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Zio Vania
Scritto nel 1897, Zio Vania è uno dei capolavori assoluti del teatro cechoviano. Nei quattro atti si intrecciano le monotone conversazioni e le banalissime vicende di un gruppetto di personaggi. La ricostruzione minuziosa di atmosfere sospese e vagamente inquietanti, l'indifferenza abulica dei personaggi intorno agli eventi, l'indefinito senso di attesa di una catastrofe incombente rendono questo testo una geniale anticipazione della drammaturgia novecentesca. -
Il maestro magro
Mettere insieme, un alunno dopo l'altro, una classe di adulti analfabeti: questo cerca di fare Ariosto Aliquò, detto Osto. Figlio di un tappezziere puparo che dopo uno sgarbo involontario a un boss mafioso si è visto incendiare il teatro, Osto emigra dalla Sicilia in una terra ancora più povera, il Polesine: cerca di rastrellare gli scolari necessari a guadagnare, in base a una vecchia legge, il diritto a quello stipendio ridotto che spetta ai ""maestri magri"""". Lì conosce Ines, una giovane vedova di guerra. E lì, in un mondo sospeso tra la terra e l'acqua, nasce un amore forte, malinconico e allegro. Il libro è il primo romanzo del noto giornalista, inviato del """"Corriere della Sera""""."" -
In India
Dalrymple ha vissuto a lungo in India, la sua vera seconda patria, per sei anni a Delhi e per quattro in giro per l'intero subcontinente: dalle fortezze dei signori della droga presso la frontiera nordoccidentale alle giungle delle Tigri Tamil, dai cocktail party di Bombay al tempio, nel Kerala, della dea Parashakti, ""colei che siede sul trono di cinque cadaveri"""". Questo libro è il ritratto di un'India sospesa tra antichissime tradizioni, il modello occidentale e la minaccia del caos: l'India dell'età di Kali, quella che precede la distruzione del mondo per mezzo del """"fuoco di mille soli""""."" -
Lettere a un amico pittore
Le ventidue lettere scritte da van Gogh all'amico pittore Émile Bernard tra il 1888 e il 1889 sono un dialogo aperto e disteso sui massimi temi dell'arte. L'arte come vita: le difficoltà del mestiere, la miopia del mercato, le tentazioni delle grandi città. L'arte come tradizione: la folgorante sicurezza di Rembrandt, l'umile realtà di Millet, la sacralità esplosa di Delacro ix, L'arte come scelta sociale: un modo di esserci, di essere uomo del proprio tempo, fino alle soglie dell'utopia. Le lettere vengono qui proposte in una nuova traduzione, che restituisce il ritmo barbaro, l'immediatezza del parlato, le invenzioni sintattiche e ortografiche del francese di van Gogh, spesso modulato sulla lingua olandese materna. Completa il volume un ricco apparato di note a cura di Maria Mimita Lamberti, che contestualizzano, circoscrivono, restituiscono spessore storico a una figura ormai leggendaria. -
Agitata prima dell'uso. Con DVD
"È una cosa che è cominciata quando ero ragazzina, alle settimane bianche, con le amiche. Mi preparavo, mi chiudevo nell'armadio e poi all'improvviso spalancavo le porte e uscivo fuori. Uscivo dall'armadio e rifacevo la voce della Loren, una voce di naso, mi pareva quasi la voce di Topo Gigio."""" Gli spettatori di teatro e televisione sono abituati a riconoscere Francesca Reggiani per i suoi occhi grandi e azzurri: intorno a loro, volta per volta, si compongono i tic, i vizi, la piccole manie di dozzine di personaggi. Alcuni sono presi dalla realtà e sono immediatamente riconoscibili, altri invece arrivano dalla strada, dalla vita quotidiana, come i nostri vicini di casa, come quelli che incontriamo al bar, nell'autobus." -
Al mio giudice
Luca Barberis, ricco e stimato esperto di sicurezza informatica, autore di un brutale omicidio, è fuggito all'estero. Potrebbe scomparire nel nulla ma è un appassionato lettore di Simenon e per questo, emulo del protagonista della ""Lettera al mio giudice"""", dà avvio a uno scambio epistolare con il magistrato che sta conducendo le indagini. Il carteggio scava alla ricerca delle ragioni che hanno fatto di un uomo di successo un reietto costretto a nascondersi. Luca ha infatti ucciso perché così voleva la sua vittima, non aveva altra scelta: ora vuole solo capire in quale rete è caduto. La posizione di Luca si complica quando muoiono altre persone e il suo nascondiglio viene scoperto..."" -
Storia della letteratura italiana
"La singolarità di quest'opera consiste nell'essere insieme una storia della letteratura e una storia della vita morale del popolo italiano. La preoccupazione moralistica può parere qua e là che deformi la visione dello storico letterario; ma, invero, bisogna riconoscere che ogni storico traccia sempre la storia di un suo mito. Senza quel mito di un'Italia che decade per eccesso di letteratura, e che la grandezza drammatica della storia italiana risiede in questa antinomia fra lo splendore dell'ingegno e la decadenza politica, non avremmo avuto un'opera così compatta e così eloquente."""" (Luigi Russo)" -
Sofista. Testo greco a fronte
Il Sofista, una delle opere più dense e complesse di Platone, racconta in forma di dialogo la storia di una caccia e di una cattura, quella del sofista, oscuro alter ego del filosofo e suo implacabile avversario. Temibile falsificatore di discorsi, capace di evocare nientemeno che il grande Parmenide come involontario testimone in sua difesa, il sofista impone ai suoi cacciatori un tortuoso inseguimento dialettico attraverso le cose che sono: dal semplice pescatore con la lenza alla natura stessa dell'essere, dal puro nulla impossibile e innominabile alle categorie fondamentali degli enti, quiete e movimento, identità e differenza. Solo al termine di questo percorso sarà possibile agguantare la preda, svelandone l'identità e attribuendole la posizione che le spetta nella realtà. Nella sua introduzione Francesco Fronterotta illustra la struttura del dialogo, esaminandolo alla luce delle più recenti interpretazioni. -
Storia nuova. Testo greco a fronte
Sulle cause della fine dell'impero romano sorse già in età antica un acceso dibattito che non ha tuttora trovato una soluzione condivisa da tutti gli studiosi. Tra le molte storie scritte da coloro che di quegli avvenimenti furono testimoni oculari e assistettero alla fine di un mondo, un particolare interesse suscita la Storia nuova di Zosimo. Pagano e ostile al cristianesimo trionfante, Zosimo individua la ragione del crollo nell'abbandono dei culti e delle tradizioni che avevano reso grande Roma: e quando uno stato smarrisce, insieme al favore degli dèi, etica e morale, non può che sprofondare nel caos e nella guerra civile. Una lezione che, nonostante la faziosità dello storico, conserva ancora oggi il suo valore. L'introduzione di Fabrizio Conca guida alla lettura dell'opera e ai presupposti ideologici che la animano. -
La poesia scapigliata
Spesso definita la prima ""avanguardia"""" italiana, la Scapigliatura è il movimento artistico-letterario sviluppatosi negli anni '60 e '70 dell'Ottocento. Attivi a Milano (ma non solo), questi autori maledetti interpretano un profondo disagio nei confronti della società borghese e capitalistica. Eredi di Baudelaire, sprezzanti verso la religione tradizionale come pure verso la nuova scienza positivista, gli Scapigliati preludono alle esperienze più mature del Decadentismo e del Simbolismo. Questo volume presenta un'ampia scelta commentata delle opere poetiche più significative della Scapigliatura. Tra gli autori selezionati, accanto ai tre""""maggiori"""" (Praga, Boito, Tarchetti), gli altri di area milanese e lombardo-veneta (Ghislanzoni, Gualdo, Zendrini, Salmini, Pinchetti, Fontana, Cavallotti, Turati); i piemontesi (Camerana, Cagna, Molineri); i campani (Torelli); gli emiliano-romagnoli (Guerrini) e i liguri (Zena)."" -
Prose scelte
Pagine vigorose e delicate, testi di natura diversissima, come saggi letterari, interventi giornalistici, lettere ad amici, familiari e donne amate, quelli raccolti in questa medita e preziosa antologia che svela un Carducci lontano dagli stereotipi trasmessi dalla tradizione scolastica. Uno strumento nuovo e aggiornato per accostarsi a uno dei più grandi intellettuali italiani di fine Ottocento, la cui desueta immagine di poeta-professore, legata a una funzione di enfatico vate, viene ricondotta al suo vero segno distintivo: un costante e coerente sperimentalismo. -
La regina Margot
"La storia che Dumas ci narra è spesso pura invenzione; i suoi personaggi sono psicologicamente incerti, e piuttosto improbabili. Ma di tutto questo difficilmente ci si accorge, perché Dumas possiede come pochi altri il dono di catturare il lettore e di immergerlo nella vicenda narrata. Tutto in lui è brio, azione, vita..."""" (Giorgio Mirandola)." -
Povera gente
Quando questo romanzo venne pubblicato, Fëdor Dostoevskij aveva ventiquattro anni; fu un successo travolgente: la critica fu subito concorde nel dichiarare che il suo autore era un genio, un genio, però, che viveva nella miseria più nera, quella miseria senza speranza che ispira, appunto, ""Povera gente"""". Due giovani si scrivono, si raccontano le loro piccole vicende quotidiane, le loro speranze, i loro sogni. Nasce così un amore che potrebbe aprire a entrambi la via della felicità, ma la loro miseria è tale che la ragazza deciderà di sposare un uomo non più giovane, ma ricco nella folle speranza di poter aiutare il suo infelice amico. Un romanzo epistolare che scosse la Russia e segnò l'inizio della carriera di un titano della letteratura mondiale. Introduzione di Fausto Malcovati."" -
I misteri di Parigi
A causa delle colpe del passato, il principe Rodolphe di Gerolstein si è imposto una missione: aiutare i miserabili di Parigi e punire i malvagi che li affliggono. La sera del 13 dicembre del 1838, nei sobborghi malfamati della città, Rodolphe salva la giovane prostituta Fleur-de- Marie – detta la ""Goualeuse"""", la """"Cantante"""" – dall’aggressione dello """"Chourineur"""", un ex forzato. I due diventeranno suoi alleati nella lotta contro gli avversari del principe: la contessa Sarah McGregor, ex moglie che gli ha sottratto la figlia creduta morta da tutti ma che verrà ritrovata, e il perfido abate Polidori, suo antico mentore. Uscito a puntate tra il 1842 e il 1843 su """"Le Journal de Débats"""", """"I misteri di Parigi"""" è un grande affresco della società francese dell’Ottocento, in cui la suspense del romanzo d’appendice si unisce alla denuncia sociale."" -
Don Chisciotte della Mancia
"Qui vivono maestro Nicola, barbiere, e Pietro Pérez, curato, don Chisciotte e Sancio Panza, Ronzinante e Dulcinea del Toboso, il baccelliere Sansone Carrasco e Ginesio di Passamonte, l'arguta Dorotea e don Fernando, qui c'è la grotta di Montesinos e c'è Cervantes fra mille avventure e luoghi fantastici, poi ci sei tu, lettore, primo personaggio del libro, tu che in queste terre di pagine e parole, appena entri, prendi il nome di Alonso Quijano:"""" (Gian Luca Favetto""""." -
Ivanhoe
La vicenda si colloca nell'Inghilterra del XII secolo sullo sfondo dei contrasti tra sassoni e normanni. Ivanhoe, figlio di Cedric, ama, riamato, lady Rowena. Ma Cedric ha deciso di dare in moglie Rowena a Athelstane per riportare una stirpe sassone sul trono e bandisce Ivanhoe, amico del re normanno Riccardo Cuor di Leone. Il giovane va crociato al seguito di Riccardo mentre, assente il re, Giovanni usurpa il trono. Al ritorno dei crociati, Ivanhoe batte tutti i campioni dell'usurpatore. Ma i nobili normanni lo fanno prigioniero con Cedric, Rowena e Athelstane. Vengono però liberati da re Riccardo e Robin Hood. Ivanhoe e Rowena infine si sposano. -
Il giro del mondo in ottanta giorni
"In questo libro il """"misterioso"""" Oriente e il """"selvaggio"""" West emanano ancora i bagliori di un itinerario nel meraviglioso, ma la narrazione è una macchina modernissima, dal percorso già deciso, inscritto in un meccanismo perfetto. Al viaggio che è rischio, scoperta, mutamento, si contrappone - con uno sguardo profondo sul futuro - il viaggio che è calcolato sfruttamento del teatro di esperienze del mondo."""" (Gian Mario Villalta)." -
Uno, nessuno e centomila
"Una realtà non ci fu data e non c'è, ma dobbiamo farcela noi se vogliamo essere: e non sarà mai una per tutti, una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile. La realtà d'oggi è destinata a scoprircisi illusione domani."""" (Luigi Pirandello)" -
L'esclusa
"Nell'Esclusa tutti i personaggi maschili appaiono in qualche modo negativi, pur tenendo conto delle attenuanti generiche, per così dire, che la poetica dell'umorismo concede in buona sostanza a qualsiasi personaggio. Specularmente, tra le figure femminili i tratti negativi sono marginali, e nell'universo femminile si delinea una solidarietà possibile. Ma Pirandello non è così ingenuo da regalare alle donne autenticità e pienezza sentimentali: nessuno può davvero rompere il muro della solitudine che rinchiude ogni esistenza."""" (dalla prefazione di Gianni Turchetta)" -
Il giuoco delle parti
"Non t'è mai avvenuto di scoprirti improvvisamente in uno specchio, mentre stai vivendo senza pensarti, che la tua stessa immagine ti sembra quella d'un estraneo, che subito ti turba, ti sconcerta, ti guasta tutto, richiamandoti a te, che so, per rialzarti una ciocca di capelli che t'è scivolata sulla fronte?"""" (Luigi Pirandello)."