni per le sue famose aporie sulla divisibilità infinita (Achille e la tartaruga), aporie sulle quali si sono misurati numerosi maestri della filosofia e che persino Aristotele dichiarava di non saper confutare facendo appello al solo piano razionale e logico. In realtà Zenone mostra nei suoi argomenti un istinto eccezionale al rigore dimostrativo, al punto che Colli attribuisce a lui la scoperta del principio di contraddizione, facendone così un pensatore cruciale della filosofia e della scienza moderne. -
L' aleph
Per molti lettori di questi ultimi decenni ""L'Aleph"" è il libro dove scoprirono non solo un nuovo grande scrittore, ma un nuovo modo di essere della letteratura. Fu una specie di folgorazione, che poi si trasmise a tutta l'opera di Borges. Intanto, i titoli di alcuni di questi racconti (da ""Lo Zahir"" a ""Deutsches Requiem"", da ""La ricerca di Averroè"" a ""L'immortale"") entravano nella geografia mentale dei lettori come luoghi da sempre familiari e misteriosi. -
Casa «La vita» e altri racconti
Il volume raduna tutti i racconti di Savinio seguendo l'ordine cronologico delle raccolte da lui organizzate. Nelle Note ai testi, i curatori ricostruiscono la genesi di ciascuna delle raccolte e l'accidentato iter di ogni singolo racconto, gettando luce sul metodo di lavoro dell'autore. -
Cronache maritali
Lui, Marcel, insegnava in un ginnasio dei gesuiti, tentando di coniugare una vocazione religiosa misticheggiante con l'avventura e una curiosità sessuale non propriamente ortodossa. Lei, Elise, era una ballerina di cabaret...Il loro matrimonio diventa un'ossessione, esistenziale e letteraria; e proprio perché è un'ossessione li lega in modo indissolubile. Per Jouhandeau, indagatore della psiche, la vita coniugale è follia, tormento; nascono così le ""Cronache maritali"", dramma e commedia, forse il più grande ""j'accuse"" contro il vincolo matrimoniale. -
Per un ritratto dello scrittore da giovane
A distanza di dieci anni dalla sua morte, la singolarità, l'unicità della fisionomia di Sciascia spicca, se possibile, ancor più di prima. Ne avranno conferma i lettori percorrendo questa raccolta di testi sinora difficilmente reperibili e mai raccolti in volume. Benché i temi siano disparati, si passa dall'uno all'altro quasi lungo il filo di una sola indagine, che è poi quella cui Sciascia si dedicò tutta la vita, limitandosi a ""dormire con un occhio solo"" (come recita il titolo di uno di questi saggi) - immagine che indica il continuo scrupolo di verificare e mettere alla prova anche i moti più segreti, anche i più entusiastici. -
Aspetti dell'amore
Un giovane inglese in Provenza, che coglie al volo l'occasione di una prima avventura amorosa; una giovane attrice di teatro, abituata ad andare fino in fondo nei suoi capricci; un attempato aristocratico, zio del giovane, che molto sa della vita e non ha ancora finito di assecondarne le impennate. Tutte le possibili complicazioni amorose fra questi tre esseri si addensano in una storia che ci appare lieve e aerea e tanto più cela un fondo bruciante. -
Ottavio di Saint-Vincent
Poeta afflitto dalla miseria e dalla noia, Ottavio di Saint-Vincent vive nella perenne attesa di qualcosa cui egli stesso non sa dare il nome, e solo questa irragionevole ma pervicace attesa lo trattiene dal suicidio. Ma il destino può assumere strane forme: quella, ad esempio di una duchessa ricchissima che, per sfuggire a sua volta alla noia, decide di raccogliere ""un giovane povero, un uomo disperato"", magari ""ubriaco, addormentato, incosciente"", e di elevarlo temporaneamente al rango di duca e suo sposo. E può poi accadere che la finzione generi una finzione ulteriore non a tutti gradita, forse neppure al suo rigoroso interprete, che si trova prigioniero di qualcosa che aveva fino ad allora fuggito: la costrizione. -
Quaderni 1957-1972
Alla morte di Cioran, fra i suoi manoscritti furono trovati trentaquattro quaderni dalle copertine identiche. Erano, come si scoprì, i testi a cui per quindici anni, dal giugno del 1957 al novembre 1972, egli consegnò la parte più intima e segreta di sé, senza mediazioni di alcun genere. Brevi riflessioni, sentenze fulminanti, osservazioni su letture, impressioni musicali, ritratti di amici e di nemici, rapide fughe da Parigi, aneddoti, considerazioni sulla storia, ossessioni, capricci. -
Proleterka
""Proleterka"" è il nome di una nave. Attraccata a Venezia, aspetta di portare in Grecia un gruppo di rispettabili turisti di lingua tedesca. Gli ultimi a salire sono un signore che zoppica lievemente e sua figlia non ancora sedicenne, appena arrivata dal collegio. Tra padre e figlia c'è un'estraneità totale, e insieme un legame che risale a un tempo remoto oscuro, che sembra precedere le loro esistenze. In quel viaggio, la figlia vorrebbe conoscere qualcosa di più di quella persona inverosimilmente ignota dagli ""occhi chiari e gelidi, innaturali"". Ma soprattutto desidera scoprire quell'altra cosa ignota che è la vita stesa, sino allora favoleggiata dal recinto di un collegio. -
Convertire Casaubon
Seguendo le sotterranee vicende della ""Biblioteca"" di Fozio e degli uomini che l'hanno desiderata e inseguita, Canfora ci conduce, nel cinquantennio che separa il Concilio di Trento dalla vigilia della guerra dei Trent'anni, da Venezia alla corte papale, da Toledo ad Augusta ad Anversa. Incontriamo così Diego Harte de Mendoza, ambasciatore di Carlo V a Venezia; il gesuita Juan de Mariana; Isacco Casaubon, la penna più affilata dei riformati; André Schott, le cui peregrinazioni disegnano la traiettoria di un'occulta missione. Ma protagonista è anche la Compagnia di Gesù, di cui vediamo affiorare le trame più segrete: riconquistare l'élite intellettuale; promuovere la censura, senza rinunciare a violarla; scegliere gli uomini in funzione dei fini. -
Belinda e il Mostro. Vita segreta di Cristina Campo
Segreta e appartata, Cristina Campo scomparve nel 1977, nel silenzio quasi generale di una società letteraria che non era ancora in grado di capirla. Oggi critici e pubblico sembrano averla riscoperta, e la sua parabola esistenziale sommessa ma decisiva impone qualcosa di più, che vada al di là dei frettolosi stereotipi. Questa biografia, ricca anche di immagini, raccoglie le poche testimonianze edite e le moltissime inedite e sorprendenti - tratte da lettere, testimonianze e dal preziosissimo e finora sconosciuto diario del padre - sulla più misteriosa delle scrittrici italiane. -
Icone della legge
Mentre da ogni parte vengono a cadere i presupposti di ogni legge, il pensiero tende sempre più a concentrarsi, in ogni ambito, sulla legge stessa. Massimo Cacciari ha posto al centro di questo libro tale situazione paradossale e sfuggente, all'interno della quale tuttora viviamo. E, all'interno del nostro secolo, ha isolato, negli ambiti più diversi, alcuni casi esemplari di quell'ostinato cozzare contro la stessa parola: legge. Ma non si tratta qui di scoprire influenze nascoste o contatti. L'ambizione è ben più radicale: ogni volta si individuano sconcertanti isoformismi fra gesti di pensiero che appartengono a regioni lontane. E così anche repliche e opposizioni trasversali. -
Adelphiana. Pubblicazione permanente. Vol. 1
""'Adelphiana' è stata pensata per accogliere testi di ogni genere, origine, epoca, collegati da una certa congenialità e affinità, per adiacenza o per contrasto, che starà al lettore scoprire. Suo precedente è il numero unico di un'ipotetica rivista dello stesso titolo apparsa nel 1971. 'Adelphiana' sarà, secondo la formula di Lautréamont, una 'pubblicazione permanente' - priva di scadenze fisse e temi obbligati. Uno dei suoi intenti è quello di offrire un ventaglio di possibilità che ci piacerebbe fosse congeniale a un lettore curioso di tutto."" (dalla presentazione) -
Il piacere di scoprire
All'indomani del disastro dello Space Shuttle Challenger, nel 1986, il presidente degli Stati Uniti istituì una commissione governativa incaricata di far luce sulle cause della tragica esplosione. A farne parte fu chiamato anche Richard Feynman, e furono in molti a chiedersi quale apporto potesse dare, fra ingegneri, astronauti e tecnici aerospaziali, un sia pur celebre fisico teorico. Ma fu proprio Feynman a dimostrare, fra lo sbalordimento generale, che l'incidente era stato causato da una semplice guarnizione di gomma. La relazione che presentò figura in questo libro che raccoglie saggi di diverso argomento: dalla sociologia della scienza alla struttura dei calcolatori, dalla pedagogia al rapporto tra scienze e religione. -
Fuoco pallido
Il sessantunenne John Shade, professore al Worthsmith College dell'immaginaria cittadina americana di New Wye, sta ultimando un poema in cui i ricordi d'infanzia si mescolano a interrogativi metafisici sull'""osceno, inammissibile abisso"" della morte, che incombe ossessivamente sul poeta dopo che la giovane figlia si è uccisa gettandosi in un lago. Tuttavia Shade sigla gli ultimi versi del poema con un'ironica ma serena dichiarazione di fiducia: si vive in qualche luogo anche dopo la fine, e l'armonia dell'arte ne costituisce la tacita promessa. A questo punto nel quieto scenario di New Wye irrompe, inaspettata, proprio la morte: uno sconosciuto spara a Shade in strada, pochi istanti dopo che ha scritto il suo ultimo verso. -
L'adorabile Stendhal
Come appare evidente da questi scritti, qui per la prima volta radunati, Sciascia aveva per Stendhal un'ammirazione appassionata e intima, imparagonabile a quella che nutriva per altri autori amati. E questo lo ha naturalmente indotto a studiarlo in tutte le giustapposizioni, le efflorescenze e le cristallizzazioni della sua scrittura, nel tentativo di coglierne le strutture e gli scatti psicologici più celati. E, come osserva Colesanti nel saggio contenuto nel volume, Sciascia ha indagato, con gusto poliziesco, ""i congegni, le 'finzioni', i trucchi anche, di cui quella scrittura è costruita"". -
Il piccolo hotel
In un piccolo hotel sulle rive del Lago Lemano uomini e donne di varie nazionalità trascinano pigramente la propria vita - nell'attesa che il mondo uscito dalla seconda guerra mondiale acquisti tratti meglio definiti. Nella neutralità spaziotemporale dell'amena località, nella nitida impersonalità dell'albergo gli ospiti si avvicendano, vagano sospesi: lontani dai loro paesi d'origine e dai milieu cui appartengono, hanno perso lo scintillio del trucco di scena e si lasciano osservare nella loro verità, sconcertante, paradossale, e senza censure. Bastano così poche pagine perché l'idillio si incrini e ci si senta risucchiati dal movimento sfrenato di una giostra di personaggi cinici, di affaristi e scrocconi grotteschi, di donne melanconiche e malmaritate e uomini gretti o pazzi o solo inguaribilmente tristi. E il piccolo hotel di Madame Bonnard - che con equanimità e saggezza ci racconta la storia di ognuno di loro - ci appare di volta in volta un'esilarante gabbia di matti o il rifugio di chi a casa propria non vuole o non può tornare. -
Succubi e supplizi
Concepito nei primi mesi del 1946 nel manicomio di Rodez, dove l'autore era rinchiuso già da tre anni, questo lavoro fu dettato a una segretaria fra il novembre di quell'anno e i primi mesi del 1947, quando riuscì a lasciare il manicomio. Il testo, rifiutato dall'editore Broder, vide la luce solo nel 1978, pubblicato da Gallimard. Risultato di una stesura stratificata, di cui il volume dà interamente conto, tra pagine autografe, dettatura, lettere e precisazioni, è una sorta di stenografia in cui psiche e corpo si insidiano e si sopraffanno. Sono questi i testi fondatori della ""scrittura vocale"" di Artaud: la parola agisce sui sensi del lettore e compone la scena di quel Teatro della crudeltà che il poeta ha sempre sognato di mettere in scena.