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Margini di errore. Perché i medici sbagliano
Daniele Coen, dopo esser stato per molti anni direttore del Pronto Soccorso di Niguarda a Milano, ha deciso di raccontare in un libro i tanti fattori che possono portare a una diagnosi o a una decisione sbagliata e, di conseguenza, al deterioramento del rapporto di fiducia tra medici e pazienti.rnrn «Questo libro parte dalla memoria di casi clinici, di storie e di persone che ho incrociato nel corso della mia carriera per essere stato il responsabile diretto degli errori di cui si narra o per averli visti commettere e averli discussi con i colleghi o ancora per aver dovuto esprimere un parere sulla loro inevitabilità in qualità di perito del tribunale.» rnrnDaniele Coen, dopo esser stato per molti anni direttore del Pronto Soccorso di Niguarda a Milano, ha deciso di raccontare in un libro i tanti fattori che possono portare a una diagnosi o a una decisione sbagliata e, di conseguenza, al deterioramento del rapporto di fiducia tra medici e pazienti. E lo fa partendo dall'analisi di casi clinici particolarmente significativi, da cui emerge quanto l'agire del personale medico, inevitabilmente soggetto come tutti alle debolezze umane, sia influenzato dalla disattenzione, dalla fretta, dalla collera, dal desiderio di fare bella figura o dalla paura di sbagliare. Ogni storia racconta momenti diversi del percorso che conduce all'errore, facendo risaltare, al di là degli aspetti tecnici, il modo in cui un deficit di formazione, un problema di comunicazione, un'insufficienza organizzativa possono interagire con la personalità, le insicurezze e le emozioni di medici e malati, spingendoli a imboccare una strada sbagliata. Di fronte al prossimo «inevitabile» errore che verrà compiuto, l'autore esorta se stesso e i colleghi a essere capaci «di riconoscerlo, di scusarci per averlo commesso, di provare e di sopportare un giusto senso di colpa senza consentire al rimorso di schiacciarci, anche nell'interesse dei nostri pazienti», e a trarne insegnamento per sé e per la classe medica. Ma chiede anche alla vittima di un errore un grande sforzo: «dovrà essere capace di separare le proprie emozioni dalla comprensione razionale di quanto è successo. Dovrà saper accettare l'imperfezione della medicina, dei medici, delle organizzazioni e in ultima analisi i tanti limiti dell'agire umano. Soprattutto però vorrei che non rinunciasse a far sentire la propria voce e a parlare in nome di tutti i pazienti (passati, presenti e futuri) per pretendere rispetto, coinvolgimento, attenzione da parte di ogni medico a cui si rivolgerà per tutelare il proprio diritto alla salute». -
A lezione dagli antichi. Comprendere il mondo in cui viviamo attr...
La tragedia ci rivolge in maniera pressante una domanda cruciale: che cosa dobbiamo fare? Di fronte ai drammi del nostro presente – le guerre, le ingiustizie, la violenza, la povertà – come dobbiamo agire? Qual è il nostro grado di coinvolgimento? Possiamo davvero considerarci non responsabili? Fino a dove può spingersi la nostra inazione o la nostra indifferenza?rnrnA ogni generazione spetta il compito di reinventare i classici. Ogni generazione deve assumersi la responsabilità di questa reinvenzione, cioè di attingere dal passato qualcosa che permetta di decifrare il presente, che consenta di cogliere, sotto la superficie del flusso inarrestabile degli eventi e delle informazioni, ciò che ci riguarda direttamente, ci chiama in causa. Per farlo è necessario sottrarsi al brusio assordante della modernità e prestare ascolto a quanto hanno ancora da dirci gli antichi, i Greci in particolare. Perché la tragedia greca, a duemilacinquecento anni di distanza, continua a parlarci con forza, ponendoci di fronte questioni ineludibili: dà voce al dolore e alla sofferenza, racconta i conflitti che lacerano le comunità e squassano i rapporti familiari, ha molto da dirci riguardo alle nostre origini, mette a nudo la precarietà della nostra esistenza. E soprattutto descrive la zona grigia in cui si dispiega l'agire degli uomini, costretti a vivere in un mondo dominato dall'ambiguità e dall'incertezza, dove la ragione spesso si rivela una guida insufficiente a dissolvere l'opacità che li avvolge e le parole non sono altro che un vuoto gioco di prestigio che occulta la verità. Una «terra di mezzo» sospesa tra libertà e necessità, fra autonomia e dipendenza, dove il passato sembra condizionare ogni decisione e il futuro assume le sembianze del fato, cioè di una realtà che pare al di fuori della nostra portata ma che tuttavia ha bisogno di noi per potersi realizzare. La tragedia, quindi, ci rivolge in maniera pressante una domanda cruciale: che cosa dobbiamo fare? Di fronte ai drammi del nostro presente – le guerre, le ingiustizie, la violenza, la povertà – come dobbiamo agire? Qual è il nostro grado di coinvolgimento? Possiamo davvero considerarci non responsabili? Fino a dove può spingersi la nostra inazione o la nostra indifferenza? A lezione dagli antichi ci invita a trovare una risposta a questi interrogativi, una risposta che è essenzialmente «politica», perché attiene al nostro essere cittadini, parte attiva di una comunità che di fronte ai drammi degli altri non distoglie lo sguardo ma li riconosce come propri. Non è un caso, infatti, se la tragedia è nata nell'Atene democratica del V secolo a.C., se in essa «la città si fa teatro» e si mette in scena. Se vogliamo capire chi siamo, se vogliamo scoprire quale ruolo possiamo svolgere nel mondo, allora dobbiamo tornare al palcoscenico della vita che i tragici greci hanno allestito per noi. -
L'ultima seduta spiritica
Per gli amanti del racconto gotico e del terrore, una serie mozzafiato di storie di mistero e soprannaturale, tra visioni psichiche, antiche sepolture e messaggi dall'Aldilà che vedono impegnati anche Miss Marple e Poirot.rnSimone è una giovane medium molto dotata, ma anche logorata dalle esperienze vissute durante le sue sedute spiritiche. Soprattutto quelle con Madame Exe, che cerca un contatto con la figlioletta morta. Simone, che sta per sposarsi con Raoul Daubreuil, ha ormai deciso: guiderà un'ultima seduta per Madame Exe, come d'accordo, e dopo il matrimonio smetterà l'attività. Raoul acconsente, ignaro della tragedia che si sta preparando… -
Mi domando. Ediz. a colori
Questo albo pieno di domande? invita i bambini a meravigliarsi di fronte a ogni scoperta e a non smettere mai di interrogarsi su ciò che li circonda.rnrnrnI panini si arrabbiano quando li mordi? Che sapore hanno le nuvole? E le stelle cosa fanno di giorno? Esistono domande buffe e domande profonde, brillanti e curiose, chiare oppure misteriose. Questo albo pieno di domande? invita i bambini a meravigliarsi di fronte a ogni scoperta e a non smettere mai di interrogarsi su ciò che li circonda. -
Forte respiro rapido. La mia vita con Dino Risi
Dino Risi è il regista che ha arricchito di storie, di emozioni, di immagini la cosiddetta ""commedia all'italiana"". Marco Risi è il giovane che ha sfidato il padre sul suo stesso terreno e si è aperto una strada sua. Si può essere figlio e sentire il padre anche come un maestro? rnrnAnche mio padre quindi, parlava di sé. Lui avrebbe detto di no, invece parlava di sé. Bastava guardare e capire. Anzi, basta guardare e capire. Altro vantaggio del cinema: c'è! Anche quando non ci sei più tu.rnrnUn figlio, un padre, un redde rationem. Il figlio torna sui suoi passi, lungo il percorso in cui è diventato figlio, lungo le svolte che l'hanno liberato dal padre, e infine al sentiero solitario in cui è tornato al padre. Non siamo di fronte a un padre qualunque, e neanche a un figlio qualunque. Dino Risi è il regista che ha arricchito di storie, di emozioni, di immagini la cosiddetta ""commedia all'italiana"". Marco Risi è il giovane che ha sfidato il padre sul suo stesso terreno e si è aperto una strada sua. Si può essere figlio e sentire il padre anche come un maestro? Va da sé che il racconto finisce per accendere le luci in sala. Torna il cinema. Torna il grande cinema. Le relazioni, le battute fulminanti, becere e folgoranti, le amicizie, le conversazioni, Mastroianni, Fellini, e le donne, tante donne, leggendarie, un eros ossessivo che si snoda per tutta la ricognizione narrativa come una luce, come una magia, anche minacciosa. Dolente doppio del padre, si muove fra queste pagine un Vittorio Gassman inedito, sofferente e piegato su di sé. Ne esce una storia che sta fra l'epica (del cinema) e la commedia: si coglie presto come la vitalità del cinema fra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta dipendesse da un clima di intesa, di coesione, magari anche di conflitto, ma tutti – tutti – erano sullo stesso palcoscenico. E in mezzo a questo sciamare di personaggi, di episodi memorabili, in mezzo a un'Italia che non c'è più, ecco lo spirito guida: il rapporto padre-figlio, e il venir meno dei padri, il morire, l'assenza. Qui c'è un padre che talora lascia la frase incisa nell'aria (""Non farlo, quel film""). E con la frase si incide un personaggio indimenticabile, severo e infedele, disincantato ed elegante. Un principe mordace. E nel rifluire di vicende, complici il caos della memoria e una straordinaria pulizia di affetti, emerge la semplice verità dell'essere vivi, o dell'esserlo stati. -
Dietland
Dietland affronta senza misura le diseguaglianze di genere, l'industria della bellezza e le nostre ossesioni per la perdita di peso, e le prende a calci per benern«Una vertiginosa fantasia di vendetta che scuoterà a fondo il vostro modo di pensare e vi conquisterà fino in fondo»rnAlicia ""Plum"" Kettle fa di tutto per non essere notata, perché - quando sei grassa - essere notata significa essere giudicata. Ed essere giudicata male, per dirla tutta. In attesa dell'intervento chirurgico miracoloso che le farà perdere peso una volta per tutte, Plum lavora a un periodico per teenager rispondendo alla posta delle lettrici, che le confidano i loro tormenti di giovani donne: un seno asimmetrico, le molestie di un fratellastro, un'inclinazione all'autolesionismo, ecc. ecc. Ma quando una ragazza misteriosa con collant sgargianti e anfibi neri comincia a seguirla, Plum finisce in un vortice di strane vicende e incontri bizzarri che la porteranno a conoscere il mondo di Calliope House - una comunità underground di donne che rifiutano le regole della società - e la costringeranno a confrontarsi con i costi reali del ""diventare bella"". Contemporaneamente, un gruppo guerrigliero sparge terrore a piene mani in un mondo che maltratta le donne, e Plum si ritrova implicata in una trama sinistra che avrà conseguenze esplosive. -
Stepsister. Sorelle di sangue
Finalista Premio Mare di Libri 2021In un mondo dove una ragazza può essere solo brava, obbediente e soprattutto bella, non c'è posto per giochi di guerra e corse a cavallo: ovvero per tutte le cose che Isabelle ama.Questa è una fiaba oscura. È una fiaba crudele. È una fiaba da un altro tempo, un tempo in cui i lupi restavano ad aspettare le bambine nella foresta. Quel tempo è ormai passato. Ma i lupi sono ancora qui e sono due volte più scaltri. Le bestie rimangono. E la morte ancora si nasconde in una spolverata di bianco. È crudele per qualunque ragazza che smarrisca il sentiero. Più crudele ancora per una ragazza che smarrisca se stessa. Sappi che è pericoloso allontanarsi dal sentiero. E tuttavia è molto più pericoloso non farlo.Quando, costretta da Maman, si mozza le dita dei piedi per farle entrare nella scarpetta e aggiudicarsi il matrimonio con il principe, Isabelle viene scoperta. E al suo posto viene scelta Ella, la sorellastra buona, la perfetta Cenerentola delle fiabe. A Isabelle resta solo la vergogna più nera e l'ostilità di tutta Saint-Michel. Ma è proprio vero che il destino di una sorellastra ""cattiva"" è vivere ai margini e che l'unica strada possibile è quella dell'infelicità? Il marchese de la Chance non la pensa così e forse l'unica cosa che può salvare Isabelle è capire che per tutte c'è una possibilità, e che la vera bellezza è scegliere la propria strada e percorrerla senza voltarsi indietro. Questa è una fiaba oscura. È una fiaba crudele. È una fiaba da un altro tempo, un tempo in cui i lupi restavano ad aspettare le bambine nella foresta. Quel tempo è ormai passato. Ma i lupi sono ancora qui e sono due volte più scaltri. Le bestie rimangono. E la morte ancora si nasconde in una spolverata di bianco. È crudele per qualunque ragazza che smarrisca il sentiero. Più crudele ancora per una ragazza che smarrisca se stessa. Sappi che è pericoloso allontanarsi dal sentiero. E tuttavia è molto più pericoloso non farlo. Età di lettura: da 13 anni. -
La famiglia prima di tutto!
Fixie Farr è sempre stata fedele al motto di suo padre: ""La famiglia prima di tutto"". E, da quando lui è morto, lasciando nelle mani della moglie e dei tre figli il delizioso negozio di articoli per la casa che ha fondato a West London, Fixie non fa che rimediare ai pasticci che i suoi sfaticati fratelli combinano invece di prendersi cura di sé. D'altra parte, se non se ne occupa lei, chi altro lo farà? Non è certo nella sua natura tirarsi indietro e, soprattutto, non sa trattenersi dal mettere ogni cosa a posto, anche se non la riguarda. Così quando un giorno in un bar un affascinante sconosciuto le chiede di tenere d'occhio il suo portatile lei non solo accetta ma, a rischio della sua incolumità, salva il prezioso computer da un danno irreparabile. Sebastian, questo il nome dell'uomo, è un importante manager finanziario e, volendo a tutti i costi sdebitarsi con lei, le scrive su un pezzo di carta: ""Ti devo un favore"". Sul momento Fixie non lo prende sul serio, abituata com'è a trascurare i suoi bisogni, ma si sbaglia di grosso. Riuscirà a trovare il coraggio di cambiare e smettere per una volta di pensare solo agli altri? -
Poesie e prose
Il ritratto a tutto tondo di un'artista complessa, sfaccettata eppure solidissima nel rivendicare la propria autonomia e libertà, una scrittrice e una donna la cui modernità ancora oggi sorprende.rnrn«Io non fui d'altri e non sarò mai tua,/io son di me.»rnrn È un universo tutto – o quasi – femminile quello nel quale si muove Ada Negri. Sin da Fatalità , la raccolta con cui, maestrina ventiduenne, esordisce nel 1892, propone l'immagine di una femminilità «ostile, armata, di razza diversa», inconsueta in un'epoca dominata dalla cultura maschile e maschilista: un io poetico caparbio e determinato nel rifiutare l'idea di una donna debole e sottomessa e nel rivendicare, tra l'altro, le proprie origini plebee. Questa estrema consapevolezza del proprio ruolo e del proprio valore è un fil rouge che attraversa l'intera opera, in versi e in prosa, della scrittrice, e più in generale la sua attività di intellettuale. Prima e unica donna accademica d'Italia, socialista, amica e corrispondente di importanti pensatori e politici, Ada Negri ha vissuto sempre all'insegna dell'indipendenza: economica (si mantenne fin da giovanissima, prima lavorando come insegnante, quindi con i diritti delle sue opere); affettiva (dopo la rottura con il marito non esitò a lasciarlo trasferendosi in Svizzera, mentre coltivò un intimo rapporto con la figlia Bianca e poi con la nipote Donata); culturale (seguì sempre la propria ispirazione letteraria piuttosto che le mode del momento). Questo volume permette di osservare l'evoluzione dei temi a lei più cari – la sensibilità per le ingiustizie sociali, lo spirito di sorellanza che accomuna le donne, il ricordo degli amati luoghi natii, l'importanza dei legami familiari, l'intensa religiosità degli ultimi anni –, ma soprattutto ci regala il ritratto a tutto tondo di un'artista complessa, sfaccettata eppure solidissima nel rivendicare la propria autonomia e libertà, una scrittrice e una donna la cui modernità ancora oggi sorprende. -
La scelta di Sophie
La ""scelta"" che dà il titolo a questo romanzo e che condizionerà per sempre la vita della giovane polacca Sophie è la più atroce che possa toccare a una donna. A imporgliela, la crudeltà sadica dei nazisti ad Auschwitz. La ""colpa"" di Sophie, invece, è quella di essere sopravvissuta: una colpa che condivide con Nathan Landau, un ebreo americano con cui, nella New York del 1947, intreccia una relazione furibonda, nella quale entrambi cercano invano di recuperare l'innocenza per sempre perduta. Testimone e narratore della loro storia è un aspirante scrittore, Stingo, un giovane del Sud in cui è riconoscibile lo stesso Styron. Romanzo intenso, straripante, inesorabile, La scelta di Sophie travalica i confini della storia e, partendo dall'Olocausto, sposta la riflessione sul piano esistenziale, presentando il Male non come frutto di una mente perversa, o come il risultato di una congiuntura storica, ma come una tentazione cui chiunque può cedere. -
L'ombra del bastone
Un grosso quaderno nero, di quelli usati per tenere i conti del latte da cagliare, giunge tra le mani di Mauro Corona. Porta in calce la data 1920 ed è consunto, le pagine appiccicate l'una all'altra. Quando con la punta del temperino infilata tra foglio e foglio Corona riesce ad aprirlo, si trova davanti un romanzo inatteso: la storia di Raggio e di Zino, di Maddalena Mora e di Neve, la bambina di ghiaccio, di tutti coloro che lassù, sui monti di Erto, lo hanno preceduto. Nel quaderno nero ci sono i ""Malavoglia del Friuli"" e la figura indimenticabile della strega Melissa che tra i branchi di capre e i campi di fieno che sovrastano il Vajont, porta a termine una lotta perduta contro il destino, folle di sesso e di dolore. -
La miscela segreta di casa Olivares
Nel cuore di Palermo, sotto il grande appartamento degli Olivares, batte il cuore di un drago fiammeggiante: è la macchina che tosta dalla mattina alla sera il caffè, spandendo per le vie del quartiere un profumo intenso fino allo stordimento. È tra le pareti della torrefazione che cresce Genziana, il più bel fiore tra i figli di Roberto Olivares, che ha chiamato come lei la qualità più pregiata di caffè. La vita scorre nell'abbondanza e nella certezza che il futuro non riservi sorprese perché Viola - sensuale e saggia matriarca - sa prevederlo leggendo i fondi di caffè. Ma proprio quando Genziana si appresta alla fioritura della giovinezza irrompe la guerra, e con essa la fame e la distruzione destinate a cambiare per sempre le sorti della città. Improvvisamente Genziana si ritrova sola, il grande drago sbuffante è costretto a fermarsi. Palermo, intorno, è un immenso teatro di macerie, una meravigliosa creatura ferita che deve capire come rinascere dalle proprie ceneri. ""La tua fortuna saranno le femmine, la tua sicurezza il caffè"" aveva detto Viola alla figlia scrutando il fondo della sua tazzina. Armata unicamente di queste parole, Genziana compie un lungo cammino, che la porta lontano senza mai allontanarsi dai Quattro Mandamenti di Palermo. Una folla di personaggi umili ma capaci di profonda umanità, l'incontro con una donna venuta dal Nord, le attenzioni del mafioso Scintiniune, l'amore per Medoro: tutto sarà per lei lievito di cambiamento... -
Atlante degli animali estinti e da salvare. Ediz. a colori
Quando si sono estinti i dinosauri? Quando sono scomparsi la tigre dai denti a sciabola e il dodo? Troverete le risposte a queste e molte altre domande tra le pagine di questo atlante illustrato che vi condurrà alla scoperta degli animali estinti. Inoltre potrete trovare le specie più rare e in pericolo di estinzione di anfibi, rettili, uccelli, mammiferi e insetti, per conoscerle e provare a salvarle. Ora non vi resta che scoprire come erano fatti l'uro e il cotilorinco preistorico... Età di lettura: da 8 anni. -
Alice, Dorothy & Wendy
Tre ragazzine curiose e audaci, al centro di tre grandi classici che, ciascuno a suo modo, hanno saputo celare sotto le spoglie del racconto di fantasia messaggi e metafore della vita. Alice e le sue avventure nel favoloso Paese delle Meraviglie, di là e di qua dallo specchio. Wendy, l’amica di Peter Pan che per molti lettori è la vera eroina dei romanzi con il bambino che non vuole crescere. Infine Dorothy, la piccola protagonista portata da un tornado nel fantastico mondo di Oz. Tre ragazzine curiose e audaci, al centro di tre grandi classici che, ciascuno a suo modo, hanno saputo celare sotto le spoglie del racconto di fantasia messaggi e metafore della vita. Questo libro è l’occasione per rileggere i tre romanzi – Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, Peter Pan e Il Mago di Oz –, cogliendone la grande modernità. -
Falli parlare. Come affrontare i silenzi degli adolescenti
In Falli parlare, Matteo Rampin descrive gli aspetti di questa incomunicabilità, ne indaga le cause e propone strategie a uso degli adulti per costruire ponti tra le generazioni. Con una raccolta di consolazioni filosofiche per genitori sull'orlo di una crisi di nervi.rnrn ""Nostra figlia? Non è più la stessa."" ""Nostro figlio… non lo riconosciamo più."" ""Ci sembra di avere a che fare con un alieno."" E infine, ineluttabile: ""Temiamo che abbia qualcosa"". Eccoli qui, i genitori, nello studio del terapeuta: padri e madri affranti, ansiosi, inquieti, alle prese con l'adolescenza dei propri figli e con un muro fatto di silenzi, reticenze, allusioni, non-detti, che possono sfociare nell'ostilità e nel mutismo. In Falli parlare , Matteo Rampin descrive gli aspetti di questa incomunicabilità, ne indaga le cause e propone strategie a uso degli adulti per costruire ponti tra le generazioni. Grazie alla sua lunga esperienza di psicoterapeuta, Rampin risponde alle domande più diffuse tra i genitori – Quando farli parlare? In che modo costruire le occasioni per instaurare il dialogo? Quali leve motivazionali usare per promuovere la comunicazione e quali errori evitare? – e fornisce indicazioni pratiche su come prevenire per tempo questo fenomeno, partendo proprio dall'ascolto e dal confronto. ""Basta avere la seria intenzione di essere presenti, di osservare e di ascoltare, con autentica disposizione a volere il loro bene e ad anteporlo al nostro ego di genitori. Se lo facciamo, accade una cosa sorprendente: sentendo di essere da noi considerati, iniziano a parlare sempre meno con i gesti e il corpo, e sempre più con le parole."" Una guida pratica ed efficace, una risorsa indispensabile dedicata ai genitori – e a tutti gli adulti in generale – in cerca di consigli per instaurare un dialogo autentico con gli adolescenti. -
Esperimenti e catastrofi
La folle utopia di uno scienziato creatore di una civiltà tanto perfetta quanto mostruosa. Un mondo arido e velenoso, palcoscenico di un esperimento psicologico planetario. La sete di vendetta di un genio impazzito che diffonde sulla Terra un virus in grado di sterminare la specie umana. Dal creatore del mondo di Dune, tre romanzi apocalittici sui limiti che l'uomo non dovrebbe mai superare. All'interno: ""L'alveare di Hellstrom"", ""Esperimento Dosadi"" e ""Il morbo bianco""; i tre romanzi mettono in scena scenari apocalittici ed esplorano i temi come la sopravvivenza umana, la religione e i limiti che la scienza non dovrebbe oltrepassare. I protagonisti dei tre romanzi mettono in atto progetti ambiziosi e pericolosi in un mondo dove distinguere ""buoni"" e ""cattivi"" è sempre più arduo. -
Il diavolo in noi. Viaggio nelle menti criminali ai confini tra b...
«Ogni crimine violento è una tragedia, tanto per le vittime e i loro familiari quanto per i colpevoli.» A sostenerlo è la psichiatra e psicoterapeuta forense Gwen Adshead. La sua trentennale esperienza, maturata in particolare nell'ospedale psichiatrico di massima sicurezza di Broadmoor, in Inghilterra, l'ha infatti convinta che i pazienti da lei trattati – essenzialmente detenuti colpevoli di omicidio – sono, piuttosto, dei sopravvissuti a un disastro, dove «loro sono il disastro» e gli psicoterapeuti «i primi soccorritori». Qualunque sia il crimine commesso dai suoi pazienti, dall'omicidio seriale allo stalking, dall'incendio doloso all'abuso su minori, il suo obiettivo è aiutarli a conoscere meglio – e a cambiare – la loro mente. Negli undici ritratti qui raccolti, ottenuti attingendo a plurimi casi di studio e con la collaborazione della coautrice Eileen Horne, Adshead ci avvicina a persone che normalmente considereremmo «mostri» e, caso dopo caso, mette in discussione il nostro concetto di «male» dimostrando una straordinaria capacità umana di empatia, cambiamento e redenzione. L'invito dell'autrice è quello dunque di «avventurarsi oltre quel livello superficiale, e immergersi nel profondo, là dove le storie buie sprigionano molta luce» per incontrare insieme «singoli individui, non creature mitiche, e per capire cosa possono insegnarci le loro vite». Sfidando i pregiudizi che albergano in ogni lettore, Il diavolo in noi ci aiuta a pensare all'impensabile e a dare parole all'indicibile. Ma soprattutto è un libro vitale e compassionevole che risveglia le corde della nostra umanità. -
Poesie e prose
Per poche altre figure della lirica italiana novecentesca si può dire, come scrisse di Vittorio Sereni l'amico e critico Pier Vincenzo Mengaldo, che «l'uomo e il poeta facevano tutt'uno». Per il poeta di Luino, infatti, la poesia era una divorante passione, vissuta senza falsi pudori; una passione fatta di attese, della capacità di selezionare i componimenti, tanto che ognuno appare a noi inevitabile. Come Leopardi, come Mallarmé, Sereni concentra il suo estro su pochi testi, essenziali, derivati da una assoluta necessità interiore e dotati di una impareggiabile finitezza formale. Ma accanto all'esigenza di scrivere versi, Sereni sentì altrettanto potente quella che egli stesso chiamava «la tentazione della prosa». Dell'una e dell'altra produzione dà conto questo ricco volume che riunisce integralmente le raccolte poetiche, da «Frontiera» (1941) a «Diario d'Algeria» (1947) a «Gli strumenti umani» (1965) a «Stella variabile» (1981), la sua scelta di traduzioni «Il musicante di Saint-Merry», i due volumi di prose, «Gli immediati dintorni» e «La traversata di Milano», infine un'ampia scelta di testi critici dedicati all'arte e alla letteratura. -
Nanà
Nata nei sobborghi parigini, Anna Coupeau, con il vezzeggiativo di Nanà, diventa la ragazza di tutti, l'idolo delle folle, un'affascinante attrice di varietà sfruttata da avidi impresari, una “divoratrice di uomini” che dà piacere, ma toglie la pace e porta alla rovina, nella sua fatale e tragica ascesa sociale, tutti i suoi nobili e ricchi amanti. Cortigiana persa nel vortice della passione, Nanà è a un tempo corruttrice e vittima, una “mosca dorata” che vola nello sfacelo senza più salvezza e nel falso splendore del Secondo Impero di Napoleone III. -
La luce degli abissi
Un romanzo memorabile. Una fusione di fantasy, avventura, horror e mitologia.Dicono che esiste un regno oscuro di incubi che si cela sotto il mare propriamente detto. Quando l'Abissomare inarca la schiena, il mare al di sopra viene scosso da un furore improvviso. Dicono che l'Abissomare, un tempo, fu la dimora degli dèi. Si dicono tante cose della Miriade, e sono tutte vere.Da sempre Hark e Jelt sanno che, appena sotto il mare, esiste l'Abissomare, l'antica dimora dei mostruosi dèi che a lungo terrorizzarono l'arcipelago della Miriade. Riti sacerdotali e sacrifici servirono per anni a placare l'ira delle divinità marine, fino al giorno del Cataclisma, quando in un'esplosione di follia si distrussero a vicenda. Le loro reliquie, che conservano un potere divino, sono molto ambite dai piccoli truffatori come Hark e Jelt, in fuga dalle leggi del governatore e dai contrabbandieri. Due amici inseparabili, almeno finché i fondali non restituiscono una reliquia diversa da tutte le altre: un globo pulsante, intriso di un potere straordinario e oscuro, che potrebbe distruggere non soltanto l'amicizia di Hark e Jelt, ma tutto il loro mondo. Età di lettura: da 13 anni.