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Hedda Gabler
Accolta gelidamente alla prima assoluta di Monaco (1891), poco amata in Scandinavia per la sua estraneità culturale e di costume, in Italia Hedda Gabler , pur non divenendo mai popolare, fu comunque assunta tra i cavalli di battaglia delle primedonne, a cominciare dalla Duse, né mancò di turbare la critica contemporanea: «simbolica e realista», «pallida, elegante, fredda», disse Giovanni Pozza; e Scipio Slataper, nella sua tesi di laurea su Ibsen , parlò di “isterica passione”, di “qualche cosa che ci fa star zitti e meravigliati”. Nel riproporre questa figura di donna gelida e asessuata, amante della vita come eroina dell’estetismo, Franco Quadri ne percorre e analizza, nella sua nota introduttiva, la vicenda ormai secolare sulle scene italiane. -
Lo zoo di vetro
Le ragioni del successo di Tennessee Williams che, iniziato nel 1944-1945 proprio con The Glass Menagerie,ha toccato l’apice nel primo decennio del dopoguerra, possono essere trovate nel confondersi degli elementi con i quali lo scrittore compone i suoi drammi, che appaiono così una sorta di riflesso, esasperato e lucidamente torbido, delle inquietudini e del disagio morale di molta parte della coscienza moderna. I personaggi che Williams ci presenta, come le storie che ci narra, nascono sempre dalla fusione di un realismo violento, spesso brutale e provocatorio, con struggimenti patetici, quasi romantici e non di rado morbosi, da una specie di fermentazione dolorosa ed esaltante della memoria entro un presente crudele, che delude i sogni e che travolge il sognatore incapace di mantenere i contatti con la realtà. -
Stalin
Al crepuscolo di una dittatura, il vecchio tiranno mette in scena un suo Re Lear .Nell’inverno 1952 Stalin è un vecchio dittatore barricato nella propria dacia, sorvegliata giorno e notte da un corpo di guardia di milleduecento uomini. Tormentato dal presentimento della morte, paralizzato dal potere, Stalin si sente spiato, subodora ovunque il complotto e, come re Lear, si crede circondato da traditori e cospiratori. Un giorno il dittatore fa portare nelle stanze tutte uguali della sua fortezza un vecchio attore ebreo, Icik Sager, che ha ancora indosso i panni di quello stesso re Lear che ogni sera impersona sulle scene di un teatro moscovita. Impaurito e ignaro, l’attore viene immediatamente coinvolto in una serrata discussione su re Lear: quasi che Stalin, ossessionato dalla paura di perdere il potere, voglia utilizzare il personaggio shakespeariano per definire se stesso, per ripercorrere la propria vicenda, in un complesso rapporto di identificazione con quella figura letteraria. L’attore trova la forza di rifiutare questa identificazione come estranea alla tragedia, ma viene sospinto nel ruolo del Matto, di colui che può e deve dire la verità, in un gioco sempre piú teso e incalzante tra vittima e carnefice. Le parti sono chiare: il Matto svolge il suo ruolo di accusatore, chiamando con il loro nome i delitti del despota; Lear-Stalin replica alternando lusinghe, lamenti, minacce. Il lettore-spettatore si ritroverà a fare i conti con un personaggio drammatico che va ben oltre i tratti convenzionali del despota cinico e sanguinario, e sembra piuttosto incarnare le contraddizioni, le ambiguità, le violenze della nostra epoca e le capacità della tragedia di darne una compiuta interpretazione. -
È quel che è. Poesie d'amore di paura di collera
Il repertorio di Fried è ampio, comprende liriche d’amore, poesie comiche e divertissements, testi sulla natura, versi didattici. Analogamente, anche la sua ira – cioè il coraggio politico e civile – s’è raramente confusa con la politica spicciola né mai allineata ad una precisa corrente. Fried ha nutrito piuttosto l’indignazione del profeta e la sua coerenza è nata dallo sdegno del moralista e dall’insoddisfazione per l’immobilità e la stasi. Pur nella sobrietà del suo dettato, egli era di un’inesausta spontaneità, il giocoliere di una fantasia agglutinante: l’altra forma, si è detto, della necessità e del travaglio espressivi. La scuola della poesia moderna gli era in ogni caso ben nota: frequentò idealmente anche l’avanguardia (da Arp a Schwitters); conosceva a menadito gli inglesi, e si era fatto le ossa traducendo Th.S.Eliot, Dylan Thomas, Wilfred Owen, per non parlare di Shakespeare, di cui ha offerto la versione più coscienziosa ed esatta che ci sia data di leggere in tedesco.Dalla prefazione di Luigi Forte -
Eva Luna racconta
Una bimba solitaria si innamora dell'amante della madre e, nelle torride sieste della pensione in cui vive, inventa misteriose cerimonie che conducono entrambi sull'orlo di un profondo abisso. Da un sotterraneo abbandonato viene liberata una vecchia rimasta prigioniera per mezzo secolo, vittima di un caudillo geloso. Quando si ritrova all'aperto, nuda, i lunghi capelli bianchi che sfiorano terra, gli occhi ciechi per il buio di decenni, non ricorda neppure il proprio nome. Nel fragore di una battaglia, tra le fiamme e gli spari, un uomo violenta una ragazza e ne uccide il padre. Vivrà perseguito dal rimorso fino a tornare sul luogo del delitto, dove la donna lo aspetta per vendicarsi.Sono alcuni straordinari personaggi di questi racconti, narrati da Eva Luna, accanto ai quali incontriamo Rolf Carlé, il fotografo segnato dagli orrori della guerra, Riad Halibì, l'arabo dal cuore compassionevole, la Maestra Ines, il Benefattore e altri che i lettori di Eva Lunagià conoscono.Un sottile filo narrativo unisce queste storie d'amore e di violenza, dal tono sempre contenuto, quasi dimesso, in contrasto con la ricchezza delle immagini, l'esuberanza degli scenari e la stravaganza delle passioni che determinano i destini di una stralunata umanità. -
Storia di mio figlio
Uno studente, marinando la scuola, si imbatte nel proprio padre, verso il quale nutre un grande rispetto, mentre sta uscendo da un cinema con una donna. Un contrattempo comune: ma suo padre non è un uomo comune e la famiglia minacciata dalla relazione non è una famiglia comune. E' la storia d'amore tra un uomo e due donne, tra padre e figlio, tra una famiglia e qualcosa di ancora più esigente: l'amore per la libertà. -
Il piano infinito
Il protagonista, Gregory Reeves, è un gringo che incarna molti dei difetti e delle virtù della nostra società degli ultimi cinquant'anni. La vicenda si svolge in un arco di tempo che va dalla bomba su Hiroshima fino ai giorni nostri, passando attraverso le contestazioni del '68 e la guerra in Vietnam. L'autrice affronta i sentimenti dell'emarginazione sociale e del razzismo, la politica, i contrasti tra opulenza e miseria, l'evoluzione del concetto di famiglia, l'incessante ricerca di amore e di equilibrio interiore. -
I cento sensi segreti
Kwan e Olivia, figlie dello stesso padre, sono molto diverse. Kwan arriva in America diciottenne, impregnata di una cultura cinese in contrasto col pragmatismo della sua nuova famiglia a San Francisco. In particolare Kwan crede di poter parlare con i morti; Olivia ne è infastidita, lo rivela alla madre e provoca un internamento in manicomio della sorella. Inseguito si limiterà ad ascoltare le strane storie di Kwan. Passati trent'anni dall'arrivo di Kwan, Olivia sta per divorziare da Simon, convinta che lui non abbia mai dimenticato il suo primo amore, ucciso da una valanga, e sull'opportunità del divorzio le due sorelle si scontrano ancora. Sarà un viaggio in Cina a dimostrare a Olivia che ciò che la logica ignora può essere conosciuto coi ""cento sensi segreti""""."" -
Il talento
Fin dall'infanzia, il protagonista di questo romanzo rivela un'estrosa inventiva nella ricerca della felicità: e se alle volte, come in occasione della memorabile vincita al casinò di Campione, la fortuna favorisce le sue intuizioni, altre volte e lui a forzarle la mano, per esempio con il ricatto innocente grazie al quale entra in possesso dela prima bicicletta a dodici anni. Il romanzo narra le vicende di un talento sempre in lotta con la fortuna, di un personaggio ora candido e sensibile, ora sventato e disonesto sullo sfondo dell'Italia degli ultimi quarant'anni. -
Spiriti
C'è un cane presidenziale e, ovviamente, il Presidente dell'Impero, i primi generali, i re degli affari, le guardie del corpo, tanti divi fasulli, le segretarie di stato e molti, molti spiriti. Sono spiriti attori, spiriti cacciatori, di casa nel fuoco e nei boschi come Kimala o nelle parole come Poros. C'è la strega Zelda e molti demoni minori, bambini del coro, soldati, spettatori... e, naturalmente, tutti i grandi e servili eroi di Usitalia. -
Antigua, vita mia
La vicenda, scandita in tre momenti, si svolge ai giorni nostri, tra il Cile e il Guatemala. Le protagoniste sono due amiche di infanzia, Josefa e Violeta. Nella prima parte Josefa crede che Violeta si sia suicidata e disperata, cerca una spiegazione nei diari dell'amica che svelano le tappe e i personaggi chiave della sua vita. La seconda parte rivela che Violeta non è morta, ma ha ucciso, per legittima difesa, Edoardo, uno scrittore arrivista e brutale con cui aveva un legame. Sarà Andrés, il marito di Josefa, ad assumere la sua difesa e farla assolvere. Violeta partirà per Antigua, dove si rifarà una vita insieme a Bob. Nella terza parte Josefa, abbandonata da Andrés, raggiunge Violeta ad Antigua e ritrova la giusta dimensione della sua vita. -
Una crociera
Una coppia, un anziano ex insegnante, un arrembante intellettuale e molte figure sullo sfondo. Nello spazio chiuso, ma viaggiante, di una nave da crociera Cesare De Marchi ambienta il gioco, spesso grottesco, dell'interazione, della conoscenza, dell'allontanamento e della scoperta dell'altro. Come i fuochi di un'ellisse Chiara e Guido, una coppia alla ricerca dello smalto perduto, non si avvicinano e non si allontanano, ma generano le orbite di tutti gli altri attorno a loro. -
Lo stesso mare
In tre stagioni si dipana l'intreccio di questa storia. Troviamo un commercialista rimasto vedovo da poco, un figlio partito per il Tibet non tanto in cerca di sé quanto spinto dal desiderio di andare più lontano possibile, una giovane fidanzata lasciata in Israele, forte e fragile al tempo stesso, una donna malata di ironica solitudine, una morta la cui vita affiora a poco a poco. E soprattutto lui, lo scrittore che, a un certo punto, entra nella storia e vi prende parte sia come ""artefice"""" che come """"spettatore""""."" -
Cinema naturale
"Questi sono racconti scritti nell'arco di vent'anni, poi riscritti a lungo per tenermi occupato e vedere che cosa succede... Sono racconti di studenti e di girovaghi, di qualcuno che vuole diventare santo nel deserto e qualcun altro che si perde correndo dietro alle voci, d'un ragazzo che corteggiava sua mamma e d'un mendicante che diceva di aver parlato con Dio. Poi c'è la storia della prima volta che sono sbarcato in America, la storia di una celebre modella, e infine il racconto di Cevenini e Ridolfi che si perdono in Africa."""" (G. C.)" -
Donne e uomini
Tre racconti, tre diverse angolature per osservare i rapporti tra donne e uomini. Un uomo tenta di far innamorare una donna e l'unico risultato che ottiene è di farsi accusare, ingiustamente, di molestie sessuali. Una donna provoca l'uccisione di uno sconosciuto incontrato in un bar. Una stanca relazione si conclude con un suicidio e il sopravvissuto non riesce nemmeno a capirne le ragioni. I tre racconti di Ford sono altrettante istigazioni a riflettere sulla vita, ad arrestare provvisoriamente il ritmo dell'esistenza per tentare di intuirne il senso e la profondità. -
Si sta facendo sempre più tardi. Romanzo in forma di lettere
Ora con tenerezza, ora con sensualità, nostalgia, rimpianto, struggimento, rancore, ferocia o delirio, diciassette personaggi maschili attraverso diciassette lettere ad altrettante figure femminili, tessono i fili di un'insolita trama narrativa fatta di cerchi concentrici che paiono allargarsi nel nulla, povere voci monologanti forse avide di una risposta che non potrà mai venire. Ad esse risponde infine, raccogliendo le diverse vicende in un romanzo epistolare polifonico, una voce femminile distante, implacabile e allo stesso tempo colma di pena per loro. L'insieme è un percorso tra le passioni umane dove l'amore è l'illusorio punto centrale, in realtà punto di fuga che conduce verso le zone più oscure dell'animo. -
Nostra signora della solitudine
Nel caldo torrido dell'estate cilena, Carmen Lewis Avila, scrittrice di successo, scompare. Dopo che la polizia ha archiviato il caso, Rosa Alvallay, una detective privata, viene incaricata di ritrovarla. Rosa non è una persona molto appariscente, ha superato i cinquanta, classe media, un divorzio alle spalle, qualche anno di tiepida lotta per il socialismo, l'esilio in Messico, poi il ritorno in Cile, la professione di investigatrice, pochi amici, grandi delusioni. Rosa capisce che l'unica via per ritrovare Carmen è passare attraverso la lettura dei suoi romanzi. Indagando, scoprirà molti segreti dell'inquieta personalità della donna e il misterioso motivo della sua scomparsa. -
Il sogno più dolce
Anni fatti di speranze, di lotte, di sofferenze. Sono gli anni Sessanta e il clan Lennox sembra non volersi risparmiare nessuna contraddizione. Due donne straordinarie, Julia e Frances, infinitamente diverse ma unite nella protezione della prole, combattono per i ""ragazzi"""" contro tutti gli ostacoli. Fra tutti il peggiore è il Compagno Johnny, padre dei ragazzi, figlio di Julia ed ex marito di Frances. """"La rivoluzione viene prima delle questioni personali"""" è il motto che recita mentre deposita mogli scartate e figli danneggiati nella grande casa di Julia."" -
Il tempio delle signore
Per anni dimenticato in un fatiscente manicomio giudiziario, il protagonista ritrova inaspettatamente la libertà e tenta di sopravvivere nella Barcellona ""post-olimpica"""" dove le illusioni della """"transizione"""" si sono smarrite nella corruzione generale. Con l'aiuto fraterno di un folcloristico autista nero, il nostro eroe sbroglia la matassa di situazioni grottesche in cui due ragazze con lo stesso nome (Ivet) inseguono scopi contrari, un politico corrotto e svanito offre amicizia in cambio di voti, un avvocato idiota e disonesto perdona alla moglie i peggiori tradimenti e un paralitico assassino si mette a camminare."" -
L' aggancio
L'incontro casuale in un garage di Cape Town tra una ricca ragazza bianca e un giovane arabo, colto ma povero, mette in moto una serie di eventi inimmaginabili. Abdu, l'uomo del garage, si chiama in verità Ibrahim ibn Musa. È immigrato illegalmente in Sudafrica da un misero paese africano con una laurea in economia. La ragazza è Julie Summers, insofferente al proprio ambiente privilegiato ma culturalmente ristretto. La loro relazione è sostenuta all'inizio da una forte attrazione sessuale che è quasi l'unico linguaggio comune tra due mondi assolutamente diversi. Ma la loro storia si rafforza al punto che, quando le autorità obbligano Ibrahim a tornare nel suo paese, Julie sorprende tutti decidendo di seguirlo come moglie.