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Figure di apocalisse. La potenza del negativo nella storia d'Europa. Faustiana. Il destino dell'Occidente
L'Europa è la sua filosofia. E da sempre nella sua storia inquieta e sospesa si mescolano tragicità e grandezza: fino a non poter guardare la luce se non attraversata dal buio. L'idea di Occidente è nata in Europa: il continente della libertà, dell'eguaglianza e del diritto; di Beethoven e di Goethe, ma anche di Auschwitz e di guerre distruttive che hanno devastato la Modernità, fino al nostro drammatico Novecento. L'Europa è anche la sua filosofia: e «la potenza del negativo», nella sua complessa fenomenologia, l'ha attraversata per intero, fino a costituire la forza segreta del suo stesso divenire. Fondato su un'interpretazione audace e affascinante, questo libro riscrive la storia d'Europa da un punto di vista di assoluta originalità: del suo pensiero, della sua forza espansiva, delle sue contraddizioni, della sua vitalità sempre oscillante tra slancio creativo e spinta all'autodistruzione. Uno sguardo che va dalla Grecia classica alla metafisica del ventesimo secolo, ma aperto sul futuro: in cui si intrecciano, in un contrappunto ogni volta imprevedibile, pessimismo e speranza, e dove gli orizzonti di libertà si incrociano di continuo con le potenze che hanno in orrore la luce. -
Benedetta parola. La rivincita del tempo
La parola tende il filo ininterrotto del tempo che tiene insieme la memoria dei padri e il destino dei figli. Creatura e creatrice, la parola custodisce e rivela l'assoluto che siamo. Stupenda e tremenda, potente e fragile, gloriosa e infame, benedetta e maledetta, simbolica e diabolica, la parola è pharmakon, «medicina» e «veleno»: comunica e isola, consola e affanna, salva e uccide; edifica e distrugge le città, fa cessare e scoppiare le guerre, assolve e condanna innocenti e colpevoli. Per i classici è icona dell'anima, sede del pensiero, segno distintivo dell'uomo; per la sapienza biblica inaugura la creazione e fonda lo «scandalo» cristiano dell'incarnazione. Che ne è oggi della parola? Ridotta a chiacchiera, barattata come merce qualunque, preda dell'ignoranza e dell'ipocrisia, essa ci chiede di abbassare il volume, imboccare la strada del rigore, ricongiungersi alla cosa. Agostino direbbe che «noi blateriamo ma siamo muti». Costruttori di una quotidiana Babele e sempre più votati all'incomprensione reciproca, avvertiamo il bisogno di un'ecologia linguistica che restituisca alla parola il potere di svelare la verità. A noi il duplice compito: richiamare dall'esilio le parole dei padri e creare parole per nominare il novum del nostro tempo. -
Confidenze digitali. Vizi e virtù dell'innovazione tecnologica
Il nostro sguardo sulla tecnologia è spesso miope, anzi, strabico. Si focalizza solo sulla novità tecnologica e dimentica l'altra metà della questione: gli esseri umani e il loro modo di utilizzare la tecnologia. Le nuove tecnologie pervadono le nostre abitudini, le relazioni personali e il modo di vivere. Siamo ormai abituati a sentirci dare del tu dai colossi del web e dagli assistenti virtuali, e a ricevere baci e abbracci nei messaggi anche da persone che non conosciamo. Se qualcuno vicino a noi guarda lo smartphone, siamo indotti a fare lo stesso di lì a qualche secondo. Ricorriamo a video e tutorial in rete per fare quasi ogni cosa, per aggiustare una tapparella, accendere il barbecue o fare il pane in casa. Partendo da situazioni concrete e da abitudini spesso inconsapevoli, l'autore ci aiuta a comprendere meglio il nostro rapporto con la tecnologia, tra vizi e virtù. -
Prepararsi al futuro. Cronache dalle scienze della vita
Solo cittadini informati saranno capaci di scegliere e costruire una democrazia fondata anche su una cittadinanza scientifica Chi siamo, da dove veniamo, quale sarà il nostro futuro. Nell'epoca delle scienze della vita queste domande si caricano di nuovi significati; d'altra parte i tempi incerti della pandemia hanno reso ancora più urgente una riflessione radicale su una quotidianità trasformata, sui nostri modi di produzione e di consumo, sulle nostre relazioni collettive, sul rapporto con la natura e con il pianeta, sul nostro stesso modello di civiltà. Ripercorrendo le tappe fondamentali della ricerca biologica, questo libro racconta la storia straordinaria delle nostre conoscenze, dalle origini della vita fino alle scoperte più avanzate, come quella che consente di modificare e riscrivere il genoma di qualsiasi essere vivente. Un vademecum per abitare la complessità del nostro mondo e prepararsi a quello del futuro. -
Umano. Una storia non finita
Che cosa significa «umano» all'epoca dell'intelligenza artificiale e della rivoluzione digitale? Perché sentiamo il bisogno di dire «restiamo umani»? Dove ci porterà il nostro processo evolutivo? La straordinaria molteplicità e diversità di ciò che ci costituisce - materia organica, cervello, mente, coscienza, emozioni - rende ardua la risposta, soprattutto in termini definitivi. Questo libro attraversa le molte sfaccettature dell'umano, e il loro possibile o mancato equilibrio, seguendo alcuni assi fondamentali del nostro vivere: ragione/sentimento, altruismo/egoismo, uguaglianza/disuguaglianza, felicità/scontentezza. Un racconto ci conduce alla scoperta di un cantiere sempre aperto, poiché l'essenza dell'umano è in continuo divenire. -
Costantinopoli
«Un luogo così straordinario da chiamarla solo raramente per nome, preferendo utilizzare epiteti come Regina delle città o semplicemente la Città, poiché non poteva esservi dubbio sulla città cui si riferivano» Come poteva apparire Costantinopoli a un viaggiatore che vi fosse giunto nel 1200, quattro anni prima del disastroso sacco che ne segnò l'inizio della decadenza? In questa nuova edizione profondamente aggiornata, e che tiene conto anche delle recenti scoperte archeologiche, Harris ci guida nel complesso intreccio fra dimensione mitica e vita quotidiana nella capitale dell'impero bizantino: le difese e la leggenda dell'invincibilità, il potere, la chiesa, le ricchezze, la vita urbana dei ricchi e della gente comune, gli esclusi, le processioni e le feste religiose. I capitoli finali raccontano il sacco della città a opera dei crociati, i mutamenti che la attraversarono e la progressiva decadenza fino alla conquista ottomana del 1453. L'epilogo è dedicato a ciò che resta della città bizantina nella Istanbul di oggi. -
Fare filosofia. Dalla semplice curiosità al ragionamento logico
Che cosa cercano di fare i filosofi? Come possono riuscirci? E la filosofia fa progressi? È in competizione con la scienza o si occupa di tutt'altro? Williamson affronta in modo nuovo e provocatorio alcune domande chiave sulla disciplina e mostra come la filosofia nasca da un impulso naturale insito nella curiosità umana, per crescere poi attraverso l'abilità di disputare razionalmente con gli altri. La filosofia ha la capacità di chiarire i nostri pensieri, e lo fa elaborando teorie che possono essere messe alla prova e confrontate fra loro con criteri del tutto analoghi a quelli in uso nelle scienze naturali e sociali. Spesso sollecitata a essere qualcosa di diverso - consulenza di vita, polemica politica, discorso moralizzante, psicologia o neuroscienza pop - la filosofia è invece una scienza a pieno titolo, interconnessa con le altre e autonoma quanto loro. -
Il prezzo della connessione. Come i dati colonizzano la nostra vita e se ne appropriano per far soldi
Quasi ogni bisogno sociale è oggi soddisfatto grazie alla possibilità di connettersi con dispositivi digitali. L'opportunità tuttavia non è gratuita, ma viene acquistata dall'utente trasferendo grandi quantità di dati personali ad aziende che se ne servono per generare profitti. Il libro smaschera questo «colonialismo dei dati» inteso a controllare vite, modi di sapere, mezzi di produzione, partecipazione politica. Colonialismo è una parola del passato, ma un'attenta indagine dimostra che l'appropriazione storica delle terre, dei corpi e delle risorse naturali trova riflesso nella pervasiva «datificazione» del nostro tempo. App, piattaforme e oggetti intelligenti catturano e traducono le nostre vite in dati, per poi estrarne informazioni da immettere sul mercato. Si profila così la creazione di un nuovo ordine sociale globale, in cui pochi soggetti esercitano il potere su individui e istituzioni, piegando la democrazia ai propri interessi privati. Un pericolo latente, contro il quale Couldry e Mejias levano un accorato grido di allarme. -
La Repubblica dei referendum. Una storia costituzionale e politica (1946-2022)
Dal 1970 a oggi i referendum previsti dalla Costituzione sono stati utilizzati ripetute volte e con obiettivi molto diversi: talvolta per pronunciarsi su questioni di grande rilevanza per la vita sociale e democratica del Paese (il divorzio, l'aborto, le leggi elettorali, la giustizia, le riforme costituzionali), talvolta per battaglie episodiche (si pensi alla raccolta firme contro il green pass). Ma il ricorso al referendum è sempre intrecciato al contesto politico, alle scelte o alle non scelte del parlamento e dei partiti, la cui funzione di mediazione oggi si mostra in crisi, specie di fronte al consolidamento di forze antisistema e sovraniste. Qual è stato e come cambia il ruolo dei referendum nello svolgersi della democrazia italiana? Qual è la relazione che la politica italiana intrattiene con l'unico, vero, istituto di democrazia diretta che prevede la Costituzione? La chiave interpretativa della «Repubblica dei partiti» mantiene ancora una validità, o siamo (diventati) anche, parallelamente, una «Repubblica dei referendum»? Ora che la firma digitale ne espande le potenzialità politiche e apre il dibattito sulle possibili riforme, questo libro risponde all'urgenza di comprendere un fondamentale istituto del diritto costituzionale all'interno della storia politica italiana. -
L' eredità di Max Weber. Cultura, diritto e realtà
A cento anni della sua morte qual è l'eredità di Max Weber? Rispondere a questa domanda significa interrogarsi sui modi possibili per lavorare oggi con Weber. L'opera giuridica weberiana viene riletta in rapporto al programma scientifico della sociologia comprendente che vede le scienze sociali, inclusa la scienza giuridica, come «scienze di realtà». Ma quello del Weber giurista è solo uno dei lasciti di cui si occupa il volume. Vi è poi l'eredità del Weber sociologo, l'autore di «Economia e società», opera capitale delle scienze sociali del Novecento. Al centro di essa campeggia la teoria dell'agire sociale, che l'autore rilegge come la stazione metodologica necessaria per raccordare i significati elaborati nel corso della storia dalle microstrutture di senso dei gruppi culturali e le strutture consolidate della vita sociale organizzata. Nell'atto di collegare i vari cantieri speculativi aperti da Weber, il volume non manca di evidenziare le aporie e le difficoltà del percorso weberiano, insieme alla convinzione che esso esprima tuttavia, ancora oggi, il punto più alto raggiunto dalla sociologia sin dalla sua fondazione. -
La povertà in Italia. Soggetti, meccanismi, politiche
Il libro esplora le dimensioni strutturali della povertà nel nostro paese in un'ottica comparata. La povertà è un fenomeno multidimensionale, prodotto dall'interazione di una pluralità di elementi e non legato soltanto alla mancanza di lavoro. Ne sono corresponsabili, in Italia, la crescente precarietà del mercato del lavoro, i bassi tassi di occupazione femminile, la frammentazione e l'eterogeneità del sistema di protezione sociale, la scarsa e diseguale disponibilità di servizi di conciliazione famiglia-lavoro, le forti differenze territoriali. Un quadro reso ancora più difficile dalle due crisi che hanno caratterizzato i primi vent'anni del secolo, quella finanziaria del 2008 e quella pandemica. In assenza di politiche che agiscano sull'intero complesso di questi fattori, il solo aumento dell'occupazione non è sufficiente ai fini di una riduzione della povertà. -
Le metamorfosi del lavoro coatto. Una storia globale, XVIII-XIX secolo
I servi dell'Impero russo, i salariati e i marinai in seno all'Impero francese e a quello britannico, gli schiavi e i migranti nell'Oceano indiano battuto dai monsoni, e il Congo, dove le violenze estreme perpetrate verso le popolazioni indigene sono pari solo alla paura, alla solitudine dei bianchi e alla brama di profitto delle compagnie coloniali. Sono questi tra i protagonisti dei libri di Conrad e il punto di partenza per il libro di Alessandro Stanziani. Un viaggio per comprendere che lavoro libero e lavoro coatto (servile, forzato) non sono due modalità che si escludono a vicenda ma si intrecciano, si sovrappongono e quasi sempre rispondono l'una all'altra; per capire le mutazioni delle forme storiche del lavoro, le conseguenze in termini di libertà e di costrizione e, in ultima analisi, afferrare le ragioni per cui i progressi intellettuali, politici e delle condizioni di vita, soprattutto in Occidente, non sono riusciti a sradicare la coercizione al lavoro anche nelle sue forme più estreme su buona parte del pianeta. -
Postdiritto. Nuove fonti, nuove categorie
Il «postdiritto» è il diritto che affronta le trasformazioni del mondo contemporaneo: la globalizzazione, il nuovo ruolo assunto dai principi rispetto alle norme, la moltiplicazione delle fonti e delle istanze autoritative, l'impatto della tecnologia sulle decisioni giudiziali. Di fronte alla crescente complessità delle società occidentali, interconnesse e sovracomunicanti, i pilastri del moderno Stato di diritto - il principio di legalità e di separazione dei poteri - sembrano vacillare e cedere campo alle richieste di una giustizia personalizzata, in potenziale contrasto con l'idea di una misura universale, valida per tutti. Quali nuovi strumenti ha a disposizione il diritto per rispondere al sempre più marcato distacco tra produzione legislativa e cambiamenti della vita sociale? Come postulare nuove categorie di lettura? -
L'eroe criminale. Giustizia, politica e comunicazione nel XVIII secolo
Il frate agostiniano Leopoldo di San Pasquale fu condannato a Napoli nel 1757 per eresia, frode e scandali sessuali. Dopo sei anni di prigionia tornò in libertà e raccontò di essere stato torturato e «seppellito vivo». Grazie anche ad astuti avvocati, il caso suscitò grande interesse, trasformandosi in uno specchio dei sentimenti, delle paure, delle aspirazioni e dei conflitti che attraversavano il corpo sociale, e dividendo il popolo in due fazioni: innocentisti e colpevolisti. La vicenda di questo eroe picaresco - oggi dimenticato - viene riportata alla luce da Pasquale Palmieri attraverso uno spoglio arguto e capillare delle fonti, manoscritte e a stampa, di carattere popolare e colto, e diventa l'occasione per riflettere sui racconti di giustizia, sulla tradizione romanzesca italiana prima di Manzoni, sul rapporto fra potere politico e opinione pubblica nel Settecento. -
L' universo in italiano. La lingua degli scritti copernicani di Galileo
Celebrato come esempio inarrivabile nella storia universale della scienza, nel mondo degli studi linguistici Galileo è anche considerato il capostipite dell'italiano scientifico pienamente maturo. Molti aspetti della sua lingua, però, non sono stati ancora indagati e quasi tutti i giudizi ammirati sulla prosa del grande scienziato non sono sorretti da un'analisi puntuale e sistematica delle forme, delle parole e delle strutture che convergono a definirla. Questo libro intende contribuire a colmare tale lacuna, approfondendo alcuni aspetti della lingua e dello stile dei cosiddetti «scritti copernicani» di Galileo, che hanno svolto un ruolo cruciale nella elaborazione del suo pensiero. Dopo aver analizzato nel dettaglio la lingua della «Lettera a Benedetto Castelli» del 21 dicembre 1613, l'autore si sofferma su diversi aspetti della sintassi e della testualità della «Lettera a Cristina di Lorena», per proporre infine un'interpretazione inedita delle cosiddette «Considerazioni circa l'opinione copernicana». -
Alla ricerca dello sviluppo. Un viaggio nell'economia dell'Italia unita
Il libro ripercorre la storia dell'economia italiana dall'Unità. È un viaggio prima «dentro al PIL», lungo fasi, trend e punti di svolta cruciali, poi «al di qua del PIL», guardando alla demografia e alle determinanti del prodotto dal lato dell'offerta e della domanda - con una disamina approfondita delle componenti; e, infine, «oltre il PIL», guardando al benessere e agli effetti della recente «rivoluzione industriale». Un viaggio che mostra un Paese che ha inseguito lo sviluppo prima lentamente poi con passo più rapido e proficuo, per arrivare al XXI secolo con il fiato corto. Se il benessere non ha coinciso con l'evoluzione del reddito, nelle molte Italie, con la nuova rivoluzione industriale il Paese ha patito tanto la jobless growth quanto le disuguaglianze crescenti, con una montante regionalizzazione degli squilibri. L'Italia, mossasi dalla periferia al centro, si ritrova così oggi sulla via del ritorno che, tuttavia, non è affatto ineluttabile. Purché abbandoni la convinzione che si possa avere progresso economico senza investire in ricerca e conoscenza. Prefazione di Pierluigi Ciocca. -
Politica in Italia. I fatti dell'anno e le interpretazioni. 2022
Il 2021 è l'anno del governo Draghi; l'anno in cui i partiti sono stati commissariati dal Presidente della Repubblica e costretti a fare un governo di grande coalizione per affrontare due snodi fondamentali della crisi pandemica: la campagna vaccinale e la preparazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il volume, pertanto, offre un'analisi delle azioni del governo Draghi e del contesto politico-istituzionale nel quale esso ha operato. Per quanto riguarda la dimensione politica, il volume analizza la crisi del governo Conte II e il processo di formazione del governo Draghi, le elezioni locali che hanno riguardato importanti città e le complesse dinamiche di un sistema partitico parzialmente esautorato del suo ruolo decisionale. Dal punto di vista delle istituzioni, si focalizza l'attenzione sull'interazione con l'Unione Europea nella definizione del PNRR, sulla presidenza italiana del G-20 e sulle relazioni tra Stato e Regioni. Per ciò che concerne la dimensione delle politiche pubbliche, particolare interesse è dedicato alla ricostruzione della campagna vaccinale, agli interventi per lenire le diseguaglianze sociali rese ancora più stringenti dal Covid-19 e alla politica della scuola. -
Strategia e leadership nella storia. Lezioni per i manager
In questo volume si presenta un modello di formazione alla leadership integrato dalla narrazione storica. In una prima fase il manager si confronta con le gesta di grandi leader, che hanno ispirato e motivato genti diverse a seguirli con il massimo impegno. Successivamente, l'analisi delle abilità e degli errori di quei condottieri e la messa in pratica di quanto appreso, lo aiutano a sviluppare ed affinare le doti di leadership. Nelle vicende del cartaginese Annibale si svelano gli ingredienti di una strategia vincente, quali lo studio dei concorrenti e la valorizzazione delle competenze dei soldati, ma anche lo scarso interesse per l'appoggio politico in patria e la sottovalutazione della tenacia dell'avversario. L'esperienza di Giulio Cesare, campione di velocità esecutiva ed efficacia nel problem solving, mostra l'importanza del training e della motivazione, nonché della necessità di preservare alleanze e consenso. L'ascesa e la caduta di Napoleone rivelano la maestria nell'organizzazione e nella tattica, ma anche i risvolti negativi della mancata crescita dei collaboratori e dell'eccesso di fiducia nelle proprie capacità. Convinti che la leadership, al pari delle tecniche manageriali, può essere appresa, nel corso del testo gli autori suggeriscono spunti di riflessione ed indicazioni per integrare efficacemente la storia nel percorso di formazione dei leader, attuali e futuri. -
La reconquista
Tra l'VIII e il XV secolo si è consumato nella Penisola iberica un lungo conflitto fra cristianità e islam. Di questo complesso fenomeno durato sette secoli molto si è scritto: battaglie, incursioni e assedi sono stati al centro di ricostruzioni accurate. Il volume offre una sintesi che va oltre la storia politica e militare, e tratta il tema dell'espansione musulmana e della lenta reconquista cristiana anche in termini di storia culturale. Col supporto di fonti sia latine sia arabe l'autore, accantonando contrapposizioni rigide, illustra tutta la fitta rete di relazioni quotidiane, scambi commerciali, rapporti culturali che caratterizzarono il periodo in questione, nel quale le identità religiose e politiche si confusero notevolmente. -
I santi patroni
«Se Dio è lontano, il santo è vicino, è di casa, è il mediatore ideale, un poco come il parente importante che va a Roma a trattare direttamente con il potere, ed è a lui che ci si raccomanda» (Michele Serra). Identificare come petroniani i Bolognesi o come ambrosiani i Milanesi ci dà la misura del legame fondativo che la cittadinanza stringe con il santo che ne è il simbolo. Santa Maria, san Giovanni, san Giuseppe, san Michele, san Francesco, santa Rita... sono fra i toponimi più diffusi, ma anche tra i nomi di battesimo maggiormente ricorrenti: i veri poli della geografia, della storia e del costume italiani. Tuttavia, nella storia del nostro paese, la pratica devozionale si sostanzia anche di aspetti politico-sociali. Nei lunghi secoli che hanno preceduto l'unità del paese, la Chiesa è stata l'unico potere non straniero che ha rappresentato, soprattutto fra i ceti popolari, il tratto identitario effettivamente comune. Il culto per la Madonna (il cui patronato è di gran lunga il più diffuso), per i protomartiri cristiani, per i primi santi vescovi ha finito con il conferire loro il ruolo di taumaturgici «defensor civitatis», facendone al tempo stesso i depositari di consuetudini e memoria, simboli identitari e totem cittadini.