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La ragazza del Bar Centrale
Stefano Da Rin è un ex poliziotto della Stradale costretto a un pensionamento anticipato da un grave infortunio sul lavoro. È un antieroe che decide di lasciare scorrere il tempo senza ulteriori scossoni andando ad abitare a Roggia, un borgo immerso tra i colli del Prosecco. Stefano impara l'arte delle vigne al mattino, la sera allena la locale squadra di calcio amatoriale, e di notte frequenta Silvia, la titolare del bar principale del paese. Una bolla perfetta all'interno della quale lasciare tutto immobile, in modo che la vita non possa riservare altre brutte sorprese. È qui che si spezza il corso naturale delle cose e che i fatti si ingarbugliano e il destino si mette di mezzo. -
Il tenore rossiniano. Primi interpreti, nuove voci
Forse non tutti sanno che Rossini ebbe due vite: fu dominatore incontrastato del panorama lirico internazionale fino all'età di 37 anni; ritiratosi dalla scena pubblica, rimase fino alla morte un punto di riferimento del mondo teatrale. O ancora, attraverso i secoli: fu musicista di successo in vita, forse come nessun altro; ritornò in voga nel Novecento, con la Rossini Renaissance di cui ancora oggi godiamo i frutti. Da questa duplice esistenza muove il saggio di Giorgio Appolonia, seguendo la trama delle prime interpretazioni rossiniane e l'ordito delle attuali. Uno studio sui generis, capace di accattivare il semplice curioso, di rispondere ai molti interrogativi del professionista, di fornire allo studioso dati indispensabili. -
Togliatti. La fabbrica della FIAT. Ediz. illustrata
«Cinquant'anni fa s'inaugurava nella città di Togliatti lo stabilimento realizzato dalla Fiat per la produzione delle Zhiguli. C'erano voluti quattro anni di lavoro e lo sforzo di migliaia di operai e tecnici italiani e sovietici. Claudio Giunta e Giovanna Silvia raccontano la storia nel volume Togliatti» - Il Sole 24 Orern«Una storia recuperata negli archivi del Novecento che, grazie alla bravura narrativa di Claudio Giunta, parla di quei tempi che sembrano sempre freddi e nebbiosi, quasi in bianco e nero, e della Togliatti di oggi, un posto delabré, ""dove niente è memorabile se quello che si cerca è la bellezza""» - Touring magazinernrnrn21 agosto 1964: muore Palmiro Togliatti. 28 agosto 1964: la città di Stavropol-sul-Volga, mille chilometri a sud-est di Mosca, viene ribattezzata ?Togliatti?. 22 aprile 1970: nel giorno del centesimo compleanno di Lenin, dall'AutoVAZ di Togliatti esce la prima automobile Zhigulì; nel 1976 gli esemplari prodotti saranno tre milioni: il grande balzo in avanti della motorizzazione sovietica. In mezzo, tra il 1966 e il 1970, c'è un'epopea italiana: perché a costruire il gigantesco impianto produttivo di Togliatti - una fabbrica grande il doppio di Mirafiori, in una città nata insieme alla fabbrica, tra inimmaginabili difficoltà e fatiche - furono tecnici e operai della Fiat, la Fiat di Vittorio Valletta e di Gianni Agnelli. Cinquant'anni dopo, Claudio Giunta e Giovanna Silva hanno viaggiato fra Torino e Togliatti per raccontare quella storia raccogliendo memorie familiari, ora comiche ora drammatiche, e ascoltando le voci - italiane e russe - di coloro che, giovani allora, parteciparono all'impresa. -
Black Med. Ediz. illustrata
Black Med ha origine dalle riflessioni teoriche sul 'Black Mediterranean' (Mediterraneo nero), in riferimento alle ricerche della studiosa Alessandra Di Maio. Invernomuto intercetta le traiettorie sonore che attraversano la complessa e stratificata area del Mediterraneo registrandone i continui movimenti e assecondando l'intreccio dei suoi accadimenti e delle sue narrazioni. Black Med è un progetto iniziato nel 2018, basato su un archivio di musica e oggetti sonori provenienti dalla proteiforme area del Mediterraneo, in continua evoluzione; la sua manifestazione principale è la piattaforma blackmed.invernomuto.info. L'archivio raccoglie brani che raccontano diverse storie e tracciati diasporici; la selezione è volutamente non-geografica e contiene voci e identità multiple. Questo libro è il risultato di un lungo e tentacolare viaggio nelle nicchie teoriche del progetto, raccoglie tutto ciò che ha nutrito la ricerca di Invernomuto fin dagli inizi del progetto e include un'ampia lista di contributi esterni. -
Anja, la segretaria di Dostoevskij
Proposto al Premio Strega 2020 da Claudio Strinati.rnrnVera Macchina del Tempo, questo romanzo sonda il mistero del legame profondo che si stabiliì tra Dostoevskij e Anja nel breve tempo della stesura del Giocatore, restituendoci, con una scrittura straordinariamente evocativa, atmosfere, clima, e persino odori e rumori della Pietroburgo del XIX secolo.rnrnPietroburgo 1866. Lo scrittore, quasi cinquantenne, Fedor Michajlovich Dostoevskij è afflitto dall'epilessia e reduce dall'aver firmato un contratto capestro col suo mefistofelico editore: si è impegnato a consegnare un nuovo romanzo nell'arco di un mese. In caso contrario perderà i diritti su tutte le sue opere passate e future. Consigliato dagli amici, si rivolge a una scuola di stenografia che gli mette a disposizione la migliore delle sue allieve: Anja Grigor'evna, una graziosa adolescente curiosa del mondo, che ha ereditato dal padre la passione per la letteratura. Fra i due, in ventisei giorni, nascerà un amore estremo a dispetto dello scandaloso divario di età. Anja rimarrà la fedele custode dell'opera di Dostoevskij fino alla propria morte, avvenuta trentasette anni dopo quella del marito.rnrnProposto al Premio Strega 2020 da Claudio Strinati: «Manfridi, con questo lavoro, tocca a parer mio un apice della sua parabola di autore teatrale, sceneggiatore cinematografico, poeta e narratore. E' il motivo per il quale ho ritenuto di avanzare la sua candidatura e ne illustro in poche parole le ragioni. Si può dire che in questo lavoro Manfridi abbia profuso sia tutto il suo invero vastissimo sapere sia la sua vieppiù sorprendente capacità di scrittura visionaria, multiforme, monumentale, in qualche modo costantemente ""sopra le righe"". Una capacità che lo ha già reso, e da tempo, un autore teatrale tra i più rimarchevoli, forse, del nostro Paese. Questo romanzo, in realtà, è leggibile anche come una sorta di opera para-teatrale dove il gigantismo della scrittura e l'intimismo della narrazione convergono in una sorta di paradossale cortocircuito espressivo che sembra raccogliere in maniera alquanto spiazzante e tutt'altro che pretestuosa il retaggio delle grandi avanguardie storiche italiane, dal Gruppo ‘63 al teatro di Carmelo Bene, fino alle lucide e stratosferiche geometrie di un Manganelli o un Arbasino. Manfridi, però, ha un suo stile a mio giudizio incomparabile con chiunque l'abbia preceduto su questa strada invero un po' rischiosa. Già il genere in cui Anja sembra andare a collocarsi appare anomalo e stralunato. Alla prima sembra trattarsi di un romanzo storico che racconta in modo filologicamente ineccepibile e con intensa partecipazione emotiva, la vicenda reale e ben documentata della creazione del romanzo Il Giocatore da parte di Dostoevskij. Oppresso dai debiti, da un contratto capestro con il suo editore, in preda a tremende turbe psichiche, Dostoevskij deve scrivere in meno di un mese un nuovo romanzo, altrimenti si vedrà togliere i diritti dei lavori precedenti e in corso, sprofondando nel disastro economico e morale. Assume allora una giovanissima e bravissima stenografa che lo aiuterà scrivere il libro entro la perentoria scadenza prevista. Da questo incontro nascerà un profondo amore tra il maturo scrittore e la ragazza che si rivela personalità formidabile... -
L'uomo di vetro
Questa storia si svolge tutta in una notte, dalla tarda sera sino alle luci dell’alba. L’ambientazione è la villa sul mare, presso Roma, di Gianni Cravero, già̀ Primo Ministro della Repubblica Italiana, a suo tempo travolto da un processo di collusione con la mafia da cui venne assolto grazie alla testimonianza di una sua ex amante. Il che, salvandolo dalla condanna, finì col precipitarlo in un inferno coniugale. Nella villa, con fare smarrito, si introducono Maurizio e Federica, una coppia di amici invitati a passare lì la notte per ragioni che si collegano alla giovane figlia del padrone di casa. ""L’uomo di vetro"" racconta la capacità spiazzante e manovriera di una diabolica intelligenza politica in grado di entrare nella pancia crassa di una nazione sempre più̀ incline a un progressivo degrado ideologico nell’incultura e nella barbarie. -
I misteri della Rue La Bruyère
Parigi, anno 2000. Viene scoperto nel cuore della città un appartamento disabitato da sessant’anni. L’interno lussuoso sembra rimasto intatto da oltre un secolo. Sulle pareti resta un unico quadro, dal quale sorride una donna bellissima e senza nome. Il perito incaricato dell’inventario, partendo solo dagli oggetti – una tazza con un’iniziale, un letto che evoca fantasie erotiche, la disposizione dei libri – intuisce che in quella casa è nascosto un mistero. Aiutato da un’assistente improvvisata, una vecchia sarta teatrale, ricostruisce la vita di tre donne, risalendo sino alla Rivoluzione, a un crimine e, forse, a un tesoro. Come scrive Mario Praz, abitare significa lasciare tracce. Le vite scomparse restano impigliate negli oggetti, testimoni devoti e loquaci, per chi sa ascoltarli, del passare degli uomini. Questa storia è stata ispirata da un autentico fatto di cronaca. -
In affitto. La saga dei Forsyte. Vol. 3
Londra: la Prima Guerra Mondiale è terminata da poco e la borghesia inglese affronta i cambiamenti. Tra loro i Forsyte: i più anziani - come Soames - cercano di mantenere l'antico prestigio; i più giovani cercano invece una via diversa. Tra questi ultimi ci sono Jon, figlio di Jolyon e Irene, e Fleur, figlia di Soames. Tra i due giovani, quasi coetanei che per vent'anni hanno ignorato l'esistenza l'uno dell'altra, nasce inevitabilmente l'amore. Ma il loro amore fa sì che inevitabilmente vengano alla luce i segreti risalenti a molti anni prima, quando Irene era la moglie di Soames. Contiene l'interludio ""Risveglio"". -
La scimmia bianca. La saga dei Forsyte. Vol. 4
Londra, 1922. Fleur Forsyte è sposata con Michael Mont e si lancia nella bella vita dei ruggenti anni '20 per dimenticare le passate delusioni amorose e la noia della vita coniugale, nonostante il marito straveda per lei. Nel frattempo suo padre Soames è alle prese con delle macchinazioni di una società di cui è consigliere, oltre che con i cambiamenti della società che lo rendono sempre più legato al passato. Le vite si intrecciano con la tragica storia di una coppia che lotta per la sopravvivenza in un'epoca di estrema povertà. Il primo capitolo della seconda trilogia dedicata alla nuova generazione della famiglia Forsyte, scritta dal premio Nobel John Galsworthy. -
La prateria
""La prateria"" è il terzo romanzo della serie di Calza di Cuoio, dopo ""I pionieri"" e il celebre ""L'ultimo dei Mohicani"". È ambientato nelle Grandi Pianure, dove il protagonista Nathaniel ""Natty"" Bummpo si è rifugiato in cerca di un posto dove la natura sia ancora inviolata. Ormai anziano e ridotto a guadagnarsi da vivere come trapper, ha l'opportunità di fare da scout a un gruppo di coloni guidati dal sanguigno Ishmael Bush, un uomo che pensa di poter imporre la propria legge nei territori che andrà a occupare - e che sono popolati da nativi americani. Da qui inizierà una serie di avventure che porterà il vecchio cacciatore a incontrare i nipoti di alcuni vecchi amici e confrontarsi con le tribù di pellirossa che rivendicano i diritti sul territorio a ovest del Mississippi. -
Il virginiano
Il Virginiano è un giovane lavorante al ranch del giudice Henry, in Wyoming. Sulle prime, quando va a prendere il narratore alla stazione di Medicine Bow, sembra solo un cow-boy come tanti, alto, forte, incline agli scherzi. L'arrivo in una vicina cittadina della giovane maestra Molly Wood sarà la spinta a cambiare. Mentre diventa sovrintendente del ranch, cerca di conquistare il cuore di Molly, che non è abituata al selvaggio West e intende respingere a tutti i costi il Virginiano. Ma quando il cow-boy rischierà la vita in un agguato, e poi dovrà fronteggiare il suo nemico giurato Trampas in un'ultima sfida, la giovane si troverà davanti a una scelta di vita. Trasposto più volte sul grande schermo, Il Virginiano è considerato il primo vero romanzo western. -
Traiano. Il sogno immortale di Roma
Discendente di uno dei soldati romani insediati in Spagna, a Italica, città fondata da Scipione l’Africano, Marco Ulpio Traiano compie una inesorabile ascesa al potere: senatore, generale e poi imperatore di Roma e di tutto l’impero. La grande storia di un uomo che non perse mai la capacità di sognare e nonostante le conquiste continuò a bramare l’eternità, sognando di emulare e superare le imprese di Alessandro Magno, non dimenticandosi mai di operare per instaurare il principato migliore che il suo popolo potesse desiderare. A diciannove secoli dalla sua morte, la figura di Marco Ulpio Traiano non ha smesso di risplendere. -
Indietro non si torna
Membro degli Skver, una delle sette chassidiche più radicali degli Stati Uniti, ritenuta estrema dagli stessi estremisti, Shulem cresce alle porte di New York studiando il Talmud e la Torah e seguendo minuziosamente la ""Legge"". Non conosce niente del mondo esterno, tutto quello che sa è che bisogna evitarlo. ""Costretto"" a diciotto anni a un matrimonio combinato, a trenta si ritrova con cinque figli e la strada segnata. Ma mentre conduce un'esistenza ligia ai precetti e chiusa a qualunque domanda, dentro di lui ferve un'inquietudine che non trova risposta. Un giorno trasgredisce alle regole e accende la radio. È una trasgressione modesta, che però apre a ben altri cambiamenti. Dalla radio alla biblioteca e infine a internet il passo è breve. L'universo che gli si spalanca davanti mette in crisi il sistema di credenze e di norme cui obbedisce la sua vita. Ma il processo di emancipazione è tutt'altro che indolore, condannato come eretico, cacciato dalla comunità, Shulem Deen inizia una lunga battaglia per non perdere i suoi bambini. E per preservare la sua dignità di uomo libero. -
Hybrid. Postumano e mutazione della specie
Al postumano (o transumano) ci siamo già arrivati: cibo geneticamente modificato, protesi di nuova generazione, tecnologie riproduttive, clonazione... Tutto questo può essere visto sia come felice opportunità (con nuove straordinarie forme di soggettività, aperta anche verso gli animali) sia come cupa distopia (l'incubo di una intelligenza artificiale in grado di governare il mondo senza di noi). Sull'aggrovigliata questione del postumano - tra ingegneria genetica, tecnologie dell'informazione, robotica - si sono formati due partiti opposti: scientisti ottimisti e umanisti pessimisti. Per i primi, tra i quali troviamo anche femministe, mistici, filosofi, siamo alla vigilia di un ulteriore stadio della evoluzione, e la tecnologia ci potrà liberare dalla malattia, dal corpo e perfino dalla morte. Per i secondi siamo alla fine della civiltà umanistica, e l'uomo stesso rischia di diventare antiquato, per certi versi superfluo. Un gruppo di scienziati e umanisti ci guida nelle profondità del problema e delle sue implicazioni bioetiche, lasciando poi a noi la scelta: sgomenti o entusiasti? -
Napoli adagio. Alla scoperta della citta dei contrasti
«Napoli è fatta di luci e ombre, cultura e ignoranza, miseria e nobiltà. I napoletani hanno l'attitudine a esorcizzare, a trasformare tutte le esperienze, anche le più drammatiche, in qualcosa di bello, ma anche di fugace, come la musica. Hanno la pazienza di cucinare il ragù ma anche l'agilità di afferrare una pizza al volo, lungo la strada. Il nostro adagio sarà una ricerca di tempo e di spazio mentale per fare degli incontri: con i luoghi, gli oggetti, le opere, la natura e, soprattutto, con l'umanità. Un adagio a piedi o in bicicletta o su una barca, ma anche in attesa di un mezzo pubblico, nel traffico delle ore di punta. Attraverserà Napoli in lungo e in largo: da Posillipo a San Giovanni a Teduccio, da Secondigliano a Fuorigrotta, dal centro antico al Vomero, perché ovunque si può trovare una forma - aperta o chiusa, rettangolare o tonda, dritta o a zig zag - da svelare. Questa guida vuole essere una sorta di percorso di iniziazione, dedicato a napoletani e ""forestieri"", per guardare la città in modo trasversale. Sapendo che solo la capacità di mettersi in gioco ci permetterà di viverla fino in fondo.» -
In tempo di pandemia. Piccolo manuale per navigare a vista
Esiste qualche punto di riferimento per una navigazione di piccolo cabotaggio, mentre navighiamo tutti a vista in questa specie di barca in tempesta che è la situazione di distanziamento sociale? Filosofi, biblisti, teologi riflettono sull'impegno che occorre affinché, con la mistica Giuliana di Norwich, si possa continuare a credere nel motto: «Tutto andrà bene». -
I sutra del Kriya yoga di Patanjali e dei Siddha. Traduzione, com...
Patanjali si riferisce al suo yoga come ""Kriya Yoga"": lo ""yoga dell'azione consapevole."" I suoi Yoga-Sutras sono universalmente considerati essere tra i primi due o tre testi come importanza nel campo dello yoga. Fino ad ora, i commentatori lo avevano considerato come una referenza filosofica, e ne avevano largamente ignorato le proprie implicazioni nella pratica dello yoga. Essi hanno anche ignorato essere un'opera esoterica, e che solo degli iniziati, con una sufficiente esperienza alle spalle, possano coglierne il suo significato più profondo. Questa nuova traduzione e commento fornisce una guida pratica alla Auto realizzazione o illuminazione. Essa spiega chiaramente come applicare nella vita quotidiana ed in ogni circostanza i profondi insegnamenti filosofici di Patanjali. Quando si praticano le tecniche del Kriya Yoga, è come guidare una potente automobile. Ma senza una mappa, molti studenti si ritrovano ""imbottigliati nel traffico"" od in un ""vicolo cieco"". Ora per la prima volta, c'è una mappa dettagliata a guidare lo studente verso una importante meta. Nel Tamil Nadu ed altri stati del sud dell'India, c'è una tradizione di adepti allo Yoga conosciuta come i Siddhas, che sono rinomati per la loro longevità, per i loro poteri miracolosi, e per il loro rimarcabile contributo ad una imperitura cultura. Hanno lasciato un grosso corpo letterario, che include il Tirumandiram di Siddha Thirumoolar, che fu, stando a diverse indicazioni, un fraterno discepolo di Patanjali. -
Apertura delle anche e dei piegamenti in avanti
La serie di libri ""La scienza dello yoga"" è progettata per aiutarvi nella comprensione dell'anatomia funzionale dello Yoga. Ogni volume migliora la forza, la flessibilità e la precisione del praticante focalizzando una specifica categoria di posizioni e benefici terapeutici, contiene illustrazioni che spiegano i concetti chiave di ogni posizione, una descrizione dei principi biomeccanici e fisiologici con le applicazioni alle specifiche posizioni dello Yoga. -
Zen e politica. Un nuovo manifesto
Questo Manifesto è stato suggerito da Osho a Majid Valcarenghi. È stato il primo e ultimo testo che il Maestro Spirituale di Pune ha chiesto di scrivere ad un suo discepolo. Il Manifesto illustra la Visione di Osho sui condizionamenti della politica e religione. Uscito precedentemente con il titolo Politica e Zen per la Feltrinelli e poi col titolo Lo zen e la manutenzione della politica per le edizioni ReNudo, questa edizione, ancora di straordinaria attualità, è preceduta da un'ampia e inedita introduzione dell'autore in cui racconta cosa successe quando nell'Ashram di Pune, gli arrivò il messaggio dal Maestro per scrivere il Manifesto. Andrea Valcarenghi nasce pubblicamente a Milano nel 1967, come animatore di ""Onda Verde"", gruppo provo italiano. È il primo obiettore di coscienza politico contro il servizio militare obbligatorio. Nel 1970 dà vita a Renudo, periodico di controcultura che nel corso degli anni diventa un vero e proprio movimento di aggregazione giovanile organizzatore dei primi festival pop in Italia tra cui i festival del parco Lambro a Milano. Nel 1977 compie il suo primo viaggio in India e diventa neo-sannyasin di Osho col nome di Swami Deva Majid. È il viaggio raccontato in ""Alla ricerca del Dio perduto. Tornato a Milano dall'India ""eredita"" da Mauro Rostagno i locali di Macondo a Brera, aprendo Vivek, il più grande centro di meditazione di Osho in Italia. Nel 1982 viene invitato a vivere nella nascente comune di Osho Miasto in Toscana dove, alla morte della fondatrice, diventa responsabile per oltre quindici anni. Nel 1986 è nominato da Osho ""ambasciatore"" della sua visione in Italia e conduce una campagna per l'ottenimento del visto d'ingresso in Italia di Osho, negatogli dal Ministro degli Interni, campagna di opinione che si conclude positivamente al termine di uno sciopero della fame durato 21 giorni. Nel 1996 riprende la pubblicazione di ReNudo interrotta dopo il suo primo viaggio in India e nel 1998 entra a far parte della segreteria del Conacreis, Coordinamento nazionale delle Comunità e Associazioni di Ricerca Etico Interiore Spirituale. Nel 2005 lascia la comunità Osho Miasto per vivere e lavorare vicino alla Comune in modo autonomo dove trasferisce anche la redazione di ReNudo diventato trimestrale per l'evoluzione dell'essere. -
La notte del Pratello
A vent'anni le città sembrano territori di conquista, spazi sterminati dove imporre la propria energia e le proprie speranze. Ma per Mimì, avido di vita e con le tasche vuote, la Bologna degli anni novanta si trasforma subito in un luogo misterioso, ricco di trappole, ma anche di opportunità. La sua spedizione esplorativa comincia dal sottosuolo. Insieme all'amico Leo, e sotto la guida tirannica del diabolico Zaccardi, Mimì ripulisce le cantine della città, scovando nel buio e tra lo sporco quel che le persone allontanano, nascondono, dimenticano. Cantine maleodoranti e polverose, che però finiscono per raccontare qualcosa di superiore e nitido sulla vita: dalla forza vertiginosa del desiderio alla morsa della solitudine. Quando Mimì risale in superficie, ritrova una Bologna ricca e persino magica, attraversata da esistenze e personaggi bislacchi, folli o semplicemente giovani. E i più bislacchi si danno appuntamento nella mitica via del Pratello, quasi una repubblica autonoma, in cui convivono prostitute, miserabili, svitati di ogni risma, artisti im-probabili, sfaccendati. A loro tocca il compito di incarnare una libertà antica, anarchica, che presto sarà messa in discussione e contrastata dalla Bologna dei colletti bianchi e dell'ordine.