Sfoglia il Catalogo feltrinelli000
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 6261-6280 di 10000 Articoli:
-
L' apartheid intorno a me. Autobiografia
Figlio di immigrati lituani in Sudafrica, Hosea Jaffe crebbe in una società sopraffatta dal razzismo e vide le gravi ingiustizie perpetrate in nome dell'apartheid. Rimase un anti-razzista per tutta la vita e fu critico delle affermazioni «eurorazziste» di Marx ed Engels. Per Jaffe il colonialismo era la fonte, il vero sangue vitale del capitalismo/imperialismo, non un semplice effetto collaterale. La sua autobiografia prende perciò la forma del movimento della sinistra in Sudafrica e non solo. Scrive Samir Amin: «Le memorie che Hosea Jaffe ci lascia sono preziose. Sono quelle di un combattente comunista sudafricano che aveva capito che l'apartheid serviva con perfetta efficienza lo sviluppo del capitalismo in quella regione del mondo. Le sue analisi mettono in evidenza le disastrose conseguenze dell'abbandono della prospettiva internazionalista - inevitabilmente anti-imperialista - da parte dei popoli degli Stati Uniti, dell'Europa e del Giappone». -
Carlo Porta. Poemetti. Traduzione in versi
"Purtroppo i dialetti stanno scomparendo, travolti dall’italiano televisivo e a me, nato dialettale, sembra una perdita molto grave. Per questo ho deciso di tradurre Carlo Porta, col desiderio di rendere in qualche modo leggibile questo poeta anche a chi non è più in grado di gustarne direttamente le invenzioni. La sua poesia rappresenta una delle acquisizioni più alte della letteratura italiana, degna di reggere il confronto con le maggiori conquiste della nostra tradizione. Di qui l’impresa di rendere in versi endecasillabi il testo portiano che, come in tutti i dialetti, è più breve dell’italiano, senza danneggiarlo ulteriormente. Il lavoro della resa testuale in italiano è preceduto da un’ampia e molto articolata introduzione critica, che mira a un’interpretazione globale della poesia portiana, intesa appunto come uno dei capolavori assoluti della letteratura dell’Italia preunitaria.""""rnIn principio era il dialetto. La scommessa di Elio Gioanola consiste “nel far entrare il più nel meno e l’uguale nel diverso”. Questa la passione fatale che anima l’idea “un po’ folle” di tradurre in metrica la poesia del Porta, una delle più alte acquisizioni della letteratura italiana." -
Autorità e potere nei Paesi musulmani. Concetti e pratiche
Gli eventi riportati dalle cronache internazionali evidenziano il fermento culturale, sociale e politico che esiste oggi nei Paesi a maggioranza musulmana. Questi accadimenti nascono da tensioni politiche e socio-economiche e da dialettiche culturali che, da un lato, hanno delle specificità nazionali, e, dall'altro, una natura precipua ma transnazionale. Essa si può spiegare attraverso il consenso che larghi strati delle popolazioni musulmane accordano a figure di autorità, istituzioni sociali o sistemi normativi e concettuali tradizionali che sono sopravvissuti nel corso dei secoli, adattandosi e rimodellandosi in base alle mutate condizioni storiche. Dalla coscienza della complessità di questi apporti prende le mosse questo libro, che vuole mettere a fuoco la pluralità che sostanzia il concetto stesso di «autorità». Le direttrici sottese dalla riflessione sono, quindi, necessariamente due: quella dell'eterogeneità, sia essa intesa in senso cronologico o geografico; e quella della continuità, che ha permesso la persistenza di categorie di pensiero, istituzioni e strutture sociali che hanno dato forme per certi versi simili alle civiltà del Vicino e Medio Oriente, al subcontinente indiano, ma anche, al di là di queste, a parte dell'Africa subsahariana e alle isole del sudest asiatico. -
Musei e museologia. Nuova ediz.
In questo snello libro l'autore è riuscito a condensare con rigore e lucidità di narrazione tutto ciò che un appassionato di musei o uno studente che si affaccia alla museologia devono conoscere di questa antica, ma sempre attuale e moderna istituzione culturale. Vi si spazia su tutti gli aspetti della museologia: narra la storia dei musei dal Rinascimento italiano sino alle realizzazioni più recenti; illustra le trasformazioni del significato e del senso delle istituzioni museali, i ruoli e le funzioni che hanno assunto storicamente, la loro capacità di adeguarsi all'evolversi delle società, che le ha portate a essere protagoniste indispensabili della crescita culturale e dell'identità delle comunità umane attraverso un costante e spesso controverso confronto con la politica, l'architettura e l'economia di mercato. ""Musei e museologia"""" non si limita tuttavia alla storia e alle esigenze cui il museo è chiamato a far fronte, ma si proietta nel dibattito attuale sulla scienza che si pone al crocevia tra antropologia della cultura, sociologia del lavoro e storia degli oggetti, e che sovrintende alle grandi azioni del museo - conservare, studiare, esporre, comunicare - dando anche vita a nuove professionalità."" -
Scrivere. Autoritratto con figure
Questo saggio sulla scrittura scivola ben presto nell'autobiografia di Rella stesso, in una vita sospesa tra letteratura ed arternrnrn«Raccontare l'Antelami e Manet per descrivere sé stesso: passando per Kafka e Flaubert. Tra letteratura, pittura e scultura Franco Rella firma un'autobiografia riluttante dove a parlare sono gli oggetti dei suoi studi. Tanti ricordi, un pizzico di fiction. Rubando qualche parola a un vecchio amico. Chi? Montaigne...» - Dario PappalardornrnUsato su Libraccio.it - € 9,72rnDescrizionern""Mentre scrivo mi scrivo"""", ha detto Paul Valéry. Ma cosa si scrive quando si scrive? Montaigne ha dato una risposta perentoria a questo interrogativo affermando che, alla fine di tutto, """"sono io stesso la materia del mio libro"""". L'autore di questo libro, """"Scrivere"""", si è messo ugualmente in gioco in un percorso in cui l'io - il proprio io - si costituisce nel movimento stesso della scrittura, per arrivare alla fine ad un autoritratto con figure, perché il suo rapporto con le immagini, che emergono nell'intrecciarsi e nel dipanarsi di questo racconto, finisce per delineare un vero e proprio autoritratto, ma anche, sullo sfondo e a lato, una serie di figure in cui egli si è specchiato riverberando la sua scrittura nello specchio della scrittura degli autori che ha amato, e che via via lo hanno accompagnato lungo tutta la sua vita. Il movimento della scrittura diventa così il movimento stesso dell'io che fluisce e muta continuamente, facendosi pluralità, un'incontenibile pluralità, in un serrato e ostinato interrogarsi sulla propria identità. E da questo interrogarsi sulla propria identità, che persiste con i suoi confini mutevoli e sfrangiati, che emerge anche l'esigenza di sporgersi verso l'identità dell'altro, """"mio simile e mio fratello""""."" -
La grande alienazione. Narciso, Pigmalione, Prometeo e il tecnocapitalismo
L'alienazione sembra scomparsa dalla scena. La tecnica come apparato e il neoliberalismo come ideologia politica offrono una affascinante illusione di individualità, libertà e creatività. Se tutti sono ""imprenditori di se stessi"""" e ognuno è illuso di poter essere creativo e innovativo grazie alla tecnica, nessuno sembra alienato e nessuno si percepisce tale. In realtà l'alienazione non è scomparsa, semmai è più pervasiva di ieri (dalla gig economy alla fabbrica 4.0 ai social media e social network), ma è ben mascherata dallo stesso sistema tecnocapitalista che la produce. L'autore evidenzia la forma più pericolosa di alienazione, tra le molte che compongono la grande alienazione, ossia la crescente delega conferita alla tecnica, dove sono gli algoritmi a decidere. La grande alienazione è una ulteriore tappa della riflessione che Lelio Demichelis svolge da tempo su tecnica e capitalismo. L'autore rilegge la teoria critica francofortese, il pensiero di Michel Foucault e le figure di Narciso, Pigmalione e Prometeo, in nome della riscoperta di un individuo capace di uscire dalla gabbia d'acciaio virtuale/caverna platonica del tecno-capitalismo, per costruire un noi che non sia solo un dover essere connessi in rete o un dover condividere sui social."" -
L' altra America di Woody Guthrie
«Veloce, essenziale, diviso in un lungo capitolo biografico e critico, seguito da rapidi affondi sui diversi aspetti della vita e del'opera del grande folk singer, il libro di Biacchessi e un modello di sintesi esaustiva» - Alias, Il Manifestornrn«Nell'America di Trump una figura come quella di Woody Guthrie sarebbe augurabile anche solo come contrappeso del quotidiano. A suggerirlo con un lavoro tutt'altro che nostalgico, anzi acceso e vivo di una forte coscienza civile l'istruttivo ultimo libro di Biacchessi» - Il Sole 24 Orern rn«Odio quel genere di canzone che ti fa pensare di essere un buono a niente. Odio una canzone che ti porta a pensare di essere nato solo per essere un perdente. Esclusivamente un perdente. Utile a nessuno. Buono a niente. Per il fatto che sei troppo vecchio o troppo giovane o troppo grasso o troppo secco o troppo brutto o troppo di questo o troppo di quello. Quelle canzoni che tendono a buttarti giù o a farsi gioco di te per la tua sfortuna o le tue disavventure. Io mi sono schierato contro quelle canzoni opponendomi ad esse fino al mio ultimo respiro e alla mia ultima goccia di sangue. Sono qui per cantare canzoni che ti proveranno che questo è il tuo mondo e anche se ti ha colpito duro e ti ha fatto girare una dozzina di volte, non importa di che colore, taglia o costituzione tu sia, io sono qui per cantarti una canzone che ti faccia sentire fiero di te stesso e del tuo lavoro. E le canzoni che canto, per la maggior parte sono ideate da ogni genere di persona, del tutto simile a te.» (Woody Guthrie) -
La sapienza cristiana. Collationes in Hexaëmeron
Le Conferenze sull’Esamerone (Collationes in Hexaëmeron ) che raccolsero per l’ascolto tutta la Parigi intellettuale dell’epoca sono l’ultimo e appassionato intervento di Bonaventura contro l’infatuazione suscitata nella facoltà delle arti a opera di Aristotele. Di fronte a una filosofia assoluta, che si istituisce in antitesi alla fede e si sottrae a ogni suo giudizio, Bonaventura ripresenta l’unità del sapere cristiano, secondo il modulo e la sensibilità che gli sono congeniali. In questa predicazione dal 9 aprile al 28 maggio 1273, Bonaventura lascia il suo testamento spirituale. La curatela, la traduzione e le note delle Collationes di Vincenzo Cherubino Bigi forniscono un’ottima guida alla comprensione e alla lettura di un’opera in cui polemica e contemplazione, dibattito e mistica, storia e verità si intrecciano, dando vita a un testo che rappresenta uno stimolante invito allo studio della Scolastica. -
La Divina Commedia. Percorsi e metafore
Ciò che caratterizza Dante, ciò che struttura la sua identità, così potente da costituire un archetipo per l'uomo europeo e per l'uomo di ogni tempo, è la forza della memoria. La memoria è ciò che permette a Dante di pensare la sua vita e la storia in termini di significato. E proprio questa libertà di pensiero che le avventure ideologiche degli ultimi due secoli sembrano aver sottratto all'uomo contemporaneo, diventato, dopo tanta presunta autosufficienza e tanto trionfale storicismo, un enigma a se stesso. L'essenza della poesia di Dante è la vibrazione, l'emozione profonda, lo stupore senza fine che provoca l'incontro con una realtà che «sobranza», che evoca qualcosa d'altro: la misteriosa Presenza che corrisponde finalmente all'anelito del cuore. Il sobbalzo che la percezione del Dio vivente provoca e la potenza unificante del tempo e dello spazio che da tale percezione deriva nel linguaggio cristiano si chiamano memoria. Vale la pena rileggere Dante, sperimentare l'alta meraviglia che la sua poesia lascia nel cuore, anche per ritrovare questa capacità di memoria che strappa la vita al non senso e la rende un viaggio carico di significato, di certezza, come quello del divino Poeta. -
Arte e iconografia a Roma. Da Costantino a Cola di Rienzo. Nuova ediz.
I saggi raccolti in questo volume sono firmati da un gruppo di studiosi e specialisti della Roma medievale che analizzano il percorso della figuratività romana quale storia di lunga durata, in costante dialettica fra tradizione e innovazione. La trasformazione di Roma dall'era antica a quella cristiana viene colta nel passaggio dal «ritratto» - genere caratteristico dell'antichità e della tarda antichità - alle «icone» che hanno popolato i luoghi di culto romani, svolgendo un'importante funzione pubblica e politica. Il volume si sofferma su alcuni fra i temi portanti della cultura pittorica romana: la decorazione absidale quale nucleo caratterizzante dell'assetto figurativo delle basiliche cristiane; la pittura narrativa nelle navate e nei portici delle chiese, specie in relazione al «mestiere» del pittore e ai suoi repertori tradizionali; infine l'iconografia del ritratto pontificio. Il saggio conclusivo sugli anni di Cola di Rienzo diventa l'occasione per far luce sulla storia dell'immagine allegorica di Roma, anch'essa di lunga durata, dall'antichità a tutto il Trecento. -
Filosofia teoretica
Cosa può oggi e oggi anzi deve la filosofia teoretica? In quanto etica del pensiero e sua possibilità trasformativa, deve riordinare e riscrivere le pratiche della verità, praticandole e liberandole secondo i suoi fini, cioè per l’edificazione del proprio senso: un domandare che non mira alla risposta ma a soggiornare nella domanda e ad abitarne l’incanto. E così la filosofia teoretica come impossibile riscrittura del nostro mondo, oggi praticamente messa al bando o tutt’al più tollerata ai margini rispetto a discipline più performative e specialistiche, diventa il segno propiziatore di una grande e inevitabile trasformazione della nostra cultura. -
Paolo VI. Sfide della storia e governo della Chiesa
Paolo VI è stato l'ultimo papa italiano. Il suo successore, Giovanni Paolo i, ha governato la Chiesa per poche settimane. E il 16 ottobre 1978 venne eletto Karol Wojtyla, primo papa non italiano da più di quattro secoli. Giovanni Battista Montini è stato un papa immerso nella storia d'Italia: ne ha vissuto le vicende con intensità a partire dal suo ambiente bresciano fin da giovane, percependole anche come sfide alla Chiesa. Si è insistito sul «genio italiano» di Montini non per ridurlo ai confini nazionali, ma per sottolineare la vicenda di un papa italiano che realizza un'apertura al mondo dopo il Vaticano II, non solo con i viaggi, ma con gesti, riforme e decisioni importanti. Questo volume non vuole essere una biografia di Montini. Si vogliono approfondire alcuni aspetti decisivi della sua storia personale e del suo governo: insomma, cogliere il suo «genio italiano» al servizio di quell'«internazionale» particolare che è la Chiesa cattolica. Giovanni Paolo II, pur con la sua storia lunga e particolare, si pose in forte continuità con papa Montini, con cui, tra l'altro, il card. Wojtyla ebbe un rapporto molto profondo. Un passaggio decisivo per capire il cattolicesimo tra il XX e il XXI secolo è, quindi, provare a comprendere meglio Giovanni Battista Montini. -
Dizionario dei riti. Nuova ediz.
«Attraverso i simboli il mondo si rivela e tramite il mito e il rito il mondo ‘parla’ all’uomo». Con l’eterogenea materia dei riti, Eliade compone un dizionario che raccoglie piu' di 600 voci, redatte da 36 studiosi internazionali. -
Le figlie di Sherazade. Le donne arabe. Vol. 1
Il mondo arabo è la donna. La donna è il problema del mondo arabo.rnrn«Le donne, l'ho detto e scritto a più riprese, sono le madri che hanno generato le ""bombe umane"""" che si fanno esplodere in seguito all'esplosione demografica, all'esplosione dei problemi insolubili delle società arabo-islamiche, all'esplosione della dittatura e della repressione esplosiva operata sulle ragazze che diventano le madri schiacciate da un sistema che le obbliga a esplodere attraverso la loro unica utilità umana: fare figli. Il futuro ci spinge inesorabilmente verso la trasformazione delle società rimaste consegnate al patriarcato e alle ingiustizie che questo genera, privilegiando l'uomo rispetto alla donna. La prova lampante che le donne arabe sono le più represse del mondo; c'è molto da fare per trasformare società arcaiche in nazioni forti e rispettate nel mondo. Il mondo si farà con le donne o non si farà»."" -
Manfredonia. Storia di una catastrofe continuata
A Manfredonia c'era una volta un petrolchimico: uno dei tanti miraggi del miracolo economico italiano, lavoro e benessere in una terra d'emigrazione; una catastrofe continuata per la salute e l'ambiente. La sua vicenda non è molto nota, eppure è parte della storia ambientale italiana. Questo libro, basato su ricerche approfondite e interviste sul campo, presenta una serie di sorprese: il terribile incidente dell'arsenico, che insieme a quello di Seveso ha portato all'adozione delle «direttive Seveso» sui rischi di incidenti rilevanti; la lotta dei cittadini contro la nave dei veleni e l'esperienza dell'«università in piazza»; il ruolo decisivo delle donne di Manfredonia, vincitrici di un ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo agli albori della moderna legislazione sul diritto all'informazione; il ruolo di un operaio, Nicola Lovecchio, che ha portato l'Enichem a processo. Prefazione di Bruna De Marchi, postfazione di Annibale Biggeri. -
Il lungo cammino verso Mandelaland. Del potere e della libertà
«Del potere e della libertà» è il contenitore di una serie di volumi che raccoglieranno la saggistica degli ultimi anni di Wole Soyinka. Ogni volume avrà un suo titolo, richiamato da uno dei saggi o caratterizzante la selezione, ma «Del potere e della libertà» resta il titolo di insieme di questa straordinaria produzione dell’autore che, pur attraversando Storia, Letterature, Società, Miti e Attualità internazionale, mantiene un deciso impegno politico-culturale. Soyinka non si stanca nell’indicare contraddizioni del nostro pianeta a livello globale e locale, ma ad un tempo è costantemente alla ricerca di «buone notizie» che fioriscono e vanno annunciate per consolidare l’impegno e la speranza. Il titolo della prima raccolta è preso da due saggi presenti in questo volume, Long Walk to Mandeland . Abbiamo tradotto l’inglese Mandeland con «Mandelaland» perché rende più riconoscibile in italiano sia il nome di Mandela che la parola land inglese. -
Tempi (retro)moderni. Il lavoro nella fabbrica-rete
Dire che il sindacato è in crisi sembra essere diventato un luogo comune e molti si spingono a immaginare addirittura una società post-sindacale. Sindacati, partiti politici, società civile (di cui il sindacato è un fattore importantissimo), bilanciamento dei poteri: ciò che costituiva la base della democrazia e dello Stato di diritto liberale e moderno viene oggi travolto dal neoliberalismo e dalla tecnica rappresentata dalla Silicon Valley quale luogo simbolico della nuova fase di una lunghissima rivoluzione industriale. Di ciò e di molto altro ancora ragiona Francesca Re David in questo libro, frutto di lunghe conversazioni con Lelio Demichelis, di cui conserva volutamente il carattere discorsivo e insieme narrativo. Non è solo una analisi dettagliatissima e precisa dei processi avvenuti nel mondo del lavoro (e nella democrazia e nella cultura politica) in questi ultimi trent'anni, ma anche una forma di auto-analisi del sindacato - e di un sindacato molto particolare come la FIOM. Un discorso riflessivo - il suo - che pone il sindacato davanti alla sua storia ma soprattutto al suo futuro, al suo rapporto con l'impresa e con la tecnica, coinvolgendo chiunque abbia ancora passione per la democrazia, per il miglioramento, per una qualità della vita che non sia data solo dalla tecnologia. Per una consapevolezza di sé, in ciascuno. -
Il luogo dell'altro. Storia religiosa e mistica
La storia religiosa dei secoli XVI e XVII ha trovato nell'opera di Michel de Certeau un insuperato punto di riferimento. In quest'epoca attraversata da inquietudini e dibattiti, il suo sguardo individua voci e testimonianze come quelle di Carlo Borromeo (riformatore tridentino a Milano e Roma) e di René d'Argenson (segretario di stato per gli Affari esteri di Luigi XV) o, ancora, Lafitau (che cercò di inscrivere i costumi e le tradizioni amerindie nella storia dell'umanità) e Michel de Montaigne, acuto indagatore dei cannibali brasiliani, che contribuirà alla nascita dell'antropologia. Le analisi di Certeau, a cui vanno aggiunte pagine fondamentali su Henri Bremond, Robert Mandrou o gli ""Esercizi spirituali"""" di sant'Ignazio, recuperano l'alterità del passato (soprattutto, ma non esclusivamente, religioso) e ne mostrano i resti inassimilabili, i residui che sfuggono al trattamento ideologico o alla presa totalizzante, fosse pure quella del senso che non appartiene a nessuno e che, proprio per questo, non si deve smettere di cercare. """"Il luogo dell'altro"""" rappresenta dunque una mirabile sintesi dell'opera di Certeau: un'opera mai compiuta e sempre proiettata al di là dei suoi guadagni."" -
La disseminazione
In questo saggio più che in altri, Derrida imbastisce un festoso modello di giochi di parole, rimandi, eco e allusioni destinati a decostruire sia la pretesa della critica di dire la verità sulla letteratura, sia quella della filosofia di annettersi l'attendibilità e la testamentarietà del testo letterario.rnTutta la filosofia di Derrida può essere letta come un ininterrotto seminario sul segno, sulla sua natura arbitraria e sulla sua impossibilità costitutiva di restituire la presenza nella sua integrità.rnLa tesi principale del filosofo francese sostiene che il nostro linguaggio è contagiato dalla dispersione, dall'assenza, dalla perdita, dal rischio continuo di non essere supportato. Da una parte, la filosofia tenta invano di controllare lo spargersi incontenibile del suo significato, si batte contro la ruvida grana del linguaggio per offrire una pulita rivelazione della verità. Dall'altra la letteratura esibisce la sua insincerità, abbandonandosi al dionisiaco fermento del linguaggio. -
Virginia Woolf. L'avventura della conoscenza. Nuova ediz.
Secondo molti critici che si sono occupati di lei, Virginia Woolf fu una narratrice istintiva, di nulla preoccupata se non del libero e spontaneo fluire dell'immaginazione e della scrittura. Una tale immagine di maniera non resiste tuttavia all'analisi ravvicinata di: 'La crociera', 'Mrs. Dalloway' e 'Tra un atto e l'altro'. Se correttamente interrogati, questi tre emblematici romanzi rivelano infatti il nitido tracciato intellettuale che lega l'opera di Virginia Woolf sotto il segno, per nulla «istintivo» e anzi propriamente filosofico, della ricerca di una pienezza dell'individuo in cui si realizzi l'accettazione dell'enigmatica armonia della vita, l'integrazione tra uomo e natura, interno ed esterno, profondità e superficie. In questa «avventura della conoscenza» della scrittrice e dei suoi personaggi sta il risultato più alto di un'opera collocabile tra le grandi testimonianze della sensibilità contemporanea.