Sfoglia il Catalogo illibraccio006
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 9041-9060 di 10000 Articoli:
-
Storia della Chiesa. Vol. 1: L' età antica
La formazione della Chiesa come istituzione corre parallela a quella del cristianesimo come religione. Verso la fine del II secolo, infatti, è ormai attestata l’esistenza di un’istituzione che comprende una costellazione di Chiese locali disseminate nel bacino del Mediterraneo, tra cui spiccano Roma, Alessandria e Antiochia. Incentrate sulle figure dei vescovi, dotati di ampi poteri di governo e assistiti da presbiteri e diaconi, le Chiese locali comunicano tra di loro attraverso la corrispondenza e si coordinano mediante sinodi che decidono in merito a questioni importanti. Dotate di un canone di scritti rivelati – le Scritture ebraiche, rilette come Antico Testamento, e il corpus degli scritti del Nuovo – posseggono forme di liturgia e culto comuni. Alla fine del II secolo si può dunque parlare dell’esistenza, oltre che della «grande Chiesa» come istituzione, di una vera e propria religione cristiana, distinta dalla sua matrice giudaica, che ha una chiara base sociale, è strutturata istituzionalmente, ha proprie credenze, pratiche e testi normativi, i caratteri fondamentali che definiscono una religione. -
Storia della Chiesa. Vol. 4: età contemporanea, L'.
La Rivoluzione francese lascia nel mondo cattolico una profonda impressione. Una tradizione millenaria, caratterizzata da una società che si richiamava in tutte le sue articolazioni ai valori cristiani, viene bruscamente interrotta e il periodo del Terrore giacobino produce uno choc difficilmente riassorbibile. Si fa ricorso alla violenza per costringere i sacerdoti ad abbandonare lo stato clericale, si impediscono ai fedeli le pratiche religiose, si cancella la presenza cristiana dallo spazio urbano riorganizzando la scansione del tempo (calendario rivoluzionario), trasformando la sonorità pubblica (sostituzione del tamburo alle campane) e rifondando la ritualità civile. Il tentativo di scristianizzazione si accompagna a un altro fenomeno che aumenta le preoccupazioni degli ambienti cattolici: la nascita di nuove religioni che pretendono di sostituirsi al cristianesimo. I culti rivoluzionari manifestano, infatti, la tendenza a sviluppare religioni secolari che, sacralizzando forme della politica, prendono il posto della religione cristiana come via per fornire una legittimazione ultima, assoluta e intangibile agli assetti del consorzio umano. -
Teologia delle religioni
Il pluralismo religioso rappresenta uno degli elementi più importanti di un cambiamento in atto, non facile da interpretare, che richiede un ripensamento dell'autocomprensione del cristianesimo. La prima parte di questo libro tratteggia la ricaduta del pluralismo nella riflessione teologica e nel suo metodo, individuando gli itinerari che hanno condotto all'elaborazione di idee-chiave per interpretare la relazione tra cristianesimo e religioni. La seconda si concentra sull'esigenza di individuare le coordinate principali per svolgere il compito teologico che scaturisce da un confronto aperto e critico con la riflessione del pluralismo. Il volume si colloca in una collana di testi rigorosi e agili a un tempo, rivolti soprattutto al pubblico di università, facoltà teologiche, istituti di scienze religiose e seminari. -
Le malattie dell'anima. Trattato sui vizi capitali
Per molte persone i vizi capitali hanno oggi un fascino maggiore delle virtù e c'è chi ritiene che, appartenendo ormai al passato, debbano essere aggiornati o sostituiti da un nuovo elenco di ""tabù contemporanei"" in grado di cogliere l'essenza dell'etica moderna. Va però riconosciuto che superbia, avarizia, lussuria, invidia, gola, ira e accidia sono comportamenti che negli ultimi decenni sono stati oggetto di una rinnovata attenzione in vari ambiti: non solo da parte della teologia morale e spirituale, della filosofia, della storia e della letteratura, ma anche delle arti figurative, del teatro, del cinema, della psicologia, della sociologia, dell'antropologia culturale. Accade abitualmente che i vizi capitali vengano intesi come una sorta di chiave di lettura o di lente di ingrandimento per focalizzare dinamiche e contraddizioni in ambito sociale, politico, economico o relazionale. Tuttavia, osserva l'autore, non sempre l'approccio al tema è epistemologicamente corretto e le ""malattie dell'anima"" rischiano di essere sottovalutate nella loro insidiosa capacità di ridurre l'uomo in schiavitù. -
Le stagioni dell'amore. Fidanzati e sposi in cammino con il Canti...
Il Cantico dei cantici ripropone la tenerezza nuziale che il Creatore ha offerto fin dal principio all'uomo e alla donna, per la realizzazione piena del loro amore e per la loro felicità. Le riflessioni e meditazioni offerte dal volume consentono ai fidanzati e agli sposi di ripercorrere, tappa dopo tappa, l'itinerario degli innamorati del Cantico, venendone provocati a riscoprire l'arte della tenerezza e ad approfondire il sentimento che sta alla base della loro unione. -
E al mattino, ecco la gioia. Il tema della gioia nella Bibbia
""Anzitutto occorre distinguere la gioia - che è uno stato festivo dello spirito - dal piacere che è un'ebbrezza dei sensi. Di piacere è strapieno il mondo, ma questo non rende felice nessuno"" (dalla Premessa). Sotto forme e nomi diversi, talvolta persino opposti, la gioia è il miraggio costante di ogni uomo che vive e lo scopo per cui vuole vivere. Nate da un ritiro spirituale, le pagine del volume invitano alla ricerca della vera felicità attraverso una lettura sapienziale - lectio divina - della Bibbia. Attraversando la Sacra Scrittura dall'Antico al Nuovo Testamento, esse si presentano come una guida a un ascolto che diventa stupore di contemplazione, canto di gioia e gratitudine. -
Il tempo è vita: non correre!
Prendersela con calma, concedersi del tempo per vivere in modo più consapevole. Nel libro proprio di questo si parla: ""Concediti del tempo. È la tua vita!"" è l'invito dell'autore. In mezzo allo stress e alla frenesia del mondo moderno si può ancora trovare la calma? E con tutta la pressione che ci assale dall'esterno è ancora possibile essere sovrani del proprio tempo? In quanto abate primate, p. Wolf è la persona di riferimento per 800 monasteri sparsi in tutti i continenti del mondo. Per svolgere i propri compiti, talora gli capita di vivere come un manager, tra un aeroporto e l'altro, con l'agenda fitta di appuntamenti. D'altra parte, come monaco è immerso in un ritmo temporale scandito da un ordine completamente diverso. E la tradizione benedettina, di cui è intessuta la sua vita, gli fornisce buoni suggerimenti sul come fare a umanizzare il tempo. Il tempo è prezioso, perché è limitato. La durata della vita non si può comprare, ma è un dono. In questo suo incalzare è dunque di fondamentale importanza cercare di trovare il ""proprio"" tempo: ""la vita ha bisogno di tempo. se io non me lo concedo o non me lo prendo più, la vita non ha alcun valore."" (dalla Premessa) -
La vita spirituale, i suoi segreti
Se davvero si vuole essere cristiani non bastano discorsi generici o semplicemente attenti alle motivazioni; occorre una sapienza spirituale che governi la vita e venga tradotta in vita, una sapienza che sappia indicare ""come si fa"", qual è la via e come imboccarla praticamente. Con stile sapienziale, le pagine dell'autore mostrano quali siano le porte per entrare nella vita spirituale e come fare a percorrerla. È un parlare per esperienza all'esperienza, al fine di risvegliarla. -
Storia della spiritualità francescana. Vol. 1: Secoli XIII-XVI.
Il manuale ripercorre in modo sintetico, ma scientificamente documentato, il vasto panorama delle esperienze spirituali nate e immerse nella vita evangelica di Francesco e Chiara d'Assisi. La circolarità tra spiritualità e storia consente di superare una visione autoreferenziale della vicenda francescana per coglierne il nesso con i grandi mutamenti generali, nella convinzione che la spiritualità sia l'esperienza di contagio che un determinato carisma produce nel tempo. Questo primo volume offre alcune chiavi di lettura dell'esperienza spirituale del Santo di Assisi, esamina il rapporto tra i francescani e la società urbana e affronta il «lungo XIV secolo» che va dalla morte di Bonaventura da Bagnoregio allo scisma d'Occidente. La sintesi proposta dalla Chronica XXIV Generalium consente inoltre di indagare le proposte spirituali delle Osservanze francescane maschili e femminili, mentre il capitolo finale suggerisce alcune letture di vicende francescane nel passaggio tra medioevo ed età moderna. -
Cristofania
La teologia classica sostiene che nella rivelazione di Cristo c'è un novum per la storia dell'umanità, mentre il pensiero filosofico tende a sostenere che è insito nella natura umana ciò che, in forme diverse, è contenuto nelle affermazioni dei teologi. ""Se il mistero di Cristo non è il nostro stesso mistero, se la cristofania non significa più dell'archeologia (del passato) o dell'escatologia (del futuro), faremmo meglio a considerarla un pezzo da museo"", osserva Panikkar nel libro. La cristofania del terzo millennio non può dunque essere né settaria, né una mera consolazione per i credenti, ma ""la profondità più interiore di noi tutti, l'abisso dove in ognuno di noi l'infinito e il finito, il materiale e lo spirituale, il cosmico e il divino si incontrano"". -
Le imprese del patriarca. Mercato, denaro e relazioni umane nel l...
Il primo angelo della Bibbia viene inviato a consolare una serva, Agar, cacciata dalla sua padrona. La prima volta che compare la parola ""mercato"" è quando Abramo compra dagli Ittiti una tomba per la moglie Sara. Il ""profitto"" fa il suo esordio nell'episodio in cui Giuseppe viene venduto dai fratelli. E il primo riferimento a un salario riguarda Giacobbe, che lavora sette anni per avere in sposa Rachele ""bella di aspetto"", ma sarà ingannato e dovrà prima sposare la sorella Lia ""dagli occhi smorti"". Il libro della Genesi, con cui si apre la Bibbia degli ebrei e dei cristiani, è un testo sorprendente per chi cerca nuove parole e nuove riflessioni da affidare all'economia di oggi, che ha impoverito i beni soffocandoli con le merci e ha tolto dall'orizzonte tutto ciò che non è in vendita. Le prassi contrattuali dell'antica cultura mediorientale, le cui tracce non sono del tutto scomparse dai suq di Damasco o di Teheran, ci ricordano che gli scambi economici sono primariamente incontri tra persone. Che il denaro e il profitto confinano con l'amore e la vita, ma anche con l'odio e la morte. Che la terra promessa va amata e arricchita, ma non occupata, perché la si abita provvisoriamente, ma non la si possiede. E, infine, che le imprese - siano esse avventure, sogni o concretissime aziende possono risultare vane e ingannevoli, ma anche responsabili e pregevoli. -
La sventura di un uomo giusto. Una rilettura del libro di Giobbe
Una persona giusta, integra e retta viene colpita, nel pieno della felicità e senza alcuna spiegazione, da una grande sventura.rnIl filo rosso che attraversa il libro di Giobbe ci ricorda che la vita è molto più complessa delle nostre convinzioni meritocratiche e ci invita ad abbandonare una visione «retributiva» della fede – centrale anche nell’etica del capitalismo – portata a considerare la ricchezza e la felicità come premi per una vita fedele. In questo senso, la storia biblica è un insegnamento non solo sulla sventura del giusto, ma anche sul senso dell’esistenza umana. Giobbe, che combatte fino alla fine per dimostrare che nella sua sventura non vi è né demerito, né colpevolezza, consente di esprimere una critica radicale alla nuova cultura della povertà che l'ideologia capitalistica sta veicolando a tutti i livelli: poiché il povero è colpevole, possiamo restare indifferenti di fronte alle sue sventure.rnPer imparare, senza facili consolazioni, il mestiere di vivere, Giobbe è un incontro decisivo, forse necessario. I suoi amici più intimi sono Qoèlet, Leopardi, e alcune grandi pagine di Dostoevskij, Kafka, Nietzsche e Kierkegaard. Se un senso religioso è possibile, deve sapere ascoltare fino in fondo e cercare una risposta alle domande di un uomo retto sulla sua sorte avversa. -
Fine corsa. La crisi del cristianesimo come religione confessionale
Per una frazione di modernità che, a grandi linee, va dal Cinquecento ai nostri giorni, in una parte d'Europa il cristianesimo ha assunto prevalentemente una forma confessionale. Ciò ha suscitato strutture sociali e organizzazioni che amministrano i mezzi di salvezza, consentendo alla religione di fungere da «infrastruttura statale» e di contribuire alla definizione dell'identità pubblica e alla legittimazione del potere politico, anche attraverso il contenimento delle espressioni eversive rispetto all'ordine sociale. Proprio la crisi di quella forma di cristianesimo - che è anche crisi di un'idea di religione e dello stesso Stato come perno di un particolare modello di ordine sociale - può essere assunta come punto di partenza per comprendere il quadro attuale, senza con ciò ipotecarne sviluppi, tempi e approdi; essa potrebbe evolvere ed eventualmente risolversi in tanti modi, forse anche in termini non neoconfessionali e più in generale neostatali. In questo contesto si apre la possibilità di esplorare le espressioni di insoddisfazione nei confronti della riduzione confessionale del cristianesimo, cogliere i segnali che invocano una ripresa della forma ecclesiale e approfondire le crescenti difficoltà delle Chiese a influenzare processi extrareligiosi. -
Il naso rosso. Psicologia e pedagogia del clown
Se di fronte a qualcuno indossiamo il naso rosso, anche solo per gioco e per pochi minuti, ci accorgiamo subito del suo effetto. Abbandonando la nostra identità per un po', possiamo scoprire nuove forme di comunicazione e una diversa immagine di noi, forse meno entusiasmante, ma più vera, e con la stessa spontaneità dei bambini riusciamo ad avvicinare gli altri senza aspettative e pregiudizi. Erede del buffone e del giullare, il clown ne mescola sapientemente gli intenti e ne purifica il messaggio. Egli esprime una sua psicologia ed è in grado di suscitare una pedagogia che può prendere la forma del gesto terapeutico nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri e persino nelle aziende. Perché talvolta, rinunciare a prendersi troppo sul serio può risultare un esercizio molto utile per diventare più leggeri. -
Cambiare rotta. Il futuro dell'Antropocene
Venezia, 12 novembre 2019: un'acqua alta senza precedenti in un anno che ha visto bruciare l'Alaska e la Siberia e accentuarsi lo scioglimento dei ghiacciai della Groenlandia. Sono segni di un tempo inedito, in cui la minaccia del mutamento climatico si fa sentire con forza crescente sulla famiglia umana, suscitando la reazione dei giovani del movimento globale ""Fridays for Future"". Un tempo che stiamo imparando a chiamare Antropocene, in cui la specie umana è diventata il principale fattore che muove la storia biologica e geologica del Pianeta. La stessa pandemia Covid-19 è legata anche a un'interatazione ormai distorta con l'ambiente. Come abitare questo tempo? Come far fronte a mutamenti a livello di quella struttura ecosistemica planetaria che supporta la vita? Quali prospettive etiche si disegnano per orientarci alla sostenibilità e all'ecogiustizia? Per dare futuro all'umanità occorrono trasformazioni esigenti a livello dei comportamenti personali e sociali: una conversione ecologica, un cambiamento di rotta, una giusta transizione. Ma quali orizzonti teologici possono supportare tali processi? Prefazione di Enrico Giovannini. -
Quando finisce la notte. Credere dopo la crisi
Ci sono momenti e situazioni che chiamiamo ""crisi"", in cui il pozzo della vita si prosciuga. Procediamo nel deserto dell'anima e nella notte del cuore, alla ricerca di nuovi significati e di strade per il futuro. La sfida che questo libro intende approfondire riguarda il modo in cui interpretiamo e affrontiamo le crisi della nostra vita e della nostra società. Può essere la crisi un tempo provvidenziale? Possiamo trovare una ""buona notizia"" pur dentro l'esperienza traumatica e dolorosa della ""notte""? Come scorgere nella crisi la possibilità di un muovo e un'opportunità di cambiamento e di trasformazione? A partire da queste domande e con uno sguardo alla pandemia da Coronavirus, l'autore immagina un approccio diverso alla ""questione Dio"", un nuovo modo di essere Chiesa e una spiritualità possibile per il futuro. -
Il Popolo ebbe sete. Lettera sul futuro del cristianesimo
Il libro è una lunga lettera scritta per gli amici in tempo di pandemia. Parla del tempo che stiamo vivendo, che ha messo a nudo le fragilità delle nostre organizzazioni sociali, economiche e anche religiose, aprendo a possibili inquietanti scenari di difficile e complessa interpretazione, e vuole essere una mappa che aiuti il lettore a non perdere l'orientamento, a trovare la sorgente capace di dissetare la sua sete esistenziale. La diagnosi del tempo presente è condotta in maniera assai precisa e si allarga al legame tra pandemia e crisi ecologica. A questo quadro problematico va aggiunta la fragilità delle democrazie occidentali che la pandemia ha reso ancora più evidenti. Che fare dinanzi a un contesto cupo e a un futuro divenuto tanto incerto? Con mirabile concretezza, molto utile anche in chiave pastorale, Theobald indica le sorgenti alle quali attingere per ridare fiato al legame sociale che tiene uniti gli uomini tra loro. Si ritrovano qui molti temi cari all'autore, ridetti e ripensati in una forma adeguata all'urgenza del momento e con un linguaggio accessibile a tutti e non specialistico. -
Miracoli e leggende. Le radici del religioso nei riti, nelle fest...
Presepi e fontane meravigliose, reliquie della Passione ed ex voto, enigmi sacri e rogazioni, sacri monti e «parole turchine» sono i protagonisti di questo libro, che recupera una materia trascurata: le forme più elementari, modeste, spesso ingenue di devozione. Pur nella loro semplicità, riti, usi, preghiere e leggende hanno attraversato i secoli consentendo una lettura spirituale del mondo e una considerazione dell'ordine naturale come un codice da comprendere. Tutta l'antica tradizione ha studiato, interpretato, elevato a metafora, esempio, simbolo ciò che miracolosamente appare nel ciclo naturale, nell'ordine celeste, nelle figure della realtà. La liturgia ha costruito un'azione drammatica in cui l'uomo ripercorre tutte le tappe del suo pellegrinaggio vitale mediante le feste, le ricorrenze, le celebrazioni, i riti, le usanze disseminati nel ciclo dei giorni, delle stagioni, dei fenomeni astronomici, integrando e saldando la vita umana individuale e collettiva al coro della creazione divina. -
La Cabala. Il mondo mistico dell'ebraismo
Che cosa è la Cabala? Molti tendono a identificarla con la mistica o con la tradizione magica segreta ebraica, ma spesso di questo termine si ha una nozione vaga, indefinita, che rimanda a un mondo antico, misterico, magico, in parte anche pericoloso, che affascina proprio per la sua indeterminatezza. Nel corso dei secoli il termine è entrato nelle lingue europee, assumendo varie accezioni, spesso senza alcun legame specifico con l'ebraismo o con le opere dei cabalisti cristiani che alla metà del XV secolo trasformarono una tradizione religiosa esclusivamente ebraica in fenomeno intellettuale universale. Questo elemento assunse connotazioni particolari nella seconda metà del XX secolo, quando in molti casi i seguaci delle dottrine cabalistiche integrarono il pensiero esoterico ebraico con le dottrine del New Age: la Cabala è divenuta così una sorta di meditazione trascendentale, un insieme di pratiche spirituali alternative, ma con significati molto diversi da quelli apparsi oltre ottocento anni fa in Europa. -
Consigli a un principe bizantino
Composto tra l'879 e l'883, quando Fozio sta svolgendo il secondo mandato in qualità di patriarca di Costantinopoli, questa breve opera ospita sessantasei sentenze che si inseriscono nel solco della trattatistica delle raccolte di consigli e suggerimenti indirizzati al principe. Il testo, che la tradizione manoscritta ha conservato con il titolo di ""Capita paraenetica"", si sofferma sulle virtù del sovrano, la scelta dei funzionari e dei magistrati, l'adulazione e la calunnia, la corruzione e l'importanza dell'eloquenza, la cura di sé e l'amicizia. Una riflessione di sorprendente attualità sul potere e il suo esercizio.