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Poesie. Testo francese a fronte
«... O donna, m'ucciderebbe un bacio Se bellezza non fosse morte...»Questa nuova traduzione accetta la sfida di restituire, nella massima fedeltà possibile, il metro e il ritmo della poesia di Mallarmé, sfuggendo alle due tentazioni più frequenti: semplificare il linguaggio mallarmeano smussandone le ambiguità sintattiche, o impreziosirlo tramite un lessico più sofisticato di quello originale. L’autorevole introduzione e lo scrupoloso commento, primo in Italia dopo cinquant’anni, offrono le indicazioni indispensabili, sul piano filologico ed ermeneutico, per orientarsi nel mistero di un’opera che ha cambiato la storia della poesia europea. -
Il vittorioso. Confessioni del direttore che ha inventato il gioc...
Chi è davvero Vittorio Feltri, in assoluto il direttore che negli ultimi anni ha fatto più parlare di sé? In che modo riuscì a raddoppiare le vendite del ""Giornale"" dopo che Indro Montanelli l'aveva lasciato nel 1994? E perché trascorsi tre anni se ne andò a sua volta sbattendo la porta? Qual è il motivo per cui nel 2009 vi è ritornato? Ha applicato una ricetta segreta per salvare testate in crisi, come ""L'Europeo"" e ""L'Indipendente"", o per imporne di nuove in edicola, come ""Libero""? C'era un unico modo per rispondere a questi e a molti altri interrogativi: costringerlo a raccontarsi nel suo stile scabro e privo di infingimenti. È quanto ha cercato di fare Stefano Lorenzetto, che di Feltri è stato vicedirettore vicario al ""Giornale"". Ne è uscito un dialogo serrato, ricco di particolari inediti, in cui il giornalista svela i retroscena delle sue campagne di stampa (da Affittopoli ai casi Boffo e Fini-Tulliani), narra splendori e miserie del ""Corriere della Sera"", distilla giudizi su politici e colleghi, parla dei giornalisti che ha amato di più (da Nino Nutrizio, che lo assunse alla ""Notte"", a Oriana Fallaci, che una notte si fece viva con lui dall'aldilà). E soprattutto si mette a nudo, svelando i suoi dubbi, i suoi tormenti, le sue idiosincrasie, i suoi affetti privati. -
Bellini e i belliniani. Dall'Accademia dei Concordi di Rovigo. Ca...
Chi sono i collaboratori di un grande protagonista della pittura del primo rinascimento quale fu Giovanni Bellini? Come si formano, quale posto avevano nella produzione della bottega? Che cosa trassero e che cosa a loro volta tramandarono dalla frequentazione con l'artista tanto sublime per pensiero e per invenzione, per tecnica non meno che per precisione formale? Queste sono alcune delle domande a cui risponde il curatore in questa originale pubblicazione. -
Lo scultore della seta. Roberto Capucci, il sublime della moda. E...
A Roberto Capucci, tra i grandi padri della moda italiana, alla sua arte e al suo genio artigiano è dedicato il nuovo titolo della collana «Mestieri d'arte». La sua storia è ben nota agli studiosi, esperti e appassionati di moda e costume. Nato a Roma nel 1930, il maestro debutta ufficialmente a Firenze in occasione delle prime sfilate di moda organizzate da Giovanni Battista Giorgini e inaugurate da un evento ospitato il 12 febbraio 1951 nella villa di famiglia nel cuore della città. Inizia così l'ascesa del mito Capucci: le sue non sono solo creazioni di alta moda, abiti in tessuti preziosi per le star di Hollywood e le rappresentanti dell'aristocrazia romana e del jet set internazionale, ma vere sculture, straordinarie architetture in tessuto. Già negli anni Ottanta è antesignano della contemporaneità: i suoi abiti destano ammirazione e fanno scalpore, sfilano sulle passerelle di tutto il mondo e sono presenti nei musei e nelle istituzioni d'arte più importanti, dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma alla Schauspielhaus di Berlino, da Palazzo Strozzi a Firenze al Kunsthistorisches Museum di Vienna, fino alla Biennale d'Arte di Venezia. Un percorso unico: dall'arte all'altissima artigianalità, in oltre settant'anni di attività ininterrotta l'intera carriera del maestro è emblema di un savoir-faire di assoluta eccezione. Ancor oggi la sua creatività si esprime vivissima e densa di suggestioni visionarie soprattutto nei disegni, di cui il volume presenta una selezione di grande fascino e bellezza. Grazie alla ricostruzione esaustiva e appassionata di Gian Luca Bauzano, firma del «Corriere della Sera», giornalista, studioso e curatore di moda, costume e musica, da sempre molto vicino a Roberto Capucci, grande amico e conoscitore della sua vita e della sua opera, il volume ci restituisce il ritratto di un grandissimo artista-artigiano: un vero ""tesoro vivente"", secondo la poetica definizione che in Giappone si usa dare ai più grandi maestri. L'autore ci offre un racconto intessuto di ricordi personali, che si dipana anche attraverso le immagini dei più celebri abiti di Capucci e dei suoi disegni, tratti dall'incredibile corpus di opere autografe. Un libro che vuol essere in primis un tributo a un'eccellenza che è vanto per il nostro Paese, ma anche «una sorta di poetico manuale per giovani creativi», come osserva Franco Cologni: perché Roberto Capucci, raffinato interprete dell'alta maestria italiana, «ha saputo scrivere parole che oggi i giovani dovrebbero imparare a memoria: arte, mestiere, talento, competenza, lavoro, visione, coraggio, bellezza». -
Il viaggio dell'eroe. Da Atene alla Magna Grecia, dal racconto al...
Leggere i vasi dipinti giunti a noi dal mondo classico richiede tempo, è un'attività contemplativa. Le iconografie sono spesso complesse, il loro significato difficile da decodificare. Ma la serie di informazioni che essi danno a chi li osserva con attenzione sono straordinariamente ricche, sorprendenti e affascinanti. Le ceramiche magnogreche esposte nella mostra ""Il viaggio dell'eroe"", decorate da scene dipinte di eccezionale qualità, consentiranno uno straordinario viaggio nelle vicende mitiche degli eroi greci, da Achille ad Aiace, da Eracle a Teseo. La selezione dei vasi è focalizzata su due temi principali: l'eroe nello spazio del mito e l'eroe nello spazio dell'uomo. ""Il viaggio dell'eroe"" appartiene al progetto ""Il Tempo dell'Antico"", ciclo espositivo dedicato alla valorizzazione della raccolta Intesa Sanpaolo di ceramiche attiche e magnogreche. In questa occasione la mostra verrà esposta, in un allestimento rivisitato, nella Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli di Torino. -
Miss Lonelyhearts. Testo inglese a fronte
Miss Lonelyhearts continuava a bere. Aveva sulle labbra un sorriso innocente, divertito. Il sorriso di un anarchico seduto al cinema con una bomba in tascarnrnrnNella New York degli anni Trenta, un giornalista, sotto lo pseudonimo «Miss Lonelyhearts», risponde alle disperate lettere inviate alla sua rubrica da innumerevoli cuori solitari e finisce con l'esserne oppresso al punto da scivolare in un esistenziale girone infernale verso una surreale ultima caduta. La vicenda del protagonista si racconta attraverso vignette che si succedono l'una all'altra come in un fumetto: il discorso intessuto di immagini, e parole rifratte dai repertori pubblicitari o cinematografici a segnare la consapevolezza del prevaricante avvento della cultura di massa, con le sue promesse e i suoi irreversibili danni. Un capolavoro ritrovato della letteratura sperimentale americana, un classico dello humour nero pubblicato nel 1933, il romanzo mostra i segni e le crepe prodotte dall'instabilità del confine tra vero e falso, tra reale e immaginario, quando il senso di quel che ci circonda, allora come oggi, pare complicarsi in mille modi sino a scomparire nella sua negazione, oltre la quale rimane solo l'angoscioso desiderio che percorre il romanzo di West di ritrovare nel mondo la pur minima prova della presenza di un Dio. -
Etica repubblicana nel Palazzo Pubblico di Siena (1315-1535). Sim...
Lo sviluppo da un'etica repubblicana religiosamente ispirata a quella esclusivamente orientata in direzione secolarernrnrnSiena è stata una Repubblica dal 1287 al 1555. Ancora oggi tutto il mondo ammira la grandiosa produzione culturale di questa comunità. I Senesi hanno chiamato i migliori architetti e artisti per edificare una città sontuosa che superasse la rivale Firenze. Sorsero così la Piazza del Campo, il Palazzo Pubblico, il Duomo e molti altri edifici. Particolarmente a cuore ebbero i padri della città la decorazione degli interni del Palazzo Pubblico. Tutte e quattro le opere qui indagate, ricche di significati etici e politici, furono fatte per incarico della Repubblica: la Maestà di Simone Martini (1315), il ciclo di affreschi di Ambrogio Lorenzetti (1339), i dipinti murali di Taddeo di Bartolo (1414) e quelli sul soffitto di Domenico Beccafumi (1535). L'autore di questo libro invita il lettore a visitarle insieme a lui e a osservare lo sviluppo da un'etica repubblicana religiosamente ispirata a quella esclusivamente orientata in direzione secolare. -
Canova, Hayez, Cicognara. L'ultima gloria di Venezia. Catalogo de...
L'esposizione Canova, Hayez, Cicognara. L'ultima gloria di Venezia, costituisce l’occasione per onorare un momento speciale della storia artistica della Serenissima, rievocando quella stagione di rilancio culturale nel 1815 con il ritorno da Parigi dei quattro cavalli di San Marco, opera simbolo della città. Questi ed altri aspetti sono narrati ed analizzati nella prima ampia parte del catalogo, attraverso una serie di saggi: dall’inquadramento generale fornito da Fernando Mazzocca, Canova, Cicognara e Hayez: la tutela del patrimonio e la promozione dell’arte contemporanea, si passa ad alcuni testi che descrivono in maniera puntuale i vari interventi messi in campo da Cicognara: L’Omaggio delle Provincie Venete alla Maestà di Carolina Augusta imperatrice d’Austria. di Roberto De Feo, La didattica dell’Accademia tra 1808 e 1820. Il nuovo corso di Cicognara, Diedo e Selva di Marina Manfredi, «Un salone immenso di grandissime opere antiche di pennello». La sala delle pubbliche funzioni e il suo primo assetto espositivodi Giulio Manieri Elia, La Basilica dei Santi Giovanni e Paolo. Da Pantheon delle glorie veneziane a museo della scultura di Antonella Bellin e Elena Catra. Per concludere L’editoria d’arte a Venezia nella prima metà dell’Ottocento. Leopoldo Cicognara e Antonio Diedo di Isabella Collavizza. Ogni contributo di quest’ampia sezione è accompagnato da immagini e concluso da un dettagliato apparato di note. -
Virgilio Guidi. I disegni della Fondazione Giorgio Cini. Ediz. a ...
Il nucleo, perlopiù inedito, di cento disegni di Virgilio Guidi (Roma 1891-Venezia 1984) donato dal critico Enzo Di Martino all'Istituto di Storia dell'Arte della Fondazione Giorgio Cini va ad arricchire le raccolte del Novecento del Gabinetto Disegni e Stampe, cresciute negli ultimi anni grazie a presenze altrettanto care alla originale radicalità del mondo artistico della prima metà del xx secolo. Il volume costituisce una prima ricostruzione critica dell'opera su carta di Guidi, ancora oggi poco nota e indagata: ""intimo"" campo di studio che rivela le modalità ideative dell'artista e ne rispecchia il multiforme e longevo percorso creativo. -
Il suo nome quel giorno
Con una scrittura esatta e avvolgente, come attraversata da un dolore quieto e insanabile, Pietro Spirito dà forma a un thriller esistenziale dove non ci sono né colpevoli né eroi, ma solo sconfitti e sopravvissuti.rnrnLa verità, Giulia, è che sei stata tu a frantumare l'ordine. Tu e la tua storiarnrnGiuliana vive in Sudafrica, dov'è cresciuta, felice, in una famiglia benestante di origini italiane; è sposata e ha una bambina. Alla morte di quelli che ha creduto i suoi genitori scopre di avere un altro nome, di essere figlia di una donna che l'ha concepita, senza volerla, quarant'anni prima, in un campo profughi della Venezia Giulia, e che, per miseria e disperazione, l'ha venduta. Gabriele vive a Trieste, appena fuori città, da solo. È impiegato come archivista alla cassa pensionistica dei marittimi. Giuliana si affida a internet. A Trieste cerca associazioni di esuli, uffici dell'anagrafe, archivi, qualunque ente o istituto possa darle informazioni sulla sua vera identità. Fra i tanti che ricevono le sue mail, Gabriele risponde. E decide di aiutarla. Ma non è detto che una donna ormai vecchia e malata abbia qualcosa da dire a una figlia rispuntata dal nulla, non è detto che le memorie si ravvivino e i cuori si scaldino. Il mistero di Giuliana sarà svelato, ma lo svelamento non donerà alcun conforto; solo altri enigmi. -
Raffaello e l'eco del mito
La presenza in Accademia Carrara del ""San Sebastiano"" di Raffaello è all'origine della mostra ""Raffaello e l'eco del mito"". Intorno al capolavoro, l'opera più celebre dell'intera pinacoteca, prende forma un'esposizione che indaga sulla formazione dell'artista, dichiarato magister già a 17 anni, e sulla sua capacità precoce di innovazione. Il catalogo della mostra omonima, introdotto dal contributo di Maria Cristina Rodeschini, raccoglie saggi con un ampio corredo fotografico a colori di Paolo Plebani, Giovanni Valagussa, Cristina Quattrini, Vincenzo Farinella, Maria Rita Silvestrelli, Fernando Mazzocca, Giacinto Di Pietrantonio. La seconda parte del volume accoglie le schede scientifiche delle opere esposte in mostra – suddivise in sezioni tematiche che rispecchiano il percorso espositivo – redatte da Vincenzo Farinella, Paola Frau, Sara Fumagalli, Valentina Gervasoni, Elena Lissoni, Stefano Raimondi, Maria Rita Silvestrelli, Cristina Quattrini. Ciascuna sezione è introdotta da un testo a cura di Emanuela Daffra. Chiude il catalogo un'ampia bibliografia. -
Re Lear. Testo inglese a fronte
Composta tra il 1603 e il 1606, ""Re Lear"" è stata definita, tra le grandi tragedie shakespeariane, la più «immensa», a significare con questo termine la straordinaria vastità in cui si espande, a tutti i livelli: molteplici sono le fonti, storiche, narrative, poetiche e mitologiche; molteplici gli intrecci, che si rispecchiano l'uno nell'altro in un sistema complesso e anche dispersivo; molteplici le linee tematiche, che dai nuclei generativi dell'ingratitudine filiale e della perdita del potere si affacciano vertiginosamente sull'abisso del nulla, della follia e della morte, che è la morte non solo di un vecchio re e della sua perduta identità, ma di un'epoca e di un'umanità. Molteplici sono infine le voci. A differenza delle altre grandi tragedie - ""Amleto"", ""Otello"" e ""Macbeth"" -, concentrate sull'itinerario dell'eroe principale e sul suo monologare introspettivo e segreto, il percorso tragico di Lear si rifrange in una compartecipazione di voci, che mettono in scena gli inganni della parola e la morte del linguaggio: le voci stridenti di figlie ingrate e infelici, i silenzi di Cordelia, i frammenti beffardi del Matto, i camuffamenti di Edgar, lo sperduto vaneggiare di Lear nella tempesta. Una grande, sconvolgente e dissonante sinfonia: questa è la chiave dell'accorata lettura di Alessandro Serpieri, nonché della sua traduzione, qui più che mai attenta a ritrovare le frizioni e gli smarrimenti del linguaggio. -
Jean-Luc Godard
Da «Fino all'ultimo respiro» a «Passion», da «Il disprezzo» alle «Histoire(s) du cinéma», da «Il bandito delle 11» a «Je vous salue Marie», per arrivare a «Adieu au langage»: il cinema di Godard attraversa oltre mezzo secolo di storia (dalla fine degli anni cinquanta a oggi). Questo affascinante itinerario creativo, plasmato da un confronto costante con la letteratura, le arti visive, la musica, la filosofia e la stessa storia del cinema, è sempre stato animato dalla necessità, anche etica, di interrogarsi sulle contraddizioni, le crisi e le utopie del nostro tempo. Godard ha saputo reinventare e insieme criticare, con una provocatoria genialità e una potente volontà innovativa, la funzione e la forma delle immagini. -
Piero della Francesca. La seduzione della prospettiva. Catalogo d...
Nel ""De prospectiva pingendi"" si possono riconoscere le due anime di Piero della Francesca, straordinario pittore e fine matematico. Nel catalogo i contenuti del celebre trattato - dalla descrizione puntuale dei metodi e dei principi del disegno prospettico alla rappresentazione dei corpi geometrici - sono illustrati attraverso ricostruzioni grafiche e modelli tridimensionali, con l'obiettivo di rendere tangibile la dimensione geometrica della bellezza che contraddistingue tutta l'opera pittorica di Petrus Pictor Burgensis. Con numerose immagini tratte dalle pagine dal celebre trattato, le 8 sezioni del catalogo si articolano in 40 schede con rielaborazioni grafiche, modelli tridimensionali e riproduzioni di strumenti quattrocenteschi. -
L' invenzione delle nuvole. Lettera d'amore sull'arte e la poesia
Perché la ricerca pittorica sul mutevole profilo delle nuvole può considerarsi un capitolo a sé nella storia culturale del XIX secolo? Partendo dall'Ottocento di Caspar David Friedrich, Florian Illies ci accompagna attraverso due secoli d'arte e letteratura, passando per l'espressionismo di Gottfried Benn, la tragedia della prima guerra mondiale interpretata da Georg Trakl e la pop art di Andy Warhol. Ad affascinarlo non sono solo le vite degli artisti e le loro opere: lo sguardo dello storico dell'arte è capace di trovare percorsi latenti, rimandi e simboli che gettano nuova luce sui segni del passato. Si scopre così, in una personalissima camera delle meraviglie, perché nel loro Grand Tour i pittori dell'Ottocento scegliessero di fermarsi in piccoli e dimenticati borghi italiani per studiarne la luce e il panorama, o in che modo, da Goethe in poi, il Vesuvio sia diventato un'ossessione per molti artisti tedeschi, fino a domandarsi se il Romanticismo non fosse davvero una malattia e, in tal caso, se fosse curabile. Nel racconto di Illies immagini quotidiane e luoghi d'elezione di scrittori e artisti riemergono pieni di luce, di colore, di struggente bellezza. In qualche modo, protagonista del volume è anche l'Italia, fonte d'ispirazione e di riflessioni per molti grandi interpreti della modernità, e con cui l'autore ha un legame particolare. -
L' infame. Storia di Pietro Aretino
Pietro Aretino (1492-1556) è stato un personaggio controverso, giudicato spesso un malfattore, al punto da guadagnarsi l'appellativo di «infame». In realtà ha rappresentato una figura di spicco del XVI secolo non solo sul versante letterario, ma anche su quello politico e sociale, poiché ha contrassegnato, con i suoi comportamenti e i suoi rapporti umani, la stagione del primato intellettuale dell'Italia in Europa. L'etichetta di pornografo, assegnatagli per aver composto alcune opere di argomento osceno, ha impedito secolo dopo secolo di valutare oggettivamente il suo contributo allo sviluppo della civiltà rinascimentale, di cui egli appare senza dubbio uno degli interpreti più emblematici. Muovendo dalle recenti acquisizioni critiche e filologiche in un'articolata prospettiva interdisciplinare, il volume fornisce un ritratto complessivo dell'uomo e del letterato smentendo i pregiudizi che una lunga tradizione ha conservato, e offre una puntuale analisi storica della cultura cinquecentesca. -
Partorire con la testa. Alle origini della maieutica
Il termine «maieutica» si è introdotto nell'uso contemporaneo, dalla filosofia con i bambini alla politica, per sottolineare che si può partorire anche intellettualmente. Quando è iniziato l'accostamento, nella sfera educativa, fra parto e idee? Le origini potrebbero risalire al mito greco, che associava con più agio il ""partorire con la testa"" agli uomini. La formula più nota è quella creata da Socrate-maestro, citato dal suo allievo Platone. Solo da Platone? Ripercorrendo le origini e ammettendo un'esigenza contemporanea di riflettere sul dialogo, viene da chiedersi quanto la dialogicità oggi sia più efficace di quella socratica, che forse, per dirla con Umberto Eco, cercava di sfinire l'interlocutore a favore delle proprie convinzioni. -
Odissea
«La radice dell’Odissea è un albero d’olivo», ha scritto Paul Claudel. Su quest’albero radicato nella terra, Odisseo ha costruito il suo letto nuziale, al centro della casa, nel cuore del suo regno. È il perno intorno a cui ruota la sua vita, il punto di partenza che coincide con la meta. L’Odisseo di Omero è un guerriero che non ama le battaglie, un navigatore che non ama il mare. Il suo lungo viaggio di ritorno è un’avventura di dolore e di angoscia, la vera guerra è quella che combatte in patria, tra le mura della sua casa: per ricomporre gli affetti e restaurare il dominio, per poter vivere e invecchiare in prosperità e in pace. -
Agrò e i segreti di Giusto
Chiamato a occuparsi del presunto suicidio di Giusto Giarmana, il sostituto procuratore Italo Agrò esplora e analizza le incongruenze dell’evento, decidendosi infine a riaprire le indagini. A richiedere un nuovo intervento da parte dell’autorità giudiziaria è stata l’avvocata Olga Semmelweis Zalanji, femme fatale nonché amante di Giarmana, l’ingegnere responsabile di un avveniristico progetto per la costruzione di una linea ferroviaria ad alta velocità da Trieste a Budapest. Di svolta in svolta, la pista investigativa porta Agrò – animato dal solito presupposto secondo il quale «è la vittima a condurre all’assassino» – a scoperchiare uno scrigno di segreti e macchinazioni che ruotano intorno alla realizzazione dell’opera. Con l’aiuto del commissario Lanfranco Scuto e di Adamantino Armillato, caposquadra della Scientifica, ma anche grazie alle carte e ai diari lasciati dal defunto ingegnere – dove le memorie private si alternano a congetture e svelamenti legati al suo lavoro –, Agrò muoverà i propri passi in una realtà nella quale si mescolano affari, sentimenti, complicità, omertà, potere politico e imprenditoriale. Nel tentativo di gettar luce sulle vere cause che hanno portato alla morte di Giusto Giarmana, esercitando il suo famoso “metodo”, riuscirà a far emergere ragioni e torti, ma soprattutto le responsabilità, tanto penali quanto morali. -
Il guardiano del faro. I delitti di Fjällbacka. Vol. 7
In una notte d’inizio estate, un’auto percorre a gran velocità la strada che collega Stoccolma alla costa occidentale. La donna al volante ha le mani sporche di sangue. Insieme al figlio, Annie sta fuggendo verso Gråskär, nell’arcipelago di Fjällbacka. Quell’isola scabra, con il faro bianco e la vecchia casa del guardiano dove crescono le malvarose, appartiene alla sua famiglia, ed è l’unico posto in cui lei si sente al sicuro, lontano da tutto. La leggenda popolare vuole che lì si aggirino gli spiriti dei morti, ma questo non la turba, anzi, in quel luogo così solitario, dove il suo sguardo può spaziare solo su scogli e mare salato, ad Annie piace pensare che i fantasmi siano rimasti per farle compagnia. Intanto, a Fjällbacka, Patrik, da poco rientrato in servizio, è alle prese con un’indagine piuttosto spinosa: il dirigente del settore finanze del comune è stato ucciso con un colpo di pistola alla nuca. Il movente dell’omicidio sfugge e la vittima, che poco prima di morire aveva fatto visita ad Annie all’isola degli spettri, sembra essere stato un uomo dai mille segreti. Sfidando un muro di silenzi, la polizia di Tanum scava nel suo passato e trova un collegamento con un’associazione di sostegno a donne maltrattate.