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L'appello
Greenville, Mississippi, 1967. Una bomba devasta gli uffici di un avvocato impegnato nella difesa dei diritti civili, uccidendo i suoi due figli. Nessuno sembra dubitare della colpevolezza di Sam Cayhall, noto membro del locale Ku Klux Klan. Vent'anni dopo, a Chicago, Sam Cayhall è ancora chiuso nel braccio della morte e ha esaurito le possibilità di appello. Adam Hall, giovane avvocato di un grande studio legale, chiede di essere assegnato a quel caso per ottenere la sospensione della pena. Che cosa lo spinge a difendere un uomo la cui colpevolezza nessuno ha mai messo in discussione? -
La letteratura americana e altri saggi
Presentando la prima edizione di questa raccolta, nel 1951, Italo Calvino scriveva: “Questo volume raccoglie tutti i saggi e gli articoli che Cesare Pavese ha pubblicato – o aveva scritto per pubblicare – dal 1930 al 1950, nei vent’anni cioè che racchiudono pure tutto il suo lavoro di poeta e di narratore. E in verità, non si può separare l’opera creativa di Pavese da quella battaglia culturale – di rinnovatore di un panorama letterario e di ricercatore di ragioni poetiche e umane – che questo lbro documenta (né dalla sua fatica di traduttore, legata anch’essa per cronologia e contenuto a molti di questi scritti).Il libro dunque, nel fitto svolgersi dei suoi motivi, può darci un’autobiografia intellettuale di Pavese, la più ricca ed esplicita e legata – come ben richiede la sua vita – alla pratica del suo lavoro.Il valore di questi scritti, però, non sta solo nella documentazione di un cammino culturale individuale; l’esperienza di Pavese è stata esemplare e cruciale di tutta una generazione letteraria, quella cresciuta sotto il fascismo, quella che avvertì nuovi bisogni e fece una svolta, una sortita (letteraria e morale) nuova, e poi – morto il fascismo – si trovò di fronte altri problemi, e ancora alterne speranze e inquietudini”. -
Nascita della clinica. Una archeologia dello sguardo medico
Questo libro di Michel Foucault si collega organicamente alla ricerca svolta con geniale persuasività nella Storia della follia e ne Le parole e le cose e ha per tema l'osservazione medica e i suoi metodi nei decenni cruciali della fine del Settecento che la vedono affermarsi come istituzione autonoma.«In questo libro si parla dello spazio, del linguaggio e della morte; si parla dello sguardo». Cosí, in apertura di libro, Foucault enuncia il suo progetto. Lo spazio di cui si tratta è quello che si andava lentamente costituendo, negli anni della Rivoluzione francese, come ospedale di tipo nuovo, luogo di osservazione ma anche di trasmissione di conoscenze, di intervento terapeutico e insieme di apprendistato della pratica medica. Il linguaggio in questione è quello che cerca di dare conto non piú di quelle «entità ideali» in cui la precedente medicina delle specie faceva consistere le malattie, ma della nuova visibilità del male offerta dallo sguardo del medico grazie all’intervenuta riorganizzazione istituzionale. Lo sguardo, infine, è quello che con l’anatomia patologica di Bichat si accinge a varcare i limiti dello stesso visibile di superficie, per trovare la verità della malattia nelle profondità invisibili dei tessuti. Era per questo necessario un radicale rimaneggiamento nel pensiero e nella percezione medica della morte. La presente edizione, che tiene conto delle sostanziali modifiche apportate da Foucault in occasione della riedizione francese del 197 2, comprende, oltre alla storica introduzione di Alessandro Fontana, il primo importante contributo critico della cultura italiana rispetto all’opera del filosofo francese, un saggio di Mauro Bertani, che sottolinea l’importanza cruciale della Nascita della clinica rispetto ai successivi sviluppi della ricerca foucaultiana, incentrata sulla formazione dei moderni saperi sull’uomo e sull’importanza delle scienze bio-mediche per la nascita della nostra razionalità politica. -
L' anti-Edipo. Capitalismo e schizofrenia
Gilles Deleuze e Félix Guattari partono da una critica della psicoanalisi, soprattutto freudiana, accusata di prevaricazione autoritaria in difesa del capitalismo. Dopo aver descritto il funzionamento del desiderio come produzione e ""macchina desiderante"", analogo al lavoro, gli autori attribuiscono la sua rimozione originaria alla repressione sociale, timorosa del carattere rivoluzionario e sovversivo del desiderio. Passano poi ad analizzare il modo di formazione della struttura edipica nella società primitiva, e giungono a definire il processo schizofrenico come limite del capitalismo. -
Storia della filosofia nell'Islam medievale. Vol. 1
Dall'incontro tra la filosofia della tarda antichità e il nuovo universo religioso e culturale generato dall'avvento dell'islam è nata, intorno al IX secolo dell'era cristiana, una corrente di pensiero che ha profondamente influenzato anche il mondo latino: la falsafa, la filosofia arabo-musulmana. Dalle scuole neoplatoniche della tarda antichità al cristianesimo d'Oriente, dall'Oriente all'Occidente musulmano con i pensatori andalusi e Averroè, per finire con la stagione delle traduzioni arabo-latine che hanno trasmesso alle università d'Europa l'Aristotele degli Arabi e le opere dei falasifa, si snoda in questi volumi una storia dell'incontro - e talvolta dello scontro - tra la filosofia greca e la civiltà nata dal Corano. -
Il treno della notte
Il detective Mike Hoolihan ha un fisico corpulento da camionista, i capelli biondo tinto e una voce cavernosa per il troppo fumo. Il detective Mike è una donna. Una donna grassa, brutta, ex alcolizzata. Un'amica d'infanzia, Jennifer, si è sparata tre colpi di una calibro 22 in bocca. Jennifer era bellissima, intelligente, professionalmente realizzata e sentimentalmente felice. Suo padre, pezzo grosso della polizia, non crede al suicidio e dà carta bianca a Mike. Cosi lei, che vorrebbe dimenticare la storia al più presto, ci si ritrova invischiata fino al collo. E comincia a fare strane scoperte: errori inspiegabili sul lavoro, frequentazioni ambigue, depressioni... Martin Amis gioca con le convenzioni del thriller per affrontare, nel suo modo sornione e disincantato, interrogativi che vanno ben al di là di una storia ""nera"": lo spazio - la relazione - che corre tra gli eventi minimi della vita quotidiana e le leggi che governano l'universo: le misteriose tensioni conflittuali, il rapporto di affetti, invidie, le feroci rivalità che sembrano nascondersi in ogni amicizia. -
Pastorale americana
Vincitore premio Pulitzer per la narrativa 1998Un libro che demolisce ogni stereotipo sulla grandezza dell'America e getta una luce sinistra sui suoi valori fondanti. La guerra, la famiglia, il fanatismo, la crisi, sono raccontati da Philip Roth con profondo acume. Un libro che è stato definito da tutti ""Il grande romanzo americano"". E lo è.«""Pastorale americana"" è un romanzo di quattrocento pagine che finisce con un punto interrogativo. Questo è ciò che lo rende grande?» – The New YorkerSeymour Levov è alto, biondo, atletico: al liceo lo chiamano «lo Svedese». Ebreo benestante e integrato, ciò che pare attenderlo negli anni Cinquanta è una vita di successi professionali e di gioie familiari. Finché le contraddizioni del conflitto in Vietnam, esplose negli Stati Uniti, non coinvolgono anche lui, e nel modo più devastante: attraverso l'adorata figlia Merry, decisa a «portare la guerra in casa». Letteralmente. Ma Pastorale americana non si esaurisce nell'allegoria politica; è un libro sulla vecchiaia, sulla memoria, sull'intollerabilità di certi ricordi. Lo scrittore Nathan Zuckerman, fin dall'adolescenza affascinato dalla vincente solarità dello Svedese, sente la necessità di narrarne la caduta. E ciò che racconta è il rovesciamento della pastorale americana: un grottesco Giudizio Universale in cui i Levov, e i lettori, assistono al crollo dell'utopia dei giusti, al trionfo della rabbia cieca e innata dell'America. -
Il libro dell'inquietudine
Un libro immaginario, plurimo e postumo, scritto da un uomo senza identità che era decine di altri uomini (e una donna), ognuno con una spiccata personalità, biografia, quadro astrale, produzione letteraria. L'opera che ci svela tutto ciò che Pessoa avrebbe voluto essere, e non essere.L'unica grande opera narrativa che Pessoa ci abbia lasciato, il suo capolavoro, in realtà non esiste. Carte sparse, ritagli, appunti di tutta una vita pensati per un «libro a venire», pubblicato solo molto dopo la morte dell'autore, grazie a editori e curatori che hanno scelto e organizzato i materiali secondo il loro gusto. Questa edizione critica ricostruisce fedelmente il corpus piú completo del «non libro», disponendo in ordine cronologico le oltre quattrocento brevi prose che lo compongono. Un'occasione per leggere il Libro dell'inquietudine nella sua piú probabile elaborazione d'autore, e riscoprire un'opera senza pari nella letteratura del Novecento. -
Amore, dieci anni dopo
Dopo essere stato dieci anni in America come brillante uomo d'affari, Stuart torna a Londra e decide di cercare la ex-moglie Gillian. La loro unione si era conclusa anni prima quando Oliver, il suo ex-migliore amico, gliel'aveva portata via. Ora che le ambizioni artistiche di Oliver sono svanite e il suo rapporto con Gillian vacilla, Stuart decide di insinuarsi nella vita della coppia, perché in fondo non ha mai smesso di amare la moglie e perché intende attuare un piano. Un mosaico di monologhi incrociati che raccontano vite sospese, frustrazioni, disincanti e rivalse. -
Oltre il confine
A consolidare la fama di McCarthy, da una decina d'anni riconosciuto come il vero erede di quella intensità visionaria che risale a Melville e a Faulkner, è stata questa suggestiva storia di un viaggio iniziatico. Alle soglie della seconda guerra mondiale, Billy, giovane figlio di un piccolo allevatore del New Mexico, riesce a catturare la lupa che minaccia il bestiame, ma non la lascia uccidere: cerca anzi di riportarla sulle montagne messicane, di restituirla al suo mondo, che è poi anche quello di una nonna molto amata. Comincia un lungo viaggio avventuroso che porterà Billy e il fratello Boyd a perdersi e a ritrovarsi in un paesaggio metafisico e spietato. -
La musica nel tempo. Una storia dei Beatles
La vertiginosa ascesa dei Beatles, da Liverpool, nord periferico di un paese ormai alla fine dell'Impero, agli Stati Uniti, nuova potenza egemone globale, al mondo, fra musica, cultura e società. Una storia che forgiò la grammatica emotiva con la quale una generazione di teenager lanciò la sfida di nuove forme del vivere e dello stare insieme. Una storia di rapporti culturali, di produzione e consumo di musica, di concerti, incisioni e strepiti di ragazze e ragazzi attraverso l'Atlantico, sullo sfondo della guerra fredda e del Vietnam, delle agitazioni razziali e giovanili. La storia di come quattro talentuosi fan del rock'n'roll divennero musicisti e poi star, conquistarono l'autonomia autoriale che rivoluzionò il modo di fare musica incrociando e influenzando le speranze, le inquietudini, i furori di un'età in fermento. In un difficile equilibrio fra successo e ricerca di sé, convergenze e tensioni di pubblico e privato, seduzioni dell'establishment, ribellismo giovanile, aspirazioni artistiche e alla celebrità. -
L'amore e gli stracci del tempo
La prima volta che Zlatan vede Ajkuna è rapito dal dondolio delle sue trecce che ""si allungano quasi a toccare terra"". Non sa ancora che quella bambina diventerà così centrale nella sua vita. Crescono insieme a Pristina, nella stessa casa, anche se lui è serbo e lei kosovara di etnia albanese. I loro padri, Milos e Besor, condividono la passione per la medicina e per le poesie di Charles Simic. Le loro madri, Slavica e Donika, litigano su come fare le conserve di peperoni e sui particolari di certe ballate, patrimonio comune dei popoli dei Balcani. Ma il Kosovo, in cui per secoli questi popoli hanno convissuto, alla fine degli anni Novanta sanguina. Ed è l'ennesima ferita al cuore dell'Europa balcanica. Tra i botti di Capodanno e gli spari della guerriglia, Ajkuna e Zlatan si promettono amore eterno ""come solo due ragazzi possono promettersi"". La storia però li separa: militare di leva lui, profuga lei. Ajkuna si ritrova in Svizzera, dove partorisce Sarah. Zlatan finisce in Italia, dove incontra Ines. Una ragazza minuta, con i capelli lisci che le cadono sulle spalle. Proprio come Ajkuna. In un montaggio alternato, il romanzo segue le vite dei due protagonisti, il loro rincorrersi e sfiorarsi, e forse perdersi. Lungo il cammino, in una babele arruffata di lingue, Zlatan e Ajkuna incroceranno una piccola folla di personaggi intensi, veri, col loro bagaglio di storie al seguito. -
Lo strano caso del Dr. Jekyll e del Sig. Hyde
Scritto su commissione in due mesi nell'ottobre 1885 per superare un periodo di difficoltà economiche, questo racconto è passato in proverbio come una profetica rappresentazione del ""doppio"", delle scissioni della personalità di cui è stato ricco il Novecento. Ma per Fruttero e Lucentini la vera controparte di Jekyll non è Hyde, con la sua indefinibile mostruosità, ma Utterson, il legale, l'amico di Jekyll. Questo borghese austero, avaro di parole, poco incline ai sentimenti, incarna il controllo della ragione, in opposizione alle inquietudini faustiane del dottor Jekyll, all'oscura fascinazione per un'avventura distruttiva in cui metterà in gioco tutto se stesso. -
Non è un paese per vecchi
I destini di tre uomini in un mondo dove solo gli spietati sopravvivono e dove si può scegliere soltanto «in quale ordine abbandonare la propria vita».Nel Texas di oggi, lungo il confine con il Messico, si incrociano i destini di tre uomini. Uno di loro sta fuggendo con una borsa piena di soldi, gli altri due lo inseguono. Llewelyn Moss, un reduce del Vietnam, si è ritrovato sul luogo affollato di cadaveri di una battaglia fra narcotrafficanti e ha colto al volo un'occasione troppo grande per lui. Sulle sue tracce si muovono Anton Chigurh, un assassino psicopatico con una pericolosa filosofia della giustizia, e lo sceriffo Bell, un uomo del passato che non sa farsi una ragione della ferocia del presente. Il destino di Moss dipende da quale dei due inseguitori lo troverà per primo. Un romanzo crudo e implacabile come una premonizione di tragedia, che riporta il lettore in quei paesaggi del Sudest degli Stati Uniti dove i vecchi valori hanno ceduto il passo a una violenza cieca e incontrollata. Dove vivono uomini che, «se uno li ammazzasse tutti, toccherebbe costruire una dépendance dell'inferno». -
Dizionario di architettura
Il ""Dizionario di architettura"" di Pevsner, Fleming e Honour: 1800 lemmi, 3600 volumi in bibliografia, 2000 rinvii di collegamento, 1200 illustrazioni. Una salda impalcatura storicocritica costituita dalle voci sulle epoche architettoniche, sulla storia dell'architettura e sui maggiori architetti, scritte da Pevsner. Un adeguato tessuto connettivo costituito dalle numerose altre voci biografiche e stilistiche, stese dai suoi due collaboratori. Uno strumento di consultazione e di cultura con una grande quantità di informazioni per una ricerca rapida e un chiaro inquadramento per epoca e per Paese, utile per gli studenti e per gli addetti ai lavori. Introduzione di Vittorio Gregotti. -
Le mille e una notte. Le storie più belle
In un solo volume viene antologizzata un'opera monumentale «senza età e indiscutibile come le montagne» - come scriveva Dino Buzzati - che ha permeato di sé l'intero mondo della letteratura occidentale, risultato di un'impresa culturale di eccezionale vastità e impegno. La scelta delle novelle esemplari, effettuata sulla versione integrale dell'autorevole arabista Francesco Gabrieli, offre così il meglio di questa grande commedia umana e fiabesca, che trasporta il lettore in mezzo a un gusto, un costume, una società e una natura stranamente esotica e insieme raffinata. -
Le metamorfosi. Testo latino a fronte
Nell'incipit delle Metamorfosi Ovidio dichiara con lucida concisione l'argomento del poema: «L'animo mi spinge a cantare le forme mutate in nuovi corpi...» Subito dopo, nel corso dello stesso v. 2, si saggia lo spettro semantico di mutare. Invocando l'ispirazione divina sui suoi progetti (coeptis) il poeta insinua, con un rapido slittamento metalinguistico («avete mutato anche quelli»), che di origine divina sia anche il mutamento della propria attività e della propria carriera poetica. Sarà bene ricordarsi di questo lampo polisemico, quando nel libro XV si approssima il termine del carmen perpetuum, che dai primordi del caos giunge fino all'impero di Augusto, e proprio la categoria del mutamento è collocata al centro del discorso di Pitagora, che ne fa il puntello di due forti posizioni ideologiche, tra loro collegate: la metempsicosi, o rinascita dell'anima dopo la morte novis domibus (XV, 159), cioè in un nuovo corpo, proprio come recitava l'incipit, e il vegetarianismo, misura prudenziale contro il rischio che il nuovo corpo sia quello di un animale. Ma nel potente respiro di un linguaggio indebitato con Lucrezio, ancorché divergente per molti contenuti, il principio che omnia mutantur (XV, 165) si allarga alla struttura globale dell'universo: nel tempo, inarrestabile come un fiume, cuncta novantur (XV, 185), a cominciare dall'alternanza tra notte e giorno e tra sole e luna e dalla successione delle stagioni, per poi proseguire con le epoche della vita umana, nel suo processo di sviluppo e successivo declino. (...) Non sembra ragionevole dubitare che il discorso di Pitagora costituisca nel suo insieme l'attribuzione di un senso unitario all'insieme delle metamorfosi della persona in animale, vegetale o minerale, che sono oggetto del discorso poetico, inquadrandole nel genere prossimo del mutamento; quello che manca è invece il riferimento alla differenza specifica, consistente nel fatto che, mentre il sistema descritto da Pitagora è governato da un ritmo fisiologico (o a questo assimilabile), che consente di trarre conseguenze certe da premesse dotate di valore complessivo, la trasformazione che i personaggi di Ovidio subiscono rappresenta una rottura, un evento inatteso e saliente rispetto a vicende di vita ordinaria, che viene spesso veicolato dal ricorrere della parola mirum, «che suscita meraviglia». Ciò potrebbe far pensare al profilo del poema come un insieme di situazioni polarizzate fra un linguaggio neutro, connettivo, interlocutorio o al massimo preparatorio, e un'esplosione di senso, o forse di nonsenso, un profilo piatto intercalato da punte che si ripresentano a intervalli non regolari. Quello che abbiamo di fronte nell'affascinante lettura è qualcosa di molto diverso, che fa onore alla definizione di carmen perpetuum: un'unità insieme fusa e fluida che fa appena avvertire le giunture episodiche, che scavalca con macro-enjambement la stessa partizione in libri, che esplora il gusto inesauribile del narrare in tutte le sue pieghe, comprese quelle ritagliate nelle scatole cinesi del racconto nel racconto. Credo che questo risultato discenda soprattutto dalla riduzione, o traduzione, della metamorfosi da alterità assoluta a un rapporto di mutua comprensibilità e comunicazione col quotidiano (dall'Introduzione di Guido Paduan). Testo latino a fronte. -
Roma. Monumenti, miti, storie della città eterna
Nessuna città più di Roma si può raccontare attraverso statue, palazzi, templi: leggendone i monumenti esemplari come fossero pagine di un diario storico, ci si immerge nel suo splendore antico. Il sepolcro degli Scipioni narra la lotta per il predominio sul Mediterraneo e la Colonna Traiana si erge sulla sanguinosa guerra contro i Daci. L'Ara Pacis è il simbolo del potere assoluto, la Domus Aurea è il primo ""palazzo imperiale"", con tanto di lago artificiale, dove Nerone dava le sue feste e, secoli dopo, artisti come Raffaello si addentravano nelle stanze sotterranee per copiare le splendide decorazioni. E l'arco di Costantino, costruito per onorare la visione della croce che riportava l'iscrizione ""in questo segno vincerai"". In un libro che conduce il lettore alla scoperta dei miti nascosti e svelati, nel ricordo di poeti e viaggiatori che vi s'ispirarono. -
E se smettessimo di fingere? Ammettiamo che non possiamo più ferm...
???L'apocalisse climatica sta arrivando. Per prepararci ad affrontarla, abbiamo bisogno di ammettere che non possiamo prevenirla.rn«Tracciato con una schiettezza senza falsi pudori, il saggio di Franzen invita il lettore a prendere seria consapevolezza dell'apocalisse climatica che è esplosa almeno dal 2015» - Alberto Fraccacreta, la Letturarn«Lo scrittore americano è da sempre un ambientalista convinto. Nei suoi saggi propone alcune strategie da applicare subito, con una premesse: la politica deve compiere una scelta morale» - Anna Lombardi, RobinsonDa tempo Jonathan Franzen contempla la possibilità che l'apocalisse climatica avvenga nel corso della sua vita. Segue le vicende del cambiamento climatico da almeno trent'anni, e ne ha anche scritto. A suo avviso l'interesse del movimento ambientalista per tale cambiamento aveva senso negli anni Novanta, quando sembrava ancora possibile impedirlo. Dal 2015, tuttavia, è chiaro che l'azione collettiva ha fallito. Da appassionato ambientalista, Franzen è frustrato dal fatto che il cambiamento climatico, in modo futile, monopolizzi il discorso pubblico. Qual è il senso di questo saggio? Parlare con il cuore e provare a rispondere ad alcune delle domande che gli erano state rivolte sugli articoli e sui saggi precedenti, ad esempio: Non è politicamente controproducente togliere speranza alle persone? Vista la gravità della situazione, il problema della speranza è decisivo e un'autentica speranza necessita di sincerità e amore. Di sincerità perché la speranza è un investimento come qualunque altro, che è meglio compiere con gli occhi bene aperti. E di amore perché, senza amore, non c'è nessuna speranza che valga la pena di coltivare. -
I ventitré giorni della città di Alba
«I ventitre giorni della città di Alba sono il primo capitolo di un unico grande libro fenogliano» – Davide LongoStorie partigiane trattate con piglio disincantato, antiretorico, talora epico-burlesco; storie di Alba e delle Langhe, vicende sanguigne e beffarde, drammi di miserie antiche e di speranze impossibili: con quel suo linguaggio crudo, privo di ostentazione, con quel suo stile asciutto ed esatto, Fenoglio restituisce le prime cronache veramente sincere delle contraddizioni vitali della Resistenza e penetra il «mistero» della spietatezza dei rapporti umani. Con una Presentazione di Dante Isella e la cronologia della vita e delle opere.