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Solengo
Questa è la storia che udii una sera dalla bocca di un vecchio, nella cantina del Grillo. Raccontava, a modo suo, cantilenando, un fatto realmente accaduto: la morte di un bracconiere indigeno e di un guardiacaccia forestiero che si erano sparati in un padule dei dintorni. -
La casa di Rosa
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La cosmonauta
Sotto una costellazione di luci Hella guarda il mondo col figlio Tobi. Accanto a lui l'universo sembra avere una collocazione e un significato precisi, ma quando il giovane muore durante una manifestazione di protesta per una società che avrebbe desiderato cambiare, Hella si perde e comincia un viaggio - a tratti onirico - che la conduce lontano da sé e in cui il cuore pare offuscarsi per sempre. L'unico nord della sua vita è il ricordo del figlio, ciò in cui credeva, ciò che sognava, come ad esempio prendere parte al primo viaggio lunare aperto al pubblico. Per questo Hella si iscrive al concorso che regala un posto nella spedizione e inizia un lungo avvicinamento alla stazione di lancio in Asia centrale, attraverso pianure estese a perdita d'occhio e steppe kazake, rovine dell'immenso ex impero sovietico: un viaggio tra ricordi del passato e incontri inattesi. In questo romanzo d'esordio, Jo Lendle ci conduce nell'animo di una donna che vuole arrivare sulla Luna per ricongiungersi con il figlio, ma in questo viaggio Hella avrà anche la possibilità di riscoprire l'amore, di sentirsi ancora una volta viva, nel corpo, nella mente, per Tobi e per se stessa. -
Mimose a dicembre
Adriana - vent'anni - lascia un remoto lembo di Romania per cercare futuro in Italia. In un appartamento di Roma la ragazza vive, quasi reclusa, in un budello di solitudine, immaginandosi la vita. La vecchia che il destino le ha assegnato però sa imbastire tenerezze, coltivare speranze, infondere coraggio. Tra le donne sboccia un denso legame affettivo. L'anziana signora proietta nella giovane i propri sogni perduti, tanto da favorire l'incontro tra Adriana e Antonello, il fornaio. Il loro amore si gonfia di promesse odorose come morbido pane, sino a quando, un giorno, il giovane scompare. E Adriana disperata, disorientata, confusa - fugge. -
Sartoria Los Milagros
Sartoria Los Milagros in Calle Gascón a Buenos Aires: qui sotto la guida della zia Milagros lavora la giovane Mariana Nalo. Mariana ama tutti i fili colorati della sartoria e Gerardo, che però è scomparso negli USA senza lasciare traccia, eccezion fatta per tre cartoline... Un giorno al negozio arriva Analía Morán. Lei adora la perfetta simmetria dei numeri - e Roberto che sta per prenderla in sposa. Vuole adattare il prezioso abito italiano da sposa di sua madre e usarlo per il proprio matrimonio. Da quel momento nulla però sarà più come prima... perché Roberto e Gerardo sono forse la stessa persona... María Cecilia Barbetta racconta una storia d'amore, desiderio e speranze deluse, di lacrime di coccodrillo e genuina disperazione. Gioca con la grande tradizione latinoamericana della narrazione fantastica e delle telenovele, conducendo i propri lettori in una camera barocca piena di oggetti curiosi, un mondo di illusioni, sempre oscillante tra realtà e fantasia. Il libro è inoltre un oggetto costruito con disegni e rimandi interni, fotografie, pagine che si possono ritagliare. Un'esperienza anche concreta e artigianale da ""taglia e cuci"" della carta e del cuore. -
Dolce come le amarene
Annie ha capito ben presto che la vita degli adulti non sempre è migliore di quella dei bambini. Nella sua famiglia le cose sono andate in modo un po' diverso rispetto alle altre e oltre a crescere senza un padre, la giovane Annie ha imparato a prendersi cura di una madre fragile e a essere presente ogni volta che c'è bisogno di aiuto. Così non si spaventa quando si ritrova da sola a pensare a tutto e tutti, compreso il campo di famiglia con gli alberi di amarene pronti per il raccolto, e nemmeno quando alla fattoria si presenta Paula, una giovane ragazza incinta fuggita di casa... Un incontro che cambierà per sempre la vita di entrambe. ""Dolce come le amarene"" è un romanzo pieno di umorismo e sentimento che s'interroga sull'essere genitori e sul diventare adulti. -
Arrivò il tempo di staccare la teste
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I conigli non muoiono mai
Saaa ha nove anni e vive in una zona agricola nel Sud dell'Unione Sovietica. Ogni giorno prende il pullman che lo porta dal suo piccolo villaggio alla scuola in città. Lì la vita scorre felice sotto il comunismo, con i suoi slogan, le parate, le fattorie collettive, le organizzazioni giovanili... Saaa prende tutto alla lettera e venera i martiri della causa comunista, i cui volti sono dipinti sui muri della scuola - soprattutto Lenin, gloria dell'Unione Sovietica. In classe accumula brutti voti, nonostante tutti gli sforzi possibili, e deve sopportare la disapprovazione dell'insegnate Nadeda Petrovna. Così alle lezioni preferisce il recupero della carta straccia e del ferrovecchio, ma soprattutto il bosco dove raccoglie le erbe per i maiali e fa bei pensieri. Nel frattempo, in quegli stessi luoghi, Nikolaj Arsenievi è ossessionato da strani progetti: avere la scala più alta di tutti o allevare conigli nella foresta. Sospeso tra realtà e sogno, con i colori e le illusioni dell'infanzia, ""I conigli non muoiono mai"" si presenta come una critica gioiosa ai regimi totalitari e, attraverso l'innocenza di un bambino, svela le contraddizioni del pensiero unico. -
Gli ultimi giorni di Smokey Nelson
1989. Una famiglia è massacrata nella stanza di un albergo di Atlanta. Smokey Nelson, l'assassino, viene condannato alla pena capitale. Passa vent'anni nel braccio della morte in attesa dell'esecuzione della sentenza. Molte cose sono accadute dopo la sua carcerazione: guerre, altri crimini, la devastazione provocata dall'uragano Katrina e, a parte un nome su un documento dell'amministrazione penitenziaria, Smokey Nelson non significa più nulla per nessuno. Eppure ci sono persone che non hanno dimenticato. Quattro personaggi - attorno ai quali Catherine Mavrikakis costruisce un romanzo polifonico con un incalzante e perfetto gioco a incastro - che non solo non hanno dimenticato ma hanno fatto del nome di Nelson una vera e propria ossessione. -
L' accusata
Una giovane donna, di cui non conosciamo il nome, è sotto processo con l'accusa infamante di aver ucciso la madre. L'imputata però non si difende, non parla, ascolta, riflette e, soprattutto, ricorda. È così che il lettore, attraverso il suo lucido flusso di coscienza, viene man mano a conoscenza delle circostanze che l'hanno portata all'omicidio. Con profondità e acutezza Slavenka Drakuli ci accompagna nel cuore del rapporto madre-figlia, nei meccanismi di dipendenza, attaccamento e identificazione. E allo stesso tempo con la sua lingua vorticosa risucchia il lettore nel mondo della violenza famigliare e del suo rigoroso silenzio, lo pone di fronte alla paura del giudizio sociale e alla vergogna provata dalla vittima che ama il suo carnefice e preferisce ucciderlo piuttosto che denigrarlo. Un viaggio che sembra senza fine né speranza e che forse ha un'unica via d'uscita, quella che pagina dopo pagina la protagonista ci permette di comprendere... -
Kirikù e il feticcio perduto
Al villaggio c'è gran festa: oggi è il giorno della birra nuova. Ma tutte le donne che la assaggiano, si ammalano una dopo l'altra: qualcuno ha messo nella giara della birra un terribile fiore velenoso! C'è solo una speranza di guarire le mamme del villaggio, ed è il raro fiore giallo che cresce nel territorio della strega Karabà. Chi sarà così coraggioso, così astuto da andare a raccoglierlo proprio davanti alla casa della strega, senza farsi catturare? Kirikù, naturalmente! Età di lettura: da 4 anni. -
Memoriale d'un penalista sardo
Gonario Pinna ripercorre le tappe di una lunga, brillante carriera e di un'esistenza appassionata e dedita alla professione. Si apre così il sipario su un mondo rievocato negli spazi privati, intimi, in cui spicca la figura dell'uomo, e in quelli più ampi e articolati in cui si muove il professionista, e che raccontano il volto di un'intera società nei suoi codici comportamentali. La passione che spinge il giovane Gonario verso l'avvocatura si rivela presto; cresce negli anni intensi della formazione intellettuale e, nonostante i timori materni, culmina nell'esercizio della professione in Sardegna, rinnovandosi sempre. -
Si chiama Violante
Secolo XIV, Sardegna catalana. Donna Violante Carroz, prima feudataria donna personaggio storico di cui le cronache restituiscono un'immagine sbiadita sbarca sull'Isola in un settembre luminoso nel golfo salmastro della città bianca: Cagliari. Un velo nero le copre il volto. In testa e pesante sul cuore un compito sproporzionato e non voluto: governare il feudo di una parte montuosa della Sardegna. È invisa ai più e soprattutto ai potenti locali Violante, per questa inaudita successione femminile del feudo, ottenuta con prepotenza dal nonno Berengario, per salvare i domini dei Carroz. Violante inizia così il percorso dei castelli... -
Colombi e sparvieri
«Dopo una settimana di vento furioso, di nevischio e di pioggia, le cime dei monti apparvero bianche tra il nero delle nuvole che si abbassavano e sparivano all'orizzonte, e il villaggio di Oronou con le sue casette rossastre fabbricate sul cocuzzolo grigio di una vetta di granito, con le sue straducole ripide e rocciose, parve emergere dalla nebbia come scampato dal diluvio. Ai suoi piedi i torrenti precipitavano rumoreggiando nella vallata, e in lontananza, nelle pianure e nell'agro di Siniscola, le paludi e i fiumicelli straripati scintillavano ai raggi del sole che sorgeva dal mare. Tutto il panorama, dai monti alla costa, dalla linea scura dell'altipiano sopra Oronou fino alle macchie in fondo alla valle, pareva stillasse acqua. Ma il paesetto era asciutto; e i vecchi e gli sfaccendati avevano già ripreso i loro posti sulle panchine davanti al Municipio, su nella piazza che sovrasta la valle come una grande terrazza.» -
Cenere
"Cadeva la notte di San Giovanni. Olì uscì dalla cantoniera biancheggiante sull'orlo dello stradale che da Nuoro conduce a Mamojada, e s'avviò pei campi. Era una ragazza quindicenne, alta e bella, con due grandi occhi felini, glauchi e un po' obliqui, e la bocca voluttuosa il cui labbro inferiore, spaccato nel mezzo, pareva composto da due ciliegie. Dalla cuffietta rossa, legata sotto il mento sporgente, uscivano due bende di lucidi capelli neri attortigliati intorno alle orecchie: questa acconciatura ed il costume pittoresco, dalla sottana rossa e il corsettino di broccato che sosteneva il seno con due punte ricurve, davano alla fanciulla una grazia orientale. Fra le dita cerchiate di anellini di metallo, Olì recava striscie di scarlatto e nastri coi quali voleva segnare i fiori di San Giovanni, cioè i cespugli di verbasco, di timo e d'asfodelo da cogliere l'indomani all'alba per farne medicinali ed amuleti." -
Storia della Sardegna antica
La presenza fenicia, la successiva conquista cartaginese, la lunga occupazione romana e l'avvento del cristianesimo, l'insediamento dei vandali, sono solo le tappe principali della vicenda di un'isola che fu profondamente inserita nel complesso gioco di relazioni del Mediterraneo antico. La ricchezza di una storia frutto della convivenza secolare e non sempre pacifica fra culture diverse, emerge da questo articolato affresco, che definisce un ampio scenario umano. Lo sviluppo delle istituzioni, le forme di organizzazione economica, di espressione culturale, religiosa, artistica, l'influsso delle vicende sul paesaggio e la vita sociale, i rapporti fra cultura locale e cultura latina per la fase romana, sono letti alla luce dell'innovazione degli studi e della revisione, negli ultimi trent'anni, delle fonti letterarie, giuridiche, epigrafiche, numismatiche e archeologiche. Un lungo percorso che giunge fino alla nuova età del Medioevo, e da cui si erge la straordinaria forza creatrice dei popoli e delle civiltà che nei secoli contribuirono al pulsare dell'""isola dalle vene d'argento"". -
Trasposizioni. Sull'etica nomade
Il libro offre un resoconto del problema della soggettività etica e politica nella cultura contemporanea, e sponsorizza fortemente una concezione non-unitaria o nomadica del soggetto, in opposizione alle pretese di ideologie quali conservatorismo, individualismo liberale e tecno-capitalismo. Rosi Braidotti depone decisamente contro l'universalismo morale, offrendo al contempo una strenua difesa dell'etica nomade dalle accuse di relativismo e nichilismo, e fa appello a una nuova forma di responsabilità etica che consideri la ""Vita"" come il soggetto, e non l'oggetto, della ricerca. Questo tipo di etica è presentata come una fondamentale riconfigurazione del nostro esserci, ed esige più creatività concettuale nella produzione di visioni del mondo capaci di consentirci un comportamento etico in un mondo tecnologicamente e globalmente ""mediato"". Il soggetto etico di tipo nomade riesce a superare la difficile tensione tra la molteplicità delle forze politiche da un lato, e il forte impegno per le politiche dell'emancipazione dall'altro. -
Gioielli contemporanei dal Museum of Arts and Design di New York....
Questo libro presenta una ricca panoramica lei gioielli contemporanei, dagli anni '40 ad oggi, attraverso i pezzi unici della straordinaria collezione del Museum of Arts and Design di New York. Il testo della curatrice, Ursula Neuman, ne traccia un'agile storia. Le quasi 300 pagine fanno scoprire al lettore un'affascinante diversità di materiali, tecniche ed approcci che rendono l'arte dei gioielli contemporanei visivamente eccitante e intellettualmente stimolante. Queste creazioni, non più esclusivamente dipendenti da oro e gemme, dimostrano come materiali più comuni quali l'alluminio, la gomma, il vetro, la carta, le puntine da disegno e persino i grilletti delle pistole possano essere trasformati in sorprendenti e rutilanti gioielli. -
Trail rock girls. Storie di donne, montagne e chitarre storte
Diciotto canzoni, diciannove donne straordinarie. Simone Sarasso, autore innamorato della montagna e della fatica, racconta le eroine del trail running con le canzoni che sono diventate, concerto dopo concerto, la colonna sonora della sua vita. Una raccolta di ritratti non convenzionali. Dagli AC/DC ai Green Day, dai Doors ai Metallica passando per le sonorità più ricercate (ma non per questo meno selvagge) delle Bikini Kill e dei Pogues, Sarasso ripercorre le carriere delle atlete più forti del panorama italiano e internazionale. Regalandoci un concept album da sfogliare e ascoltare, pagina dopo pagina. Un viaggio ricco di emozioni, assoli, e imprese impossibili. Da leggere come un romanzo. A volume sconsiderato. -
Correre, vivere
Un libro straordinario, che mette la corsa e il benessere al centro della vita. Firmato dalla più forte atleta dello skyrunning, con le bellissime foto scattate dal campionissimo Kilian Jornet.rnrn«Volevo che questo libro fosse sulla vita. E siccome la corsa è una parte così importante di me, è diventato un libro sulla vita raccontata con la corsa come prospettiva.»rnrnEmelie Forsberg è l’emblema della sportiva outdoor moderna. Viene dalla Svezia, vive in Norvegia, è l’atleta più vincente nel settore dello skyrunning e del trail running. È anche mamma da poche settimane della piccola Maj, il papà è un certo Kilian Jornet. Ma Emelie è un’atleta a tutto tondo, corre, cammina, si sposta in montagna e in mezzo alla natura, d’estate e d’inverno. Emelie mette tutta la sua esperienza a disposizione degli sportivi e anche di chi semplicemente vuole provare a dare una svolta alla propria quotidianità . Perché lo skyrunning – come la corsa in generale – non è solo una disciplina sportiva, è piuttosto uno stile di vita, un modo di approcciarsi alla natura, al mondo, a ciò che ci sta intorno. È un modo di affrontare il viaggio della vita – che è sempre più importante della destinazione finale – È una scelta di percorso, perché non sempre il più veloce è anche quello che regala più soddisfazioni. In questo libro troverete certamente consigli su come diventare runner migliori, ma soprattutto su come migliorare il benessere di tutti i giorni, dalla cucina alla cura dell’alimentazione, dalla meditazione allo yoga e allo stretching. Il tutto con quell’inconfondibile stile scandinavo. Edizione italiana a cura di Claudio Primavesi, direttore della rivista «Skialper».