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Il diario del seduttore
Opera simbolo della produzione estetica di Kierkegaard, e scritto centrale della celeberrima raccolta Enten-Eller uscita a Copenaghen nel 1843, il Diario del seduttore è l'ambiguo resoconto - in parte epistolare, in parte diaristico - di una raffinata e morbosa storia di seduzione. Nell'anima esacerbata dell'esteta Johannes si sposano l'angoscia di Faust e l'astuzia sensuale di Don Giovanni, per dare vita a un poeta demoniaco ai cui piedi una giovane Cordelia è destinata fatalmente a soccombere. Nel mondo malinconico ed esaltato di Johannes, realtà e sogno, vita e teatro, si confondono dialetticamente. Le persone fungono per Johannes solo da stimolo, egli le rigetta come gli alberi lasciano cadere le foglie: lui ringiovanisce mentre le fronde sono destinate inesorabilmente a seccare. Eppure, anche nella più profonda afflizione, Cordelia non riesce a odiare l'uomo che l'ha sedotta e poi abbandonata, i suoi sentimenti sono prigionieri di un'ambiguità che è anch'essa frutto della potente capacità manipolatoria del seduttore. La seduzione è dunque per Johannes un ""gioco serio"", un labirinto narcisisticamente conchiuso in se stesso come una trappola dalla quale non si può uscire se non rientrando nel più profondo di sé, fino a toccare quell'abisso di angoscia che solo conduce a una scelta esistenziale: aut-aut, una scelta della quale Johannes però non è capace. -
Tito Andronico. Testo originale a fronte
""Tito Andronico"", come i successivi ""drammi romani"", non è una celebrazione della romanità, bensì una lucida e insieme sgomenta e inorridita analisi dei meccanismi del potere, dove Roma è metafora dello Stato moderno. La qualità ancora sperimentale del ""Tito Andronico"", il suo muoversi tra l'esperienza classica (Ovidio e Seneca) e quella della ""nuova"" tragedia di vendetta di Thomas Kyd, il possibile intervento, secondo le consuetudini elisabettiane, di altri autori (tra cui, forse, il grandissimo Marlowe), non deve farlo considerare un reperto archeologico. Al contrario, come hanno visto Peter Brook e Peter Stein e, in Italia, Aldo Trionfo e Gabriele Lavia, la tragedia, la prima di Shakespeare, non solo annuncia alcune opere della maturità, ma vede delinearsi anche alcuni motivi centrali dell'arte shakespeariana. Una fosca e truculenta vicenda di sangue e potere, uno spietato studio sullo scatenarsi della violenza, ispirata al mito di Progne e Filomena narrato nelle ""Metamorfosi"" di Ovidio, al ""Tieste"" di Seneca e alla novella sul ""crudel moro"" di Matteo Bandello. -
Mansfield Park
Sir Thomas Bertram è il proprietario della lussuosa tenuta di Mansfield Park, dove vive con la moglie Maria e i quattro figli. Frances, la sorella di Lady Bertram, versa invece in condizioni più difficili, tanto da costringerla a chiedere aiuto proprio ai Bertram, che accettano di prendere con loro Fanny, la secondogenita. Fanny ha nove anni quando arriva a Mansfield Park, e fa una gran fatica ad abituarsi alla differenza di usi rispetto alla famiglia di origine, anche se con il tempo i rapporti con i ""nuovi"" familiari tendono a migliorare. Nascono legami d'affetto con i cugini, in particolare con Edmund. Fino a che non compare nel ménage Henry Crawford. Persona assai disinvolta, specie nei confronti delle signore, e soprattutto in assenza del padrone di casa. Dati gli antefatti, la situazione non può far altro che precipitare... E Fanny? Fanny non perde l'occasione di sentirsi in colpa: se avesse accettato la proposta matrimoniale di Henry, tutto avrebbe avuto un esito più ordinato e ""normale"". Postfazione di Giovanni Montanaro. -
Vent'anni dopo
Sono passati vent'anni da quella ""notte tempestosa e buia"" che ha chiuso in maniera così tragica e fatale la vicenda de I tre moschettieri. Da allora, i quattro moschettieri hanno perso la consuetudine di vita comune che li aveva così tanto legati. Sono diventati uomini fatti, in un contesto storico che intanto è profondamente mutato. Richelieu è morto, al suo posto c'è il nuovo dominatore della scena politica francese, il cardinale Giulio Mazzarino. Anche Luigi xiii è morto, lasciando sul trono un bambino, che governa sotto la reggenza della madre, Anna d'Austria; attorno a loro, le turbolenze politiche più esasperate, i moti della Fronda. I quattro amici hanno preso strade diverse. Solo d'Artagnan continua a prestare servizio nei moschettieri, con la stessa immarcescibile fedeltà e con lo stesso grado di tenente con cui lo avevamo lasciato. Quale combinazione di eventi, quale irresistibile attrazione, quale volontà, quale destino li riunirà di nuovo? I quattro si ritroveranno tutti nell'Inghilterra sconvolta dalla Rivoluzione di Cromwell. Scampati dopo le più incredibili peripezie ai tumulti della Rivoluzione inglese e tornati in Francia, saranno chiamati ancora, a quarant'anni come a venti, a misurarsi con i valori della lealtà e dell'amicizia. Ma vent'anni non passano invano. -
Poesie. Testo originale a fronte
«Certi ricordi sono come vecchi amici, sanno fare pace.»I versi di Marcel Proust, riscoperti nel 1979, preludono e aiutano a comprendere meglio, per intermittenze e balenii, la grande sinfonia della Recherche du temps perdu. Tra dediche, pastiches, testi burleschi, indirizzi, questi versi rimandano ai riflessi della vita privata di Proust. Dopo la traduzione fortemente interpretativa di Franco Fortini, ecco una versione integrale dell’opera poetica di Proust, che mira a restituire la musicalità del testo e a reintegrare in italiano le assonanze con la Ricerca. -
I canti di Maldoror
Insolente e provocatorio, scritto in una prosa dalla potenza lirica, ""I canti di Maldoror"" è un poema dell'inconscio e un'allegoria del Male, un grido di blasfema ribellione contro Dio e la società. Il protagonista, Maldoror, maestro dei travestimenti perseguito dalla polizia poiché ritenuto incarnazione del Male, si fa strada attraverso un mondo sinistro e sadico, popolato da becchini, ermafroditi, prostitute, squali, pazzi e bambini inquietanti. Egli rappresenta l'uomo che si rivolta contro il suo Creatore, uccidendolo e facendolo a pezzi. Delirante, erotico, sacrilego e grandioso al contempo, ignorato dai più alla pubblicazione e criticato per la scrittura esplicita e grottesca, ""I canti"" fu riscoperto alla fine dell'Ottocento, raggiungendo notevole successo come uno dei primi e più straordinari esempi di scrittura surrealista. È oggi ritenuto fra i testi più interessanti e ricchi di spunti del maledettismo ottocentesco, di quel romanticismo satanico che rivendica all'artista il ruolo di angelo caduto, tanto più emarginato quanto più profondamente consapevole. -
Orestea. Testo greco a fronte
La più celebre fra le opere di Eschilo, unica trilogia sopravvissuta del ricco corpus teatrale greco antico, l'Orestea mette in scena la sanguinosa catena di vendette che devasta la famiglia reale di Argo. In Agamennone l'eroe, di ritorno trionfante dalla guerra di Troia, trova ad attenderlo la moglie Clitennestra, decisa a vendicare la figlia Ifigenia, sacrificata dal marito agli dei in vista dello scontro con la casa di Priamo. Ma nemmeno la morte di Agamennone è destinata a rimanere impunita, e altro sangue si prepara a essere versato, stavolta per mano di Oreste, figlio esiliato che nelle Coefore ritorna nella terra natia e, incitato da Apollo, pianifica di uccidere gli assassini del padre. Un ulteriore delitto che scatenerà l'ira delle divinità protettrici del diritto materno, le Erinni, protagoniste delle Eumenidi, che perseguitano coloro che alzano la mano contro la propria madre. Attraverso la tragedia di una famiglia, Eschilo mette in scena la nascita e l'affermarsi della democrazia ateniese, un nuovo ordine che succede a un periodo di caos e distruzione. La vicenda degli Atridi diventa così metafora del passaggio da un mondo basato sul legame familistico a un altro, in cui sono le leggi a costituire il legame che unisce gli uomini e fonda la società. -
Infanzia
""Era come se prima di conoscerla avessi dormito, nascosto nell'oscurità, ma lei comparve e mi risvegliò, mi portò alla luce, legò ogni cosa intorno a me in un filo ininterrotto, intrecciò tutto in un merletto multicolore, e subito e per tutta la vita divenne un'amica."" Parole piene di fiabesca magia che descrivono l'incontro del piccolo protagonista con la nonna materna, vera stella polare di questo romanzo autobiografico. Rimasto orfano di padre a soli cinque anni, Aleksej Peskov (vero nome di Gor'kij) si trasferisce a vivere con un nonno tiranno e una nonna materna meravigliosa narratrice. È lei che con il suo mondo di storie e leggende aiuterà il piccolo, curioso e sovente spaventato, ad affrontare la barbarie della vita. Colorata dalla povertà e da una brutalità orribile, è quest'infanzia che ha permesso a Gor'kij di comprendere - in un modo negato a un Tolstoj o a un Turgenev - la vita del russo comune e di rappresentarla in un racconto permeato di una dolce e struggente malinconia, inestricabile miscela di pianto e riso. Atmosfere e toni che si fatica ad associare all'autore universalmente considerato l'iniziatore del ""realismo socialista"" - un'etichetta che lo travolse rendendolo oggetto di opposti furori, esaltatori o denigratori, concentrati non tanto sulla sua opera, ma sulla sua vita o su ciò che della sua vita si è voluto mostrare. A quasi un secolo dalla sua scomparsa, è giunto il momento di rileggere i suoi libri, e di farlo con uno sguardo nuovo. -
Il diamante grande come il Ritz e altri racconti
L’“età del jazz” è finita, se c’è mai davvero stata. Scritti fra il 1920 e il 1926, quelli qui riuniti sono tre dei migliori racconti di F. Scott Fitzgerald; in essi risuona una nuova, inconfondibile melodia: il blues, che dona alla narrazione un fondo di malinconia e disillusione. Protagonisti di queste novelettes sono giovani e adolescenti le cui esistenze sembrano inevitabilmente destinate a dissiparsi e a sfiorire. Dopo un’apertura fiabesca, scandita da visioni di ricchezze e paesaggi idilliaci, Il diamante grande come il Ritz si popola di ombre inquietanti e minacciose, che costringeranno il protagonista a lottare per la propria sopravvivenza. Nel soleggiato giorno di maggio di May Day, sul ballo degli ex allievi di Yale si allunga l’ombra dei disordini di New York del 1919 e i destini di tre giovani si toccano per un attimo senza riuscire a modificare le rispettive traiettorie. Infine, Il ragazzo ricco, che l’autore stesso definì “una delle cose migliori che io abbia mai fatto”, vede la sua vita privilegiata offuscata da personali irrisolutezze e drammatiche morti. Anche là dove i toni sembrano inizialmente più scanzonati, dove la magia sommessa della scrittura di Fitzgerald è al suo apice, la tragedia incombe, evocata, oltre che dagli eventi, dallo sguardo critico e disilluso dell‘autore. -
I figli del lupo. Berlino 1945: sopravvivere non è un gioco
Un'avventura intensa e appassionante, in cui, nella tempesta della storia, Otto, Helene e i loro compagni, scoprono il vero senso sell'amicizia, dei valori e della verità.rnrnBerlino, luglio 1945. Il Terzo Reich è appena caduto, i russi occupano la città e non risparmiano nessuno. Berlino è in macerie: non c'è cibo, non c'è acqua, per le strade regna l'anarchia. Una banda di ragazzi senza genitori ha trovato rifugio nei sotterranei di un ospedale e cerca di sopravvivere in quell'inferno. Otto ed Helene, i più grandi del gruppo, fanno di tutto per procurare il cibo ai più piccoli e proteggerli. Ma trovare qualcosa è un compito arduo e, soprattutto, pericoloso: anche se la guerra è finita, nelle vie distrutte dalle bombe altri disperati come loro sono pronti a uccidere per un pezzo di pane o una scatoletta di carne. Come se non bastasse, Otto fatica a tenere sotto controllo il fratello minore, Ulrich, che resta fedele agli ideali nazisti e sogna di unirsi a uno dei gruppi della Hitlerjugend che si dice facciano parte di un'organizzazione chiamata Werwolf e combattano gli Alleati con la guerriglia. Un giorno, durante una delle loro spedizioni in cerca di cibo, li scorge un uomo nascosto nell'ombra: è un ex SS e riconosce immediatamente l'espressione determinata di Ulrich... Per questi ragazzini sarà un'altra minaccia da cui guardarsi mentre sono costretti a diventare adulti troppo in fretta. Età di lettura: da 12 anni. -
Mio padre è un PPP
Quando spariscono di casa i risparmi di Polleke e della mamma, la ragazzina pur immaginando che fine abbiano fatto - confessa di averli presi lei. Il giorno dopo, il padre le riporta i soldi ma Polleke gli dice che è troppo tardi e che non lo vuole più vedere finché non avrà scritto una poesia a dimostrazione della sua buona volontà. Spik invece le scrive una lettera in cui le confessa di non riuscire a essere un poeta e di non sapere cosa fare della propria vita. Polleke capisce di essere l'unica in grado di salvarlo e di convincerlo a smettere di drogarsi e si avventura a cercarlo tra i barboni della stazione. Per fortuna Polleke ha l'appoggio di Mimun, suo compagno di classe e fidanzato (anche se da grande sposerà una ragazza marocchina, come vogliono i suoi genitori), che l'aiuta a ritrovare il padre. Spik accetterà di andare in una casa-famiglia per tossicodipendenti? E quando Mimun tornerà dalle vacanze in Marocco sarà ancora innamorato di Polleke? L'estate porterà molte risposte. Età di lettura: da 9 anni. -
Dolci parole. Storie e pensieri di donne straordinarie per divent...
Da Samantha Cristoforetti a Bebe Vio, darnFranca Viola a Marissa Mayer, storie dalrnmondo e dall’Italia. Perché si può esserernvincenti senza rinunciare al proprio modorndi essere e perché, come ce l’hanno fattarnloro, può farcela ognuna di noi.rnDodici parole, dodici aggettivi nei quali riconoscersi. Ciascuno di loro può diventare un punto di forza per trasformare i tuoi sogni in realtà. Anche quando chi ti sta intorno sostiene che non sia possibile.rnScienziate e designer di moda, giudici e attiviste, politiche e sportive, geni dell'informatica e stelle del cinema: dodici aggettivi per raccontarle, dodici caratteristiche, o meglio dodici ""punti di forza"" al femminile (e non solo) su cui hanno costruito il loro successo. 1. Scientifica. Perché fisica e matematica se ne fregano se sei maschio o femmina. 2. Femminista. Perché si può sposare il principe azzurro senza smettere di lottare per i diritti delle donne. 3. Competitiva. Perché nello sport (e non solo) possiamo superare ogni avversario. 4. Rivoluzionaria. Perché ci vuole uno sguardo nuovo per cambiare le cose. 5. Femminile. Perché chi l'ha detto che bisogna travestirsi da maschi per esser prese sul serio? 6. Coraggiosa. Perché a volte ci sembra di essere sole contro il mondo intero. 7. Creativa. Perché la fantasia non ha confini di genere. 8. Disciplinata. Perché non sempre abbiamo la testa fra le nuvole. 9. Sensibile. Perché si può commuoversi senza perdere la propria forza. 10. Sognatrice. Perché i sogni non hanno limiti né confini. 11. Tecnologica. Perché non è vero che i maschi sono più portati. 12. Gentile. Perché l'aggressività non è per forza vincente. Età di lettura: da 11 anni. -
L' estate dei ribelli. Una storia della Resistenza
Giugno, 1944. La guerra sembra lontana, vista dal paese di Montecalvo. O Montecalmo, come tutti lo chiamano, perché è un posto in cui non succede mai nulla, almeno secondo gli adulti, sempre troppo impegnati o troppo distratti. Non è così per i ragazzi delle bande in cui è diviso il paese: la Stazione, guidata dallo ""storpio"" Antonio, la Piazza, con a capo l'energica Alessandra, i Barotti del saggio Michele e il Mulino, con il suo leader ""figlio di papà"" Adrien. In questo inizio d'estate, dopo una tregua durata mesi, le bande sono di nuovo in guerra fra loro, e questa volta sembra non esserci un vincitore. Così i quattro capi decidono di sfidarsi in una prova di coraggio che avrà un finale inaspettato e drammatico. Sarà l'inizio di un'avventura unica: un Comandante partigiano sceglierà proprio loro per compiere una missione quasi impossibile e cambierà le loro vite. Età di lettura: da 10 anni. -
Guida agli alberi d'Europa
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Arte e cervello
"In qual modo la memoria si sostanzia di immagini, le manipola, le ""archivia"", le riutilizza? ... Esistono immagini più efficaci di altre, più resistenti di altre nella memoria individuale o nella memoria collettiva, e perché? Quali sono le differenze percettive, emozionali, mnemoniche fra l'osservazione di un paesaggio, di un dipinto di quel paesaggio, di una foto dello stesso paesaggio, di una foto del dipinto? Sono misurabili e descrivibili in termini fisiologici oltre che di storia della cultura? ... Come fa l'artista a ""sapere"" quali forme, quali gesti, quali schemi cattureranno meglio e più a lungo l'attenzione del suo pubblico? Perché alcuni artisti riescono meglio di altri in questa impresa?... È oggi più che mai probabile che non si possano fare molti progressi in queste ricerche senza un serrato confronto con scoperte e ipotesi che vengono dal mondo delle neuroscienze." -
Flora alpina
Un'opera in due volumi, più un volume destinato agli indici, che raccoglie oltre cinquemila immagini e schede botaniche di circa 4.500 specie presenti sull'arco alpino. All'opera, concepita in Svizzera per iniziativa della Haupt Verlag, hanno collaborato anche studiosi italiani. Ogni scheda contiene il nome scientifico, il nome comune tedesco, francese, italiano, sloveno, la carta di distribuzione, i mesi di fioritura e molte altre informazioni tecniche. -
Psicologia della comunicazione
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Esercizi di fisica. Elettromagnetismo
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Meccanica e termodinamica
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Guida al bosco di montagna. Alberi, arbusti e vegetazione del sot...