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La miliziana
Da una parte, la luminosa figura di Micaela Etchebéhère, detta Mika, ebrea argentina di origini russe e passioni rivoluzionarie. Dall'altra, una scrittrice come Elsa Osorio che ne insegue per anni, con timore e ammirazione, l'avventurosa traiettoria esistenziale e politica, trasformandola in romanzo. Questo libro è un dialogo a distanza, l'omaggio a una donna straordinaria, dimenticata dalla Storia ufficiale, l'unica donna che durante la Guerra civile spagnola ha comandato una milizia antifranchista. Intrecciando al romanzo le testimonianze di chi l'ha conosciuta personalmente, le sue lettere e i suoi scritti, Elsa Osorio ripercorre la storia di Mika a partire dagli anni dell'università, a Buenos Aires, e dall'incontro con Hipólito Etchebéhère, che diventerà il suo compagno di vita e di lotta. I due, inseguendo la sfida di sostenere le battaglie della classe operaia, passeranno da Parigi a una Berlino congelata dall'avvento del nazismo e infine, nel 1936, alla Spagna della Guerra civile. Per nulla pratica di strategie militari, capace a malapena di sparare, Mika si trova suo malgrado a imbracciare il fucile, vincendo le diffidenze degli uomini e conquistandosi l'appellativo di ""capitana"""", insieme alla stima e all'appoggio incondizionato dei suoi, che guida in una fuga rocambolesca fuori dalla cattedrale assediata di Siguenza fino al ricongiungimento con il resto della truppa."" -
Saluti (poco) cordiali
Con questo giallo raffinato, che rende omaggio all’arte di scrivere lettere, Christophe Carlier esplora, in tono ironico e leggero, le dinamiche dei rapporti umani all’interno di una piccola comunità, con le loro convenzioni e ipocrisie, per indagare ciò che si cela nel fondo dell’animo umano.rnrn""Un’immaginazione straordinaria e una delicatezza squisita. Incantevole"""" - Amélie Nothombrnrn""""Un piccolo romanzo crudele, bonariamente misantropico, ben costruito. Una prosa elegante, chiara come l’acqua illuminata dal sole, con un tocco poetico"""" - La Quinzaine LittérairernrnrnÈ arrivato l’autunno e su un’isola al largo della costa bretone Gabriel, il postino, consegna a Théodore una busta anonima. È solo la prima di una serie di lettere che fanno irruzione nelle case degli abitanti, e che con poche parole insinuanti ne turbano la tranquillità, portando a galla segreti e paure. In un tempo in cui gli scambi epistolari stanno ormai scomparendo, questi brevi messaggi danno inizio a un gioco crudele che finisce per coinvolgere tutti, destabilizzando l’equilibrio della vita quotidiana. Al bar La Marine, i clienti lanciano le prime accuse… Chi è il corvo che si diverte a risvegliare i fantasmi e a smascherare le debolezze degli isolani? È forse Valérie, la barista? O il giovane e squattrinato Tommy? O ancora Irène, la solitaria? A poco a poco, si inizia a sospettare di chiunque, anche del proprio vicino, e l’inquietudine cresce fino a che gli eventi prendono una piega alquanto spiacevole… Spetterà a Gwenegan, il poliziotto venuto dalla terraferma, scoprire l’identità dell’anonimo autore e riportare la vita dell’isola alla normalità."" -
Superman si è schiantato
La verità rende liberi, e forse c’è qualcunornche non sopporta le persone libere. Infattirniniziano a nasconderci la verità molto presto,rnriempiendoci la testa di bugie. rnrn«Un giorno un fesso ha detto che noi umani siamo gli esseri più intelligenti. Che siamo più intelligenti delle rane, degli gnu, dei cavalli, degli asini e dei cani. Il resto degli esseri umani gli ha dato ragione. Ché è difficile che uno ti dia torto se gli vai a dire che è il più intelligente del mondo!»rnrnQuandornsiamo piccoli cercano di convincerci chernBabbo Natale è buono, anche se non portarni regali ai bambini poveri, poi quando cresciamornvogliono farci credere che le bombernumanitarie sono un bene, che le labbra rifatternsono più belle di quelle naturali, cherndiventiamo forti attraverso le sofferenze,rnsoffocando così l’unica vera grande possibilitàrnche abbiamo, quella di ascoltare le nostrernpassioni.rnMa è mai possibile, si chiede Jacopo Fo, chernnell’era dei computer, con almeno due miliardirndi persone che hanno accesso a ognirngenere di informazione, il mondo vada ancorarncosì male? La causa profonda di questorndisastro deve essere nascosta, mimetizzata,rnperché se appena fosse visibile larnaffronteremmo e la risolveremmo. E se ilrnproblema fosse che non siamo affatto gli esserirnpiù intelligenti del pianeta, come continuiamorna sentirci da secoli?rnBasta guardarsi in giro per capire comernstanno veramente le cose. Gli esempi sonorntanti e Jacopo Fo, mosso da un sentimentorndi ribellione, ne ha riuniti alcuni in questornlibro, dalla religione, all’economia e allerntradizioni più diffuse, per spingerci a guardarernalle rare isole di comportamento davverornintelligente. Dove appare chiaro chernl’uomo forte non è che un frutto malato dellarnnostra stupidità. -
Patria
Vincitore del Premio Strega Europeo 2018rn Con la forza della letteratura, Fernando Aramburu ha saputo raccontare una comunità lacerata, e allo stesso tempo scrivere una storia di gente comune, di affetti, di amicizie, di sentimenti feriti: un romanzo da accostare ai grandi modelli narrativi che hanno fatto dell’universo famiglia il fulcro morale, il centro vitale della loro trama. rnrn«Da molto tempo non leggevo un romanzo così persuasivo, commuovente, e così brillantemente concepito.» - Mario Vargas Llosarnrn«Indimenticabile: un grande romanzo.» - El Paísrnrnrn«Un romanzo semplicemente formidabile… un esempio di grande letteratura» - La Vanguardiarnrn«Racconta l’amore, la passione, il disamore dei suoi personaggi con un misto efficacissimo di profondità e delicatezza» - El Culturalrnrn«Una tensione narrativa sostenuta dall’inizio alla fine. Un libro straordinario» - El Diario Vascornrn«Senza alcun dubbio, uno dei grandi romanzi degli ultimi anni» - Abcrnrn«Un romanzo definitivo» - La RazónrnrnDue famiglie legate a doppio filo, quelle di Joxian e del Txato, cresciuti entrambi nello stesso paesino alle porte di San Sebastián, vicini di casa, inseparabili nelle serate all’osteria e nelle domeniche in bicicletta. E anche le loro mogli, Miren e Bittori, erano legate da una solida amicizia, così come i loro figli, compagni di giochi e di studi tra gli anni Settanta e Ottanta. Ma poi un evento tragico ha scavato un cratere nelle loro vite, spezzate per sempre in un prima e un dopo: il Txato, con la sua impresa di trasporti, è stato preso di mira dall’ETA, e dopo una serie di messaggi intimidatori a cui ha testardamente rifiutato di piegarsi, è caduto vittima di un attentato... Bittori se n’è andata, non riuscendo più a vivere nel posto in cui le hanno ammazzato il marito, il posto in cui la sua presenza non è più gradita, perché le vittime danno fastidio. Anche a quelli che un tempo si proclamavano amici. Anche a quei vicini di casa che sono forse i genitori, il fratello, la sorella di un assassino. Passano gli anni, ma Bittori non rinuncia a pretendere la verità e a farsi chiedere perdono, a cercare la via verso una riconciliazione necessaria non solo per lei, ma per tutte le persone coinvolte. -
XXX cantos. Testo inglese a fronte
Come Byron ai primi dell'Ottocento, Ezra Pound inaugura il Modernismo novecentesco con un viaggio poetico lungo le coste del Mediterraneo: da Gibilterra alla Provenza, alla Grecia omerica, all'Italia del Rinascimento e di scabri paesaggi esotici - ""Come lo scultore vede la forma nell'aria..."""" Con qualche puntata a Parigi e a Londra, dove trova fra l'altro un Inferno contemporaneo in cui finiscono coloro """"che hanno messo la voglia di denaro davanti ai piaceri dei sensi"""". Scritti nell'età delle avanguardie, fra scambi intensi con James Joyce e T.S. Eliot e scorribande sulle tracce di trovatori e condottieri, riuniti in volume nel 1930, i """"XXX cantos"""" costituiscono la prima avventurosa cantica del poema a cui Pound lavorò tutta la vita, un libro compiuto in cui il passato rivissuto appassionatamente dialoga con la strage della Prima guerra mondiale e regala modelli libertari e appaganti. Questa nuova traduzione commentata consente di riscoprire una delle opere epocali del moderno, intrico di riscritture e rivelazioni, in tutta la sua corrusca freschezza e progettualità."" -
So benissimo quanto ho peccato. Testo inglese a fronte
C'è qualcosa, nella poesia di Charles Bukowski, che seduce e coinvolge. È un grido di dolore soffocato ma ben udibile, sono immagini di povertà ed emarginazione e di possibili riscatti; ma forse, più di tutto, è l'umanità traspare, sempre e comunque: quella di Bukowski è infatti una poesia contemporanea per eccellenza, lontanissima dagli effetti speciali della retorica e invece intrisa di vita che pulsa sulla pagina. Il lettore si trova di fronte al mondo tipico del poeta americano: incontri casuali con donne di dubbia provenienza, ippodromi di provincia, affitti da pagare e padroni di casa impazienti, tanto vino e tanto whiskey, un'umanità lacerata e derelitta, ma mai priva di una dignità speciale. -
La fine della storia
Dalla Russia di Trockij al Cile di Pinochet, dalla Germania di Hitler alla Patagonia di oggi, il nuovo romanzo di Luis Sepùlveda attraversa la storia del Novecento, raccontandone grandezze e miserie, per giungere infine alle pagine drammatiche in cui Belmonte gioca la sua partita finale.rn«Un romanzo che resterà tra i suoi migliori: leggendolo, si capisce che occorrevano anni per le ricerche, ma anche un delicato equilibrio nell'affrontare ricordi di un passato che non passerà mai.» - Pino CacuccirnrnJuan Belmonte, dopo aver combattuto tante battaglie - prima fra tutte quella al fianco di Salvador Allende - da anni ha deposto le armi e vive tranquillo in una casa sul mare nell'estremo sud del Cile, insieme alla sua compagna Verònica, che non si è mai completamente ripresa dopo le torture subite all'epoca della dittatura. Belmonte è un uomo stanco, disilluso, restio a scendere in campo. Ma il passato torna a bussare alla sua porta. I servizi segreti russi, che conoscono bene il suo curriculum di esperto di guerra sotterranea e infallibile cecchino, hanno bisogno di lui. Sul fronte opposto, c'è il piano ordito da un gruppo di nostalgici di stirpe cosacca, decisi a liberare dal carcere Miguel Krassnoff, discendente diretto dell'ultimo atamano, la cui famiglia riuscì a riparare in Cile dopo la Seconda guerra mondiale. Krassnoff, ufficiale dell'esercito cileno durante la dittatura militare, al momento sta scontando numerose condanne per crimini contro l'umanità. E Belmonte ha un ottimo motivo per odiare «il cosacco», un motivo strettamente personale... -
L' omonimo
Vede la morte in faccia, Ashoke Ganguli, una notte d'ottobre, in India, quando il treno deraglia, i vagoni si accartocciano in un lampo. Lo salva il racconto che sta leggendo nell'attimo dell'incidente: Gogol, Il cappotto. Al lume della lanterna, qualcuno scorge le pagine del libro sparse per i campi: il giovane che ne solleva, con le ultime forze, qualche foglio è ancora vivo. Grato allo scrittore russo, sette anni più tardi, in America, Ashoke Ganguli decide di chiamare Gogol il primogenito appena nato. Ma quando cresce, man mano che si affaccia al mondo ""nuovo"""", Gogol Ganguli trova insulso, fastidioso, quel nome che è un cognome, e neppure indiano. Si allontana allora dai genitotri e dalle tradizioni di famiglia, fino a che un evento tragico lo obbliga a tornare sui suoi passi."" -
Lei
L'autrice finalista al Premio Strega con La vita accanto e vincitrice del Premio Calvino dà voce a un personaggio unico, Maria di Nazaret, restituendola alla sua piena essenza umana.rnrnIo c'ero. L'ho seguito tutti i giorni che ho potuto nelle strade piene di polvere e di sassi, da lontano. E col pensiero l'ho seguito ogni altro momento... rnrnSi sa quanto è lungo il tempo della preoccupazione. Appena meno lungo del tempo del dolore.rnrnCosa c’è di divino nell’essere giovane madre di un figlio arrivato per grazia o per caso? Ci si augura per lui una vita buona: che non incontri il male, che il mondo lo accolga o almeno lo lasci in pace. È la storia umanissima di Maria, Madre di Dio bambino, la stessa di ogni madre per cui il proprio bambino è Dio, vita che si consegna fragilissima e si promette eterna. Ma il figlio di Maria è troppo speciale perché la storia sia solo questa e infatti sarà altra, raccontata per generazioni in poesia, in pittura, in musica, nel vetro, nel ghiaccio immacolato, a punto croce, sulle volte delle cattedrali e sui selciati delle piazze. rnQui parla Maria. Accanto a lei Giuseppe, padre che ha detto sì senza comprendere, senza nemmeno pronunciare questo sì, costruttore di un progetto di vita e di amore ben più grande di quello immaginato. Intorno a lei uomini e donne che pensano di capire, ma sanno solo chiacchierare; e gli amici del figlio, Giovanni, Simone, Giuda e anche Nicodemo, che si affannano di domande nella notte; e dottori e farisei che chiedono la verità solo per poterla negare. Sopra di lei, infine, gli angeli fanno corona, ma con le loro ali non riescono a tenere lontano il gran male del mondo, che si addensa fino a quando qualcuno griderà: «A morte». Ciò che resta è un corpo rotto senza grazia, consegnato a una madre ancora giovane, anche nel momento estremo così simile a tante madri. Ma questa è una storia troppo immensa perché tutto possa andare perduto. -
L'uomo che smise di fumare
Se ti trovi a Londra, all'Angler's Rest, magari verso l'orario di chiusura, non hai scampo: devi sapere che assieme al tuo bicchiere di whisky ti verrà servita una storia incredibile e divertente da parte del più instancabile fra i chiacchieroni del locale, il signor Mulliner. Seduto accanto agli altri avventori, come Birra scura alla spina, Pesce persico e Doppio whisky e poca soda, farai conoscenza con la sterminata famiglia Mulliner, nipoti, cugini e lontani parenti compresi, sempre al centro di strampalate avventure. Come quella di Archibald, alle prese con la lettura di Shakespeare e di Bacone per impressionare la zia dell'amata Aurelia Cammerleigh, salvo poi scoprire che la ragazza trova questo genere di cose di una noia mortale; o quella in cui Ignatius decide di conquistare Hermione smettendo di fumare: una prova d'amore difficile e non richiesta... Nove racconti che rappresentano ognuno un piccolo mondo, ritratti con il consueto, irresistibile umorismo senza tempo di P.G. Wodehouse. -
Il corso dell'amore
A Edimburgo, Rabih e Kirsten si conoscono sul lavoro - lui architetto, lei funzionarla comunale - si piacciono, iniziano a frequentarsi, decidono di sposarsi e hanno dei figli. Una storia d'amore come tante. Potrebbe finire qui, con le tradizionali parole e vissero per sempre felici e contenti... Ma cosa succede dopo? Cosa succede una volta che la passione degli inizi lascia spazio alle prime difficoltà, alla noia, alla ripetitività degli anni passati insieme? In questo nuovo romanzo, che arriva a più di vent'anni dall'esordio con ""Esercizi d'amore"""", Alain de Botton racconta la fase della relazione che segue l'innamoramento e ci mostra, alternando la storia di Rabih e Kirsten a considerazioni illuminanti, come sia possibile """"imparare"""" di nuovo ad amarsi, di un amore più razionale e meno romantico, forse, ma proprio per questo più profondo. Seguiamo Rabih e Kirsten nelle loro vicende quotidiane e li vediamo alle prese con le grandi gioie della genitorialità, ma anche con le continue discussioni per le piccole cose, le delusioni, le aspettative non corrisposte, i tradimenti. Il percorso è accidentato, e non sempre i due ce la faranno da soli, ma nonostante tutto sceglieranno di provarci ancora. Una riflessione originale sulle relazioni moderne e allo stesso tempo il sorprendente romanzo dell'amore non romantico."" -
L' arte di dimenticare
Jak è uno studioso di cicloni che porta i capelli a spazzola, vestiti comodi e un orecchino di diamante; Mira una perfetta padrona di casa che scrive galatei per mogli di manager e vive in una vecchia casa lilla piena di ricordi. Due esistenze apparentemente definite e destinate a sfiorarsi senza conseguenze, se eventi imprevedibili non mescolassero le carte scuotendo dalle fondamenta le certezze di lei, fino a sospingerla nel quotidiano di lui, assai più ricco e sfaccettato di quanto ci si potrebbe attendere. Da un giorno all'altro Mira si ritrova senza punti di riferimento: il marito se n'è andato, i conti non tornano, e tutto, improvvisamente, dipende da lei: i figli, la madre e la nonna arroccate nelle loro abitudini, la casa amatissima e ingombrante. È l'inizio traumatico di una nuova vita, che la obbliga a riconsiderare il proprio ruolo e il proprio passato, a riscoprire in sé risorse e ambizioni sepolte. Anche la vita di Jak deve ripartire: rientrato in India dagli Stati Uniti, assiste disperato la figlia diciannovenne, vittima di un terribile incidente, e non riesce a darsi pace, tra il bisogno di appurare la verità su quanto le è accaduto e il senso di colpa per non averla saputa proteggere. Il cuore della storia è l'incontro sommesso eppur decisivo tra Mira e Jak, in un paese in cui convivono con qualche stridore il peso delle tradizioni e la complessità del presente, e insieme la loro capacità di ""accettare l'inevitabile"""" e guadagnarsi nuove prospettive..."" -
Le dodici domande
Colpevole di aver risposto correttamente a tutte e dodici le domande di un quiz televisivo, e di aver vinto un miliardo di rupie, il cameriere diciottenne Ram Mohammad Thomas viene arrestato. Un goffo paria di Mumbai come lui, che non è mai andato a scuola e non legge i giornali, non poteva conoscere le risposte. Per questo i produttori della trasmissione sono convinti che abbia imbrogliato. Certo è che se l'è andata a cercare: come ripetono gli anziani della baraccopoli in cui vive Ram, non è saggio cercare di oltrepassare la linea che separa l'esistenza del ricco da quella del povero. In questo mondo, non c'è speranza di riscatto. Ma c'è una debole speranza di salvezza, che ha il volto di una donna venuta quasi dal nulla e che dichiara di essere il suo avvocato difensore. Per il momento Ram è salvo. Lo aspetta la notte più lunga della sua vita, quella in cui dovrà spiegare al suo inaspettato legale come sia riuscito a rispondere. Inizia così un racconto in cui va delineandosi uno spaccato dell'India di oggi denso di orrori e di meraviglie. È l'India in cui le diverse religioni raramente convivono in un pacifico e fruttuoso equilibrio, un paese in cui la propria fede può fare la differenza fra la vita e la morte; in cui il profumo dell'incenso si mescola al lezzo delle fogne all'aperto e i colori dei sari contrastano col grigiore dei condomini popolari. -
Golden Gate
Nel 1984 il futuro autore di bestseller Vikram Seth è un giovane brillante economista. Folgorato dalla lettura dell'Evgenij Onegin, decide di interrompere la sua carriera e scrive un romanzo in versi ispirato all'opera di Puskin, ambientato a San Francisco nell'epoca dei chip, dei ristoranti cinesi, della nuova corsa al nucleare. Un lavoro che oggi, a distanza di più di vent'anni, e dopo un lungo lavoro di traduzione affidato a tre scrittori Luca Dresda, Christian Raimo, Veronica Raimo - esce in Italia: 590 sonetti in rima che compongono una gioiosa commedia umana, fatta di commoventi passioni, comici ritratti di una generazione di trentenni (""Paga l'affitto, fa una vita sana/mai sigarette, poca marijuana""""), e uno spaccato perfetto dei conflitti morali, religiosi, sessuali, etnici del nostro piccolo mondo globale (""""Altre storie bibliche per far sesso?/Permetti? Mi tolgo i calzini adesso""""). Ma è anche altro: un'appassionante saga familiare, un affresco corale di personaggi così fragili e sinceri che non potremmo non immedesimarci nell'uno o nell'altro: da John, al suo vecchio amico Phil, ora ragazzo-padre, alla sua ex fidanzata Jan, all'avvocatessa pacifista Liz. Un'opera che è un'accorata riflessione sul futuro del pianeta, un canto che rende grazia alla bellezza della natura, un inno alla città multiculturale per eccellenza, oltre che la confessione poetica di un'anima che cerca nella letteratura un nuovo, più intenso modo di sentire il respiro del mondo."" -
Il Mahabharata
Al centro di questo celebre poema indiano sono l'inimicizia che divide i due rami della famiglia regale dei Kuru - i Pandava e i Kaurava - i loro tentativi di impossessarsi del potere e la grandiosa, definitiva battaglia che assurge a simbolo universale della lotta fra il bene e il male. Dei ed eroi, intrighi diabolici e gesta sovraumane, sontuose città regali e paesaggi incantati: la ricchezza dell'epica indiana viene restituita dal racconto di R.K. Narayan. -
Il canto della vita
"Il canto della vita"""" è un'antologia che raccoglie i versi più significativi di Tagore composti sui temi a lui più cari: la vita, la morte, Dio, il dolore, la gioia. Il poeta celebra soprattutto l'amore, con sensibilità tutta orientale: una sintesi di amante e amato, vicina a Dio o identificabile con Dio stesso, un sentimento tormentoso e insieme vitale, che muove energie che investono la realtà intera e il cosmo. Come ha scritto W.B. Yeats, Tagore, al pari della civiltà indiana, ha realizzato la sua pienezza nello scoprire l'anima e nell'abbandonarsi alla sua spontaneità." -
Il club delle lettrici
Una commedia brillante sui libri e la lettura, scritta con grande garbo e rnirresistibile ironia.rnrn«Scritto meravigliosamente.» – The Timesrn«Una scrittrice audace.» – The Indipendetrn«Renate Dorrestein è una maestra del racconto.» – La StamparnrnSette amiche olandesi di mezza età, Annabel, Martha, Jo, Tillie, Willemien, Leonie rne Barbara, hanno costituito un club di lettura e da anni si incontrano e leggono rninsieme. E insieme partecipano a una crociera letteraria in Scozia «nello spirito rndi Moby Dick», sotto la guida del loro autore preferito, Gideon de Wit, che rnconsiderano il migliore di questo secolo e del precedente. Le sette sono rnelettrizzate dall’avventura che le attende, ma non tutto in questo viaggio va rncome deve andare. Anzi, proprio niente. L’amatissimo Gideon si presenta in rnpalese ritardo, con la sua famosa coda di cavallo e gli altrettanto famosi pantaloni rndi cuoio neri attillati, ma molto meno giovane e molto meno magro di quanto rnappaia sulle quarte di copertina dei suoi romanzi. Non solo: risulta anche molto rnmeno simpatico e brillante di quanto le sue magnifiche pagine facciano intuire. rnCome se non bastasse, quando sono ormai a una certa distanza dalla costa rnvengono sorpresi da una tempesta. Cominciano a imbarcare acqua e poco rndopo fanno naufragio su un’isoletta deserta, con il povero Gideon gravemente rnferito… Una commedia brillante sui libri e la lettura, scritta con grande garbo e rnirresistibile ironia. -
Storie ribelli
I racconti di una lunga vicenda umana, politica e civile, che ripercorrono oltre quarant’anni di storia personale e corale. rnrn«Solo sognando e restando fedeli ai sogni riusciremo a essere migliori, e se noi saremo migliori, sarà migliore il mondo.»rnrnIn queste pagine vibranti di passione affiora di continuo il narratore di razza, con i racconti densi e fulminei che da sempre sono la sua cifra distintiva. Il volume si apre con un breve racconto, 11 settembre 1973: E ‘Johny’ prese il fucile, dedicato alla memoria di Oscar Reinaldo Lagos Rios, il più giovane della scorta che quel giorno maledetto restò fino alla fine accanto al presidente Allende nel palazzo della Moneda, e si chiude con il testo scritto a caldo nel giorno della morte di Pinochet. In mezzo i ricordi di una vita avventurosa, le vicende di cui sono protagonisti amici e «maestri» come, tra gli altri, Neruda, Saramago, le storie in cui filtra il suo impegno per la natura e l’ambiente… E su tutto il piacere di narrare. -
Pit, il bambino senza qualità
La vita di Pit è cambiata in fretta da quando ha lasciato il vecchio quartiere e le vecchie amicizie per trasferirsi con i genitori in un'altra città. Fin dal primo giorno nella nuova classe le cose gli sono sembrate strane. Molto strane. Come se tutti, ma proprio tutti, avessero un potere particolare: c'è una bambina che diventa verde dall'imbarazzo (verde per davvero, non per modo di dire), un compagno che cammina sui muri, una a cui si infiammano i capelli e uno che qualsiasi cosa tocchi la manda in frantumi. Sembrano tutti dei supereroi, persino la maestra, che quando passa emana profumo di gelsomino. Solo Pit non sa fare niente di speciale. Come può un bambino senza qualità farsi degli amici in una classe così? -
Serpenti d'argento. Racconti giovanili
Accostando prosa poetica e squarci di crudo realismo, momenti di lirismo struggente e inattese torsioni grottesche, questi racconti tratteggiano schizzi, pennellate vivide e veloci dalla verità quasi scenica, sul tema universale dei sentimenti e della sofferenza umanarnrnCosa sono i serpenti d'argento che si snodano per il bosco immerso nella solitaria notte di mezza estate? Motivo ornamentale che prefigura il simbolismo o elemento concreto della poetica di stampo naturalista? L'opera narrativa del giovane Rilke vive delle multiformi sfaccettature che caratterizzano la temperie culturale alla fine del XIX secolo. Nel 1896, appena ventenne, colui che è oggi considerato il maggior poeta moderno di lingua tedesca annunciò un «libro di racconti», che però non venne mai pubblicato. Con il tempo, infatti, l'autore prese le distanze dalle sue prime opere narrative, giudicandole acerbe rispetto allo stile che andava maturando. Eppure questi racconti sono già profondamente rilkiani nei motivi e nei temi, espressione di quell'unica istanza che percorrerà l'opera dello scrittore fino alla camera parigina di Malte e alle «vie della città-tormento» nella decima elegia duinese: la sensibilità per la miseria e la solitudine, rispecchiate qui in interni malsani e bui, nel vuoto chiacchiericcio dei saloni borghesi o nello squallore del proletariato urbano. Sono soprattutto le donne a dar voce alla sofferenza: ragazze oppresse da madri egoiste o da rigide prescrizioni religiose; mogli svendute per pagare i debiti o rifiutate da mariti che sentono il matrimonio come limite alla loro vis poetica; figure femminili affascinanti e complesse, che trovano la forza di riscattarsi con un dirompente atto di ribellione. Accostando prosa poetica e squarci di crudo realismo, momenti di lirismo struggente e inattese torsioni grottesche, questi racconti tratteggiano schizzi, pennellate vivide e veloci dalla verità quasi scenica, sul tema universale dei sentimenti e della sofferenza umana.