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Fake news. Vivere e sopravvivere in un mondo post-verità
Con l’avvento dei social media è scomparso il solco che divideva mondo reale e mondo virtuale, consentendoci di identificarli abbastanza nettamente. Oggi quello che troviamo on line è un mondo post-verità, al cui interno le notizie deliberatamente false o distorte sono usate per orientare anche in maniera significativa le decisioni individuali, soprattutto in relazione allo scontro politico e alle scelte elettorali. Fake news è solo un nuovo modo per definire i processi di disinformazione che da sempre sono presenti nella sfera pubblica? Diversamente, quali sono i meccanismi tecnologici e psicosociali che hanno permesso la nascita e la diffusione di questo fenomeno? Dove nascono le fake news? E come possiamo difenderci? -
Pietro. Il primo degli apostoli
Figura chiave del cristianesimo nascente, Pietro è il primo ad aver visto Gesù risorto: un evento che fonda la sua autorità e fa di lui una delle «colonne» della comunità di Gerusalemme. Personaggio dai forti contrasti, unisce alla determinazione e alla responsabilità del capo la fragilità dell'uomo, che nel momento della difficoltà non esita a rinnegare il Maestro. Il suo martirio, avvenuto probabilmente a Roma sotto Nerone, lo ha indissolubilmente collegato a quella città, stabilendo - non senza dolorose fratture - il primato romano nella compagine delle chiese cristiane. -
4.0 La nuova rivoluzione industriale
Internet delle cose, intelligenza artificiale, robotica, realtà virtuale: è il nostro mondo sempre più digitale e interconnesso. Riflettendo sulle rivoluzioni industriali del passato, a partire da quella inglese del XVIII secolo, il libro mostra come in gioco vi siano profondi rivolgimenti sociali e territoriali, non solo la tecnologia. Oggi la quarta rivoluzione ci obbliga a ripensare radicalmente stili di vita, modelli educativi, modi di consumare, produrre, lavorare, interagire. Cruciali il ruolo dell’informazione e della politica. -
Il cervello musicale. Il mistero svelato di Orfeo
Presente in tutte le culture umane da migliaia di anni, la musica ha poteri straordinari. Ma che cosa accade al nostro cervello quando facciamo musica? Di certo essa è in grado di scolpirlo nelle sue strutture e funzioni, influenzando la percezione del linguaggio, l'attenzione e la memoria. Tuffandoci nel condotto uditivo, trasformandoci in segnali elettrici capaci di raggiungere la corteccia, cavalcando le creste delle onde cerebrali, proveremo a svelare il mistero di questa forma così sofisticata di comunicazione, porta d'ingresso privilegiata per lo studio della mente. -
Le onde gravitazionali. Una nuova porta sul cosmo
Einstein lo aveva predetto: il 14 settembre 2015 viene captata un’onda che avvolge la Terra, originata dalla fusione di due buchi neri e avvenuta a una distanza di 1,3 miliardi di anni luce. Un evento astronomico straordinario che ci fa conoscere l’universo oltre le onde elettromagnetiche. Successivamente un’altra onda, generata dalla collisione di due stelle di neutroni, ci ha consentito di andare all’origine della formazione di metalli pesanti come l’oro e il piombo e di investigare la struttura della materia nucleare. Un modo nuovo di osservare l’universo che svelerà un giorno il mistero del Big Bang? -
Neopopulismi. Perché sono destinati a durare
Trump, Grillo, Salvini: perché leader e partiti neopopulisti si sono diffusi tanto rapidamente nei paesi democratici? Chi sono i loro elettori? Dureranno nel tempo? La crisi della rappresentanza democratica e la crisi economica hanno creato un terreno molto fertile per la nascita o il rafforzamento di partiti neopopulisti. Il libro ricostruisce l'evoluzione recente del fenomeno, illustrandone le caratteristiche specifiche, le varianti e le prospettive future in diversi contesti nazionali. -
La Corte costituzionale. Quando il diritto giudica la politica
Organo fondamentale nel sistema di garanzie previstorndalla nostra Costituzione, la Corte costituzionale nascerndall’esigenza di garantire che tutti, compresornil legislatore, rispettino la Costituzione. Tuttavia, la Corternnon è solo un «tutore», ma anche un «motore»: ha infattirncontribuito in maniera decisiva a promuoverernla piena attuazione del dettato costituzionale.rnQuesto libro, in edizione aggiornata, fornisce un quadrorndei modelli di giustizia costituzionale nel mondo ernchiarisce come funziona e lavora la Corte in Italia. -
Ragazzi violenti. Cosa c'è dietro la loro maschera e come aiutarli
Cosa può condurre un ragazzo ad avere un comportamento violento fino all'omicidio? Chi sono i ragazzi violenti? L'aggressività è un fenomeno molto complesso, non sempre sinonimo di violenza e non sempre immediatamente collegabile ad una diagnosi psichiatrica; perché un comportamento possa essere definito violento è infatti necessario l'intervento di molti fattori genetici, biologici, familiari o sociali, ancora in gran parte sconosciuti. L'autore del volume, dopo aver smontato una serie di luoghi comuni, a partire da quello che vede in aumento la violenza nelle nuove generazioni, individua le radici dell'aggressività, mette a fuoco le sue possibili cause, esamina le diverse tipologie di comportamento violento e i suoi rapporti con i disturbi psicopatologici. Infine, si sofferma sulle cure e sugli interventi di recupero, invitando tutti coloro che sono coinvolti nel processo educativo a non demonizzare il problema, ma a capire per poter prevenire, nell'interesse non solo dei soggetti a rischio ma anche dell'intera comunità. -
Andare per i luoghi del '68
II '68 è stato moltissime cose immateriali: la musica, i poster, Bandiera Gialla alla radio, la scoperta dei «giovani» a livello planetario. Ed è stato anche molte cose materiali: l'eskimo e le Clarks, le minigonne, gli stivaletti, il mangiadischi, il ciclostile e il megafono. Ha generato nuovi modi di fare politica tra autogestioni e assemblearismo, di stare insieme nelle comuni o nelle famiglie aperte, di viaggiare tra nomadismo e misticismo. Ma è stato anche luoghi, alcuni mitizzati: la Trieste di Basaglia, Venezia e Porto Marghera, Trento e Sociologia, Milano e la Zanzara, Firenze, con l'Isolotto e Barbiana, Torino e la Fiat, Pisa e la Normale, Roma e Valle Giulia, la Sicilia di Mauro Rostagno e di Danilo Dolci. -
Andare per vini e vitigni
Vincitore Premio speciale del Concorso Letterario ""Bere il Territorio"""" - XVIII EdizionernrnVigne circondate da boschi, o dai resti di città perdute, vigne immerse in paesaggi incantevoli, vigne che abbracciano antiche abbazie, si dispiegano alle pendici di un vulcano o a picco sul mare: tanto variegati sono i territori del vino italiani. Seguiamolo allora questo itinerario, da sud a nord, privilegiando i vitigni più antichi, anche millenari, che sono giunti nella penisola lungo le direttrici dei coloni Greci, o frutto di domesticazione da parte degli Etruschi o di popolazioni locali, o risultato di incroci, spesso spontanei, amorevolmente diffusi poi dai Romani o, successivamente, importati dai Veneziani da quella culla del vino che sono state le regioni caucasiche e medio-orientali."" -
Terzo rapporto sulle città. Mind the gap. Il distacco tra politiche e città
Dopo anni di stasi le città tornano all'attenzione della politica nazionale, come dimostra il Bando per le periferie del 2016. Ma il gap tra politiche e città persiste, anche se si riconfigura in un movimento di tipo quasi ondulatorio, di ricerca reciproca e al tempo stesso di incontro incompleto. Le politiche sono in cerca di città, perché non hanno sedimentato una visione strategica del ruolo delle città nello sviluppo del Paese. Esiste uno scarto tra retoriche e politiche, tra ordinario e straordinario, tra sperimentazione e flusso costante dell'azione pubblica. Se ne occupa la prima parte del Rapporto. Anche le città sono in cerca di politiche, per contesti, popolazioni, problemi e innovazioni che crescono fuori o ai margini delle politiche esistenti. I nodi principali sono la variabile tempo - poiché si tratta di trasformazioni che non è possibile affrontare in una logica emergenziale -, la difficoltà a mettere a fuoco le questioni, la scarsità degli strumenti a disposizione degli attori territoriali, a partire dal restringimento del welfare. Tutto questo è materia della seconda parte del Rapporto. Proporsi di ridurre la distanza tra politiche e città, come fa la terza parte, significa riflettere in profondità sulle ragioni della distanza e apprendere dai diversi cantieri aperti, anche da parte di nuovi attori che «fanno città». Significa aprire una nuova stagione di politiche urbane a partire da questioni di metodo (conoscenza, regolazione, finanziamento) e affrontando questioni di contenuto (inclusione dei migranti e dei rifugiati, qualità dell'aria, economia circolare, resilienza, povertà urbana, abitare, lavoro e competenze nell'economia locale, cultura) per superare la logica dei bandi e procedere attraverso accordi con le autorità urbane locali sull'esempio dei city deals olandesi e britannici. L'Agenda urbana nazionale non è un piano, o non lo può più essere. È un metodo e una visione al plurale, con pratiche innovative ispirate a un quadro di riferimento strategico capace di informare politiche integrate. -
Se questo è welfare. La lotta alla povertà. Rapporto 2018
Ha futuro il welfare che conosciamo? La riflessione economica, sociologica e strategica non sta dando risposte incoraggianti a questa domanda. Cosa accadrebbe se venisse affrontato in chiave giuridica? È un ambito in cui il riconoscimento di dignità, capacità, diritti e doveri hanno potenzialità da meglio conoscere e valorizzare. Se da un lato l'individualismo ostacola il passaggio dall'io al noi, dall'altro la valorizzazione delle capacità sta ottenendo indici promettenti di costo/efficacia e di impatto sociale. Tutte queste questioni sono approfondite nei rapporti annuali della Fondazione Zancan sui potenziali del welfare generativo che, nell'insieme, costituiscono una piattaforma di conoscenze che incoraggia il passaggio dal dire al fare. Il Rapporto 2018 entra nel merito delle scelte istituzionali possibili e degli strumenti giuridici per innovare la lotta alla povertà, scelte anticipate da territori e da comunità innovative, generative di valore umano e sociale. È una grande sfida per i sistemi locali di welfare, troppo allenati a leggere i bisogni e non le capacità. È invece urgente superare le pratiche assistenzialistiche, fatte di trasferimenti e di pochi servizi, che di fatto sono una forma di lotta alla povertà, ma senza i poveri. -
I linguaggi della contemporaneità. Una didattica digitale per la storia
Negli ultimi anni, l’onda lunga della Rivoluzione digitale si è abbattuta sui sistemi educativi tradizionali aprendo un canale di accesso diretto tra gli studenti e il World Wide Web. In qualsiasi momento i ragazzi possono disporre di quantità sconfinate di documenti, dati, materiali multimediali. E questo quasi sempre avviene senza guide e senza esperienze in grado di sviluppare le capacità cognitive necessarie per muoversi in tale contesto. Il progetto «I Linguaggi della Contemporaneità» – realizzato dalla Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, con il coordinamento scientifico di Giovanni De Luna – propone una sintesi metodologica con l’obiettivo di sostenere i discenti nella lettura storiografica dei vecchi e nuovi media e nella validazione delle fonti online. I saggi contenuti in questo volume mettono alla prova tale approccio analitico, applicandolo ai linguaggi mediatici contemporanei, dal social networking al videogioco, identificandone gli eventuali aspetti rischiosi e facendo emergere – anche attraverso lo studio di esempi concreti e la proposta di linkografie aggiornate e di spunti per attività in classe – le molteplici potenzialità come risorse didattiche e formative. -
Gli insegnanti nella scuola italiana. Ricerche e prospettive di intervento
Oltre a rappresentare una categoria occupazionale molto ampia, gli insegnanti sono la principale risorsa di ogni sistema educativo. Non sorprende quindi che la ricerca sull'istruzione abbia messo a fuoco la loro efficacia quale tema centrale su cui concentrare analisi e proposte di intervento. Al contempo, chi insegna viene caricato di compiti sempre più ampi ed eterogenei, gode di un riconoscimento economico e sociale limitato e corre il rischio di essere indicato come responsabile ultimo di problemi su cui può agire solo in parte. Il volume prende in esame le caratteristiche degli insegnanti italiani, descrivendoli sulla base delle ricerche e statistiche esistenti e mettendo a fuoco le opportunità e i vincoli per chi vuole accrescere l'efficacia del corpo docente. Si passano quindi in rassegna le leve politiche impiegate a tale scopo, ripercorrendo quanto già fatto in passato in Italia e illustrando le potenzialità di interventi futuri. Un testo utile per scienziati della formazione, studiosi di politiche pubbliche, sociologi ed economisti dell'educazione. -
La risoluzione per inadempimento. Poteri del giudice e poteri delle parti
Giudizialità e stragiudizialità della risoluzione per inadempimento: una formula performativa, perché è su questa coppia che da sempre è calibrato il proprium della risoluzione. La riforma francese del 2016, che ha mandato in archivio l’art. 1184 Code civil, per due secoli emblema di un monopolio della giudizialità, offre l’occasione per ripensare, pure nell’esperienza italiana, all’economia della risoluzione nella prospettiva di una riscrittura di quell’art. 1453 c.c. che la giurisprudenza di legittimità, per il vero, da più di qualche anno maneggia travalicando apertamente il suo tenore letterale. Il giro d’orizzonte delle idee, che il volume evoca, è ampio e diversificato, con più cifre del discorso a fronteggiarsi, da una logica rimediale alla «forza del fatto», passando per la figura di una risoluzione consensuale tacita: segno tangibile, queste insieme a tante altre problematiche, della vitalità di un dibattito che, fin dalle classiche pagine di Vivante, ha visto all’opera, nel tempo, grandi maestri. Un libro sulla risoluzione, dunque, ma che non ambisce a ripercorrerne a tutto tondo l’evoluzione: piuttosto un libro di luoghi normativi, di suggestioni dottrinali e giurisprudenziali, costruito come un dialogo aperto con i testi e la realtà. -
Il pane della giustizia. Sardegna. Giudici, avvocati e criminalità negli anni «caldi» del banditismo
Attento studioso del banditismo sardo, Giuseppe Melis Bassu ha saputo coglierne il carattere specifico, collegato a dati ambientali peculiari, e anche perciò radicalmente distante dalla fenomenologia criminale di altre aree del Mezzogiorno. Nei suoi scritti emerge il legame del banditismo col mondo agro-pastorale e, almeno inizialmente, con i suoi antichi codici; ma si coglie anche il progressivo declino di quei codici negli anni dell'industrializzazione della Sardegna e l'emergere, di conseguenza, di una criminalità priva di codici propri, frutto di una crisi profonda, economica, culturale e morale di quel mondo stesso della Sardegna interna che la generava e nutriva. Gli scritti qui raccolti, pubblicati in gran parte nei due quotidiani sardi, oppure preparati per congressi nazionali e commissioni d'inchiesta, fotografano non solo la complessa condizione della società isolana ma anche il carattere rigoroso e spesso coraggioso di un uomo impegnato nella battaglia culturale per i diritti dei cittadini e gli obblighi dello Stato. Il lavoro intellettuale di Melis Bassu si è concentrato inoltre sul tema del malfunzionamento della giustizia in Sardegna, delle sue inadempienze, della distanza tra la domanda di giustizia della società e le risposte dello Stato. Cruciale è l'analisi dello scontro interno alla magistratura sarda tra visioni più o meno liberali; e la denuncia senza sconti della perenne tentazione dei governi nazionali di indulgere in Sardegna a politiche dell'ordine pubblico meramente repressive, senza interrogarsi sulle cause profonde del fenomeno criminale. -
Prima della tragedia. Militari italiani a Cefalonia e a Corfù
Le tragiche vicende di Cefalonia e di Corfù del settembre 1943 hanno dato origine a un ampio dibattito storiografico e sono state oggetto di accurate ricostruzioni. Mancavano invece, a oggi, ricerche mirate a restituire le biografie e le identità delle vittime della strage. In questo volume Patrizia Gabrielli si propone di verificare la consapevolezza della scelta compiuta dai militari italiani proprio a partire da un’indagine sulle loro aspirazioni, sui loro sentimenti e sui loro orientamenti politici così come affiorano dalle lettere inviate alle famiglie in patria dal 1940 al 1943. Sulla base di un’ampia bibliografia e di fonti d’archivio inedite, il libro pone sotto i riflettori l’esperienza dei militari, la loro vita quotidiana, le speranze di pace e il desiderio di tornare a una normale quotidianità, l’atteggiamento e le preoccupazioni destate dal cambiamento dei ruoli di genere imposto dalla guerra. Una particolare attenzione è rivolta agli orientamenti politici, pur complessi da sondare a causa della censura. Ecco così costruita una prima biografia collettiva dei soldati coinvolti nella strage, che si discosta dall’immagine codificata dell’eroe per lasciare emergere un quadro ben più articolato e umano. -
Ritorni spettrali. Storie e teorie della spettralità senza fantasmi
Negli ultimi anni gli spettri sono tornati sulla scena intellettuale, diventando una metafora concettuale ricorrente e multiforme. Il concetto di spettralità viene usato per ripensare l’influenza esercitata dagli schermi sui corpi e sulle menti, per gettare nuova luce sulla dimensione immateriale della realtà in cui viviamo. Al di là di questo, dalla psicologia alla politica, dagli studi di genere all’architettura, i contesti in cui tale concetto compare sono così numerosi che nel mondo anglosassone si parla ormai di «spectral turn». Nella maggior parte delle teorie recenti, la dimensione spettrale non prevede si creda nella realtà delle rivelazioni spiritiche: il fantasma è stato disancorato dall’armamentario superstizioso ed è in buona sostanza ridotto a materia speculativa. Questa spettralità senza fantasmi, in verità, ha una storia secolare, che oggi viene spesso trascurata. «Ritorni spettrali» suggerisce di riallacciare il filo col passato, e di leggere la spettralità contemporanea in relazione a quell’ampio processo di «liberazione» dalla credenza nel soprannaturale che si è intensificato parallelamente allo sviluppo tecnico e industriale, alla modernizzazione urbana e abitativa e all’affermazione del paradigma psicoanalitico, il quale ha contribuito non poco alla riduzione dello spettro a «semplice metafora». -
Scrivere l'italiano. Galateo della comunicazione scritta
Prima o poi, per ragioni diverse, tutti siamo chiamati a confrontarci con la comunicazione scritta. Questo vademecum ci fornisce gli elementi essenziali per acquisire abilità preziose, come la capacità di scrivere correttamente e quella di produrre testi chiari ed efficaci, adatti all’interlocutore e alla situazione. Dalla progettazione del testo alla rilettura finale, una utile introduzione alla difficile arte della scrittura. Perché scrivere bene è un ottimo biglietto da visita. -
Storia romana. Dalle origini alla tarda antichità
Dalle origini del piccolo villaggio ai primi conflitti in politica estera, alla crisi della repubblica, alla nascita dello stato imperiale, ai suoi problemi organizzativi, economici, sociali e religiosi, per giungere sino ai tentativi di riforma della tarda antichità, il libro traccia in maniera sintetica le linee fondamentali della storia di Roma. Sono poi affrontati i temi relativi alla cristianizzazione, alle migrazioni dei popoli, al crollo dell'impero in Occidente e ai tentativi di restaurazione in Oriente. Infine viene gettato uno sguardo sulla perdurante eredità di Roma.