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Lo spirito delle leggi
VOLUME PRIMOL'inconveniente non sorge quando lo Stato passa da un governo moderato a un altro governo moderato [?] ma quando cade e si precipita da un governo moderato al dispotismo.MontesquieuLa celebre distinzione fra le tre forme di governo (repubblicano, monarchico e dispotico), e l'ancor più famosa teoria dei tre poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) rappresentano il lascito principale di questa imponente architettura di pensiero. Ma Lo Spirito delle leggi è anche molto di più. È una grande lezione di stile. È un esempio di moderazione e sobrietà. È un tentativo di penetrare e conoscere l'anima delle leggi ricercandone le cause fisiche e morali. Ed è un raffinato affresco storico e sociologico. L'opera di un grande maestro di liberta, giustizia e uguaglianza.Di MONTESUIEU (La Brede 1689 ? Parigi 1755) la BUR ha pubblicato: Considerazioni sulle cause della grandezza dei Romani e della loro decadenza e Lettere persiane. Questa edizione de Lo Spirito delle leggi, oltre alla prefazione di Giovanni Macchia e all'introduzione di Robert Derathe, riporta i giudizi critici sull'opera dalla sua prima pubblicazione al XX secolo, da D'Alembert a Rousseau, da Voltaire a Tocqueville, da Hegel a Althusser.--------------------------------------------------------------------------VOLUME SECONDOPer regola generale, tutte le volte che in uno Stato cui si dà il nome di Repubblica si vedranno i cittadini tranquilli, in quello Stato la libertà è morta.Giovanni Macchia Gli americani non sono un popolo virtuoso eppure sono liberi. Ciò non dimostra assolutamente che la virtù, come pensava Montesquieu, non sia essenziale all'esistenza delle repubbliche. Non bisogna prendere l'idea di Montesquieu in un senso limitativo. Ciò che egli intende per virtù è il potere morale che ogni individuo esercita su se stesso e che gli impedisce di violare il diritto degli altri. [?] In America non è la virtù ad essere grande, ma la tentazione che è modesta, e il risultato è lo stesso. Non è grande il disinteresse ma l'interesse che è bene inteso, il che più o meno dà lo stesso risultato. Montesquieu aveva dunque ragione anche se parlava della virtù antica, e ciò che dice dei greci e dei romani si applica anche agli americani.Alexis de Tocqueville, La Democrazia in AmericaGIOVANNI MACCHIA è stato uno tra i principali studiosi italiani di letteratura francese. Tra le sue opere ricordiamo: Baudelaire e la poetica della malinconia (1946), Il paradiso della ragione (1960) e Le rovine di Parigi (1985).ROBERT DERATHÉ, noto studioso del pensiero politico moderno, ha scritto, tra l'altro, Jean-Jacques Rousseau e la scienza politica del suo tempo (tr. it. Il Mulino, Bologna 1993). -
Iliade di Omero
Monumento supremo del classicismo di primo Ottocento, l'Iliade montiana riuscì nell'ardua impresa di mettere d'accordo, unendoli in un consenso senza riserve, classicisti e romantici. Come scrisse infatti Madame de Staël nel ""manifesto"""" del Romanticismo italiano, """"l'Europa certamente non ha una traduzione omerica, di bellezza ed efficacia tanto prossima all'originale, come quella del Monti [...]. Niuno vorrà in Italia por lo innanzi tradurre la Iliade, poiché Omero non si potrà spogliare dell'abbigliamento onde il Monti lo rivestì"""". Sull'unicità e grandezza della traduzione montiana si sofferma anche l'introduzione di Michele Mari. Sottolineata soprattutto l'eccezionale unità di tono del poema, il curatore analizza i passaggi che, in un interminabile labor limae, portarono Monti alla stesura della quarta e definitiva versione, quella del 1825 qui presentata, e fornisce un ricco apparato di commento delle più significative varianti rispetto alle precedenti edizioni."" -
L'Odissea di Omero
L’Odissea è il romanzo della nostalgia e dell’età adulta, se non proprio della vecchiaia: tutto il contrario, insomma, dell’Iliade, poema della violenza e della giovinezza. Quando Pindemonte inizia nel 1806 a trasportare in italiano l’Odissea è, appunto, un uomo di oltre cinquant’anni, e decide di affrontare l’impresa soprattutto in virtù di un’autentica affinità elettiva con l’opera. La sua traduzione, che si richiama con equilibrio al classicismo settecentesco, si imporrà subito come testo canonico, accanto all’Iliade di Vincenzo Monti ma da essa ben diversa nel tono. L’edizione qui presentata è basata su quella del 1822, l’unica curata personalmente da Pindemonte, ed è preceduta da un’acuta introduzione di Michele Mari. -
Le metamorfosi
Giunto all’apice della fama, idolo della società mondana romana e acclamato come il più grande poeta vivente, Ovidio decise di cimentarsi con il più prestigioso e impegnativo dei generi letterari: il poema epico. E la sua fu un’opera nuova ed estremamente ambiziosa: il racconto della storia del mondo, dal caos primigenio fino all’assunzione in cielo di Giulio Cesare, attraverso i miti e le leggende che avevano come tema comune la metamorfosi. Leggiamo così la storia delle Pieridi, mutate in gazze per aver sfidato nel canto le Muse, le dolorose vicende di Orfeo ed Euridice e quelle di Piramo e Tisbe, le passioni deluse di Apollo per Dafne e di Eco per Narciso, il commovente amore coniugale di Filemone e Bauci, in un susseguirsi inesauribile di miti e leggende che rimase nei secoli fonte di ispirazione per tutta la letteratura occidentale. -
Epistolario. Panegirico a Traiano. Testo latino a fronte
Raccomandazioni, inviti a cena, processi famosi, intellettuali vanitosi che si scambiano raffinate adulazioni, pettegolezzi: le lettere ai familiari di Plinio il Giovane aprono una stuzzicante finestra sulla vita e sui costumi della Roma imperiale all’inizio del II secolo d.C. L’ultimo libro dell’epistolario contiene le lettere che Plinio, allora governatore della Bitinia, scambiò con Traiano: un documento assolutamente unico che ci testimonia i problemi di una provincia orientale, le rivalità delle amministrazioni locali, il sorgere delle prime comunità cristiane. Oltre che primo e più dignitoso esempio di un genere che avrà una vita e una fortuna lunghissima, il Panegirico, qui pubblicato insieme all’epistolario, è anche il manifesto politico di un senato che tentava invano di conservare un controllo sul potere imperiale e che era ormai ridotto a portavoce della volontà del principe. -
Frammenti
I “Frammenti” lasciati da Pascal dopo la sua morte vennero pubblicati per la prima volta nel 1670, solo in parte, disposti secondo un ordine e con un titolo – “Pensées sur la religion” – assolutamente arbitrari. Oggi sappiamo che il disordine in cui furono trovati è solo apparente, e dunque questa edizione li ripropone nell'ordine voluto dall'autore stesso, rispettando quello che almeno in parte doveva essere il piano del libro al quale Pascal stava lavorando e che non fu mai compiuto. Una volta completata, l’opera avrebbe dovuto costituire una sorta di difesa della cristianità, ma Pascal non era un teologo, bensì un uomo di scienza, un moralista capace di penetrare il pensiero umano, un grande letterato. Quel libro si sarebbe dunque potuto definire la sua autobiografia spirituale. Questa edizione è corredata di un ricco apparato filologico che sottolinea le numerose varianti del testo pascaliano, mentre il testo francese a fronte permette al lettore di comprendere lo sforzo compiuto per rispettare, nel tradurre, il ritmo e la struttura vorticosa della lingua di Pascal. -
Lettere
L’epistolario di Paolo di Tarso è prima di tutto uno spaccato di vita, la testimonianza diretta della missione evangelizzatrice di un personaggio chiave del Cristianesimo delle origini. Le sette lettere autentiche del santo non furono composte per lasciare ai posteri una rappresentazione idealizzata della propria esistenza o una summa sistematica della propria dottrina teologica: sono lettere in cui lo spirito missionario si traduce in una comunicazione spontanea e appassionata dell’apostolo-mittente a questa o quella chiesa. Insieme alle lettere scritte da suoi discepoli anonimi del primo secolo, esse ci consegnano il ritratto di un uomo cosmopolita, dal multiforme bagaglio culturale, romano, greco e giudaico, la cui idea di Cristo morto, risorto e venturo come speranza universale di salvezza si è rivelata decisiva per la diffusione del messaggio cristiano. -
I promessi sposi
Letti, studiati, amati o detestati, I promessi sposi sono il romanzo simbolo del nostro Paese. Scritto in una lingua nuova, viva, capace di dar voce ai signori come alla gente del popolo, di raccontare guerre, amori e pestilenze senza artificio né retorica, il capolavoro manzoniano tocca i temi cruciali per la nascita dell’Italia moderna – dalla formazione di un carattere nazionale sotto le dominazioni straniere all’intreccio dei valori religiosi e civili nella coscienza collettiva. Oggi che Lucia, Renzo e tutti gli indimenticabili personaggi che animano il romanzo sono riconosciuti come patrimonio culturale quasi iscritto nel nostro Dna di nazione, l’opera di Manzoni merita di essere finalmente letta con occhi nuovi, al di fuori di stereotipi e categorie. Per goderne, come suggerisce Guido Bezzola nella sua preziosa introduzione, “la totale novità, il suo essere costruita contro quasi tutti i concetti allora e non solo allora imperanti”. -
L'isola delle anime
Vincitore del Premio Scerbanenco 2019 - Vincitore del Premio La Provincia in Giallo 2020Un serial killer è tornato a colpire.rnUna formidabile coppia di sbirre deve fermarlornin una Sardegna avvolta dal mistero di antichirnrituali.rn«A furia di scavare avevamo risvegliato sas animas malas, gli spiriti malvagi, e il buio ci aveva investiti tutti, uno dopo l'altro. Come una maledizione.»rnLi chiamano cold case. Sono le inchieste senza soluzione, il velenornche corrompe il cuore e offusca la mente dei migliori detective.rnQuando vengono confinate alla sezione Delitti insoluti dellarnquestura di Cagliari, le ispettrici Mara Rais ed Eva Croce ancorarnnon lo sanno quanto può essere crudele un’ossessione.rnIn compenso hanno imparato quant’è dura la vita. Mara nonrndimentica l’ingiustizia subita, che le è costata il trasferimentornpunitivo. Eva, invece, vuole solo dimenticare la tragedia chernl’ha spinta a lasciare Milano e a imbarcarsi per la Sardegna conrnun biglietto di sola andata. Separate dal muro della reciprocarndiffidenza, le sbirre formano una miscela esplosiva, in cui l’irruenzarne il ruvido istinto di Rais cozzano con l’acume e il dolente riserborndi Croce. Relegate in archivio, le due finiscono in bilico sul filorndel tempo, sospese tra un presente claustrofobico e i crimini di unrnpassato lontano. Così iniziano a indagare sui misteriosi omicidirndi giovani donne, commessi parecchi anni prima in alcuni antichirnsiti nuragici dell’isola. Ma la pista fredda diventa all’improvvisornrovente. Il killer è tornato a colpire. Eva e Mara dovranno misurarsirncon i rituali di una remota, selvaggia religione e ingaggiare unrnduello mortale con i propri demoni.rnInterrogando il silenzio inscalfibile che avvolge la sua Sardegna,rnPiergiorgio Pulixi spinge il noir oltre se stesso, svela le debolezzerndella ragione inquirente in un mondo irredimibile, in cui perfinornla ricerca della verità si trasforma in una colpa. -
La notte della cometa
Questo romanzo racconta la vita di Dino Campana, il poeta pazzo. Con una valigia di documenti, lettere, interviste e domande, Vassalli compone un quadro da far sfumare ai bordi, quando serve l'immaginare del narratore. Perché, annota, se Dino non fosse esistito, dalla sua penna sarebbe comunque emersa la meraviglia e la mostruosità di un tale personaggio.rn«Il personaggio di Dino Campana è quello che ha impegnato la sua energia intelletuale e creativa più di qualunque altro, prolungando la propria presenza in libri successivi» - Paolo Di Stefano, La LetturarnrnIl romanzo verità sulla vita di Dino Campana torna in libreria in una nuova edizione, con in appendice il racconto Marradi.rn«La notte della cometa» è il libro della svolta di Sebastiano Vassalli verso il ""romanzo storico"""" e il personaggio di Dino Campana è quello che ha impegnato la sua energia intellettuale e creativa più di qualunque altro. Nella fase preparatoria del suo """"romanzo-verità"""", Vassalli agisce da storico per un verso, frequentando archivi e biblioteche, e per l'altro si comporta da giornalista di reportage o d'inchiesta viaggiando, annotando, raccogliendo testimonianze scritte e orali. Ma nell'atto della scrittura Vassalli non teme di colmare con l'immaginazione i vuoti e le lacune di una biografia dalle ampie zone oscure. Nel ricordare il suo primo approccio giovanile ai «Canti Orfici», Vassalli ammette di non aver «mai creduto, nemmeno per un attimo, nella favola del """"poeta pazzo""""». È da qui che parte, per narrare la storia di un """"demente"""" (tra virgolette) perseguitato dalla famiglia, dalla sua cittadina, dalla comunità scientifica, dalle autorità di polizia, infine dalla società letteraria: la vicenda del poeta vittima designata di una congiura. Come dice Vassalli: «Ma se anche Dino non fosse esistito io ugualmente avrei scritto questa storia e avrei inventato quest'uomo meraviglioso e """"mostruoso"""", ne sono assolutamente certo. L'avrei inventato così». Perché l'avrebbe inventato proprio così? Perché in tutta """"evidenza"""" il Babbo Matto è, con il Sebastiano de «L'oro del mondo», il personaggio più autobiografico tra i tanti che Vassalli ha narrato, per questo non avrebbe potuto che raccontarlo così e per questo non se n'è mai liberato. (Paolo Di Stefano)"" -
Zucchero filato
L'errore più grande sarebbe perderti per sempre.rn«Mi bastano il tuo sorriso, le tue labbra rosse, i tuoi occhi addosso e l'amore ovunque.»rn«Sì, siamo due donne che si baciano, e chi se ne frega di quelli che ci guardano male. Siamo due persone con addosso tantissimo amore. Non ho paura, anzi: sono felice, felice da far schifo.»rnL'amore non è semplice, ma è fatto di cose semplici. Ha bisogno di dettagli, di sorrisi, di parole giuste sussurrate all'orecchio. Ha bisogno di mani forti, di spalle larghe, di cuori in grado di lottare. Non servono gesti eclatanti, non serve gridare. Quando ci si innamora di un'anima, quello che conta è lasciarsi andare. Ora che la storia con Giovanni è finita, il mondo di Camilla ha la forma grigia e prevedibile della sua solitudine. La casa vuota, un lavoro noioso, il silenzio che pian piano avvolge ogni cosa. Poi, un giorno, Matilde le sorride. E all'improvviso tutto cambia: Camilla credeva di aver perso l'amore, e invece eccolo esplodere ancora, in una forma inattesa. Matilde, con le sue gambe lunghe e la sua allegria contagiosa, le fa venire voglia di baci, di ridere a crepapelle, di vivere forte. E di riscoprire passioni che trascura da troppo tempo, come la scrittura. Vuole condividere le sue parole, regalarle ai passanti, urlare al mondo la sua felicità. All'inizio è un gioco: dei bigliettini da appendere per le strade della sua Torino. Poi, però, qualcuno le risponde con una firma dolce e misteriosa: Zucchero Filato. Chi si nasconde dietro questo nome? E perché, ogni volta che lo legge, il cuore di Camilla ricomincia a fare le capriole? -
Una favolosa estate di morte
Un male antico si nasconde nella città di pietra.rn«Erano ombra senza peccato, impossibili da punire e impossibili da perdonare, che restavano per sempre nelle cose, come la terra della sua Basilicata, la pietra che assorbe e non restituisce»rnAccadono fatti terribili nella terra di mezzo tra Matera e Potenza, frontiera selvaggia che si ripiega su se stessa come le ripide gole che la solcano. E così una notte di giugno, nei calanchi vicino Pisticci, un uomo e una donna vengono assassinati brutalmente. Lui è Sante Bruno, architetto con entrature che contano. Lei, Floriana Montemurro, una ragazza bellissima, figlia di un potente notabile. Il duplice omicidio scuote la monotonia di una provincia in cui il pettegolezzo vola di bocca in bocca e le lingue sono affilate come rasoi. Indagare sul caso tocca a Loris Ferrara, magistrato in crisi che vuol rifarsi una vita, e all'anatomopatologa Viola Guarino. Abilissima nel leggere la scena del crimine, convinta sostenitrice dei metodi scientifici d'indagine, la Guarino ha un sesto senso prodigioso. ""Strega"""" la chiamavano da bambina. """"Strega"""" pensano oggi di lei i suoi concittadini. E del resto, è la nipote di Menghina, celebre lamentatrice funebre della Lucania, una che ha trasformato la morte in professione e di stranezze se ne intende. Turbata dai sentimenti che prova per l'ombroso Ferrara, Viola si getta a capofitto nell'inchiesta. Mentre incombono i preparativi per Matera 2019 Capitale della Cultura e il futuro si porta appresso milionarie speculazioni sugli antichi Sassi, dovrà confrontarsi con i misteri di un Sud in cui tutto sta cambiando anche se nulla cambia mai davvero. Piera Carlomagno svela, con eleganza e discrezione, il male profondo di una terra insieme ai tormenti e alle malinconie delle donne che la abitano."" -
Cristiano Ronaldo. La vera storia del più grande di tutti
Quella di Cristiano Ronaldo è un'autentica fiaba moderna che i fan più piccoli potranno leggere da soli o con i genitori, è la storia a lieto fine di un bambino che voleva conquistare il mondo con un pallone, è un invito a lottare ogni giorno per migliorarsi e arrivare a realizzare i propri sogni.rn«Il mio obiettivo è entrare nella storia del calcio, essere considerato il migliore di sempre» - Cristiano RonaldornPrima ancora di essere uno dei giocatori più forti mai apparsi su un campo da calcio, Cristiano Ronaldo è un autentico supereroe: indistruttibile, coraggioso, spietato in campo con gli avversari ma generosissimo con i compagni e con tutti i suoi tifosi.Sono queste le caratteristiche che gli hanno consentito, negli anni, di vincere praticamente tutto: cinque Palloni d'Oro, cinque Champions League, tre campionati inglesi, due spagnoli, oltre agli Europei del 2016 da capitano della Nazionale portoghese.A coronamento della prima, straordinaria stagione in Italia, mentre CR7 insegue con il popolo bianconero il sogno di regalare alla Juve la seconda Champions League della sua storia, questo libro ne ripercorre la storia dall'infanzia povera a Funchal fino al suo arrivo a Torino, passando per le avventure a Manchester e a Madrid. I segreti dei suoi allenamenti, i gol più belli, le amicizie e le rivalità, tutto viene raccontato con semplicità e passione. -
Poverty Safari. Viaggio nella rabbia della mia gente
Poverty Safari è un libro potente e attuale, un viaggio crudo, sincero, doloroso e appassionante nei sobborghi di Glasgow, così tristemente uguali a quelli di qualsiasi metropoli contemporanea.rnrn«Feroce, saggio, acuto... È difficile pensare a un libro più puntuale, potente e necessario» – J.K. Rowlingrnrn«Un manuale per il recupero intellettuale e spirituale della sinistra progressista» – Irvine Welshrn«Ovunque la gente sia costretta a vivere con livelli più o meno scarsi di assistenza sanitaria, di alloggio e di istruzione, e dove è di fatto esclusa dalle scelte politiche, regna la rabbia. Una rabbia cui dovremo abituarci, a meno che le cose non cambino.»rnDue giorni prima che Darren McGarvey consegni al suo editore il libro che avete tra le mani, a Londra va in fiamme la Grenfell House, un palazzone di edilizia popolare costruito negli anni Settanta tra i ricchi quartieri di Chelsea e Kensington. L'incendio uccide 72 persone (compresa una coppia di ragazzi italiani, Marco Gottardi e Gloria Trevisan), campeggia per giorni sulle prime pagine dei quotidiani di tutto il mondo ed è da questo evento tragicamente simbolico che McGarvey parte per raccontare cosa significhi crescere ai margini della società e sentirsene tagliati fuori. Cresciuto a Pollok, un sobborgo di Glasgow, abbandonato ancora bambino da una madre alcolista, McGarvey ha respirato fin da subito la rabbia di chi vive sentendosi invisibile, patologicamente diffidente nei confronti delle autorità. Di chi è vittima della diseguaglianza sociale e non ha alcuna fiducia nella partecipazione al processo democratico, né comprende le logiche di chi fa politica senza collegamento con la società reale, a destra come a sinistra, e neppure crede nella possibilità di un riscatto. -
Dear Mister Fantasy. Foto-racconto di un'epoca musicale in cui tutto era possibile. 1969-1982. Edizione decimo anniversario. Ediz. illustrata
Edizione decimo anniversario non autografata e senza foto allegate. Il racconto di un'epoca musicale in cui tutto era possibile.rnrn«Caro Mister Fantasy, io ti ringrazio. Per avermi mostrato prima di andare a dormire roba che poi è entrata nei miei sogni più belli». - Lorenzo Jovanotti Cherubini rnrn«L'occhio nudo e che guarda lontano l'ha sempre avuto. Anche come fotoreporter/scrittore si distingue sempre per quel suo personale «english style»: riconoscibile per la sua rafinata cultura rock, una innata eleganza più quel tocco di audacia». - Vasco Rossirnrn«Carlo nota, osserva, riflette, racconta, spettegola, distilla suoni e ricordi e tutte le chitarre si mettono a suonare insieme». - Roberto D'AgostinornrnDai Rolling Stones in the Park al prog rock e ai primi grandi concerti in Italia, dalle voci della West Coast ai cantautori, attraverso il punk e la scena newyorkese. I0 '70 e gli '80, nelle parole e nelle fotografie di un giornalista e vj che con Mister Fantasy ha fatto storia portando in Rai, per primo e prima di Mtv, la ""musica da vedere"""". Carlo Massarini racconta il sogno di una generazione che, grazie al rock, si è aperta al resto del mondo. Con le prefazioni di Roberto D'Agostino e Edmondo Berselli, e la postfazione di Lorenzo Jovanotti Cherubini."" -
Joy Division. Autobiografia di una band
La foto di gruppo di una generazione che ha riscritto le regole della musica.rnrn«Voglio solo continuare a essere così come siamo. Vogliamo suonare quel che ci piace suonare. E quando smetterà di piacerci... Be', sarà il momento di chiudere la baracca. Sarà la fine.» Così diceva Ian Curtis il 28 febbraio del 1980, nel corso di un'intervista radiofonica. Neanche tre mesi dopo, la fine sarebbe arrivata davvero, per colpa di un suicidio annunciato. La morte di Curtis chiuse la storia dei Joy Division per consegnarli alla leggenda. Una leggenda che ritroviamo intatta in questo libro che Jon Savage ha realizzato raccogliendo e intrecciando trent'anni di confessioni dei protagonisti della scena post-punk: dai membri della band ai gruppi con cui hanno condiviso il palco (Buzzcocks, Cabaret Voltaire, A Certain Ratio...), dal produttore Tony Wilson al grafico Peter Saville, dai fotografi che li hanno immortalati ai tecnici che ne hanno plasmato il suono. -
Si trasforma in un razzo missile. Sigle dei cartoni, sperimentazione musicale e vita vissuta
Capitan Harlock ci ha insegnato a non abbassare mai la testa, Lamù a desiderare, Ranma a fregarcene delle differenze. Se l'infanzia è una guerra, le sigle dei cartoni animati sono state i nostri canti di battaglia.rnDalla metà degli anni Settanta fino ai primi Novanta, intere generazioni di ragazzini sono cresciute davanti alla tv, ingerendo massicce dosi di cartoni animati: robottoni spaziali, aliene folgoranti e simpatici animaletti riempivano le giornate di quei bambini che oggi hanno trenta-quarant'anni. In pochi ricordano le confuse trame di quelle storie, ma basta sentire due note delle sigle di quei cartoni per rivivere i momenti chiave della nostra infanzia. -
Io ragiono con il cuore. Mio figlio Nino, la sindrome di Asperger e una nuova visione del mondo
Quella raccontata in questo libro toccante è una storia che comincia nella disperazione più buia ma ha un finale luminoso ed entusiasmante. rnNino e io siamo compagni di vita e di viaggio. Cosa mi ha insegnato la sua sindrome autistica? Che la diversità è solo negli occhi di chi guarda e spesso guarda male. Che la vita è un'avventura e non una corsa. È una sfida e non una gara. Che essere genitori significa amare incondizionamente, accettare le fragilità dei figli, soprattutto quelle. Significa per me non avere nessuna aspettativa su mio figlio, anzi: aspetto solo di riconoscere i suoi talenti che sbocciano ogni giorno. Ecco, Nino mi ha insegnato la pazienza, la lungimiranza, la speranza.rnrnLa disperazione più buia è quella di una madre che riceve, per il proprio bambino di neanche tre anni, una diagnosi di autismo infantile in forma severa che negli anni, sorprendendo gli stessi neuropsichiatri, si trasforma in un autismo ad alto funzionamento: la sindrome di Asperger. Torniamo indietro a circa dieci anni fa: Sabrina Paravicini è un'attrice di successo e, da un giorno all'altro, cancella provini e impegni per dedicare tutte le proprie energie al piccolo Nino. A lei il suo bambino, anche se ripete filastrocche lunghissime e impila oggetti inadatti a stare uno sopra l'altro, non è mai parso ""strano"""", ma """"strano"""" appare ai compagni e alle educatrici della scuola d'infanzia con cui ha evidenti difficoltà a relazionarsi. Sabrina – terrorizzata che Nino non impari mai a leggere e scrivere né possa avere una vita normale, innamorarsi, una sua famiglia, un figlio... – intraprende con lui un faticoso cammino fatto di visite neuro-psichiatriche, interminabili soste in sala d'attesa, battaglie con la burocrazia, terapie sbagliate da abbandonare. Ma fatto anche di incontri importanti con tante persone in difficoltà come loro e con professionisti che hanno saputo aiutarli (sempre nel servizio pubblico!). È così che, piano piano, si compie il miracolo: Nino, con accanto una mamma capace di infondergli tanto amore, sviluppa una sensibilità sorprendente e un suo modo dolce e acuto di comunicare e di osservare la realtà. Un talento così spiccato e particolare da permettergli addirittura di ideare e realizzare con la madre il film «Be Kind» sul tema della diversità, vista come qualcosa che dobbiamo trattare con gentilezza e valorizzare per imparare tutti quanti a vivere più armoniosamente insieme. E quindi a essere più felici."" -
Limbo. Pensieri inversi
Con Limbo, Flavio Pardini, in arte Gazzelle, ci porta nel suo mondo fatto di immagini semplici e suggestive, figlio di un quotidiano personale e intimo, di incontri casuali, ricordi appannati e sbalzi insonni.rnEcco,ora capisci,o almeno lo spero,quello che ho in testa.rnLa sua poesia senza filtri – a tratti paradossale e minimale – appare come un flusso di coscienza frammentato e mostra una sfaccettatura naïf e totalmente inedita per un cantautore che in pochissimi anni si è fatto apprezzare dal grande pubblico. Un libro che è un percorso poetico atemporale e senza compromessi, dove luce e ombra vivono a braccetto e fanno da sfondo a rincorse amorose e dolcissime maledizioni. -
Il Buddha era una persona concreta
Consigli di felicità orientale a uso degli occidentali.rnIl Buddha era un pragmatico, una persona concreta. Basterà avvicinarsi ai suoi insegnamenti considerandoli degli strumenti, degli stimoli. Il nirvana, in questo modo, invece di essere un paradiso lontano diventerà il punto di inizio, la condizione che ci permetterà di intraprendere la nostra ricerca, per recuperare quell'integrità e quella gentilezza che la società competitiva e aggressiva di oggi sembra averci strappato dal cuore.rnQuesto libro parla di felicità, saggezza e gentilezza, di cura e generosità. Ma, in fondo, racconta una storia, la storia della mia personale rivoluzione gentile. Quando trent'anni fa Stefano Bettera si è avvicinato agli insegnamenti del Buddha lo ha fatto con lo sguardo del bambino curioso e anticonformista che da sempre lo accompagna. È stato così che a un tratto la sua irrequietezza infantile, il suo disagio di adolescente e di giovane uomo, prima studente poi giornalista, hanno trovato un felice sbocco negli stimoli del pensiero del Gotama. Non si è trattato di una soluzione definitiva e chiusa, ma di una nuova esperienza dinamica di meditazione, in continuo rinnovamento, che gli ha insegnato ad affrontare i problemi pratici con serenità ed equilibrio.Per Bettera riflettere, in compagnia del Buddha, su temi universali come l'importanza dell'ascolto o la schiavitù delle emozioni, la compassione o lo stupore, è diventata in questo modo un'esigenza quotidiana e concreta, utile per consolarsi di una delusione d'amore, elaborare un lutto o trovare le risorse necessarie a ribaltare una situazione sgradevole nel lavoro o nelle relazioni. Salvo poi scoprire tante analogie tra l'esercizio di questa filosofia orientale e quello che hanno invece sostenuto i pensatori in Occidente da Epicuro a Wittgenstein o che Woody Allen legge con occhio disincantato nelle sue nevrosi metropolitane.In Il Buddha era una persona concreta Bettera approfondisce le proprie meditazioni di decenni attorno al pensiero del Buddha. Per aiutarci a seguirlo le organizza in cinque passi che possiamo facilmente riprendere nel nostro vivere quotidiano. Ogni capitolo affronta un tema – Saggezza, Gentilezza, Sorriso, Consapevolezza, Ricerca interiore, Compassione, Cura e Educazione – mettendolo in relazione sia con il messaggio del Gotama sia con il mondo d'oggi e offrendo una pratica da sviluppare e uno schema di meditazione. Al termine di questo percorso i lettori non possono che raccogliere un'esortazione ad abbracciare la propria vita, qualunque essa sia, con gentilezza e compassione. E a dire sì a tutto ciò che ci porta libertà e felicità.