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Il regime giuridico dei musei. Profili comparati
Il tema della valorizzazione del patrimonio storico-artistico museale richiede oggi di essere affrontato con un nuovo approccio. La complessità dei compiti affidati al museo fa emergere, in particolare, la necessità di rafforzare gli spazi di autonomia decisionale e di ammettere una varietà di possibili forme e modalità di gestione che si adattino alle diverse realtà museali e consentano loro di operare in modo efficiente. Ciò in un contesto in cui anche il ruolo dei privati ha assunto un'importanza crescente, sia quando si traduce nel sostegno a iniziative pubbliche, sia quando si sviluppa con iniziative autonome, contribuendo ad arricchire l'offerta museale complessiva. Questi i temi principali su cui ruotano le riflessioni del volume che si propone di valutare, anche grazie a un approccio comparatistico, l'idoneità delle scelte normative rispetto all'obiettivo di salvaguardare e valorizzare il patrimonio museale, promuovendone la fruizione collettiva. -
Il settennato presidenziale. Percorsi transanazionali e Italia repubblicana
Un tratto che connota il Presidente italiano, unico ormai tra quelli delle principali democrazie contemporanee a disporre di un mandato settennale.Uno degli elementi che qualificano il disegno istituzionale della presidenza della Repubblica nella storia euroatlantica è la durata del mandato. La scelta del settennato delinea un mandato lungo, come elemento significativo di continuità con i caratteri della monarchia costituzionale e la configurazione dualista del sistema parlamentare. Il volume, frutto di un articolato confronto tra storici delle istituzioni e costituzionalisti, è strutturato in due parti. Nella prima, delineato il settennato dai dibattiti settecenteschi all'invenzione francese, sono presentate le principali esperienze nazionali. La seconda parte è dedicata al settennato italiano, deciso in Assemblea Costituente sull'esempio di quello francese. -
L' insegnamento del diritto a Bologna nell'età di Dante
La storia dell'Università di Bologna tra gli ultimi decenni del Duecento e il Trecento – se si escludono ricerche pregevoli, ma settoriali – non è stata studiata come pur meriterebbe, per responsabilità, principalmente, di Friederich Karl von Savigny, che nella sua «Geschichte des Römischen Rechts im Mittelalter» a metà Ottocento bollò quell'età come un periodo di decadenza rispetto all'altra che, da Irnerio ad Accursio, l'aveva preceduta. In realtà, la scuola dei postaccursiani e poi dei commentatori sviluppò un pensiero di alto profilo che, nel confronto con le scuole contemporanee dei logici, dei medici e filosofi bolognesi, si segnala per un'approfondita riflessione sul metodo esegetico che, sotto alcuni aspetti, già annuncia la rivoluzione scientifica del mondo moderno. -
Una rivoluzione discreta. La fabbrica e l'ecosistema. Viaggio nella Quarta Rivoluzione industriale in Emilia-Romagna
L’industria della Via Emilia, grazie alla capacità di gestire complessità, flessibilità e reti, rappresenta un laboratorio cruciale per il futuro del lavoro e dell’innovazione nella prossima fase della Rivoluzione 4.0.A che punto siamo della Quarta Rivoluzione industriale? L’internet delle cose permette la comunicazione tra le macchine e prodotti sempre più digitali. L’intelligenza artificiale aumenta costantemente la capacità dei robot di sostituire il lavoro umano. Dentro una traiettoria di trasformazione tecnologica globale, l’Emilia-Romagna, regione a elevata specializzazione manifatturiera, offre un punto di osservazione privilegiato per comprendere il cambiamento. Un’ampia base dati e un viaggio in profondità all’interno dello storico distretto della meccatronica illustrano le enormi opportunità, nonché le persistenti contraddizioni e i divari della Rivoluzione 4.0. Le traiettorie di cambiamento osservate confermano un’evoluzione «a passi discreti» in cui convivono lavoratori e robot, grandi volumi e piccole serie. In una rivoluzione ancora incompiuta, le imprese sono chiamate a investire in accresciute e più ampie competenze per ripensare i processi e le architetture di prodotto in chiave digitale e sostenibile. La competizione dentro le catene globali del valore richiede altresì di preservare reti di fornitura che riducano il rischio di eventi estremi. Si tratta di sfide che possono essere affrontate facilitando la transizione digitale dei distretti industriali e rafforzando l’ecosistema regionale di infrastrutture per l’innovazione e per le competenze, attraverso una sincronizzazione delle strategie di trasformazione con i principali ecosistemi industriali europei. -
Data for Italy. Rapporto sull'economia dei territori
La pandemia ha reso maggiormente evidenti le numerose vulnerabilità dei territori italiani. Proprio per questo il Rapporto sull’economia dei territori, il primo dell’Osservatorio D4I – realizzato dal gruppo Impact della School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con Intesa Sanpaolo per monitorare l’evoluzione del nostro Paese – si è concentrato sull’impatto socioeconomico del Covid-19. Il volume è articolato in tre parti. La prima parte definisce il quadro concettuale e metodologico del progetto e riassume i principali risultati ottenuti. La seconda parte approfondisce le conseguenze economiche generate nei territori italiani dalla pandemia, affiancando all’analisi a livello nazionale e regionale delle variabili macroeconomiche più tradizionali anche indicatori legati alla mobilità. La terza parte, infine, si pone l’obiettivo di analizzare come le caratteristiche strutturali dei diversi territori li rendano più o meno pronti per le sfide che il new normal pone. Chiude il volume un quadro di sintesi che fornisce un primo posizionamento dei territori rispetto alle dimensioni che, nell’approccio di D4I, ne determinano la resilienza: la coesione sociale, la sostenibilità ambientale e la sicurezza territoriale, la solidità economica. -
Dialogo sulla piccola impresa
La piccola impresa come epigono, in versione 4.0, della bottega rinascimentale, ma anche anello strategico delle catene del valore, cuore della filiera intesa come catena di trasmissione di competenze e saperi. Pmi come fulcro del rilancio del made in Italy anche attraverso la condivisione di una cultura d'impresa, sempre più parte rilevante della cultura tout court. Le esigenze della produzione legate a quelle della valorizzazione del capitale umano e delle relazioni tra le persone alla ricerca di un sempre più alto «indice di profitto esistenziale». Dall'export al Sud, dai problemi di genere a quelli della gestione dei rischi sistemici, dal tema dell'avvicendamento tra generazioni a quello della rappresentanza questo dialogo con Alberto Orioli, serrato e approfondito, rappresenta l'eredità morale di Carlo Robiglio quale presidente della Piccola industria di Confindustria dal 2017 al 2021. -
Torino, città futura
Questo libro ha l'obiettivo di proporre una «città futura», immaginandola a partire da una serie di colloqui con persone giovani, attive in campi diversi e inserite in modo originale in associazioni, istituzioni, attività culturali, economiche e del terzo settore. Immaginazione, coraggio di rompere gli schemi, apertura agli altri sono alcuni dei temi che emergono dai dialoghi con chi vive a vario titolo aspetti particolari della Torino di oggi.Torino è stata la città dell'industria e del progresso, operaia da un lato e culla di una cultura sociale e politica di prim'ordine dall'altro, laboratorio sociale ed economico ma anche teatro, spesso vivace e combattuto, di un cambiamento che ha contribuito davvero a fare l'Italia. Oggi, quella Torino pare aver lasciato il posto a una città piegata sui ricordi e spaventata dalle sfide del domani. Questo libro ha l'obiettivo di proporre una «città futura», immaginandola a partire da una serie di colloqui con persone giovani, attive in campi diversi e inserite in modo originale in associazioni, istituzioni, attività culturali, economiche e del terzo settore. Immaginazione, coraggio di rompere gli schemi, apertura agli altri sono alcuni dei temi che emergono dai dialoghi con chi vive a vario titolo aspetti particolari della Torino di oggi. Dalle interviste si delinea una città che può davvero ancora proporsi come «Laboratorio per il Futuro», una città in cerca di orizzonti possibili, plausibili e necessari, e che può tornare a essere un esempio di sviluppo e progresso per l'Italia guardando però in modo diverso alla sua storia, al suo presente e al suo futuro. Per riprendere le parole di Francesco Profumo, che ha firmato la Prefazione, «il libro è una sorta di racconto di una camminata in città alla scoperta di luoghi – prima di tutto sociali e poi fisici –, nei quali una Torino diversa dal consueto non solo viene in qualche modo pensata e progettata, ma è già in via di realizzazione». -
Le strade per Roma. Rapporto 2021 sulle migrazioni interne in Italia
Nella crescita della Roma contemporanea le migrazioni interne hanno avuto un ruolo fondamentale. Trascurati a lungo e quindi scarsamente approfonditi, i flussi migratori che hanno popolato Roma partendo dal resto d'Italia meritano una rinnovata attenzione. Già da fine Ottocento la composizione della popolazione romana è stata notevolmente modificata dagli apporti esterni. L'eccezionale espansione della città per tutto il corso del Novecento si è nutrita di una molteplice spinta proveniente dagli arrivi da fuori città: dalla provincia alle altre aree del Lazio fino alle regioni dell'Italia centrale, per non dimenticare il Piemonte e il Veneto, insieme all'afflusso di massa dalle regioni meridionali, divenuto sempre più significativo. Utilizzando la chiave di lettura delle migrazioni interne, il volume coglie gli aspetti centrali dello sviluppo e delle contraddizioni della città: i legami con l'espansione edilizia, la vicenda delle borgate e dei borghetti, il mercato del lavoro, gli studenti fuorisede, gli intrecci con le immigrazioni dall'estero nella fase più recente, le differenze tra i quartieri popolari e quelli legati al ceto medio, solo per citare alcune questioni ricorrenti. -
Rapporto annuale sull'economia dell'immigrazione 2021. Migrazioni, emergenza sanitaria e scenari futuri
Il 2020 verrà ricordato come l'anno della pandemia di Covid-19, purtroppo ancora in corso nel 2021. L'emergenza ha avuto un impatto devastante su molti ambiti della vita quotidiana, a partire dalla salute dei cittadini e dall'aumento della mortalità. Anche a livello economico e sociale gli effetti sono stati inimmaginabili: le misure di prevenzione del contagio hanno messo in seria difficoltà interi settori e filiere. Evidentemente, nemmeno la componente immigrata è stata risparmiata dall'impatto socio-economico della pandemia. A livello occupazionale, nonostante il blocco dei licenziamenti, il tasso di occupazione degli stranieri è diminuito maggiormente rispetto a quello degli italiani, a causa di una maggior presenza di contratti a termine e una concentrazione in lavori stagionali o comunque esposti alla crisi, quali il turismo, l'agricoltura o l'assistenza domestica. Tra le varie misure messe in campo in Italia, significativa è stata la procedura di emersione degli stranieri irregolari (d.l. 34/2020, art. 103), che ha visto pervenire oltre 200 mila domande, con un impatto sulla struttura stessa della popolazione straniera censita in Italia. Vista la portata senza precedenti di questo fenomeno, il Rapporto 2021 sull'economia dell'immigrazione si concentra fortemente sui numerosi aspetti legati alla pandemia, in Italia e nel mondo. Accanto a queste analisi trovano spazio le valutazioni relative al contributo economico dell'immigrazione in Italia e alcune prospettive di scenario futuro. -
Rapporto Svimez 2021. L'economia e la società del Mezzogiorno
Il Rapporto SVIMEZ 2021 analizza le ricadute economiche e sociali della pandemia nella nuova geografia dei divari territoriali europei e italiani. L’aggiornamento annuale di contabilità territoriale fornisce il «consuntivo» delle perdite asimmetriche sofferte da famiglie, lavoratori e imprese nell’anno della più profonda recessione dal secondo dopoguerra. Il Rapporto evidenzia le debolezze strutturali del Sistema Paese amplificate dalla crisi da Covid-19 che soprattutto nel Mezzogiorno sviliscono le condizioni di vita delle famiglie e le opportunità di crescita delle imprese: gli squilibri demografici; il digital divide; i diritti di cittadinanza limitati in sanità, istruzione e mobilità; la questione dei giovani e delle donne; le inefficienze del sistema giudiziario; la carenza di risorse umane e finanziarie nella Pubblica Amministrazione. Grazie alla «nuova» Europa del Next Generation Eu, la coesione economica, sociale e territoriale è stata «promossa» a obiettivo esplicito da conseguirsi con le politiche generali, non più «solo» con la politica di coesione. Dopo decenni di «conflitto», politiche generali e politiche di riequilibrio territoriale sono orientate verso un obiettivo unitario: condizionare la ripartenza post-Covid alla riduzione delle disuguaglianze. L’agenda congiunta di riforme e investimenti opportunamente tracciata dal PNRR dovrà perciò estendersi alle politiche generali da ricentrare sui temi dell’interdipendenza tra i territori e dell’attivazione dei potenziali sottoutilizzati di genere e generazionali. Valorizzando il contributo alle transizioni «gemelle» verde e digitale delle regioni del Sud e negli altri territori in ritardo di sviluppo, all’interno di un disegno unitario di politica industriale capace di mettere a frutto il posizionamento strategico del Paese nel Mediterraneo -
Mediterranean economies 2021-2022. The Mediterranean after the calamity: economics and politics in the post-pandemic world
The coronavirus pandemic has shocked the world and its consequences will last for many years. The enormous costs of the pandemic will only be known ex post. While some people will have lost nothing, others will have lost everything, sometimes even their lives. On the positive side, most governments around the globe have started to design optimal policies to face the incredible challenges that lie ahead for the humanity. The geopolitics of the world will change as a result of increasing tensions and conflicts between the great powers such as the United States, China and Russia. The competition between democracy and authoritarianism will intensify; the synergy of market and state will be transformed. It will be particularly dangerous to see two sides of the same coin as alternatives: neoliberal capitalism versus populist capitalism. The Mediterranean Economies 2020 is a collection of essays that analyses the economic, political and social effects of the pandemic on the regions of the Mediter - ranean area. The results of the investigation carried out highlight that chance for a better future could be created by a gradual transition to a new pragmatism, a strategy of moderation in economic matters, and development that is sustainable on three levels - economic, social and ecological. The pandemic is an enormous challenge for the social sciences, because old ways of thinking often prove useless for analyzing and explaining new scenarios. -
Saperi in alleanza. Esperimenti, metodologia, convergenze al tempo della società digitale
Dall’ingegneria meccanica all’economia della conoscenza, dalla matematica alla filosofia, i saggi qui presentati orientano verso una ‘alleanza tra saperi’ capace di arricchire di prospettiva critica le cosiddette ‘scienze dure’, aperta a valorizzare la loro portata sociale in virtù della intrinseca storicità di ogni sapere e, non in ultimo, pronta ad aggiornare al mondo di oggi l’apporto delle Humanities.Agli albori dell’era moderna Francis Bacon auspicava il formarsi di una mentalità nuova che avrebbe reso matura la scienza e aperto a grandi scoperte destinate ad accrescere la felicità e il benessere dell’uomo. La partita è quella dell’incontro tra saperi umanistici e saperi tecnico-scientifici. Il presente volume si propone di portarli in dialogo all’interno di una cornice metodologica che valorizza intersecazioni e convergenze. La pubblicazione nasce dai seminari Sulla storia della scienza dell’Istituto italiano per gli studi storici nell’anno accademico 2018/19 e raccoglie, con la introduzione e il saggio finale di Elena Alessiato, i contributi di Antonio Carcaterra, Cristiano Antonelli, Massimo De Felice. -
China and the world. The Long March towards a community of shared future for mankind. Ediz. inglese
The first volume of China and the World, published in 2020, examined the global impact of the Chinese renaissance from the perspective of international relations. This volume explores the role of business in the relationship between China and the world. A polyphonic collection has the advantage of highlighting nuances that a monologic grand discourse would tend to erase. It is obvious that the dominant Chinese, European or American narratives are not always identical. However, as in contrapuntal music, different melodies and rhythms can unfold in harmony. It is our conviction that progress in the 21st century will be largely determined by the nature of the relationship between China and the world. Entrepreneurs, be it economic, social, or even intellectual ones, are accelerators of such a global progress. -
INAZ. Innovazione aziendale. Un'azienda di persone per le persone
Dopo oltre settant’anni di vita, INAZ, che è diventata una media impresa di «Quarto capitalismo», con oltre 50 milioni di euro di fatturato e più di 500 addetti, si presenta come un esempio virtuoso di azienda familiare, capace di mantenere ferma la sua ispirazione valoriale e di esercitare una fattiva responsabilità civile d’impresa.INAZ è un’azienda fondata nel 1948 da Valerio Gilli per offrire alle imprese un nuovo metodo di gestione dell’Ufficio Paghe. Cresciuta con il fondamentale apporto della moglie Clara Calissano, nel decennio 1980 inizia a un tempo il primo passaggio generazionale con la figlia Linda Gilli e la transizione verso l’uso dello strumento elettronico. A cavallo del XXI secolo si completa il passaggio generazionale e si allarga la mission dell’azienda dall’Ufficio Paghe alla gestione delle Risorse Umane prima e del Capitale Umano poi. Oggi è in corso il secondo passaggio generazionale verso i figli di Linda e il completo riposizionamento dei programmi nel cloud. -
Incontri e ricordi
La vita di ognuno di noi è costellata, e anche formata, da una serie di incontri; ciò vale anche per la vita di uno studioso. Questo volume contiene una serie di ricordi che vanno dall'immediato dopoguerra (anzi, il primo, fin dagli anni della guerra) al 2020: ricordi di incontri con maestri, colleghi, collaboratori, allievi, all'insegna di ciò che l'autore ha imparato da ognuno di essi, o cercato di trasmettere ai propri allievi, filosofi, ma anche storici e scienziati sociali, sullo sfondo delle diverse stagioni della cultura italiana ed europea. -
Scritti di diritto del lavoro. Vol. 1: fonti e la contrattazione collettiva, Le.
Questo volume rappresenta il primo tomo della pubblicazione del corpo completo degli scritti di Luigi Mariucci, che è previsto si sviluppi in altri due. Qui sono presentate due monografie di carattere generale. La prima si intitola «Le fonti del diritto del lavoro»: si tratta di una ricostruzione, sintetica ma estremamente precisa ed esauriente, dell’insieme delle regole che governano i rapporti di lavoro dipendente. La seconda si intitola «La contrattazione collettiva»: l’autore vi ricostruisce in termini sistematicamente completi – non tralasciando quindi profili di relazioni industriali, al di là del nucleo centrale di diritto del lavoro e sindacale – questa pratica, che è anch’essa fondamentale fonte di regole, caratterizzante di tutti i sistemi lavoristici negli ordinamenti liberal democratici. -
Declinazioni di patrimonio culturale
Questo libro nasce da una giornata di studio organizzata per sensibilizzare studenti e studiosi al tema del patrimonio culturale, con particolare attenzione alla dimensione identitaria e al modo in cui si coniuga con elementi nevralgici dello sviluppo: sviluppo del sistema istituzionale per la tutela e la valorizzazione; sviluppo culturale della comunità; sviluppo del turismo; sviluppo dell’istruzione scolastica. Dai contributi qui raccolti emerge la necessità di una maggiore consapevolezza del valore dei beni culturali e ambientali, soprattutto ai fini dell’assunzione di decisioni politiche e amministrative. Il punto di partenza imprescindibile è una più matura conoscenza della Costituzione e dell’interpretazione che la Corte costituzionale fornisce delle disposizioni in materia. -
Ordoliberalismo. Costituzione e critica dei concetti (1933-1973)
In molte delle analisi che accompagnano le vicende dell’Europa odierna, «ordoliberalismo» ed «economia sociale di mercato», intesi come un’unica dottrina, sono i termini a cui più spesso si ricorre per definire concetti politici e principi economici sorretti da forme ideologiche derivate dal predominio del cosiddetto «modello tedesco» e come tali canonizzate nei Trattati europei. Quale che sia il senso di ricondurre a una sintesi novecentesca, centrata sullo Stato-nazione, i molti problemi che nell’Europa contemporanea sono frutto sì di un’ideologia neoliberale, ma ibrida, legittimata da una logica sistemica «governamentale», l’autore ritiene essere concettualmente comunque semplificatorio invocare un’unitarietà dottrinale di fatto problematica. Sarebbe piuttosto utile procedere per differenze, onde cogliere ciò che distingue ordoliberalismo (W. Eucken, F. Böhm) ed economia sociale di mercato rn(A. Müller-Armack), in un arco temporale che va dalla crisi di Weimar al secondo dopoguerra tedesco, sino a giungere a lambire la crisi degli anni Settanta del Novecento europeo. L’intento non può che essere storico-concettuale; ma l’ambizione è anche quella di indirizzare uno sguardo politico più disincantato e radicale verso l’Europa. -
Beni ecclesiastici di interesse culturale. Ordinamento, conservazione, valorizzazione
Dopo una attenta e completa ricostruzione del quadro istituzionale e giuridico, il volume muove dalla rassegna delle esperienze maturate da alcune fondazioni per individuare gli ambiti più rilevanti o più critici degli interventi posti in essere e stabilire un insieme di buone prassi.Per qualità e quantità, i beni ecclesiastici rappresentano la componente più significativa del patrimonio culturale italiano. Tuttavia già da alcuni decenni questo immenso capitale religioso e artistico deve fare i conti con la sfida della secolarizzazione e con la complessità istituzionale e organizzativa degli enti ecclesiastici. In mancanza di interventi efficaci, i suoi tesori rischiano soluzioni improprie o, peggio ancora, di cadere in rovina. Se CEI e diocesi stanno reagendo con appositi uffici e azioni di sistema (come il censimento dei beni ecclesiastici, accessibile nel portale BeWEB), per gli ordini religiosi la situazione è più problematica. Eppure la posta in gioco è altissima: in che modo la società civile, il volontariato e gli enti pubblici possono concorrere a proteggere e valorizzare questo patrimonio immenso? Cosa si può fare per evitarne la dispersione e avviare invece una gestione corretta e sostenibile? -
L' Illuminismo tra religione e politica. I philosophes di fronte al popolo
Muovendosi tra i concetti di impostura e dissimulazione, lo studio rilegge in ottica anti-riduzionistica le ambiguità e le contraddizioni che definiscono nella sfera pubblica la relazione tra la filosofia dei Lumi e la religione, intesa come utile strumento di governo. L’ateismo filosofico porta necessariamente con sé una concezione democratica e trasparente del potere? Il pensiero eterodosso dei philosophes, che si autoproclama nemico assoluto dell’impostura religiosa, in ambito politico declina sempre tale lotta anti-oscurantista in chiave egualitaria? Il volume, indagando il rapporto tra philosophes e populace, riflette sulla distanza rintracciabile nelle opere degli enciclopedisti tra la dimensione teoretica – in cui spiccano dichiarazioni dai toni progressisti – e quella pratica – in cui non mancano tracce del conservatorismo aristocratico seicentesco riletto alla luce delle preoccupazioni della borghesia nascente –.