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La scozzese
In un interno pseudo-inglese - ma molto veneziano - il locandiere Fabrizio accoglie e protegge una bella sconosciuta accompagnata da una servetta maliziosa e fedele; intorno a lei intrighi, maldicenze e un amore reso impossibile da una cupa faida familiare. Goldoni riscrive così la patetica storia della Lindane voltairiana, vittima di un malvagio gazzettiere (in cui è ben riconoscibile il temibile nemico dei philosophes Élie-Catherine Fréron), che aveva entusiasmato le platee francesi e fatto scandalo. Il testo varca le Alpi e suscita in Italia una gara di riprese da parte di Giacomo Casanova, Gasparo Gozzi e Pietro Chiari. Carlo arriva per ultimo, nell'autunno del 1761, ma la sua sorniona riscrittura (che affetta all'inizio di non conoscere neanche l'identità dell'autore) sbanca il botteghino con un successo che resterà costante per decenni. Nella stagione delle Villeggiature, e alla vigilia della sua partenza per Parigi, egli si accosta abilmente a un componimento celebre di un grande intellettuale d'oltralpe, che è anche un suo sponsor prestigioso, in un'emulazione audace e dissimulata. La sua riscrittura, su misura per gli spettatori italiani, elimina gli spunti satirici troppo aspri, valorizza le risorse degli attori che ha a disposizione al San Luca, razionalizza la storia entro i parametri etici e teatrali della commedia riformata. -
Drammi giovanili. Emanuele-Gli ultimi anni di Galileo Galilei
L'""Emanuele"", scritto da Nievo nel 1852, mette in scena le prove affrontate all'indomani del Quarantotto da un giovane ebreo molto ricco che aspira a ""occupare un posto nella società"". Nel dramma ""Gli ultimi anni di Galileo Galilei,"" terminato nel 1854, si rappresentano invece le vicende salienti del conflitto tra lo scienziato e il Sant'Uffizio, dal viaggio a Roma del 1630 sino all'epoca della relegazione ad Arcetri. Il tema di fondo dei due drammi è peraltro il medesimo: si tratta del conflitto tra i fautori del progresso della ragione, della libertà e della giustizia e le forze della intolleranza e della conservazione. Ciò che cambia, o evolve, tra il primo e il secondo testo, è l'opinione di Nievo circa la linea di condotta da adottare nella lotta. I due drammi giovanili, se considerati nella loro innegabile unità ideale, consentono di delineare più chiaramente il percorso che, tra il 1850 e il 1855, porta Nievo dall'iniziale mazzinianesimo verso l'adesione critica al programma gradualista cavouriano, da cui si allontanerà soltanto dopo Villafranca con la scelta garibaldina. -
Cosa cambia
Cos'è successo a Genova in quei giorni del 2001? Cos'ha lasciato nelle persone che camminavano per quelle strade spianate dal sole di luglio? Questo romanzo è tante cose. È un reportage con l'uso deliberato di un'intima soggettiva. È l'esperienza di un rito di iniziazione collettivo nell'orrore, nella violenza e nello sbigottimento. È un percorso di formazione fuori tempo, vissuto da un protagonista che appartiene a una generazione instabile, quella dei quarantenni. È un romanzo di abbandoni e di sentimenti. È la storia privata del protagonista che torna a Genova anni dopo, entra nella stanza 914 di un anonimo albergo e vi si sistema come nel cuore del suo racconto. In giorni di febbrile passività, si alternano a fargli visita tre fantasmi struggenti, tre figure femminili, Angela, Magdalena, Elisa. Ma questo romanzo è anche un documento di denuncia, freddo, composto, fatto di immagini parlanti, prive di didascalie. Il maggior merito di ""Cosa cambia"" - con la sua scrittura nitida, sottile, acuta - è di averci regalato una verità pronunciata a bassa voce là dove tutti gridano, di aver dato vita a una narrazione silenziosa e immobile, come sa esserlo una belva addormentata. -
L' eleganza faziosa. Pasolini e l'abito maschile. Ediz. illustrata
Con l'aggettivo ""fazioso"" il lessico di Pier Paolo Pasolini ha un conto aperto: faziosa è l'allegria che a tratti imbanalisce le fisionomie dei suoi ragazzi di vita, così come la sporcizia che le dissecca; faziosa è la passività con la quale i giovani assorbono i nuovi modelli di vita imposti dal capitalismo, così come l'aria tronfia dei borghesi agiati. Ma ""faziose"" sono anche, e soprattutto, le sciarpette ""corrotte"", e immancabilmente ""rosse"", annodate attorno al collo dei ragazzetti, bambini quasi, che, assorti in una loro ricerca esistenziale, sono visti fare la spola tra Trastevere e le borgate romane degli anni Cinquanta. Il dandismo popolare della ""Roma yankee"" resterà anche nei decenni successivi, e più che mai in ""Petrolio"", la sorgente della ""disperata"" quanto tragica vitalità della scrittura pasoliniana. Con esiti paralleli a quelli cinematografici, ma da essi indipendenti, l'indumento - e qui il posto d'onore è occupato dai jeans, o ""calzoni americani"" - plasma il corpo del ragazzo di vita e ne è a sua volta plasmato. Lo convenzionalizza, e ne è a sua volta convenzionalizzato. Si apre un dialogo, nel quale interlocutore implicito è il teddy boy dell'Europa borghese di antica industrializzazione. -
Il castello di Otranto. Testo inglese a fronte
Vero capostipite di un filone letterario inesauribile e sempre ricco di sorprese quale è il gotico, ""II castello di Otranto"" (1764) di Horace Walpole continua a essere oggetto di indagini sui suoi meccanismi narrativi, sospesi tra ragione e immaginazione, tragedia e commedia. Con questo romanzo infatti vengono fissate quelle che saranno le ricorrenze del genere: un tiranno lascivo e orgoglioso, un'eroina pura e indifesa e un paladino animato dalle più nobili intenzioni, riuniti negli spazi di un castello nelle cui segrete e nei cui labirinti si consuma un dramma dinastico contrassegnato dai ripetuti interventi di forze soprannaturali. -
Robert Zemeckis. Ediz. illustrata
Robert Zemeckis è oggi il più ""sperimentale"" dei registi hollywoodiani. Attraverso un rapporto privilegiato con la tecnologia, il suo cinema persegue il sogno di generare immagini ibride e meticce, che sappiano fondere e coniugare la tradizione analogica con l'innovazione digitale. -
Il segreto di Barbiana. La storia di don Lorenzo Milani, sacerdot...
Barbiana è ancora oggi com'era nel 1954 quando don Milani fu nominato parroco: una chiesa, una casa colonica, la canonica, il cimitero e poi a distanza e isolate nei boschi le ventitré case delle famiglie contadine. Da quel luogo sperduto tra i boschi e le montagne del Mugello la sua fama e il suo modo di essere sacerdote e maestro raggiunse molti angoli della terra e incuriosì i più raffinati intellettuali. Eppure la sua ""Ditta"" (cosi don Lorenzo chiamava la Chiesa come gerarchla e come comunità) non seppe capirlo e fece di tutto per isolarlo e mantenerlo nel più stretto esilio. Come nacque e si sviluppò nel giovane Lorenzo la vocazione per il sacerdozio? E come arrivò il giovane parroco, destinato alla chiesa di San Donato di Calenzano a privilegiare la scuola serale popolare come mezzo per evangelizzare il suo popolo di operai e contadini? Questo libro vuole essere di aiuto a superare i molti ostacoli che si frappongono ancora oggi tra il sacerdozio di don Milani, la sua testimonianza e la sua pratica di vita. -
Al cinema con Proust
Dalla metà degli anni Sessanta in poi, la sfida posta al cinema dal capolavoro di Marcel Proust ""Alla ricerca dei tempo perduto"" è stata raccolta da personalità artistiche quali Ennio Flaiano, il premio Nobel Harold Pinter e il regista del tempo Luchino Visconti: il lungo progetto produttivo che li ha visti protagonisti ha avuto termine con ""Un amour de Swann"" (1984) di Volker Schlöndorff. Bisogna attendere che il cinema faccia propria la lezione della Nouvelle Vague perché un ""effetto"" Proust sia riconoscibile e divenga proficuo: lo dimostrano i film ""Le temps retrouvé"" di Raoul Ruiz (1999) e ""La Captive"" di Chantal Akerman (2000). Incrociando gli strumenti della comparatistica con i metodi dell'analisi del film, questo saggio pubblicato offre uno studio storico e teorico sulla capacità del cinema di adattare la ""Recherche"" e di assorbire la lezione estetica e narrativa proustiana. -
Il biondo Eckbert. Testo tedesco a fronte
In una tempestosa notte d'autunno, nell'angolo più intimo del loro castello e davanti ai vivi bagliori del camino, il cavaliere invita la moglie a raccontare all'amico Walther la sua singolare vita: l'infanzia, la povertà e la fame, la fuga dai genitori, il viaggio, l'arrivo presso una misteriosa vecchia, il furto dell'uccello magico, la nuova fuga nel vasto mondo fino all'incontro con il cavaliere, le nozze e la felicità. Ma la rievocazione di questi eventi straordinari turba profondamente l'animo e la mente degli astanti; apre la strada a inquietanti domande a nuove inspiegabili esperienze. Quasi di colpo il racconto precipita verso il finale tragico, con la rivelazione dell'incesto e della colpa sempre presagita, con la follia e la morte del biondo cavaliere. -
Alberto Lattuada. Il cinema e i film
Questo volume intende tornare all'opera di Alberto Lattuada, un regista su cui la critica ha svolto in passato un lavoro di riflessione spesso accurato ma che da tempo meritava di essere riesaminato. Come nel caso di altri suoi colleghi italiani che non hanno avuto gli onori della ""prima fila"", anche su di lui pesano etichette riduttive, da quella di regista ""eclettico"" a quella di cantore delle ""fanciulle in fiore"", che vanno decisamente superate. È quanto si propongono gli autori dei vari scritti, che con sguardo nuovo e a volte con metodologie inedite ripercorrono la carriera di Lattuada nel suo insieme e film per film. Ne emerge, fra l'altro, il rigore stilistico del regista, capace di confrontarsi con l'evoluzione del cinema italiano e internazionale coevo sperimentando nuove soluzioni espressive che gli consentono di essere insieme autore e uomo di spettacolo. Lattuada si pone sempre il problema di come narrare, di come inquadrare, di come modellare lo spazio e il tempo del proprio cinema sul corpo degli attori e delle attrici. Ha anche l'esigenza di rinnovare costantemente l'insieme dei propri collaboratori, attingendo alla fonte ricca dell'industria cinematografica italiana e non, senza ripetersi. Esigente con se stesso, lo è anche col proprio pubblico, che non perde mai di vista e al quale sa indirizzarsi secondo l'evoluzione dei tanti decenni che ha attraversato. -
Il canto delle idee. Leopardi fra «Pensiero dominante» e «Aspasia»
Leopardi rifiuta presto le idee innate di Platone, dissolvendo con queste ogni fede nell'assoluto. E tuttavia, di questo stesso principio continua a sentire la seduzione - tentando di sfiorarlo - pur nell'impossibilità di attingerlo. Dentro la riflessione e la scrittura leopardiana permane forte e ineliminabile il fascino di alcune favole platoniche: il mito dell'anima alata del Fedro, quello di Prometeo nel Protagora, e soprattutto il racconto sull'amore che occupa l'intero Simposio. Questo libro cerca le tracce di un Platone accolto e insieme - anche dolorosamente - negato, nello ""Zibaldone"", nelle ""Operette morali"" e - soprattutto - nella poesia dei ""Canti"". Platone, definito da Leopardi ""il più profondo, più vasto, più sublime filosofo di tutti essi antichi che ardi concepire un sistema il quale abbracciasse tutta l'esistenza"", resta così per lui un punto fermo con cui misurarsi, intrecciandosi con altri temi e autori - fra antichi e moderni - quali Chateaubriand, Montesquieu, il sublime dello Pseudo-Longino e della Bibbia, Epitteto: nella scia di una persistenza e necessità dell'illusione che è figura stessa della persistenza dell'eros, del desiderio. (Presentazione di Alberto Folin; nota di Gilberto Lonardi) -
Clint Eastwood
Clint Eastwood è considerato il più classico dei registi statunitensi contemporanei. Il suo cinema ha affrontato storie e generi tipicamente americani dando luogo a un universo narrativo e tematico più complesso di quanto l'apparente semplicità dello stile e un gusto classico del racconto possano far pensare; dentro la storia di un paese, dentro il suo immaginario, dentro le sue contraddizioni. -
La moda in Italia e in Toscana. Dalle origini alla globalizzazione
Dalla metà del Novecento la moda è divenuta un fenomeno sociale, culturale e economico sempre più importante. In Italia il sistema moda costituisce oggi uno dei settori più dinamici e strategici dell'intera economia italiana. L'importanza dell'industria della moda nell'evoluzione dell'economia italiana è altresì testimoniata dalla crescente attenzione riservata dalla storiografia economica italiana e internazionale a questo tema. Seguendo il filo rosso tracciato da questa recente storiografia, questo libro affronta il caso della Toscana per ricostruire la più generale evoluzione del sistema moda italiano dal Secondo Dopoguerra a oggi. La Toscana rappresenta un osservatorio privilegiato per l'analisi dello sviluppo dell'industria italiana della moda: a Firenze nacque e si affermò la moda italiana, grazie alle manifestazioni di Pitti promosse da Giovanni Battista Giorgini. La città toscana divenne per alcuni decenni il centro di riferimento della moda italiana prima che agli inizi degli anni Ottanta Milano si affermasse come nuova vetrina internazionale del Made in Italy. Partendo dall'iniziativa di Giorgini, il volume ripercorre lo sviluppo economico e sociale della moda, attraverso una pluralità di approcci e una base documentaria eterogenea che da un lato mirano a ricostruire alcuni dei principali indicatori economici del sistema moda toscano e più in generale italiano. -
L' Avare fastueux-L'avaro fastoso. Ediz. bilingue
Ultima commedia composta da Goldoni e doloroso insuccesso, L'Avare fastueux si inserisce con una proposta drammaturgica originale in un vivace dibattito intorno alla commedia di carattere. Con la figura del protagonista Chateaudor, nuovo ricco che ha acquistato il titolo nobiliare e progetta un conveniente matrimonio, Goldoni crea un avaro moderno, che unisce all'avarizia l'ostentazione di chi ambisce a un mondo socialmente superiore. Una commedia amara, spiazzante, dove il riso è confinato a poche scene, ma che analizza con preveggenza l'egoismo di un mondo regolato dal guadagno, che alimenterà la stagione del grande romanzo dell'Ottocento. -
Il continente interiore. Cinquantadue stazioni
""Il viaggio più lungo è il viaggio verso l'interno"", scriveva Dag Hammarskjòld; all'interno di noi poiché ""La radice di ciò che ci desta meraviglia è nei nostri cuori"" (Francis Ponge). Questo libro percorre, in 52 stazioni di sosta e di lettura (una per ogni settimana dell'anno), la memoria sapienziale delle ""Lettere e delle Scritture"", in una cornice di piccole parabole e meditazioni, ritratti ed elogi, paradossi e luoghi dell'anima; libri e Maestri che hanno formato il Novecento e l'autore sono evocati nella luce dell'affetto, che fa crescere e illumina. Uno spazio di pensiero e di raccoglimenti, da Vittore Branca a Max Milner, da Archangelos a Cingoli, da Sainte-Marie de la Tourette alla Sagrada Familia, che fanno dell'Europa un lascito ricco di futuro. Così il simbolo in cui converge tutto il cammino è il ""germoglio"": una promessa, un inizio, uno stelo di speranza - nell'incompiuto, nell'Aperto. -
Metafisica del sottosuolo
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Bona dea. Divinità femminili arcaiche, riti iniziatici e prostitu...
Il libro prende in esame l'area medioadriatica, e vi individua la persistenza di divinità e culti arcaici, altrove assorbiti dall'egemonia della religione romana di Stato, o messi in ombra dalle mode ellenizzanti ed esotiche che si sono succedute dall'età repubblicana al basso impero. L'autrice, partendo dalla documentazione archeologica in argomento, in cui si muove con perizia e di cui offre precisi riferimenti bibliografici, interpreta secondo i dettami dell'antropologia culturale la storia di dee, miti e riti dell'Abruzzo italico all'interno di un tessuto narrativo che sconfina con la pagina letteraria. Accanto ad esse si muove lo stuolo delle ministre addette ai loro culti, i cui nomi, nei dialetti locali, suggeriscono scenari agresti, boschi e nemora impervi, santuari montani e il fresco zampillare delle acque sorgive. -
I giorni di Elisa. Storia di una madre e di una figlia adolescente
Elisa, grazie a un colloquio con una psicologa, scopre che la figlia diciassettenne Federica ha grossi problemi, tenuti ben nascosti dietro la facciata di studentessa e ballerina modello. Sentendo di non poter contare sull'aiuto di nessuno, dopo alcuni tentativi falliti miseramente, Elisa intuisce che solo un drastico cambiamento rispetto alla routine quotidiana può aiutarla. Decide di rifugiarsi con Federica in una casetta di montagna. Iniziano così giorni duri e decisivi nella vita delle due protagoniste. Giorni di passeggiate nei boschi, litigi, risate, lacrime, accuse reciproche, bicchieri di latte rovesciati e torte finite sul pavimento. Elisa non si arrenderà alle difficoltà e continuerà ad inseguire il suo obiettivo, ma prima dovrà trovare il coraggio di affrontare un segreto del suo passato. -
Imago. Il tesoro dei templari
Una sacra reliquia, custodita da un cavaliere templare nel 1306 e poi perduta, viene cercata in Piemonte da un gruppo di archeologi tedeschi dell'Ahnenerbe negli anni della Seconda guerra mondiale. Quale segreto cela l'oggetto chiamato Imago Charitatis? Dov'è nascosto? Chi era il soldato del Tempio incaricato di conservare il sacro reperto? Qual è stata la sua avventura? Dal cilindro letterario di Silvano Nuvolone un romanzo, sospeso fra realtà storica e fantasia, dove il lettore si troverà coinvolto in un viaggio di ricerca; al suo fianco una presenza inquietante che, forse, potrà essere d'aiuto. Unico indizio il nome di un luogo: «acqua che corre veloce...». -
Autobiografia felina
La gatta Luna - protagonista e narratrice - racconta dal proprio punto di vista i fatti, gli incontri, i cambiamenti, le emozioni che hanno scandito la sua lunga vita. Lo speciale rapporto che si crea con la donna che l'ha trovata tremante nel cortile rappresenta una costante imprescindibile, ma altri personaggi - umani e animali - si affacciano via via nel dipanarsi della storia, con ruoli di comprimari o di semplici comparse, tutti però significativi per le esperienze della protagonista. Il libro sfata il mito secondo cui i gatti si affezionano non alle persone ma alla casa: Luna dimostra, con il suo racconto, che i felini sanno diversificare il modo di relazionarsi a seconda delle persone, sono capaci di grande affetto ma anche di gesti vendicativi, e ugualmente amano o detestano i contesti abitativi secondo i propri criteri individuali.