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Gesù uomo vero
Che uomo era Gesù? Come si è formato nell’infanzia e nella giovinezza? Come è nata in lui una certa idea di Dio e del mondo? Come è diventato maestro e predicatore? Come ha iniziato a fare miracoli? Come è arrivato a essere rifiutato e crocifisso? Quale fu l’effetto del suo modo di vivere sulla società in cui viveva? Cosa capirono davvero i contemporanei di lui (e cosa noi, oggi, capiamo di lui)? Cosa rimane, insomma, del suo personalissimo Vangelo? Rispondere a tutte queste domande significa riscoprire la figura di Gesù e comprendere perché ancora oggi affascini credenti e non credenti. È quello che si propone don Antonio Mazzi in questa originale e coinvolgente biografia del figlio di Maria di Nazareth, del figlio di Dio, del «Cristo incontrato sulla strada». Ogni capitolo contiene una tappa del percorso dell’uomo e una provocazione rivolta al pensiero e al cuore del lettore. -
Arrampicare. Una storia di rocce, di sfide e d'amore
Mauro ha solo tredici anni e un’attrezzatura a dir poco inadeguata quando per la prima volta arrampica sul monte Duranno, ne ha diciotto quando apre la sua prima via sul monte Palazza, in Val Zemola. Il suo allenamento? La vita di montagna – in cui tutto è salita, dalla raccolta della frutta alle spedizioni per far legna – e i racconti degli alpinisti, in osteria. Spronato dall’audacia della giovinezza e dal talento, Mauro per decenni è in cordata con i più grandi. È tra i più assidui frequentatori del gruppo del Nuovo Mattino, che negli anni Settanta cambia il modo di vivere l’arrampicata in Italia. Partecipa a due spedizioni storiche: una in Groenlandia, dove perde la strada e rischia la vita, e una in California, insieme a Manolo, eccezionale scalatore e amico, in un clima di goliardia e scoperta (e qualche scontro con i ranger). Oggi, chiunque si cimenti con le cime tra cui Mauro ha passato tutta la vita può farlo anche grazie alle centinaia di vie che lui ha aperto, ai chiodi che ha piantato. Grazie alla sua passione, alle sue mani e alla sua storia. Questa storia. In pagine piene di sincerità, ironia, poesia, lo scrittore e alpinista racconta gli aneddoti di una vita di scalate, ma soprattutto ne restituisce con vividezza le emozioni: il tocco della roccia, la ruvida amicizia della cordata, ma anche il dono del legno e la filosofia semplice che accompagna le imprese e i giorni. Un diario di avventure tra le cui righe scorre la testimonianza di una ricerca continua: della cima, della pace con se stessi, del senso più profondo delle cose. -
Le ultime
«La ragazza con la pistola arrivò una sera di pioggia senza passare per il ventre di mia madre. Era il novembre del novantaquattro. Cominciamo dall’inizio, mi aveva detto il Dott. B., e io non ho potuto fare a meno di pensare a lei.» È l’incipit di un romanzo che attraversa una vita e tocca le corde di un’intensa maturazione. L’infanzia segnata – o salvata? – dall’esperienza di una sorella in affido, profuga della guerra nei Balcani. L’amore violento di un uomo che sbriciola la sua autostima. La tentazione della salvezza tra le braccia di un altro amore che un viaggio esotico, in una notte violetta e crudele a Katmandu, svelerà nella sua vera natura, l’abbandono. Sullo sfondo di ogni esperienza e di ogni avventura c’è lo specchio deformante della famiglia, tra una maternità rincorsa, schivata, voluta, temuta, e un rapporto complicato con il padre, un nodo che nemmeno la morte saprà sciogliere. Mentre le domande piovono come meteore attraverso gli anni, nella confessione, nel memoriale, nel flusso di coscienza che la protagonista offre al misterioso Dottor B., il suo psicoanalista: essere ultima è il destino di ogni donna? Esiste un antidoto alla solitudine? -
Ritorno ad Atene
Nell’Atene degli anni Cinquanta, il dottor Anderson e la sua squadra di giovani archeologi prendono alloggio all’Ava Hotel, a due passi dall’Acropoli, dove devono portare a termine i lavori per la ricostruzione della Stoà di Attalo. L’albergo è gestito da una coppia irregolare quanto affiatata: Kosta, famoso per i suoi cocktail, ed Eleftherìa, la regina della gestione quotidiana e della contabilità. Nel gruppo degli «americani» spicca Ketty Wallace, ruvida e affascinante, che con Anderson vive una storia d’amore tormentata. E che un mattino scompare nel nulla, portando con sé solo i soldi, i documenti, uno scialle e un segreto che non riguarda lei soltanto. Le indagini su questa scomparsa, irrisolta per decenni, diventano un controcanto inquietante dei destini dei protagonisti, intrecciati a quelli dell’hotel, che conoscerà una nobile ma inesorabile decadenza, mentre il legame tra Kosta ed Eleftherìa sarà messo alla prova dalle tensioni politiche del colpo di Stato e dalla crisi economica. Fino a che, in un giorno del 1992, arriva all’Ava Hotel un giovane di bell’aspetto, e il fantasma mai sopito di Ketty ritorna con tutte le sue domande. -
Ahi, serva Italia! Dante di Shakespeare. Vol. 2
La grande storia di Dante Alighieri, messa in scena da William Shakespeare in un ipotetico ultimo dramma ritrovato dopo la sua morte, è una vicenda di intrigo e di corruzione. Il giovane Alighieri, ormai marito e padre di famiglia, decide di entrare in politica dopo aver sperato invano in una cattedra universitaria a Bologna. Ma non sono tempi adatti per gli idealisti: Firenze è straziata dal contrasto tra popolo e oligarchie, dagli appetiti di usurai e banchieri. Dante, coperto di debiti, è vaso di coccio tra vasi di ferro, eppure il suo talento si apre la strada: da poeta diventa Priore, da disoccupato si fa diplomatico. Il prezzo da pagare si rivelerà alto, e segnerà la fine delle illusioni. In questa amara esperienza germoglia però il suo capolavoro, la Commedia. Le cui visioni e le cui sovrane intuizioni si trovano già tutte, in realtà, nascoste nella trama rocambolesca della vita dell’autore, perché Dante, nel perdere una dopo l’altra tutte le sue speranze, troverà il senso della sua missione letteraria e civile: riscattare un’umanità degradata da menzogna e abbrutimento, e l’Italia sconvolta da lotte fratricide. -
Francesca. Storia di un amore in tempo di guerra
Ci sono l'amore e l'intesa. L'impegno e il sacrificio in un Paese in tempo di guerra. Ci sono gli amici e i nemici, le battaglie e i processi, la vita quotidiana e una parte importante della nostra storia, interrotta improvvisamente quel tragico giorno di maggio del 1992, oscurato dalla strage di Capaci. Al centro della scena è una donna, Francesca Morvillo, insieme all'uomo cui ha scelto di stare accanto fino all'ultimo, consapevole del pericolo: Giovanni Falcone. Le loro vite si intrecciano nella stagione più difficile del conflitto tra lo Stato e Cosa Nostra. Francesca è figlia, sorella, moglie di giudici e magistrato a sua volta. Giovanni lancia la sfida più ambiziosa alla mafia insieme ai giudici del Pool. Felice Cavallaro ne rievoca in queste pagine i caratteri e la complicità, la forza e le debolezze. E ripercorre come in un romanzo le tappe della loro vita, dall'adolescenza al primo matrimonio di lei, dal loro incontro agli anni più felici, dal comune impegno civile alla diffidenza dei colleghi, dall'esilio forzato all'Asinara con il giudice Paolo Borsellino e sua moglie Agnese all'attentato scongiurato nella villa dell'Addaura. Fino agli intrighi più odiosi. Sullo sfondo uno Stato assente, distratto, forse anche colluso. Poi le polemiche per il trasferimento di Falcone a Roma e quel rientro a Palermo per una vacanza che non faranno mai. Dopo l'esplosione a Capaci Francesca sembra ancora in vita. I suoi occhi si aprono per l'ultimo istante. Il tempo di sussurrare poche parole: «Dov'è Giovanni?». -
Il libro segreto di Long John Silver. Ediz. a colori
Questa è una storia di pirati e naufraghi, di manoscritti e lettere ritrovate, di poliziotti e giocatori di cricket, di investigatori e illusionisti. Questa è la storia di Capitan Assassino e delle sue povere mogli, di Long John Silver e dei fratelli Morgue, dell'ultimo boia d'Inghilterra e degli Allahakbarries. Una storia su cui ha indagato Scotland Yard svelando segreti di Robert Louis Stevenson, Arthur Conan Doyle, Rudyard Kipling e Gilberth K. Chesterton. Una storia che ha stupito gli illustri professori Bianchessi e Crovi e che stupirà anche voi lettori. Età di lettura: da 8 anni. -
Gaia degli alberi
Edme sa di avere una missione: gliel'ha assegnata una foresta, ma ignora quale sia. Ris è salita sul suo primo albero a quattro anni e non ha più smesso di arrampicarsi. Fing ha i capelli verdi come foglie e un segreto che segna la sua nascita. Derb è stata contenta di emigrare dalla Romania perché sentiva gli alberi piangere. Le quattro ragazze vivono in parti diverse della Svizzera e non si conoscono, ma hanno un talento in comune: sentono gli alberi parlare, capiscono i loro discorsi. E al di là dei soprannomi che si sono date hanno tutte lo stesso nome di battesimo: Gaia. Una primavera si incontrano per caso mentre le loro classi sono in gita all'Arboretum di Aubonne, un centro di studi famoso in tutta Europa. Intanto, lontano da lì, la quercia di Bödmeren sta lanciando un allarme: il consiglio della foresta si è riunito dopo 2500 lune e ha deciso che è il momento di chiedere aiuto. La rete verde che copriva la Terra è stata troppo frammentata dall'intervento umano, le piante non riescono più a comunicare tra loro per regolare l'equilibrio del pianeta. Ma un'antica leggenda promette la nascita di bambini speciali, di cui possono fidarsi, che riusciranno a convincere la propria specie a cambiare rotta. Proprio le nostre quattro eroine sono le prescelte per questa impresa, ma per farlo dovranno scommettere sulla loro amicizia, e stringere una nuova alleanza con gli adulti. Alessandra Spada sa scrivere con la voce degli umani e con quella degli alberi, in questo romanzo di avventure fuori dal comune che è una danza di fantasia e scienza, divertimento e suspense. E con uno sguardo narrativo partecipe e audace ci conduce per mano nell'anima del mondo. Età di lettura: da 11 anni. -
America. Viaggio alla riscoperta di un Paese
America «impero del male» o «patria delle libertà»? Una nazione creatrice di miti e valori o un Paese in declino e diviso al suo interno? Come si misura la «vera distanza» tra San Francisco e Miami? Perché è impossibile avere una conversazione in inglese con un tassista di New York? Come si spiegano la tragica sequenza delle sparatorie e nel contempo il record delle start-up, la scarsa disoccupazione giovanile e la migrazione interna dalla California verso la Florida? Capire l'America è una sfida, oggi più che mai: ci fa velo un secolo di stereotipi costruiti da cinema e letteratura, moda e arte, musica e serie televisive. Si aggiunge la rinascita di un antiamericanismo antico e viscerale, che condiziona molti italiani. Bisogna avere radici profonde in questa nazione - pagarci le tasse, averci mandato i figli a scuola, usarne la sanità, aver fatto il giurato in un processo, averci comprato casa e creato una società - per superare la barriera dei luoghi comuni. Le sorprese sono tante quante le Americhe, al plurale, e tutte le loro comunità etniche. Federico Rampini, che in America ha vissuto per quasi un quarto di secolo, firma un ritratto illuminante degli Stati Uniti che enuclea i grandi e i piccoli problemi del Paese. Di ogni differenza abissale con l'Europa indica origini e ragioni, dalla politica all'economia, dalla cultura alla società, dalla quotidianità alla genesi del Dna nazionale. L'autore compie uno slalom fra le contraddizioni, un'operazione di pulizia dai preconcetti, e ci regala una guida di viaggio in senso letterale: perché si può comprendere l'America solo vivendola e guardando dietro le apparenze. Per intuire magari dove andrà a finire. -
Noi, esseri umani. 40.000 anni di storia della coscienza
"Noi, esseri umani"""" è un viaggio nel passato. Un viaggio selettivo in tre epoche di cambiamenti radicali: dal nomadismo alla sedentarietà, dall'animismo al pensiero razionale, dall'homo deus all'homo oeconomicus. È senso comune considerare ogni tappa evolutiva un vantaggio per la specie. Ma la prospettiva si può rovesciare: cosa abbiamo invece perso? Non erano forse i cacciatori-raccoglitori dei privilegiati, intimamente connessi com'erano a un pianeta che non avevano nessuna ambizione né di circoscrivere né di possedere? Con la domesticazione degli animali e la stanzialità nel Neolitico il nostro corpo si è indebolito, molte abilità sono scomparse, i sessi si sono gerarchizzati, è nata la nozione di surplus e con essa quella di profitto; l'uomo è diventato schiavo: delle stagioni, delle contingenze, della domanda e dell'offerta. Il processo si è concluso con Cartesio e Kant. Il divorzio della materia dall'anima ha trasformato tutto in macchina, con conseguenze durevoli: smania di controllo, arroganza cognitiva, insensibilità per una natura ridotta a palcoscenico o a risorsa da sfruttare fino all'esaurimento. Foster condivide con noi questa storia millenaria attraverso un esperimento, con la convinzione che persino un bosco del moderno Derbyshire possiede vibrazioni che i nostri sensi atrofizzati possono reimparare a cogliere. Torna così allo stato di percezione di un uomo del Paleolitico superiore. Quasi fosse un antico sciamano, sente ogni elemento naturale come dotato di un'anima, cui chiedere perdono se lo si mangia o lo si calpesta. E di qui prosegue nell'esperienza di immedesimazione, neolitica e illuminista, osservando le proprie reazioni e quelle di uno «zoppo del linguaggio e atleta sensoriale e ontologico»: suo figlio Tom, tredici anni, dislessico. Così Noi, esseri umani diventa un tentativo, immersivo, multidisciplinare e incredibilmente ardito, di entrare in connessione con 40.000 anni di storia della coscienza. Perché è lì la chiave per capire chi siamo e come possiamo vivere sulla Terra. Prefazione di Vittorino Andreoli." -
Non solo rose. Storia culturale di un fiore
La rosa è senza dubbio la regina dei fiori. È semplicemente ovunque, non solo nella vita quotidiana, ma anche nell'arte, nella letteratura e nella cultura pop, da quando in Medio Oriente, due millenni fa, si fece conoscere per il suo profumo e per le sue proprietà medicinali. Da allora la rosa non ha perso nulla del suo fascino, anzi, ha viaggiato nel mondo diventando uno dei fiori più adorati in tutti i Paesi. Quello che è meno chiaro è come e perché proprio lei tra tutti i fiori sia diventata così onnipresente, fonte o ornamento di tanti miti, iconografie, linguaggi simbolici: la rosa è cristiana e pagana, mistica e terrena, richiama la bellezza più pura come il presagio della sua corruzione; rappresenta l'amore romantico ma lascia intravedere il vizio e il peccato; può servire a dire la passione più sincera e la più crudele delle bugie. Il segreto della sua fortuna sta nell'essere un meme di antichissima origine, capace di viaggiare lungo le generazioni e le società; anzi, la rosa è un «potente amalgama di memi, un memeplex di grande successo che per evolversi o replicarsi si è adattato al rinnovamento degli ambienti culturali, si è dotato di difese a tutela di certi propri aspetti e nel frattempo è rimasto sempre connesso, in quanto schema significativo di informazioni, alla mente umana». Dai Sonetti di Shakespeare al rock dei Grateful Dead, dall'Inghilterra vittoriana all'alta moda francese, Simon Morley con il suo ""Non solo rose"""" ci racconta la storia curiosa e affascinante di un fiore che, con la sua malia e la sua resistenza, ha sedotto il mondo intero, in ogni epoca e a ogni latitudine. E quando ci capiterà di guardarne una, sapremo meglio quello che abbiamo sempre intuito: una rosa non è mai solo una rosa."" -
Dobbiamo parlare di soldi
La relazione che abbiamo con il denaro dice molto di noi. Prima di tutto racconta qualcosa della nostra famiglia, perché nel rapporto con i soldi rivivono le preoccupazioni e le insicurezze, oppure i privilegi e la tranquillità che abbiamo vissuto nell’infanzia. Nella nostra personale «storia economica» sono scritte le opportunità che abbiamo avuto come pure i desideri e i progetti cui abbiamo rinunciato, le battaglie vinte e quelle perse per migliorare la nostra condizione. Ma forse, più di tutto, il denaro racconta il silenzio, le occasioni in cui la ritrosia è stata più forte della necessità o dell’ambizione. I soldi spesso sono un tabù, soprattutto per le donne. In Dobbiamo parlare di soldi Otegha Uwagba racconta la propria storia, la storia di chi è cresciuto in una casa popolare in un quartiere londinese di immigrati e poi ha avuto una carriera di successo; e così si addentra negli automatismi, nei cortocircuiti mentali, nei pregiudizi che alimentano questo atteggiamento. Le sue esperienze personali ci risulteranno straordinariamente familiari e ci succederà spesso, leggendo questo libro, di pensare: è capitato anche a me. Parlare di soldi significa parlare di luoghi di lavoro tossici, mobbing, misoginia, razzismo; di condizioni sociali e differenze di classe. Ma significa anche condividere sentimenti come la vergogna e l’orgoglio, l’ansia e la frustrazione. -
Emilio Comici. L'angelo delle Dolomiti
Emilio Comici, il più grande talento alpinistico nel periodo tra le guerre mondiali, con le sue duecento nuove vie aperte in Dolomiti, ha rappresentato, insieme a Riccardo Cassin e altri, la risposta italiana ai sestogradisti tedeschi. Capacità tecniche, purezza di stile e ricerca della linea esteticamente più pulita sono i caratteri distintivi di Comici, non a caso «inventore» della direttissima, un approccio alla scalata che «riconfigurò l’etica dell’avventura per gli alpinisti del XX secolo». L’arrampicata sui big walls e il free solo che poi attecchirono nella Yosemite Valley gli sono, più o meno consapevolmente, debitori. Ma la complessità di Comici non si ferma alle capacità e alle molte «prime volte» che gli si possono attribuire: la sua personalità sfaccettata interpreta le tensioni di un’epoca in cui spinte conservatrici e culto della modernità s’intrecciavano strettamente, anche quando si trattava di scalare. Senso della competizione e profonda lealtà verso i compagni, impegno politico e «lontananza», indipendenza e bisogno di riconoscimento pubblico sono solo alcune delle contraddizioni evidenziate da questa documentatissima biografia, che mette a fuoco anche l’ambivalente rapporto con il fascismo (suo come di molti scalatori contemporanei). E pure emergono l’estrazione proletaria, la devozione per la famiglia, le turbolente relazioni con l’universo femminile. Ma, alla fine, nell’essenzialità dell’arrampicare, tutto sembra perdere significato, o meglio, acquistarne uno rotondo e profondissimo: «gli squadristi, gli intellettuali del Club alpino o le vecchie guide locali di Cortina d’Ampezzo lo guardassero pure in tralice. Lassù, sulla parete nord della Cima Grande, la cosa vera era Leonardo Emilio Comici di via Bazzoni a Trieste, e non quegli uomini, chiunque essi fossero». La sua direzione, la sua battaglia, la sua rivincita erano incise in parete. -
Oltre il possibile. Un soldato, quattordici vette. La mia vita nella zona della morte. Nuova ediz.
"Se soffri, soffoca il dolore con un altro più grande, e vai avanti. La posta in gioco è la vita, l'arma è il pensiero positivo, il metodo è la ricerca della perfezione"""". Nims Purja è stato un bambino assetato di avventura e di giustizia, partito da un villaggio nepalese per diventare un soldato gurkha e trasformatosi poi, tra combattimenti e scalate, in un alpinista inarrestabile con una sfida da vincere. E con qualcosa da dimostrare: che possiamo spingere più avanti, e più in alto, i confini dell'impensabile. Sotto lo sguardo degli dèi della montagna si svolge così la sua missione impossibile: salire in sette mesi tutti gli Ottomila della Terra («settimana più, settimana meno»: e saranno meno). Sette mesi, quattordici vette nella Zona della Morte. Per battere ogni record, per parlare al mondo da lassù. Un'avventura trascinante fra valanghe e crepacci, ladri di ossigeno e scontri a fuoco, terroristi e forze speciali, sherpa e diplomatici, prove infernali e catastrofi ambientali, sbronze e salvataggi, promesse e delusioni. Sempre in bilico tra azzardo ed eroismo, tra morte e gloria. Per poi ricominciare." -
Randagi
C'è un giorno preciso in cui la vita di un uomo precipita nel caos. Abram van Zijl produce vino a Città del Capo e può essere indifferentemente inglese o olandese perché gli è facile appartenere al mondo. Ma il 29 marzo del 1927, quando in Sudafrica viene approvata la legge sull'immoralità che vieta i rapporti carnali illeciti tra europei e indigeni, il mondo che sentiva suo comincia a sgretolarsi. E dire che, all'inizio, aveva creduto che una cosa così astratta non potesse davvero scuotere una famiglia, non la sua perlomeno. Anzi, mentre stringeva Alisa, sua moglie, giurando di proteggere lei e le bambine, si era illuso che quello fosse per loro un nuovo inizio. Per Alisa le cose non stanno così. Tutto ha cominciato ad andare storto da molto prima, forse da quando può ricordare, lei nata da schiavi nei Caraibi, adottata da un inglese, cresciuta nel Regno Unito e diventata cittadina del mondo per il suo tanto viaggiare. Ma nemmeno l'Africa, dove alla fine l'ha condotta la sua inquietudine, nemmeno l'amore di Abram, che le ha generato due figlie, sono riusciti a farle trovare il suo posto. Lei, a differenza di suo marito, non appartiene a nulla se non alla sua malinconia. Quando il caos comincia, tutto rotola via come portato dal vento. E travolge anche Dido, la figlia maggiore, bruna di pelle e castana di occhi come sua madre, ma in tutto e per tutto simile a suo padre. È nata e cresciuta in Africa, correndo tra i filari delle viti nella tenuta di famiglia, e tutt'a un tratto l'Africa, per qualche oscura ragione, le toglie quanto le ha dato e non la vuole più. Le voci dei ""Randagi"""" di Resoketswe Manenzhe si intrecciano al suono delle leggende e dei miti africani: Abram, Dido e Alisa aggiungono un capitolo all'eterna saga di chi parte, di chi resta, di chi si perde andando, restituendoci un'intensa testimonianza del potere delle storie, l'unico bagaglio che possiamo sempre portare con noi."" -
Amore, morte e libri rari
È meglio leggerla, la vita, o viverla ogni giorno? Questa è la domanda che percorre tutta l'esistenza di Gabe, cresciuto tra gli scaffali della Chas. Johnson & Son, Ltd., Antiquarian Booksellers, rivendita di libri rari e di seconda mano fondata da nonno Chas. Qui, da ragazzo, ha scoperto i misteri della lettura insieme a quelli del sesso, ha perduto sua madre e ha vissuto l'amore: nulla gli è accaduto che non si specchiasse in un autore, in un manuale, in un libro antico o in un tascabile consumato dall'uso. E questo diventa ancora più vero quando, dopo suo nonno e suo padre, Gabe prende in mano la gestione dell'attività di famiglia fronteggiando un mercato del libro sconvolto da Internet. Niente è più come prima, e nemmeno Gabe è più quello di un tempo. Liquida i fondi librari e decide di cominciare una nuova vita sulle sponde del lago Michigan, là dove lo riportano i ricordi di tante vacanze estive e può trovare la calma necessaria per dedicarsi al suo amato Montaigne. Ma i suoi propositi saranno stravolti da un passato che non passa: l'amore e i libri continueranno a intrecciarsi fino al momento estremo, quando non ci sono più errori da commettere, scommesse da perdere o distanze da colmare; c'è solo il sole che sorge su un nuovo giorno. Almeno un altro giorno da vivere. -
Il signor Palomar a Barcellona
Un mattino d'agosto del 2019, il signor Palomar atterra a Barcellona. Non è una vacanza; è un trasferimento: ha bisogno di un posto nuovo per tornare a essere quello di sempre. Mentre tutti si preparano per scendere, comprese sua moglie e sua figlia, Palomar non si muove. Non ha ancora messo piede sul suolo barcellonese. Con quale dovrà farlo per primo? Sarà meglio il destro o il sinistro per cominciare il viaggio? Dovrà farlo pianificando la mossa successiva oppure lasciandosi trascinare dal caso? Qual è il metodo giusto? Perché andare, osservare e capire è il suo lavoro, fino alle cose più minuscole. Non sa da dove vengono, né dove vanno, ma a lui interessa l'istante in cui raggiungono il suo sguardo, quell'istante in cui, prima che scappino, si possono descrivere e misurare. Come le onde. Ora è una città nuova ad aprirsi davanti agli occhi di Palomar: il cimitero di Montjuïc, Plaça dels Àngels, Eixample, il ponte di Vallcarca, Santa Maria del Mar, l'Arc de Triomf, lo zoo in cui aveva vissuto un «gigante bianco e triste che si chiamava Floquet de Neu», l'ultimo gorilla albino protagonista delle storie che raccontava a sua figlia. E conoscere una città vuol dire conoscerla «da cima a fondo», cioè, letteralmente, «dal cielo al sottosuolo»: le stelle sono importanti come le formiche, e importante è tutto quello che c'è fra loro. D'altronde, Palomar si chiama pur sempre come un famoso osservatorio astronomico. È da lì che nasce il suo lavoro, e quel lavoro Palomar cerca di farlo anche dopo il 13 marzo 2020, il «giorno prima di tutto», il giorno in cui è costretto a chiudersi dentro la sua testa, mentre tutti si chiudono in casa. Ma uscire per fare commissioni durante il lockdown non è passeggiare, e senza andare per strada come si fa a descrivere una città? Poi però ci sono un sacco di cose che si possono osservare, quando non c'è niente da vedere. ""Il signor Palomar a Barcellona"""" è e non è quello di Italo Calvino. Seguiamo i suoi passi per 12 mesi, 52 settimane di esplorazioni e meraviglia, di misurazioni e incantesimi: la scrittura di Tina Vallès trova un magico punto di equilibrio tra esattezza e poesia, restituendoci un ritratto di un uomo e di una città invisibili."" -
La natura è più grande di noi. Storie di microbi, di umani e di altre strane creature
La natura è più grande di noi perché ha tempi lunghi, anzi lunghissimi, mentre noi siamo su questo pianeta da duecento millenni o poco più. Come rane in un paiolo che non si accorgono di finire lentamente bollite, abbiamo cambiato la geofisiologia della Terra innescando un riscaldamento climatico che riduce la biodiversità e crea instabilità, migranti ambientali e conflitti per le risorse. La natura è più grande di noi non solo per la diversità di specie nuove di piante e animali che ogni anno scopriamo, ma perché ci sorprende: uno fra i moltissimi virus che da miliardi di anni circolano sul pianeta in poche settimane ha messo in scacco l’organizzazione sanitaria, sociale ed economica del mondo. Telmo Pievani affronta in queste pagine un viaggio illuminante, a tratti personale, tra scienza ed ecologia, storia e antropologia, scoperte mediche e avventure zoologiche, storie di strane creature e incontri con donne e uomini straordinari. Un itinerario affascinante fra Antropocene ed era pandemica che spiega perché la natura non fa nulla con un fine e come Homo sapiens non sia in fondo che un ramoscello recente, e fragile, nel grande albero della biodiversità. Se oggi ci aggiriamo come scimpanzé a New York non è per compimento di un destino, ma per dono della contingenza, alla quale dovremmo essere grati per l’occasione concessa. Perché anche noi siamo natura, anche noi siamo parte di questa avventura evolutiva. -
Storie che parlano di noi. Cronache del bene e del male
Tra passato e presente passa un sottile filo rosso che parla di noi. Per trovarlo dobbiamo cercare di interpretare gli eventi di ieri e di oggi, ascoltarne i testimoni e raccogliere indizi sulla nostra storia interrogandoci lungo il cammino sulla direzione che sta prendendo. È quello che fa Walter Veltroni nel suo nuovo libro, da cronista curioso e sensibile, quando rievoca gli anni di piombo o analizza le paure dell’Italia contemporanea, quando ricorda le vittime della Shoah e condanna le esplosioni di odio sociale, quando fa parlare il cardinal Ravasi e lo psicanalista Umberto Galimberti o conversa con Adriana Asti, Renato Zero, Woody Allen, Ornella Vanoni o Francesco Totti. Quando ricorda Maradona, Gigi Proietti, Raffaella Carrà, Gino Strada, David Sassoli, gli eroi del calcio nazionale del 1968 e moltissimi altri. Dalla politica alla scuola, dalla cronaca allo spettacolo, dal cinema allo sport: ogni storia che l’autore racconta in questo libro attraversa le nostre emozioni e sollecita la memoria del Paese per comporre un mosaico più ampio in cui possiamo ritrovare in fondo noi stessi. Come in un ideale diario sentimentale degli italiani. -
La guerra promessa. La contesa di Taiwan e il grande gioco dell'Indo-Pacifico
Taiwan è uno dei punti più caldi del pianeta: intorno all’«altra Cina» è in atto uno scontro geopolitico senza precedenti che può influire sul futuro del mondo. Dai tempi di Chiang Kai-shek a oggi molto è cambiato. L’isola non è più una «portaerei democratica inaffondabile», stretta alleata dell’America in opposizione alla Cina comunista. Anzi, quest’ultima si prepara a prenderne possesso e già progetta un ponte di ben 160 chilometri tra i due lembi del mar cinese. Come reagirà l’isola di fronte a un’invasione? Si creerà una resistenza di lungo periodo? Cosa accadrà nel Bacino dell’Indo-Pacifico – tra India, Giappone, Corea, Sud-Est asiatico e Australia – e come cambierebbe il mondo con gli Stati Uniti fuori dall’area? Cosa succederebbe alla produzione di chip e al commercio dei container che solcano le acque di quei mari tra capitani coraggiosi, pescatori e pirati?rnCon la conquista di Taipei Pechino potrebbe estendere il suo potere sull’intera Eurasia centrale. Con conseguenze concrete e dirette anche per l’Europa, già alle prese con il conflitto in Ucraina, e persino per il Vaticano e il futuro della Chiesa cattolica.