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La persuasione
I processi attraverso cui possono essere modificati atteggiamenti, opinioni e comportamenti delle persone rappresentano uno degli ambiti più indagati della psicologia sociale. Tratto peculiare della persuasione è l'elemento intenzionale, come si può vedere ogni qualvolta un agente (venditore, candidato, genitore, medico ecc.) si adopera affinché il bersaglio (cliente, elettore, figlio, paziente ecc.) adotti un comportamento desiderato. Questa nuova edizione riveduta e aggiornata illustra i modelli teorici sul tema, oltre ai filoni di ricerca tradizionali e recenti e agli strumenti per valutare l'efficacia dei messaggi persuasivi. -
Italia populista. Dal qualunquismo a Beppe Grillo
Guglielmo Giannini e Umberto Bossi, Achille Lauro e Antonio Di Pietro, Marco Pannella e Leoluca Orlando, Francesco Cossiga e Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Beppe Grillo: il populismo ha avuto così tante e diverse espressioni nell'Italia repubblicana da far definire la penisola il «laboratorio ideale» o addirittura il «paradiso» populista. Cosa ha determinato questa situazione? E, soprattutto, che cos'è davvero il populismo? Un'ideologia, un semplice stile politico, una mentalità? Quali sono le sue caratteristiche? Lo si può considerare una patologia della democrazia o una sua componente inevitabile, che ne segnala le disfunzioni e le promesse non mantenute? -
L' Islam non è terrorismo
Cos'è l'Islam oggi? Quali tendenze nel pensiero politico, e quante e quali correnti religiose esistono nei paesi di fede islamica che si affacciano sul Mediterraneo? L'emancipazione femminile è una questione ancora aperta? Quali sono gli effetti economici e sociali del fallimento delle primavere arabe? È possibile il dialogo tra cristiani, ebrei e musulmani? E ancora, esiste una relazione tra l'Islam e il terrorismo? Questo libro cerca di rispondere ad alcuni dei tanti interrogativi che ci poniamo a seguito dell'escalation di attentati, avvenuti sia nel mondo arabo che in Europa, per mano di sedicenti gruppi di islamisti. Ci troviamo di fronte a una svolta decisiva: trasformare la presunta contrapposizione religiosa, che insanguina il Mediterraneo dai tempi delle crociate, in una occasione di crescita di una comunità multietnica e multireligiosa capace di operare al meglio (come ha saputo fare ai tempi di Federico II) e di diventare un modello creativo per un nuovo umanesimo fondante di una cittadinanza globale. In questo volume, intellettuali di varia provenienza e formazione tracciano un quadro economico, giuridico, filosofico e culturale che mette in evidenza i punti comuni alle diverse culture del Mediterraneo al fine di promuovere un dibattito costruttivo, rispettoso della dignità dell'altro. -
Opus montanum. Scritti sulla montagna
"Opus montanum"""" presenta in cinque volumi, gli scritti sulla montagna che Luigi Zanzi ha elaborato in innumerevoli azioni di studio, ricerca e promozione della qualità montana e delle civiltà alpine. I testi abbracciano uno spettro amplissimo di temi con un approccio eclettico e appassionato. Contiene i volumi: """"Walser: un paradigma dell'invenzione dei montanari"""", """"La montanità in alcune sue interpretazioni del «sacro»"""", """"Eco-storia della civiltà montana"""", """"Leonardo ai monti e altri interpreti dell'avventura «in alto»"""", """"Il «popolo delle Alpi»: una sorte ambientale comune a diverse culture"""". Prefazione di Antonio Padoa Schioppa." -
Creature dell'abitudine. Abito, costume, seconda natura da Aristotele alle scienze cognitive
La filosofia, fin dall'antichità, ha pensato l'abitudine, servendosi, per definirla, di una gamma ben precisa di termini che hanno subito una serie di trasformazioni semantiche nel passaggio dal greco al latino e poi alle lingue moderne. Malgrado la presenza di una corposa riflessione divenuta sempre più articolata e complessa dalla fine del XVIII secolo, non esiste ancora oggi una ricostruzione organica in grado di restituire insieme lo sviluppo storico e teorico di quella che a pieno titolo può essere definita la «filosofia dell'abitudine». Questo volume intende offrire un contributo in tale direzione, proponendo dei percorsi storico-interpretativi a partire dall'individuazione dei principali nodi concettuali che innervano il pensiero sull'abitudine, grazie al puntuale riferimento al pensiero di autori che vanno da Aristotele alle scienze cognitive. I pensatori presi in esame, che costituiscono un ricco campione di un panorama ancor più vasto, sono rappresentativi di posizioni originali emerse nelle diverse epoche. Il discorso filosofico sull'abitudine, tra il XIX e il XX secolo, diventa sempre più interdisciplinare, aprendosi agli apporti in primis della psicologia, ma anche della sociologia e dell'antropologia, fino a esaurirsi in quanto tale. Dopo secoli di teorizzazione filosofica sul funzionamento e sull'origine delle nostre abitudini, sono oggi la fisiologia e le neuroscienze a spiegare le modalità della loro formazione. Mai come in passato, tuttavia, i saperi scientifici richiedono la collaborazione della filosofia per comprendere appieno il significato da attribuire alla plasticità del nostro cervello, così da affrontare con strumenti epistemologici efficaci le implicazioni morali, politiche e giuridiche poste dalla nostra condotta di «creature dell'abitudine». -
L'elegia del nuovo mondo
Il 12 ottobre 1492 l'impresa di Cristoforo Colombo trova il suo terminale nelle distese del nuovo mondo, animato da antiche e gloriose culture. Assecondato dai re spagnoli, egli si prefigge di inaugurare il più agevole itinerario delle spezie e della seta, per garantire, sia la conservazione delle derrate alimentari del vecchio continente, sia le esigenze estetiche dei suoi ceti preminenti. In questo volume, Riccardo Campa pone in evidenza come l'irradiazione delle leggende («La Città dei Cesari», «El Dorado», ecc.) costituisca l'espediente letterario con il quale gli «adelantados» si propongono di sottrarsi al giudizio dell'Europa riformista e in evoluzione verso la rivoluzione industriale, sfoggiando le risorse metallifere. La temperie dell'avventura rinascimentale si compendia nel «viaggio», descritto da Bernal Diaz del Castillo, e nel «naufragio», delineato da Alvar Nùnez Cabeza de Vaca: due cronisti, impegnati a rappresentare l'epopea dell'innocenza indiana e dell'intraprendenza iberica. -
Rapporto 2018. Civile e militare. Tecnologie duali per l'innovazione e la competitività
Internet, droni, telefoni cellulari, GPS sono ormai strumenti essenziali per la vita e il lavoro. Eppure in origine sono stati tutti progettati per un utilizzo di tipo militare: appartengono alla categoria delle cosiddette tecnologie duali - vale a dire utilizzabili sia in ambito civile che in ambito militare -, che contribuiscono a sviluppare e produrre innovazione, soddisfacendo una pluralità di domande di diversa natura. L'Unione europea sta mettendo a disposizione degli Stati ingenti risorse, consapevole della necessità di una nuova politica della sicurezza, dopo le scelte di politica estera e della difesa della Presidenza americana che intende ridurre il proprio apporto alla difesa del nostro continente. Il Rapporto 2018 di italiadecide prende spunto dal nuovo corso perseguiito dall'Unione europea; approfondisce gli aspetti tecnici e industriali del duale, proponendo politiche nazionali per posizionare l'Italia tra i paesi leader della politica di difesa europea; articola proposte che mirino a rafforzare il presidio delle tecnologie duali, favorendone lo sfruttamento su larga scala all'interno di grandi progetti nazionali; cura con particolare attenzione la ricaduta di queste tecnologie sul benessere civile. -
Esplorazioni urbane. Urban art, patrimoni culturali e beni comuni. Rimozioni, implicazioni e prospettive della prima ricostruzione italiana (Messina 1908-2018)
Quali sono gli effetti sul tessuto sociale di una ricostruzione urbana post catastrofe? Per rispondere a questa domanda il volume analizza le durevoli implicazioni urbane, sociali e culturali della prima paradigmatica ricostruzione dell'Italia contemporanea: quella avvenuta a Messina dopo il terremoto del 1908. Dopo aver ricostruito il contesto storico-culturale del nuovo assetto urbanistico, si procede all'analisi spaziale di quattro storie che hanno rappresentato una sfida avanguardista a quel modello di «modernità istantanea» entrato rapidamente in crisi: un matto, un cavaliere, un pupo e un teatro occupato itinerante. Storie minime, rimozioni culturali e rimozioni spaziali, archiviate troppo frettolosamente dentro i parametri dell'illegalità, dell'analfabetismo artistico o del folklore locale. Rilette assieme ai contesti che le hanno generate (baracche, manicomi, teatri abbandonati, quartieri marginali) le vicende restituiscono categorie di stringente contemporaneità come l'outsider art, i beni comuni, i patrimoni culturali, l'urban art e più in generale un diritto alla città negato a un'intera fascia sociale. Se la crisi della città moderna è anche la crisi dei saperi che l'hanno prodotta e interpretata, le esplorazioni urbane proposte si inseriscono nel paradigma esperienziale dell'Urban sociology col suo approccio attivo, postcoloniale e spesso sorprendente. -
Il miracolo ASEAN. Un catalizzatore per la pace
L'ASEAN rappresenta una silenziosa storia di successo. Lontano da clamori mediatici, estranea a posizioni estreme, imperniata sull'efficienza, l'Associazione delle Nazioni del sud-est asiatico ha costruito un modello di convivenza civile, rispetto delle diversità, ricerca di gradualità ambiziosa. In una regione tormentata dai conflitti e a cinquanta anni dalla sua fondazione, ha raggiunto i suoi obiettivi principali: pace, crescita, stabilità, sicurezza. I dieci paesi che ne fanno parte hanno tutti garantito ai loro cittadini progressi innegabili e la speranza di un futuro migliore. La fine della Guerra Fredda ha consentito una impostazione non più ideologica ma pragmatica dell'Associazione. Da più di vent'anni i paesi originariamente avversi ne fanno parte in un clima di collaborazione e tolleranza. Ne hanno goduto i suoi 650 milioni di cittadini e l'intera costa asiatica del Pacifico, attraversata altrove da tensioni e conflitti. La costanza, i risultati, la lontananza da tragici episodi di cronaca hanno affermato un ""modello ASEAN"""". Quando i traguardi economici si sono estesi al versante socio-politico, l'ASEAN è diventata un """"miracolo"""". Il libro dimostra come la trasformazione sia avvenuta non per intervento divino, ma per l'impiego dei cittadini, la competenza delle classi dirigenti, la lungimiranza dei leader. Le difficoltà iniziali sono state fortissime, le tensioni spesso irrisolte, le disparità ancora eclatanti. Il rischio di divisioni e di lasciarsi influenzare dalle grandi potenze che circondano l'ASEAN è tuttora il pericolo maggiore per l'Associazione. Tuttavia, il clima di crescita e di rispetto tra paesi di lingue, culture e religioni diverse resiste e si amplia. Dal sud-est asiatico deriva quindi uno scenario solido e promettente, esempio di """"fusione di civiltà"""", invece che di scontro. Ne sono consapevoli gli autori che si spingono orgogliosamente a candidare l'intero Miracolo ASEAN al Premio Nobel per la Pace. Prefazione di Enrico Letta."" -
Quelli che se ne vanno. La nuova emigrazione italiana
Non solo la «fuga dei cervelli» priva il nostro paese di giovani promettenti e di un ricambio generazionale equilibrato: una meno attesa ma corposa «fuga di braccia» è in corso presso altri strati della popolazione. Molti addetti dell'industria e dell'edilizia sono stati spinti dalla crisi a cercare lavoro in altri paesi europei, accolti a volte da politiche ostili in materia (vedi Brexit). Nel generale saldo migratorio negativo dell'Italia, una delle regioni con il maggior numero di emigrati è sorprendentemente la Lombardia, area di immigrazione per eccellenza. Nel Mezzogiorno, per effetto delle partenze delle classi in età fertile e da lavoro, si assiste a un vero e proprio «tsunami demografico», mentre i tassi di disoccupazione continuano a mantenersi altissimi. Va poi registrata l'emigrazione di pensionati verso mete con clima buono e costo della vita basso. -
Nessuno è somaro. Storie di scolari, genitori e inegnanti
Anche se per parlare di loro si fa ricorso a tante sigle (a indicare dislessia, discalculia, disturbo di attenzione), i ragazzi con disturbi di apprendimento sono considerati nel giudizio comune dei «somari», cioè - stando al dizionario - alunni «di scarsa intelligenza e capacità che non traggono profitto dagli studi». Una visione ottusa e improduttiva. Il libro parte da storie toccanti, vissute e raccontate da mamme, padri, nonni, oppure dagli stessi studenti diventati adulti, o ancora dagli insegnanti che non hanno allontanato il problema, ma lo hanno affrontato seriamente. Su questo terreno, fatto di esperienze di disagio, di incomprensioni, ma anche di vicende a lieto fine, gli autori hanno fondato il loro progetto appassionante e coraggioso: pensare la scuola come un luogo in cui nessuno resti indietro, una istituzione rinnovata che, grazie a più aggiornati e flessibili modelli didattici e pedagogici, faccia crescere davvero tutti, diventando anzi il posto migliore in cui crescere. -
L' italiano scomparso. Grammatica della lingua che non c'è più
L'italiano ha alle sue spalle una storia secolare, buona parte della quale è fatta da parole, forme e costrutti presenti fin dal Medioevo. Ma un'altra parte, non piccola, costituita da materiale oggi perduto, è finita nell'ampio deposito della lingua scomparsa, che questo libro visita seguendo le linee linguistiche e culturali attraverso cui la selezione è avvenuta. Illuminando il lato in ombra dell'italiano, se ne integra e completa così la storia più nota, basata, come inevitabile, sulle parole e le forme che ce l'hanno fatta. Ne risulta un percorso storico-linguistico meno battuto e mai davvero concluso nella realtà, perché la vicenda di una lingua viva è fatta tanto da acquisizioni e guadagni quanto da perdite e dismissioni. -
Intervista impossibile al DNA
Una piccola sigla, un mondo di significati: il DNA è una risorsa contro le malattie, uno strumento per identificare gli assassini e una chiave per comprendere il comportamento umano. La sua storia è talmente antica da intrecciarsi con quella della comparsa della vita sulla Terra. E in futuro? Proviamo a parlarne direttamente con lui. Dalla genetica di Neandertal alla clonazione di esseri umani, metteremo a fuoco speranze (e timori) che grazie al DNA si aprono per la scienza e per le nostre esistenze. -
Sbornie sacre, sbornie profane. L'ubriachezza dal Vecchio al Nuovo mondo
Stivate di barili colmi di bevande alcoliche e di uomini pronti a svuotarli: le navi che dai porti del Vecchio Continente salparono alla volta delle Americhe portarono in quei luoghi un nuovo sapere alcolico. Inclini al bere, educati alla mistica del vino, frequentatori di taverne, i colonizzatori incontrarono dall'altra parte del mondo culture indigene tra loro molto diverse, che avevano stabilito nei secoli rapporti complessi con una vasta serie di prodotti fermentati, rapporti in cui il rituale dell'ubriachezza poteva a volte assumere un carattere di sacralità. Dall'impatto sorsero nuovi modi di bere all'eccesso: sbornie epocali, malsane, curative, profetiche, battagliere, mortali, punibili, estatiche, comuni, solitarie, artistiche, visionarie, sacre, profane. -
Il buono del mondo. Le ragioni della solidarietà
Solidarietà, empatia, simpatia, compassione: parole di cui oggi nel discorso pubblico e nel linguaggio della politica si è quasi persa traccia. E questo, proprio mentre milioni di uomini e donne chiedono aiuto attraversando mari e tribolazioni, e mentre la povertà e le diseguaglianze crescono anche nel mondo ricco. Perché entrare in contatto con le emozioni altrui è diventato così difficile? E che cosa accade quando un essere umano le vede e le sente, le emozioni dell'altro? È subito spinto a condividerle, a muoversi in aiuto del prossimo in difficoltà, o per decidersi a farlo ha bisogno di un Dio, di una Verità, di un'Ideologia? -
Salviamo il capitalismo da se stesso
Come contrastare il potere delle grandi corporations e dei super ricchi? Nell'attuale contesto globale la veduta corta sembra imperare: ne sono esempio il capitalismo neoliberista che, ignorando le issues sociali e ambientali, distruggerà le proprie risorse; e i movimenti populisti che, ripiegati ostinatamente e illusoriamente entro confini nazionali, non riusciranno mai a imporre una qualche regolazione a livello sovranazionale. Solo organismi con competenze internazionali come ad esempio l'Ue o l'Ocse, purché investiti di un forte mandato democratico, potranno portare tutti i protagonisti ad abbandonare le proprie spinte autolesioniste. -
Croce e resurrezione
Potrà mai risorgere quel piccolo Cristo smarrito, che Bruegel nasconde tra la folla, ignorato e affondato nell'indifferenza degli uomini? Qui la croce non sembra aprire il movimento della storia, ma piuttosto precipitare nella lunga notte del mondo. Con Rembrandt, nell'atmosfera sfibrata della «Cena in Emmaus», anche l'evento della resurrezione si stempera: il risorto, seduto al tavolo dei viandanti, viene risucchiato indietro dalle tenebre verso un'esile luce. La sparizione del Cristo, l'assenza di ogni Dio su questa terra sono forse segni con cui oggi dobbiamo confrontarci. -
Simboli della fine
Di che cosa ci parlano i Sette PalazzirnCelesti di Anselm Kiefer? Che cosa additano,rnse non il fallimento di una modernitàrnche ha ormai perduto la sua energia di Etàrnnuova per eccellenza? Edifici solidi e pericolantirnad un tempo, quelle torri sembranornriflettere un’ansia arcaica nel rimandarcirnl’immagine della nostra epoca, alle preserncon la sua forza distruttiva, con il terrorernche la dilania e la frustra. La molteplicità dirnimmagini senza misura che oggi popola ilrnmondo produce sconcerto e disorientamento,rnma proprio in un tale semi-barbarornproliferare di immagini - sembra dircirnKiefer - possiamo scoprire la traccia dirnnuove risorse simboliche, o forse addiritturarnuna chance di salvezza. -
Il crepuscolo della crociata. L'Occidente e la perdita della Terrasanta
Ricca e opulenta capitale crociata, Acri cade nel 1291 segnando la fine della presenza latina in Terrasanta. L'Occidente accolse attonito la notizia, vedendo spegnersi la speranza di riconquistare Gerusalemme. Il libro ricostruisce le conseguenze della tragedia acritana e le principali reazioni dei contemporanei sino al volgere del nuovo secolo: la redazione di piani strategici per combattere i Mamelucchi, le accuse rivolte alle città marinare e agli Ordini militari, la circolazione di profezie relative agli Ultimi Tempi, la diffusione di false notizie (come quella della liberazione dei Luoghi Santi da parte dei Mongoli), la difesa di Cipro e del regno armeno di Cilicio, l'indizione del primo Giubileo della storia, l'affacciarsi del problema turco. La crociata pare giunta al crepuscolo. Ma la sua non sarà un'eclissi definitiva. -
Il caso Moro. Una tragedia repubblicana
Uno degli eventi più traumatici nella storia del nostro paese è riletto qui non come un complotto politico-criminale ma come «tragedia» morale e drammatico passaggio politico. Il libro ricostruisce il modo in cui governo e partiti affrontarono i dilemmi posti dal sequestro Moro: le alternative della trattativa e della fermezza, il rapporto con le Brigate rosse, la ricerca di possibili mediazioni, il ruolo della Chiesa, i rapporti fra maggioranza e opposizione. Ricollocata nel quadro dell'evoluzione politica italiana, la vicenda segna il punto di massimo avvicinamento del Pci alla Dc e il principio della fine per la stagione del terrorismo.