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Un' agenda non conformista per la crescita economica
I problemi dell'Italia di oggi non sono molto diversi da quelli individuati da Giorgio Fuà nei tre saggi usciti tra il 1977 e il 1985, qui ripubblicati: riguardano la competitività del sistema economico e l'equilibrio dei conti con l'estero, il debito pubblico e la tassazione, eccessiva e squilibrata. La crisi economica e finanziaria che fra il 2008 e il 2013 ha duramente colpito l'Italia e gli altri paesi europei ""a sviluppo tardivo"""" studiati dà Fuà -Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna - appare quindi come cronaca annunciata della fragilità, in particolare della carenza di capacità imprenditoriale e di social capability, che secondo Fuà già negli anni Ottanta caratterizzava tali paesi. Una fragilità che i cosiddetti GIPSI non sarebbero riusciti a superare nei decenni successivi. L'introduzione firmata dai tre curatori di questa edizione riporta al contesto attuale i problemi sollevati da Fuà. Riproponendo le riflessioni di uno dei più importanti economisti italiani, questo volume vuole dunque contribuire ad individuare le coordinate lungo le quali l'Italia si dovrà muovere per recuperare la competitività e il benessere perduti nel nuovo secolo."" -
L' Italia e la questione adriatica. Dibattiti parlamentari e panorama internazionale (1918-1926)
Marina Cattaruzza ricostruisce per la prima volta in maniera approfondita la politica estera italiana rispetto all'assetto del confine adriatico e il ruolo che tale questione ebbe nella crisi postbellica delle istituzioni liberali. La studiosa svolge un'analisi circostanziata dei dibattiti parlamentari relativi a tre grossi nodi della storia italiana del primo dopoguerra: il rientro da Parigi della delegazione italiana alla Conferenza della pace come reazione di protesta al ""manifesto"""" di Woodrow Wilson, nettamente contrario alle aspirazioni italiane sull'Adriatico orientale; la """"marcia su Fiume"""" di Gabriele D'Annunzio e dei suoi legionari e l'atteggiamento delle élite politiche italiane rispetto all'""""impresa fiumana""""; le trattative di pace, prima nell'ambito del """"Consiglio dei Quattro"""" e poi, direttamente, tra Italia e Jugoslavia, e la stipula del Trattato di Rapallo. Nell'ultimo capitolo è trattata la politica estera nei primi anni del regime fascista, in cui si ebbe un temporaneo avvicinamento tra Italia e Jugoslavia, in una linea di sostanziale continuità con la politica impostata dal Governo Giolitti-Sforza. I dibattiti parlamentari sono collocati costantemente nel più ampio panorama europeo, caratterizzato dalla fissazione di nuovi assetti confinari e dall'affermarsi di nuove realtà istituzionali sui territori degli imperi plurinazionali, dissonisi nel corso del conflitto mondiale."" -
Dieci domande su un mercato del lavoro in crisi
Nell'attuale crisi economica, i comunicati con cui l'Istat presenta i risultati delle indagini sull'occupazione sembrano bollettini di guerra. Bordate di notizie allarmanti si susseguono ininterrottamente. Distorte, tuttavia, da luoghi comuni e false percezioni, a causa di una lettura dei dati poco attenta o scarsamente informata. Alcuni di questi luoghi comuni sono consolatori (in Italia la disoccupazione è inferiore alla media europea), altri sono fonte di drammatica preoccupazione (oltre un terzo dei giovani è disoccupato), altri ancora suscitano crescenti ansie (la precarietà è dilagante, i giovani istruiti faticano di più a trovare lavoro). Due autorevoli conoscitori del problema spiegano con chiarezza in dieci punti come stanno veramente le cose. -
Voto amaro. Disincanto e crisi economica nelle elezioni del 2013
Dovevano finalmente chiudere un ciclo vizioso e segnare un radicale rinnovamento. Non è stato così e le elezioni del febbraio 2013 hanno lasciato tutti con l'amaro in bocca. Certamente il Pd, vincitore designato e mancato, ma anche il Pdl, orfano di metà del proprio elettorato 2008. Certamente il nuovo centro montiano, rimasto ben al di sotto delle aspettative, ma anche Rivoluzione civile di Ingroia, rimasta addirittura fuori dal Parlamento. Certamente Lega e Sel, ridotte al ruolo di gregari nelle rispettive coalizioni, ma perfino l'M5S, protagonista di un successo tanto ampio da minacciarne paradossalmente la coesione. Soprattutto, l'ennesimo boccone amaro è stato ingoiato dal paese. Siamo così riusciti nel capolavoro di inventare un gioco in cui tutti perdono? Risponde Itanes, alla luce di quanto è successo qualche mese fa e potrebbe succedere tra qualche mese. -
Storia d'Italia, crisi di regime e crisi di sistema 1861-2013
Per capire la crisi di sistema che sta vivendo il nostro Paese occorre andare indietro nel tempo, fino alle origini, ai nodi irrisolti dell'intera vicenda storica nazionale. La guerra civile ideologica che ha da sempre inquinato il rapporto tra forze di governo e di opposizione - dall'Italia liberale a quella repubblicana - ha impedito il normale avvicendamento tra due schieramenti stabili e la reciproca legittimazione dei partiti, cosicché il cambiamento è passato attraverso traumatiche crisi di regime. Anche il primo esempio di alternanza di governo, che ha posto fine al ciclo storico dei regimi bloccati ,è avvenuto solo nel segno di una profonda crisi di sistema, crisi che si ripete oggi, a distanza di vent'anni, con le crepe che si sono aperte nel fragile e rissoso bipolarismo sorto dalle elezioni del 1994. -
Una sterminata domenica. Saggi sul paese che amo
C'era una volta il viaggio in Italia. Ma oggi che i luoghi geografici (città/campagna, nord/sud, montagna/pianura) sono diventati molto più omogenei di quanto fossero un tempo, i luoghi davvero significativi, perché davvero diversi gli uni dagli altri, sono gli ambiti, le sfere, i microcosmi, o comunque si vogliano chiamare quei piccoli pezzi di realtà che formano il mosaico della grande realtà nazionale. ""Una sterminata domenica"""" racconta alcuni di questi luoghi reali o metaforici: un posto di vacanza che assomiglia a un caso di studio per sociologi, la retorica dell'infotainment, la retorica della politica, il calcio, la radio, il pop, un festival per scrittori, le biblioteche, la religione. Alla fine, tutti luoghi anche divertenti: basta non rimanerci troppo."" -
Non ci resta che ridere
Dalle risate confezionate delle sitcom americane al sorriso enigmatico della Gioconda, il libro coglie la radice autentica del comico nella frattura, nella discontinuità, nella contraddizione, nell'anomalia che solleva le quinte della realtà ordinaria, facendoci intravedere le possibilità che vi sono nascoste. Nella risata noi siamo come i personaggi dei cartoon che scoprono, tutto d'un tratto, di camminare sospesi nell'aria (e poi precipitano). Di qui il senso di sollievo e di liberazione racchiuso nel riso, che ci fa prendere le distanze dal mondo così com'è, rovesciandone la forza di gravità. -
Un' idea di laicità
Fra i molti effetti che ha prodotto, la globalizzazione ha anche moltiplicato e intensificato le domande sociali di identità rivolte al sistema politico democratico. Da più parti all'autorità politica si chiedono oggi comunità morali omogenee, immuni dalla diversità e dal pluralismo degli stili di vita. Questo ha finito con il mettere sotto pressione il carattere laico o neutrale delle istituzioni e delle norme pubbliche. Contro questo stato di cose prende adesso posizione Salvatore Veca, che pronuncia una difesa lucida e appassionata della laicità come virtù assoluta delle istituzioni e delle scelte pubbliche. -
Le crociate dopo le crociate
Le crociate sono abitualmente associate all'idea di Medioevo: l'elenco ufficiale ne conta otto fra il 1098 e il 1270. Ma anche dopo questa data per lungo tempo la crociata restò un obiettivo capace di mobilitare emozioni e risorse dell'Europa cristiana. Queste ""crociate tardive"""" non ebbero più come oggetto la lotta per la Terrasanta ma la difesa dello spazio europeo dall'avanzata dell'Impero ottomano. Furono molte: se ne annoverano più di dieci fino alla battaglia di Lepanto (1571) e altre ne seguirono in età moderna. Durante questo periodo gli eserciti della cristianità colsero più insuccessi che vittorie. Il volume racconta i diversi progetti di offensiva antiottomana promossi dal papato e i loro esiti, a cominciare dal disastro di Nicopoli nel 1396, la più sanguinosa sconfitta mai toccata a una spedizione crociata, per terminare con la fortunosa vittoria di Belgrado del 1456, per la quale si parlò addirittura di miracolo."" -
Introduzione al diritto islamico
Il volume ripercorre la storia del diritto islamico dall'epoca classica alla sua persistenza nel mondo islamico contemporaneo e nell'ideologia di organizzazioni d'ispirazione religiosa come i Fratelli Musulmani. Hallaq mostra come il diritto islamico sia una teoria della società, messa a punto lungo i secoli per garantire le migliori condizioni di convivenza alla comunità dei credenti, in un contesto dove lo stato era particolarmente debole e decentrato. Questo spiega perché questa teoria legale non abbia al suo centro un discorso sulle libertà individuali negoziate con l'istituzione statale bensì il criterio dell'autogoverno comunitario, regolato dalla classe dei giureconsulti e garantito dal carattere sacro della shari'a. -
L' ecologia del paesaggio
Da sempre presente nelle arti visive e nella letteratura, soltanto dopo la metà del XX secolo il paesaggio è diventato oggetto di studio delle scienze ambientali. E nata così l'ecologia del paesaggio, una disciplina alla quale contribuiscono ecologi, geografi, etologi, antropologi, nonché professionisti della gestione e pianificazione territoriale. Il libro traccia un quadro esauriente di questa nuova frontiera delle scienze ecologiche e dei suoi temi caratterizzanti (dal paesaggio come spazio per la biodiversità al restauro ambientale). -
La Cina dal 1949 a oggi
Lo spettacolare emergere della Cina come potenza economica mondiale è indubbiamente uno degli eventi più notevoli degli anni che stiamo vivendo. Nella prima metà del Novecento, milioni di cinesi vivevano ancora in povertà, nelle campagne come nelle città. In pochi decenni, la crescita tecnologica e industriale ha indotto un cambiamento radicale, facendo emergere una nuova società destinata a godere di un benessere mai sinora sperimentato. È questa la traiettoria raccontata dal presente profilo che prende le mosse dall'instaurarsi del regime comunista di Mao nel 1949 per concludersi con un'analisi delle grandi sfide che la società cinese si trova oggi davanti al proprio interno e nell'arena internazionale. -
Chi governa il mondo?
Gli Stati sono ancora i protagonisti della scena mondiale? Oppure sono ormai sostituiti dalle migliaia di organizzazioni internazionali nate negli ultimi anni? Se gli Stati si indeboliscono, cosa accade alla democrazia che in essi si è sviluppata? Qual è la sorte del diritto, che siamo abituati a ricondurre all'idea di Stato-nazione? L'autore cerca, per queste domande, risposte che tengano conto dell'odierna fase di passaggio, in cui l'erosione della sovranità si accompagna con il controllo degli Stati sui regimi regolatori ultrastatali, l'affermazione di standard globali con il potere ultimo di applicarli rimasto nelle mani dei governi nazionali, lo sviluppo di norme e procedure internazionali con il crescente ruolo delle amministrazioni statali e del loro diritto. -
Miti e ideologia nella politica estera Dc. Nazione, Europa e Comunità atlantica (1943-1954)
All'uscita dalla guerra e con il ritorno dell'Italia nel consesso delle nazioni democratiche entro i nuovi equilibri della guerra fredda, la Democrazia cristiana elaborò una propria visione dell'identità del paese e del suo ruolo internazionale. Questa originale ricerca approfondisce l'intenso lavoro di costruzione di miti politici e ideologie svolto dal gruppo dirigente Dc con l'obiettivo di contribuire a un ordine nazionale e internazionale cristianamente fondato. Partendo dalla tradizionale immagine dell'Italia nazione cattolica e mediterranea erede della civiltà latina, la Dc si spostò in quegli anni sul nascente ideale di una nuova patria europea e sull'appartenenza dell'Italia a una comunità atlantica, dove nell'antagonismo con l'Europa orientale comunista l'accento era posto sulla comune radice ""occidentale""""."" -
Università dentro e fuori
Il libro riunisce sia saggi di carattere storico sull'istituzione universitaria nel suo sviluppo nell'età medievale e moderna, sia saggi di intervento che riflettono l'impegno che, nei vari incarichi ricoperti (da direttore dell'Ufficio studi del Ministero della Pubblica istruzione a rettore dell'Università di Trento, da preside di Facoltà a direttore di Dipartimento) e come intellettuale pubblico, l'autore ha profuso a sostegno dell'università in una fase di trasformazione e forte crisi quale quella che essa ha vissuto negli scorsi decenni e tuttora vive. Un volume che sa legare l'approfondimento storico e la testimonianza personale in una visione unitaria dell'università come ""impero della conoscenza e della ricerca"""" indipendente da ogni altro potere."" -
Seducenti immagini. Un viaggio nell'arte dall'Egitto a Star Wars. Ediz. illustrata
Come sopravvivere al vertiginoso e spesso angoscioso flusso di immagini che ogni giorno invadono i nostri occhi e le nostre menti? Reimparando - e l'unica via per farlo passa per la contemplazione dell'arte - a ""guardare"""". Nel libro una serie di immagini prestigiose conduce il lettore in un viaggio attraverso capolavori artistici di tutti i tempi, dall'""""Auriga di Delfi"""" alla """"Maddalena"""" di Donatello, alle """"Demoiselles d'Avignon"""" di Picasso o alla """"Marilyn"""" di Andy Warhol. Immagini celebri o meno note: dipinti, sculture, architetture e performance che raccontano come l'uomo nelle varie epoche ha preso possesso del reale, in una continua tensione fra espressione, creazione, preveggenza."" -
Oltre la sfera pubblica. Lo spazio della politica nell'Europa moderna
La nascita dell'opinione pubblica è un aspetto fondamentale nello sviluppo della modernità occidentale; per la messa fuoco di questo tema ha avuto un ruolo decisivo l'opera di Jürgen Habermas sulla ""sfera pubblica"""" uscita cinquant'anni or sono. Con una serie di originali contributi storici, il presente volume rimodula la tematica habermasiana nella convinzione che, se l'opera di Habermas è da considerarsi superata, siano tuttavia ancora fondamentali gli interrogativi che essa poneva: come nasce e qual è il potere della discussione pubblica? Qual è la relazione del discorso politico pubblico con l'autorità? Come si definiscono il pubblico e gli spazi pubblici?"" -
Scegliere il futuro. Conoscenza e politica al tempo dei Big Data
In questi anni abbiamo fronteggiato complesse crisi economiche, ambientali e finanziarie che ci hanno fatto capire di essere più vulnerabili di quanto pensavamo. Per affrontare le sfide del futuro servono modelli affidabili su cui fare previsioni e simulare scenari alternativi per passare dall'accettazione supina dell'incertezza alla gestione consapevole del rischio. Ma il ""diluvio di dati"""" cui siamo sottoposti rende difficile distinguere tra notizie false e fenomeni reali, cosicché i cittadini rischiano di prendere decisioni sbagliate o di essere ridotti a spettatori di una politica che persegue obiettivi poco trasparenti. Ricostruire la catena che lega informazione, conoscenza e scelte politiche, così da selezionare in modo più consapevole anche la classe politica, diventa un obiettivo fondamentale della democrazia al tempo dei Big Data."" -
La Francia di Hollande
Trent'anni dopo Mitterrand, nel 2012 la sinistra francese si è riappropriata di Place de la Bastille per festeggiare la vittoria di François Hollande, secondo presidente socialista nella storia della Quinta Repubblica. Poche settimane dopo i socialisti hanno conquistato anche la maggioranza assoluta all'Assemblea nazionale. La promessa di voltare pagina rispetto alla turbolenta e divisiva presidenza Sarkozy ha suscitato grandi speranze, in Francia e in Europa. Ma, archiviata la ""luna di miele"""", Hollande affronta oggi un vertiginoso calo di popolarità: un'opinione pubblica scettica e smarrita si chiede se il presidente e il governo siano effettivamente in grado di guidare il paese nell'attuale contesto di crisi europea e internazionale."" -
La guerra dei cent'anni
Generata da motivi dinastici, politici ed economici, la guerra dei Cent'anni vide contrapporsi Inghilterra e Francia, a più riprese, fra il 1337 e il 1453. Nella sua eccezionale longevità, il conflitto incise nel profondo sui due paesi, in un'epoca segnata in tutta Europa anche dal disastroso incrudelire della peste e dalla conseguente crisi demografica ed economica. Il volume sintetizza origini, andamento e conseguenze della guerra: il mutevole gioco delle alleanze, il succedersi di accordi volatili e paci instabili, sino all'equilibrio finale che portò il Regno di Francia a ottenere il pieno dominio del proprio territorio.