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La finanza pubblica italiana. Rapporto 2021
Il Rapporto passa in rassegna alcuni degli ambiti più significativi della finanza pubblica italiana nel corso del 2021: i conti pubblici nel loro complesso, il dibattito sulla riforma fiscale, la sanità, la previdenza, l'assistenza, la riforma dei trasferimenti alle famiglie con figli, gli aiuti alle imprese durante l'emergenza del Covid-19, la spesa per infrastrutture, l'istruzione e le caratteristiche della versione finale del PNRR. Un approfondimento particolare è dedicato a temi di attualità o di continuo interesse come l'impegno della sanità pubblica nella prevenzione, le tax expenditures associate all'Irpef e il federalismo fiscale relativo a province e città metropolitane. Il Rapporto continua a proporsi come un punto di riferimento essenziale per gli studiosi di finanza pubblica e i policy makers. -
Management in adattamento. Tra razionalità economica, evoluzione e imperfezione dei sistemi
Che cosa fa delle imprese dei sistemi razionali? In che modo co-evolvono con l’ambiente economico-sociale? Nel manuale, che si muove fra gestione, organizzazione e direzione aziendale, il rapporto impresa-ambiente viene visto come un processo complessivo, dove contano strategie, metodi e strumenti per programmare, controllare le decisioni, valutarne l’esito. Proposto in una nuova edizione aggiornata, il testo resta assai innovativo perché coglie l’impresa nel suo agire sistemico come soggetto, e non solo oggetto, di cambiamento evolutivo. -
L' organizzazione digitale
Un libro di particolare interesse per tutti coloro che affrontano gli studi organizzativi nel quadro delle trasformazioni oggi in atto. Nella prima parte gli autori illustrano gli effetti prodotti dal proficuo incontro tra studi organizzativi e studi sociali sulla scienza e la tecnologia. Nella seconda parte rivisitano e attualizzano i temi classici della sociologia dell’organizzazione accostandoli ai concetti che segnano la digitalizzazione delle organizzazioni: infrastruttura, produsage, co-creazione, datificazione, interattività, trasparenza ed empowerment. -
Fare spazio alla paternità. Essere padri in Italia tra nuovi modelli di welfare, lavoro e maschilità
Il volume offre uno sguardo d'insieme e una riflessione critica sul tema della paternità in Italia, in questo cruciale momento di incontro fra mutamento e tradizione. Nell'approccio adottato, che combina gli studi di genere e sulla famiglia con quelli sui mutamenti del welfare e del lavoro retribuito, la paternità diventa lente per studiare le politiche e gli ambienti di lavoro e, allo stesso tempo, le policies e le organizzazioni diventano punto d'ingresso per lo studio della paternità. Grazie al ricco materiale empirico che include dati quantitativi e interviste, sia a padri che a manager aziendali, il volume restituisce un quadro composito delle politiche, aziendali e non, e della paternità fuori e dentro le aziende, in un gioco di rimandi che colloca lo studio su tre livelli: del welfare e delle sue trasformazioni, degli ambienti di lavoro, delle relazioni di genere e dei modelli di maschilità. -
Il Mulino (2021). Vol. 515: Che succede a destra?.
Il numero 3/21 della Rivista il Mulino è in larga parte dedicato alla destra italiana, come recita il titolo Dove va la destra?. Ci siamo chiesti qual è la sua identità politica e quali le sue prospettive. Quali effetti profondi e strutturali ha prodotto l'egemonia di Berlusconi sul centrodestra e cosa ne sarà della sua eredità. La seconda parte del numero approfondisce il tema Giovani ed uguaglianza di opportunità.SOMMARIOCOSA SUCCEDE A DESTRA?Pietro Rossi IL TRAMONTO DEL POPOLO E LA RINASCITA DELLA PLEBEAlessandro Campi LA DESTRA DOPO BERLUSCONISofia Ventura CONSERVATORI CERCANSIMichele Marchi DESTRA E CATTOLICI, TRA STORIA E CULTURA POLITICAGiorgia Bulli L'ESTREMA DESTRA IN ITALIA FRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE CHE SUCCEDE A DESTRA?Francesca Scrinzi ESTREMA DESTRA POPULISTA E «NAZIONAL-FEMMINISTA»Steven Forti IL FASCIMO NON MUORE MAI?Macinalibro Matteo Albanese NEOFASCISMO, UN VIAGGIO LUNGO (QUASI) UN SECOLOL'anno scorso a Marienbad Guido Panvini LA DESTRA EVERSIVA: UN PASSATO CHE NON PASSAGIOVANI E UGUAGLIANZA DI OPPORTUNITÀElena Granaglia e Salvatore Morelli PERCHÉ CI VUOLE UN'EREDITÀ UNIVERSALEStefano Caria UN'EREDITÀ PER TUTTI E SENZA VINCOLIGiulia Gitti, Michela Olmi e Giulia Leila Travaglini CHE FINE HA FATTO LA MOBILITÀ SOCIALE?Marco Rossi-Doria I SERVIZI ABILITANTI DENTRO E FUORI LA SCUOLASonia Bertolini e Valentina Moiso LA QUESTIONE DEI MUTUI AI GIOVANI IN CHIAVE EUROPEA EXTRAScuola Camilla Borgna STRANIERI SUI BANCHIUniversità Roberto Moscati L'UNIVERSITÀ NEL PNRRPolitiche urbane Edoardo Zanchini RIPENSARE DA CAPO LE NOSTRE CITTÀMovimenti sociali Paola Imperatore e Massimiliano Andreatta VENT'ANNI DI MOVIMENTI: DALLA GLOBALIZZAZIONE AL CLIMAIntervista DIETER GRIMM a cura di Ferdinando D'AnielloProfilo NICOLA MATTEUCCI di Gianfrancesco Zanetti -
Dieci tesi sul diritto del lavoro
Il diritto del lavoro ha accompagnato per un intero secolo i processi sociali di produzione, contribuendo a mantenere un equilibrio costante tra esigenze dell'impresa e tutela dei diritti fondamentali della persona. Oggi, dopo la crisi della cosiddetta società salariale, deve confrontarsi con le sfide della digitalizzazione, della gig economy, dell'impresa 4.0, guardando al paradigma dello sviluppo sostenibile come a un nuovo approdo teorico. Ma come si giustifica il diritto del lavoro in un sistema sociale complesso e pluralistico? Può contribuire all'autorealizzazione della persona e al suo riconoscimento e, al contempo, affrontare le grandi sfide epocali, dal Covid-19 al cambiamento climatico? Gli autori, sviluppando un originale intreccio tra discorso giuridico e stimoli provenienti da altre scienze sociali, cercano di fornire risposte a questi e altri interrogativi, mettendo in prospettiva una materia complessa e ambivalente, necessaria come non mai per continuare a guardare al lavoro attraverso le lenti della dignità dell'uomo e della giustizia sociale. -
Mercato concorrenza regole (2021). Vol. 3
La rivista è nata nel 1999 per indagare e discutere contenuti, limiti ed efficacia delle varie forme di intervento pubblico sul mercato. Un'attenzione particolare viene dedicata alla tutela della concorrenza e alla regolamentazione, che sono diventate terreno di dibattito sul ruolo dello Stato nell'economia. La rivista, che si propone di integrare la logica giuridica e quella economica, analizza la disciplina antimonopolistica e gli interventi regolatori, collocandosi all'incrocio tra riflessioni teoriche, ridefinizione degli assetti politico-istituzionali e azioni dei policy-makers. -
Ritessere le trame. Stato e prospettive del distretto del tessile-abbigliamento a Carpi
Dagli anni Sessanta del Novecento Carpi, con la sua specializzazione nell'industria del tessile-abbigliamento, ha trovato spazio in tutte le più significative indagini sui distretti industriali. Questo significa che possiamo guardare all'evoluzione del distretto carpigiano con ragionevole fiducia? Oppure è necessario costruire un cluster maggiormente in sintonia con la duplice transizione, ecologica e digitale, che sta caratterizzando questi anni? Il volume, frutto di un ampio progetto di ricerca, si propone di gettare luce sulla dinamica evolutiva del distretto carpigiano al fine di coglierne le principali tendenze e offrire spunti per una moderna azione di policy. Nell'insieme, emerge come in passato il distretto di Carpi abbia saputo trasformarsi per resistere alle crisi che ciclicamente lo hanno attraversato. Oggi si trova però di fronte a una sfida più importante e decisiva: ritessere le trame tra imprese, amministrazione pubblica e territorio, anche per superare i danni provocati dalla pandemia, che ha colpito l'industria della moda più di altre. -
La Resistenza e la rinascita dell'idea europea (1942-1947)
La propaganda antieuropeista mette talora in dubbio il ruolo e l'onestà intellettuale dei pionieri dell'Europa unita che, dalle tragiche vicende che sprofondarono l'Europa nelle dittature e nelle guerre mondiali, seppero trarre insegnamento per superare le divisioni e proporre un progetto di Europa sovrannazionale. Descrivendo il percorso politico di Henri Frenay, fondatore di Combat, il più importante movimento della Resistenza francese, ministro del generale de Gaulle alla Liberazione e in seguito tra i leader dell'Union européenne des fédéralistes, Robert Belot illumina una delle fonti più vive del desiderio di Europa e di pace di coloro che rischiarono il tutto per tutto per la libertà, nel nome di un futuro di unità europea. Una scelta che incontrò forti opposizioni, talvolta anche in seno alla Resistenza stessa, ostili al progetto di superamento della cultura sovranista, che si scontrava con il potere dei nazionalismi e del conformismo. -
Mar del Plata. Alfonsina Storni
L'Argentina dei primi decenni del Novecento si avvantaggia delle massicce esportazioni di grano ai contingenti in arme della prima guerra mondiale. Il benessere, correlato con le istanze dei diritti civili ed egalitari fra uomo e donna, adombra un costume borghese, il cui prototipo è quello descritto nella Comédie humaine da Honoré de Balzac. Parigi è la capitale delle avanguardie artistiche, letterarie e l'approdo mimetico dei terratenientes rioplatensi. In questa temperie culturale si delinea la personalità di Alfonsina Storni, una donna dall'aspetto minuto e pensoso, che dà voce alle altre donne, che si emancipano dal patriarcato dei loro paesi di origine, prevalentemente euro-mediterranei. A fianco di Gabriela Mistral, Juana de Ibarbourou e Juana de Asbaje, Alfonsina Storni si impone nel dibattito politico nazionale, nell'intento di conseguire a livello normativo il riconoscimento degli apporti creativi realizzati dalle donne nel sistema occupazionale e nella vicenda familiare. La scrittrice argentina, dalle pagine delle riviste letterarie e soprattutto dagli scritti su «La Nación», si promette di promuovere forme razionali di pensiero e giudiziosi criteri di comportamento da parte delle giovani generazioni di donne, che possono fare affidamento sull'autostima per una migliore riuscita nell'interazione sociale. Essa è l'esponente più criteriata del femminismo nella sua estrinsecazione di movimento ideologico con prospettive politiche di valenza universale. Nata il 29 maggio del 1892 a Sala Capriasca della Svizzera italiana, delusa dal corso degli eventi e provata dai mali fisici, alla fine dei suoi giorni scrive da una solitaria pensione di Mar del Plata un sonetto dal titolo Voy a dormir. La notte di lunedì 24 ottobre 1938, facendo il percorso inverso a quello dell'immigrazione, si abbandona alle onde dell'Oceano. Il suo corpo viene ricuperato martedì 25 ottobre 1938. -
Cittadini oltre confine. Storia, opinioni e rappresentanza degli italiani all'estero
Sono oltre sei milioni e mezzo i cittadini italiani che oggi vivono all'estero. Sebbene siano in costante aumento e costituiscano più del 10% della popolazione che risiede invece in Italia, gli italiani nel mondo sono un'entità poco conosciuta, soprattutto nella dimensione politica, dal momento che orientamento elettorale, aspettative, problemi e manifestazioni della rappresentanza nelle forme istituzionali sono stati finora largamente trascurati dagli studi. Traendo spunto dalla recente riduzione del numero dei parlamentari, compresi quelli della circoscrizione estero, questo volume si propone di far luce sulla variegata realtà della presenza italiana al di fuori dei confini nazionali. In particolare, i contributi qui raccolti offrono, per la prima volta, un'analisi complessiva - in chiave storica, giuridica, sociologica e politologica - delle trasformazioni avvenute negli ultimi decenni nel voto e nella rappresentanza politica degli italiani all'estero, soffermandosi anche sulle sue carenze e sulle opportunità di miglioramento. Il volume offre, infine, i risultati di un'indagine, promossa dai curatori, che ha fatto emergere caratteristiche sociodemografiche inedite degli italiani all'estero, la loro posizione su diversi temi di stringente attualità, nonché l'orientamento politico e le intenzioni di voto. -
I minori tra diritto e religione. Libertà religiosa, best interests, educazione
È sempre possibile coniugare il rispetto delle convinzioni religiose dei genitori con l'esercizio dei diritti del minore e lo sviluppo delle sue capacità? E quale ruolo sono chiamate a svolgere le istituzioni per assicurare il best interests del bambino? Nella prospettiva degli studi di diritto e religione, e seguendo il perimetro disegnato dalle fonti internazionali ed europee, il volume ripercorre la lunga e travagliata vicenda del riconoscimento dei minori di età quali autonomi soggetti con propri diritti, fino alla consacrazione di tale principio nella Convenzione ONU sui diritti del fanciullo. Da questo punto di osservazione, si dipana una riflessione intorno alla relazione che unisce la libertà religiosa dei genitori, gli interessi delle istituzioni pubbliche e i diritti del minore, che si affermano progressivamente con lo sviluppo della sua maturità. Una relazione che il più delle volte si presenta nelle vesti di un'alleanza ma che talvolta assume quelle di uno scontro. Prendendo a prestito l'approccio delle capabilities, nel volume si propone di considerare, quale ragionevole criterio assiologico di risoluzione dei conflitti, la salvaguardia di alcune capacità essenziali del minore, riassumibili in quell'insieme di conoscenze, competenze e relazioni umane in grado di garantirgli la possibilità di un «futuro aperto». Decisivo si rivela, pertanto, l'ambito educativo. Questioni come la partecipazione alla vita scolastica, il pluralismo educativo e le esperienze di homeschooling, sono rilette alla luce di una prospettiva olistica, nella quale famiglie, comunità di fede e istituzioni, ciascuna col proprio retroterra religioso e culturale, sono chiamate a operare in sinergia per realizzare il miglior interesse del minore. -
Dove va la Repubblica? Istituzioni e società ancora in transizione 2017-2021
Dagli anni novanta del secolo scorso si parla di transizione costituzionale. Le sfide della globalizzazione hanno innescato una serie di processi innovativi che le istituzioni repubblicane (integrate con quelle europee) e il nuovo sistema dei partiti sono riusciti solo parzialmente a seguire. Il fallimento dei tentativi di riforma istituzionale e l'affacciarsi dell'antipolitica, nelle forme sfuggenti di nuovi populismi e nazionalismi, pongono con prepotenza il quesito: dove va la Repubblica? Quali saranno gli approdi del dibattito degli ultimi anni intorno a forma di governo, regionalismo, rapporti tra politica e magistratura, tutela dei diritti? I saggi raccolti in questo volume cercano di rispondere agli interrogativi mostrando la direzione assunta dalle dinamiche istituzionali e, più in generale, dal rapporto tra istanze di libertà e d'autorità. -
La strana coppia relazione e conflitto. Sulla rotta del Metodo Rondine
Da oltre vent'anni a Rondine, piccolo borgo distante pochi chilometri da Arezzo, esiste uno studentato internazionale dove giovani provenienti da paesi in conflitto, dunque potenzialmente nemici, vivono, studiano e insieme progettano un futuro di riconciliazione. Prendendo le mosse da questa esperienza eccezionale, che nel 2015 ha meritato la candidatura ufficiale al premio Nobel per la pace, gli autori di questo volume riflettono sulla cultura della relazionalità, con l'obiettivo di inquadrare il cambiamento di mentalità del Metodo Rondine nell'approccio al conflitto. Ne emerge una ridefinizione della relazione come legame stabile, basato sulla fiducia tra individui capaci di riconoscere l'esperienza conflittuale durante il tempo di cura reciproca, accettando di essere messi alla prova dei cambiamenti. -
La forza mite del riformismo. Riflessioni di un cattolico liberale sulla crisi di inizio secolo
Questo libro permette di ripercorrere l'ultimo decennio italiano ed europeo, letto sotto il prisma ecclesiale e politico da un osservatore attento e penetrante. La migliore cultura del cattolicesimo politico si innerva in un riformismo di forte impronta liberale, facendo dell'autore, Giorgio Armillei, un testimone instancabile del messaggio della Chiesa conciliare e un protagonista dell'impegno per le riforme istituzionali avviato dalle battaglie referendarie degli anni Novanta. In quest'ottica, l'aggiornamento nella Chiesa va di pari passo con quello nella società e il cambiamento delle regole istituzionali si afferma come la priorità politica da perseguire. Con un formidabile ottimismo dell'intelligenza, l'autore legge nella globalizzazione una chance mondiale da non sprecare nella regressione sovranista e nelle nostalgie stataliste, in cui si incontrano opposti estremismi, errori speculari. Se la linea di frattura destra-sinistra oggi non è più esaustivamente ed esclusivamente rappresentativa del quadro politico in gioco, quale chiave di interpretazione nuova può definire le nostre scelte progressiste e dirci da che parte stare? La risposta di Armillei, con il rilancio della polarità apertura-chiusura, può non essere condivisa da tutti, ma va da tutti ascoltata e discussa come un contributo di grande coerenza e profondità. -
Procedure di nomina ed equilibri di genere. Una prospettiva italiana e comparata
Elemento indispensabile per realizzare una democrazia compiuta e inclusiva, l'eguaglianza di genere resta per l'Italia un obiettivo ancora lontano da raggiungere. Una delle cause di questo ritardo è la marginalizzazione delle donne dai processi decisionali, in particolare la loro assenza dai vertici di enti o istituzioni i cui componenti sono scelti da soggetti politici. Opacità dei procedimenti di nomina e scarsa considerazione per le competenze femminili sono in contrasto con la nostra Costituzione, che prevede pari opportunità nell'accesso alle cariche pubbliche e buon andamento e imparzialità come principi guida della pubblica amministrazione. Il volume, risultato di una ricerca che ha impegnato per oltre tre anni un ampio gruppo di studiose e studiosi, offre una panoramica completa degli ordinamenti europei, presentando, accanto alle singole esperienze nazionali, anche approfondimenti di taglio comparato su specifiche istituzioni: i consigli della magistratura, le corti costituzionali, le banche centrali. Dall'analisi comparata emergono spunti utili per riallineare l'ordinamento italiano ai principi costituzionali, attraverso interventi normativi che coniughino trasparenza dei procedimenti di nomina e parità di genere. -
Stato e sistema delle autonomie dopo la pandemia. Problemi e prospettive
Il volume mette a fuoco i problemi legati all'incerta o mancata attuazione della riforma del Titolo V della Costituzione del 2001, che ha prodotto le diffuse difficoltà registrate, specie nella stagione della pandemia da Covid 19, nei rapporti di competenze tra i diversi livelli di governo. I contributi qui raccolti pongono l'accento, da vari punti di vista, sulla necessità di ridefinire ruoli e funzioni del nostro sistema delle autonomie in vista degli impegni assunti per la corretta gestione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), con le sue missioni e le sue risorse. Di qui l'urgenza di rivitalizzare il policentrismo, con autonomie regionali e locali effettivamente responsabili, in un orizzonte unitario e aperto all'integrazione europea. Infine, nel volume si offrono approfondite riflessioni sulle misure e riforme istituzionali più urgenti per prendere finalmente sul serio il principio autonomistico e la sussidiarietà e per mettere il sistema delle autonomie nelle condizioni di svolgere un proprio ruolo democratico ed efficiente, rendendo le comunità territoriali coprotagoniste dell'intera vita istituzionale dello Stato. -
Supersocietà. Ha ancora senso scommettere sulla libertà?
Società intelligente o stupidità di massa? Che forma prenderà il mondo che ci aspetta? Davanti a noi una scelta di civiltà. Dopo la pandemia, la guerra in Europa. I due ultimi shock globali dovrebbero convincerci che la stagione della globalizzazione sta definitivamente tramontando. Siamo ormai oltre la modernità liquida, costretti ad affrontare gli esiti di un virus che non si lascia debellare e allo stesso tempo spinti a ripensare il futuro, nel quadro del paradigma tecnico-scientifico e del delicato processo di costruzione di un nuovo ordine mondiale. L'epoca nuova - quella della supersocietà - è caratterizzata da una vita individuale e collettiva sempre più dipendente dalla tecnologia, dall'intreccio inestricabile tra azione umana ed ecosistema, e dal rapporto sempre più stretto tra soggettività - nelle sue componenti anche psichiche e biologiche - e organizzazione sociale. E domani? Dove ci condurranno sostenibilità e digitalizzazione, i due grandi protagonisti della nostra quotidianità? Verso un mondo distopico, centralizzato e burocratizzato, o verso la società dell'intelligenza diffusa dove la libertà potrà ancora essere l'elemento cardine per tenere insieme sviluppo economico e democrazia? -
Cinque domande sull'Italia. I dilemmi di un paese inquieto
«Assemblando i pezzi del mio racconto, come raccogliendo in un album le istantanee scattate in questi anni, mi accorgo che ho a che fare con tante narrazioni contrastanti, ciascuna contenente uno scampolo di verità. E ho la conferma che i nostri umori e la nostra sorte sono nelle mani dell'informazione». Dal 2008 ogni sera, nel programma Otto e Mezzo, Paolo Pagliaro seleziona e commenta in due minuti un fatto particolarmente rilevante o significativo della giornata. Una sorta di diario pubblico che si interroga sulle grandi e piccole trasformazioni che hanno riguardato l'economia, la comunicazione, le abitudini sociali, la demografia e l'ambiente nel nostro paese. Siamo ricchi o siamo poveri? È vero che il lavoro ci sarebbe per tutti, se solo volessimo? Dove ci sta portando e come si arresta il declino demografico? Ambientalismo significa pale eoliche e pannelli solari, oppure nulla di tutto questo, se il prezzo è una modifica del paesaggio? E quanta parte della nostra vita si sta trasferendo online? Domande che si prestano a innumerevoli esercizi ideologici e che costituiscono altrettanti aspetti controversi, ma essenziali, della nostra autoconsapevolezza di italiani. -
L' Occidente e la nascita di una civiltà planetaria. Faustiana. Il destino dell'Occidente
In qualunque storia si può scoprire, per quanto spesso molto ben nascosto, un grano di profezia, sospeso tra passato e avvenire. Un racconto inconsueto per un libro di storia, perché si riferisce in gran parte al nostro futuro. L'idea che lo attraversa è che solo così, cercando di guardare quel che ci aspetta per decifrarne il senso, si riesce a capire il significato del presente. La nostra epoca è dominata da un evento senza precedenti: la nascita della prima civiltà planetaria della storia. Una figura globale, che porta dentro di sé i caratteri dell'Occidente: la tecnica e il capitale innanzitutto, e insieme, ma in modo per ora molto più contrastato, la democrazia e il diritto. Aldo Schiavone legge la mondializzazione dell'Occidente come l'avvio di un percorso problematico, esposto alla catastrofe, ma anche ricco di straordinarie potenzialità: la vicenda di un umano ormai quasi del tutto affrancato dalla dipendenza dalla natura, e sul punto di diventare completamente padrone del proprio destino.