Sfoglia il Catalogo feltrinelli004
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 5261-5280 di 10000 Articoli:
-
Una casa a New York
Autunno 2000: dopo cinque anni trascorsi a Parigi per lavoro, Adam Gopnik ritorna con la sua famiglia a New York, la città in cui, anni prima, era immigrato suo nonno, ebreo russo. È un amore speciale quello che lega il grande giornalista alla sua città, che da subito gli appare il posto ideale in cui vivere, anche e soprattutto se, come nel suo caso, hai dei figli piccoli. Queste pagine si popolano così di tutti i personaggi magici e bizzarri che circondano una famiglia newyorkese: insegnanti, allenatori, terapisti, amici e nemici. Da Bluie, il pesce rosso destinato a una fine molto hitchcockiana, a Charlie Ravioli, l'amico immaginario della figlia di Gopnik, che essendo per l'appunto un amico immaginario newyorkese è molto impegnato, troppo per giocare con la bimba. Nemmeno il dramma dell'11 settembre riesce a intaccare questo rapporto idilliaco con una città che ha tanto da dare ai suoi abitanti. La normalità del quotidiano vince sull'orrore, in una narrazione che mescola abilmente le barzellette ebraiche con i dibattiti sul problema della coscienza, i prezzi del mercato immobiliare e il significato recondito dell'arte moderna... -
Ho visto un Fo. Storia di Dario, vera e immaginaria
A un anno dalla scomparsa di Dario Fo, il libro che racconta una irripetibile avventura creativa e umanarn«Chi sei?»Sono Manin.«Ma non sei morta?»No, Dario, a dire il vero sei tu che sei morto!«No no, ti sbagli. Morti siete voi. Io sono vivo. Vivissimo.»rnrnA Stoccolma sono i giorni della cerimonia del Premio Nobel. Ma quell’anno, nella Gran Sala del Palazzo Reale, davanti agli Immortali c’è uno dei laureati più sorprendenti e fantastici che si siano mai presentati, il giullare che si fa beffe del potere, il sovversivo che si diverte a mettere a nudo re e papi, la voce e il corpo di una tradizione teatrale che ha origini molto lontane: Dario Fo. rnGiuseppina Manin, che a quella cerimonia ha partecipato come inviata del Corriere della Sera, ripercorre l’evento vent’anni dopo lasciando che la memoria corra, l’immaginazione voli, sulle tracce della sua storia meravigliosa. Sogni, visioni, ricordi, testimonianze, aneddoti si mescolano alla realtà, tra Sale Blu, ricevimenti sontuosi, Grand Hotel, vie, piazze e canali della capitale svedese, dove si possono fare imprevedibili incontri. Ecco Dario che riavvolge i fili degli strabilianti racconti dei fabulatori del lago, i primi maestri di narrazione, ritrova l’emozione della scoperta della pittura e del teatro, due amori che coltiverà in parallelo per tutta la vita. E poi la passione più grande, Franca Rame, con la quale ha diviso la sua parabola umana e artistica. E ora è al suo fianco in quella sera incantata e un po’ buffa del Nobel. rnA un anno dalla morte, Dario Fo torna a vivere in queste pagine con la forza provocatoria e l’allegra impudenza del suo essere attore, drammaturgo, uomo di cultura e di grande umanità. Sempre pronto a rovesciare il senso delle cose, a denunciare torti e ingiustizie, e a ridere sull’assurdo dell’esistenza. Fino all’ultimo giorno. -
Il segreto di famiglia
Si dice spesso che la decisione di scrivere nasca dal bisogno di guarirsi: Il segreto di famiglia ne è la dimostrazione e al tempo stesso il superamento, letteratura che si sostanzia nella verità. rnrn«Una delle più franche e catartiche storie di abuso mai scritte.» - Publishers Weeklyrn«Per anni l'autrice è stata combattuta fra l'idea di scrivere questo libro oppure no. Ha scelto di farlo allo scopo di raccontare la verità. Abbiamo deciso di pubblicarlo perché lo riteniamo un'opera d'arte.» - Lorin Stein, editor di Farrar, Strauss and Giroux e direttore di The Paris ReviewrnrnLa violenza di un genitore contro il figlio è forse quella sentita collettivamente come la più incomprensibile e la più indicibile. L’anonima autrice di questo libro, vittima fin dai tre anni delle molestie del padre, ha trovato le parole per raccontarla. Dopo i decenni di silenzio sotto cui il segreto è rimasto sepolto in famiglia, dopo i pochi e frustrati tentativi di spezzarlo con una madre impegnata a imbrigliare nell’apatia i propri fantasmi e un fratello troppo piccolo e poi troppo coinvolto per offrire un sostegno, la voce della vittima erompe in tutta la sua crudezza. Quadro dopo quadro, assistiamo alla trasformazione della bambina violata in una donna indipendente, capace di nuove storie e nuove avventure. Ma un ambiguo e indissolubile legame di dolore e desiderio ha plasmato e domina la sua psiche, la sua personalità, il corpo stesso, che «ricorda ogni cosa». -
Uscita di sicurezza
Ambientato in una Los Angeles spettrale, Uscita di sicurezza è un thriller vibrante, capace di raccontare l'etica dei nostri tempi attraverso il mondo sordido del crimine e le sue contraddizioni.rnrn«Un thriller ad altissima tensione, con un grande cuore pulsante» – Paula Hawkinsrnrn«Questo romanzo ha un ritmo incessante; al tempo stesso, è la descrizione più autentica e approfondita della vita di strada che io abbia mai letto» – Michael Connellyrnrn«Tutti questi soldi. Sembra che mi vogliano dire qualcosa: non riuscirò mai a farla franca. La posta in gioco è troppo alta. I proprietari di questi soldi verranno a cercarli. E lo faranno molto presto.»rnrnLos Angeles, 2008. Ricky Mendoza Jr., alias «Ghost», è uno scassinatore professionista dal passato turbolento – una giovinezza da eroinomane, il dramma di una malattia al cervello e gli spettri di un amore mai dimenticato – quando la DEA decide di ingaggiarlo per aprire le casseforti dei narcotrafficanti, i padroni incontrastati dei sobborghi losangelini. Ghost fa scattare i meccanismi di apertura e aiuta gli agenti a ripulire. Senza mai fare domande. Ma il 2008 è l'anno zero di una crisi senza precedenti: la Lehman Brothers sta finendo a gambe all'aria e il crollo dei subprime inizia a soffocare le famiglie più indigenti. In un contesto simile, scassinare casseforti è un'occasione per fare giustizia: rubare ai ricchi per dare ai poveri, anche a costo di inimicarsi i Signori della droga di L.A. e complicare i piani di redenzione di Rudy «Glasses» Reyes, un ex trafficante ora al soldo della DEA... Ambientato in una Los Angeles spettrale, Uscita di sicurezza è un thriller vibrante, capace di raccontare l'etica dei nostri tempi attraverso il mondo sordido del crimine e le sue contraddizioni. -
I bambini di Vienna
Vienna, inverno 1945. Gli Alleati hanno occupato la città, piegata dai bombardamenti e ricoperta di neve. Nella cantina di un palazzo crollato sotto le bombe, vivono - o meglio sopravvivono - sei ragazzini scampati alla guerra, al nazismo e ai campi di concentramento. C'è Jid, virtuoso del borseggio; Goy, specialista del mercato nero; Ewa, prostituta occasionale, con la sua amica Ate, ex capo di una sezione della gioventù hitleriana; i più piccoli sono l'angelico Curls e una bambina malata. Insieme, nella cantina, affrontano un'esistenza di espedienti fino all'arrivo di un reverendo americano in uniforme da ufficiale che distribuisce ai bambini qualche panino, un po' di compassione e degli opuscoli di poesie. I ragazzini gli raccontano la propria storia e il reverendo promette loro una vita nuova, diversa, forse un sogno. -
Cento haiku
"Gli haiku saettano come smussate freccioline che c da un mondo simile a quello di Alice, ma dotato di una sottile, intricata coerenza che non è soltanto il rovescio dello specchio delle nostre coerenze. Sono spiragli da cui filtra qualcosa di accecante e insieme di carezzevole, sono cuspidi elastiche di qualcosa che deve restare sommerso, per noi (e forse per tutti), ma che pure sentiamo necessariamente nostro. (...) Gli haiku hanno quasi l'aria di """"scusarsi"""" dell'esserci, se l'esserci comporti una qualche violenza sull'essere-puro e sul lettore-puro, se comporti una seduzione troppo viscosa per darsi come eleganza, un giro logico che voglia catturare, vincolare, piuttosto che aprirsi appena in sollecitante enunciato, in ammiccante moto di palpebra."""" (Dalla presentazione di Andrea Zanzotto)" -
Le consolazioni della filosofia
La filosofia è inutile se non cura i turbamenti dell'anima così come la medicina che non cura i dolori del corpo. Guidato da questo principio di Epicuro, Alain de Botton ha compiuto un lungo itinerario attraverso la storia della cultura occidentale, fino a riconoscere in sei grandi pensatori della nostra tradizione i compagni di viaggio ideali nel percorso alquanto accidentato e travagliato della nostra esistenza. Socrate, Epicuro, Seneca, Montaigne, Schopenhauer e Nietzsche diventano così, nella lettura che ne viene qui data, personaggi cordiali e comunicativi, figure vive e partecipi della nostra quotidianità. -
Da Parigi alla luna
Corrispondente da Parigi per il ""New Yorker"""", in questa sorta di diario sentimentale Adam Gopnik ripercorre i cinque anni trascorsi nella Ville Lumière insieme alla moglie Martha e al piccolo Luke. Con gli occhi dell'americano a Parigi, esplora e osserva la città fin nei suoi angoli più intimi, cogliendo appieno la dicotomia tra la pomposità della cultura ufficiale e """"la più splendida civiltà dei luoghi comuni mai esistita"""": quell'amalgama unico e irripetibile creato dai café, dai parchi, dai musei, dall'alta moda, dalla luce sui tetti e dalla ritrosa cortesia degli abitanti. O dalla cucina intesa come un rito che ha inizio con la spesa mattutina. In pagine pervase dall'ironia e dalla sottile tensione tra due culture che si guardano con reciproco sospetto e ineffabile attrazione, Gopnik racconta quanto sia complicato procurarsi un tacchino per il giorno del Ringraziamento durante uno sciopero generale, o un appartamento in affitto ai tempi di uno scandalo immobiliare; di come gli addobbi natalizi francesi risultino incomprensibili a un newyorkese, o di come lo stesso newyorkese finisca per promuovere una rivolta fra i clienti di una brasserie minacciata dalla globalizzazione. Come in una chiacchierata tra vecchi amici, l'autore di """"Una casa a New York"""" ci fa riscoprire una città romantica, ingarbugliata, fragile, ma anche moderna, concreta e, soprattutto, orgogliosamente viva."" -
L'arte di narrare
Un piccolo libro prezioso per conoscere un maestro che ha saputo creare uno stile allo scopo di catturare l’esperienza: perché «soltanto le cose preservate dalla scrittura hanno qualche possibilità di essere reali».rnrnCon la sua capacità di raccontare in una prosa limpida e precisa temi universali come la giovinezza, la guerra, l’erotismo, l’amicizia, James Salter ha conquistato un posto nel canone della letteratura americana, ricevendo sia l’ammirazione incondizionata dei colleghi scrittori, sia il plauso dei lettori. In questo libro ci consegna con voce intima e diretta il suo inesauribile incanto per autori quali Balzac, Flaubert, Babel’, Dreiser, Céline, Faulkner, offrendoci l’occasione di vedere come un grande romanziere legge i romanzi altrui. Ma ci svela anche i modi in cui la biografia di un autore può entrare nella sua narrativa e le tecniche utilizzabili per far fronte alla complessità della costruzione di una trama. Con schiettezza, poi, Salter non tralascia gli aspetti più prosaici e meno piacevoli della vita di uno scrittore: le lettere di rifiuto delle case editrici, le recensioni negative, le mattine e le notti trascorse a scrivere e i lunghi pomeriggi a preoccuparsi per la cronica mancanza di denaro… -
Mea culpa
Di ritorno dall'Unione Sovietica nel 1936, Celine pubblica il primo dei suoi scottanti e sbalorditivi pamphlet politici: ""Mea culpa"""". Il testo, che qui viene proposto nella traduzione e con una introduzione di Giovanni Raboni, non è solo l'appassionato e disperato atto d'accusa contro gli spaventosi limiti della natura umana, ma anche una preziosa testimonianza che permette di cogliere le illuminazioni di una spregiudicata profezia. In appendice al volume sono raccolti due testi che documentano da un lato la storia della ricezione di Mea culpa in Russia e rivelano dall'altro il rapporto di Celine con autorevoli esponenti francesi della """"letteratura impegnata""""."" -
Come sugli alberi le foglie
Gianni Biondillo racconta i sogni e le speranze di questi giovani italiani, illusi dalla retorica dannunziana che li portò sul campo di battaglia a cercare la bella morte. Per scoprirla insanguinata e orribile. rn«Un romanzo polifonico, ricco di voci... Biondillo racconta la storia di una generazione.» - Marco Belpoliti, la Repubblicarn«Bondillo usa un approccio decisamente originale, raccontando la ""grande guerra"""" soprattutto attraverso le vicissitudini degli artisti e intellettuali che la vollero e praticarono, anche a prezzo del loro sangue. Dando una particolare evidenza a quelli sedotti da Marinetti malefico incantatore, i Futuristi.» - La Stamparn«Il libro ridà vita alla Milano dei Futuristi e lo fa con precisione rara.» - Corriere della SerarnrnrnEsiste una generazione di ragazzi che all'inizio del secolo scorso vollero rivoluzionare l'arte. Si chiamavano Boccioni, Erba, Sironi, Carrà, Russolo. Si conobbero nelle aule dell'accademia di Brera. Seguivano le idee avanguardiste del più anziano di loro, Filippo Tommaso Marinetti. Si facevano chiamare Futuristi. Erano interventisti convinti, si arruolarono senza indugio per il fronte, idealizzando la guerra come igiene del mondo. Molti di loro non tornarono a casa. Fra questi c'era un giovane comasco, Antonio Sant'Elia, talento luminosissimo e sfortunato. Morì da eroe, sul Carso, nel 1916, esattamente cento anni fa. Marinetti, divenuto accademico durante il fascismo, fece del suo sacrificio un'icona dell'eroe fascista. Lui è il personaggio centrale tra i molti che questo romanzo di Gianni Biondillo riporta in vita, nel contesto di una grande narrazione nazionale."" -
Smile
I ricordi si alternano alle discussioni nel pub, il rapporto fra Victor ed Ed si fa sempre più forte, c’è una strana tensione che li attrae e li allontana, li mette alle strette, fino all’imprevedibile colpo di scena finale…rn«Il miglior romanziere della su generazione.» - Literary Reviewrn«Un romanzo commuovente, a tratti doloroso, destinato a far discutere e insieme a suscitare ammirazione per il coraggio di un autore che sa essere imprevedibile e scuotere la coscienza dei lettori.» - The Guardianrn«Un libro che ti fa sentire al cospetto di un vero maestro.» - The ObserverrnrnrnDublino, giorni nostri. Victor Forde, 54 anni, è da poco tornato a vivere nel quartiere popolare della sua infanzia. Alle spalle, un matrimonio fallito e una carriera di giornalista che non è mai decollata veramente. Ogni sera Victor affoga l'amarezza della sua vita al pub Donnelly's, dove incontra Ed Fitzpatrick, che sostiene di essere un suo vecchio compagno di scuola. Victor non riesce a ricordare di averlo frequentato, i suoi modi rozzi e sfacciati lo infastidiscono, ma qualcosa in lui lo attira. Lo strano legame che si instaura tra Victor e Ed è l'occasione per raccontarsi il passato, vecchi episodi di quando frequentavano una scuola cattolica nella quale Victor, timido e introverso, era oggetto degli scherzi crudeli dei compagni e forse anche di qualcosa di peggio. L'arrivo al Donnelly's di Brenda, una donna affascinante, sembra rimettere in discussione il già precario rapporto tra Victor e Fitzpatrick... -
Il Barbarossa e la beffa di Alessandria
A un anno dalla scomparsa, il romanzo inedito di Dario FoLa nascita della Repubblica milanese e del gran numero di Comuni lombardi che si costituirono dopo l'anno Mille è uno dei più importanti fenomeni di emancipazione civile ed economica dell'età medievale. Decisive sono state le loro battaglie contro Federico Barbarossa, feroce nemico della loro autonomia e dei loro ideali sociali e religiosi. Ed è proprio sul Barbarossa che Dario Fo punta il suo occhio critico e irriverente per portare alla luce, in questo romanzo inedito, un episodio esemplare, la singolarissima fondazione della città di Alessandria e la lotta che ha aperto la strada a un nuovo corso della storia d'Europa. Cancellando la cronaca ufficiale, forse troppo attenta a non gettare il ridicolo sul sovrano, l'autore fa spuntare dagli archivi un'altra verità e ricostruisce la vicenda di una «fantastica Alessandria galleggiante», capace di resistere per mesi all'esercito più potente del mondo occidentale, e di un imperatore con la tragicomica ossessione dell'acqua: una vicenda in cui l'ordinaria triste ingiustizia viene ribaltata e il tiranno, per una volta, sconfitto. -
Trainspotting. Nuova ediz.
«Lo scrittore simbolo della narrativa inglese» - La RepubblicarnScegli la vita. Scegli il mutuo da pagare, la lavatrice, la macchina; scegli di startene seduto su un divano a guardare i giochini alla televisione, a distruggerti il cervello e l'anima, a riempirti la pancia di porcherie che ti avvelenano.rnIrruento, sboccato, beffardo: ""Trainspotting"""" racconta il sesso, lo sballo e la rabbia di un gruppo di ragazzi di Edimburgo e dintorni. Renton, Sick Boy, Spud e Begbie sono i dannati di un modernissimo inferno chimico, che vivono una vita sfilacciata e senza scampo, alla costante ricerca di un riscatto, di un senso da dare alla propria esistenza. Terrorizzati all'idea di rimanere intrappolati nel vicolo cieco fatto di casa, famiglia e lavoro, trovano nella droga e nella violenza l'unica alternativa possibile al vuoto delle loro giornate. Alcuni moriranno, altri continueranno un'incerta esistenza sull'orlo del baratro, altri ancora decideranno di fuggire e di lasciarsi alle spalle in una sola, decisiva mossa la droga, i compagni e la Gran Bretagna."" -
L' energia del vuoto
È notte, su una stradina di montagna in Svizzera. Su un'auto in corsa verso Marsiglia ci sono Pietro Leone, funzionario dell'Onu a Ginevra, e il figlio Nico. I due sono in fuga, anche se nemmeno Pietro sa da cosa. La sola certezza è che da giorni qualcuno lo tiene sotto controllo e che la moglie Emilia Viñas, spagnola, ricercatrice al Cern, la sera precedente non è tornata a casa. La donna è la responsabile di uno degli esperimenti con il Large Hadron Collider, il più potente acceleratore di particelle al mondo. Emilia ama il suo lavoro, per il quale spesso sacrifica la famiglia e soprattutto il rapporto con Pietro. Del resto, quella della fìsica è un'avventura troppo affascinante, un universo intessuto degli interrogativi sul futuro e sulla vita che agitano tutti noi... Ma da chi stanno scappando Pietro e Nico? E dov'è finita Emilia? -
Amore, Prozac e altre curiosità
Cristina, Rosa e Ana: tre sorelle, tre donne molto diverse, tre modi di nascondere il vuoto della vita. rnrn""Buffo e crudele"""" - D - La RepubblicarnrnCristina, la barista svitata di un locale alla moda, lo riconosce e lo affoga nell’alcol, nelle droghe e negli amori di una notte. Rosa, la manager razionale, lo rifiuta e lo riempie di impegni di lavoro, riunioni affrontate con piglio deciso e apparente sicurezza. Ana, la casalinga responsabile, lo lucida con la cera dei lavori domestici: pulire, cucinare, accudire il figlio e un marito che non ama. Nessuna di loro è felice. Così, quando un evento inatteso spazza via la linda perfezione e il paravento di benessere dietro cui si nasconde Ana, le tre sorelle si scoprono simili nelle loro nevrosi, con un passato doloroso in comune. E allora, riconosciuto il nemico, sono decise a combatterlo facendo sfoggio di una qualità che, a dispetto dei luoghi comuni, è squisitamente femminile: la forza. Insieme, sono pronte a prendere di petto la vita."" -
L'amore in sé
«Bubi è il nome del desiderio.» È questa la frase che una mattina d'inverno risuona – incongrua, sconveniente, quasi surreale – in un'aula dell'università di Ginevra, mentre il professor Fabio Cantoni spiega un sonetto di Petrarca a un gruppo di studenti. Ma è stato solo un lapsus: il professor Cantoni voleva dire «Laura», naturalmente. Eppure il fatto che proprio quel nome e proprio in quel momento sia affiorato dalla memoria deve avere un senso... Alla fine di questa giornata diversa da tutte le altre il professor Cantoni scoprirà che è proprio l'aver accettato la nostalgia e il dolore che compongono la memoria a permettergli di stabilire un rapporto più limpido e, forse, pacificato con la sua vita presente, e la futura. -
Ciulla, il grande malfattore
Scandali finanziari, abusi edilizi, corruzione politica e una crisi economica che arricchisce i pochi e impoverisce le masse. È Roma nel 1884, quando ci arriva Paolo Ciulla, giovane catanese assai versato nel disegno. Vuole studiare architettura e diventare un artista: non ci riuscirà. In compenso anni dopo, in una Sicilia sconvolta dalla dura repressione degli scioperi agrari e del movimento dei Fasci siciliani, verrà a galla il suo vero genio: quello per la falsificazione di banconote. È solo l'inizio di una ""carriera"""" che si dipanerà per laboratori e stamperie, banche e taverne, trasformandolo in un paladino dei poveri messi in ginocchio dalla crisi. Paolo Ciulla, anarchico, criminale, benefattore, è un antieroe contemporaneo e la sua Italia è la nostra. Le sue avventure, raccontate con stile trascinante in questo romanzo dal vero, attraversano e illuminano un Novecento italiano che non è stato il secolo breve, ma il più lungo: iniziato nel 1861, non è ancora finito. L'interrogatorio di Ciulla, uno dei primi grandi processi mediatici del nostro Paese, ha il ritmo di una pièce teatrale: quasi cieco per le sperimentazioni con gli acidi, ma ironico e indomito, il principe dei falsari per giorni tiene testa a giudici e pubblici ministeri. Fino all'apoteosi finale, il più grande momento di gloria: il riconoscimento pubblico di un italianissimo genio."" -
Il meglio di P. G. Wodehouse
Nei racconti di questa raccolta il lettore trova un'ampia scelta per una lettura piacevole e di sicuro divertimento: dalle vicissitudini nel castello di Blandings del povero Lord Emsworth, sempre in balia della tirannica sorella Lady Constance, alle vivaci storie con cui il signor Mulliner intrattiene gli avventori dell'Anglers' Rest, alla comicità delle situazioni in cui si vengono a trovare i frequentatori del Drones Club, fino alle arguzie che il maggiordomo Jeeves mette in atto per togliere dai guai il suo giovane signore. Il tratto che accomuna queste storie è, naturalmente, lo strepitoso, irresistibile umorismo, che ha conquistato intere generazioni di lettori; ma non si apprezza a fondo Wodehouse se non se ne colgono la qualità stilistica e l'inventiva lievemente surreale, capace di creare un mondo delizioso quanto vitale. -
Giorni luminosi
Il libro inedito di un grande testimone della Shoah.rn«Un miracolo letterario vivente.» - la Repubblicarn«La voce di Aharon Appelfeld è la più accorata della letteratura israeliana.» - LirernrnrnÈ finita la guerra e Theo, giovane ebreo sopravvissuto a un campo di concentramento tedesco, vuole rientrare nel suo paese, in Austria. La strada è lunga e lui è solo e senza mezzi, ma non si lascia vincere dallo sconforto. Lungo il cammino ogni passo, ogni sensazione gli riportano alla mente i giorni felici dell’infanzia, trascorsi per la maggior parte in compagnia della madre, una donna sensibile e delicata, che amava visitare con il figlio cappelle e monasteri cristiani. Il padre di Theo era invece un uomo concreto con cui il bambino non aveva confidenza, dedito al lavoro e sempre impegnato nella libreria di famiglia. L’incontro fortuito con Madeleine, una cara amica di gioventù del padre, di cui Theo si prende cura per un po’, fa però vacillare alcune delle sue certezze... Tra avventure e difficoltà, Theo prosegue poi il viaggio verso quella che nella sua mente è sempre rimasta «casa». Un romanzo che è un commovente affresco dei giorni successivi alla fine della guerra, in cui riecheggiano gli interrogativi che già sono stati di Primo Levi e Imre Kertész, restituendo lo stato di attesa, di timore, di sospensione tra il ricordo di un passato scomparso e della violenza dei campi e un presente incerto ma anche colmo di speranza.