Sfoglia il Catalogo feltrinelli003
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 4661-4680 di 10000 Articoli:
-
Il tempo di tornare a casa
Con la sua voce inconfondibile, Matteo Bussola racconta il nostro ostinato bisogno degli altri, malgrado la possibilità di ferirsi, di tradirsi, malgrado le accuse o i rimpianti. Il suo è un inno al potere salvifico delle storie, grazie alle quali ci sentiamo tutti meno soli. Quante esistenze attraversano una stazione affollata. Dietro i volti delle persone in fila all'edicola o al bancone del bar si nasconde un groviglio di desideri e paure, di dolori e speranze. C'è una donna che non deve partire, eppure resta seduta lí, le borse della spesa ai piedi. C'è un padre che ha smarrito il figlio, e un uomo che sta per separarsi dalla donna della sua vita. C'è un marito che vede un enorme coniglio accanto a sua moglie ogni volta che la guarda, una ragazza che riceve messaggi inattesi, un ragazzo che ha preso una decisione irreversibile. C'è il mistero indecifrabile di ogni incontro capace di farci cambiare strada, e il terrore dell'abbandono sempre dietro l'angolo. Poi c'è uno scrittore con un buffo berretto giallo che si aggira fra i binari dopo aver perso il treno, ed è impaziente di salire sul prossimo. Perché sa che alla fine del viaggio troverà la sua famiglia ad aspettarlo. Perché «l'amore ha sempre, sempre a che fare con qualcuno in grado di riportarti a casa». «Cerco di illuminare la bellezza quando la trovo, dato che mi pare che la bruttezza, là fuori nel mondo, stia già facendo un gran lavoro da sola» -
Il prigioniero dell'interno 7
Neanche rimanendo asserragliato nel suo appartamento Vittorio riesce a ottenere l'unica cosa che gli sta davvero a cuore: non essere coinvolto da niente. Anzi, nei giorni lenti del lockdown diventa suo malgrado il punto di riferimento della comunità casuale e sgangherata dei vicini di casa. Lui non lo sa ancora, ma è proprio mentre fuori infuria la tempesta che finalmente potrà imparare qualcosa del mondo e di se stesso. Vittorio ha poco piú di quarant'anni e per lavoro commenta notizie curiose su un quotidiano nazionale. Quando arriva, la pandemia lo prende in contropiede e in un attimo accartoccia la sua vita, proprio come succede a milioni di persone intorno a lui. Da un giorno all'altro Vittorio si ritrova a fare i conti con una realtà inaudita e il suo universo finisce per coincidere a poco a poco con i confini del condominio. Nessuno lo lascia in pace, a partire dalla sua impegnativa quasi-fidanzata che gli si presenta sul pianerottolo con le valigie in mano. Forse è un uomo buono a sua insaputa, Vittorio, di certo preferisce nascondersi dietro all'umorismo e alle battute feroci. Ma mentre una dopo l'altra cadono le certezze di sempre, lui ne ricava di nuove: che durante una pandemia i cani si possono noleggiare, che Andy Warhol può colonizzare la mente di un architetto svampito e che pure una signora anziana può innamorarsi. E, forse, che può provare a essere felice persino lui. -
I numeri non mentono. Brevi storie per capire il mondo
Uno dei piú importanti scienziati della nostra epoca ci aiuta a leggere il mondo per come è davvero e non per come ce lo raccontiamo. Quanto e perché è cresciuta l'altezza media della popolazione? Perché le auto elettriche non sono cosí risolutive quanto supponiamo? Mangiamo piú pollo o piú maiale, e perché? Che cos'è che rende felice la gente? Perché i vaccini sono il miglior investimento possibile? L'aspettativa di vita è arrivata al suo apice? Utilizzando dati, statistiche, studi scientifici internazionali, e spaziando tra i temi piú disparati – dalla fertilità ai rifiuti, dall'alimentazione alla tecnologia, dai trasporti alla medicina – Vaclav Smil smonta certezze assodate, ribalta luoghi comuni e getta luce su aspetti meno noti della realtà. E ci invita, mescolando storia, scienza e grande arguzia, a sfidare le narrazioni piú diffuse e a interrogarci su ciò che riteniamo vero in questi tempi significativi. Un libro affascinante, insolito e piú che mai attuale, scritto da quello che il «Guardian» ha definito «uno dei piú grandi pensatori al mondo». «Aspetto con trepidazione ogni nuovo libro di Vaclav Smil» (Bill Gates). -
Un giorno di fuoco. Racconti del parentado
«Una cronaca epica e priva di giudizi è il vero marchio di questa raccolta cosí autoriale e potente» (Matteo Nucci). Nel 1963, a pochi mesi dalla morte di Fenoglio, esce per Garzanti Un giorno di fuoco: si tratta di un'opera composita, che aggiunge sette narrazioni ai sei «Racconti del parentado» che l'autore in un primo tempo avrebbe voluto raccogliere sotto questo titolo. Quest'edizione, fedele all'impostazione voluta da Fenoglio, pubblica esclusivamente quei sei racconti: Un giorno di fuoco, La sposa bambina, Ma il mio amore è Paco, Superino, Pioggia e la sposa e La novella dell'apprendista esattore. Sono storie in cui Fenoglio coniuga il radicamento nella propria terra, le Langhe, con uno spirito epico che solleva la materia a una sorta di rustica chanson de geste. Di qui la necessità, quasi, di raccontare le storie del parentado che aveva sentito ripetere sin da bambino; di qui l'impulso a trasformare i fatti di sangue e di follia, e l'incombere di destini già segnati, in metafore di un mondo in guerra, mai rappresentato direttamente ma colto attraverso le deformazioni (e il filtro comico) della tradizione orale. Basterebbero queste pagine a dire quale posto abbia conquistato Fenoglio nel panorama della narrativa italiana del dopoguerra. Con una Nota introduttiva di Dante Isella, le schede ai singoli racconti e la cronologia della vita e delle opere. Introduzione di Matteo Nucci. -
L'arte della medicina
«A mali estremi, estremi rimedi rigidamente applicati: sono i più efficaci». A partire dal famoso giuramento, Carlo Carena ha selezionato, tradotto e commentato le pagine più importanti delle opere di Ippocrate. Un gigante del pensiero scientifico dell'antica Grecia, che basò ogni discorso medico sulla conoscenza dell'uomo e della natura. Una conoscenza fondata sull'osservazione di dati accertati, elaborati razionalmente, correlati all'esame clinico complessivo del malato nel suo ambiente. Ovviamente le nozioni di allora sul corpo umano erano spesso sbagliate e dunque le diagnosi ci possono sembrare approssimative, quando non fantasiose, e le terapie indicate possono a volte far sorridere. Ma il metodo, su cui Ippocrate insiste in tutte le sue opere, quello è di una modernità estrema. Oltre ai trattati, il volume comprende l'intera serie degli aforismi e una selezione delle lettere. -
Se l'acqua ride
Un libro pieno di grazia, l'avventura al tramonto di un mondo che corre sull'acqua osservato dagli occhi più curiosi che ci siano, quelli di un ragazzino che vuole diventare grande. Sulla corrente dei fiumi nulla cambia mai davvero. Al timone degli affusolati burchi dal fondo piatto, da sempre i barcari trasportano merci lungo la rete di acque che si snoda da Cremona a Trieste, da Ferrara a Treviso. Quando Ganbeto sale come mozzo sulla Teresina del nonno Caronte si sente invincibile. Gli attracchi, le osterie, le burrasche, il mare e la laguna, le campane di piazza San Marco, i coloriti modi di dire di Caronte e i suoi cappelli estrosi, le ragazze che s'incontrano lungo le rotte. Presto, però, non potrà più far finta di niente, lui che ha un piede nel vecchio e uno nel nuovo dovrà imparare la lezione più dolorosa di tutte: per crescere bisogna sempre lasciare indietro qualcosa. -
Ogni giorno è un buon giorno. Quindici gioie che il tè mi ha insegnato
«Ci sono cose che puoi provarci quanto e come vuoi ma non le capisci finché non arriva il momento giusto. Però quando poi un giorno le capisci, dopo non puoi far finta di niente». Prenditi il tuo tempo. Vivi il momento presente e non farti travolgere dalle distrazioni. Guarda il mondo intorno a te come se fosse la prima volta. Ascolta la natura, asseconda le stagioni. Obiettivi a cui tutti aspiriamo, certo, ma che non sappiamo mai come raggiungere. Non lo sapeva nemmeno Morishita Noriko quando, ventenne, cominciò a frequentare le lezioni della signora Takeda per eseguire la cerimonia del tè. Né sapeva che quelle prime lezioni erano l'inizio di un lungo cammino che sarebbe durato tutta la vita. Ogni giorno è un buon giorno è il racconto di una tradizione antichissima, dei suoi rituali, della sua filosofia piú profonda e delle gioie che può regalare. A tutti noi. -
Teogonia. Testo greco a fronte
All’inizio ci fu Chaos. Poi giunse Gaia, dall’ampio petto, sede sicura degli immortali come dèi mortali. Dopodiché vennero il nebbioso Tartaro e il bellissimo Eros. Da qui fino al trionfo di Zeus, per raccontare la nascita dell’universo e delle divinità che lo regolano, Esiodo chiede aiuto alle Muse, certo, ma è lui poi a cantare sia menzogne simili al vero sia vicende che nel vero gettano radici. Le canta per far dimenticare i dolori che affliggono il cuore dell’uomo, come vuole la tradizione, ma anche abbandonando la pretesa di conoscere tutto, facendosi carico di spiegazioni incomplete, che testimoniano la faticosa ricerca di un senso da dare alle cose e ai nomi che ci circondano. Per mezzo del mito parla dunque di noi, dei nostri sforzi, vani ma inevitabili, per organizzare una realtà che, migliaia di anni fa come oggi, da sempre ci sfugge. -
I fratelli Karamazov
A un secolo e mezzo dalla sua comparsa la potenza letteraria de I fratelli Karamazov non si è affievolita. Ancora oggi, mentre assistiamo al parricidio piú famoso delle lettere moderne e ne seguiamo l’esaltante iter giudiziario, siamo costretti a scendere nelle profondità piú scomode dell’animo umano, a interrogarci sugli istinti peggiori dell’individuo e della società, a incidere come un patologo le cancrene della nostra coscienza, in un percorso in cui realtà e incubo non sempre hanno contorni netti, in cui la tragedia si accompagna alla farsa, e la disperazione si danna per alimentare una pur esile fiammella di speranza. -
Le non cose. Come abbiamo smesso di vivere il reale
Abbiamo perso il contatto con il reale. È necessario tornare a rivolgere lo sguardo alle cose concrete, modeste e quotidiane. Le sole capaci di starci a cuore e stabilizzare la vita umana. Una massa di informazioni ci investe ogni giorno. Come ogni inondazione, anche questa agisce sulle nostre esistenze, spazza via confini, rimodella geografie. Ormai sono i dati e non piú le cose concrete a influenzare le nostre vite. Le non-cose stanno prendendo il sopravvento sul reale, sui fatti e la biologia. E cosí la realtà ci appare sempre piú sfuggente e confusa, piena di stimoli che non vanno oltre la superficie. Con la sua consueta lucidità e veemenza, Byung-chul Han, critico severo ma acuto della contemporaneità, ci offre una peculiare e sferzante riflessione sulla comunicazione, la Rete e il futuro che stiamo costruendo. «Byung-chul Han, con una prosa che colpisce per il nitore, affonda la lama del suo pensiero nella carne del contemporaneo» («la Repubblica»). «Byung-chul Han si fa entomologo e con perizia disseziona la nostra epoca» («tuttolibri - La Stampa»). -
Le cure della casa
«A noi due, casa. Siamo sole, adesso. Una di fronte all'altra, come Gary Cooper e quell'altro in Mezzogiorno di fuoco». Tutti la chiamano Lilli e il suo sogno segreto, incomprensibile agli occhi del marito e della madre, è fare la casalinga. Ora che la sua colf si è licenziata potrà finalmente dedicarsi a esplorare a fondo i misteri delle faccende domestiche. Come evitare che gli spaghetti una volta aperti scappino da tutte le parti? Per quale arcano motivo nel cambio di stagione dell'armadio è indispensabile la naftalina? A queste e altre domande Lilli cerca di rispondere in un quaderno destinato alla figlia. Ma c'è una domanda a cui non riesce a trovare la risposta: dov'è finita la sua amica delle elementari, la bambina con cui aveva condiviso l'organizzazione domestica dei Cicciobello? Noemi sembra scomparsa nel nulla, e Lilli s'improvvisa detective con l'aiuto di vecchie compagne, contesse, giornalisti e altri alleati estemporanei. Un romanzo magnetico, con tanto d'istruzioni per l'uso (della casa e della vita). «Stefania Bertola mette in scena una commedia spassosa. Che però mostra qualcosa di molto piú serio: l'importanza di essere fedeli a se stesse sorridendo dei giudizi altrui» (Alessia Gazzola). -
Studi sull'amore
Un libro intenso, pieno di luce, del piú antico fra i poeti contemporanei italiani. Con la sua lingua asciutta e lirica, sacrale e domestica, in cui c'è sempre uno scarto, uno slittamento inatteso, una sottile sensualità, Franco Arminio fotografa il corpo spaventato dalla morte e infiammato dall'amore. Non soltanto l'amore carnale, ma quello che ci conferma di esistere: l'amore per un figlio e quello per un angolo di paese, l'amore per una strada e quello per la madre, l'amore per un amico e per chi ci è ancora sconosciuto, al punto da scavare in noi il languore del desiderio. Nei suoi versi l'incontro erotico, sentimentale, è sempre un viatico verso Dio, raggira la morte e la corteggia, è miracolo ed epifania. Arminio dedica poesie e prose commoventi anche agli amori – vissuti o mancati – di altri scrittori e poeti, da Kafka a Pasolini, da Susan Sontag ad Amelia Rosselli, trovando una voce nuova per indagare il coraggio di essere fragili che ognuno di noi ha sentito innamorandosi, «il mistero di raggiungere / nello stesso tempo il corpo di un altro / e il nostro». «Quando affronta il tema dell'amore, il poeta abituato a scavare nella terra le radici dell'anima (un'anima corporea, soggetta al tempo, e per questo ancora piú preziosa) ci avverte che il lirismo, anche il piú alto, passa attraverso il terreno del corpo, della pelle, del sangue» (Ida Bozzi, «La Lettura - Corriere della Sera»). -
Trema la notte
28 dicembre 1908: il più devastante terremoto mai avvenuto in Europa rade al suolo Messina e Reggio Calabria. «C'è qualcosa di più forte del dolore, ed è l'abitudine». Lo sa bene l'undicenne Nicola, che passa ogni notte in cantina legato a un catafalco, e sogna di scappare da una madre vessatoria. Dall'altra parte del mare, Barbara, arrivata in treno a Messina per assistere all'Aida, progetta una fuga dal padre, che vuole farle sposare un uomo di cui non è innamorata. I loro desideri di libertà saranno esauditi, ma a un prezzo altissimo. La terra trema, e il mondo di Barbara e quello di Nicola si sbriciolano, letteralmente. Adesso che hanno perso tutto, entrambi rimpiangono la loro vecchia prigione. Adesso che sono soli, non possono che aggirarsi indifesi tra le rovine, in mezzo agli altri superstiti, finché il destino non li fa incontrare: per pochi istanti, ma così violenti che resteranno indelebili. In un modo primordiale, precosciente, i due saranno uniti per sempre. «In Trema la notte c'è fame di vita. E c'è una scrittrice che ha trovato la voce perfetta e levigata di due figure cariche di umanità, di rabbia e di grazia». -
Sono felice, dove ho sbagliato?
Sono anni, e tanti libri, che le parole di Malinconico ci risuonano in testa. Qualche volta abbiamo persino seguito i suoi consigli non richiesti. Ed eccolo qui, sempre fedele nel ridersi addosso un attimo dopo aver detto una cosa che sembrava quasi vera. Vincenzo Malinconico è alle prese con un'ingiusta causa. D'amore. Già, c'è di mezzo l'amore anche stavolta, ma un tipo d'amore con cui Malinconico non ha avuto ancora a che fare, professionalmente parlando: l'amore impantanato, quello di chi pensa di avere diritto a un risarcimento per il dolore. Perché è proprio questo che gli chiedono gli Impantanati, sei donne e due uomini uniti in una strampalata associazione: di intentare una causa epocale per danni da sinistri sentimentali. E l'assurdo può sembrare a tratti possibile, al piú eccentrico avvocato d'insuccesso di sempre. «Per quanto assurde siano le situazioni che si trova a vivere, Malinconico non riesce mai a non farsi coinvolgere almeno un po'. E ci si diverte pure. E, quel che conta, diverte molto noi» (Marino Niola, «la Repubblica»). «Sono felice, dove ho sbagliato? conferma il talento di De Silva per gli intrecci brillanti, impreziositi da massime e divagazioni» (Ermanno Paccagnini, «la Lettura - Corriere della Sera»). -
Gli Effinger. Una saga berlinese
Gli amori, le sofferenze, le rivoluzioni politiche, ma anche gli arredi, gli abiti da sera, i caffè: dai radiosi anni della Germania di Bismarck a quelli devastanti della Seconda guerra mondiale, la famiglia Effinger attraversa quasi un secolo di storia nel cuore pulsante dell'Europa. La saga degli Effinger ha inizio con Paul e Karl – figli del capostipite Mathias, orologiaio a Kragsheim – che da un piccolo paese si dirigono alla volta della Berlino cosmopolita per cercare fortuna. Ambiziosi e irrequieti, mecenati talentuosi e sensibili, ardenti patrioti e prussiani, in poco tempo gli Effinger riescono a guadagnarsi la fama di abilissimi imprenditori e a diventare una delle famiglie più importanti della città. Ma dopo la Prima guerra mondiale, le loro certezze borghesi cominciano a sgretolarsi e piano piano anche le loro splendide feste non possono più nascondere l'antisemitismo sempre più dilagante e brutale. In un trionfo di voci e immagini, Tergit regala ai lettori uno splendido e ineguagliabile affresco di un mondo ebraico berlinese perduto per sempre. -
La carrozza della Santa
La notizia di un omicidio scuote Catania, gelando gli ultimi entusiasmi della piú sentita ricorrenza cittadina. Mentre nell'aria si avverte ancora l'odore acre dei fuochi d'artificio, Vanina Guarrasi è alle prese con un caso che fa scalpore. È la mattina del 6 febbraio, la festa di Sant'Agata si è appena conclusa e «la Santa», come tutti la chiamano, è rientrata nella cattedrale. Nell'atmosfera distratta, da fine evento, che pervade strade e popolazione, un uomo viene ritrovato in una pozza di sangue nell'androne del Municipio, dentro una delle Carrozze del Senato. L'opinione pubblica è sconvolta e il sindaco in persona sollecita l'intervento della Guarrasi. La vicenda si presenta subito ingarbugliata, un intrico di piste che conducono sempre alla vita privata e familiare del morto, Vasco Nocera. Vanina, però, fatica a dedicare all'indagine l'attenzione che meriterebbe. A Palermo sta accadendo qualcosa che esige la sua presenza; è un richiamo che non può ignorare. Stavolta piú che mai per la soluzione del mistero saranno importanti l'aiuto della sua squadra e l'impegno del commissario in pensione Biagio Patanè, che a dispetto dell'età non si ferma davanti a niente. «Non è mai troppo tardi per rimediare alle ingiustizie, promette Vanina. E noi siamo lí con lei» (Raffaella Silipo, «tuttolibri - La Stampa»). «Vanina è una di noi e ci fa ridere perché nelle sue battute ritroviamo un'antica ragionevolezza, arma di sopravvivenza imperitura nei mondi difficili»( Roberta Scorranese, «Corriere della Sera»). -
Libri che mi hanno rovinato la vita e altri amori malinconici
«Le situazioni pericolose, tristi, luttuose mi facevano vibrare come se solo nel dramma la vita si mostrasse davvero: nuda, integra, commovente». Partendo dalle passioni letterarie che l'hanno formata, con la sua scrittura intelligente e profonda, lieve, Daria Bignardi si confessa in modo intimo – dalle bugie adolescenziali agli amori fatali, fino alle ricorrenti malinconie – narrando l'avventura temeraria e infaticabile di conoscere se stessi attraverso le proprie zone d'ombra. E scrive un inno all'incontro, perché è questo che cerchiamo febbrilmente tra le pagine dei libri: la scoperta che gli altri sono come noi. Memoir di formazione, breviario di bellezza, spudorato atto di fede verso il potere delle parole, questo libro è un percorso sorprendente e imprevedibile fatto di domande, illuminazioni, segreti, che pungola e lenisce, fa sorridere e commuove. «L'autobiografia libresca di Daria Bignardi merita molti complimenti» (Natalia Aspesi). «Un libro che non ha paura di niente» (Antonella Lattanzi). «Libri che mi hanno rovinato la vita è un viaggio nell'ombra della luce» (Vittorio Lingiardi). «L'impresa di essere veri e di vuotare il sacco, parlando di libri. Bello bello» (Marco Missiroli). -
La libreria sulla collina
Un libro magico, che racconta un luogo magico, che esiste davvero. Una libreria microscopica in un paesino sperduto sulle colline toscane, ma portentosa come una scatola del tesoro. Non è mai troppo tardi per realizzare un sogno. Nel dicembre 2019, Alba Donati decide di cambiare vita e aprire una libreria a Lucignana, poche case sull’Appennino lucchese. Lo fa grazie a un crowdfunding e al passaparola sui social. Da subito la libreria, una sorta di «cottage letterario» immerso nel verde, diventa un luogo di pellegrinaggio, di parole in comune, di incontri speciali. Con leggerezza e intelligenza, Alba Donati racconta la forza di una passione che è leva per sollevare il mondo e regala al lettore un’esperienza perfettamente in linea con la missione della sua libreria: mettere in pausa la frenesia delle nostre giornate, lasciarsi cullare dal conforto di piccoli gesti di cura, seguire il filo che unisce libro a libro, sentirsi parte di una comunità. «La libreria sulla collina di Alba Donati non è solo un’opera di notevole bellezza, è anche fonte di ispirazione. Lo è nel suo raccontarci l’infinita vita dei libri e i modi in cui le nostre vite possono cambiare e i nostri sogni diventare realtà, se solo insistiamo a credere nella possibilità di cambiare e nei sogni» (Michael Cunningham). «La storia di una salvezza attraverso il ritorno a casa, attraverso il dialogo con la natura e soprattutto con i libri» (Paolo Di Stefano). -
Moon Lake
Un grande romanzo sulla scoperta del male e la fine di ogni illusione. Un capolavoro che merita un posto accanto a libri indimenticabili come In fondo alla palude e La sottile linea scura. «La luna è alta. L’acqua è alta. Anime oscure vagano sulla terra e piangono. È una vecchia poesia. Ora so cosa significa», sono le ultime parole che Daniel Russell sente pronunciare a suo padre, in una notte del 1968, poco prima di lanciarsi con la macchina nel Moon Lake. Dieci anni dopo, quando l’auto e i resti del padre vengono recuperati, scopre qualcosa di scioccante, destinato a scuotere la sua vita e quella dell’intera cittadina in cui vive, fino a toccarne il nucleo più marcio. Per tutto quel tempo la verità era rimasta nascosta sotto lo scintillio della luna. Ma adesso è giunto il momento per Daniel di dare un senso al proprio dolore. «Davanti a noi scintillano allegri tutti i tratti caratteristici del migliore Lansdale: il suo umorismo, l’originalità, l’inaspettato, i personaggi secondari indimenticabili e il suo Texas portentoso» (Francesca Pellas, «tuttolibri - La Stampa»). -
Un cuore sleale. Un caso per Manrico Spinori
Una storia intensa e coinvolgente ambientata in una Roma fredda e umida in cui Spinori si ritrova solo: una condizione troppo malinconica anche per un appassionato del melodramma come lui. Ma ideale per concentrarsi su un mistero che pare un autentico «giallo della camera chiusa». Quando il mare di Ostia restituisce il cadavere di Ademaro Proietti – palazzinaro di successo e personaggio di rilievo negli equilibri politico-economici della capitale – la prima ipotesi è che l'uomo sia annegato in seguito a una disgrazia. Eppure c'è qualcosa che non torna, un piccolo indizio che potrebbe richiedere per l'episodio una spiegazione diversa. È davvero cosí o è Manrico a essersi fissato? Stavolta nemmeno l'opera lirica, che da sempre lo ispira nella soluzione dei casi, sembra volergli venire in soccorso. L'unica certezza è che la famiglia del morto ha piú di un segreto da nascondere. Del resto, e lui lo sa bene, quale famiglia non ne ha? «Un giallo impeccabile per meccanica, scrittura e descrizione d'ambienti, un mondo romano altoborghese ma sostanzialmente cafone» (Alberto Mattioli, «tuttolibri - La Stampa»).