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Il signor Nessuno
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Che cos'è un bambino?
La domanda è di quelle che lasciano senza fiato. Ma Beatrice si dimostra all'altezza e procede sicura, forte della sua lunga frequentazione del mondo infantile e di un immaginario raffinatissimo e, insieme, potente, amato dai bambini di molti paesi. ""Un bambino è una persona piccola,"" con piccole mani, piccoli piedi e piccole orecchie, ma non per questo con idee piccole. Dall'intreccio di parole cristalline e immagini poetiche nasce un libro divertente, commovente, folgorante: una galleria di ritratti a misura di bambino che piacerà a piccoli e grandi. Che cos'è un bambino? È un libro da leggere insieme, per aiutare i bambini a rispondere alla domanda ""Chi sono io?"". E per aiutare gli adulti a capire cosa sono i bambini. Età di lettura: da 5 anni. -
Io sono il cielo che nevica azzurro
Quando nasci in un piccolo paese perso fra i monti, per crescere hai a disposizione pochi riferimenti. La bambina protagonista di questo libro ne ha due. Due maestre: sua madre, infaticabile, sempre immersa nel lavoro della trattoria e della casa, ma sempre attenta, sempre capace di dire, fare, guardare, con il suo occhio infallibile, le sue parole semplici e profonde, i suoi gesti forti e sicuri. E poi la valle: quell'immenso spazio aperto per trovare il quale la bambina deve sfuggire alla prima maestra, per diventare una cosa sola con l'erba, il cielo, la roccia, l'acqua, e ascoltare i suoni emozionanti delle sue mille lingue segrete. Due scuole tanto diverse, eppure necessarie per prendere la strada di sé che coincide con quella che porta lontano, verso l'infinito della pianura. Età di lettura: da 10 anni. -
Un altro me
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I cigni selvatici. Ediz. illustrata
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Cicale
Età di lettura: da 7 anni. -
Il Rinascimento in Sicilia. Da Antonello da Messina ad Antonello ...
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The Rise
George C. Romero ci riporta nel terreno in cui è signore e padrone: gli zombi. In questo prequel al capolavoro La notte dei morti viventi, scopriremo cosa lega John Fitzgerald Kennedy e i Non Morti, negli anni della Guerra Fredda. Il tempo passa per tutti, ma il maestro che ha creato il mito moderno degli Zombi, ancora una volta colpisce e fa centro. È un mondo diviso tra bene e male, tra occidente che combatte per la libertà, e cospirazioni comuniste per sovvertire il vivere civile. E in tutto questo arrivano gli zombi. Tornano dalla morte per annunciare un destino peggiore di tutti. -
Taarna
In un lontano futuro i mostri sono alle porte; per la prima volta in secoli di civiltà, il pericolo che sfondino le mura e commettano una strage è reale. Una misteriosa guerriera, Taarna, apparentemente fuori posto in questo luogo e in questo tempo, aiuterà l’umanità a sopravvivere. Taarna è la campionessa universale, che va dove l’universo stesso la manda, per aiutare chi soffre e chi è in pericolo. Questa è la storia della grande guerra che vide Taarna salvare l’umanità, ma cosa più importante salvare un’amica, prima di sparire di nuovo nei gorghi del tempo. -
L' inferno esoterico di Dante
Il volume è una rilettura in chiave esoterica, simbolica ed allegorica dell'Inferno di Dante Alighieri. -
Il nuovo capitale. Intellettuale, intangibile, indispensabile
In questo manuale, semplice e veloce da leggere, Paolo Ruggeri descrive, attraverso esperienze concrete e tanti esempi, le azioni che stanno alla base di una crescita aziendale: la gestione del capitale umano. Partendo dalla crescita dell'imprenditore, il testo analizza le tecniche più efficaci per costruire uno staff efficiente e responsabile insegnandoti a: motivare e formare il personale; selezionare e attirare persone di valore; gestire e scongiurare il costo della non qualità; individuare i campioni, i mediocri e gli scollaboratori dell'azienda; incentivare i collaboratori; gestire i momenti difficili che caratterizzano la storia di ogni imprenditore. -
Sindrome del gemello scomparso
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Storie di fantasmi per il dopocena
La Vigilia di Natale, dopocena, gli uomini si siedono in cerchio attorno al camino a fumare la pipa, sorseggiando bicchieri di punch: non potrebbe esserci momento migliore per raccontare vecchie storie di fantasmi. D'altronde, se ""è risaputo che a Natale tutti ne hanno già abbastanza di dover sopportare una casa piena di parenti vivi, senza bisogno che anche i fantasmi di quelli morti si mettano in testa di farsi una passeggiata"" è anche vero che ""i fantasmi vanno sempre a passeggio la Vigilia di Natale, e quando i vivi si riuniscono la Vigilia di Natale, finiscono sempre col parlare di fantasmi"". -
Figli dell'officina. Anarchismo, sindacalismo e movimento operaio...
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Il corpo senza qualità. Arcipelago queer
Tra corpo e pensiero c'è un resto che da nessuno dei due lati si può cogliere, né raccogliere. Certo, c'è un corpo-di-pensiero e c'è un pensiero del corpo che hanno occupato riflessioni importanti nel secondo Novecento. E c'è la rivolta appassionata, talvolta disperata, di tutti i soggetti ""sessuati"" che nello stesso periodo hanno sondato modi diversi del vivere e del mettersi in questione nel mondo proprio a partire dalle possibilità del corpo. Cosicché si può ben chiamare ""queer"" questo insieme di pensieri insorgenti e di corpi in rivolta, che si fanno cenno. Ma quel ""resto"", che non consente un sapere assoluto del corpo e della sessualità, a cui Lacan ha dato una lapidaria forma espressiva - ""non c'è rapporto sessuale"" - non è più solo affare dei tempi lunghi della storia ma è arrivato alla lettera della cronaca quotidiana, come a stringere d'assedio le nostre vite. Donne, omosessuali, lesbiche, transessuali, e anche taluni uomini, siamo oramai tutte/i interpellati dall'evanescenza e dalla precarietà del rapporto con l'altro, che è stato sempre la significazione di quel ""resto"", che, come dice l'autrice, ""è diventato un prisma moltiplicativo"" privo di figure certe: sicché è il ""totalmente altro"" del razzismo e della discriminazione a prevalere nei fantasmi dell'epoca. -
Decostruzione del cristianesimo. Vol. 2: L'adorazione.
Quale può essere oggi, dopo Nietzsche e Freud, il significato della parola ""religione""? Se questa parola ha ancora un contenuto di verità al di là del dogma e degli assetti istituzionali, al di là di ogni distinzione tra politeismi e monoteismi, al di là dei riti e del sentimentalismo, questo contenuto sta nel gesto dell'adorazione. L'adorazione è la parola rivolta a qualcuno o a qualcosa, la parola rivolta a ciò che oltrepassa la significazione, l'appello trasversale che eccede il concetto e il culto e che ritroviamo nella fede, nell'amore, nella poesia, nella comunicazione mondana. Quello che questo secondo volume della decostruzione del cristianesimo cerca di pensare è una maniera, un'andatura, un contegno dello spirito in grado di rispondere alle questioni aperte da questo nostro tempo in cui lo ""spirituale"" sembra così lontano, prosciugato, abusato. -
Sull'origine dell'ermeneutica del sé. Due conferenze al Dartmouth...
Il 17 e il 24 novembre del 1980, Michel Foucault pronunciò al Dartmouth College, nel New Hampshire, due conferenze, ancora inedite in Francia, con il titolo ""Subjectivity and Truth"" e ""Christianity and Confession"". La prima conferenza costituisce un tentativo di collocare in una prospettiva storica il peso e la specifica morfologia che caratterizzarono l'esame di sé e la confessione a partire dall'epoca greca ed ellenistica. Nella seconda, dopo aver riassunto le differenze tra le varie forme di rapporto a sé nell'antichità greco-romana e le due diverse ""tentazioni"" del cristianesimo (quella ""ontologica"" e quella ""epistemologica""), Foucault si chiede se per noi oggi non sarebbe meglio fare piazza pulita del problema della scoperta e dell'interpretazione del sé, per aprire così lo spazio a una ""politica di noi stessi"". Una conclusione che richiama ciò che Foucault aveva già detto nella prima conferenza, alludendo a una fondamentale dimensione ""politica"" connessa al suo progetto di una genealogia del soggetto occidentale. Il volume è a cura di ""mf/materiali foucaultiani"". -
Hanafuda, il gioco dei fiori. Con carte da gioco
Nel XVI secolo nacque in Giappone un gioco di carte molto particolare, Hanafuda. Un gioco senza re, né regine, ma iris, ciliegi e salici, poesie e leggende, simile ad un erbario meraviglioso dove fiori e piente svelano un tesoro di riferimenti mitologici, letterari e paesaggistici. Véronique Brindeau, mese per mese ne svela i segreti. Con il libro un mazzo di carte per giocare nel classico formato della Nintendo e le regole di Koi koi e Aiawase. -
Delle cose che non si sanno si deve dire. Transmutazioni
La società ha sempre più ristretto i margini di un dire contraddittorio, di un pensiero impossibile, di una presenza dell'inaudito. All'estrema complessità del presente, il sapere istituzionale va rispondendo con strategie comunicative volte a semplificare la complessità, escludendo tutto ciò che non può essere detto per il semplice fatto che non può essere semplificato. Viviamo un paradossale ribaltamento del pensiero positivo in pensiero nichilista: un rovesciamento che è frutto, non del pensiero apocalittico e irrazionale, ma di quello progressista, convinto di avere sovranità sulla tecnica e sulla natura. Ecco perché è arrivato il momento di dire le cose che si ritiene vadano civilmente taciute, responsabilmente oscurate. Forse la particolare assenza di responsabilità che infesta le nostre civiltà dipende non da un loro cedimento episodico, ma da un loro irreversibile svuotamento. Ecco perché conviene affiancare, senza alcuna mediazione dialettica, le cose che non si sanno alla consunta dicibilità delle cose che si sanno, delle cose socialmente riconoscibili. -
Tiziano
Di Tiziano si sapeva già tutto o quasi tutto. Quello che mancava era una biografia che illuminasse e riscaldasse le notizie cavate dagli archivi con l'emozione che suscitano le pitture, confidenze impareggiabili dell'artista e sorta di documenti dell'anima. Sopperisce a questa lacuna ""Tiziano"" di Neri Pozza, qui presentato in una versione inedita condotta su un esemplare dell'edizione originale postillato dall'autore e recentemente ritrovato. Muovendosi con perizia sul crinale che separa la verità storica dall'invenzione letteraria, senza prescindere dalla prima ma non rinunciando all'esercizio della seconda, l'autore riesce a centrare il difficile obiettivo di coniugare realtà e fantasia, intendendo quest'ultima come arte della ricreazione dei moti interiori e non già come invito al tradimento dei fatti storici. L'autore, anche attraverso il sapiente uso di una lingua innovativa mescolanza di parlate venete a lui congeniali e lingua italiana asciutta e risoluta - ci consegna così un Tiziano vivo, montanaro di grande e scontrosa riservatezza, illuminandone i sentimenti che lo legarono alla moglie Cecilia e ai figlioli, al fratello Francesco, agli amici Aretino e Sansovino, ai committenti - da Carlo V a Filippo II, da papa Paolo III Farnese ai dogi di Venezia - e soprattutto alla pittura, dalla quale nessuna lusinga, onore o compenso riuscirono mai ad allontanarlo.