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Perché gli alberi non rispondono. Lo spazio urbano e i destini dell'abitare
Vivere insieme nella città non è una scelta ma un destino, che da qualche tempo coinvolge la maggior parte degli abitanti del pianeta. Legato agli sviluppi della globalizzazione economica e tecnologica, questo fatto pone problemi nuovi agli urbanisti e a tutti noi. Come vivere insieme nella attuale città plurale, nelle grandi città-mondo che mescolano il sublime e il kitsch, la bellezza e l'orrore? Come fronteggiare la crescita inarrestabile delle disuguaglianze tra la città dei ricchi e la città dei poveri? Come favorire aggregazioni compossibili e risolvere questioni ambientali ed ecologiche di proporzioni mai conosciute? Domande ineludibili e problemi urgenti: la questione urbanistica è oggi la questione stessa del sapere. -
Dizionario delle religioni dell'Eurasia
Il ""Dizionario delle religioni dell'Eurasia"""" tratta in primo luogo dei temi religiosi, o variamente legati alla religione, che si sono sviluppati nell'Europa antica. Con questo aggettivo ci riferiamo all'arco temporale che parte dalle fasi più remote della preistoria europea e giunge fino alla sua cristianizzazione (ma con qualche sopravvivenza - talora fino ai giorni nostri - nelle tradizioni folcloriche e in qualche zona marginale). Dal punto di vista geografico, si intende l'intero continente europeo, ad esclusione del cosiddetto mondo classico (le civiltà e le religioni della Grecia antica e di Roma) e dei mondi che con quello sono entrati in contatto. Sulla base di considerazioni pratiche, ma soprattutto alla luce dell'ormai indubitabile continuità che da tempo immemorabile unisce l'Europa con territori geograficamente appartenenti al continente asiatico, ma culturalmente collegati al vecchio continente, si è allargato poi lo sguardo al mondo religioso dell'Eurasia. Partendo dalle regioni più prossime all'Europa (quelle in cui si sono sviluppate le culture delle popolazioni ugro-finniche e uraliche), attraverso i mondi ormai asiatici delle religioni delle popolazioni altaiche, si è giunti così fino all'Asia interna e alla Siberia. Il confine meridionale di questo territorio - che separa le tradizioni religiose descritte in questo volume da quelle trattate nei dizionari dell'induismo, del buddhismo e dell'Estremo Oriente - si colloca più o meno in corrispondenza con il tracciato dell'antica Via della Seta, una delle realtà storiche che più hanno contribuito alla realizzazione dell'unità culturale che definiamo appunto Eurasia. In questo volume trovano, infine, inclusione le religioni dei territori dell'Artico, che appaiono diffuse con caratteri sostanzialmente omogenei in Europa, in Asia, ma anche nell'America settentrionale, comportando così uno sconfinamento nel Nuovo continente."" -
Antologia della Muqaddimah
Il terzo capitolo della Muqaddimah dedicato al potere politico, qui presentato in forma antologica ma molto ampia, ha come obbiettivo quello di rispondere ad alcune domande di fondo: come nascono le dinastie al potere? Come lo conquistano rispetto ad altri gruppi concorrenti? Quale ruolo ha lo spirito di corpo in questo sviluppo? E l'elemento religioso? L'autore parte dall'analisi delle forme in cui si costituisce il potere, mettendo in rilievo due elementi fondamentali: spirito di corpo e religione; tutto il testo sviluppa il rapporto dialettico tra questi due elementi. L'opera di Ibn Khallin è di una straordinaria modernità, prova ne sono le moltissime letture e interpretazioni che la riprendono per proporre analisi delle società arabe contemporanee. Ma è allo stesso tempo profondamente inserita nel contesto storico in cui nasce, una summa di sapienza islamica medievale che abbraccia il fenomeno sociale oggetto dell'indagine, prendendo in considerazione gli aspetti geografico-demografici, politici, economici e culturali, con costanti riferimenti alla dottrina islamica. Prefazione di Massimo Campanini. -
Dizionario dell'ebraismo (A-I)
«Ebraismo» è il termine che definisce la vita religiosa di Israele, il popolo eletto di Dio. Esiste anche un'altra definizione, «Giudaismo», a partire dall'epoca del ritorno degli ebrei in terra di Israele dopo l'esilio babilonese. Nel titolo di questo ""Dizionario dell'Ebraismo"""" si è optato per il primo termine perché esso intende tenere insieme l'intera storia multimillenaria della tradizione religiosa che si richiama ad Abramo, presentandola in modo globale, in tutte le sue diramazioni e componenti, per così dire «da Adamo ai giorni nostri» e non solo per quel periodo pur centrale, difficilmente delimitabile, che va dalla cattività babilonese all'alto Medioevo. L'Ebraismo, in tutte le sue varietà, designa dunque lo stile di vita seguito dal popolo ebraico per circa tremilatrecento anni, da quando cioè Dio scelse Abramo, il padre di Israele, fra tutte le nazioni. L'Ebraismo comporta l'osservanza rigorosa della Torah, una parola che significa «insegnamento » e che si riferisce all'insieme della Bibbia ebraica, ma soprattutto al Pentateuco (i primi cinque libri). La Torah si presenta in due forme, una scritta e l'altra orale, derivate dall'alleanza che Dio stabilì con il suo popolo di Israele attraverso Mosè, intorno al 1200 a.C. La cultura ebraica ha dato frutti abbondanti nel campo delle idee, delle scienze, delle professioni e delle arti, lasciando un segno impressionante nella storia umana, oggi come nei millenni passati. Tuttavia, fuori dalla comunità ebraica pochi conoscono le sue ricche e varie tradizioni religiose, e questa ignoranza ha avuto conseguenze negative nelle relazioni tra ebrei e non ebrei. In tutta la loro storia gli ebrei hanno sopportato i peggiori fraintendimenti e le persecuzioni più dure solo in quanto ebrei: un popolo che vive secondo le proprie tradizioni religiose ed è fedele all'alleanza con Dio, che lo distingue. Aprendo un libro sull'Ebraismo, è bene perciò che i lettori ricordino che, fra il 1937 e il 1945, in Europa si perpetrò un tentativo sistematico di sterminare completamente il popolo ebraico, usando tutta la potenza e la furia del moderno stato nazionale. C'è quindi un bisogno pressante di conoscere meglio l'Ebraismo. La vita religiosa ebraica è straordinaria e spicca nella storia dell'umanità. Rendersi conto di come gli ebrei abbiano continuamente dato nuove forme al loro modo di vivere in funzione della fedeltà al Dio che li ha scelti, distoglie da un pregiudizio cieco e porta a un giudizio vero, capace di arricchire. L'ampiezza e varietà degli aspetti legati all'Ebraismo qui spiegati e approfonditi da riconosciuti esperti internazionali della materia, ha suggerito di suddividere la pubblicazione in due tomi seguendo l'ordine alfabetico: A-I per il primo tomo; K-Z per il secondo, che sarà pubblicato a poca distanza da questo. A fondo libro riproduciamo l'intero elenco dei lemmi che compongono il """"Dizionario dell'Ebraismo"""", consentendo così di coglierne il complesso dei contributi."" -
Salvo il nome. Testo originale a fronte
Ne va della salvezza. Due interlocutori si intrattengono in un giorno d'estate, è un'altra fiction, su ciò che si muove interno al nome, in particolare intorno al nome del nome e al nome di Dio e a ciò che esso diventa in ciò che si chiama la teologia negativa, là dove il SopraNome nomina l'innominabile, e a sua volta ciò che non si può e non si deve nominare, definire o conoscere, perché dal principio ciò che esso sopranomina si sottrae, senza mantenersi, al-di-là dell'essere. Là dove una teologia negativa sembra aprire su una «politica» a venire (oggi o domani), una tale fiction rischia ancora qualche passo come erede sulle tracce o vestigia di un «cherubinico errante» (Angelus Silesius). Che cosa è un SopraNome, ciò che vale più che il nome, ma anche che viene al posto del nome? E che non si dà mai per la salvezza del nome infine Salvo? Per la salvezza, semplicemente, il buongiorno o l'addio? -
Opera omnia. Vol. 41: Simbolo. Le costanti del sacro.
L'esperienza del sacro, oggetto primario dell'interesse di Julien Ries, si svolge e si definisce attraverso alcuni elementi costanti che la caratterizzano in tutti i tempi e a tutte le latitudini. Il primo di tali elementi è il simbolo: «il simbolo costituisce una componente essenziale del pensiero umano e della vita dell'uomo. Si situa all'origine della creatività artistica, poetica e letteraria. Svolge un ruolo centrale nell'insieme delle attività umane ed è all'origine della cultura, del suo sviluppo e della sua permanenza». Stabiliti i punti di riferimento teorici necessari per lo studio del simbolismo religioso attraverso una ricostruzione storiografica e metodologica che vede quali suoi punti di forza le concezioni di Carl Gustav Jung, Gaston Bachelard, Mircea Eliade, Paul Ricoeur, Jacques Vidal e l'antropologia dell'immaginario, Ries ricostruisce in dettaglio l'emergere del pensiero simbolico nella preistoria e presenta le forme che il simbolo ha assunto nelle religioni antiche, in quelle orientali, nell'ebraismo, nel cristianesimo e nell'islam, mostrando come esso abbia sempre svolto un ruolo determinante nelle diverse sfere della cultura umana. Alla panoramica storica si accompagna la trattazione tematica, con l'analisi di alcuni motivi simbolici che sono descritti e interpretati in tutta la loro ricchezza e pregnanza di significato: il cielo, la figura umana, la montagna sacra, le componenti dell'ambiente, la croce, la luce e, per finire, tutta la costellazione di immagini che ruota intorno a una delle attività religiose tipiche dell'uomo, il pellegrinaggio. Sotto la penna di Ries prende così forma, in modo via via più nitido, la fisionomia di quell'homo religiosus che, aspirando a porsi in rapporto con la totale alterità del sacro, si configura, in prima istanza, come un homo symbolicus. -
E avvertirono il cielo. La nascita della cultura
«Alzarono gli occhi e avvertirono il Cielo»: sono le parole con le quali Vico descrive la nascita, negli ancestrali abitatori della gran selva, di una coscienza umana, educata dal linguaggio, dal senso del pudore, dalla obbedienza alle leggi. Come raccontano la paleoantropologia e la scienza evoluzionistica di oggi la nascita dell'uomo culturale? Telmo Pievani e Carlo Sini, in un intenso dialogo e in un aperto confronto, ripercorrono le tesi e le ipotesi che disegnano tuttora un orizzonte ricco e complesso, non si nascondono i problemi, convengono con la necessità di una revisione di alcuni aspetti del senso comune filosofico e scientifico, al fine di fare del tema essenziale della nascita dello spirito umano un oggetto di ricerca quanto mai aperto e concreto; una ricerca cioè che, nello spirito del lavoro di Luigi Luca Cavalli-Sforza, non si riduca a visitazioni solo specialistiche e a reciproche ignoranze o incomprensioni. -
Dizionario delle arti minori
Il volume si propone come uno strumento aggiornato su un tema quanto mai complesso e articolato quale il campo delle arti convenzionalmente definite «minori». Come orientamento per il lettore, il dizionario - suddiviso per voci che analizzano i materiali e le tecniche di produzione - è introdotto da due prolusioni. Quella di Liana Castelfranchi, ""Il ruolo delle arti minori nel Medioevo"""", dedica ampio spazio al dibattito teorico relativo alla terminologia e alla fortuna critica delle arti minori. La seconda prolusione di Cinzia Piglione, """"Centri di produzione in Italia tra Rinascimento e Manierismo"""", propone invece un diverso approccio al tema delle arti minori, avvalendosi in particolare degli studi confluiti nei cataloghi delle esposizioni di miniatura e oggetti d'arte degli ultimi decenni. Il testo presenta una modalità d'indagine volta a cogliere i fitti scambi che intercorrono tra le differenti tecniche artistiche scegliendo come osservatori privilegiati i più significativi centri di produzione del panorama italiano tra Quattro e Cinquecento. Le tecniche e i materiali analizzati nelle voci del dizionario sono frutto di una scelta che ha previsto la trattazione il più possibile esaustiva di un campione di arti minori, piuttosto che la definizione necessariamente sintetica di tutte le categorie di oggetti. In particolare, grazie alla disponibilità di esperti qualificati, è stato dato ampio spazio ai tessili (arazzi, ricami, tessuti) che non potevano a tutt'oggi contare su uno studio complessivo che tenesse conto sia del loro percorso storico dal Medioevo all'Età moderna, sia dell'analisi delle tecniche e del collezionismo. I restanti settori riguardano la miniatura (con particolare attenzione ai procedimenti esecutivi e alle tipologie librarie e decorative), la lavorazione dei metalli e delle pietre dure (oreficeria, smalto, incisione, sigillo, glittica e commesso), la lavorazione della ceramica (ceramica graffita, maiolica, porcellana e terraglia), la lavorazione del vetro (vetrata, vetri dorati e graffiti), l'avorio, il cuoio e la tarsia. Le voci del dizionario seguono il percorso compiuto dalle arti minori a partire dal Medioevo, attraverso la fioritura rinascimentale, fino alla grande stagione sei e settecentesca. A seconda dei campi d'indagine affrontati e del radicale mutamento o abbandono dei procedimenti esecutivi, è stata una scelta significativa degli autori includere od omettere un paragrafo dedicato ai secoli XIX e XX. Per una comprensione complessiva della trasformazione dell'oggetto d'arte in prodotto industriale, il dizionario è preceduto da una scheda """"Arte e industria: la nascita del design"""" di Anna Menichella. Per favorire un'agile consultazione del testo, alla fine del volume è presente un Elenco dei lemmi con i rispettivi paragrafi. Prolusioni di Liana Castelfranchi, Cinzia Piglione."" -
Dizionario delle religioni dell'Estremo Oriente
Questo Dizionario tratta i temi religiosi, o comunque legati alla religione, che si sono sviluppati lungo una storia plurimillenaria in quella vasta area geografica che viene identificata come Estremo Oriente. Costituito essenzialmente su base geografica, esso presenta dunque le numerosissime e disparate tradizioni religiose che si sono nel tempo manifestate in questa parte del mondo, così ricca di culture e tradizioni millenarie (Buddhismo, Shinto, Confucianesimo, Daoismo, Induismo, Islam, ecc., ma anche molte tradizioni religiose locali o etnologiche), spesso intrecciate ad altrettanto numerose e diverse tradizioni linguistiche. Non vi si trovano quindi soltanto le voci relative alle religioni della Cina, alla sua filosofia, ai suoi più eminenti maestri vissuti nelle varie epoche, ma anche le peculiari forme assunte dal confucianesimo nei Paesi vicini, dalla Corea al Giappone. La tradizione religiosa del Sol Levante è approfondita con altrettanta cura, allargando lo sguardo alle forme religiose assunte in nazioni o aree geografiche molto ricche dal punto di vista antropologico e culturale, come quella birmana, thailandese, taiwanese, il Borneo, l'isola di Giava, Bali... Non mancano lemmi espressamente dedicati a forme di religiosità spesso recepite in Occidente in modo parziale, come la calligrafia o l'esercizio delle arti marziali, o ancora l'iconografia daoista e la vasta tradizione poetica di argomento religioso sviluppata sia in Cina che in Giappone. La lettura del Dizionario delle religioni dell'Estremo Oriente trova naturale complemento in altri Dizionari pubblicati seguendo lo schema concordato con Jaca Book dal direttore dell'Enciclopedia delle religioni, Mircea Elide; fra questi ci fa piacere ricordare il Dizionario del Buddhismo, quello dell'Induismo, ma anche il Dizionario dei luoghi del sacro e quelli del Mito, dei Simboli e dei Riti, le tre «costanti del sacro» identificate dal fondatore dell'antropologia simbolica fondamentale, Julien Ries. Le bibliografie di ciascuna voce sono state riviste e aggiornate dai curatori, che hanno dedicato particolare attenzione alla segnalazione accurata delle edizioni originali e delle eventuali traduzioni italiane. I nomi di autori moderni giapponesi, cinesi e coreani che compaiono nel testo, e soprattutto nelle bibliografie, sono stati scritti secondo la consuetudine orientale, per la quale il cognome precede il nome. -
Ai-work. La digitalizzazione del lavoro
Ci sono passaggi della storia in cui si aprono scenari che vanno oltre le generazioni in vita. L'invenzione della scrittura, la messa a punto del metodo scientifico, l'uso dell'elettricità, sono esempi di tali discontinuità che, pur «dirompenti», non furono percepite come «punti di non ritorno». Le tecnologie digitali rappresentano una sfida dal punto di vista della loro interpretazione teorica. L'umanità si trova di fronte a un passaggio storico o il quadro rappresenta l'«evoluzione» di una tendenza che non modifica il senso dei processi? Le trasformazioni nella produzione e nel lavoro rappresentano il luogo privilegiato per comprenderne il senso. Il libro affronta il nodo di questo dibattito con un vero e proprio confronto teorico tra letture diverse, e in parte divergenti, delle conseguenti necessità per la politica e l'agire umano. Bellucci descrive il passaggio come epocale da una formazione economico-sociale a un'altra, una Transizione. Per l'autore è in atto una vera e propria «rottura di civiltà e di senso», come quella che segnò il tragitto dall'era della società agricola a quella della società industriale. I contributi degli altri autori ingaggiano un confronto teorico che rimane aperto e darà al lettore strumenti per maturare la propria idea sul passaggio storico. -
Guida del pellegrino di Santiago. Codex Calixtinus
Quella che definiamo ""Guida del pellegrino"""" di Santiago costituisce il Quinto libro del """"Liber Sancti Jacobi"""", ed occupa i fogli 192-213 del """"Codex Calixtinus"""" della Cattedrale di Santiago de Compostela. Esso rappresenta uno dei testi di maggiore rilievo per la storia del pellegrinaggio a Santiago, e insieme costituisce uno dei migliori esempi di quella letteratura «di viaggio» che nacque in conseguenza delle tre """"peregrinationes maiores"""" (a Roma, a Gerusalemme e a Santiago, appunto). Se nei testi relativi ai pellegrinaggi a Roma e a Gerusalemme il punto focale è costituito dalla descrizione, accuratissima e amplissima, delle mete, in questo testo trova invece molto spazio anche la descrizione del viaggio vero e proprio, con tutti i particolari legati a incontri, difficoltà naturali, climatiche, esperienze vissute. Le strade, i valichi, i ponti, i fiumi, le città, gli ospizi e i luoghi di accoglienza sono descritti lungo tutto l'itinerario verso Santiago, fornendo in tal modo una messe di informazioni di enorme interesse su quella «Europa in cammino» che appare sempre più come la caratteristica del Medioevo europeo. Testo letterario, quindi, e insieme guida a uso dei pellegrini, la Guida è accompagnata dall'Introduzione e dal commento di Paolo Caucci von Saucken, già direttore del Centro italiano di studi compostellani e rettore della Confraternita di san Jacopo di Compostela. Con tre piantine al tratto."" -
È il Signore! Commento ai Salmi. Vol. 6
Con il presente volume (e siamo al VI!) si completa la traduzione in lingua italiana del Commento ai salmi di Flavio Magno Aurelio Cassiodoro. Si tratta del commento a ben 53 salmi! Sale pertanto al Signore il grazie più sentito per averci dato il tempo e la forza di portare a compimento questo lavoro e per averci concesso la grazia e la gioia di aver offerto un servizio anche se modesto alla Chiesa di Dio che è in Italia. Nel Commento c'è un grande patrimonio di interpretazioni bibliche, di verità dottrinali, di indicazioni spirituali, di proposte pastorali che possono senz'altro aiutare i cristiani d'oggi e l'intera comunità ecclesiale a vivere una vita sempre più coerente al Vangelo e rendere così sempre più liberante la loro missione nella storia. Siamo lieti che l'arcivescovo di Catanzaro-Squillace abbia introdotto la causa di beatificazione del dottissimo calabrese. Potranno offrire senz'altro un valido contributo anche le «linee di spiritualità» che abbiamo avuto la grazia di scoprire nel suo Commento. Ci piace concludere con l'esclamazione che a Cassiodoro è uscita dal cuore commentando il Salmo 138: «O immensa misericordia del Creatore! Ci comanda di lodarlo e ci mostra in che modo farlo, per non sbagliare con le nostre parole». Prefazione di Mons. Francesco Milito. -
I segreti della pentola
Fate un uso intensivo del forno a microonde ma non sapete come funziona? Vi siete mai chiesti quanta maionese si può preparare con un solo tuorlo d'uovo? Come ottenere sempre un soufflé ben gonfio? È corretto «far prendere aria al vino» prima di berlo? In questa guida il fondatore della gastronomia molecolare ci rivela le leggi chimico-fisiche alla base della miriade di segreti, trucchi e consigli empirici, spesso tramandati di madre in figlia e di cuoco in cuoco, capaci di trasformare una cena appena passabile in un successo travolgente. Dettagli che spesso i manuali di cucina preferiscono omettere dandoli per scontati, e che invece, se ben compresi, aiutano a padroneggiare l'arte culinaria, acquisendo in breve tempo sicurezza nei propri mezzi e competenza tecnica. -
La metafora viva. Dalla retorica alla poetica: per un linguaggio di rivelazione
Esistono, accanto ai linguaggi che constatano, descrivono, ordinano dei fatti, altri linguaggi — come quelli poetici, simbolici, religiosi — che ricorrono soprattutto alla metafora e sono linguaggi di ridescrizione e di metamorfosi della realtà. Una tradizione consolidata, quella retorica, considera tali linguaggi come esclusivamente rivolti alla persuasione, privi di valore informativo, di referenza alla realtà. È possibile superare questa lettura retorica della metafora e giungere a una lettura poetica, cioè considerare la metafora come strategia linguistica capace di dare conto della creazione di un nuovo significato, come linguaggio di rivelazione? Questo volume mostra che i linguaggi metaforici non sono carenti di un vero rapporto con la realtà, anzi sono portatori di una sovrabbondanza di senso. Tentare di mostrarne la legittimità vuol dire aprire al linguaggio umano, e all'uomo, altre vie che non sono quelle della dominazione: dominazione delle cose, dei segni ridotti alla loro funzione strumentale. L'esperienza metaforica rovescia il mio rapporto abituale con il linguaggio e con la realtà: non sono più io a dominare l'universo deí segni, è la parola che mi reclama e mi interpella. -
L' arte rinascimentale nel contesto
Fin dalla trattatistica del tempo, l'arte italiana del Quattrocento è stata vista come una ""rinascita"""" di valori, estetici, morali, culturali, persi o sopiti durante la lunga stagione dell'Evo """"Medio""""; e quindi come prodromica all'esito ancora più alto, anzi definitivo, della """"maniera moderna"""". Il Rinascimento, specie quello toscano, sarà la palestra privilegiata della nascente connoisseurship, e spesso anche soggetto privilegiato delle prime campagne fotografiche. L'autocoscienza è in ogni caso uno dei tratti distintivi della cultura, soprattutto italiana, tra Quattro e Cinquecento, e sempre più frequenti sono le celebrazioni di artisti da parte dei letterati. Il presente volume, attraverso lo schermo di una pluralità di voci e di competenze, propone uno sguardo vivace e dinamico che si rivolge a studiosi, studenti delle nostre università e appassionati non rassegnati o arresi all'industria delle mostre di massa e della storia dell'arte intesa come intrattenimento."" -
Ricordi di un collezionista
L’appassionante autobiografia del collezionista-pensatore che con le sue scelte ha segnato profondamente la storia dell’arte contemporanea. Collezionista d’arte contemporanea sin dalla fine degli anni Quaranta, Giuseppe Panza ha giocato un ruolo fondamentale nella cultura artistica del suo tempo, introducendo in Europa, fra i primi, fenomeni come la Pop Art, il Minimalismo, l’arte ambientale e l’arte concettuale. La sua autobiografia attraversa i tre decenni degli anni ’50, ’60, ’70, densi di avvenimenti storici e di profonde trasformazioni nella cultura artistica su entrambe le sponde dell’oceano. Il racconto di Giuseppe Panza svela un percorso di appassionata ricerca, la lucida analisi e le scelte operate attraverso gli snodi fondamentali dell’arte contemporanea, mettendo in primo piano gli incontri con gli artisti che hanno animato il formarsi di questa straordinaria collezione. La sua attività collezionistica è poi proseguita, con raro rigore, anche nel corso degli anni ’80 e ’90, ed è stata affiancata da una costante ricerca dei contesti più appropriati in cui esibire le opere d’arte. Parti coerenti della sua collezione sono così state esposte ed acquisite nelle raccolte di grandi musei d’arte contemporanea, come il MOCA di Los Angeles e il Guggenheim di Bilbao, ma hanno anche trovato collocazione in architetture storiche come palazzi barocchi e dimore settecentesche, creando così un felice e innovativo dialogo fra contesto ambientale e opera d’arte. La sua Villa-museo presso Biumo, a Varese, oggi condotta dal FAI Fondo Ambiente Italiano, è un luogo incomparabile dove immergersi nell’arte del secondo ’900. -
Autorità e potere nei Paesi musulmani. Concetti e pratiche
Gli eventi riportati dalle cronache internazionali evidenziano il fermento culturale, sociale e politico che esiste oggi nei Paesi a maggioranza musulmana. Questi accadimenti nascono da tensioni politiche e socio-economiche e da dialettiche culturali che, da un lato, hanno delle specificità nazionali, e, dall'altro, una natura precipua ma transnazionale. Essa si può spiegare attraverso il consenso che larghi strati delle popolazioni musulmane accordano a figure di autorità, istituzioni sociali o sistemi normativi e concettuali tradizionali che sono sopravvissuti nel corso dei secoli, adattandosi e rimodellandosi in base alle mutate condizioni storiche. Dalla coscienza della complessità di questi apporti prende le mosse questo libro, che vuole mettere a fuoco la pluralità che sostanzia il concetto stesso di «autorità». Le direttrici sottese dalla riflessione sono, quindi, necessariamente due: quella dell'eterogeneità, sia essa intesa in senso cronologico o geografico; e quella della continuità, che ha permesso la persistenza di categorie di pensiero, istituzioni e strutture sociali che hanno dato forme per certi versi simili alle civiltà del Vicino e Medio Oriente, al subcontinente indiano, ma anche, al di là di queste, a parte dell'Africa subsahariana e alle isole del sudest asiatico. -
Pensare al non vedere. Scritti sulle arti del visibile (1979-2004)
Delle arti - di ciò si tratta in questo libro. Delle arti, appunto, al plurale. O anche della problematicità di un singolare - l'«arte» -, che si rifrange ogni volta in una molteplicità lontanissima dall'essere omogenea. Jacques Derrida non si è mai sottratto alla sottile quanto inevitabile ingiunzione che le «arti del visibile», ossia il disegno, la pittura e la fotografia, ma anche il cinema, la videoarte e il teatro, suscitano per il solo fatto di esistere. Ed è vero - come il lettore potrà constatare - che la decostruzione trova nelle arti un'occasione assai feconda di esplicitare, mettere alla prova e sperimentare la portata dei suoi concetti. Per quanto concerne il visibile, infatti, si tratta sempre, anche se in modalità differenti nelle arti e rispetto alla scrittura, della traccia, del tratto, di spettri, e dunque di un «vedere senza vedere niente». Derrida non avrà pensato che a questo non vedere, come rivelano i testi qui raccolti (saggi, interventi, conferenze, interviste, scritti per cataloghi d'arte), apparsi lungo l'arco di venticinque anni di attività e pratica di scrittura, successivi alla pubblicazione di ""La vérité en peinture"""" (1978) fino al 2004."" -
L' Italia liberata. Storie partigiane. Con DVD video
La guerra di Liberazione dalla dittatura nazifascista e dall'occupazione tedesca viene raccontata attraverso le tante storie di Resistenza che hanno fatto l'Italia e cambiato il corso della Storia. Una grande narrazione popolare e collettiva che ripercorre i luoghi dove ancora vivo è il ricordo delle migliaia di persone che hanno pagato a caro prezzo gli ideali di democrazia e libertà. ""L'Italia liberata"""" è anche un progetto multimediale in Dvd sulla Resistenza, una storia corale e necessaria che Daniele Biacchessi con l'Associazione «Ponti di memoria», spinti dall'urgenza di non disperdere il ricordo, hanno riversato in un racconto frutto di un intenso studio basato su documenti storici d'archivio, testimonianze, atti giudiziari, ma soprattutto storie partigiane inedite. Prima di """"L'Italia liberata"""" c'era stato """"Orazione civile per la Resistenza"""", uno spettacolo che ha raggiunto le 400 repliche, accompagnato nell'ultima versione dai Gang e Michele Fusiello. Prefazione di Giovanni De Luna. Con un testo di Francesca Chiavacci."" -
La scrittura e il debito. Conflitto tra culture e antropologia
«All'inizio la scrittura non registra che il debito»: così ha scritto Clarisse Herrenschmidt nel libro ""L'invenzione della scrittura"""", pubblicato da Jaca Book. La prima parte di questo volume muove appunto da un commento delle tesi dell'autrice, mostrandone la pregnanza tematica per una scienza che pretenda di ricostruire il mondo arcaico della scrittura e delle umanità antiche. Il discorso si allarga così a un confronto fra antropologia e filosofia sul filo del problema generale della scrittura. Tema ripreso nella seconda parte, in relazione a un celebre saggio di Lévi-Strauss volto a sfatare il pregiudizio razziale e le illusioni che da tempo accompagnano la sempre più problematica idea di """"progresso"""". La questione che Sini solleva concerne la possibilità stessa di una """"scienza"""" dell'uomo e in particolare concerne il confronto tra le culture: tema di scottante attualità, che affonda le radici nei presupposti stessi dell'atteggiamento scientifico in generale. Ne deriva un percorso critico acuminato e a tratti sorprendente. Per Sini si tratta di delineare un nuovo modo di pensare il confronto e il dialogo tra le culture, a cominciare da una critica puntuale dei dogmatismi impliciti nella scrittura occidentale del sapere antropologico, per aprirsi a un senso solidale dell'umano che il nostro tempo in molti modi suggerisce e sollecita.""