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Progetto SISMI-DTC Lazio. Conoscenze e innovazioni per la ricostruzione il miglioramento sismico dei centri storici del Lazio
Negli ultimi cinquant'anni in Italia gli eventi sismici con magnitudo maggiore o uguale a 5.8 sono stati 18, otto dei quali catastrofici. Il sisma che ha colpito il Centro Italia nel 2016 ha mostrato ancora una volta come gli effetti del terremoto siano particolarmente drammatici nelle aree interne del paese, già segnate da processi di spopolamento e abbandono. Su questo sfondo, il progetto SISMI-Tecnologie per il miglioramento della Sicurezza e la rIcostruzione dei centri Storici in area sisMIca - promosso dalla Regione Lazio all'interno del Centro di Eccellenza DTC Lazio - muove dalle esperienze che molti laboratori universitari e centri di ricerca del Lazio hanno avviato a supporto della ricostruzione ma, nello stesso tempo, propone una riflessione mirata al governo del rischio, all'avvio cioè di campagne di interventi diffusi di prevenzione e miglioramento sismico. In questa direzione il progetto SISMI propone in primo luogo una rassegna di modi e strumenti avanzati per la conoscenza condivisa dei centri storici finalizzata a valutarne il grado di vulnerabilità, riferita sia alle strutture costruite che alle fragilità socio-economiche; a questo segue la disamina dei diversi strumenti necessari alla valutazione dei livelli pericolosità sismica locale. In secondo luogo viene proposta una disamina critica delle differenti possibilità di miglioramento sismico e di tecnologie e materiali innovativi. Viene affrontato infine il ruolo dei test in laboratorio e l'auspicabile ricorso a sistemi di monitoraggio avanzati, intesi come strumenti di conoscenza capaci di diffondere una maggiore consapevolezza nei confronti del rischio. Il progetto SISMI è improntato al dialogo tra le differenti discipline che necessariamente collaborano a una nuova cultura del rischio, intesa come interazione tra sicurezza delle strutture, continuità di significati storici e culturali e prospettive socio-economiche, conformando in questo modo la resilienza delle comunità locali. -
Design per il mondo reale. Ecologia umana e cambiamento sociale
«Ogni uomo è designer. Tutto ciò che facciamo è quasi sempre design, proprio perché il design sta alla base di ogni attività umana. La pianificazione e l’attuazione, secondo un modello prefissato, di qualunque gesto tendente a un fine desiderato costituiscono il processo di progettazione. Qualsiasi tentativo diretto a isolare il design per renderlo autosufficiente lavora in senso opposto al valore intrinseco del progetto, inteso come matrice primaria della vita». -
Una contesa che dura. Poeti italiani del Novecento e contemporanei
I saggi raccolti in questo volume delineano una mobile costellazione di poeti del Novecento e contemporanei, da Clemente Rebora a Girolamo Comi e Vittorio Bodini; Franco Fortini, Vittorio Sereni e Roberto Roversi; Ferruccio Benzoni, Cesare Viviani e Milo De Angelis; Enrico Testa e Andrea Inglese. Le loro opere vengono rilette ed esaminate a partire dal linguaggio e dallo stile, considerando nello stesso tempo le connessioni dinamiche che legano le forme letterarie alle vicende storiche e culturali, in un movimento pendolare tra commento e interpretazione, passato e presente, particolare e generale. La tensione e lo scacco delle nostre capacità comunicative, la «storia» e la «natura», l'io e il mondo, la memoria e il futuro, l'accensione utopica insieme alla dimessa percezione del quotidiano: sono questi alcuni fra gli aspetti più significativi che attraversano i testi poetici qui analizzati. Essi convivono tra di loro in una paradossale relazione di coappartenenza sulla quale insistevano i versi di Franco Fortini in Metrica e biografia: «una ho portata costante figura, / storia e natura, mia e non mia, che insiste // - derisa impresa, ironia che resiste, / e contesa che dura». -
Roberto Sanesi filosofo e pedagogista dell'arte
Roberto Sanesi (1930-2001) non è solo uno dei poeti e traduttori più originali del secolo scorso, ma è anche un artista della parola che dischiude ai fruitori della sua opera un particolare «pensiero visivo» pregno di contenuti filosofici e pedagogici che caratterizza tutto l'itinerario estetico-pedagogico dell'ermeneutica sanesiana. Da questa premessa è scaturita l'iniziativa del Simposio Roberto Sanesi filosofo e pedagogista dell'arte, che l'Accademia di Belle Arti di Brera e in particolare il Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell'Arte ha organizzato (14 gennaio 2020) presso la Sala delle Adunanze dell'Istituto Lombardo. L'evento ha voluto celebrare i novant'anni dalla nascita di questo importante docente di Brera che per alcuni lustri è stato titolare della cattedra di Pedagogia, didattiche speciali all'insegnamento, dove svolgeva anche altri corsi di scienze umanistiche e filosofiche. Il Simposio, con la responsabilità scientifica di Alessandro Di Chiara, è stato coordinato da Federico Ferrari e ha visto la partecipazione di diversi docenti dell'Accademia e di noti ricercatori. La silloge, oltre a raccogliere gli atti del Simposio, pubblica una poesia inedita di Sanesi e alcuni saggi di specialisti e testimonianze da parte di coloro che hanno conosciuto da vicino l'autore. -
Anticamente moderni. Palazzi rinascimentali di Lombardia in età sforzesca
Il volume prende in esame i palazzi privati nel ducato di Milano in epoca sforzesca, progettati e costruiti nel periodo dalla presa di potere di Ludovico il Moro nel 1480, fino a tutto il primo quarto del secolo successivo. Ne deriva un catalogo degli esemplari essenziali a comprendere lo sviluppo della tipologia e l’affermarsi di un modello abitativo nuovo in grado di includere, tra le sue funzioni, anche quella di rappresentare, fissandolo in una fabbrica, il ruolo sociale, politico e culturale del committente.rnAi singoli palazzi, che possiamo riconoscere – secondo la celebre espressione di Pietro Aretino – come «modernamente antichi e anticamente moderni», sono dedicati ampi capitoli, che li analizzano da più prospettive e conducono a individuare una linea innovativa nell’arte lombarda, non solo attraverso esempi milanesi, ma anche con verifiche puntuali a Pavia, Piacenza, Lodi, Cremona, Crema e Vigevano, in parallelo con quanto avviene a Firenze o a Venezia, a Mantova o a Ferrara e infine, in date appena successive, a Roma.rnAttraverso l’analisi del generale avanzamento della cultura architettonica nel suo complesso e delle interconnessioni tra cantieri, artefici e invenzioni linguistiche, il ventaglio delle architetture considerate si amplia notevolmente e arriva a includere alcuni cruciali edifici religiosi e, successivamente, diversi palazzi romani, dove la discesa dei “lombardi” – dall’urbinate Bramante, ormai integrato nei circoli culturali milanesi, a Bramantino e Cristoforo Solari – ha aperto la strada a scambi decisivi e criticamente ineludibili.rnIn questo modo, Roberta Martinis delinea una storia dell’architettura lombarda di quei quarant’anni che hanno cambiato per sempre il linguaggio architettonico padano, trasformando in senso moderno una prassi progettuale sospesa tra il perdurare del gusto gotico e una crescente moda antiquaria. -
La città, alba dell'Occidente. Saggio su Max Weber
Weber ha definito la città medievale quale «fattore massimamente decisivo» della genesi dello Stato e del capitalismo. Il volume attraversa e ricostruisce le ragioni di fondo di tale genealogia, affrontando tre luoghi cruciali della produzione weberiana, tra loro connessi: il primo è la tesi di dottorato ""Storia delle società commerciali nel Medioevo"""", dove il giovane studioso si sofferma sulla nascita delle forme di impresa commerciale nelle città medievali, in particolare italiane. Segue l'ampio frammento """"La città"""", in cui Weber analizza la rinascita del mercato, primario luogo di aggregazione, e lo sviluppo, tipicamente occidentale, di un diritto alla cittadinanza. Infine si ripercorrono alcuni passaggi di """"Economia e società"""", dove le tematiche già affrontate nei due testi precedenti vengono intrecciate con la questione della migrazione verso le città americane e tedesche dei lavoratori ostelbici a fine Ottocento. Weber mette in evidenza come in questo contesto la città abbia perso la sua autonomia per diventare un nodo funzionale di due comunità che essa ha contribuito a generare, ma che ormai la sovrastano: lo Stato e il mercato."" -
Matteo Ricci. La famiglia, la casa, la città
Le notizie sulla famiglia di Matteo Ricci sono state finora scarse e spesso infondate. Questo libretto raccoglie i risultati di lunghe ricerche d'archivio che hanno consentito di ricostruire la storia della famiglia e dei rapporti di Matteo con essa e con la città d'origine, permettendo anche di identificare con certezza la sua casa natale. -
Che cos'è la giustizia? Lezioni americane. Nuova ediz.
"Che cos'è la giustizia?"""" è una di quelle domande alle quali l'uomo """"si è consapevolmente rassegnato a non poter mai dare una risposta definitiva, ma solo a formulare meglio la domanda stessa"""". È a questo compito, e all'esplicitazione dei presupposti della propria filosofia della giustizia, che Hans Kelsen dedicò, nel 1952, la lezione di congedo dall'insegnamento che dà il titolo al presente volume. Questo testo, per molti versi """"conclusivo"""", è preceduto da due lezioni inedite del 1949, qui riunite sotto il titolo complessivo """"Elementi di teoria pura del diritto"""", nelle quali Kelsen s'interroga sull'essenza dei fenomeni giuridici, e sui problemi epistemologici propri della filosofia del diritto. Chiude il volume la lezione """"Politica, etica, diritto e religione"""", del 1962, in cui si affronta il ruolo che le credenze religiose possono svolgere nel determinare l'effettività delle norme di un ordinamento sociale. Grazie anche alla loro natura di lezioni, gli scritti qui raccolti offrono una """"summa"""" dell'opera filosofica del grande pensatore, che si confronta da un lato con l'analisi dei concetti giuridici fondamentali, dall'altro lato con il quadro metagiuridico (etico, politico e sociale) nel quale necessariamente si collocano gli ordinamenti normativi." -
Imperium. Conversazioni con Klaus Figge e Dieter Groh 1971
In questa lunga intervista del 1971, qui pubblicata per la prima volta in trascrizione integrale e corredata di essenziali note di commento, l'ormai ottantatreenne giurista Carl Schmitt risponde alle domande dello storico Dieter Groh e del giornalista Klaus Figge, offrendo un insostituibile documento autobiografico, che si rivela anche una preziosa fonte diretta per la storia del Novecento. Dalle sue origini cattoliche al rapporto conflittuale col mondo protestante tedesco, dagli studi universitari alla carriera accademica, Schmitt affronta, senza scantonare, le ombre del suo controverso impegno politico, inquadrandolo nei tormentati anni che dalla Repubblica di Weimar portarono alla conquista del potere da parte del Nazionalsocialismo in seguito alla nomina di Hitler a cancelliere. Schmitt espone gli episodi della sua vita privata e pubblica distribuendoli lungo un ben calibrato percorso, che scandisce rigorosamente in date e contesti, ricontrollando minuziosamente tutti i dettagli sui propri diari stenografici dell'epoca e su altri documenti conservati nel suo archivio personale, in una costante tensione fra testimonianza individuale e storia collettiva. Grazie a questa tensione, il colloquio riesce a far emergere la straordinaria competenza politica, tattica e persino amministrativa di Schmitt, senza per questo trascurare la sua determinazione a cercare una chiave metastorica su cui basare e giustificare la propria opera. La biografia del giurista attraversa, come è noto, i momenti più drammatici della storia europea, ma i suoi ricordi, che vibrano nella viva voce narrante del protagonista, non sono le malinconie di un vecchio reduce, bensì le argomentate istanze di un uomo che obbedisce con coerenza al ruvido comandamento di Nietzsche: «Che non si commettano viltà verso le proprie azioni! Che non le si pianti poi in asso!». -
Gl' irati flutti
In questo saggio W. H. Auden si confronta con le mitologie romantiche del mare e del naufragio. «L'ampiezza degli argomenti affrontati in questa ""iconografia romantica del mare"""" è sterminata, e non riguarda solamente gli autori direttamente analizzati» - Valerio Magrelli, Domani«La riflessione di Auden procede sempre con il timone a dritta, portandoci con una sicurezza e intelligenza che non temono paragoni proprio là dove ci voleva portare» - Roberto Galaverni, la Lettura«Libro nel libro, queste prove traduttive a più mani non soltanto guidano la traccia dei possibili «compagni» diAuden nel suo viaggio tra i flutti, ma offrono in più la rilettura di mirabili versioni italiane di grandi classici della poesia» - Marco Fazzini, Alias«Il mare è la situazione reale e il viaggio è la vera condizione dell’uomo. Il mare è il luogo in cui avvengono gli eventi decisivi, i momenti di eterna scelta, la tentazione, la caduta e la redenzione».rnrnNel 1949, dopo che il secondo dei diluvi che avevano sommerso il mondo nella prima metà del secolo s’era appena ritirato, Wystan Hugh Auden, il maggiore e il più intelligente dei poeti inglesi cresciuti dopo il primo diluvio sentì la necessità di comprendere la natura del romanticismo studiando il suo modo di trattare un unico tema, il mare. Ne nasce un vorticoso caleidoscopio in cui gli eroi romantici, veri viaggiatori baudelairiani che partono solo pour partir, si imbarcano su una varietà di mezzi che va dalla baleniera di Melville al setaccio di Lewis Carroll passando per il Nautilus di Verne, esibendo tutte le loro virtù assieme al loro rovescio. Più capricciosamente vari sono i viaggi, più ne emerge un’occulta geometria di allegorie, tipologie, parabole e simboli. Che il loro esito debba essere una catastrofe è implicito nelle loro premesse folli e maledette. Ma non dalla pazzia dobbiamo fuggire. «Leggendo il giornale di bordo dei loro fatali ma eroici viaggi, ricordiamoci del loro coraggio»."" -
L' idea di mondo. Intelletto pubblico e uso della vita
Piccolo vademecum di un materialismo poco incline al pentimento e alla dissimulazione, questo libro raccoglie tre saggi avvinghiati l'uno all'altro come fratelli siamesi. Il primo, ""Mondanità"""", cerca di chiarire (con e contro Kant e Wittgenstein) che cosa significa la semplice parola """"mondo"""", con la quale indichiamo il contesto percettivo e storico in cui si svolge la nostra esistenza. Come bisogna intendere espressioni consuete quali """"stare al mondo"""", """"il corso del mondo"""", """"gente di mondo""""? Il secondo saggio, """"Virtuosismo e rivoluzione"""", è un minuscolo trattato politico: propone un insieme di concetti (moltitudine, esodo ecc.) in grado di affrontare la tempesta magnetica che ha messo fuori gioco le bussole cui si è affidata, dal Seicento in poi, la riflessione sulla sfera pubblica. Il terzo saggio, """"L'uso della vita"""", è l'enunciazione stenografica di un programma di ricerca sulla nozione di uso. Che cosa facciamo di preciso quando utilizziamo un martello, un lasso di tempo, un enunciato ironico? Ma, soprattutto, in che cosa consiste quell'uso di sé, della propria stessa vita, che sta alla base di tutti gli altri usi? Una ricerca in tre tappe in cui filosofia del linguaggio, antropologia e teoria politica si passano con naturalezza il testimone."" -
Exploring identities. Perspectives from a cross-disciplinary dialogue. Ediz. italiana e inglese
Built and natural environments have always been the set wherepeople engage and voice challenging relations, contradictory feelings, legacies of traditions and many other individual and collective expressions. The notion of identities has been used by academics indifferent research fields to study such dynamics, as well as the roleof the urban space in fostering or resisting them. Particularly, manyhave focused on processes of urban transformation, although thetendencies of practical planning and design towards this topic havebecome increasingly confusing and conflicting. On these premises,this special issue of QU3 – iQuaderni di U3 has been structured as across-disciplinary dialogue among scholars from different researchfields. The aim has been to acknowledge different perspectives asan essential grounding from which starting a critical reflection ofboth theoretical and practical assumptions regarding identities.The reader will confront and actively participate in this dialoguewhich must guide us to a new understanding of those processesthrough which places, experiences and individuals may emerge. -
Child-friendly architecture. Ediz. illustrata
Child-Friendly Architecture presenta un esperimento didattico virtuoso, svolto in collaborazione tra la Scuola di Architettura e Design dell'Università di Camerino e Unicef Italia. Si tratta del primo seminario formativo in Italia atto a costruire un dialogo tra le discipline dell'architettura e la promozione e protezione dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Il volume raccoglie contributi multidisciplinari che avvicinano i principi generali della Convenzione sui diritti dell'infanzia a specifici saperi e determinate competenze architettoniche - dalla pianificazione e progettazione degli spazi pubblici ai casi storici e agli spazi per l'apprendimento e il gioco, fino al design industriale per l'infanzia e agli strumenti espressivi del disegno. Nella seconda parte si ripercorre l'attività di laboratorio: un esperimento di progettazione partecipata in cui i presenti, insieme con alcuni studenti della scuola secondaria, hanno potuto sperimentare la rigenerazione e il miglioramento dello specifico contesto in cui vivono, attraverso strumenti e tecniche di ascolto attente ai desideri e ai bisogni dei giovanissimi utenti. L'intento è quello di sviluppare una coscienza critica, per promuovere e garantire il diritto alla cittadinanza attiva dei bambini e degli adolescenti nella vita delle comunità in cui vivono e per accrescere le competenze dei professionisti coinvolti, così da costruire un futuro più consapevole. -
Esperienza, contingenza, valori. Saggi in onore di Rosa M. Calcaterra
Il cospicuo numero di saggi e la varietà dei temi trattati in questo volume in onore di Rosa M. Calcaterra testimoniano in modo eloquente l'ampiezza e la profondità dell'influenza della sua opera. Dal punto di vista privilegiato della sua conoscenza approfondita del pensiero dei principali protagonisti del pragmatismo, classico e contemporaneo, così come di molti altri autori di tradizioni filosofiche differenti eppure affini, Calcaterra mostra come il pragmatismo possa essere interpretato come una scuola di pensiero unitaria senza ledere la proficua eterogeneità che caratterizza il pensiero dei suoi autori. Oggi che le intuizioni di Charles S. Peirce, William James, John Dewey, George Herbert Mead, Clarence I. Lewis e Richard Rorty vivono un momento di riscoperta e vengono applicate con crescente interesse sia in ambito filosofico che nelle scienze sociali e cognitive, il lavoro di Calcaterra contribuisce a mettere in guardia dal rischio di perdere il senso del loro rapporto storico, intellettuale e talvolta personale, ricordando come sia impossibile comprendere pienamente James senza comprendere Peirce, come sia impossibile valutare Dewey senza conoscere Mead, e come anche le punte apparentemente più lontane del continente pragmatista - ad esempio, Rorty e Peirce - pur nella pluralità degli interessi e delle idee, facciano capo a problematiche e questioni di fondo comuni. -
Sei una bestia, Viskovitz
Non era facile per me accettare il fatto che mio padre fosse la moglie di sua madre.rn«Biologo, giramondo, ""fannullone"""", Alessandro Boffa riporta in libreria le sue storie esilaranti di animali in cerca di partner. """"Le più tremende sono le femmine di insetto""""» - Alberto Riva, VenerdìrnSei una bestia, Viskovitz è il libro di Alessandro Boffa, biologo e scrittore per caso. In ognuna delle venti «favole» che compongono il volume un narratore di nome Viskovitz ci parla della sua vita animalesca, calato di volta in volta nei panni di un ghiro, o una lumaca, uno squalo, un leone, uno scorpione, e molte altre bestie esplicitamente antropomorfe. Tutte le storie hanno elementi comuni: il narratore Viskovitz, ovviamente, ma anche i suoi amici (o antagonisti, sodali, fratelli) che si chiamano sempre Zucotic, Petrovic e Lopez, o il Grande Amore che porta sempre il nome Ljuba. In quanto vivente, Viskovitz ha i suoi tempi ben scanditi. Nasce, cresce, vive (sopravvive), si riproduce, cerca di non morire. Ma il suo pensiero dominante è il sesso, nei modi che solo un biologo può conoscere e raccontare: imprevedibile e aberrante quanto si vuole ma sempre necessario e funzionale all'imperativo della riproduzione (e rigorosamente amorale). Tra giochi di parole, battute demenziali, situazioni assurde, la galleria di animali che ci sfila davanti parrebbe convocata solo per farci ridere. Ma a ben vedere, come un nuovo sgangherato Esopo, Boffa affida a questi loquaci animali il compito di rappresentare la condizione umana in tutta la sua finitezza, vanità, maniacalità, lasciando in sospeso la questione fondamentale: siamo animali o bestie?"" -
L' uomo dal piè storto
Una storia di spie durante la Prima guerra mondiale.rnUfficialmente non esisteva, ma dovunque lavorava nell’ombra, complottava e spiava.rnrnrnIl protagonista è Desmond Okewood, un ufficiale inglese che, durante la Prima guerra mondiale, senza essere un vero agente segreto, si trova preso dentro una vicenda pericolosa oltre ogni dire. In missione in Germania, territorio nemico - una Germania cupa, poliziesca e già quasi nazista -, sempre sul punto di essere scoperto ed eliminato, Desmond riesce sempre fortunosamente e astutamente a mettersi in salvo. L'avversario, l'ineffabile dottor Grundt, è un personaggio potente e terribile, che zoppica per via di un piede storto, e comanda la sua rete di agenti ligi e senza fantasia, da cui la spia inglese, di travestimento in travestimento, deve sfuggire. -
Così anche noi in un'eco. Carteggio 1961-1968
È il 1961 quando Enrico Filippini, allora responsabile della letteratura straniera per Feltrinelli, propone a Franco Fortini di curare un'antologia del poeta tedesco Hans Magnus Enzensberger. A sua volta, Enzensberger si impegna a tradurre Fortini per Suhrkamp. Il progetto è all'origine di un carteggio portato avanti dagli autori fino al 1968. Ai suggerimenti scambiati in vista della traduzione reciproca, Fortini ed Enzensberger accompagnano una serie di riflessioni sulla metrica, sulle sorti delle due Germanie, sull'industria culturale degli anni Sessanta e su Brecht, l'autore che del loro dialogo rappresenta una fondamentale premessa. Le lettere che compongono il carteggio, conservate presso l'Archivio Fortini dell'Università di Siena, sono qui presentate in ordine cronologico, annotate e affiancate dalla traduzione dei testi in lingua. -
Città e lavoro. Spazi, attori e pratiche della transizione tra Mestre e Marghera
Quali lavori la città sarà capace di attrarre e ospitare nei prossimi anni? Come il lavoro abita la città e di quali spazi si appropria? In che modo il lavoro, sempre più intersecato con un insieme vario e articolato di altre attività, può contribuire a risignificare spazi e a generare benessere alimentando altre economie? Posti al centro di molti studi sulla città e il territorio contemporaneo, questi interrogativi stanno alimentando una rinnovata attenzione nei confronti delle condizioni materiali e spaziali del lavoro, e verso i modi in cui il lavoro abita gli spazi urbani innescando processi di risignificazione e riattivazione. Mobilitando uno sguardo plurale e itinerante attraverso diversi campi del sapere, e oscillando tra l'indagine e l'esplorazione progettuale. -
L' architettura civile di Paola Salmoni
Paola Salmoni, fondatrice dello Studio Salmoni di Ancona insieme con il fratello ingegnere Claudio, ha senza dubbio segnato il dibattito architettonico e politico nelle Marche della seconda metà del Novecento. I progetti degli anni della ricostruzione e i piani Ina-Casa rappresentarono il primo banco di prova dello studio, e in seguito altre opere di asciuttezza grafica, composta geometria e razionale impiego dei materiali si guadagnarono il plauso, fra gli altri, di Bruno Zevi. Appartenente alla schiera degli ottimi professionisti poco indagati, perché estranei all'accademia universitaria e attivi fuori dai grandi centri, Paola Salmoni è stata in grado di traghettare lo studio nelle mani dei nipoti Giovanna e Vittorio, e dunque nel nuovo secolo, senza rinunciare a una sostanziale coerenza ideale, ancor prima che formale, iniziata con il Monumento alla Resistenza e culminata con l'attento recupero dell'antico cimitero ebraico del Cardeto. Sono inoltre significative le sue collaborazioni con Ludovico Quaroni, Giovanni Astengo e Danilo Guerri, fra gli altri. Il volume restituisce per la prima volta la lunga e sfaccettata esperienza fra architettura, urbanistica e impegno civile dello Studio Salmoni, grazie anche al contributo di una nuova generazione di studiosi e di alcune testimonianze d'autore. -
Le fontane di Za'atari: Abitare senza appartenere-Guida alla città. Ediz. illustrata
Le fontane di Za'atari è l'articolato progetto che l'artista Margherita Moscardini ha sviluppato dal 2015 a partire dallo studio dei campi per rifugiati come realtà urbane destinate a durare. Il campo di Za'atari nasce nel 2012 in un'area semidesertica a nord della Giordania per accogliere i siriani in fuga dalla guerra ed è ancora oggi riconosciuto, per estensione, come la quarta città della Giordania. Il progetto di Moscardini si configura come un dispositivo per generare un sistema virtuoso di vendita di sculture che riproducono in scala 1:1 i modelli di cortile con fontana di Za'atari, che dovranno beneficiare di una giurisdizione speciale con elementi di extra-territorialità. Queste sculture potranno essere acquisite da amministrazioni o istituzioni cittadine e presentate in spazi pubblici europei. Il progetto The Fountains of Za'atari include una scultura installata in via permanente nel parco Alcide Cervi di Reggio Emilia (dal 14 aprile 2019), una mostra temporanea presso la Collezione Maramotti (14 aprile - 28 luglio 2019), la presente pubblicazione in italiano e la corrispondente edizione in lingua inglese. Il libro contiene saggi di Margherita Moscardini, Myriam Ababsa, Leonardo Caffo, Donatella Di Cesare, Kilian Kleinschmidt, Massimo Sterpi, Luigia Bersani.