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Zero rifiuti. La guida pratica per avvicinarsi a uno stile di vit...
Come fare e da cosa iniziare per vivere a Zero rifiuti senza stress ma con grandi risultati. Ridurre i rifiuti e gli sprechi, eliminare i materiali non riciclabili, dare una nuova vita agli oggetti... non sono vezzi né una moda, sono un passo indispensabile per garantire la sopravvivenza del nostro pianeta, e quindi anche la nostra. Dopo anni di usa-e-getta indiscriminato, è il momento di eliminare quanto più possibile le materie plastiche o monouso dalla nostra vita quotidiana, di trovare soluzioni antispreco e riciclare quando possibile. Ricco di informazioni e idee, e con progetti tutti da copiare, questo manuale insegna in modo facile, informale e spiritoso come passare dalle parole ai fatti, suggerendo atteggiamenti e piccoli gesti da mettere in atto ciascuno per quanto e come può. Per contribuire anche noi a fare la differenza. Alla fine del volume troverete alcune pagine sulle quali appuntare i vostri buoni propositi o le buone idee viste in giro e assolutamente da copiare. -
Saggio sull'intelletto umano. Testo inglese a fronte
Pubblicato per la prima volta nel 1690, ""Saggio sull'intelletto umano"" è il capolavoro lockiano. Si tratta della prima grande opera moderna sulle capacità, le funzioni e i limiti dell'intelletto umano e ha inaugurato il fecondo filone di ricerche filosofiche culminato nelle tre ""Critiche"" kantiane. Obiettivo principale è quello di definire i limiti entro i quali l'intelletto può e deve muoversi e oltre i quali non deve spingersi. Il ""Saggio"" è tradotto sulla base della quarta edizione del 1700, l'ultima curata personalmente da Locke. -
Contro gli Accademici. Testo latino a fronte
Scritto da un Agostino trentaduenne all'indomani della conversione, il ""Contra Academicos"" è un dialogo filosofico in tre libri, basato sulle conversazioni realmente avvenute a Cassiciaco nell'autunno del 386. Il problema discusso nel I libro è il rapporto tra felicità e verità: per il giovane Licenzio all'uomo basta cercare la verità per essere felice; per il suo compagno Trigenzio, al contrario, occorre trovarla. Nel II e nel III libro Agostino in persona discute con l'amico Alipio, il quale sostiene il punto di vista degli Accademici ""nuovi"", secondo cui l'uomo non può ottenere conoscenze certe nel campo della filosofia. Con una serie di argomentazioni, Agostino cerca di mostrare che, invece, la verità è conoscibile con certezza. -
Contro i cristiani. Testo latino, greco e tedesco a fronte. Ediz....
Verso la fine del III secolo, al tempo di Diocleziano, il filosofo neoplatonico Porfirio scrisse un trattato ""Contro i Cristiani"" in cui prendeva di mira la nuova fede con un accurato esame storico, filologico, filosofico e teologico dell'Antico e del Nuovo Testamento. Già nel secolo precedente, al tempo di Marco Aurelio, il medioplatonico Gelso aveva scritto un'analoga opera anticristiana, per dimostrare che Gesù Cristo non può essere né il Logos dei filosofi greci né il Messia dei profeti ebrei, una tesi poi confutata da Origene di Alessandria. Porfirio non si limitò a riprendere gli argomenti di Gelso, ma si preoccupò di andare oltre e di rispondere a Origene sia sulla possibilità di conciliare la filosofia greca con il cristianesimo, sia sulla correttezza dell'uso ermeneutico dell'allegoria per interpretare le Scritture. L'opera fu proscritta da Costantino poco prima del Concilio di Nicea (325 d.C.), e definitivamente data alla fiamme in ogni sua copia nel 448 d.C. per ordine congiunto di Teodosio II e Valentiniano III, i due nipoti di Teodosio che regnavano rispettivamente sull'Impero d'Oriente e d'Occidente. Se ne persero così le tracce. Nel 1916, il teologo tedesco Adolf von Harnack ne raccolse i frammenti superstiti, attingendo ai Padri della Chiesa che si cimentarono in confutazioni delle tesi porfiriane (in particolare Eusebio di Cesarea, Macario di Magnesia, Girolamo e Agostino), e nei decenni successivi furono scoperti ulteriori frammenti in altri autori e in nuovi papiri. -
Lo sguardo fuori dagli schemi
Senza alcun faro e senza un porto, è questa l'unica certezza che sembra dare la ""crisi"" in corso. Tn molti affiora una consapevolezza: non è più possibile rispecchiarsi in valori, miti, ideali o quant'altro è esteriore, e dunque estraneo, a se stessi. E tempo di risvegliare e alimentare qualcosa che giace assopito dentro di noi: proprio ""Trova la tua voce interiore"" è il leitmotiv di questo libro di Osho che si impone per la lucidità con cui affronta i fattori che sono alla base del disorientamento individuale e collettivo. TI libro diventa quindi un percorso di uscita dalla caverna di impotenza nella quale si tende a rintanarsi quando la situazione risulta ingestibile; ciascuno dei quindici capitoli viene proposto come una soglia distinta, in grado di far trapelare la luce della propria comprensione e permettere così di rafforzare il senso del proprio essere al mondo, al di là di qualsiasi condizionamento o costrizione. -
Storia della filosofia greca e romana
In un unico volume, la Storia della filosofia greca e romana di Giovanni Reale: il grande antichista vi ha lavorato per quattro decenni, a partire dagli anni sessanta del secolo scorso.rnrn""Anche in questo i Greci sono stati e restano maestri: si è filosofi solo se e finché si è totalmente liberi, ossia solo se e finché, in assoluta libertà, si contempla o si cerca il vero come tale, senza ulteriori ragioni predeterminanti. Conoscendo in modo disinteressato, l'uomo si accosta alla verità, e in questa maniera realizza la sua natura razionale al più alto grado, e di conseguenza raggiunge la felicità.""rnrnQuesto volume intende rendere omaggio al fondatore della fortunata collana del Pensiero Occidentale, riprendendo integralmente – con una rinnovata bibliografia – i dieci volumi editi da Bompiani nel 2004, che a loro volta aggiornavano i cinque editi da Vita e Pensiero nel 1975-80. Il tema di fondo è il ""logos"", la capacità di affrontare il mondo in maniera razionale, che distingue la filosofia da ogni altra forma di sapere. Giovanni Reale ritrova le prime tracce di razionalità nei testi orfici, per poi proseguire in un'appassionata ricerca che da Esiodo attraversa più di mille anni. Il punto finale è il decreto di Giustiniano, con cui nel 529 vengono chiuse tutte le scuole dell'Impero guidate da docenti pagani. Tale conclusione è anche testimone dell'ormai consolidata nuova visione del mondo, che ha visto fondersi la novità del Cristianesimo con la tradizione filosofica. Un termine segnato da quelli che per Reale sono i due momenti fondamentali del pensiero umano, la seconda e la terza navigazione. Platone usa questa metafora spiegando come dopo l'uso dei remi nel navigare si rendano necessarie le vele, figura del guardare oltre la realtà sensibile. Giovanni Reale propone anche una ""terza navigazione"", quella della fede, non presente nella filosofia greca e romana, ma da questa preparata. È il programma di una vita, della sua personale vita, che spiega anche il tono appassionato con cui è scritto questo libro, testimone di una ricerca che supera l'anonimato e la freddezza dell'accademia. -
Saggi
I ""Saggi"" di Montaigne non sono un breviario di saggezza ben temperata, un prontuario di morale salutifera, ma lo specchio delle paure e delle difese di un essere che si scopre frammentario e diversificato. È infatti Montaigne stesso il soggetto di questo libro: soggetto mutevole, di cui appunto non l'essere si può descrivere, ma solo il passaggio, e un passaggio ""di giorno in giorno, di minuto in minuto"", adattando la descrizione al momento. Con alcuni secoli di anticipo sulle ricerche della psicologia, Montaigne sperimenta come la personalità sia un aggregato provvisorio, incomprensibile e affascinante, di soggetti istantanei, un mosaico di io che variano secondo le contingenze. Non per nulla i ""Saggi"" sono un'opera in divenire, in continua trasformazione. I due libri consegnati al tipografo per la prima volta nel 1580 (e ristampati con alcune aggiunte nel 1582), nella successiva edizione del 1588 si trovano accresciuti d'un terzo libro, non solo, ma intarsiati di più di seicento addizioni: via via che l'io muta - senza peraltro rinnegare la sua forma precedente - l'opera, sosia dell'io, dovrà mimarne le metamorfosi. In edizione tascabile la nuova traduzione di Fausta Garavini, condotta sul testo stabilito da André Tournon e con un ricco apparato di commento, che fanno di questo volume un contributoper apprezzare la modernità della scrittura dei ""Saggi"". -
Schottenfreude. Nuove parole tedesche per la condizione umana
Leggere parole tedesche, talvolta lunghe come treni, e trovare la cosa divertente. Sembrerebbe impossibile, eppure Ben Schott riesce nell'impresa. Chi conosce un po' la lingua tedesca lo sa: per formare parole nuove se ne uniscono di esistenti. ""Zeitgeist"", per esempio, è lo spirito (""Geist"") del tempo (""Zeit""). E con questo meccanismo semplice ma infernale Schott conia nell'unica lingua al mondo capace di farlo parole indispensabili come Sonntagsleerung (la depressione della domenica pomeriggio), e molte altre, dando vita a una sarabanda di vocaboli capaci di illuminare fatti ed emozioni che riguardano tutti i lettori, conoscitori del tedesco o no. -
Mathematikós. Testo greco a fronte
Il filo rosso che collega gli scritti raccolti in questo volume è la scienza matematica. Porfirio utilizza l'isagoge o introduzione, genere letterario che serve a iniziare i suoi allievi a un'opera del matematico alessandrino Claudio Tolemeo dal titolo ''Tetrabiblos o Quadripartitum'', cioè un trattato in quattro libri che spiega gli effetti prodotti dai corpi celesti sulla Terra. E, giacché lo scritto di Tolemeo si presenta in più punti oscuro per la complessità degli argomenti trattati, Porfirio scrive l'introduzione al ''Trattato sugli effetti prodotti dalle stelle'' per chiarire ai suoi discepoli, o ai neofiti, gli argomenti e i passaggi considerati di più difficile comprensione.rnL'opera - qui tradotta per la prima volta in italiano - pervenuta in modo parziale e corredata degli scolî di Demofilo, un dotto bizantino attivo intorno al X secolo, chiarisce alcuni argomenti quali le figure che i pianeti assumono in cielo e il conseguente influsso che hanno sulle realtà materiali, l'importanza della luce negli effetti prodotti tra le stelle e la realtà terrestre, i calcoli matematici per computare un oroscopo, il ruolo dei segni zodiacali e il potere che essi hanno su particolari punti del corpo umano. In quest'opera Porfirio espone numerosi argomenti provenienti dalla tradizione astrologica caldea, egizia e greca, e li confronta in modo critico con il pensiero di Tolemeo, apportando a sua volta importanti innovazioni.rnGli altri scritti raccolti all'interno di questo volume trattano alcune testimonianze e frammenti su opere di aritmetica e geometria. Sugli studi di aritmetica rimangono solo poche testimonianze, mentre sulla geometria rimangono cinque frammenti, in cui Porfirio, esponendo alcuni enunciati di Euclide, ne riporta le dimostrazioni geometriche. -
Carrie
Torna il primo romanzo del maestro del terrore che ha ispirato due film: il primo del 1976, per la regia di Brian De Palma, con Sissy Spacek; il secondo di Kimberly Peirce, nel 2013, con Julianne Moore nel ruolo della madre della protagonista.rnrn«Un maestro della narrazione» – The Los Angeles Timesrnrn«Vi metterà di certo i brividi» – The New York Timesrnrn«Stephen King ha creato un genere limitandosi a mettere persone qualunque nelle situazioni più terrificanti. È l'unico autore che possa rendere l'improbabile talmente spaventoso da farvi sentire obbligati a controllare di aver chiuso la porta di casa» – The Boston Globernrn""Cos'è successo dopo?""""Dopo? Be', dopo a Chamberlain è arrivato il demonio.""rnrnCarrie è un'adolescente presa di mira dai compagni, ma ha un dono. Può muovere gli oggetti con il potere della mente. Le porte si chiudono. Le candele si spengono. Un potere che è anche una condanna. E quando, inaspettato, arriva un atto di gentilezza da una delle sue compagne di classe, un'occasione di normalità in una vita molto diversa da quella dei suoi coetanei, Carrie spera finalmente in un cambiamento. Ma ecco che il sogno si trasforma in un incubo, quello che sembrava un dono diventa un'arma di sangue e distruzione che nessuno potrà mai dimenticare. -
Una vita senza fine
Un romanzo dissacrante e allo stesso tempo un impietoso ritratto di una generazione e un minuzioso reportage sulle ricerche che indagano i processi di invecchiamento. Perché, come diceva Woody Allen, «non ho paura della morte, ma quando arriverà preferirei non esserci».rn«Con tono scanzonato e ironico, Frédéric Beigbeder parte alla ricerca dell'eterna giovinezza nel nuovo romanzo Una vita senza fine, descrivendo il SuperUomo che la scienza sta cominciando a immaginare, tra cellule riprogrammate in staminali, esoscheletri motorizzati in titanio, organi di maiali umanizzati, trapianti del Dna di pipistrelli per visione notturna, microprocessori cerebrali» - Anais Ginori, Il VenerdìrnrnrnDottor Buganim, accetterebbe di ricevermi per rinviare la mia morte? Il mio budget è adeguato. A questo proposito, mi piacerebbe sapere: quanto costa la vita eterna? Sia così cortese da mandarmi un preventivo di immortalità per posta. All the Best.rnrnFrédéric, due figlie e una brillante carriera di presentatore su YouTube, varca la soglia dei cinquant'anni e comincia a notare alcuni inquietanti segni di cedimento: ormai non si gira più a guardare le ragazze per strada per paura del torcicollo, gli occorrono almeno tre giorni per riprendersi da una notte alcolica, il nipotino dodicenne lo straccia a tennis. Il suo cervello sembra molto più giovane del corpo e il pensiero della morte comincia a farsi ossessivo. Così Frédéric si accosta alle più recenti scoperte scientifiche sul ringiovanimento cellulare, viaggiando da Parigi a Israele, tra grandi luminari, cibi antiossidanti e improbabili cure detox, alla disperata ricerca dell'immortalità. -
Manuale di retorica
A trent'anni dalla prima edizione del 1988 torna in libreria il manuale più completo e letto sulla retorica, uno strumento imprescindibile non solo per studiosi ma per chiunque abbia a cuore la lingua e la scrittura. Così lo presentava Maria Corti: «Grande è oggi l'importanza di un manuale di retorica. Una prima ragione, e già basterebbe, è la mancanza nella nostra cultura dell'oggetto stesso in questione. Bice Mortara Garavelli, che ha come pochi le carte in regola per tale impresa, ha saputo contemperare il punto di vista diacronico o storico con quello sincronico o contemporaneo: se da un lato è indispensabile conoscere quanto della retorica antica è passato alla odierna, dall'altro lato la panoramica dell'ultimo trentennio, con le stimolanti teorie dell'argomentazione, le nuove tecniche della persuasione e i vari aspetti di disciplina scientifica assunti dalla retorica, offre un insieme di strumenti indispensabili a regolare il gioco comunicativo fra gli uomini e a illuminare il passaggio da un'intuizione a un coagulo di parole o segni di scrittura.» -
Alpha. Viaggio punk nel mondo dell'endurance
Alla soglia dei quaranta, Simone Sarasso prende una decisione drastica e definitiva: dà un taglio alle dipendenze e si mette a correre. Certo, può sembrare la classica crisi di mezza età che colpisce tanti uomini, ma in realtà è molto di più: è il racconto di una rivoluzione totale, profonda e irreversibile. A innescare il cambiamento è un articolo di giornale sull'Ironman - la forma estrema del triathlon -, che sta conquistando migliaia di appassionati e sembra essere diventato lo status symbol della classe dirigente. Ma cosa spinge una persona a nuotare per quasi quattro chilometri, pedalare per altri centottanta e poi, alla fine, trovare la forza di correre una maratona? Per cercare di rispondere a questa domanda, l'autore ci trascina in un incredibile viaggio esperienziale nel mondo degli sport di fatica, che lo porta a incontrare e intervistare decine di atlete, atleti e preparatori italiani. Sarasso li segue per migliaia di chilometri, lungo percorsi impervi e talvolta dissestati- dalle spiagge romagnole al Monte Bianco, dal Tor des Géants al mitico Ironman di Kona -, cercando di dare un nome alla luce che vede brillare nei loro occhi. È voglia di sfidarsi? Smania di sfoggiare una medaglia? Masochismo? Con questi interrogativi in testa, l'autore continua a viaggiare, a perdersi e ritrovarsi, a conoscere e conoscersi, finché non arriva a calpestare di persona l'asfalto dell'ultramaratona più famosa d'Italia, la leggendaria 100 km del Passatore. -
Il pianoro delle ginestre
Fin dall'adolescenza Pietro Battaglia sogna di diventare aviatore. Porterà sul petto le ali d'argento di ufficiale pilota, conoscerà la guerra e i mille volti dell'amore: quello tenero di Bianca, quello angoscioso per Grazia, quello passionale per Elgisa. Ma solo ripensando a un pianoro di ginestre, potrà costruire la sua vita accanto all'unica donna veramente amata. -
Gli amanti di Brera. I delitti del casello. Vol. 7
Ai primi freddi dell'autunno, tra le foglie dei ginkgo biloba che ingialliscono lungo i viali dell'orto botanico di Milano, viene denunciata la scomparsa di una donna. Si tratta di Viviana, un'affascinante professoressa di inglese, che sparisce in compagnia di un suo giovane studente. La stampa si scaglia subito contro la bella quarantenne, soprannominandola Giglio nero, e le prime pagine dei giornali gridano allo scandalo. La fidanzata del ragazzo, invece, ne approfitta per versare le sue lacrime passando da un programma televisivo all'altro. Ma la fuga dei due amanti misteriosi riguarda da vicino anche le Miss Marple del Giambellino, Libera e la madre Iole, che si mettono sulle tracce della coppia. È uno dei corteggiatori della fioraia milanese, il cuoco Furio, a chiedere il loro intervento, perché teme che Viviana - a cui sembra essere molto (troppo?) legato - sia rimasta vittima di uno stalker. In effetti, le donne scoprono di non essere le sole a seguire di nascosto lo strano duo, e cominciano a intravedere un intrigo ben diverso dalla fuga romantica. Per Libera saranno giornate di frenetici pedinamenti tra Milano, il lago di Como e i colli di Roma, con il pensiero rivolto a un'altra ricerca - quella di un rapinatore che potrebbe essere suo padre - e il cuore appesantito da un interrogativo che non la fa dormire: le sue indagini metteranno in crisi la storia appena nata con Gabriele? Dopo tanto tempo e tanta attesa, è davvero lui l'uomo che stava aspettando? -
La magia dell'amore
Dopo ""L'arte della magia"", Phyllis Curott divide ancora una volta con le lettrici le proprie esperienze di vita, finalizzate qui alla magia più grande: l'amore. Un libro per tutte le donne che hanno sognato il principe azzurro e hanno avuto il cuore spezzato, leggendolo potranno trovare il gli strumenti per attrarre l'anima gemella. -
Il quarto Vangelo. Racconti di un mistico ebraico
In quest'opera l'autore cerca di liberare il Vangelo di Giovanni dalle credenze che lo imprigionano, dimostrando che il quarto Vangelo, frainteso dagli estensori dei credo del IV secolo come fosse storia in senso letterale, è di fatto una rielaborazione letteraria e interpretativa degli eventi della vita di Gesù mediante personaggi fittizi, da Nicodemo e Lazzaro al ""discepolo amato"". Libro profondamente ebraico, il quarto Vangelo fu ideato per collocare Gesù dapprima nel contesto delle Scritture ebraiche, poi negli schemi del culto sinagogale, e per consentirgli infine di essere visto attraverso le lenti di una forma popolare di misticismo ebraico del primo secolo. Il risultato di questo avvincente studio non è solo di recuperare il messaggio originale del quarto Vangelo, ma anche di aprire la strada a una nuova e attuale comprensione della fede cristiana. -
Filosofia dell'espressione
La Filosofia dell’espressione di Giorgio Colli è un saggio teoretico che si azzarda a ripensare ex novo alcuni temi essenziali della metafisica, situandosi in posizione di evidente rottura e incompatibilità con le correnti dominanti della filosofia contemporanea. Qui la prospettiva privilegiata è quella della conoscenza, ma non certo in rapporto alle preoccupazioni epistemologiche dell’età moderna: piuttosto siamo di fronte a un tentativo di risalire all’indietro il corso involutivo della storia, con gesto di sovrana inattualità, per tornare ai termini del primo pensiero greco. La parola-guida espressione viene qui intesa in senso metafisico, come ‘la sostanza del mondo’, che rimanda ad altro, senza che questo altro possa essere nominato. Nel suo aspetto perennemente duplice di giuoco e di violenza il mondo si articola davanti a noi, sullo schermo illusionistico della rappresentazione, in serie espressive variamente complesse, che si allontanano sempre più dall’immediato e sempre più cercano di recuperarlo. A seguire l’intrico di questi rapporti in cui la ragione costruisce il mondo, trasformandosi, non verrà certo di pensare alla ragione strumentalizzata del pensiero moderno, ma piuttosto al senso greco del logos, quale traspare nelle enigmatiche formule dei Presocratici o ancora nella immensa summa aristotelica, nel cui alveo confluisce l’intero pensiero greco. E di fatto è soprattutto in riferimento ad Aristotele, in continuo dialogo e contrasto con le sue enunciazioni, che Giorgio Colli ha concepito la parte centrale di quest’opera, dove si dipana una elaboratissima teoria delle categorie e della deduzione. -
I racconti delle fate
Nel 1875, sei anni prima di scrivere Pinocchio, Collodi accetta dall’editore Paggi di Firenze un incarico che dapprima lo incuriosisce e lo attrae e alla fine lo appassiona: quello di tradurre dal francese le fiabe di Charles Perrault, l’insuperato maestro di un genere che tra il Sei e il Settecento toccò il suo apice alla Corte del Re Sole, lasciandoci quei capolavori della letteratura infantile che sono ancora oggi il patrimonio fantastico di bambini e adulti, da Cappuccetto Rosso alla Bella addormentata nel bosco, da Cenerentola a Barba-blu, al Gatto con gli stivali. A queste fiabe Collodi ne aggiunse altre delle maggiori favoleggiatrici francesi del Sei-Settecento, Madame d’Aulnoy e Madame Le Prince de Beaumont, scrittrici di raffinata eleganza e delicata sapienza psicologica. Egli però non si limita a tradurre con impareggiabile aderenza: spesso il suo istinto narrativo lo porta a colorire e vivificare il linguaggio un po’ inamidato degli originali, mettendovi tocchi di arguzia toscana e di spontaneità popolaresca. E la Corte di Versailles si trasferisce così, con il suo seguito luminoso, in una Toscana granducale e umile. I racconti delle fate ebbero immediato successo e segnarono una svolta nella vita dell’autore, avvicinandolo a un genere che doveva renderlo immortale. Essi vengono qui riprodotti integralmente, con le illustrazioni di Doré, e offrono almeno due motivi di grande fascino: ci restituiscono in una lingua viva, comunicativa, parlata, i vertici della favolistica europea e sono al tempo stesso una anticipazione felicissima – sul piano del talento linguistico e inventivo – della creazione di Pinocchio. -
Il linguaggio dei sentimenti
Marcel Granet e Marcel Mauss, due maestri della ricerca antropologica del nostro tempo, hanno lasciato un insegnamento oggi estremamente attuale. Dopo che l’ondata dello strutturalismo aiutò a rimettere in luce l’opera iniziatrice di questi due studiosi, oggi appaiono ancora più chiari molti temi che nei loro studi andavano, già allora, oltre lo strutturalismo. In questo e in altri vi è, di fatto, una singolare concordanza di atteggiamento e di procedimento fra Mauss e Granet, anche se il primo dedicò i suoi lavori a una sorta di etnografia generale ‘per campioni’, spaziante dalla Polinesia all’Africa e alla Grecia antica, mentre il secondo si dedicò sempre ed esclusivamente allo studio della civiltà cinese. In questo volume sono stati raccolti alcuni saggi fondamentali di Granet e di Mauss, che sembrano idealmente proseguirsi l’un l’altro e intrecciarsi intorno a problemi affini, al cui centro è il linguaggio dei sentimenti. È questo, infatti, uno dei terreni in gran parte incogniti che Granet e Mauss hanno analizzato con portentosa acutezza: dallo studio di Mauss sull’Espressione obbligatoria dei sentimenti a quello di Granet sul Linguaggio del dolore, alle mirabili divagazioni di Mauss sul tema dono-veleno e sul potlatch, in rapporto a fatti tanto diversi quanto il suicidio e la circolazione della moneta, fino alle grandi ricerche di Granet sul modo di rappresentarsi la nascita e la morte nella Cina antica. La somma di questi saggi densissimi dovrebbe dare l’impressione non solo di una riscoperta di studi ormai classici, quanto di una prospettiva apertissima su una futura antropologia che prenda veramente alla lettera la famosa esigenza metodologica di considerare i fatti sociali come fatti totali. I saggi che compongono Il linguaggio dei sentimenti sono apparsi su rivista tra il 1911 e il 1928.