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Chi sono i terroristi suicidi?
Un libro scritto in modo chiaro e semplice, che dialoga con il lettore nello sforzo di comprendere quello che per noi occidentali è l'incomprensibile: morire per un ideale religiosornrnCi si può mettere nella testa di un giovane terrorista islamico e immaginare le ragioni che lo inducono a morire per uccidere? Questo prova a fare Marco Belpoliti in ""Chi sono i terroristi suicidi"""". Ripercorrendo gli ultimi terribili sedici anni, dall'epocale attacco alle Torri gemelle alle stragi che da allora si sono succedute, l'autore cerca di capire perché il martirio sia diventato un'attrattiva possibile per giovani uomini e donne: è la giovinezza, infatti, uno degli elementi che accomunano gli attentatori, sempre più spesso adolescenti, manipolati da predicatori più anziani di loro e indotti con la promessa del paradiso, di un'esistenza ultraterrena migliore, a sacrificare la loro vita per la causa della jihad islamica. Di questo gesto estremo, che sfugge al pensiero razionale, Belpoliti indaga le motivazioni recondite, annidate in un credo religioso o ideologico e pronte all'uso per quella parte di popolazione musulmana che, nelle periferie urbane di Londra, Parigi, Bruxelles, Nizza, vive un senso di inferiorità. """"Chi sono i terroristi suicidi"""" è un libro che, per inquadrare e scandagliare un fenomeno decisivo e traumatico del nostro tempo, mette in campo tutti gli strumenti del sapere a nostra disposizione: la letteratura (Albert Camus, Salman Rushdie, Michel Houellebecq), la storia, la psicologia sociale, la psicoanalisi, l'antropologia."" -
Inés e l'allegria
«Un romanzo mirabile. Ricco di verità storica come di verità umana.» - ABC Culturalrn«Una bellissima storia d'amore, un affresco vigoroso. Una simbiosi perfettamente riuscita di commoventi vicende umane e rievocazione storica, romanzo popolare e letterario.» - El MundornA Madrid, nel 1936, Inés si ritrova all'improvviso sola in un momento cruciale per il suo Paese. L'affermazione del Fronte popolare e la situazione politica tesa consigliano a sua madre e suo fratello, attivista nelle file dei falangisti, di tenersi lontani dalla capitale. Sfidando le proprie origini aristocratiche e le idee reazionarie che ha respirato fin da bambina, la giovane Inés comincia a frequentare un gruppo di militanti comunisti e trasforma la casa di famiglia in un ufficio del Soccorso rosso internazionale. Ma quando il sogno repubblicano si infrange, la ragazza viene arrestata a causa del tradimento di un compagno, e si ritrova prima nel famigerato carcere di Ventas, poi reclusa in un convento e, infine, a condividere con la cognata Adela una sorta di prigione dorata in una casa sperduta in mezzo ai Pirenei. Solo due cose la consolano: la scoperta dei piaceri della cucina e l'ascolto notturno della Pirenaica, la radio clandestina del Partito... -
Un ragazzo
Un percorso di formazione speculare, raccontato con un taglio teatrale e con il tipico umorismo dolceamaro di Nick Hornby.rn«Un romanzo che diverte e commuove immensamente.» - The TimesrnWill, trentasei anni, londinese doc, vive di rendita e misura la propria realizzazione personale in base al punteggio ottenuto nei test delle riviste. Donne? Quella ideale è separata, con figli e in rotta con gli uomini, cioè: ognuno a casa sua e nessun problema. Come Fiona, che Will ha conosciuto infiltrandosi in un gruppo di sostegno per genitori single: peccato che sia troppo hippy, troppo vegetariana, troppo fissata con Bob Marley e soprattutto madre di Marcus, dodicenne così fuori dal mondo da scambiare Kurt Cobain per un calciatore del Manchester United... L'eterno adolescente in crisi di identità e il ragazzino quattrocchi bersagliato dagli scherzi dei coetanei sono i protagonisti di un percorso di formazione speculare, raccontato con un taglio teatrale e con il tipico umorismo dolceamaro che contraddistingue la scrittura di Nick Hornby. -
Racconti scelti
I racconti di William Trevor sono, sempre, trame interiori, sonde gettate nei luoghi più segreti dell'animo, tentativi di dipanare, o semplicemente di restituire, un mistero che c'è in tutti, qualunque sia l'età, la provenienza sociale, la cultura.rn«Il più grande scrittore di racconti in lingua inglese.» - The New Yorkerrn«I racconti di Trevor sono i migliori mai scritti dopo Gente di Dublino» - The New Yorkerrn«William Trevor è un degno e diretto erede di Čechov, Maupassant e del James Joyce di Gente di Dublino. Grande cronista contemporaneo della condizione umana, ne esalta il pathos, i tratti comici e le stranezze. Guarda il mondo con occhio sempre stupito, parteggiando per quelle anime complesse e misteriosamente ferite che non riescono a gestire la vita di ogni giorno, ovvero tutti noi... La scelta dei testi qui presentati offre un panorama vario ed esauriente dei risultati che ha ottenuto nella forma letteraria del racconto, quella che meglio si adatta al suo genio, e nella quale trionfa. ""Trionfo"""" potrà sembrare un termine eccessivo, riferito al più pacato e meno eccessivo degli scrittori, e tuttavia è corretto. Se è vero che nei racconti di Trevor sono presenti il controllo, la delicatezza e la calma trascendente di una natura morta di Morandi, è altrettanto vero che, nei momenti di maggiore intensità, palpitano di una sommessa passione capace di riempire il cuore di tristezza e, insieme, di sollevare lo spirito come solo l'arte vera sa fare. I nuovi lettori di William Trevor scopriranno in queste pagine un mondo meraviglioso, mentre quanti conoscono un po' le sue opere avranno modo di visitare un regno familiare con rinnovato stupore.» (Dall'Introduzione di John Banville)"" -
Migrazioni. Testo spagnolo a fronte. Ediz. bilingue
Un libro che parla di uomini e donne coraggiosi e disperati, pronti, pur di darsi una possibilità, a inventarsi una terra che è solo un angolo di pace da immaginare, un’isola che non c’è, che solo una poesia impastata d’amore, una poesia che è memoria e balsamo, può far toccare.rnrnrnrnDue sono le caratteristiche di questa poetessa: le tematiche che ruotano attorno all'amore, la memoria, l'esilio e la poesia stessa, e una lingua lirica originalissima, limpida e straordinariamente flessibile, in grado di raccontare tutti gli aspetti della realtà, tanto il dolore cosmico legato alla condizione umana quanto la violenza che rimane impressa nella carne e nei ricordi della vittima, tanto le «pequeñas tristezas» di una donna esile e delicata quanto i ruggiti di desiderio di una leonessa innamorata. In un percorso che, di libro in libro, va sempre più verso la trasparenza e l'affinamento del verso, Carmen si ribella al dogma simbolista ed ermetico dell'oscurità e sceglie invece, come nella migliore tradizione nazionale cilena, influenzata dal retaggio nerudiano, una lirica impura e contaminata che si traduce in versi poderosi, impastati di pane e sangue, di tensione ideale e di memoria. E la sua parola è sempre più esatta, frutto di un'economia rigorosa che si spoglia di ogni fronzolo retorico per arrivare al nucleo esatto, nudo e splendente del senso. -
I Commitments
«Roddy Doyle è un genio.» - J.K. RowlingrnA Barrytown, un quartiere popolare di Dublino, un gruppo di ragazzi decide di fondare una band di soul e rythm & blues ispirandosi ai grandi protagonisti del genere, da James Brown a Otis Redding. Si chiamano «Commitments», per esprimere un impegno radicale, senza mezzi termini. Ci sono Jimmy Rabbitte, il manager del gruppo; Joey The Lips, il mitico trombettista che ha suonato con tutti quelli che contano; Deco, il cantante dalla voce potente e il carattere impossibile e le tre coriste più sexy di tutta la città. La loro sarà una vicenda di successi e disastri, di splendide amicizie e formidabili litigi, di amori del tutto imprevisti e di abbandoni clamorosi. Ma sono soprattutto lo humour e il linguaggio brillante a segnare questo romanzo che è stato l'esordio di Roddy Doyle, e che ha visto nascere la verissima ma del tutto inventata Barrytown, teatro anche degli altri romanzi che completano la trilogia: «Bella famiglia!» e «Due sulla strada». -
Bruciare i giorni
Un libro che è «in una certa misura, la storia di una vita»; i capitoli come finestre di una grande casa, che regalano al lettore scorci folgoranti dei suoi abitanti, dei visitatori occasionali, di luci e atmosfere, senza tradirne l'ultimo e più intimo segreto.rnrn«Salter scrive meravigliosamente di un mondo che la maggior parte dei suoi lettori non ha mai conosciuto» – The Observerrn«Un autentico capolavoro.» – Time Outrn«James Salter è il romanziere contemporaneo più amato e ammirato dagli altri scrittori. Riesce a spezzarti il cuore con una frase.» – The Washington PostrnrnIn ""Bruciare i giorni"""" l'eccezionalità dell'esistenza di James Salter – cadetto di West Point, ufficiale dell'aeronautica militare, pilota di caccia, sceneggiatore – si fa romanzo e si dispiega in tutta la sua ricchezza, trasfigurata dalla potenza di una scrittura che illumina, scava, consuma quasi, esperienze, progetti, passioni. Vertiginosa è la varietà di scenari e paesaggi: New York, la Corea degli anni della guerra, Parigi vista con meraviglioso disincanto da espatriato, fino alla Roma di Pasolini e Laura Betti. E insieme agli amici e agli incontri che hanno ispirato i personaggi dei suoi libri, ci sono in queste pagine tutti i cieli e gli aeroplani, le feste, le mogli e le amanti: Salter sembra non poter fare a meno delle donne, per la loro bellezza e le promesse di felicità che nascondono. Costante è in lui l'anelito alla perfezione, all'immortalità, cui può aspirare solo chi non si sottrae alla sfida con il destino e con la caducità dell'esistenza e dei sentimenti umani. Il pilota che affronta l'aereo nemico nella solitudine del proprio abitacolo; l'amante che guarda l'oggetto del suo amore, o l'amore stesso, sfiorire; l'atleta che si prepara a una partita decisiva; lo scrittore in cerca d'ispirazione o in lotta con la pagina scritta. Che si tratti di Saint Exupéry o di Ed White, di un Kerouac alle prime armi, di Irwin Shaw, di Faulkner o di ignoti compagni di scuola e ragazze di una sera, Salter ci rivela, evocandone il ricordo, tutto quel che può essere la vita, a saperla e volerla raccontare."" -
Morte di uno scrittore
Il rapporto tra autore e traduttore può diventare molto pericoloso... Una storia gialla che affronta temi cari a Nesser come il tradimento, la vendetta e la consapevolezza, la fuga e segreti di famiglia da nascondere a ogni costo.rnrnDavid Moerk è un traduttore che vive una vita solitaria dopo la scomparsa della moglie in circostanze misteriose e ha appena ricevuto l'incarico di tradurre l'ultimo romanzo – inedito – di un celebre scrittore, Germund Rein. Rein è morto e non può più spiegare perché pretende che quella sua opera non debba essere pubblicata in lingua originale e, soprattutto, perché si debba mantenere il massimo riserbo al riguardo. Dopo le prime indagini, le circostanze portano tutti a pensare che l'uomo si sia suicidato... Traducendo quell'ultimo, enigmatico lavoro, Moerk si convince tuttavia che Rein sia stato ucciso da qualcuno a lui molto vicino. Determinato a capire cosa nascondano realmente la scomparsa della moglie e quella dell'autore, David scoprirà molto presto che il contenuto di quel libro è destinato a stravolgere per sempre più di una vita. La sua, per prima. -
Il sovrano delle ombre
Indagine personale e collettiva, romanzo sulla guerra profondamente contrario alla guerra, Il sovrano delle ombre risponde in modo inaspettato e illuminante alle domande sollevate dall'autore oltre quindici anni fa con Soldati di Salaminarnrn«Un romanzo impavido e commovente... una scrittura mossa, armoniosa, che irretisce.» – El PaísrnrnAl centro di questo romanzo, la breve vita di un ragazzo che nel 1936, all'inizio della guerra civile, si arruolò con l'esercito di Franco e due anni dopo fu ucciso nella battaglia dell'Ebro. Quel ragazzo, che aveva combattuto per una causa ingiusta ed era morto dal lato sbagliato della Storia, era il prozio materno di Javier Cercas, che oggi sente il dovere di capire il senso delle sue scelte per separare la verità dalla menzogna. Il risultato è un libro pieno di azione, emozione e ironia, che ci riporta ai temi fondamentali della narrativa di Cercas: la natura poliedrica e misteriosa dell'eroe, l'inevitabile ambiguità di ogni ricostruzione storica, la difficoltà di farsi carico del proprio passato, soprattutto se scomodo. Indagine personale e collettiva, romanzo sulla guerra profondamente contrario alla guerra, «Il sovrano delle ombre» risponde in modo inaspettato e illuminante alle domande sollevate dall'autore oltre quindici anni fa con «Soldati di Salamina». -
Poesie. Testo francese a fronte. Ediz. bilingue
La raccolta poetica di uno degli scrittori più discussi del Novecento, autore di Querelle de Brest. Ritornano in questi versi i temi classici di Genet: la fantasia, l'anarchismo, la rivolta assoluta, la fede nell'alchimia del verbo.rnrnEroe delle inquietudini della civiltà di massa, Genet sembra riallacciarsi, nei suoi versi, alla poesia epica e tragica del passato. Ma definirlo neobarocco o neoromantico sarebbe superfluo e improprio. Incline a un'atemporalità antinovecentesca, il suo classicismo è tuttavia ancorato nel presente, radicato nella modernità. Sempre seguendo una propria linea, egli fa sua la critica metafisica e sociale propria del surrealismo; ne possiede il gusto della fantasia, della libertà, dell'anarchismo, della rivolta assoluta; la tendenza al «meraviglioso» e all'elemento onirico; la fede nell'alchimia del verbo e nel «dérèglement» dei sensi. Una sotterranea volontà pervertitrice è oggettivata da innesti gergali più o meno numerosi, tratti dalla lingua della più cruda realtà, in particolare l'argot della mala. Inserti che, per altro (così come gli stessi «eccessi» osceni), hanno la funzione di rendere consistente la continuità del canto segreto e di dimostrare la paradossale possibilità, in un'epoca così tragicamente banale, della pienezza della voce e della poesia d'amore. -
Patagonia express
«Un grande narratore.» - Tuttolibri - La StamparnIl diario di viaggio di Sepúlveda in Patagonia e nella Terra del Fuoco: riflessioni, racconti, leggende e incontri che s'intrecciano nel maestoso scenario del Sud del mondo, dove l'avventura non solo è ancora possibile, ma è la più elementare forma di vita. Il vecchio Eznaola, che naviga senza sosta per i canali cercando un vascello fantasma; i gauchos che ogni anno organizzano il ""campionato di bugie"""" della Patagonia; l'aviatore Palacios e lo scienziato Kucimavic; Bruce Chatwin, Butch Cassidy e Sundance Kid... una serie di personaggi eccezionali sullo sfondo di un eccezionale paesaggio."" -
Polemiche. 1947-1961
Perché Louis-Ferdinand Céline è stato forse lo scrittore più amato, aborrito, e comunque discusso, del Novecento?rnrnDopo aversorpreso ed esaltato i lettori con la straordinaria fantasmagoria verbale dei romanzi d'esordio, Céline si invischiò, con i suoi pamphlet antisemiti e con il suo comportamento controverso durante la Seconda guerra mondiale, nel fango di una dilagante polemica. Le sette interviste raccolte inquesto volume (apparse su riviste, a volte semplicemente registrate e pubblicate postume nella stessa Francia) gettano luce sututti gli aspetti del «caso Céline». Estese lungo un arco temporale che dall’immediato dopoguerra giunge fino all’anno di morte dell’autore, esse ci mostrano, da parte degli intervistatori, una grande varietà di atteggiamenti. Se François Nadaud sembra affrontare lo scrittore secondo un partito preso di condanna, affiora nelle parole di François Gillois la commozione di chi aveva sognato sulle pagine di Viaggio al termine della notte. Se l’intervista di Chambri appare un po’ troppo schierata dalla parte del romanziere, la lunga conversazione tra Céline e Francine Bloch assume toni più amabili e rilassati. Ma è proprio tale diversità a fornirci un’immagine completa dell’autore, a indicarci il senso più profondo di certe vicende. Tutti i grandi temi della leggenda céliniana prendono corpo in queste pagine, accostatia una discussione propriamente artistica: sulla vocazione alla scrittura, sulla questione dello stile e sulle sorti del romanzo. Di più, i testi qui presentati ci rivelano un toccante ritratto: dall’esilio politico in Danimarca a quello «morale» nella periferia parigina,Céline è «messo a nudo» innanzitutto come uomo, con le sue difficoltà materiali, le sue ossessioni, il suo senso di persecuzione, i suoi tormentati slanci. -
Storie per bambini poco saggi. Ediz. a colori
Uno struzzo che mangia i sassolini lasciati da Pollicino, delle antilopi che hanno perso l'appetito, un elefante marino che si sente più felice di un re, e poi un cavallo su un'isola deserta che vorrebbe un po' di compagnia, un giovane leone in gabbia, asini, giraffe e dromedari... È un mondo davvero poco saggio quello ideato da Jacques Prévert: storie inusuali, che divertono, protestano e che si muovono - libere, leggere e impertinenti - sulle note del fantastico e della poesia. Età di lettura: da 6 anni. -
La ragazza della nave
Una doppia indagine che si muove tra passato e presente, una trama di gelosie, vendette e violenze nel clima teso degli anni più bui della storia d'Islanda.rnrn«Il principe del noir» – The New York Timesrnrn«Indriðason è il miglior scrittore di gialli dei paesi nordici» – The TimesrnrnNel 1940, quando la guerra ha ormai coinvolto anche la Scandinavia, l'Islanda richiama in patria i suoi cittadini che si trovano all'estero. Dal porto di Petsamo, in Finlandia, si imbarcheranno sull'Esja per una traversata che li riporterà a casa, al sicuro. Tra la folla in partenza, una giovane infermiera attende invano l'arrivo del suo fidanzato da Copenaghen, e teme che possa essere finito nelle mani dei nazisti. La nave salpa senza di lui, e la ragazza durante quel viaggio angosciante, costellato di strani incontri ed eventi drammatici, dovrà scoprire il motivo della sua sparizione. Tre anni dopo, mentre Reykjavík è occupata dalle truppe americane e la convivenza tra i soldati e la popolazione crea non poche tensioni, l'investigatore locale Flóvent, affiancato dal giovane canadese Thorson che ha in qualche modo il compito di sorvegliarlo, deve risolvere un caso di aggressione: un giovane in uniforme viene ritrovato ucciso sul retro di una bettola frequentata dai soldati, ma nessuno degli americani sembra mancare all'appello. Negli stessi giorni, il cadavere di un uomo annegato in mare viene riportato a riva dalle correnti. Una volta identificato, i due poliziotti cercano di ricostruire le vere cause della sua morte, riconducibili forse proprio al periodo della storica traversata dell'Esja. In una rischiosa doppia indagine che si muove tra presente e passato, Flóvent e Thorson si ritrovano invischiati in una trama di gelosie, vendette e violenze, nel clima teso degli anni più bui della storia d'Islanda. -
Gli altruisti
In un originale romanzo d'esordio, pieno di ironia ma anche di affettuosa partecipazione ai destini dei suoi personaggi, Andrew Ridker racconta una famiglia imperfetta e proprio per questo irresistibile, sullo sfondo dell'America contemporanea e dell'apparente contraddizione tra dovere morale e ricerca del benessere. Un dilemma che rende così difficile, oggi, potersi definire davvero «altruisti».«Divertente e intelligente: un esordio eccezionale» – The New York Times«Ridker mette in scena le contraddizioni tra moralità e benessere che esistono nel contesto del capitalismo globale» – The New Yorker«Una storia di famiglia davvero avvincente, che solleva domande profonde sull'onestà intellettuale e l'altruismo» – Vanity Fair«Un romanzo super-brillante, super-divertente» – Gary Shteyngart«Un notevole debutto: appare subito chiaro che siamo in presenza di un nuovo talento» – The TimesArthur Alter, professore precario di ingegneria applicata in un'oscura università del Midwest, ha disperatamente bisogno di una buona idea per uscire dai guai. Eppure fino a qualche anno fa tutto sembrava andare a gonfie vele. Una moglie innamorata, Francine; due figli, Ethan e Maggie, ben inseriti nella vita del campus, e una giovane amante sua collega. Ma la morte di Francine, e soprattutto la sua decisione di diseredare in extremis il marito fedifrago, hanno fatto crollare tutto. Ora Arthur non riesce più nemmeno a pagare il mutuo e quindi a iniziare una nuova vita di coppia, e i figli, con i soldi della madre, terminati gli studi vivono a New York, faticando parecchio a trovare il proprio posto nel mondo. Ethan, in preda a crisi d'ansia ed eternamente insoddisfatto della sua vita sentimentale, quasi non esce di casa e nasconde la sua passione per l'alcol dietro l'hobby dei microbirrifici di tendenza; Maggie si dedica in maniera ossessiva al volontariato, ostenta disprezzo per il denaro ma non sa comunque separarsene. Entrambi vengono colti di sorpresa dall'invito del padre per un weekend di riconciliazione, che scoperchierà una serie di conflitti irrisolti fino a trasformarsi in una vera e propria resa dei conti. -
Le domestiche
Con una scrittura vivida e cesellata, Tanizaki crea un’epopea grandiosa e trascinante all’interno di un universo squisitamente domestico. rnrn«Tanizaki scrive con un'intensa sensualità. Anche i suoi romanzi più leggeri ci fanno trattenere il fiato.» – John Updikern«Il più importante narratore giapponese del Novecento.» – Edmund Whitern«Tanizaki è un attento studioso delle abitudini umane e nutre un interesse maniacale per i dettagli: questo libro ricorda Turgenev.» – Kirkus RewievrnrnLe domestiche, romanzo rimasto a lungo inedito in Occidente, è un autentico capolavoro narrativo. Ideale seguito di Neve sottile, perché ambientato nella stessa casa e nello stesso periodo, ne ribalta però completamente il punto di vista: qui il racconto passa attraverso la vita delle tante ragazze che nel corso degli anni hanno prestato servizio – prima, durante e dopo la Seconda guerra mondiale – presso la dimora dello scrittore Chikura Raikichi. Nonostante sia benestante, Raikichi ha una casa piccola: le domestiche condividono una stanzetta accanto alla cucina e vivono a stretto contatto con i padroni, ma proprio questo consente al capofamiglia di osservarle molto da vicino nella vita quotidiana. Lo zelo, l’entusiasmo dello scrittore nel descrivere i corpi delle giovani cameriere – le loro gambe, i piedi, la pelle liscia e diafana – rivelano un interesse permeato da una forte carica erotica. La figura del sensuale, e insieme ingenuo, Raikichi è al contempo un autoritratto ironico dell’autore e il centro di una storia commovente e ricca di sfumature sul cambiamento e la perdita. I vecchi valori e le tradizioni di inizio secolo stanno svanendo: assistiamo in queste pagine – nell’evanescente bellezza dei piccoli gesti e delle intricate relazioni – al tramonto di un intero mondo, che sarà travolto dalla marea di una nuova epoca. Con una scrittura vivida e cesellata, Tanizaki crea un’epopea grandiosa e trascinante all’interno di un universo squisitamente domestico. -
Destinazione America
Un viaggio on the road non solo tra le sterminate pianure americane, ma tra gli strati di una popolazione sempre più frammentata.rn«In Destinazione America Gary Shteyngart fotografa perfettamente il Paese: la sua vacuità, i suoi lamenti, l'esibito disprezzo di sé» - Richard Fordrn«Un romanzo ambizioso sullo stato della nazione, sul malcontento che ha portato allo sbalorditivo risultato elettorale del 2016... Pungente, attuale, vero» - The Guardianrn«Uno scoppiettante alternarsi di battute e scene spassose... Un romanzo davvero irresistibile» - The TimesIn una New York frenetica e nevrotica come nei migliori film di Woody Allen, Barry Cohen, manager di un fondo speculativo, conduce una perfetta vita da multimilionario, completamente distaccato dalla realtà. Ma la diagnosi di autismo del figlio fa scricchiolare il suo matrimonio, e un'indagine sulle sue operazioni finanziarie peggiora la situazione. Dopo una cena fallimentare a casa di amici, Barry, ubriaco, abbandona New York a bordo di un autobus Greyhound, con l'idea di ricongiungersi alla sua fidanzata del college. Davanti al finestrino scorre l'America che sta per eleggere Donald Trump, un Paese dove è sempre più profondo il divario tra la gente comune e quell'1% di ultraricchi cui appartiene lo stesso Barry. -
Il ministero della suprema felicità
Dalla vincitrice del Booker Prize per Il dio delle piccole cosernrn«Il ministero della suprema felicità» ci accompagna in un lungo viaggio nel vasto mondo dell'India: dagli angusti quartieri della vecchia Delhi agli scintillanti centri commerciali della nuova metropoli, fino alle valli e alle cime innevate del Kashmir dove la guerra è pace, la pace è guerra e occasionalmente viene dichiarato lo «stato di normalità». Anjum, nuova incarnazione di Aftab, srotola un consunto tappeto persiano nel cimitero cittadino che ha eletto a propria dimora. Una bambina appare all'improvviso su un marciapiede, poco dopo mezzanotte, in una culla di rifiuti. L'enigmatica S. Tilottama è una presenza forte ma è anche un'assenza amara nelle vite dei tre uomini che l'hanno amata: tra loro Musa, il cui destino è indissolubilmente intrecciato al suo. Dolente storia di sentimenti e insieme vibrante protesta, «Il ministero della suprema felicità» si snoda tra sussurri e grida, tra lacrime e sorrisi. I suoi eroi, spezzati dalla realtà in cui vivono, si salvano grazie a una cura fatta di gesti d'amore e di speranza. Ed è per questa ragione che, malgrado la loro fragilità, non si arrendono. -
Anni lenti
Dopo il successo di Patriarnrnrn«Un romanzo importante per la sua audacia e la sua maturità di scrittura. Indispensabile per capire un’epoca e un paese.» - El Culturalrnrn«Di fronte alla qualità letteraria e storica di Anni lenti possiamo solo dire chapeau.» - Abcrnrn«Fernando Aramburu è la punta di diamante degli autori spagnoli contemporanei, e Anni lenti lo dimostra. Un piccolo capolavoro… un romanzo intessuto in maniera impeccabile sul filo dei ricordi. Un esercizio di precisione, un ingranaggio perfetto.» - Expansión rnrnrnTxiki ha otto anni quando per motivi economici la mamma lo manda a vivere dagli zii a San Sebastián. Lo accoglie di malavoglia il cugino Julen, taciturno e scontroso, che però in breve tempo gli si affeziona e, nelle loro chiacchierate notturne, cerca di appassionarlo alle idee indipendentiste che gli inculca il parroco del quartiere. L’occhio ingenuo del protagonista bambino fotografa le vicende della famiglia di adozione, dove lo zio Vicente, mite e debole, divide la sua vita tra la fabbrica e il bar, mentre l’autoritaria zia Maripuy, quella che realmente comanda in casa, non fa che litigare con la figlia Mari Nieves, ossessionata dagli uomini, che finirà per rimanere incinta di non si sa bene chi. Intanto Julen viene spinto ad arruolarsi in una banda dell’ETA, scelta destinata a generare sofferenza e di cui solo col tempo capirà davvero la portata.rnCon la sua scrittura nitida e lo sguardo candido e insieme impavido sulla realtà, Anni lenti è una storia di formazione sullo sfondo cupo degli anni Sessanta in cui il terrorismo basco muove i suoi primi passi, ma anche una riflessione ricca di ironia e profondità su come la vita possa essere distillata in un romanzo e il ricordo personale trasformarsi in memoria collettiva. -
I baci sul pane
«Un ritratto dei nostri tempi. Emozionante e coinvolgente.» - El CulturalrnMadrid, un quartiere come tanti, con strade ampie e viuzze strette, bei palazzi accanto a edifici più modesti, abitato da persone diverse, coppie con e senza figli, famiglie allargate, single, giovani e anziani, spagnoli e stranieri, negozianti e operai, commesse e professionisti: come se la cavano, come fanno fronte a questi tempi difficili? Come si fa a resistere e a restare se stessi anche nell'occhio del ciclone? Amalia, la parrucchiera, scruta con orrore il negozio delle cinesi che sta aprendo proprio di fronte al suo, una dottoressa deve lottare contro la chiusura dell'ospedale in cui lavora, un uomo divorziato piange in solitudine dietro a una parete, una nonna comincia a fare l'albero di Natale già in settembre per fare coraggio ai suoi, e intanto il bar di Pascual diventa la sede delle riunioni del comitato inquilini e delle loro battaglie, ma anche il teatro di tanti destini che si intrecciano e di amori che vorrebbero nascere o che stanno per finire... Tante storie, tante voci per raccontare la crisi sì, ma anche e soprattutto la capacità di risorgere, con la forza dell'amicizia, della solidarietà, dell'ottimismo. Per ritrovare il significato dei baci sul pane: un gesto semplice e pieno di dignità che lega passato e presente e non ha perso il suo valore.