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Schiavi. Una storia mediterranea (XVI-XIX secolo)
«Una lettura affascinante, una vera e propria cavalcata avventurosa tra guerrieri, pirati, prostitute, fuggiaschi, governanti, servitori, concubine...» – Franco CardiniSi stima che fra il Rinascimento e l'età napoleonica in Europa e nei paesi mediterranei la schiavitù abbia coinvolto nel complesso quattro-cinque milioni di persone: neri africani, turchi e arabi, italiani, spagnoli, portoghesi, francesi, ma anche greci, ebrei, slavi, magiari, e persino ucraini, moscoviti, tedeschi, inglesi, olandesi, scandinavi. Salvatore Bono, il maggiore studioso dell'argomento, riporta con efficacia in vita sotto gli occhi del lettore questa storia in larga parte dimenticata: dagli scontri e le catture per mare e per terra alla presenza di schiavi e schiave nella vita domestica e in quella pubblica, in Europa come sull'altra sponda del Mediterraneo. -
I Balcani nel Novecento. Una storia postimperiale (1912-2000)
Un secolo fa i grandi imperi nell'Europa orientale crollarono. Gli stati che ne hanno preso il posto hanno cercato di emanciparsi dal passato ma l'eredità asburgica e ottomana è ancora in molti modi presente. Adottando una prospettiva post-imperiale, il volume riesce ad abbracciare in un'unica visione i Balcani del Novecento, visti come una grande regione caratterizzata da linee di continuità che l'attraversano pur entro il succedersi dei regimi. Confrontando a livello transnazionale gli sviluppi fondamentali in politica, società, economia e cultura, il volume mette in luce le differenze e le somiglianze sia dei singoli paesi, sia dell'intera regione nel più largo contesto europeo. -
Storia dello stato sociale in Italia
Principale strumento di tutela dei diritti di cittadinanza in risposta a rischi e bisogni individuali e collettivi, lo Stato sociale è da anni al centro di un dibattito che tende a ignorarne la storia. È appunto la storia che intende raccontare questo volume che per la prima volta riunisce in una narrazione complessiva l'evoluzione nel corso del Novecento dello Stato sociale visto nei suoi tre pilastri: la previdenza, la sanità e l'assistenza. Con un approccio che combina i processi politici e istituzionali, come anche sociali, economici e culturali, le autrici rintracciano le radici del welfare italiano nell'età liberale, ne seguono la parabola attraverso il ventennio fascista e l'età repubblicana, e ne enucleano gli elementi fondanti, offrendo un importante contributo di conoscenza su un aspetto costitutivo della società italiana contemporanea. -
Brexit. Tra diritto e politica
Media e politica l'hanno spesso raccontata come scelta binaria, ma l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea non comincia né finisce con il referendum del 23 giugno 2016. Per capire «Brexit» bisogna leggerla come processo giuridico e politico: un cammino complesso mai tentato prima da uno Stato membro, che ha impegnato e impegna enormi energie negoziali su un campo da gioco multilivello, tra aspirazioni sovraniste e vincoli giuridici. Forte di una solida base documentaria e della conoscenza diretta dei protagonisti, l'autore, in qualità di direttore del Brexit Institute di Dublino, ricostruisce fedelmente la vicenda, collocando i fatti - cause e conseguenze, costi e benefici, scelte e compromessi - all'interno del diritto europeo e delle difficili relazioni che il Regno Unito ha sempre intrattenuto con le istituzioni comunitarie. Se guardata da vicino la più grave crisi mai vissuta dall'Unione sembra invece poterne rilanciare il progetto. -
Diritto del lavoro. Una conversazione
Questo volume analizza come il diritto del lavoro, a cinquant'anni dallo Statuto dei lavoratori, ha reagito alle grandi trasformazioni indotte dalla globalizzazione e dalle tecnologie digitali. Discute le risposte alle principali sfide del presente e del futuro: la crisi delle categorie della materia, il moltiplicarsi dei lavori, la polarizzazione dei mercati del lavoro, la ricerca di nuove regole e obiettivi per la contrattazione collettiva, le trasformazioni dell'impresa, il crescere delle diseguaglianze e la evoluzione del welfare, verso diritti comuni per i lavoratori europei, infine l'impatto della pandemia sul mondo del lavoro e sulla sicurezza delle persone. Il diritto del lavoro si apre oggi alla dimensione internazionale con diversi contenuti e linguaggi che richiedono nuovi strumenti di tutela e di promozione del lavoro. Con questa certezza, la conversazione che si avvia dalle origini della materia si chiude sui suoi orizzonti. -
Le feste nazionali
La vittoria nella Grande Guerra (4 novembre), la Liberazione (25 aprile), la nascita della Repubblica (2 giugno) sono le ricorrenze canoniche dell'Italia democratica. Ma quale storia hanno dietro di sé? E quali altre ricorrenze sono state invece dimenticate o derubricate? Quella sorta di pedagogia storica che un paese esercita segnando sul calendario la celebrazione dei momenti fondanti della propria storia cambia nel tempo. Lo mostra questo volume raccontando le nostre feste nazionali, dai primi anni unitari alla mobilitazione patriottica della prima guerra mondiale, alla ritualità fascista, all'affermarsi di un patriottismo costituzionale nell'età repubblicana. E infine all'evolvere del calendario civile del primo ventennio del Duemila che ha visto fra l'altro l'istituzione di ben cinque diversi giorni della memoria. -
La solitudine di chi resta. La morte ai tempi del contagio
Il libro fotografa le reazioni agli eventi drammatici che sta attraversando il paese per mostrare il legame che esse hanno con trasformazioni iniziate più indietro nel tempo.rn«Asher Colombo lavora sul campo, intervista le persone, si documenta e studia. È per questo che, nel suo saggio, non ci sono né a priori né teorie prefabbricate. Esattamente come non c’è alcuna pretesa di modellizzare il rapporto contemporaneo con la morte» - Michela Marzano, RobinsonrnrnLa pandemia di Covid-19 e le severe misure destinate a fronteggiarla hanno scompaginato la vita sociale di tutti. Ma se molte delle occasioni di socialità sono solo sospese, altre sono perdute per sempre. La morte in solitudine di una persona cara in una stanza d'ospedale, la negazione dell'ultimo saluto, l'annullamento o la celebrazione sbrigativa del rito funebre, la frettolosa sepoltura: sono rituali sociali fondamentali che non potranno essere recuperati da chi ha sofferto una perdita durante la lunga emergenza. Quali effetti ha avuto tutto questo sulle credenze, sugli atteggiamenti verso la morte, sulle pratiche funebri? Come abbiamo risposto alle drastiche restrizioni che si sono rese necessarie? Ne emerge l'immagine di una comunità tutt'altro che passiva e anzi capace di utilizzare una vasta gamma di risorse per affrontare l'incertezza di questo tempo difficile. -
La giustizia digitale. Determinismo tecnologico e libertà
Con un'analisi che è al contempo giuridica e filosofica, il volume cerca di confrontarsi con questo immane cambiamento con occhi privi di pregiudizi, considerando possibili progressi e probabili regressioni della giustizia «predittiva» e degli algoritmi applicati a contratti e ad altri istituti.rn«Si annuncia per la giustizia un nuovo campo di tensioni. E non è detto che sia un male. Se la spinta verso il determinismo sarà troppo forte, sarà necessario ricordare – concludono Garapon e Lassègue – che la giustizia consiste proprio nell’evitarlo, in nome del diritto, dell’aspirazione alla libertà. E della convivenza con la fallibilità umana» - Giancarlo Bosetti, RobinsonrnrnrnNell'ambito della giustizia, non diversamente che in altri settori, avanzano processi di digitalizzazione che promettono di eliminare errori, discrezionalità e incertezze propri della tradizionale decisione affidata ai giudici. Robotizzazione di alcune funzioni, risoluzione dei conflitti su piattaforme elettroniche, algoritmi ed estese possibilità di accesso: la digitalizzazione configura una rivoluzione non solo grafica ma anche antropologica, che rischia tuttavia di far scomparire dalle funzioni di giustizia il patrimonio simbolico che era parte del mondo giuridico. -
La legge nell'Oceano. Ugo Grozio e le origini dello spazio politico moderno
Il nome del giurista olandese Ugo Grozio (1583-1645) è tradizionalmente associato alla ridefinizione in età moderna del diritto naturale, del diritto delle genti e della questione della guerra giusta. In stretto rapporto con questa attività, la sua riflessione giuridica e politica si è confrontata anche con la nuova configurazione dello spazio mondiale prodottasi in seguito alle scoperte geografiche e alla proiezione delle potenze europee sugli oceani e sugli altri continenti. Il libro mostra che il significato storico e teorico dell'opera groziana può cogliersi solo guardando al di là dei confini del Vecchio Continente. Riletti in questa chiave globale, testi come il «De iure praedae» e il «De iure belli ac pacis» appaiono indispensabili per affrontare genealogicamente problematiche tuttora decisive: le relazioni tra l'Europa e il resto del mondo, l'eredità del dominio coloniale, le tensioni tra universalismo e particolarismo insite nell'ordine internazionale moderno. -
La finanza pubblica italiana. Rapporto 2020
Il Rapporto propone – come ogni anno – una rassegna critica dei principali sviluppi recenti delle politiche pubbliche italiane. Il 2020 è stato dominato dalla crisi economica e sanitaria indotta dal Covid-19, con conseguenze che hanno coinvolto tutti gli ambiti della finanza pubblica. I contributi contenuti nel volume sono quindi in gran parte dedicati ad approfondire gli effetti del Covid-19 e dei lockdown su ambiti come i conti pubblici, la sanità, l'istruzione, gli investimenti pubblici, l'assistenza, la finanza locale, la previdenza e le regole fiscali europee. Anche i due approfondimenti finali toccano aspetti legati alla pandemia, discutendo delle misure di sostegno europee e della reazione dei programmi di spesa sociale nei paesi Ocse. -
Divinità in viaggio. Culti e miti in movimento nel Mediterraneo antico
All'interno del grande bacino mediterraneo, le religioni antiche viaggiano. Viaggiano gli dèi nei racconti mitologici, e viaggiano i culti sulla scia dei profeti, dei migranti, dei deportati, dei rifugiati, di quanti vanno in cerca di fortuna. Le religioni antiche sono una rete di relazioni: vengono trapiantate, si mescolano; gli dèi passano da una cultura all'altra. Attraversando il mondo mesopotamico, egizio, fenicio, giudaico, greco e romano, il volume racconta una quindicina di questi viaggi che mettono in gioco aspetti fondamentali delle religioni antiche: il nome degli dèi, la loro immagine, la loro traduzione, le strategie rituali, il ruolo dei testi, lo statuto delle donne o degli stranieri, l'immaginario mitico, l'atteggiamento nei confronti della morte e dell'aldilà, il radicamento di un santuario, il rapporto con il potere. -
Smart Contracts e disciplina dei contratti-Smart Contracts and Contract Law. Ediz. bilingue
La circolazione della ricchezza si avvale oggi anche delle nuove tecnologie. Il giurista è chiamato a comprendere se e come le regole tradizionali siano in grado di disciplinare la nuova realtà. L'autrice analizza il fenomeno dei cosiddetti Smart Contracts. Il volume, oltre ad offrire una descrizione delle Distributed Ledger Technologies, delle Blockchains e degli Smart Contracts, si interroga sulla possibilità o meno di considerare gli Smart Contracts, o alcuni di essi, come contratti ex art. 1321 c.c. In esso vengono analizzate alcune recenti discipline volte a regolare espressamente gli Smart Contracts e le discipline generali in tema di contratto applicabili ai nuovi fenomeni. Si offrono esempi di attuale utilizzo degli Smart Contracts nel settore finanziario e in quello dell'energia. Il testo è corredato dalla versione in inglese. -
Introduzione alla logica giuridica
Avvicinarsi al diritto esige una progressiva e consapevole maturazione di metodo. Attraverso lo studio della diagnosi giuridica e la vigile costruzione delle categorie, il volume intende suscitare attitudine critica. Dal problema del fatto e della sua rilevanza, alla ragionata costruzione di fattispecie e norma, dall’ineludibile intrico del linguaggio e della significazione, verso lo studio analitico del giudizio applicativo, per giungere a una coerente soluzione di casi perplessi. Il rigore dell’analisi è volto ad affinare indole speculativa, autonomia di giudizio, capacità analitico-espositiva, coerenza metodologica. -
Lo Stato promotore. Come cambia l'intervento pubblico nell'economia
Il mutamento del ruolo dello Stato è uno dei fenomeni più rilevanti del nostro tempo, ma dei meno studiati con metodo scientifico. Questa ricerca comincia a esplorare le forme e gli strumenti dell'intervento pubblico nell'economia sviluppatisi per superare le due crisi di questi anni e per fronteggiare le grandi trasformazioni che stanno cambiando il mondo (la globalizzazione, la trasformazione digitale, la riconversione ecologica). Le due crisi hanno prodotto effetti devastanti sulla vita individuale e collettiva, sui livelli di benessere, sulla sostenibilità delle finanze pubbliche. L'uscita non sarà un ritorno alla «normalità» del passato, ma comporterà innovazioni sostanziali nel funzionamento dei sistemi economici e sociali e forse anche delle relazioni interpersonali. È tramontata l'idea che lo Stato debba limitarsi ai ruoli del regolatore e del fornitore dei servizi pubblici essenziali. Accanto allo Stato regolatore e allo Stato garante dei diritti e dei beni comuni, si chiede l'intervento dello Stato «protettore», dello Stato «garante», dello Stato «promotore» dell'innovazione, dello Stato «investitore», dello Stato «imprenditore» o «gestore», dello Stato «salvatore» di imprese sull'orlo del fallimento, dello Stato «doganiere» rispetto a investimenti esteri «predatori». Due sono i rischi da evitare: quello di avviare un processo di illimitata estensione dell'intervento pubblico, sacrificando benefici e opportunità offerte da mercati liberi e aperti; e quello di adottare politiche miranti a contenere il cambiamento, invece che a governarlo e indirizzarlo verso nuovi modelli capaci di cogliere le opportunità delle trasformazioni in corso e di mitigarne i rischi. Politiche industriali ben temperate possono rafforzare l'economia di mercato e la libertà di impresa, politiche mal congegnate possono seriamente vulnerarle. Il confine fra le une e le altre non è avvertibile senza un'approfondita analisi e una ponderata valutazione degli effetti di sistema delle politiche ipotizzate. -
Perché è crollata l'Unione Sovietica. I dirigenti delle Repubbliche raccontano
L'Unione Sovietica era un impero territorialmente integrato, una delle superpotenze mondiali: soltanto pochi anni prima del suo crollo nessuno avrebbe creduto che fosse possibile ciò che accadde negli anni compresi tra il 1989 e il 1991. Il volume raccoglie 14 interviste ai primi dirigenti degli stati indipendenti di nuova formazione dopo il crollo dell'Unione. Partendo da una prima domanda uguale per tutti, «si sarebbe mai immaginato che l'URSS avrebbe cessato di esistere?», gli intervistati raccontano la propria esperienza nel processo di difesa dell'indipendenza dei loro stati, nella formazione di una nuova economia e nel riassetto dei rapporti con la Russia post-sovietica e con i paesi confinanti. A distanza di tempo, emergono lucide riflessioni sulle decisioni governative, spesso basate solo su conoscenze teoriche e dettate dall'urgenza, e sugli errori commessi in una tappa difficile e decisiva per ognuno dei paesi coinvolti. -
Il procurement delle pubbliche amministrazioni. Tra innovazione sostenibilità
La spesa destinata ai consumi intermedi delle Amministrazioni pubbliche «pesa» quasi 10 punti percentuali sul PIL nazionale. Le risorse economiche veicolate annualmente nel settore degli acquisti sono ingenti e in continua crescita. Il potere vantato dal settore pubblico di orientare il mercato è notevole e non ha eguali. Sarebbe quindi riduttivo continuare a considerare il public procurement esclusivamente come uno strumento in mano alle Amministrazioni per reperire, nel modo più efficiente, i beni e i servizi. Oppure, ancor peggio, considerarlo solo in termini di spesa pubblica corrente. L'intera macchina degli acquisti pubblici ha, a ben vedere, un alto potenziale quale driver per affrontare le sfide economiche, ambientali, sociali, di sostenibilità, di crescita, di competitività e di innovazione. In questa prospettiva, gli appalti pubblici possono diventare il volano per stimolare cambiamenti e riforme, implementare politiche pubbliche, stimolare il tessuto sociale e imprenditoriale e, conseguentemente, il sistema economico nazionale. Ma occorre una strategia organizzativa, gestionale e di razionalizzazione della spesa basata su un approccio integrato, coordinato e multilivello che coinvolga e, al contempo, responsabilizzi tutti i diversi attori, istituzionali e non, che partecipano ai processi di approvvigionamento. È necessario dunque un approccio nuovo all'approvvigionamento pubblico. Un approccio più moderno che possa trasformarlo in uno strumento strategico a disposizione degli obiettivi politici dello Stato. In quest'ottica, la ricerca promossa da Astrid esplora le nuove frontiere del procurement come leva di politica pubblica, analizza le best practices del sistema italiano ma anche i limiti e le inadeguatezze che (ancora) lo caratterizzano. -
La shari'a in Occidente. Giurisdizioni e diritto islamico: Regno Unito, Canada e Stati Uniti d'America
L'applicazione del diritto islamico è sempre più diffusa tra i membri delle comunità musulmane che risiedono nei paesi occidentali. Ne consegue che norme giuridiche di origine religiosa, atte a disciplinare la vita dei fedeli e le loro controversie, vengono applicate a persone che vivono in un territorio sul quale domina invece un ordinamento giuridico di matrice secolare. Si genera così un polimorfismo giuridico, dove gli stessi individui agiscono sulla base di regole appartenenti a sistemi normativi differenti. Il fenomeno è inarrestabile e i costanti flussi migratori verso gli Stati occidentali accentuano l'esigenza di valorizzare la cultura del dialogo per governare la complessità delle società odierne. In questo volume Angelo Rinella esamina i vari aspetti di questa complessa situazione dal punto di vista sia costituzionale che istituzionale, prendendo spunto da casi concreti dove l'esercizio della giurisdizione mette in evidenza il tema della coesistenza di regole di matrice diversa, sollecitando il ricorso a strumenti e meccanismi di composizione e di bilanciamento. -
Autonomie speciali e regionalismo in Italia
Il volume indaga il tema dell'introduzione delle regioni ad autonomia speciale nell'ordinamento politico-amministrativo italiano, offrendo una ricostruzione d'insieme necessaria per una rilettura comparata della genesi delle regioni a statuto speciale. Ricostruzione che si rivela particolarmente utile per comprendere se alle spalle del regionalismo italiano vi sia stato un progetto unitario e complessivo o se, al contrario, ciascun caso di specialità regionale abbia risposto a dinamiche e contesti differenziati dal punto di vista delle vicende legate alla liberazione nazionale, della posizione geopolitica, della cultura e dei fermenti autonomistici, della presenza di minoranze etnico-linguistiche, della situazione socio-economica. Un secondo interrogativo centrale, che emerge dai saggi pubblicati, è quello formulato già al tempo della rinascita democratica, vale a dire se il regionalismo «speciale» abbia in qualche modo influenzato l'evoluzione della regionalizzazione in Italia. A giudicare dalla tarda attuazione delle regioni a statuto ordinario, la risposta appare scontata. Ma esso è quanto mai attuale ancora oggi, alla luce del cinquantesimo anniversario dell'attuazione delle regioni ordinarie (che coincide anche con l'introduzione del secondo statuto di autonomia della regione Trentino-Alto Adige/Südtirol) e più in generale del processo di differenziazione regionale in atto, così come della necessità di coordinamento delle politiche pubbliche, soprattutto in materia sanitaria, emersa con particolare evidenza in occasione dell'emergenza pandemica che ha drammaticamente colpito anche il nostro Paese. -
Sesto rapporto sulle città. Le città protagoniste dello sviluppo sostenibile
Il cambiamento climatico e la crisi determinata dalla diffusione del virus Covid-19 hanno fatto uscire il dibattito sulla sostenibilità dalla ristretta cerchia degli addetti ai lavori per farne un argomento all'attenzione di un'opinione pubblica sempre più vasta. Molti ormai si rendono conto che non bisogna tornare a come eravamo prima della pandemia, con il rischio di ricreare le cause che l'hanno generata a partire dalla distruzione degli habitat naturali, ma occorre cambiare il nostro modello di sviluppo nell'unica direzione possibile, quella dello sviluppo sostenibile. Anche l'Europa ha fissato alcune priorità - transizione energetica, trasformazione digitale, inclusione sociale - per le quali le città sono fondamentali. Il rapporto è suddiviso in tre parti. La prima, intitolata «Le politiche urbane alla prova degli SDGs» si propone di fare il punto sulle esperienze di localizzazione degli obiettivi dell'Agenda ONU 2030 a livello urbano sia in Italia che a livello internazionale. Nella seconda, intitolata «La resilienza urbana, i cambiamenti climatici e i rischi ambientali» si prendono in esame le dimensioni energetiche e ambientali dell'Agenda, mentre nella terza, «I cambiamenti climatici e le dissimmetrie sociali sullo sfondo della crisi del welfare urbano», si prendono in esame le dimensioni sociali e quelle legate al paesaggio e all'alimentazione. Nell'introduzione dei curatori sono contenute le proposte per sviluppare le esperienze di Agende locali a partire dalle Agende metropolitane per lo sviluppo sostenibile, in corso di elaborazione col sostegno del ministero dell'Ambiente. -
Una lunga vita buona. Il futuro delle RSA in una società che invecchia
Le residenze per anziani sono state al centro dell'attenzione a causa dell'elevata mortalità al loro interno durante l'epidemia di Covid-19. Tuttavia gli avvenimenti recenti sono solo uno dei tanti temi di una ricerca che si è sviluppata nell'ultimo decennio con lo scopo di definire il ruolo di queste strutture. Marco Trabucchi, medico e studioso da sempre attento alle problematiche della terza età, in questo libro ci aiuta a comprendere come si collocano le case di riposo nell'ambito dei servizi all'anziano (dall'ospedale, all'assistenza domiciliare, ai centri diurni) e a quali bisogni rispondono. L'aumento delle aspettative di vita, la forte diffusione della solitudine fra le persone di età avanzata e la presenza di molte patologie associate richiedono una risposta organizzata da parte delle RSA, unico servizio in grado di rispondere adeguatamente ai bisogni di individui psicologicamente e fisicamente fragili. Tema centrale della riflessione di Trabucchi è come si possano conciliare la libertà e la dignità dell'anziano con l'esigenza di cure cliniche adeguate e con una buona organizzazione della sua giornata, evitando situazioni di abbandono e di trascuratezza. Fondamentali, al fine di creare condizioni che permettano «una lunga vita buona» anche in situazioni difficili, sono i rapporti con (e tra) i familiari e il personale che opera nelle strutture.