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Tutto per te, Signore. Commento ai Salmi. Vol. 5
Si giunge con questa pubblicazione al quinto volume della traduzione in lingua italiana del Commento ai Salmi di Flavio Magno Aurelio Cassiodoro (485 ca. - 580 ca.). Per i precedenti sono stati scelti salmi che potevano raggrupparsi sotto un unico tema; questo, invece, contiene i commenti a ventitré componimenti piuttosto slegati fra loro. Il titolo è senz'altro appropriato, in quanto tiene conto di una verità molto cara a Cassiodoro: la lode al Signore è davvero l'opus Dei, ed è, in un certo senso, quasi un'anticipazione del paradiso; essa, però, va cantata soprattutto «con la cetra della vita». Cassiodoro scopre con disarmante facilità il senso cristologico dei Salmi: secondo lui, anzi, è il Signore stesso che parla in molti di essi. Ed è di pari evidenza per Cassiodoro la lettura del senso ecclesiologico, anche perché la Chiesa è un tutt'uno con il suo Sposo. -
Religione e potere. L'opportunità che diviene tentazione
Il volume raccoglie i contributi relativi all'ottavo Seminario internazionale organizzato nel novembre 2017 dall'Archivio «Julien Ries» per l'antropologia simbolica presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, dedicato al tema Religione e Potere. L'opportunità che diviene tentazione. La religione può essere definita come un sistema di pratiche identificabili con narrazioni e celebrazioni, cioè miti e riti. In quanto sistema, essa si configura necessariamente come prescrittiva: la sua normatività dovrebbe essere al servizio dell'uomo, favorendolo nel coltivare la dimensione del rapporto con Dio. È accaduto e accade, tuttavia, che l'aspetto prescrittivo tenda a prendere il sopravvento, con l'esito di trasformare la religione, che è al servizio di Dío e degli uomini, in uno strumento che sí serve di Dio per dominare gli uomini. -
Ateismo e modernità. Il dibattito nel pensiero cattolico italo-francese
La tragedia provocata dal neopaganesimo nazista, influenzato da Nietzsche e, dopo la seconda guerra mondiale, l'egemonia del marxismo sovietico su metà dell'Europa, inducono il pensiero cattolico a confrontarsi con il problema dell'ateismo. In Francia e in Italia filosofi e teologi di prima grandezza ne fanno oggetto della propria riflessione: da ""Il dramma dell'umanesimo ateo"""" (1944) di Henri de Lubac a """"Il significato dell'ateismo moderno"""" (1949) di Jacques Maritain, da """"Le metamorfosi della città di Dio"""" (1952) di Étienne Gilson alla """"Introduzione all'ateismo moderno"""" (1964) di Cornelio Fabro, a """"Il problema dell'ateismo"""" (1964) di Augusto Del Noce. Il volume mette idealmente a confronto queste voci mostrando le diverse letture e, in taluni casi, il conflitto delle interpretazioni. Ne emerge un quadro che, con le sue implicazioni - il valore o il disvalore della modernità -, non ha perso nulla della sua attualità. La lunga introduzione offre una ricostruzione inedita del moderno situando la genesi dell'ateismo a partire dalle guerre di religione che hanno diviso, tragicamente, l'Europa dopo la Riforma."" -
Immagini e testimonianze dall'esilio
Oggi siamo testimoni di migrazioni di massa che portano milioni di individui a spostarsi in terra straniera, poveri, senza conoscere la lingua del paese in cui forse approderanno, respinti o drammaticamente, talvolta tragicamente, emarginati e dunque di fatto esiliati.rn Ma l'esilio è anche «la figura di uno stato esistenziale o mentale» o addirittura metafisico come ha scritto un esule, il poeta Iosif Brodskij. È una esperienza estrema che tocca anche ognuno di noi che in qualche istante della nostra vita abbiamo provato l'esperienza di essere proiettati in una terra straniera, in una terra di esilio in cui pareva di aver perduto la possibilità di comunicare ad altri la nostra condizione, la nostra solitudine. È cercando di definire questa dimensione, che questo libro, che ha la struttura di un'indagine e di una narrazione, cerca di attraversare alcuni territori, soprattutto letterari e artistici, che sono profondamente segnati dall'esilio. Con Baudelaire, Kafka, Montale, Melville compiamo così un viaggio lungo i confini e dentro terre di esilio fino a riportarci su quella frontiera in cui incontriamo di nuovo l'esilio dei dannati della terra, con una nuova consapevolezza che emerge anche dalle immagini e dalle testimonianze dell'esilio che abbiamo via via incontrato. -
Henri Lefebvre. Una teoria critica dello spazio
Prima monografia pubblicata in Italia su Henri Lefebvre, l’opera si concentra sui suoi studi urbani e la «Teoria critica dello spazio». Il metodo d’indagine scelto da Biagi è un rigoroso ritorno alle opere e al contesto in cui Lefebvre le ha prodotte. Si ripercorre così l’intera parabola storico-critica della sua produzione intellettuale, restituendo l’articolata costellazione teorica in cui il metodo storico si interseca con il rigore filosofico e sociologico. Viene poi rielaborata la vasta produzione sull’urbano del filosofo di Hagetmau, giungendo a mettere a fuoco il suo tentativo di strutturare una «Teoria politica generale dello spazio». Il libro fa inoltre chiarezza sul significato usato e abusato della formula, coniata da Lefebvre, di «diritto alla città», che viene analizzata nel contesto del dibattito filosofico-politico francese e internazionale. Lo sguardo innovatore di Henri Lefebvre di fronte alla fi ne del «secolo breve» ci è dunque reso in tutta la sua ricchezza e complessità. -
Bataille. Depensare la crescita
Georges Bataille ha costruito il suo percorso intellettuale al di fuori dell’accademia e di ogni argine disciplinare. Scrittore, romanziere, saggista, filosofo, antropologo, sociologo, economista ecc., non si contano i codici espressivi ch’egli ha utilizzato per esplorare le ossessioni generate da una vita vissuta a costante contatto con la morte e la malattia. Nel saggio che introduce alla lettura di brani scelti dell'autore francese, Onofrio Romano non tace i numerosi punti di non-contatto fra Bataille e il pensiero della decroissance (decrescita), cogliendone, non di meno, i parallelismi rispetto al concetto batalliano di dépense (dispendio). La sua opera costituisce infatti uno dei tentativi più coerenti e radicali di smascherare l’insostenibilità di un consorzio umano fondato sulla riduzione delle cose e delle persone alla loro funzione produttiva (servile), nonché il territorio teorico che ha offerto maggiore spazio alla questione del sacro, ovverosia alle pratiche sociali di sottrazione degli enti al loro statuto utilitario. -
Food governance. Dare autorità alle comunità. Regolamentare le imprese
Questo libro ci guida alla comprensione dei meccanismi che governano il settore alimentare globale, fornendo al contempo risposte concrete alla crisi di legittimazione democratica in atto e alle conseguenti derive di stampo populista e xenofobo.L'Italia costituisce un centro fondamentale della governance istituzionale globale del cibo, sebbene molti dei suoi abitanti siano ignari di un simile ruolo di eccellenza. Parma è la sede dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare, mentre la sede della FAO, a Roma, è stata teatro di molti degli eventi descritti in questo libro. In Italia vivono di agricoltura almeno 3,5 milioni di persone e i piccoli produttori rappresentano íl 71% del totale delle aziende agricole. Eppure, le politiche pubbliche a livello nazionale e internazionale privilegiano in modo schiacciante l'agricoltura industrializzata, che inquina l'ambiente e alimenta filiere globali a scapito dei piccoli produttori e dei consumatori. In Italia, Expo 2015 è riuscita ad annientare i produttori alimentari, glorificando al tempo stesso l'immagine di grandi corporation transnazíonali. Tuttavia, il movimento per la sovranità alimentare e i suoi alleati stanno mantenendo le loro posizioni sul terreno della governance globale del cibo. -
Cercate l'Angkar. Il terrore dei Khmer rossi raccontato da un sopravvissuto cambogiano. Nuova ediz.
Questo libro ripercorre la sanguinosa rivoluzione dei khmer rossi in Cambogia attraverso lo sguardo di un ragazzo di tredici anni, deportato assieme ai familiari nelle risaie e nelle piantagioni di juta dell'interno, costretto a lavorare in condizioni orribili. Egli assiste impotente alla morte del padre, della madre, dei fratelli, dei propri compagni, e alle torture inflitte a sconosciuti prigionieri. Giunto a un passo dal baratro, la fuga salvifica in Thailandia e una nuova vita in Italia. La Cambogia oggi è uno dei paradisi low cost delle multinazionali e i lavoratori sono sottoposti a orari di lavoro disumani per stipendi irrisori. La deforestazione e l'agricoltura intensiva hanno alterato per sempre l'ecosistema, cancellando usi e abitudini millenari dei khmer. Da questo libro, che ha ricevuto nel 2007 il premio «Firenze per le culture di pace dedicato a Tiziano Terzani», il regista Giovanni Donfrancesco ha tratto il docu-film ""Oro splendente. Ritorno in Cambogia"""", con protagonista Bovannrith Tho Nguon."" -
Gli ultimi re di Thule. Con gli esquimesi del Polo di fronte al loro destino. Nuova ediz.
Questo libro raro, tradotto in molte lingue, ci convince che l'etnologia, scienza dell'uomo, è possibile solo a prezzo di un lungo periodo di convivenza con un determinato popolo, parlando la stessa lingua e sperimentando le medesime condizioni materiali di vita. È questo il caso di Jean Malaurie, che dall'età di 28 anni ha condiviso più volte e molto a lungo la vita quotidiana degli Inuit, con loro ha abitato e si è guadagnato da vivere. Il lettore parteciperà all'avventura di Malaurie seguendo giorno per giorno le imprese dei cacciatori di foche e ascoltando nei quattro lunghi mesi della notte polare le loro singolari leggende. ""Gli ultimi re di Thule"""" fonda rigorose osservazioni scientifiche a emozioni alla Jack London, rinnovando l'impegno in difesa di queste società che tornano oggi a essere minacciate dagli appetiti territoriali delle grandi potenze."" -
L' altra America di Woody Guthrie. Con DVD video
"Odio quel genere di canzone che ti fa pensare di essere un buono a niente. Odio una canzone che ti porta a pensare di essere nato solo per essere un perdente. Esclusivamente un perdente. Utile a nessuno. Buono a niente. Per il fatto che sei troppo vecchio o troppo giovane o troppo grasso o troppo secco o troppo brutto o troppo di questo o troppo di quello. Quelle canzoni che tendono a buttarti giù o a farsi gioco di te per la tua sfortuna o le tue disavventure. Io mi sono schierato contro quelle canzoni opponendomi ad esse fino al mio ultimo respiro e alla mia ultima goccia di sangue. Sono qui per cantare canzoni che ti proveranno che questo è il tuo mondo e anche se ti ha colpito duro e ti ha fatto girare una dozzina di volte, non importa di che colore, taglia o costituzione tu sia, io sono qui per cantarti una canzone che ti faccia sentire fiero di te stesso e del tuo lavoro. E le canzoni che canto, per la maggior parte sono ideate da ogni genere di persona, del tutto simile a te."""" (Woody Guthrie)" -
Lavoro e cristianesimo. Un problema aperto
Questo libro invita a una riflessione su un tema attualissimo. Il mondo del lavoro è attraversato da una trasformazione radicale e incessante. Tanto le organizzazioni sociali, in primo luogo i sindacati, quanto gli strumenti normativi, presentano lacune e risultano spesso inadeguati nella loro opera di difesa sociale. Le interviste qui riportate a una ventina di cristiani militanti nel mondo del lavoro esprimono in modo convincente, perché derivato dall'esperienza, i problemi e le esigenze che si presentano. E se il mondo cattolico in genere preferisce dedicarsi a un sociale di prossimità, è pur vero che i problemi che oggi affliggono le persone hanno spesso scala globale e se si intende affrontarli occorre predisporre pensieri e forme di organizzazione proporzionati allo scopo. Papa Francesco ha parlato molto francamente di questi temi ma la Chiesa è fatta di strutture complesse che hanno bisogno di tempo per prendere coscienza e trasmettere il messaggio tra i fedeli. Nella realtà della comunità cristiana e di fronte a un problema come quello del lavoro, sembra importante che l'iniziativa parta dal basso. Da qui si possono elaborare nuove idee, esperienze e stili di vita che immettano nel mondo del lavoro elementi di fiducia e di speranza sulla possibilità di una sua umanizzazione. -
Il gioco della verità. Semiotica ed ermeneutica. Vol. 12
Nel Gioco della verità si delineano la forma e gli effetti di una svolta entro la cornice intrecciata di Semiotica ed ermeneutica, che costituisce l’ambito tematico del primo volume delle Opere di Carlo Sini. Forte dell’eredità che gli veniva dalla tradizione ermeneutica e da quella pragmatista, testimoniata già dagli scritti degli anni Settanta raccolti nello Spazio del segno(vol. I, tomo I delle Opere), l’Autore inaugura qui un cammino del tutto originale, che gli permetterà di ripensare le modalità, i limiti e le possibilità del fare filosofico. Composte a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, le pagine del presente tomo propongono infatti un’alternativa forte agli esiti nichilistici e relativistici a cui la filosofia ermeneutica italiana e internazionale stava pervenendo nello stesso giro di anni. L’alternativa al relativismo non si configura però, nella filosofia di Sini, come un nostalgico rimpianto o un caparbio ritorno a improbabili verità assolute; l’alternativa consiste piuttosto nell’impresa di elaborare una nuova concezione della verità stessa, in quanto occasione e provocazione per il sapere filosofico. Non più intesa come corrispondenza logica tra essere e pensiero, ma come esperienza sempre determinata, incarnata e situata, la verità ha in sé tanto la parzialità della propria collocazione storico-pratica quanto la pienezza del senso con cui, in quella esperienza, il mondo si configura senza residui. Senza residui (perché, in ogni esperienza, è tutto il mondo a prender figura di verità), ma nella sempre rinnovata apertura di una differenza: il differire del mondo nelle figure del suo stesso accadere. La prospettiva che così si inaugura restituisce alla filosofia un compito, oggi quanto mai attuale, di comprensione cosmologica e di responsabilità politica, come via di uscita sia dal qualunquismo relativistico sia dal dogmatismo ottuso, che sono gli epigoni gemelli della crisi di senso da cui sono stati segnati gli ultimi decenni del Novecento. -
Dizionario degli dei. Africa, Americhe, Oceania
Per motivi di spazio e maneggevolezza questo secondo volume del Dizionario degli dei è stato separato dal primo che raccoglie Mediterraneo, Eurasia ed Estremo Oriente. In questo caso abbiamo ritenuto di mantenere distinte le tre regioni interessate: Africa, Americhe e Oceania. L’indice finale delle voci è unitario e permette una ricerca immediata indicando la parte e la pagina; abbiamo inoltre aggiunto l’indice del primo volume perché chi cercasse una data fi gura potesse individuare dove si trova. A differenza dei legami spazio-temporali che caratterizzano il rapporto tra le macro-aree del primo volume, questo concerne continenti la cui separazione fra loro sul piano spazio-tempo è quasi assoluta, sino alla colonizzazione europea. Evento che, come nota l’antropologo delle religioni Julien Ries, non ostante le distruzioni operate sul piano demografi co e culturale, non ha potuto cancellare l’esistenza in queste aree di «luoghi di conservazione della creatività religiosa originale dell’uomo, che provocano la realtà odierna a non perdere il contatto con il simbolo che troppo spesso i fedeli delle grandi religioni vivono formalmente e sono indotti a sovvertire in fondamentalismi». Abbiamo infine premesso ad ognuna delle tre parti di questo volume brevi testi di Julien Ries e Lawrence E. Sullivan, autori dell’Enciclopedia delle religioni diretta da Mircea Eliade. Tali testi ci danno modo di affrontare il Dizionario degli dei come testimonianza di fi gure che incidono sulla realtà culturale del presente e non sono riducibili a una pura ricostruzione antropologica e archeologica o museografica. -
Sulla strada di Sandino. In Nicaragua. Nuova ediz.
Nei Caraibi e in America Latina Sandino è un vero mito, il suo nome viene ricordato accanto a quelli di Emiliano Zapata e di José Martí. Anche l'Europa riscoprì le sue gesta durante i giorni della rivoluzione in Nicaragua di quarant'anni fa. Paulo Cannabrava Filho, oggi direttore di una combattiva testata brasiliana di San Paolo, continua a spendersi per l'autodeterminazione dei popoli latino-americani e contro l'imperialismo. Questo libro ci restituisce idee, aspirazioni, progetti di chi intese seguire la strada di Sandino in Nicaragua, descrivendo la storia, il dramma e la speranza di una rivoluzione che - ricorda l'autore nell'introduzione scritta appositamente per questa edizione - nel potere difeso a oltranza da Daniel Ortega e sua moglie Rosario Murillo, mostra laceranti limiti e insanabili contraddizioni. -
La Raza. Messicani negli USA
Quando il Messico conquistò la sua indipendenza nel 1821, vasti territori che ne facevano parte rientrarono nelle mire dei vicini Stati Uniti. Negli anni successivi gli USA ne conquistarono il controllo a prezzo di guerre e contraddizioni: parliamo di California, Texas, Nevada, Arizona, Utah e parte del Nuovo Messico, Colorado e Wyoming. Tali territori erano abitati non solo da popolazioni di nativi (i cosiddetti «pellerossa») ma anche da meticci di lingua spagnola, molti dei quali proprietari e coltivatori diretti che vennero spossessati a viva forza e costretti a prestare la loro manodopera nei grandi latifondi anglosassoni che andavano nascendo. La Raza, pubblicato per la prima volta nel 1972 nell’ambito della collana di antropologia «Occidente a confronto», è diventato un classico della letteratura che si può identificare come antropologia politica. Di fronte alle decisioni dell’Amministrazione americana condotta da Donald Trump, quest’opera di Stan Steiner rimane un contributo indispensabile per cogliere il radicamento di una popolazione e di una cultura nel territorio degli Stati Uniti d’America. -
Il paradiso terrestre. Viaggio tra i manufatti del giardino dell'uomo. Nuova ediz.
La storia del giardino dell’uomo è scandita dal divenire del rapporto natura/cultura, che ha implicato diverse valutazioni del paesaggio vegetale e la realizzazione di manufatti ad esso relativi. Questo libro raccoglie e commenta i più significativi oggetti che hanno contribuito, per il loro valore figurativo e simbolico, a trasformare il paesaggio vegetale artificiale nel Paradiso Terrestre.rn«L'essenza del giardino è l'artificio, imprescindibili risultano allora i suoi elementi compositivi, i manufatti che concorrono a creare i singolari giardini come pure il gusto che nelle diverse temperie li connota. Questo per come intende documentarli in un'accezione ampia il lavoro di ricognizione di Matteo Vercelloni. Dalle recinzioni alle serre, dai pergolati alle rovine, vasi, urne, sedili, ghiacciaie e labirinti verdi, dal giardino teatrale a temi più ampi come la domesticazione della natura, il rapporto tra naturale e artificiale, l'asimmetria, il ruolo della scenografia, l'estetica del frammento, il gusto per il ludico e l'erotico» - Alias, il Manifestornrnrnrnrn Il materiale è stato organizzato dal punto di vista tipologico, tramite raggruppamenti di schede storico-critiche tra loro autonome. Guide alla consultazione sono offerte dagli indici per autori e per argomenti; le voci permettono una rapida lettura della narrazione dei loro significati simbolici e pratici. Il libro si offre così a una lettura aperta a diversi interessi e curiosità, volendo sottolineare che il «viaggio» intrapreso non è esaustivo ma in divenire, capace di accogliere nuovi contributi per ogni futuro giardino dell’uomo. L’opera si conclude con l’avventura culturale e industriale «Paradiso terrestre» iniziata nel 1983 da Dino Gavina. -
Antropologia dell'attore. Nuova ediz.
Questo libro racchiude le convinzioni teoriche, teatrali e pedagogiche del regista e fondatore della Comuna Baires Renzo Casali. Il metodo di Casali ha i suoi punti di riferimento nel patrimonio della storia del teatro contemporaneo di Konstantin Stanislavskij e Vsevolod Mejerchol'd. Il suo linguaggio deriva da quello di Stanislavskij, non così la formulazione finale del Metodo, frutto di una felice esperienza creativa. Negli anni '20, dopo la tournée negli Stati Uniti del Teatro d'Arte di Mosca, gli attori Maria Ouspenskaya e Richard Boleslawski, rimasti a New York, formano alcuni tra i più grandi registi, attori e pedagoghi del xx secolo. Tra costoro spiccano Harold Clurman e Lee Strasberg che, con Cheryl Crawford, fondano The Group Theatre, compagnia di ricerca ispirata alla metodologia del maestro russo. È attraverso l'insegnamento del maestro nordamericano William Layton, allievo di Sanford Meisner (il più giovane attore del Group Theatre), che Renzo Casali acquisisce e poi trasmette The Method, il Metodo. Grazie a questo strumento creativo egli lavora con il proprio gruppo al di fuori di ogni considerazione commerciale o semplicemente estetica. È una ricerca, quella di Casali e della Comuna Baires, nella quale il teatro è lo strumento principe, unico creatore di rapporti nella società contemporanea. Il teatro antropologico è la sola possibilità di espressione completa dell'identità, un teatro di testimonianza, fondato sulla relazione con l'Altro, che si riappropria dello spirito più autentico della Commedia dell'Arte italiana. Casali coniuga in questo libro la propria elaborazione teorica con la capacità di osservazione che gli è innata e che ha perfezionato nei seminari tenuti nel Vecchio e Nuovo mondo. Questa edizione è completata dai testi di Irina Casali e Florinda Cambria. -
Strumenti di cattura. Per una critica dell'immaginario tecno-capitalista
La logica culturale del nostro tempo si avvita intorno al perno dell'accumulazione economica, del dominio tecnocratico e dello spirito di appropriazione. Essa reca un senso crescente di separazione dagli altri e da sé stessi che scatena reazioni psicologiche difficili da gestire e aggrava la percezione di un drammatico passaggio di fase in cui sono coinvolti tutti i popoli della Terra. Gli autori puntano a smascherare le incongruenze dell'immaginario tecno-capitalista, denunciarne l'insostenibilità nel breve, medio e lungo periodo e individuare alcuni dei meccanismi fondamentali che operano all'interfaccia tra soggettivazione e vita culturale. Per uscire vivi dal sortilegio che ci avvince, non si tratta di votare tutte le nostre energie a una pratica antagonista fine a sé stessa, quanto piuttosto di produrre alternative concrete di pensiero, relazione e immaginazione, partendo da alcune parole chiave capaci di tracciare, qui e ora, le coordinate di un possibile vivere-altrimenti. -
Tra guerra e rivoluzione. Nuova ediz.
Rosa Luxemburg non diede mai forma a un sistema completo o addirittura logicamente compiuto. Ella esprimeva le sue idee quasi sempre sotto forma critica o polemica verso ciò che considerava erroneo. Ma, soprattutto, non avrebbe mai organizzato la sua visione del mondo nella forma del sistema, giacché, in tal modo, avrebbe contravvenuto alla sua concezione dialettica della realtà, insofferente a ogni cristallizzazione. Tuttavia, dai suoi scritti – da quelli teorici come da quelli militanti – traspare, con forza, la profondità del suo pensiero, pari a quella, ad esempio, di Lenin o di Lukács. Rosa Luxemburg si impone come una pensatrice politica autonoma che ha influenzato il marxismo rivoluzionario e, nello stesso tempo, innervato con le sue intuizioni e le sue riflessioni il pensiero critico del Novecento. Introdotti dai saggi di Paolo Bruttomesso (scritto per la prima edizione) e Massimo Cappitti, i testi di Rosa Luxemburg coniugano ancora oggi il linguaggio della passione con la consapevolezza storica e teorica. -
La prova del labirinto. Intervista con Claude-Henri Rocquet. Nuova ediz.
Da giovane yogi dell'Himalaya alla notorietà di storico delle religioni, qual è il senso del cammino? Dai colloqui di Claude-Henri Rocquet con il celebre storico delle religioni sorge un mondo affascinante: l'infanzia in Romania e l'India, Tagore e Brancusi; la Parigi del 1945, Bachelard e Jung; Chicago e i giovani hippies, Allan Watts e Carlos Castaneda; l'amicizia con Cioran e lonesco. Colpiscono, in questo libro senza tempo, la modernità e l'attualità di Eliade. La sua attenzione per l'immaginario conduce non al deserto della meccanica strutturale, ma alla presenza di quello «che vi è più di reale». «Lo spirito di demistificazione deve a sua volta essere demistificato», dice l'autore. ""La prova del labirinto"""" offre a chi già conosce Eliade, come a chi lo avvicina per la prima volta, uno sguardo d'insieme sulla sua opera. Completano il volume una estesa biografia e bibliografia, un testo di Eliade su Brancusi e un testo introduttivo di Roberto Mussapi.""