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Le poesie di Ricardo Reis. Testo portoghese a fronte
Ricardo Reis, che si ispira all'Orazio delle Odi, è un epicureo malinconico che cerca, finché non terminerà, se mai terminerà, il dominio dei barbari (cioè dei cristiani) l'illusione della libertà e della felicità tenendosi lontano da ogni eccesso nel dolore e nel piacere. Crede davvero agli antichi dèi greci, pur riconoscendo Cristo come Dio in più. Aspira all'equilibrio, al dominio delle passioni, alla serena accettazione del destino, cose che mancano del tutto in Pessoa uomo e poeta, e che anche in Reis sono minacciate dal pensiero del fato, della vecchiaia e della morte inesorabili. Ma è soprattutto uno straordinario poeta: secondo la definizione di Pessoa, ""un Orazio greco che scrive in portoghese"". -
Mestiere. Poesie 1921-1922. Testo russo a fronte
Apparso a Berlino nel 1923 ""Mestiere"" raccoglie le centoquattro poesie scritte da Marina Cvetaeva dall'aprile del 1921 all'aprile del 1922, un anno particolarmente tragico per la Russia post-rivoluzionaria, a causa della carestia e della sempre più brutale guerra civile; e un anno particolarmente duro per la scrittrice, che già aveva perduto la figlia Irina, morta di stenti in un orfanotrofio nel febbraio del 1920, e con il marito Sergej Efron irraggiungibile, arruolato nelle file dei Bianchi, l'armata volontaria filo-zarista: un lunghissimo anno che doveva terminare con la partenza per l'esilio, nel maggio del 1922. Di fronte allo sfascio del suo mondo simboleggiato anche dalla morte, il 7 agosto del 1921, di Aleksandr Blok, il grande e amatissimo poeta che più di ogni altro influì sulla generazione della Cvetaeva -, sembra quasi titanica l'impresa di questa imponente raccolta; ma Marina lotta con tenacia, accanitamente, per la sopravvivenza della propria voce, ed è forse proprio questo istinto di conservazione lirica a celarsi sotto un titolo che potrebbe sembrare a prima vista freddo, o richiamare addirittura qualcosa di artificioso, così alieno invece dallo spirito di questa grande scrittrice. Il mestiere di poeta è, in realtà, per Marina la sua ancora di salvezza, e insieme la sua vita più vera; e valgano, a sgombrare ogni equivoco, le parole della scrittrice, in una lettera a Aleksandr Bachrach del 9 giugno del 1923: ""Di che Mestiere si tratta? Di quello lirico..."" -
Ode al vino e altre odi elementari. Testo spagnolo a fronte
Quella delle ""Odi elementari"" è una poesia all'insegna delle cose che circondano l'uomo, cose anche minuscole, ma sempre essenziali al punto che, vivendo con esse, il nostro sguardo sembra non rendersi conto del loro insostituibile valore. In questa selezione compaiono alcuni inseparabili compagni della nostra cucina: il pane, la patata, il pomodoro, la cipolla, il carciofo, la castagna, il miele, l'olio, il limone, la mela, la prugna, il cocomero. Di ciascuno di essi il poeta esalta l'unicità e la bellezza e li fa rivivivere alla luce malinconica della propria infanzia e adolescenza, dal primo indimenticabile incontro con le cose. -
Il parco giochi e altri racconti inediti
Tra gli autori più rappresentativi della letteratura mitteleuropea del Novecento, Franz Werfel resta forse il meno conosciuto, nonostante il grande, ancora recente successo di alcune sue opere come ""Una scrittura femminile azzurro pallido"". Praghese di nascita, come Rainer Maria Rilke e Franz Kafka, Werfel arrivò alla fama internazionale con ""I quaranta giorni del Mussa Dagh"", in quel fatidico 1933 che portò Hitler al potere, e che ebbe tra le conseguenze più immediate e disgustose i roghi dei libri che coinvolsero le opere di Werfel insieme con quelle di altri grandissimi scrittori come Stefan Zweig, Arthur Schnitzler, Max Brod, Bertolt Brecht e tantissimi altri non solo di lingua tedesca. Il presente volume raccoglie tutta una serie di racconti rimasti inediti o pubblicati su rivista, tutti mai prima d'ora tradotti in italiano. Sospesi tra realtà e mondo onirico, tra ricordi autobiografici e satira, questi racconti coprono l'intero arco della produzione narrativa di Werfel, dagli esordi espressionisti - ben esemplati dal duro racconto di apertura, ""Il gatto"", che Werfel non volle mai pubblicare - fino agli anni della maturità, quando la sua scrittura assume un tono più ""classico"" e disteso, senza peraltro mai rinunciare al profondo scandaglio psicologico dei personaggi, uno dei motivi principali della sua grandezza di scrittore. -
Pieni poteri-Plenos poderes
Uscita nel 1962, e cioè a soli tre anni dai Cento sonetti d’amore e due anni prima del monumentale Memoriale di Isla Negra, Pieni poteri è una raccolta molto composita, che da certi punti di vista costituisce una sorta di spartiacque tra il Neruda precedente e il Neruda a venire. Forse per questa ragione è rimasta una delle meno frequentate, anche dalla critica, delle opere di Neruda; tanto è vero che questa nostra edizione è la prima traduzione italiana in assoluto, a sessant’anni dunque dalla sua edizione originale. Si tratta di trentasei poesie di diversa ispirazione, che se da un lato si riallacciano alla ricchissima stagione delle Odi elementari, dall’altro già prefigurano quel ripiegamento interiore che si farà col tempo sempre più accentuato e che sarà al centro, oltre che del Memoriale, dei suoi ultimi capolavori, come Una casa nella sabbia e Fine del mondo. Come scrive Anna Fiore nella prefazione a questa sua traduzione: «Plenos poderes ci pone di fronte a un mondo in chiaroscuro, a forze opposte ma complementari, a facce diverse della medesima ambigua realtà di questa fase di passaggio e, in realtà, della vita intera. Le parole con cui Neruda chiude la raccolta – “In piena luce cammino nell’ombra” – dimostrano che, anche nell’ombra, non vuole rinunciare alla “piena luce” dei suoi versi. La raggiunta maturità gli permette di accettare le proprie contraddizioni e di restituircele, in una poesia nuova, inedita e a tratti sorprendente, ricca di sfumature, complessa e sfaccettata». -
Livio e Piero Castiglioni. Il progetto della luce
Il volume espone il percorso di ricerca di Livio Castiglioni, fondatore negli anni Trenta, con Caccia Dominioni e il fratello Pier Giacomo, del famoso studio di progettazione e design. Nel 1970 il figlio Piero Castiglioni inizia un lavoro di sperimentazione sul progetto della luce, che lo porterà a diventare un punto di riferimento internazionale in questo settore del design. Le collaborazioni in numerosi interventi espositivi e museali e la definizione di un linguaggio della luce come forma di interpretazione del progetto architettonico hanno prodotto una vasta famiglia di oggetti e sistemi di illuminazione: da ""Scintilla"", la lampada progettata con il padre Livio nel 1972, fino alle recenti collaborazioni con Fontana Arte e Guzzini. -
L' antico, la tradizione, il moderno. Da Arnolfo a Peruzzi, saggi...
Un profilo dell'architettura italiana del Rinascimento dalle sue origini sino al quarto decennio del Cinquecento. Il libro analizza opere e protagonisti dell'architettura rinascimentale privilegiando la formazione e lo sviluppo del linguaggio ""all'antica"", dai suoi precedenti medievali, attraverso Brunelleschi, Alberti e Bramante, sino a Baldassarre Peruzzi. I saggi raccolti nel volume sono riproposti corredati da note di aggiornamento dell'autore. -
Il male radicale in Kant
Da dove proviene il male?, si chiede Kant. Il male è radicale, è inscritto nell'uomo proprio in quanto libero. Una prospettiva con la quale la filosofia contemporanea non ha potuto esimersi dal fare i conti - si pensi alla dialettica tra radicalità e banalità del male come costante interrogazione nel pensiero di Hannah Arendt. Una domanda che Jaspers già aveva preso sul serio, rispondendo alla Arendt: ""questo male è banale, non il male"". Perché il male ha una natura così problematica da non potersi ridurre a opposizioni. La stessa radicalità di cui parla Kant non va intesa come un 'corpo estraneo' con cui giustificare la tensione fra caduta originaria e libero arbitrio dell'uomo. Jaspers si spinge oltre l'idea di libertà: il male è enigma e di esso si può dire solo dove non può avere fondamento. Non appartiene alla sensibilità - perché non siamo padroni delle nostre inclinazioni naturali - né alla ragione che è depositaria della legge morale. Il male, come figura del limite umano, in queste pagine pare persino dischiudere all'uomo la possibilità della 'grazia': essa non è forse anche guadagnata dall'uomo, e non solo gratuitamente 'data' da Dio? Una prospettiva che pone Jaspers nel solco del pensiero religioso liberale. -
L' anima e lo Stato. Hans Kelsen e Sigmund Freud
Svoltosi negli anni Venti del Novecento, il dialogo tra Hans Kelsen e Sigmund Freud costituisce un episodio tanto rilevante quanto poco nolo della storia del pensiero. In una Europa che sta vivendo il travagliato e fragile passaggio alla democrazia, il giurista della Dottrina pura del diritto e il padre della psicoanalisi si trovano a discutere la differenza tra massa e Stato, così come il ruolo del capo quale fattore coesivo dell'organizzazione sociale. Questo libro propone una lettura della controversia che mette al centro il rapporto, sempre eccentrico e mai perfettamente conciliabile, tra la dimensione soggettiva dell individuo e quella oggettiva dello Stato, nella convinzione che, seppure diversamente, tanto per Kelsen quanto per Freud sia possibile rinvenire proprio nella democrazia l'indicazione per una composizione politica di questa eterna tensione. -
Martin Heidegger. La verità sui Quaderni neri
""All'inizio del 2013 sono venuto a conoscenza di passi contenuti nei Quaderni neri che si riferiscono agli ebrei, all'ebraismo o, meglio, all'ebraismo mondiale. Mi fu subito chiaro che la pubblicazione di questi Quaderni avrebbe suscitato un grande dibattito internazionale. Già nella primavera di quell'anno ho pregato Friedrich-Wilhelm von Herrmann - l'ultimo assistente privato di mio nonno e, secondo una dedica di quest'ultimo, il 'principale collaboratore della Gesamtausgabe', in quanto profondo conoscitore del suo pensiero - di esprimere il suo punto di vista sui Quaderni neri nel loro complesso e, in particolare, sui passi riferiti agli ebrei ora al centro dell'attenzione pubblica. Nelle pubblicazioni sui Quaderni neri si sono diffuse rapidamente espressioni di grande effetto come 'antisemitismo onto-storico' oppure 'antisemitismo metafisico'. Ma c'è davvero dell'antisemitismo nel pensiero di Martin Heidegger? Von Herrmann propone qui la sua interpretazione ermeneutica e il suo collaboratore, Francesco Alfieri, conduce un'ampia analisi filologica dei volumi 94-97 della Gesamtausgabe, approdando a risultati sorprendenti che inaugurano una nuova prospettiva sui Quaderni neri"" (dalla Premessa di Arnulf Heidegger). -
I santi e san Francesco. Ediz. italiana e tedesca
Sono qui raccolti cinque saggi di Romano Guardini sulla figura e la santità di Francesco d'Assisi, composti in un periodo di risveglio dell'interesse per la spiritualità e la mistica, compreso tra gli anni '20 e '50 del secolo scorso. Guardini ritrae san Francesco, ne contestualizza la vita, descrive le peculiarità del paesaggio umbro e della città natale che per l'autore si manifestano nella sua stessa personalità: chiaro, ben definito, brillante, un profilo marcato dalla cosiddetta ""opposizione polare"", una continua oscillazione tra contrari, senza mai scivolare nella contraddittorietà (presenza/lontananza, semplicità/problematicità, città/natura). Una descrizione della figura di Francesco che guida alla riflessione sul concetto di ""santità"" e sulla sua metamorfosi nel tempo, fino all'epoca moderna, un'era ""alla fine"" che richiede una crescente responsabilità del cristiano. -
La bibbia dei filosofi. Il Grande Codice e il pensiero dell'occidente
«Questa indagine su La Bibbia dei filosofi intende accostare dieci passi biblici - cinque dell'Antico, cinque del Nuovo Testamento - riflettendo sui quali alcuni pensatori, appartenenti ad epoche diverse della tradizione filosofica occidentale, hanno elaborato pensieri tanto audaci, quanto fecondi di luci intellettuali e di stimoli etici e spirituali. Ovviamente il repertorio non è in alcun modo esaustivo: esso vorrebbe tuttavia mostrare come la Bibbia possa essere considerata anche quale Grande Codice ispirativo di alcune delle idee portanti, e certamente fra le più feconde, della filosofia elaborata nelle ""terre del tramonto"".» (dalla Presentazione) -
Rivelazione divina e genialità. Sulla differenza tra un genio e u...
Chi crea l'opera d'arte, l'uomo o Dio? In questo testo, tradotto sulla base dell'edizione critica danese, Kierkegaard si interroga sul rapporto, ambiguo e dialettico, tra apostolicità - l'essere un chiamato da Dio - e genialità - l'essere ispirato. Un dilemma sia esistenziale, vissuto in prima persona e sotteso all'intera opera kierkegaardiana, sia teoretico: l'essere apostolo in che modo è compatibile con l'essere un creatore in se stesso? È l'antinomia che riecheggia nella categoria di ""genialità apostolica"", l'aspirazione al carattere divino della creazione umana. -
Da kant a Hegel. Vol. 1: Dalla critica della ragione alla filosof...
Von Kant bis Hegel uscì in due volumi, nel 1921 e nel 1924 e venne poi ristampato nel 1961 e nel 1977. Si tratta di un classico per lo studio dell'Idealismo tedesco, un punto di riferimento per le ricerche successive e l'insegnamento della storia della filosofia moderna. Kroner esamina lo sviluppo dell'Idealismo da Kant a Hegel con metodo storico-critico, che significa, da una parte, evidenziare gli aspetti più significativi del pensiero degli autori presi in considerazione, dall'altra, mostrarne l'unitarietà all'interno del movimento filosofico, pur nelle specifiche differenze. Un approccio metodologico che gli consente di concentrarsi, con rigore e sorprendente padronanza della letteratura primaria e secondaria, esclusivamente sulle opere degli autori senza inutili digressioni, nella convinzione che la filosofia non può che essere speculazione: così mette in rilievo (primo volume) i contributi speculativi dei filosofi presi in considerazione (oltre a Kant, Fichte e il primo Schelling, anche Jacobi, Reinhold e Maimon), mostrandone limiti e meriti, e (secondo volume) quali di questi contributi Hegel sarà in grado di accogliere nel sistema, eliminandone gli aspetti negativi o unilaterali e portando così a compimento lo sviluppo dell'Idealismo classico tedesco. Nonostante la distanza che ci separa da Kroner - temporale e anche interpretativa, come può capitare ai grandi pensatori - la sua ricostruzione dell'idealismo rende quest'opera imprescindibile per chiunque voglia comprendere quell'incredibile stagione della filosofia tedesca dopo Kant. -
Le riduzioni gesuite del Paraguay. Missione, politica, conflitti
Con il termine Riduzioni ci si riferisce a quelle missioni che, tra l'inizio del XVII secolo e la seconda metà del successivo, i gesuiti avviarono in America latina, in un territorio impervio, incerto e lontano, oggi diviso tra Paraguay, Argentina e Brasile: un esperimento sostenuto dall'Impero spagnolo, il «cristianesimo felice» descritto dallo storico Ludovico A. Muratori, che si protrasse fino all'espulsione della Compagnia di Gesù nel 1767. Lo ""Stato gesuita dei Guaraní"", nato presso la popolazione indigena del Paraguay, ebbe valenza culturale, religiosa e politica: oltre alla civilizzazione e all'evangelizzazione del ""buon selvaggio"", le Riduzioni sorsero nella zona di maggior frizione tra Impero spagnolo e portoghese, con l'obiettivo di arginare l'espansione del secondo e ispanizzare un territorio tanto esteso. Seppur le più studiate siano quelle paraguaiane, altre sorsero in Bolivia e Perù, determinando la creazione dei confini degli Stati moderni e la diffusione delle lingue come la conosciamo oggi. In questo volume, l'autore prima ricostruisce la storia delle Riduzioni dalla loro fondazione fino alla disfatta, poi raccoglie e presenta al lettore le testimonianze di coloro che vissero tale esperienza, a partire dal tormentato viaggio per mare, dal continente europeo all'America, fino all'incontro/scontro con civiltà tanto lontane, geograficamente e culturalmente: protagonisti di questa storia i figli di Ignazio di Loyola, l'élite intellettuale del tempo, senza i quali le Riduzioni non sarebbero mai nate, e quegli indios ""semi-primitivi"", senza i quali non sarebbero mai divenute ciò che sono state -
La scoperta della storia delle religioni. Scienza delle religioni...
«Il libro di Hans G. Kippenberg costituisce un contributo fondamentale per comprendere la parte decisiva che lo studio della religione, assunta come chiave interpretativa dei processi di modernizzazione, ha recitato nell'opera e nel pensiero dei padri fondatori delle scienze umane, da Freud a Durkheim, da Weber a James. Quella religione che agli illumisti appariva ""superstizione"", un semplice relitto di un passato arcaico definitivamente superato, si rivelava invece ai loro occhi una ""realtà"" resistente e complessa. Indagarne la genesi e lo sviluppo divenne per la generazione di studiosi che, tra il 1850 e la fine della Grande Guerra, hanno gettato le basi della cultura del Novecento, una via d'accesso privilegiata per comprendere sia aspetti fondamentali dei processi di modernizzazione sia lo stesso mistero della natura umana e delle “leggi” che ne guidano la storia. Kippenberg presenta le varie fasi di questo complesso processo che doveva portare alla nascita della moderna Storia delle religioni. Nella sua brillante ricostruzione, le varie teorie si incarnano nella vita dei vari personaggi, dando così luogo a un affresco di storia delle idee popolato dagli autori presentati, allo scopo di comprendere meglio le motivazioni che li spinsero a consacrare la loro riflessione intellettuale ad una realtà che, a non pochi di loro, pareva un'illusione o un retaggio del passato. Il libro si rivolge a chiunque sia interessato alla ricostruzione della storia di questo importante settore di studi e a chiunque voglia comprendere le radici culturali del nostro presente.» (Giovanni Filoramo) -
La Rosa Bianca. Nuova ediz.
Nel novembre del '45 a Tubinga, in una Germania distrutta materialmente e spiritualmente alla fine della Seconda Guerra Mondiale, fu chiesto a Guardini di ricordare il gruppo di resistenza «La Rosa Bianca». Nel 1958 un'altra commemorazione gli fu affidata dall'Università di Monaco, dove i fratelli Scholl e i loro amici avevano studiato e maturato la scelta antinazista. Per la prima volta sono qui raccolti i due discorsi: non semplici orazioni accademiche, ma impegnate meditazioni sul senso di una esistenza cristiana di fronte alle situazioni-limite della vita politica. I giovani della «Rosa Bianca» divengono modello di quella che deve essere la concezione cristiana dell'azione politica: rispondere alla coscienza fino al «martirio» quando il potere, facendosi totalitario e assoluto, usurpa lo spazio della trascendenza e l'inalienabile libertà della persona. Un rischio che Guardini vede persistente nelle nostre società secolarizzate. -
Per una storia dell'Università Cattolica. Origni, momenti, figure
«Un aspetto della narrazione di Raponi che colpisce, e di cui il lettore potrà meglio rendersi conto nell'accostare direttamente i testi dell'autore, è l'equilibrio con cui della Cattolica esponeva la storia, così come del resto faceva per tutte le sue ricerche, fondandosi sempre su documenti e testimonianze sottoposti a meticoloso vaglio critico. Il rigore con cui Raponi attendeva alla sua professione di storico, e al quale anche in questi studi restava fedele, non deve però far pensare che avesse vissuto e vivesse l'esperienza della Cattolica in forma fredda e distaccata. In realtà, egli continuò a partecipare alla vita dell'ateneo non da spettatore esterno, ma con le proprie passioni e con i propri orientamenti, anche se evitò accuratamente che essi interferissero con la ricostruzione storica delle vicende cui aveva preso parte». (dall'Introduzione di Luciano Pazzaglia) -
Il gran rifiuto. Perché un papa si dimette. Nuova ediz.
A dieci anni dalla rinuncia al pontificato di Benedetto XVI e dopo la sua scomparsa, la nuova edizione rivista e ampliata del volume più discusso e più tradotto. Con nuova Introduzione e Postfazione. La rinuncia al pontificato da parte di Benedetto XVI - un fulmine a ciel sereno - ha reso effettiva una possibilità astrattamente prevista dal Codice di Diritto Canonico: un evento che nel corso della storia si era verificato soltanto molti secoli prima con Celestino V, l'unico papa legittimo a essersi volontariamente dimesso. Voci di dimissioni cominciarono di nuovo a circolare nella seconda metà del '900, a proposito di Pio XII, Paolo VI e Giovanni Paolo II. Qual è il futuro della Chiesa dopo il gesto di papa Ratzinger? Ancora oggi il dibattito accesissimo, tra conservatori e progressisti, sul destino della Chiesa, che investe lo stesso papato di Francesco, ruota attorno al significato da dare a quel “Gran rifiuto”. -
Idolatria
La riflessione di Schwarzschild sul divieto di idolatria – tema fondamentale per la fede e la prassi religiose del mondo ebraico – è un commento filosofico-rabbinico al precetto di non farsi alcuna immagine di Dio. È, però, anche un'applicazione di questo comando alla storia del sentimento religioso e della spiritualità, dal momento che farsi immagini costituisce un bisogno umano che, proprio perché tale, va sottomesso all'imperativo divino. Rinunciando a stigmatizzare le pur pericolose idolatrie del nostro mondo, Schwarzschild si concentra sulla “madre di tutte le idolatrie”, quella religiosa, perché è l'idolatria che pretende di non esserlo, quella che si smercia per veritas e vera religio. Nell'approccio di questo originale pensatore ebraico, idolatra è chiunque creda o pensi che si possa eliminare la cesura tra divino e umano, tra idealità e realtà. La proibizione dell'idolatria diventa, in questa prospettiva, la formula negativa con cui si tutela la primaria e più alta verità della rivelazione divina e della riflessione razionale umana: esiste un Dio uno e unico, nel quale l'unità numerica sfuma e si trascende nella sua dimensione morale.