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Più lontana della luna
Anni Settanta, Stupinigi, dintorni di Torino. Lidia, una ragazza di quindici anni, figlia di un operaio Fiat, abita in una ex scuderia della Palazzina di caccia dei Savoia. Non va più a scuola e aiuta la madre a vendere verdura al mercato. Un giorno appare nel tinello di casa sua un elegante venditore di enciclopedie… E la sua vita cambia: Lidia si mette in testa di diventare un trovatore, di fare come quegli antichi poeti provenzali che amavano donne lontane, forse mai esistite. Così scappa di casa, non per fare politica, ma per cercare l'amore da lontano. Il romanzo, tra il realistico e il paradossale, racconta le avventure e le scoperte di questa ragazza, così distante dalla Storia che le scorre accanto. Per il suo bizzarro amore della lontananza, Lidia attraverserà mezza Italia, finché, alle soglie della maturità, incontrerà il sogno che, forse, non sapeva nemmeno di avere. -
Notti bianche
Dopo il successo di Chiamami col tuo nomernrn«Il romanzo elegante e appassionante di un amore.» - Kirkus Rewievsrnrn«Sono Clara». In apparenza, la più banale delle presentazioni; eppure per il giovane protagonista del romanzo, che la vigilia di Natale si trova catapultato quasi per sbaglio nel trambusto di una festa, circondato da illustri sconosciuti, è lo schiudersi improvviso e folgorante di un sogno, di una nuova prospettiva di vita. Clara è bella, colta, irriverente, e i due, banditi i convenevoli, ingaggiano fin dai primi istanti una serrata schermaglia amorosa, in cui si susseguono a un ritmo vertiginoso affondi, brusche ritirate e stoccate impietose e divertite sui presenti, presto confinati al ruolo di comparse. Insieme al desiderio, cresce la paura struggente che tutto, com'è cominciato, possa di colpo finire; ma l'incanto si rinnova sera dopo sera, in un percorso circolare che li conduce fin sulla soglia del nuovo anno. Una New York inedita, dai riflessi viola-argentei, notturna e invernale, è lo scenario complice di questo incanto, con le chiatte ormeggiate sull'Hudson su cui scorrono lenti i lastroni di ghiaccio; i parchi innevati e lo skyline di Manhattan a evocare un mondo fiabesco, carico di echi letterari. Tra passi falsi e vani tentativi di opporsi a un sentimento ineluttabile e a un prepotente desiderio di felicità, il lettore, incredulo e partecipe, assiste in presa diretta al momento magico e irripetibile della nascita di un amore, alla costruzione paziente e minuziosa di un universo condiviso di parole, rituali e ricordi, intensi e talvolta dolorosi. -
L'ultima notte
Matrimoni in crisi, relazioni difficili, emozioni che travolgono e distruggono, l'amore e la seduzione in tutti i loro aspetti come filo conduttore di storie folgoranti, piccoli capolavori di trama e di scrittura. Uomini e donne spogliati di ogni corazza, nudi di fronte ai loro sentimenti e allo sguardo penetrante dell'autore. C'è un uomo a cui la moglie chiede di rinunciare a una passione inconfessata e inconfessabile, una serata divertente tra amiche che sotto la superficie nascondono segreti dolorosi, un professionista di successo che dopo tanti anni riceve una telefonata dalla donna che non ha mai dimenticato e si scopre vittima di un sentimento ambiguo... E, acuto e spiazzante, il racconto che dà il titolo alla raccolta, in cui una moglie chiede a suo marito un estremo gesto d'amore, ma in quella che dovrebbe essere per lei l'ultima notte, non tutto va come dovrebbe. -
Il profeta. Testo inglese a fronte
«Ciò che conta e colpisce ancor oggi il lettore nel discorso di Gibran è il resto della sua invocazione, è tutto quanto ha derivato dalle sue impressioni e dai suoi dolori. Se non fosse stato così, sarebbe rimasto nell'ambito della più stanca e vieta letteratura: non avrebbe titoli per essere riproposto alla lettura dopo tanti anni. Del resto, le sue parole ci colpiscono proprio là dove restiamo affidati esclusivamente alle nostre ragioni e nel momento dei conti definitivi. Gibran vive perché ha puntato sullo Spirito...» (Dalla prefazione di Carlo Bo) -
Lei
Cosa c'è di divino nell'essere giovane madre di un figlio arrivato per grazia o per caso? Ci si augura per lui una vita buona: che non incontri il male, che il mondo lo accolga o almeno lo lasci in pace. È la storia umanissima di Maria, Madre di Dio bambino, la stessa di ogni madre per cui il proprio bambino è Dio, vita che si consegna fragilissima e si promette eterna. Ma il figlio di Maria è troppo speciale perché la storia sia solo questa e infatti sarà altra, raccontata per generazioni in poesia, in pittura, in musica, nel vetro, nel ghiaccio immacolato, a punto croce, sulle volte delle cattedrali e sui selciati delle piazze. -
Le foglie morte. Testo francese a fronte
Per i moltissimi affezionati di Jacques Prévert, ecco una scelta di sue poesie tra le più famose e consacrate. Una raccolta che mette in luce «la sorprendente naturalezza del vero talento poetico di Prévert» scrive Maurizio Cucchi nella sua introduzione a questo volume, «la sua capacità rarissima di invenzione a ruota libera, l'apparente gratuità dei suoi giochi, dei suoi lunghi, interminabili cataloghi, il surrealismo 'popolare' di tanti suoi versi. Appunto una questione di talento naturale, di tocco, di classe innegabili e, con il passare del tempo e l'acquisizione di un grande mestiere, una questione inconfondibile di stile. Uno stile e una personalità che lo portano a muoversi sempre con noncurante disinvoltura tra l'arrogante e il tenero, tra l'aristocratico e il plebeo, nell'insieme di composizioni che costituiscono sempre un accortissimo artificio, un paradosso perfettamente riuscito, un meccanismo affascinante.» -
Come Proust può cambiarvi la vita
Il nome di Proust suscita in voi un certo timore reverenziale? rn«Acuto e brillante... Un libro delizioso» – Doris LessingrnNon è il caso di sentirsi troppo intimiditi di fronte a lui, ci suggerisce Alain de Botton in questo libro. Vale la pena semmai di trarre profitto dalla sofferta esperienza del grande scrittore francese, perché nessuno meglio di chi è stato infelice può darci lezioni di quotidiana felicità: come avere un sacco di amici, come ridar vita a una liaison sentimentale che langue, quali sono i vantaggi e gli svantaggi della lettura... Con la verve del miglior umorismo inglese, e insieme una profonda sensibilità umana, Alain de Botton offre al lettore una guida di vita ispirata a uno scrittore che diventa un discreto, generoso, confortante ""compagno dell'anima""""."" -
Possessi terreni
La vita di Charlotte Emory scorre lenta, gravata dai possessi terreni di cui la donna si è fatta carico: un marito che a pochi giorni dal matrimonio d'improvviso ha scoperto la vocazione religiosa e si è fatto pastore, perdendo ogni slancio affettivo; una figlia chiusa in una malinconica follia; uno stuolo di penitenti senzatetto e parenti sbandati che il reverendo Emory porta a casa. Così Charlotte decide di andarsene, neppure lei sa dove, ma passando in banca a ritirare il denaro necessario per partire si ritrova nel bel mezzo di una rapina e viene presa in ostaggio da un bandito in fuga. Lungo il viaggio che li porta in Georgia e in Florida i due sono ricercati dalla polizia, ma sono soprattutto i ricordi a inseguire Charlotte. E in Jack Simms, rapinatore sui generis, presto lei scoprirà la sua stessa debolezza e un grande bisogno d'affetto. -
La croce buddista
Scritto nel 1928 e considerato uno dei romanzi più significativi di Tanizaki, ""La croce buddista"""" è incentrato sulla relazione proibita che si instaura tra due donne di Osaka, cui non è estraneo il marito della prima. Un triangolo dalle forti tinte sadomasochistiche, un'attrazione dei sensi che si alimenta di sospetti, finzioni e litigi, un gioco perverso e disperato analizzato con sottile e minuziosa precisione. E che, tra svolte imprevedibili e bruschi colpi di scena, si avvia alla catastrofe finale quando sulla scena compare un quarto e inaspettato personaggio."" -
Diario di un'adultera
Due vecchi amici si incontrano dopo quindici anni a una riunione di ex compagni di classe della scuola ebraica di Brooklyn. Entrambi sulla quarantina, sono Charlie Perlmutter, ora psicanalista e Guido Veneziano-Tedesco, famoso fotografo. I due riprendono a frequentarsi e l'attraente ed elegante Guido confida all'amico la sua appassionata relazione con una donna sposata e più anziana di lui, la bella violoncellista Aviva, incredibilmente seducente. Incuriosito dai racconti dell'amico, del quale ha sempre invidiato l'eleganza naturale, il successo con le donne, ma soprattutto la leggerezza nei confronti della vita, Charlie contatta Aviva e, all'insaputa di Guido, ne diventa lo psicanalista, finendo per innamorarsene perdutamente. Ma la situazione, oltre che intricata, rischia di farsi pericolosa, visto che il marito di Aviva, il geloso e maschilista Rahamin, inizia a nutrire qualche sospetto. -
Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa
La nuova, attesissima favola di un autore da oltre 8 milioni di copie vendute in Italia. Una storia per bambini e adulti che celebra il mito intramontabile della balena bianca.rnrnDa una conchiglia che un bambino raccoglie su una spiaggia cilena, a sud, molto a sud del mondo, una voce si leva, carica di memorie e di saggezza. È la voce della balena bianca, l’animale mitico che per decenni ha presidiato le acque che separano la costa da un’isola sacra per la gente nativa di quel luogo, la Gente del Mare. Il capodoglio color della luna, la creatura più grande di tutto l’oceano, ha conosciuto l’immensa solitudine e l’immensa profondità degli abissi, e ha dedicato la sua vita a svolgere con fedeltà il compito che gli è stato affidato da un capodoglio più anziano: un compito misterioso e cruciale, frutto di un patto che lega da tempo immemore le balene e la Gente del Mare. Per onorarlo, la grande balena bianca ha dovuto proteggere quel tratto di mare da altri uomini, i forestieri che con le loro navi vengono a portare via ogni cosa anche senza averne bisogno, senza riconoscenza e senza rispetto. Sono stati loro, i balenieri, a raccontare finora la storia della temutissima balena bianca, ma è venuto il momento che sia lei a prendere la parola e a far giungere fino a noi la sua voce antica come l’idioma del mare. -
Il signore dei corvi. La mia vita con i corvi della Torre di Londra
In una narrazione coinvolgente e ricca di fascino, Christopher Skaife, il ""signore dei corvi"""", condivide le leggende, la storia, le superstizioni che circondano la fortezza più famosa di Londra.rnrn«Questa storia offre un vivido ritratto dei corvi della Torre di Londra, ciascuno con la propria personalità. Negli scorsi anni, ho avuto modo di visitare la Torre un paio di volte e di incontrarli; dopo aver letto questo libro, non vedo l'ora di tornarci» – George R.R. Martinrnrn«Un libro incantevole!» – Margaret Atwoodrnrn«Un libro vivace e ironico che alterna episodi affascinanti e dettagli cupi, che incuriosisce e insegna, riabilitando la sinistra reputazione del corvo» – Publishers Weeklyrnrn«Narratore nato, Skaife racconta in modo affettuoso e divertente questi uccelli sorprendenti e di grande intelligenza» – The GuardianrnrnDa secoli la Torre di Londra è la casa disette curiosi abitanti: i corvi, che ogni anno attirano milioni di visitatori. Ma la loro presenza ha un ruolo ben più importante: la leggenda narra che se i corvi dovessero andarsene la Torre cadrebbe in rovina e con lei la corona. Esiste però una figura, il Ravenmaster, incaricata di assicurarsi che il funesto evento non si verifichi mai e che, dall'apertura delle recinzioni di prima mattina alla loro chiusura la sera, supervisiona ogni aspetto della vita di questi animali. A ricoprire la carica è oggi Christopher Skaife, che dopo ventiquattro annidi carriera militare è entrato alla Torre come guardia d'onore. In questo esclusivo racconto da dietro le quinte, è proprio lui a descrivere l'intelligenza formidabile, le bravate e il sense of humour – talvolta maligno – di questi volatili, che non gli risparmiano scherzi e preoccupazioni, inseguimenti concitati o arrampicate improvvisate, più qualche piccolo incidente... Ma anche se quello del Ravenmaster non è un compito facile, Skaife non ha dubbi: stare con i corvi lo ha reso un essere umano migliore e più consapevole. In una narrazione coinvolgente e ricca di fascino, il «signore dei corvi» condivide le leggende, la storia, le superstizioni che circondano la fortezza più famosa di Londra."" -
Dopo le fiamme
Dopo Patria, ma ancora dentro Patria, il nuovo libro di un autore che è il grande caso editoriale di questi anni. rn«Aramburu è un fuoriclasse letterario» – El periódicornrn«Quello che interessa all’autore non è la cronaca dei fatti – i vari attentati all’origine di ciascuna di queste storie – bensì il modo in cui colpiscono gli esseri umani, la devastazione che una morte, a volte anche fortuita, provoca in una comunità… E l’efficacia dei contenuti si accentua perché Aramburu è uno scrittore magnifico, uno dei tre o quattro nomi indiscutibili della narrativa attuale» – El Culturalrn«Era più giusto dire tragico incidente, come volevano alcuni, o crimine, come volevano altri? Che ognuno decida secondo la propria coscienza. Le parole non tireranno il morto fuori dalla tomba.»rnrnSono le vittime, i caduti di una guerra strisciante che ha segnato la vita dei Paesi Baschi fin nelle pieghe più intime della quotidianità, i protagonisti delle storie di Fernando Aramburu, storie che colpiscono e commuovono per la verità del narrare e per la «normalità» delle situazioni che ritraggono. La molteplicità e l’originalità delle voci, la varietà dei personaggi e delle loro esperienze compongono, come in un romanzo corale, un quadro indimenticabile. Una ragazza che dopo sei mesi esce dall’ospedale invalida, vittima casuale di una bomba piazzata davanti a una banca, e il dolore silenzioso e impotente di suo padre; una donna che cerca in tutti i modi di resistere alle pressioni della comunità che vorrebbe espellerla, perché le hanno assassinato il marito e la sua presenza è diventata per tutti motivo di disagio; un vecchio accusato di collaborazionismo che vive in una condizione di insopportabile angoscia; la visita di una madre al figlio detenuto in un carcere di massima sicurezza, e la loro difficoltà di capirsi fino in fondo. Con grande empatia per questa umanità dolente, la penna magistrale di Fernando Aramburu ci consegna un libro indispensabile, immergendoci pienamente nell’universo del suo romanzo Patria. -
La mossa del vescovo
Il signor Mulliner riunisce in sé due doti essenziali: oltre a vantare una famiglia tanto numerosa quanto singolare, è un instancabile affabulatore. Con il racconto delle gesta di nipoti, fratelli e lontani cugini il signor Mulliner intrattiene gli avventori del Riposo del Pescatore. Ne risulta una galleria di figure improbabili, ma a loro modo esilaranti: dal giovane George, appassionato di enigmistica che non sa come corteggiare la figlia del pastore, a Wilfred, inventore di prodotti cosmetici dagli effetti bizzarri; da Augustine, un brillante curato in grado di risolvere i problemi di un vescovo burlone, a James, scrittore di romanzi polizieschi, convinto misogino e nemico di ogni sentimentalismo letterario; dal sognatore Lancelot, poeta con un futuro insospettato da attore hollywoodiano, a Clarence, fotografo dell'alta società ossessionato dalla bellezza. Ognuno di loro, con esiti diversi, incarna un messaggio preciso, ennesima variazione sul tema del lieto fine così caro a Wodehouse: ""Dopotutto cosa c'è di più grande al mondo dell'amore? Amore... amore, sì, esiste forse parola più bella?"""""" -
Il mare
Max Morden, storico dell'arte in fuga dai fantasmi di un lutto recente, giunge nella località balneare che aveva fatto da sfondo alle vacanze della sua infanzia. In un'estate di molti anni prima, in riva allo stesso mare, Max aveva conosciuto i Grace con i loro due figli gemelli. Sbirciando il corpo statuario della signora Grace aveva provato i primi desideri sessuali; facendo amicizia con i ragazzi aveva sperimentato un timido amore per la coetanea Chloe. Ma il fulgore di quell'estate era stato offuscato dalla morte e dall'ombra di un segreto. Ora si trova nello stesso luogo non solo a ricordare il ragazzo che era stato, ma anche a fare un bilancio della sua vita. E insieme a questo intimo viaggio della memoria, arriva una risposta all'enigma di quell'indimenticabile stagione. Una risposta che gli permetterà di dare un senso al proprio dolore e di riconciliarsi con gli spettri, compreso quello del futuro. -
Il caso Kravcenko. Nuova ediz.
rn«A rileggere oggi queste cronache di settant'anni fa si capisce bene quanto lungo sia stato, come scrive Belponti, il sonnambulismo della sinistra e del Partito comunista nei confronti del Grande Fratello sovietico» - Corrado Augias, Il VenerdìrnrnNell'aprile 1944, nel pieno della Seconda guerra mondiale, Viktor Krav?enko, addetto alla missione commerciale sovietica negli Stati Uniti, rompe i rapporti con il suo Paese e abbraccia lo stile di vita occidentale. Per spiegare le cause di questo ""tradimento"""" scrive un libro, pubblicato in America nel 1946, in cui denuncia il regime staliniano e racconta al mondo intero com'è davvero vivere in Unione Sovietica. Un anno dopo, il libro viene pubblicato in Francia, diventando subito un caso; tanto che il settimanale politico-letterario «Les lettres françaises» inizia una martellante campagna diffamatoria contro l'autore, che intenta quindi causa al periodico. Il processo si svolge nel 1949 e per due mesi Nina Berberova, redattrice di una rivista per emigrati russi, lo segue come cronista. Questo libro racconta quell'esperienza memorabile, descrivendo l'eccezionale numero di testimoni dell'accusa (profughi, rifugiati politici, uomini e donne perseguitati dal regime sovietico) e della difesa (funzionari e militari russi, comunisti francesi), personaggi dipinti dalla Berberova con tratti brevi e precisi, senza perdere nessuna sfumatura delle diverse testimonianze. In questo modo l'autrice fornisce un resoconto vivissimo, completo e credibile di quanto è accaduto in aula senza però rimanere impassibile davanti allo spettacolo di intolleranza che gli intellettuali filocomunisti vogliono inscenare. Perché è russa, ed è una scrittrice. E così, accanto all'agghiacciante rappresentazione della cecità degli intellettuali di allora e dell'inevitabile violenza delle ideologie, abbiamo oggi uno straordinario racconto-verità. Introduzione di Marco Belpoliti."" -
Storia di Milo, il gatto che non sapeva saltare
Una storia di amicizia, amore e resilienza, una favola per tutte le età.rnrnMilo è un gattino nero, nato per strada in circostanze travagliate. La solitudine lo costringe a crescere in fretta, anche se appare tanto fragile e minuto. E con quel difetto, per di più, di camminare a zig-zag, tutto traballante. Ma lui non si sente diverso dagli altri e, in una notte di temporale, decide di provarci: di darsi lo slancio verso la grande avventura della vita. L’incontro con una ragazza – che forse aspettava proprio lui – gli rivelerà il significato della parola casa. Con affetto e pazienza, la mamma umana lo sosterrà nei suoi goffi tentativi di imparare a saltare. Intorno a loro, tanti nuovi amici: il gabbiano Virgilio, lo scorpioncino G-Attila, il riccio Giulia, l’astice senza una chela… Grazie a tutti loro, Milo scoprirà che si può trasformare la fragilità in forza e che non c’è molta differenza tra essere diverso e essere speciale. -
Per puro caso
Per puro caso è la storia di Delia Grinstead, una donna sposata con tre figli ormai quasi grandi, che all'improvviso si lascia alle spalle il matrimonio e la famiglia per costruirsi una nuova vita. Cosa ha spinto Delia a compiere questo gesto? La sensazione di essere diventata inutile? O, semplicemente, il senso di insoddisfazione che un matrimonio può trasmettere? Anne Tyler scrive un libro intenso, struggente e insieme divertito, un mirabile ritratto della vita matrimoniale, ma anche una lucida disamina del destino che ciascuno porta in sé. Anche lontano dai vecchi vincoli, infatti, Delia scopre presto di non essere in grado di sfuggire a nuove responsabilità, nuovi limiti che lei stessa si impone. Perché più forte e più profonda è la soggezione che ciascuno ha verso i propri vincoli interiori, verso la propria vocazione. -
Racconti neri
La raccolta dei racconti più ""neri"""" di Marco VichirnrnVi si ritrovano le sue atmosfere e i suoi personaggi, e quella sua capacità di farsi ascoltare mentre narra vicende quotidiane e terribili dove all'improvviso qualcosa si incrina, un meccanismo si inceppa, e a poco a poco tutto diventa follia, assurdità, mistero, fino al piccolo, spesso del tutto inaspettato colpo di scena finale. Come in «Amen», in cui un giovane ricco e nullafacente, che si gode l'eredità di famiglia senza un pensiero e senza un impegno, viene aggredito da un ometto bizzarro, che lo accusa di avergli ucciso l'amico più caro, il suo unico affetto. Eppure il ragazzo è certo di non aver mai fatto del male a nessuno... O in «Mio figlio no», dove l'ossessione di un padre che teme l'omosessualità del figlio adolescente spinge l'uomo a una decisione crudele. O ancora in «Puttana», una vicenda di sesso e vendetta ambientata nel famigerato villino romano frequentato dai gerarchi fascisti e dal Duce stesso, dove va a lavorare la giovane Simonetta, in arte Sissi, che ha un sogno segreto..."" -
La vera essenza della vita (Sadhana)
Harvard, 1912-1913. Di fronte a una folta platea di studenti universitari, rappresentanti ideali dell’Occidente, Rabindranath Tagore tiene otto conferenze basate sugli insegnamenti della sua scuola di Santiniketan. Il grande poeta indiano si fa interprete della propria civiltà e cultura isolando alcuni temi fondamentali ed eterni (l’amore, il lavoro, la bellezza) ed esplorando l’importanza che essi hanno avuto per i due mondi, quello in cui è nato e quello a cui si presenta. La sua voce è quella di una civiltà antica e affascinante, che si è posta le stesse eterne domande dell’Occidente e ha dato risposte complesse e suggestive: nessuno poteva illustrarle con più suadente autorità di Tagore.