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Natura morta con custodia di sax. Storie di jazz
Thelonious Monk che crea un suo privato linguaggio al pianoforte dalla cucina. Charles Mingus che si lancia per le strade di New York su una bicicletta troppo piccola per lui. Dyer evoca la musica e gli uomini che hanno dato forma al jazz moderno partendo da foto, aneddoti e, su tutto, dal modo in cui egli stesso sente le melodie. Amalgamando fatti di cronaca e ricostruzioni narrative, dà forma a un libro sull'influenza che il jazz ha avuto sulla società e la cultura occidentali e sulle vite di alcuni dei musicisti più importanti della storia – Duke Ellington, Chet Baker, Harry Carney, Bud Powell, Ben Webster, Art Pepper. Vite evocate con tanta vividezza che, secondo Jonathan Lethem, ""si può sentire il whisky sulla lingua, l'odore dei mozziconi di sigaretta, i colpi di tosse fra una registrazione e l'altra"""". È un libro sulla musica, e su come la musica può cambiare la vita. Sull'arte, sulla bellezza, sulla bellezza imprevedibile della vita. È un libro in cui la scrittura si piega fino a diventare puro suono, grazie a una prosa metaforica che rispecchia le stranezze, le eccentricità e la brillantezza dello stile di ogni musicista. Come ha dichiarato il pianista Keith Jarrett, """"se un grande assolo è definito dall'intensità con cui il suo tessuto è percepito dall'autore, il libro di Dyer lo è""""."" -
Nottuario
Quale strana creatura fatta di stracci si trascina sul pavimento di una casa disabitata, cercando la libertà? E poi: innominabili culti sotterranei, che cospirano per disfare il tessuto della realtà, corpi che tornano dalla tomba, notti di Halloween illuminate solo dal ghigno mefistofelico delle zucche intagliate da mani rinsecchite. Orrori senza volto, libri proibiti, ossa parlanti: la danza macabra che anima le pagine di questo diario notturno non conosce pace. Diciannove racconti di un terrore palpabile e perturbante, ambientati là dove si annidano le crepe che danno accesso alle ombre. Un'indagine narrativa sull'essenza stessa dell'orrore, capace di spingere il lettore a interrogarsi sui fondamenti su cui si basa la realtà. Consumato manipolatore di ombre, Thomas Ligotti proietta i suoi incubi sullo sfondo di un'America che non conosce più il tepore rassicurante del sogno; un'America fosca e deserta, punteggiata di città fantasma, bui seminterrati, labirinti di cemento e cavi elettrici dove si consuma la dannazione dell'uomo moderno. In questi racconti, che della weird fiction rappresentano un vertice, non c'è il sole ad attendere il lettore: crollati i confini che separano il mondo dei vivi da quello dei morti, il sogno dall'incubo, i protagonisti di Thomas Ligotti non hanno salvezza, costretti come sono ad agitarsi senza sosta in un carnevale di specchi deformanti, ciascuno incapace di restituire immagini veritiere. -
Pappagalli verdi. Cronache di un chirurgo di guerra
In queste pagine Gino Strada racconta gli anni di lavoro con Emergency. Riporta esperienze, pensieri e ricordi. Narra la costruzione di ospedali destinati a essere distrutti, racconta in modo commovente dei bambini mutilati da mine progettate per trarli in inganno, parla dei soccorsi sotto gli spari, della vita di molti volontari che ha incontrato nel suo lungo cammino e, purtroppo, spiega la triste vicenda delle persone distrutte dalla ""guerra""""."" -
Come vivo ora
Daisy, quindici anni, sta trascorrendo le vacanze in Inghilterra insieme ai cugini, quando un Nemico non identificato attacca Londra, scatenando un conflitto che cambierà le loro esistenze. Abbandonati a se stessi, i ragazzi sono costretti a inventarsi un modo per sopravvivere senza elettricità, acqua e tutto ciò che in condizioni normali sarebbe scontato. -
Sete d'amore
Figlia obbediente di una nobile famiglia decaduta, Etsuko è vittima di un marito donnaiolo, i cui tradimenti ha sempre subito in silenzio, fino al giorno in cui non rimane improvvisamente vedova. La giovane non ha altra scelta che trasferirsi in campagna, nella tenuta dei suoceri, dove già vivono cognati e nipoti. In quel finto idillio agreste è costretta ad accettare passivamente le avances del vecchio Yakichi, il suocero, alle quali non è in grado di sottrarsi, per la propria condizione sociale e per carattere. Finché il suo sguardo non incontra il corpo asciutto del giovanissimo giardiniere Sabur?, e si accende di un amore mai provato prima. Tuttavia il ragazzo non la considera, procede ignaro dei sentimenti della giovane padrona e le preferisce una delle cameriere. Tormentata da questa indifferenza, incapace di gestire un sentimento sconosciuto, Etsuko si ritrova arsa dalla passione, stravolta da insensate gelosie e dalle involontarie ferite che il giovane le procura, cieca della consapevolezza che tutti in casa hanno di questa passione non corrisposta. Quando Sabur? mette incinta la cameriera e il destino pare compiersi, tutto per Etsuko sembra perduto. La scrittura concisa di Mishima si carica delle tensioni passionali della protagonista e trascina il lettore verso l'inaspettato, terribile finale. -
Il corpo docile
Non da tutti i nidi si può vedere il cielo, non tutti i nuovi nati hanno questo privilegio. Milena è venuta al mondo in carcere, ha vissuto lì fino ai tre anni e, anche se ora di anni ne ha ventiquattro, si porta nel corpo quella nascita come una colpa, quella separazione iniziale come una condanna. Forse per questo in prigione ci torna regolarmente, di propria volontà, per prendersi cura dei bambini di Rebibbia, i figli delle carcerate, nel tentativo di risparmiar loro – al piccolo Marlon, che presto verrà strappato alla madre e andrà ad abitare fuori – quel suo stesso dolore. Ma basta un soffio imprevisto per travolgere l'impalcatura che tiene in piedi la sua esistenza e mettere in discussione ogni fragile certezza. L'incontro, apparentemente banale, con un giornalista interessato a pubblicare un servizio sulla vita dei bambini in carcere è un terremoto che la scuote, qualcosa che la attrae e che rappresenta allo stesso tempo un pericolo da fuggire a ogni costo. Perché il desiderio fa scattare le serrature, la costringe a uscire allo scoperto e a scavare al cuore di quel che lei è, delle colpe che si sente addosso. Perché mettersi a nudo con chi appartiene da sempre al mondo di fuori, e solo quello conosce, può essere troppo duro per chi la prigione se la porta dentro. -
Storia segreta del Costaguana
Joseph Conrad trasmutava le proprie esperienze in straordinarie narrazioni. Ma se Nostromo fosse invece nato dal fortuito incontro con un esiliato come lui? Giunto a Londra in fuga dalla Colombia, José Altamirano si imbatte in un Conrad alla disperata ricerca di ispirazione. Il colombiano racconta al polacco la propria storia e quella del suo paese: le rivoluzioni eroiche, certo, ma anche le battaglie sanguinose, la politica fraudolenta e i più privati tormenti che lo affliggono. Un racconto che risolve l'impasse dello scrittore e che, sotto la sua penna, diverrà un capolavoro, completamente differente però dalla storia ascoltata. Alla morte di Joseph Conrad, Altamirano decide di riappropriarsi di se stesso e dell'anima del proprio paese, scrivendo a sua volta un racconto ricco di violenze, guerre, persecuzioni, epidemie, popolato da avventurieri, politici corrotti e generali crudeli; dove il tentativo di scavare un canale interoceanico nella giungla tropicale si conclude con il fallimento finanziario e politico da cui nascerà la Republica de Panamá. Ma c'è anche la storia di un padre stravagante, giornalista accecato dal progresso, che si intreccia a quella del figlio che lo sta cercando. Vásquez ci porta dalla fiorente Londra del ventesimo secolo alla furia senza legge di una lussureggiante Panama, in una ricerca labirintica per reclamare il passato – quello di un paese, e di un uomo. -
Il calamaro gigante
Del mare non sappiamo nulla, però ci illudiamo del contrario. Forse perché appena sotto c'è una vita così diversa e strabiliante da sembrarci impensabile e terribile. Lo impara a proprie spese un ragazzino, quando a scuola deve disegnare il suo animale preferito e la classe intera lo deride, perché fra i tanti possibili lui ha scelto il calamaro gigante, ""che non esiste"""". Invece il calamaro gigante esiste eccome, però è troppo grande e strano per immaginarlo reale: infatti fino a ieri l'abbiamo considerato solo una storia. Ma come si fa a mettere """"solo"""" davanti alle storie? Le storie sono tutto, e allora partiamo insieme a coloro che al richiamo del calamaro gigante e dello stupore hanno sempre risposto: pescatori delle Antille e preti dell'Emilia Romagna, esploratrici inglesi e spazzini di Pontedera, nonne che a cena parlano col marito morto, ragazze che per non calpestare le formiche smettono di camminare, bambini che si calano in un buco dove un tesoro li aspetta da quindicimila anni. Inseguendo il loro sogno enorme e impetuoso, hanno disegnato avventure minime e clamorose, quotidiane e uniche: un mare luccicante che – come il mare vero – è grande e pieno di prodigi. A bordo di queste pagine navighiamo alla sorprendente, divertente, commovente scoperta delle meraviglie della Natura e quindi di noi stessi, perché la storia più incredibile è proprio la realtà."" -
Lontano dagli occhi
Tre storie diverse, la stessa città – Roma, all'inizio degli anni ottanta – e lo stesso destino: smettere di essere soltanto figli, diventare genitori. Eppure Luciana, Valentina, Cecilia non sono certe di volerlo, si sentono fragili, insofferenti. Così come sono confusi, distanti, presi dai loro sogni i futuri padri. Luciana lavora in un giornale che sta per chiudere, l'uomo che ama è lontano, lei lo chiama l'Irlandese per via dei capelli rossi. Valentina ha diciassette anni, è convinta che da grande farà la psicologa e, appena si è accorta di essere incinta, ha smesso di parlare con Ermes. Cecilia vive fra una casa occupata e la strada, porta un caschetto rosa e tiene al guinzaglio un cane. Una sera raggiunge la tavola calda in cui lavora Gaetano: vuole da lui un ultimo favore. Lontano dagli occhi è una dichiarazione d'amore al potere creativo della letteratura, alla sua capacità di generare verità altrimenti inaccessibili. Paolo Di Paolo ricostruisce, con la forza immaginifica della narrazione, l'incognita di una nascita, le ragioni di una lontananza, arrivando a rovesciare la distanza dal cuore suggerita dal titolo. E riesce a scrivere un'inedita storia sul peso delle radici, tanto originale quanto universale. -
La donna degli alberi
La donna è sola, inquieta, in fuga: non vuole più restare dove non c'è amore. Ha lasciato la città, nella quale tutto è frenetico e in vendita, ed è tornata nella vecchia baita dell'infanzia, sul Monte. Qui vive senza passato, aspetta che la neve seppellisca i ricordi e segue il ritmo della natura. C'è un inverno da attraversare, il freddo da combattere, la solitudine da farsi amica. Ci sono i rumori e le creature del bosco, una volpe curiosa e un gufo reale che bubola sotto un pergolato. E c'è l'uomo dal giaccone rosso, che arriva e che va, come il vento. A valle lo chiamano lo Straniero: vuole risistemare il rifugio e piantare abeti sul versante nord della montagna, per aiutarla a resistere e a tornare fertile. Una notte terribile riporta la paura, ma la donna si accorge che ci sono persone che vegliano su di lei: la Guaritrice, muta dalla nascita, che comprende il linguaggio delle piante e fa nascere i bambini; la Rossa, che gestisce la locanda del paese; la Benefattrice, che la nutre di cibo e premure. Donne che sanno dare riparo alle anime rotte, e che come lei cercano di vivere pienamente nel loro angolo di mondo. Mentre la montagna si prepara al disgelo e a rifiorire, anche la donna si rimette in cammino. Arriverà un altro inverno, ma ora il Monte la chiama. -
Lettere d'amore da Montmartre
Dopo la scomparsa della moglie Hélène, Julien Azoulay è inconsolabile. Autore di commedie romantiche di successo, come potrà continuare a inventare storie a lieto fine se ha il cuore spezzato? Hélène è però riuscita a estorcergli una promessa: dovrà scriverle trentatré lettere, una per ogni anno che ha vissuto. Così Julien le racconta del nuovo romanzo che non avanza. Di Parigi che senza di lei non ha più la stessa luce e del loro figlio di quattro anni, che è stufo di un papà triste. Hélène è sepolta nel cimitero di Montmartre ed è lì, in uno scomparto segreto ricavato nella lapide, che Julien lascia le sue lettere. Finché, un giorno, queste spariscono. L'uomo non crede ai propri occhi: non ha raccontato a nessuno dell'ultimo desiderio di Hélène e, ancora più strano, per ogni lettera che scompare si materializza una ""risposta"""": un sasso a forma di cuore, una poesia di Prévert, dei fiori, due biglietti del cinema per l'Orphée di Cocteau... È davvero possibile che l'amore della sua vita gli mandi un segno dal cielo o c'è qualcuno che si prende gioco di lui? In questo romanzo, Nicolas Barreau ci porta ancora a Parigi, a passeggiare tra i vicoli di Montmartre o a guardare il tramonto dalla gradinata del Sacré-Cœur, ma soprattutto dentro una storia toccante e delicata sul potere catartico dell'amore."" -
Apeirogon
Bassam Aramin è palestinese. Rami Elhanan è israeliano. Il conflitto colora ogni aspetto della loro vita quotidiana, dalle strade che sono autorizzati a percorrere, ai checkpoint, alle scuole che le loro figlie, Abir e Smadar, frequentano. Sono costretti senza sosta a negoziare fisicamente ed emotivamente con la violenza circostante. Come l'Apeirogon del titolo, un poligono dal numero infinito di lati, infiniti sono gli aspetti, i livelli, gli elementi di scontro che vedono contrapposti due popoli e due esistenze su un'unica terra. Ma il mondo di Bassam e di Rami cambia irrimediabilmente quando Abir, di dieci anni, è uccisa da un proiettile di gomma e la tredicenne Smadar rimane vittima di un attacco suicida. Due tragedie speculari, una stessa perdita insanabile che permette a Bassam e Rami di riconoscersi, diventare amici per la pelle e decidere di usare il loro comune dolore come arma per la pace. Nella sua opera più ambiziosa, Colum McCann crea un romanzo epico che affonda le sue radici nell'improbabile, reale amicizia tra due padri. Partendo dalle storie personali di questi uomini ne nasce un'altra, che attraversa secoli e continenti, cuce insieme arte, storia, natura e politica. Giocando con gli ingredienti del saggio e del romanzo, ci dona un racconto allo stesso tempo struggente e carico di speranza. -
La polvere del mondo
Durante l'estate del 1953, un giovane di ventiquattro anni, figlio di una buona famiglia calvinista, lascia Ginevra e l'università, dove seguiva i corsi di sanscrito, storia medioevale e diritto, a bordo della sua Fiat Topolino. Nicolas Bouvier ha già fatto dei brevi viaggi in Francia, Algeria e Jugoslavia, ma questa volta punta più lontano, verso la Turchia, l'Iran, Kabul e il confine con l'India. I successivi sei mesi di vagabondaggio attraverso i Balcani, l'Anatolia, la Persia e l'Afghanistan, in compagnia dell'amico artista Thierry Vernet, danno vita a uno dei grandi capolavori del Ventesimo secolo. Puro resoconto di viaggio, pieno di avventure, meraviglie e scoperte, La polvere del mondo è anche e soprattutto un itinerario alla scoperta di se stessi. -
Ombre su Berlino. Le indagini di Gereon Rath. Vol. 1
Berlino, 1929. Nella capitale tedesca covano tutte le tensioni, le angosce e le deliranti ambizioni di un paese uscito a pezzi dalla guerra. Rivendicazioni operaie, complotti ultrareazionari, lotte politiche creano una miscela esplosiva in quella che è la più americana e dissoluta delle metropoli europee. Il giovane ispettore Gereon Rath, appena arrivato da Colonia, oltre che con la frenesia della città deve vedersela con la propria insofferenza per essere stato confinato alla Buoncostume. Mentre Rath e la sua squadra si immergono nella vita notturna di locali clandestini in cui chiunque può trovare quel che cerca, si tratti di coca o coperture per traffici illeciti, il 1° maggio i comunisti infrangono il divieto di manifestare, e su interi quartieri popolari cala uno stato d’assedio. I morti si contano a decine e i giornali parlano con sdegno di “Maggio di sangue”. Il prefetto cerca di sviare l’attenzione portando alla ribalta un caso misterioso: in un canale è stata ripescata un’auto di lusso con al volante un uomo in abiti elegantissimi, le mani maciullate in seguito a torture. Segni d’identità: nessuno. Testimoni: zero. -
Pista letale. Le indagini del commissario Courrèges
È piena estate in Périgord, nel Sud della Francia, e il villaggio di Saint-Denis è in fermento: a breve avrà inizio il Concours d'Élégance, un raduno di auto d'epoca che sta facendo confluire in zona collezionisti e appassionati da ogni angolo del paese. Molte splendide vetture sono pronte a sfidarsi tra le colline coltivate a vigne per cui la regione è famosa, ma nessuna può competere con la Bugatti Type 57 Atlantic, considerata la macchina più bella e costosa al mondo, prodotta in soli quattro esemplari. Uno si trova in California, esposto in un museo che l'ha pagato ben trentasette milioni di dollari. Un altro fa parte della collezione privata di Ralph Lauren. Un terzo è andato distrutto, e l'ultimo è scomparso in circostanze misteriose alla fine della Seconda guerra mondiale, proprio vicino a Saint-Denis. Due piloti del raduno sono particolarmente interessati alle sorti di questa quarta automobile, ma il commissario Bruno Courrèges, capo della polizia locale, è alle prese con altri pensieri: un uomo è morto, e a uno sguardo più attento le cause potrebbero non essere naturali come sembravano inizialmente. Poco dopo il ritrovamento di un secondo cadavere, la pacifica Saint-Denis sembra piombare nel bel mezzo di un'indagine internazionale sul riciclaggio di denaro sporco. A complicare le cose ci si mettono una lite familiare e alcune faccende di cuore, ma il commissario, accompagnato dal fedele basset hound Balzac, troverà il filo che cuce insieme queste vicende apparentemente distanti e fornisce la soluzione a ogni mistero. -
Chi ha peccato
È notte fonda quando Emma lascia la sua migliore amica Abigail alla festa alle Tall Bones, il ritrovo nel bosco in cui si danno appuntamento gli adolescenti della cittadina di Whistling Ridge, in Colorado. È l'anno del diploma ed Emma è convinta, come la maggior parte delle ragazze della sua età, che la loro vita sia solo all'inizio. Invece entro la fine della settimana il volto di Abigail sorriderà dai volantini attaccati ai pali del telefono. Samuel Blake, il padre di Abi, perlustrerà il bosco con la polizia urlando invano il nome della figlia. Suo fratello Noah si strofinerà via le macchie di fango dai jeans fino a scorticarsi le mani ed Emma nasconderà sotto il letto l'acqua ossigenata con cui avrebbe dovuto tingere i capelli dell'amica. Dolly, la madre di Abi, riuscirà solo a fissare la grande croce sul muro di casa, fumando una sigaretta dopo l'altra, terrorizzata all'idea che sia già troppo tardi per fermare la catena di eventi che si è innescata. Tutti hanno dei segreti a Whistling Ridge. Tutti hanno peccato, come tuona ogni domenica dal pulpito il pastore Lewis. Ma cosa è successo ad Abi? Chi è il vero colpevole? Con un ritmo fulminante e una sapiente costruzione della suspense, Anna Bailey porta a galla le dinamiche di certe piccole e claustrofobiche città di provincia, dove ogni tipo di diversità è bandito. E capitolo dopo capitolo inchioda il lettore in un gioco micidiale di sospetti e bugie, fino all'ultima pagina. -
Il testimone chiave. Le indagini di Anna Melissari. Vol. 2
Luigi Barani, industriale molto benvoluto nella sua cittadina, vedovo da tempo, si è tolto la vita dopo aver disposto un generoso lascito in favore della collaboratrice domestica. Temendo che la donna abbia manipolato il padre a proprio favore, i due figli chiedono delle indagini all'Agenzia Cantoni, che si avvale del talento molto speciale di Anna, capace di comunicare con piante e animali. E infatti è lei a scovare un testimone importante: il cane di Barani, un carlino con l'idea fissa del sesso e una molesta inclinazione al ricatto. Grazie alle sue laconiche dichiarazioni, si scopre che forse quella morte non è un suicidio. Ma, per quanto cruciale, la testimonianza di un cane non basta per far riaprire le indagini alla polizia e così l'Agenzia Cantoni si trova a investigare in solitaria, privata per di più dell'assistenza del suo testimone chiave. Sì, perché il carlino, fiutando che i figli del suo ex padrone hanno intenzione di castrarlo, fugge prima di rivelare altri dettagli importanti. Per fortuna Anna può avvalersi anche di altri animali: una gatta junghiana frustrata dalla convivenza con una psicologa freudiana, un gatto randagio e poeta che si esprime solo in versi, un pitone con il gusto per le freddure, un gruppo di pipistrelli che svolazzano da un rave all'altro... -
Hamburg. La sabbia del tempo scomparso
La memoria muta ogni cosa, persino la letteratura. Lo sa bene il gruppo di sconosciuti che ogni lunedì si incontra per leggere frammenti dai libri che stanno scrivendo; bevono e fumano abbottonati nel loro anonimato, si preparano ad ascoltare o a essere ascoltati. Un giorno però uno di loro porta con sé alcuni volumi di M.D., uno scrittore di cui si sono perse le tracce, sparito da ogni banca dati conosciuta. Li ha scovati in una libreria con le pagine stralciate, i dorsi scorticati. Appena il gruppo inizia a leggere, l'autore li inghiotte: tra le macerie della Amburgo del 1943, nella tempesta di fuoco precipitata dal ventre dei bombardieri britannici; nell'universo di un bambino ingrigito dalla polvere in un bunker sotterraneo e destinato a diventare presto un orfano, che pochi anni dopo deciderà di raccogliere tutte le schegge esiliate di questa drammatica storia, lui stesso incerto su quanto sia realtà e quanto ricostruzione della memoria. Nelle sue parole riprendono vita pani ammuffiti, libagioni nelle segrete stanze del potere e i fantasmi di Franklin D. Roosevelt, Winston Churchill e Adolf Hitler. Marco Lupo dà forma a un'opera che sfuma continuamente i contorni della narrazione per mutarsi, tra finzione e realtà, incubo e ricordo, in un coro di vite e memorie. -
La Dragunera
C'è una donna che infesta le vie del paese, con i poteri di una magara e la forza distruttiva della tempesta di acqua e vento che viene a capo di verno. Una che si capisce subito che è meglio starci lontano, una strega, coi capelli rizzi e niuri come scursuna nturciuniati, sensuale e altera con occhi ramarri che visitano in sogno. La Dragunera cammina annaccata sui tacchi fra le basole delle viuzze, il seno che pare disegnato sotto la vestina stretta, il volto senza vergogna e senza paura. Paolo Rizzuto, che da sempre si spacca la schiena nelle vigne di famiglia, la odia e la desidera con pari ferocia, anche se è la moglie del fratello. Cerca di togliersela dalla testa, di far uscire la fattura che sicuro gli ha lanciato, ma quella gli si è incollata e lo tormenta. Nemmeno Rosa, la Sciandra, tra le cui braccia tanto a lungo si è rifugiato, riesce a guarirlo. Rosa che farebbe di tutto per tornare nella sua casa di bambina, quando volava tra le braccia di suo padre e cantava su un terrazzino profumato di basilico. Ma che tornare non può perché la casa è in rovina e lei per sopravvivere è diventata la puttana del paese, anche se il suo cuore l'ha donato a Paolo. Ma che fa una puttana, quando si innamora? Narratrice visionaria e sanguigna, Linda Barbarino fa rivivere una Sicilia ruvida e intensa, abitata da superstizioni che incombono su personaggi dolcissimi e brutali, che hanno labbra vermiglie e unghie sporche di terra. Canta di una famiglia a un passo dalla fine, travolta da voracità e invidia. E di due donne agli antipodi, ma dal destino ugualmente segnato dal pregiudizio del paese, la crudele magara e la prostituta innamorata. -
Visioni di robot
I robot di Asimov sono ""macchine, non metafore"""". Non sono una minaccia, figli di una tecnologia incontrollata pronti a ribellarsi agli esseri umani, ma strumenti raffinati, progettati per compiti specifici. Tuttavia, possono mentire a fin di bene, interrogarsi sulla propria natura e sorprendere persino i loro programmatori. Come Andrew, in grado di provare qualcosa di simile alle emozioni e desideroso di esplorare i confini che separano la sua esistenza artificiale da quella degli umani. O come le macchine esaminate dalla robopsicologa Susan Calvin, portatrici di errori di programmazione simili ai nostri difetti e debolezze, impensabili in strumenti teoricamente perfetti. Le visioni di Asimov travalicano la narrativa di genere per diventare la cronaca affascinante del viaggio dell'uomo verso il futuro, con tutto il suo vissuto di paure, desideri e speranze. Le storie, scelte dall'autore, parlano di colonie nello spazio, macchine pensanti e miracoli della scienza, ma soprattutto colpiscono il cuore del lettore con dilemmi universali: quali sono i limiti morali nell'uso delle scoperte scientifiche? In che modo la tecnologia sta spostando i confini stessi dell'umano? Con i racconti di questa raccolta e i saggi dello stesso Asimov che la chiudono, il più profetico degli autori di fantascienza cerca di aiutarci a trovare risposte - e a porci nuove domande.""