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Le lacrime di Mirra. Miti e luoghi dei profumi nel mondo antico
Colpevole di amore incestuoso con il padre, la bellissima Mirra viene mutata in albero. Le lacrime che stillano dalla corteccia odorosa sono il profumo che conserva il nome della donna, la mirra. È solo uno dei miti fioriti intorno ai profumi nell'antichità. Destinate agli scopi più diversi, a onorare gli dei o a soddisfare l'olfatto dei re, nel mondo antico le sostanze aromatiche costituivano un aspetto importante della vita quotidiana di sovrani illuminati, imperatori eccentrici, uomini e donne altolocate, ma anche di figure bizzarre, prostitute e parvenu. Tutti erano accomunati dall'uso e dalla passione per gli ""aromata"""", nella forma pura di spezie, o in quella derivata di oli, polveri fragranti e vini aromatici. Sulla scorta delle fonti archeologiche, letterarie ed epigrafiche, il libro ricostruisce l'antica cultura dei profumi, raccontandone la mitologia e le leggende, tracciandone la geografia, studiandone le ricette e le tecniche di produzione."" -
Fare i sociologi. Una professione plurale tra ricerca e operatività
In Italia, il tema della condizione occupazionale dei giovani laureati - per tasso di occupazione, retribuzioni e congruenza con le competenze acquisite pone diversi interrogativi rilevanti. Come incidono sulla collocazione lavorativa le caratteristiche dei laureati e la specificità del loro percorso formativo? Quali le caratteristiche delle occupazioni svolte? Quali le competenze richieste dalle concrete collocazioni professionali e quali quelle acquisite negli studi? Quali gli aspetti della formazione ritenuti più positivi? Per i laureati in Sociologia la ricerca qui presentata fa emergere una forte articolazione della collocazione lavorativa in cui profili a marcata connotazione sociologica si affiancano a profili più sfumati. Se diversi sono gli ambiti in cui le competenze proprie della Sociologia possono essere applicate con successo, i dati suggeriscono anche un ripensamento di contenuti e modalità dell'offerta formativa. -
Scritti sull'economia cooperativa
Questa antologia degli scritti di Alfred Marshall sull'impresa cooperativa, alcuni dei quali tradotti per la prima volta in italiano, nasce dall'esigenza di riscoprire un aspetto del suo pensiero finora ignorato. Unanimemente considerato uno dei grandi dell'economia, Marshall criticò nelle sue opere lo sforzo di standardizzare il comportamento umano in un inverosimile ""homo oeconomicus"""". A suo avviso, lo scopo dell'economia era superare la più grande contraddizione umana: la coesistenza di grandi ricchezze e grandi miserie. Le sue proposte, che includevano l'impresa cooperativa, miravano a evidenziare la capacità delle classi lavoratrici di organizzare la propria emancipazione. Come si spiega l'oblio in cui è caduto questo aspetto del suo pensiero? In questa epoca di crisi, in cui l'azione pubblica sembra sempre meno efficace e le imprese private sono in crescente difficoltà, è opportuno e utile tornare a riflettere sulle prospettive che si possono aprire attraverso la cooperazione, magari ripartendo dalle teorie di un grande economista. Introduzione di Stefano Zamagni."" -
Letteratura e nazionalità. Un binomio in discussione
Nella cosiddetta ""età globale"""" è in atto una discussione, via via più pressante negli studi letterari e non solo, sul confronto fra la dimensione nazionale e la dimensione transnazionale dei testi. Ci si chiede: il loro valore appartiene interamente all'eccellenza della lingua in cui scrive l'autore e dipende dai rapporti che egli intrattiene con i suoi conterranei, oppure anche dalle letture che ha fatto in altre lingue, dalle esperienze che ha avuto lontano da casa, dalla sua conoscenza, conscia e inconscia, di un sistema di scritture più vasto di quello nel quale si è distinto? C'è per la letteratura una prospettiva mondiale - la """"Weltliteratur"""" di Goethe -, oltre alla prospettiva nazionale insegnata nelle scuole? E gli ultimi sviluppi della teoria e della critica letteraria prendono in considerazione tale problema? A queste domande rispondono alcuni fra i maggiori critici letterari e storici delle idee attivi in Italia, dal grande studioso Alberto Varvaro (alla cui ultima pubblicazione il volume intende rendere omaggio) a Enrico De Angelis, da Giulio Ferroni a Remo Ceserani, da Alberto Casadei a Gian Enrico Rusconi. Emergono così due """"partiti"""" che si alternano e che sono alla fine avvicinati, se non conciliati, dall'intervento di Claudio Magris, che contribuisce con la personale prospettiva di una scrittura """"di confine"""", fra Mitteleuropa e Italia."" -
Romagnosi 1814. «Instituzioni di diritto amministrativo»
La scienza del diritto amministrativo di Cormenin, de Gérando e Macarel non è ancora all'esordio nel contesto della Restaurazione di Luigi XVIII quando Gian Domenico Romagnosi, docente di 'alta legislazione' di un regno d'Italia napoleonico ormai prossimo al tracollo, licenzia per la stampa ""Instituzioni di diritto amministrativo"""" (22 febbraio 1814), presto pubblicate di nuovo, senza la 'Ragione dell'opera', quali """"Principi fondamentali del diritto amministrativo onde tesserne le instituzioni"""", recepiti e riprodotti come tali, prima a Napoli, poi a Torino. Conosciuti quasi sempre nell'edizione composita e artefatta del 1832 o nelle successive, quei """"Principj"""" dell'amministrazione pubblica come attività giuridica sono stati emarginati nel tardo Novecento, se non dichiarati estranei al diritto amministrativo stesso, soprattutto perché ritenuti carenti di anticipazione degli esiti dell'Ottocento 'maturo'. Neppure a tendenze meno inclini all'anacronismo storiografico può essere lasciata, tuttavia, l'ultima parola: scoprendosi in Europa il principio di proporzionalità dell'azione amministrativa legittima, bisogna riconoscerne nelle """"Instituzioni"""" del 1814 l'intuizione originaria."" -
Investire nel sociale. La difficile innovazione del welfare italiano
Questa ricerca coordinata da tre sociologi che da sempre si occupano di tematiche legate al welfare, rappresenta una riflessione su una questione più che mai attuale: è ancora possibile innovare il welfare italiano in modo che risponda in maniera efficace alle esigenze dei cittadini, oppure dovremo rassegnarci alla sua inevitabile decadenza? Per rispondere a questo interrogativo il volume esamina i settori dove l'innovazione è cruciale per assegnare al welfare una funzione di investimento economico e sociale: le politiche per l'infanzia, le politiche attive del lavoro (con un focus sui programmi di alternanza-lavoro e sull'apprendistato) e le politiche per la casa. Ciascuno di questi settori è analizzato partendo dai dati di sfondo per poi approfondire le innovazioni in corso, nonché le opportunità e i limiti in cui si dibattono. Nel capitolo conclusivo è presentato un riepilogo dei risultati empirici più rilevanti, evidenziando i problemi ancora aperti e le sfide che ne provengono per la trasformazione del welfare italiano. -
I primi statuti del Monte di pietà di Bologna (1514-1576)
Risalgono al 1514 i primi statuti del Monte di pietà di Bologna giunti fino a noi. Fondato nel 1473, Il Monte sostenne per circa un anno e mezzo con il suo credito (accordato al solo costo delle spese di gestione) i ""poveri meno poveri"""", perlopiù piccoli artigiani. Poi chiuse i battenti per riaprirli il 20 aprile del 1504, alla vigilia del ritorno della città sotto il diretto dominio pontificio. Non sappiamo secondo quali regole cominciò a funzionare nel 1473 e poi nel 1504. Sappiamo, però, cosa fu pensato, dai compilatori delle prime norme giunte fino a noi, per assicurare all'istituto un buon funzionamento e per consentirgli un futuro: gli statuti del 1514. Da questi documenti ricaviamo la descrizione dei compiti dei responsabili, le regole in base alle quali si concedeva credito e si identificavano i destinatari. In essi si trovano anche elementi relativi alla più generale concezione del credito e del senso di un'istituzione, allora nuova ma non più nuovissima, che ha saputo attraversare i secoli. A cinquecento anni dalla loro emanazione vale la pena ragionare, a partire da quegli statuti, sulle regole che dovrebbero e devono presiedere a una così delicata e importante funzione: sostenere con un credito solidaristico chi da esso può essere salvato."" -
L' impero costantiniano e i luoghi sacri
La politica religiosa di Costantino e dei suoi successori, destinata a mutare per molti aspetti gli equilibri politico-sociali dell'Impero, ha costituito un punto di svolta fondamentale anche nella concezione dello spazio e nella sua sacralizzazione, contribuendo a trasformare e a definire la topografia antica attraverso una nuova rete di luoghi santi. Tale operazione ha avuto un importante risvolto ideologico e teologico-politico, spesso enfatizzato dalle fonti coeve e rintracciabile con diverse declinazioni in testi anche posteriori, in cui la memoria costantiniana diventa paradigma di riferimento per la costruzione di un'immagine imperiale cristiana. Basiliche, palazzi, santuari e, di contro, fori, templi, curie, diventano il linguaggio ""visibile"""" attraverso cui è possibile leggere i segni tangibili di trasformazioni, conversioni e permanenze, su cui proiettare rimandi simbolici. Attraverso il contributo di studiosi di provenienza internazionale e di formazione e ambiti disciplinari differenti, il tema dello spazio sacro in età costantiniana è qui indagato da molteplici punti di vista, da quello storico-letterario, a quello archeologico, epigrafico, storico-artistico, e relativi a differenti zone geografiche e cronologiche: dai luoghi classici di Roma e dell'Occidente cristiano alla costruzione della Terra Santa e dell'Impero bizantino, dai discorsi agiografici alle leggende di fondazione, dalla tradizione copta a quella della Rus' dei secoli XI-XIII."" -
Andare in pensione. Piaceri, dispiaceri, opportunità
L'agognata pensione è un traguardo importante della nostra vita, un momento di festa, felicità e libertà. Ma davvero lavorare stanca? Siamo sicuri che il meritato riposo sia sempre una gioia? E che, una volta ritiratisi dal lavoro, ""pensionato"""" sia uguale a vecchio e inutile? Questo volume affronta un tema caldo e quanto mai attuale. Di fronte a interventi legislativi che allontanano sempre più il momento del ritiro dal lavoro e altri che incidono sul risparmio e sul reddito, per la prima volta il nodo della pensione viene trattato dal punto di vista soggettivo e individuale e le risposte che riceviamo sono tutt'altro che scontate: andare in pensione non significa essere vecchi, ma anche lavorare a certe condizioni aiuta il nostro benessere psicofisico e non sempre chi è anziano è necessariamente un cattivo lavoratore, infine andare in pensione è un passaggio delicato, con luci e ombre, che coinvolge tutta la persona, ci costringe a vederci in modo diverso e non necessariamente positivo, al punto che è essenziale per il nostro benessere, per la nostra autostima e per il nostro senso di autoefficacia affrontare bene e attivamente una delle più importanti tappe della nostra vita."" -
Le guerre daciche
All'alba del II secolo d.C. con due successive campagne militari l'imperatore Traiano vinse e conquistò la Dacia (un dipresso il territorio dell'attuale Romania). Fu l'ultima conquista duratura dell'impero; una conquista importante per il radicamento romano nell'area danubiana e anche per il rafforzamento politico del suo artefice, Traiano. Il ricordo dell'impresa è eternato nei bassorilievi della Colonna Traiana, che costituisce la fonte maggiore per la sua conoscenza. Il volume racconta lo svolgimento delle guerre daciche collocandole nel più ampio contesto della storia sia dell'area danubiana, sia dell'impero romano, seguendo le vicende della Dacia sino a quando essa venne abbandonata dai romani alla fine del III secolo. -
Estetica e scienze cognitive
Il volume ricostruisce in modo esaustivo i temi del dibattito in corso tra l'estetica filosofica, gli approcci scientifici all'estetica, le scienze cognitive. Rispetto a ciascun ambito discusso, attenzione, percezione, atteggiamento, immaginazione, creatività, finzione, narrazione, valutazione, giudizio, piacere, emozione, l'autore elabora un insieme coerente di proposte capace di favorire una piena integrazione tra le diverse prospettive in gioco. -
La critica letteraria contemporanea
Il volume traccia una panoramica delle principali tendenze che hanno caratterizzato la critica letteraria dall'inizio del Novecento a oggi, facendo riferimento non solo alle teorie o alle scuole più note (dal formalismo alla stilistica, dalla semiotica al decostruzionismo e così via), ma anche agli studi più significativi dedicati alle singole opere. Questo volume contiene importanti aggiornamenti soprattutto nell'ultimo capitolo, dove si dà conto delle tendenze attuali e dei dibattiti in corso, come quello sul ritorno al realismo, su letteratura e globalizzazione, o su letteratura e scienze cognitive. -
L' amministrazione europea e le sue regole
Il volume esamina anzitutto i compiti, gli strumenti di azione, gli aspetti organizzativi, le forme di legittimazione, dell'amministrazione dello spazio comune. In seguito si sofferma sulle forme di esecuzione delle norme europee, sulle tecniche di collaborazione e sul sistema integrato di giustizia amministrativa. Sono infine proposte alcune riflessioni sui caratteri del diritto amministrativo europeo, sull'europeizzazione del diritto amministrativo italiano, sul ruolo della scienza giuridica in questo ambito e sulle prospettive di riforma. -
Ricordare. Forme e mutamenti della memoria culturale
Attraversando i confini fra epoche e letterature il libro illumina le diverse modalità di rapporto con il passato utilizzate dagli individui e dalle collettività, nonché i percorsi che portano alla costituzione di ciò che chiamiamo ""patrimonio culturale"""". Percorsi che cambiano profondamente con la rivoluzione tecnologica. Che cosa significa infatti ricordare a seconda che si parli di libro a stampa, fotografia, scrittura digitale? Per rispondere, l'autrice indaga le funzioni della memoria culturale, concentrandosi sui mezzi grazie ai quali essa si conserva (scrittura, pittura, luoghi, il corpo stesso)."" -
La Bibbia al rogo. La censura ecclesiastica e i volgarizzamenti della Scrittura (1471-1605)
Quello qui affrontato è un tema di enorme rilevanza nella storia della Chiesa e in generale dell'Italia moderna. Il saggio disegna infatti la parabola che ha portato la Chiesa della controriforma a proibire la lettura personale delle sacre scritture, un atto che ha molto influito sulla spiritualità cattolica, e contribuito ad approfondire la divisione fra Europa cattolica e protestante, facendo sì che tuttora gli italiani non leggano la Bibbia. L'autrice studia l'atteggiamento della Chiesa italiana rispetto alle traduzioni della Bibbia fra il 1471 (anno della prima edizione in volgare) e la definitiva condanna ai primi del Seicento. Nel corso del Cinquecento, di pari passo con la minaccia luterana, crescono le riserve sull'uso democratico della scrittura, che giungono alla proibizione con gli indici promulgati tra il 1559 e il 1596. -
Fenomenologia del potere. Autorità, dominio, violenza, tecnica
Con l'ausilio di esempi e resoconti di casi storici, questa sintesi ormai classica descrive i tratti universali del potere, fenomeno presente in qualsiasi forma di socialità umana. Sono identificate quattro forme antropologiche fondamentali di coercizione: potere di offendere, potere strumentale, potere d'autorità, il potere di cambiare il mondo mediante l'agire tecnico. L'autore dà conto dei rapporti di potere sia dal punto di vista di chi lo esercita sia da quello di chi lo subisce, ricostruendone la genealogia dalla formazione al consolidamento e al declino. -
La Germania della cancelliera. Le elezioni del 2013 all'ombra della crisi europea
Nel 2013 Angela Merkel è stata consacrata tra i capi di governo più popolari e longevi nella storia della Repubblica federale tedesca. Dopo un lungo negoziato, i cristiano-democratici e i socialdemocratici hanno formato un governo di grande coalizione. Le elezioni federali e la nascita del nuovo governo sono avvenute all'ombra della più grave crisi europea dal 1929 e, in parte, ne sono state condizionate. L'ingresso sulla scena politica di un nuovo partito anti-euro, ""l'Alternativa per la Germania"""", ha fatto emergere un progetto di sfida al consenso europeista dell'elite tedesca. A farne le spese finora è stato soprattutto il Partito liberaldemocratico, che per la prima volta dal 1949 è rimasto fuori dal Bundestag. Sullo sfondo di un'apparente stabilità, la Germania sta attraversando una fase di importanti cambiamenti che potrebbero avere implicazioni sia sul funzionamento del suo sistema politico, sia sul ruolo del paese in Europa e nel mondo. Grazie al contributo di alcuni dei più qualificati esperti italiani ed internazionali, il volume analizza il voto tedesco del 2013, il contesto nazionale ed europeo in cui si è svolto, le strategie dei partiti e dei leader, prima e dopo le elezioni."" -
Il Mulino. Vol. 484: Città al voto.
Nata nell'aprile del 1951, la rivista ha sede a Bologna negli uffici dell'omonima Associazione di cultura e di politica che ne controlla la proprietà. È un bimestrale e i numeri sono rivolti in primo luogo a quelle componenti della società che paiono più interessate a un discorso civile orientato verso una prospettiva di modernizzazione. -
Il Mulino. Vol. 485: Giovani con riserva
Nata nell'aprile del 1951, la rivista ha sede a Bologna negli uffici dell'omonima Associazione di cultura e di politica che ne controlla la proprietà. È un bimestrale e i numeri sono rivolti in primo luogo a quelle componenti della società che paiono più interessate a un discorso civile orientato verso una prospettiva di modernizzazione. -
Il Mulino. Vol. 487: Obama: un bilancio.
Questo numero del ""Mulino"""" apparirà ai nostri più affezionati lettori inconsueto e fuori dall'ordinario, poiché non ospita neppure un articolo che parli esplicitamente della situazione politica italiana. E questo perché sull'argomento clou abbiamo già dato, organizzando nel numero scorso un dibattito serio sulla riforma costituzionale. Ma soprattutto perché il dibattito in corso sta diventando sempre più ripetitivo, ideologico e intellettualmente poco stimolante. Preferiamo allora dedicare ad esso spunti più brevi sul nostro sito (rivistailmulino.it), in cui affrontiamo le poche notizie che oltrepassano la cronaca o la ripetizione. Ma è un numero particolare anche per la grande massa di informazioni e di valutazioni dedicate alla situazione politica, sociale, culturale degli Stati Uniti, che andranno a eleggere il loro presidente l'8 novembre 2016. Il cuore monografico del """"Mulino"""" che vi trovate tra le mani, sta proprio lì, nel cercare di chiarire le ragioni per le quali gli americani che andranno a votare - scegliendo anche per noi il presidente del Paese tuttora egemone fanno fatica a decidere tra un abile e spudorato demagogo e una rappresentante dell'élite politica tradizionale, con non poche cicatrici sulla sua dura scorza.""